Posted on 8 marzo, 2016 by Gabriele La Porta
Io li ho visti i fiammanti pionieri dell’Onnipotente
al confine dove il cielo si volge verso la vita,
scendere a frotte dalle scale d’ambra della nascita;
i precursori di una divina moltitudine,
percorrendo il cammino della stella del mattino.
Li ho visti attraversare il crepuscolo di una età,
I bambini dagli occhi di sole di una meravigliosa aurora,
Possenti distruttori delle barriere del mondo
Messaggeri dell’Incomunicabile,
Architetti dell’immortalità.
I grandi creatori dal calmo aspetto,
I lottatori contro il destino nato dalla paura.
Volti che portano l’immota gloria dell’Immortale,
Corpi resi belli dalla luce dello spirito,
Portatori della parola magica, del fuoco mistico,
Portatori della colpa dionisiaca della gioia.
Scopritori delle strade soleggiate della bellezza,
Nuotatori delle acque tempestose dell’amore
Danzatori che aprono le porte d’oro del nuovo tempo
Sono qui.
Camminano fra noi per mutare la sofferenza in gioia,
per manifestare la Luce sul volto della Natura.
Sri Aurobindo (I bambini dagli occhi di sole, in Savitri, Edizioni Mediterranee, Roma, 1996.)
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Posted on 31 dicembre, 2015 by Gabriele La Porta

(Caravaggio, Vocazione di San Matteo, 1599-1600)
Carissimi,
che una nuova luce illumini il vostro percorso. Tanti auguri a tutti!
Gabriele
Filed under: Auguri | Tagged: 1599-1600, 2016, auguri, Caravaggio, Luce, luminoso, percorso, Vocazione di San Matteo | 6 Comments »
Posted on 30 settembre, 2015 by Gabriele La Porta
Sotto una luce bigia, senza posa,
senza ragione, si contorce e incalza
danzando, spudorata e rumorosa,
la Vita: così, poi, quando s’innalza
voluttuosa la notte all’orizzonte,
e tutto, anche le fami, in sé racqueta,
tutto annuvola e spegne, anche le onte,
“Eccoti, alfine!” mormora il poeta.
“Pace ti chiede il mio spirito ed ogni
mia fibra, pace, e null’altro elisire;
ricolmo il cuore di funebri sogni,
vo’ stendere le mie membra supine
nella frescura delle tue cortine
e quivi sempre, o tenebra, dormire!”
Charles Baudelaire
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Posted on 29 Maggio, 2015 by Gabriele La Porta
… studiate il germe: educate voi stessi a pescare nel mare ignoto del vostro spirito il soffio che deve compiere la trasformazione – e la Luce vi appare”.
Giuliano Kremmerz, Introduzione alla scienza ermetica
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Posted on 6 febbraio, 2015 by Gabriele La Porta
La luna s'attristava. Serafini piangenti,
L'archetto alzato, in sogno, dalle viole morenti
Traevan, nella calma di vaporosi fiori,
Bianchi singhiozzi a petali dagli azzurri pallori.
- Era quel santo giorno del nostro primo bacio.
La fantasia, martirio cui da sempre soggiaccio,
S'inebriava sapiente al profumo di tristezza
Che pur senza rimpianto lascia e senza amarezza
La vendemmia d'un sogno al cuore che l'ha colto.
Dunque erravo, alle vecchie pietre l'occhio raccolto,
Quando per via, col sole sui capelli splendente,
E nella sera, tu m'apparisti ridente,
Ed io vidi la fata dal cappuccio di luce
Che un tempo sui miei sonni di fanciullo felice
Già passava, lasciando, dalle sue mani belle,
Nevicar bianchi fiori di profumate stelle.
Stéphane Mallarmé
Filed under: Poesia | Tagged: apparizione, bianchi, capelli, cappuccio, fata, fiori, Luce, Luna, occhio, pietre, serafini, sogno, stelle, Stephane Mallarmé | 3 Comments »
Posted on 10 gennaio, 2015 by Gabriele La Porta
Un mercante va in India e la madre gli chiede di portarle una qualche reliquia. Se ne dimentica. Al viaggio successivo se ne dimentica di nuovo. La terza volta, quando sta per rientrare a casa senza la reliquia cui la madre tiene tanto, toglie un dente da un cane al bordo della strada e glielo porta dicendo che apparteneva a un grande santo. La madre, felicissima, venera quel dente; altre donne vengono a pregarci dinanzi e alla fine tutti vedono dei raggi luminosi sprigionarsi da quella “reliquia”. Da qui il detto tibetano: “Se c’è venerazione, anche il dente d’un cane emette luce”.
Tiziano Terzani da “Un indovino mi disse”
Filed under: Citazione | Tagged: cane, dente, detto tibetano, India, Luce, madre, mercante, reliquia, Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, venerazione | 25 Comments »
Posted on 5 gennaio, 2015 by Gabriele La Porta
Sul molo il vento soffia forte. Gli occhi
hanno un calmo spettacolo di luce.
Va una vela piegata, e nel silenzio
la guida un uomo quasi orizzontale.
Silenzioso vola dalla testa
di un ragazzo un berretto, e tocca il mare
come un pallone il cielo. Fiamma resta
entro il freddo spettacolo di luce
la sua testa arruffata.
Sandro Penna
Filed under: Poesia | Tagged: Cielo, Luce, mare, occhi, ragazzo, Sandro Penna, Sul molo il vento soffia forte, testa, vela | 10 Comments »
Posted on 27 dicembre, 2014 by Gabriele La Porta
Giace nel vento di profonda luce,
l’amata del tempo delle colombe.
Di me di acqua e di foglie,
sola fra i vivi, o diletta,
ragioni; e la nuda notte
la tua voce consola
di lucenti ardori e letizie.
Ci deluse bellezza, e il dileguare
d’ogni forma e memoria,
il labile moto svelato agli affetti
a specchio degli interni fulgori.
Ma dal profondo tuo sangue,
nel giusto tempo umano,
rinasceremo senza dolore.
Salvatore Quasimodo
Filed under: Poesia | Tagged: Bellezza, colombe, dolore, Luce, Memoria, Nel giusto tempo umano, Salvatore Quasimodo, sangue, vento | 4 Comments »
Posted on 14 dicembre, 2014 by Gabriele La Porta
Un chiaro fuoco m’abita e vedo freddamente
la violenta vita, illuminata tutta…
io non posso più amare oramai che dormendo
i suoi graziosi atti mescolati di luce.
I giorni miei, la notte, mi riportano sguardi
dopo i primi momenti di un infelice sonno,
quando sparsa nel buio è la sventura stessa,
tornano a farmi vivere, mi danno ancora occhi.
Se erompe quella gioia, un’eco che mi sveglia
ributta solo un morto, alla mia riva di carne.
E al mio orecchio sospende, il mio riso straniero
come alla vuota conchiglia un sussurro di mare,
il dubbio – sul bordo di un’estrema meraviglia,
se io sono, se fui; se dormo oppure veglio…
Paul Valéry
Filed under: Poesia | Tagged: carne, conghiglia, Fuoco, gioia, Luce, mare, morto, notte, occhi, Paul Valery, Un chiaro fuoco | 4 Comments »
Posted on 25 novembre, 2014 by Gabriele La Porta
Deriva di luce; labili vortici,
aeree zone di soli,
risalgono abissi: apro la zolla
ch’è mia e m’adagio. E dormo:
da secoli l’erba riposa
il suo cuore con me.
Mi desta la morte
più uno, più solo,
battere fondo del vento:
di notte.
Salvatore Quasimodo
Filed under: Poesia | Tagged: Cuore, Luce, notte, Riposo dell'erba, Salvatore Quasimodo, secoli, vento, vortici, zolla | 2 Comments »
Posted on 25 novembre, 2014 by Gabriele La Porta
Amico è una questione fra me e te
Sgranare la luce dal duro giorno
I piedi si sollevano lievi da terra
Significa che sei da qualche parte vicino
Il mio corpo indovina la tua presenza
Nessuno ha accesso al nostro consentire
C’è in noi un silenzio inimmaginabile
Come se tutti intorno camminassero in punta di piedi
Non si tratta di comprendere ma di sentire
Immagina una pietra che parla ascolta sente
Immagina una roccia che ama ed odia
Immagina il nostro incontro
I nostri presentimenti sono identici come se ci toccassimo [coi pensieri
Amico ogni volta ti conquisto
Cerco trovo perdo
Scoprendo che l’amore è altro di più che la vicinanza
Senza badare all’ora ed alle circostanze ti vengo incontro
Nelle mani filtra la sabbia da sotto i tuoi piedi
E’ il tempo che ci persuase
Ora già sappiamo che faremo in tempo
La nostra lotta era potente come l’eco di un cielo furente
Abbiamo conquistato più di quello che può sentire un [corpo
Le ferite sono solo il ricordo di ciò che ci ha resi simili
Proprio come se puntassimo allo stesso obiettivo
Riconoscendo non desideremo il riconoscibile
Sentendo non saremo adempimento del sensibile
Amico chi sono i nostri cuori?
Gli antri ghiacciati dove nascondemmo la brace dei nostri [nomi
Innevati e irraggiungibili come le cime di monti coperte [di nubi
Nel cosmo sono appena il punto più chiaro di tutte le stelle
Impercettibile reciprocità terribile e meravigliosa
L’infanzia attraverso la quale ci accorgemmo di noi
L’infanzia che ci insegnò a riconoscere le proprie tracce
Quando da noi cadrà il velo delicato riveleremo i nostri [volti
Uno di noi avrà le ali
Uno di noi avrà i piedi nudi
Ci doneremo la galassia che protegge
Ci doneremo le stagioni che alleviano il peso del [conosciuto
Amico se sei albero so il profumo delle tue foglie
Se sei pioggia assaporo il gusto di ogni goccia
Se sei uccello apro le ali
Se sei fuoco ti nutro con la fiamma
Se sei vento aspetto che in me sbricioli la pietra
Se sei uomo taccio.
Ewa Sonnenberg
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Posted on 30 ottobre, 2014 by Gabriele La Porta
Non andartene docile in quella buona notte,
I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
Infuria, infuria, contro il morire della luce.
Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta
Perchè dalle loro parole non diramarono fulmini
Non se ne vanno docili in quella buona notte,
I probi, con l’ultima onda, gridando quanto splendide
Le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia,
S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono,
Troppo tardi imparando d’averne afflitto il cammino,
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, prossimi alla morte, con cieca vista accorgendosi
Che occhi spenti potevano brillare come meteore e gioire,
S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
E tu, padre mio, là sulla triste altura maledicimi,
Benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose, te ne prego.
Non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce.
Dylan Thomas
Filed under: Poesia | Tagged: austeri, Dylan Thomas, giorno, lacrime, Luce, morte, Non andartene docile in quella buona notte, saggi, Tenebra | 2 Comments »
Posted on 27 marzo, 2013 by Gabriele La Porta
“La nuvola più nera al bacio della luce si fa splendido fiore”
(Rabindranath Tagore)
Filed under: Amore, Liriche del cuore, Poesia | Tagged: bacio, fiore, Luce, Rabindranath Tagore | 1 Comment »
Posted on 14 marzo, 2013 by Gabriele La Porta
Come parlare della Luce se non si e’ avuto, almeno una volta, l’esperienza del Buio?
Zenone
Filed under: Good News | Tagged: buio, Luce, Zenone | 5 Comments »
Posted on 8 marzo, 2013 by Gabriele La Porta
Un fenomeno solo dovete aspettarvi dalla nostra dottrina, la reintegrazione del vostro IO intelligente, che lo spirito vostro si rischiari e trovi la LUCE e, nella luce, il Maestro
(Giuliano Kremmerz)
Filed under: Good News | Tagged: dottrina, Giuliano Kremmerz, Luce, Mestro, Spirito | 3 Comments »
Posted on 7 febbraio, 2013 by Gabriele La Porta
Andiamo nella neve fresca
adesso,
adesso scivoliamo ma
curvare
in questa nuvola di luce e d’aria
fresca
ma curvare è difficile
curvare.
Valerio Magrelli
Filed under: Poesia | Tagged: aria, curvare, Luce, neve, nuvola, Poesia, Valerio Magrelli | 1 Comment »
Posted on 6 novembre, 2012 by Gabriele La Porta
Ho una sola passione, quella della luce in nome dell’umanità che ha tanto sofferto e che ha diritto alla felicità.
Émile Zola
Filed under: Bene, Letteratura, Pensieri Liberi | Tagged: Emile Zola, Felicità, Luce, nome, passione, Pensieri liberi, umanità | Leave a comment »
Posted on 11 luglio, 2012 by Gabriele La Porta
Le porte del mondo non sanno
che fuori la pioggia le cerca.
Le cerca. Le cerca. Paziente
si perde, ritorna. La luce
non sa della pioggia. La pioggia
non sa della luce. Le porte,
le porte del mondo son chiuse:
serrate alla pioggia,
serrate alla luce.
Sandro Penna
Filed under: Poesia | Tagged: Le porte del mondo, Luce, pioggia, Poesia, Sandro Penna, serrate | 1 Comment »
Posted on 11 Maggio, 2012 by Gabriele La Porta
Una stella sbocciò nell’aria.
Le risplendé nelle pupille.
Su la campagna solitaria
tremava il pianto delle squille.
– E` ora, o figlio, ora ch’io vada.
Sono stata con te lunghe ore.
Tra questi bussi è la mia strada;
la tua, tra quelle acacie in fiore.
Sii buono e forte, o figlio mio:
va dove t’aspettano. Addio!
… Venir con te? Ma non è dato!
Sai pure: m’han cacciata via.
Ci fu chi non mi volle allato
nel mondo, così larga via;
chi non permise che, sia pure,
stessi con le mie creature.
… Tu venir qui? Viene chi muore…
E tu vuoi dunque venir qui.
Sei stanco: è vero? Hai male al cuore.
Quel male l’ebbi anch’io, Zvanî!
E` un male che non fa dormire;
ma che alfine poi fa morire. –
Si chiudevano i casolari.
Cresceva l’ombra delle cose.
Ancor tra i lontani filari
traspariva color di rose.
– Ma dimmi, o madre, dimmi almeno,
se nel tramonto del suo giorno
tuo figlio si deve sereno
preparare per un ritorno!
se ciò che qualcuno ci prende,
v’è qualch’altro che ce lo rende!
Ricorderò quella preghiera
con quei gesti e segni soavi;
tuo figlio risarà qual era
allora che glieli insegnavi:
s’abbraccerà tutto all’altare:
ma fa che ritorni a sperare!
A sperare e ora e nell’ora
così bella se a te conduce!
O madre, fa ch’io creda ancora
in ciò ch’è amore, in ciò ch’è luce!
O madre, a me non dire, Addio,
se di là è, se teco è Dio! –
Sfioriva il crepuscolo stanco.
Cadeva dal cielo rugiada.
Non c’era avanti me, che il bianco
della silenziosa strada
Giovanni Pascoli
Filed under: Poesia | Tagged: altare, Bianco, Commiato, filari, Giovanni Pascoli, Luce, madre, Ombra, Preghiera, rose, rugiada, sperare, strada | 10 Comments »
Posted on 6 Maggio, 2012 by Gabriele La Porta
La vita… è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all’alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell’aria pungente.
Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l’azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.
Sandro Penna
Filed under: Emozione, Poesia | Tagged: alba, aria, corpo, La vita è ricordarsi, liberazione, Luce, malinconia, marinaio, Poesia, risveglio, Sandro Penna, treno, triste | 8 Comments »
Posted on 14 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
(Edward Hopper, Sole del mattino, 1952)
“Quello che vorrei dipingere è la luce del sole sulla parete di una casa”.
Edward Hopper
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Posted on 5 gennaio, 2012 by Gabriele La Porta
Ora sia il tuo passo
piú cauto: a un tiro di sasso
di qui ti si prepara
una più rara scena.
La porta corrosa d’un tempietto
è rinchiusa per sempre.
Una grande luce è diffusa
sull’erbosa soglia.
E qui dove peste umane
non suoneranno, o fittizia doglia,
vigila steso al suolo un magro cane.
Mai piú si muoverà
in quest’ora che s’indovina afosa.
Sopra il tetto s’affaccia
una nuvola grandiosa.
Eugenio Montale
Filed under: Poesia | Tagged: cane, Eugenio Montale, Luce, nuvola, passo, porta, Sarcofaghi, sasso, suolo, tetto | 4 Comments »
Posted on 28 dicembre, 2011 by Gabriele La Porta
Se quell’alto mondo, oltre il nostro,
Ci è caro perché amore sopravvive,
Se il cuore amato là serba tenerezza
E l’occhio è uguale, ma non ha più lacrime,
Come gradite quelle intatte sfere!
Come dolce morire anche in quest’ora!
Dalla terra innalzarsi e vedere ogni timore
Perso nella tua luce, Eternità!
Così deve essere: non è per noi che tanto
Tremiamo sulla sponda, e nello sforzo
Di varcare l’abisso ci afferriamo
Ancora al debole anello dell’Esistenza.
Oh credere che ogni cuore in quel futuro
Resti col cuore amato, insieme
Bere alle acque immortali, sempre uniti
Oltre la morte, l’anima nell’anima!
Lord Byron
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: abisso, acque, alto, Amore, anello, Cuore, esistenza, eternità, futuro anima, Lord Byron, Luce, Mondo, morte, sfere, sforzo, sponda | 16 Comments »
Posted on 22 dicembre, 2011 by Gabriele La Porta
Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto.
Giuseppe Ungaretti
Filed under: Poesia | Tagged: canti, Il porto sepolto, Luce, Poesia, poeta, segreto | 25 Comments »
Posted on 15 dicembre, 2011 by Gabriele La Porta
Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.
Ci scorderemo di quaggiù,
E del male e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d’ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.
Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov’è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d’oro.
L’ora costante, liberi d’età,
Nel suo perduto nimbo
Sarà nostro lenzuolo.
Giuseppe Ungaretti
Filed under: Poesia | Tagged: allodola, Dove la luce, età, foglia, giovani, Giuseppe Ungaretti, lenzuolo, Luce, ondosa, ora, prati, vento | 7 Comments »
Posted on 29 novembre, 2011 by Gabriele La Porta
Fermarmi qui! Mirare anch’io questa natura un poco.
Del mare mattutino e del limpido cielo
smaglianti azzurri, e gialla riva: tutto
s’abbella nella grande luce effusa.
Fermati qui. Illuso di mirare ciò che vidi davvero l’attimo che ristetti,
e non le mie fantasie, anche qui,
le memorie, le forme del piacere.
Costantino Kavafis
Filed under: Poesia | Tagged: Cielo, Costantino Kavafis, fantasie, forme, Luce, Mare mattutino, memorie, natura, piacere | 22 Comments »
Posted on 22 novembre, 2011 by Gabriele La Porta
Nessuno capiva il profumo
Dell’oscura magnolia del tuo ventre.
Nessuno sapeva che martirizzavi
Un colibrì d’amore fra i tuoi denti.
Mille cavallini persiani dormivano
Sulla piazza con la luna della tua fronte,
Mentre per quattro notti io stringevo
La tua vita, nemica della neve.
Fra i gessi e i gelsomini, il tuo sguardo
Era un pallido ramo di sementi.
Cercai, per darti, nel mio cuore
Le lettere d’avorio che dicono sempre
Sempre, sempre: giardino della mia agonia,
Il tuo corpo fuggitivo per sempre,
Il sangue delle tue vene nella mia bocca.
La tua bocca senza luce per la mia morte.
Federico Garcia Lorca
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: agonia, bocca, Cuore, Federico Garcia Lorca, Gazzella dell'amore imprevisto, giardino, Luce, magnolia, morte, profumo, ramo, sangue, vene, ventre | 2 Comments »
Posted on 9 novembre, 2011 by Gabriele La Porta
Ceneri
di cose morte, di mali perduti,
di contatti ineffabili, di muti
sospiri;
vivide
fiamme da voi m’investono nell’atto
che d’ansia in ansia approssimo alle soglie
del sonno;
e al sonno,
con quei legami appassionati e teneri
ch’ànno il bimbo e la madre, ed a voi ceneri
mi fondo.
L’angoscia
insidia al varco, io la disarmo. Come
un beato la via del paradiso,
salgo una scala, sosto ad una porta
a cui suonavo in altri tempi. Il tempo
ha ceduto di colpo.
Mi sento,
con i panni e con l’anima di allora,
in una luce di folgore; al cuore
una gioia si abbatte vorticosa
come la fine.
Ma non grido.
Muto
parto dell’ombre per l’immenso impero.
Umberto Saba
Filed under: Poesia | Tagged: Anima, ceneri, cose, Cuore, Folgore, impero, Luce, mali, morte, panni, paradiso, perduti, tempo, Umberto Saba | 10 Comments »
Posted on 18 ottobre, 2011 by Gabriele La Porta
“Finché l’amante si attiene a ciò che appare nel sensibile, egli non ama ancora; ma quando, da quella figura egli genera in se stesso, nella sua anima indivisibile, un’immagine invisibile allora nasce l’amore; e se egli desidera vedere la persona amata, è per ravvivare l’amore che sta per venir meno. Ma se comprende che bisogna risalire, allora potrà tendere a Lui, poiché l’amore che egli sentì da principio non era che il fioco raggio di una immensa luce”.
Plotino
Filed under: Amore, Anima Animae, Sophia | Tagged: Amore, Anima, fioco, indivisibile, Invisibile, Luce, persona amata, Plotino, raggio | 7 Comments »
Posted on 18 luglio, 2011 by Gabriele La Porta
Ceruli alberi
dove più dolce suono migra
e nasce gusto alle pioggie nuove.
Ad una fronda, docile
la luce oscilla
alle nozze con l’aria;
nel senso di morte,
eccomi, spaventato d’amore.
Salvatore Quasimodo
Filed under: Amore, Emozione, Poesia | Tagged: Amore, ceruli alberi, fronda, Luce, Nel senso di morte, nozze, piogge nuove, Salvatore Quasimodo | 3 Comments »
Posted on 26 giugno, 2011 by Gabriele La Porta

(Francesco Hayez Romeo e Giulietta, 1596)
Oh! La sua bellezza offusca il chiarore di tutti questi volti
E brilla sulle guance della notte,
Come un diamante sulla nera orecchia di un moro.
Ah! La luce che lei irradia, intenebra quante la attorniano
E attesta esser lei d’una natura superiore a quelle della terra.
William Shakespeare
Filed under: Amore | Tagged: Bellezza, chiarore, guance, Luce, Natura superiore, notte, Terra, volti, William Shakespeare | 13 Comments »
Posted on 19 Maggio, 2011 by Gabriele La Porta
Soltanto chi ha bisogno degli occhi cerca la luce, poiché in sé porta le tenebre.
Plotino
Filed under: Sophia | Tagged: in sé, Luce, Luce e tenebre, occhi, Plotino | 18 Comments »
Posted on 19 marzo, 2011 by Gabriele La Porta
In Paracelso, come in altri alchimisti, questa idea della luce coincide con il concetto di sapientia e di scientia. Senza tema di errore, si può affermare che la luce è il mistero centrale dell’alchimia filosofica.
Carl Gustav Jung
Filed under: Esoterismo, Sophia | Tagged: alchimia filosofica, alchimisti, Carl Gustav Jung, Luce, Paracelso | 4 Comments »
Posted on 8 febbraio, 2011 by Gabriele La Porta
L’amore, sia quando nasce, sia quando si desta da un letargo che è sembrato mortale, riempie il cuore di una luce che si riflette sul mondo circostante.
Nathaniel Hawthorne
Filed under: Amore | Tagged: Amore, Cuore, letargo, Luce, Mondo, mortale | 2 Comments »
Posted on 7 febbraio, 2011 by Gabriele La Porta
Non ho tempo per descrivere i miei piani. Dovrei dire una quantità di cose su “Le Ore” e la mia scoperta, su come scavo delle belle caverne dietro i miei personaggi: credo che dia esattamente quello che voglio, umanità, umorismo, profondità. L’idea è che le caverne siano collegate, e ciascuna venga alla luce nel momento presente.
Virginia Woolf
Filed under: Letteratura | Tagged: caverne, Le Ore, Luce, personaggi, presente, profondità, umanità, umorismo | 2 Comments »
Posted on 1 febbraio, 2011 by Gabriele La Porta
… Ma oh, breve è il giorno/ d’amore, se l’amore si corrompa. /Amore o cresce, o è piena e ferma luce: / il primo attimo d’ombra è la sua notte.
John Donne
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: Amore, giorno, Luce, notte, Ombra | 1 Comment »
Posted on 27 gennaio, 2011 by Gabriele La Porta
“Addio”, stavo per dirti, ma poi torno indietro
e ritiro la mia parola e ti resto accanto.
Temo non meno la lontananza angosciosa
da te che la notte amara dell’Acheronte.
La tua luce è come quella del giorno, ma il giorno è muto
e tu invece mi rechi una parola più dolce del
canto delle Sirene; ad essa sono sospese
tutte quante le speranze della mia anima.
Paolo Silenziario
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: Acheronte, addio, Anima, Luce, notte, parola, Sirene | 1 Comment »
Posted on 10 gennaio, 2011 by Gabriele La Porta
E per la luce giusta,
Cadendo solo un’ombra viola
Sopra il giogo meno alto,
La lontananza aperta alla misura,
Ogni mio palpito, come usa il cuore,
Ma ora l’ascolto,
T’affretta, tempo, a pormi sulle labbra
Le tue labbra ultime.
Giuseppe Ungaretti
Filed under: Poesia | Tagged: Cuore, Giuseppe Ungaretti, labbra, lontananza, Luce, Ombra, palpito, tempo | Leave a comment »
Posted on 26 dicembre, 2010 by Gabriele La Porta
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull’erba
è la tua assenza
quando divento l’ultima luce all’ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: assenza, bugia, disegno, Felicità, fiume, gelosia, grazia, Luce, Nazim Hikmet, noi, nostalgia, sogni, Sole, Verità | 4 Comments »
Posted on 11 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Un notte le farfalle si riunirono
in assemblea, volevano conoscere
che cosa fosse una candela. E dissero:
“Chi andrà a cercar notizie su di essa?”
La prima andò a volare intorno a un castello
e da lontano, dall’esterno vide
una luce che brillava. Tornò
e con parole dotte la descrisse.
Ma una saggia farfalla – presiedeva
lei l’assemblea – le disse:
“Tu nulla sai”.
Ed un’altra partì, si avvicinò
arrivò sino a urtare nella cera.
Nei raggi della fiamma fece svoli.
Tornò, raccontò quello che sapeva.
Ma la farfalla saggia disse: “Tu,
tu nulla più della prima hai conosciuto”.
Un terza si mosse infine, ed ebbra entrò
battendo le ali forte nella fiamma
tese il corpo alla fiamma, l’abbracciò
in essa si perdette piena di gioia
avvolta tutta nel fuoco, di porpora
divennero le sue membra, tutte fuoco.
E quando di lontano la farfalla
saggia la vide divenuta una
cosa sola con la candela, e tutta luce
disse: “Lei sola ha toccato la meta, lei sola sa”.
Chi più di sé è dimentico
quello tra tutti sa.
Finché non oblierai
il tuo corpo, la tua anima,
che cosa mai saprai
dell’Amata?
Attar
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: ali, amata, Amore, Anima, Attar, castello, corpo, farfalle, fiamme, Fuoco, gioia, Luce | 6 Comments »