Nella veglia si percepiscono divisi l’io e l’universo. Nel sogno si ragiona per analogie e si forma un crepuscolo in cui soggetto e oggetto tendono a mescolarsi, ma nel sonno si perviene alla fusione totale all’eterno presente atemporale, alla realtà ultima, per cui si sperimenta l’impensabile che tuttavia si manifesta nel pensiero, l’inudibile che tuttavia si avverte nell’udibile, l’invisibile che tuttavia forma il fondo del visibile
Elémire Zolla
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Professore,il sogno..d’accordo..ma c’è una zona stupefancente che è il dormiveglia..poco prima del risveglio della mente razionale..Lì abitano veri tesori..lì ci sono intuizioni rapidissime..E’ come se l’inconscio si fermasse ancora un po’ sulla porta,e lasciasse suggerimenti..post it..per quel zuccone del conscio!