Gabriele La Porta Questo Blog è l'unico ufficialmente riconosciuto dal Prof. Gabriele La Porta, filosofo, conduttore radiotelevisivo, già direttore di Rai 2 e RaiNotte.
Ognuno di noi ha almeno una storia segreta da raccontare, un episodio straordinario che lo ha indotto a riflettere sulla vita e sul destino. Questo libro raccoglie alcune di queste vicende: sogni premonitori, defunti che suggeriscono comportamenti e azioni decisive, coincidenze inspiegabili che mutano il corso di una vita. Ciò che accomuna queste storie è l’elemento miracoloso, soprannaturale, il palesarsi di una soluzione positiva in situazioni che sembrano senza via d’uscita. Quale significato dobbiamo attribuire alle cosiddette coincidenze?
Con disegni di Donatella Scatena
Troppe volte Bruno sembra vivere ineluttabilmente con la scardinante dedica dell’Oscuro "ai vaganti di notte, ai maghi, ai posseduti da Dioniso, alle menadi, agli iniziati" (Eraclito 14, A 59, trad. Giorgio Colli). Un empito dionisiaco avviluppante il Dio in una danza a spirale che sfonda secoli inutilmente pesanti solo per gli umani. Perché la forza del Nolano è racchiusa in un perenne vaticinio donativo. Circolarità senza fine, Sphairos consustanziale con Afrodite iperuranica. Per questo è contemporaneo di Hermes, il donatore agli umani, e quindi con Spalle Larghe (Platone), Porfirio e Giamblico lo scrutatore degli Egizi e poi a Giuliano l’Apostata e "all’altro" Giuliano il Kremmerz degli anni nostri...
"Il bello è scoprire che tutto ciò che non abbiamo fatto in tempo ad imparare non è affatto perduto" - il Tempo
"Dedicato ai nostalgici di Sophia, ai profeti dell'incontro tra la magia di Hermes e l'analisi del profondo di Jung. Contro lo strapotere dello scientismo e l'abuso della tecnica" - Libero
…Giuseppe69 lo immagino come il nostro menestrello/cantastorie… perché, quando lo leggo, è come se percepissi, sempre, una musica sottile di armonie perdute… ecco, per voi/noi tutti, il suo contributo:
Soffio dei venti sei tu o, Danza
Infermiera e Cura del malato
Negazione delle strutture
Libertà dalle catene
Traghetto dell’Estasi
Estasi Del Portale Divino.
Pacificazione dell’estasi
Flauto di Dio, Morte della
Morte, vita, che alla Vita induci
Soffio, di perenne luce,
Buio di luce, luce di buio
Il tutto a te conduci, spirale
Di grazie, dalla Grazia generata
In te ci si perda gioiosamente
Ritrovati!
ora sentiamo le parole scritte nel cuore del nostro Rossano:
Questa è la mia:
Oh me! Oh vita!
domande come queste mi perseguitano
degli infiniti cortei di infedeli, di città piene di sciocchi, di me stesso che sempre mi rimprovero,(perché chi più sciocco di me, e chi più senza fede?),
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi, della battaglia sempre rinnovata, dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti nodi, la domanda, oh me, la domanda così triste che ricorre – Che cosa c’è di buono in tutto questo, oh me, oh vita?
– Risposta: Che tu sei qui, che esiste la vita e l’individuo, che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un tuo verso.”
Amici carissimi,
in questa domenica di sole vi voglio chiedere, sottovoce, quale è la lirica scritta nel vostro cuore? Quella nella quale vi riconoscete o quella che è ed è stata più importante nella vostra vita?
Potete mandarmi anche una citazione… quello che sentite di più nelle corde di psiche.
Intanto vi lascio la mia, anche se la conoscete bene:
“Indizi”
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!
Marina Cvetaeva (1892-1941)
Le liriche di tutti voi verranno, poi pubblicate nel nostro blog/temenos…
Mentre l’occhio del sole governa la mia vista,
L’amore siede come un sultano nella mia anima.
Il suo esercito si è accampato nel mio cuore-
Passione e struggimento, afflizione e pena.
Quando il suo accampamento prese possesso di me
Gridai come se la fiamma del desiderio
Ardesse nelle mie viscere.
L’amore mi ha rubato il sonno, l’amore mi ha confuso,
L’amore mi uccide ingiustamente, e io sono inerme.
L’amore mi ha gravato di un peso superiore alle mie forze
Tanto che gli consegno un’anima senza corpo.
Ibn al-‘Arabi, citato in “Ti amo di due amori. Le più belle poesie della tradizione araba, persiana, turca ed ebraica”, scelte e introdotte da Bernard Lewis, Donzelli Editore, 2003.
vi propongo, oggi, questa lirica del poeta russo Aleksandr Blok (San Pietroburgo 1880-1921):
[Ed io ho trascorso un anno folle]
[…]
E, raggiungendola, con nuovo ardore
le sussurro tenere parole,
mi prendono di nuovo le vertigini…
Rischiarato da un lontano incendio,
io sto dinanzi a lei come una belva…
Sbatte la porta a vetri spalancata, –
ed entriamo nel grembo della notte,
come in una ripida voragine…
Delirio. E oscurità. Brillano gli occhi…
Tumulto di attimi. Fulgido sogno.
Frenesia di abbracci inconcludenti,
e squilli di campane mattutine:
alla finestra gli angeli si affollano
a schiere dietro la tenda compatta,
ma con noi è la notte – ubriaca, irruente.
Sì! La notte è con noi! Quella del giorno
con un nuovo potere ora ci avvince,
perché il giorno estenuato si consumi
tutto nella passione tormentosa, –
e lunghe ore, lunghe ore su di noi
la notte echeggia, sventolando le ali…
E di nuovo è la sera…
Aleksandr Blok, in “POESIE D’AMORE DEL NOVECENTO”, Oscar Mondadori, 2008.
Corpo felice che mi fluisce tra le mani,
volto amato dove contemplo il mondo…
[…]
Lascia, lascia che ti guardi, macchiato dall’amore,
arrossato il volto dalla tua vita purpurea,
lascia che guardi l’ultimo clamore delle tue viscere
dove muoio e rinunzio a vivere per sempre.
Voglio amore o la morte, voglio intero morire,
voglio essere te, il tuo sangue, questa lava ruggente
che irrigando racchiusa le belle membra estreme
sente così i leggiadri limiti della vita.
Vicente Aleixandre in “Fiori di fuoco. 100 poesie d’amore maledetto”, Arnoldo Mondadori Editore, 1998.
il nostro caro Emanuele ci ha donato questa lirica di un anonimo brasiliano. Buona lettura!
“Orme sulla sabbia”
Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che camminavo sulla sabbia
accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che
per ogni giorno della mia vita,
apparivano orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti
c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
maggiore paura e maggior dolore…
Ho domandato allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
peggiori della mia vita?”
Ed il Signore rispose:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te durante tutta il tuo cammino
e che non ti avrei lasciato solo
neppure un attimo,
e non ti ho lasciato…
i giorni in cui tu hai visto solo un’orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.
Carissimi amici, oggi lasciamo parlare il corpo grazie alla memoria palpitante di Costantino Kavafis (1863-1933):
“Ricorda, corpo…”
Ricorda non solo quanto fosti amato, corpo,
non solo i letti sopra cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano negli occhi apertamente,
tremavano nella voce – resi vani
da qualche impedimento casuale.
Ora che tutto è parte del passato,
è come se ti fossi concesso
anche a quei desideri – ricorda il brillare
negli occhi volti verso te,
tremare nella voce, per te,
ricorda, corpo.
Ti do me stessa
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi –
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza;
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo –
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette –
4 dicembre, 1934
Antonia Pozzi, “Parole”, a cura di Alessandra Cenni e Onorina Dino, Garzanti, 1989.
Ecco, per tutti, cosa ha condiviso, con il cuore, la nostra carissima Melusina. Buon inizio settimana!
Il tuo cuore
Io lo penso, il tuo cuore, come un’acqua
perduta in un deserto
che invano aspetta chi ci si disseti.
Lo penso come un albero fiorito
in piena notte, che nessuno guarda,
se non da vetri in fuga un viaggiatore
che noia o affari portano lontano.
Come uccello spaurito
vaga pei lacunari d’una volta
di cui non trova uscita e crea soltanto
col suo strido più vasta solitudine…
Amiche e amici amatissimi,
Beatrice ci ha donato questa esortazione ad essere fedeli, sempre, ad Amore. Io credo nella potenza della preghiera. E voi?
Buona giornata!
Dammi il supremo coraggio dell’Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell’amore,
e dell’amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l’offesa,
ma disdegna di ripagarla con l’offesa.
Dammi la forza di amare
sempre
e ad ogni costo!
Eh! Consolatevi;
non siete voi, non foste, e non sarete
né la prima, né l’ultima. Guardate:
questo non picciol libro è tutto pieno
dei nomi di sue belle:
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.
Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
un catalogo egli è che ho fatt’io;
Osservate, leggete con me.
In Italia seicento e quaranta;
In Almagna duecento e trentuna;
Cento in Francia, in Turchia novantuna;
Ma in Ispagna son già mille e tre.
V’han fra queste contadine,
Cameriere, cittadine,
V’han contesse, baronesse,
Marchesine, principesse.
E v’han donne d’ogni grado,
D’ogni forma, d’ogni età.
Nella bionda egli ha l’usanza
Di lodar la gentilezza,
Nella bruna la costanza,
Nella bianca la dolcezza.
Vuol d’inverno la grassotta,
Vuol d’estate la magrotta;
È la grande maestosa,
La piccina è ognor vezzosa.
Delle vecchie fa conquista
Pel piacer di porle in lista;
Sua passion predominante
È la giovin principiante.
Non si picca – se sia ricca,
Se sia brutta, se sia bella;
Purché porti la gonnella,
Voi sapete quel che fa.
(Leporello)
Ascoltate le parole, invece, di Casanova:
il seduttore di professione, che fa del sedurre un progetto, è invece un uomo abominevole, sostanzialmente nemico dell’oggetto su cui ha posto gli occhi: è un vero criminale che, se possiede le qualità necessarie per sedurre, se ne rende indegno usandole per sedurre una donna.
Recitar! Mentre preso dal delirio,
non so più quel che dico,
e quel che faccio!
Eppur è d’uopo, sforzati!
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se’ Pagliaccio!
Vesti la giubba,
e la faccia infarina.
La gente paga, e rider vuole qua.
E se Arlecchin t’invola Colombina,
ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto
in una smorfia il singhiozzo e ‘l dolor, Ah!
Ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto!
Ridi del duol, che t’avvelena il cor!
Amiche e amici, vi propongo questi versi dirompenti di André Frénaud (1907-1993). Nato a Montceau-les-Mines nel 1907, fu deportato in Germania all’inizio della seconda guerra mondiale, ma, riuscito a fuggire, prese parte alla resistenza. Nel 1943 pubblicò la prima raccolta di versi, “I re magi” con la presentazione di L. Aragon. Seguirono “Le nozze nere” del 1946, “Enorme figura della dea Ragione” del 1949, “I contadini” de 1951, “Non c’è paradiso” del 1962, ecc.
“A furia d’amarci”
A furia d’amarci non ci conosciamo più,
perché non esiste più né tu né io,
ma un uccello cieco immobile sul vuoto,
che non canta, perfetto, che ringiovanisce.
Il fulgore del suo silenzio ripara le ferite.
Mio amore, ma tu e io diventiamo vergini!
André Frénaud in “THE LOVE BOOK. Le più belle poesie d’amore”, Mondadori, 2000.
Carissimi, vi lascio questa lirica di Giuseppe Conte, uno dei più grandi poeti italiani contemporanei, oltre che autore di pregevoli traduzioni, romanzi e saggi. Nato nel 1945 a Imperia , è tra i poeti più apprezzati della sua generazione per la discorsività e il messaggio vitalistico della sua poesia. È autore di saggi tra cui “La metafora barocca” del 1972 e “Terre del Mito” del 1991, e di romanzi come “Primavera incendiata” del 1980, “Equinozio d’autunno” del 1987 e “I giorni della nuvola” del 1990. Tra le sue raccolte poetiche vi segnalo “L’ultimo aprile bianco” del 1979, “L’Oceano e il Ragazzo” del 1983, “Le stagioni” del 1988, “Dialogo del poeta e del messaggero” del 1991,”Il sonno degli dei” 1999, “Nuovi canti” del 2001, ecc. Ha curato la straordinaria antologia “LA POESIA DEL MONDO. Lirica d’Occidente e d’Oriente”, pubblicata da Ugo Guanda Editore nel 2003 che ho presentato centinaia di volte a “Inconscio e Magia – Psiche”. Abbiamo avuto l’onore di ospitarlo nella rubrica radiofonica di ECORADIO “La Grande Madre”.
“Riaverti”
È così facile riaverti?
ritrovarti anche dopo l’abbandono
dopo che ti ho derisa, che ti ho detto
odiosa, e che imputavo a te la grazia
mancata di ogni carezza e di ogni bacio.
Oh, allora io volevo essere un daino
solitario nell’alba, che sa puntare
le narici al tepore di calendula
dei primi raggi. E ti scacciavo, come
se tu fossi infedele al mio desiderio
tu che di tutti i desideri sai
la fonte. Ora sei tornata.
Sei nuova e sei con me, vicina,
anima.
Mie care e cari, siamo giunti al penultimo appuntamento con Inconscio e Magia – Psiche che andrà in onda il 3 maggio (nella notte tra domenica e lunedì) alle ore 2:00 circa su Rai 2. Ed ecco per noi un poeta a me molto caro, Pedro Salinas (1891-1951). Scivoliamo in questo suo ampio respiro…per farne una sola parte e lasciarci trasportare più oltre…
Sì, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
Ciò che mi sta palpitando
con sangue mio nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
E per trovarti, cessare
di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull’altra sponda di tutto
– per trovarti –
come fosse morire.
In questa puntata sarà ospite ancora il poeta Corrado Calabrò, di cui presenteremo il suo ultimo testo, T’Amo di due amori, editVallardi, 2010, una raccolta con le sue più belle poesie d’amore e con allegato un CD con 19 liriche recitate da Giancarlo Giannini. Un grande abbraccio!
Carissime amiche e carissimi amici, siamo arrivati al termine di questo lungo percorso attraverso la poesia d’amore di tutti i tempi e di tutte le culture. Tre anni dedicati completamente alle liriche, un cammino attraverso cui ci hanno accompagnato con la mano del cuore i poeti, gli artisti, i maestri invisibili. In questa terzultima puntata di Inconscio e Magia – Psiche, in onda il 2 maggio alle ore 6:20 circa su Rai 2, sarà ospite speciale il poeta Corrado Calabrò, di cui vi propongo questa lirica così intensa e significativa. Un abbraccio e buon 1° maggio!
Variazioni
Se un po’ alla volta mi stai dimenticando
amore mio
a poco a poco ti scorderò anch’io.
Ma se un mattino ravviandoti i capelli
non ti ricorderai d’aver sognato
vuol dire che quel sogno
amore mio
non l’ho sognato mai nemmeno io.
Gentili amici, eccoci arrivati alla seconda puntata speciale di Inconscio e Magia – Psiche dedicata alla poesia del mondo islamico. Scivoliamo nel cuore della Sophia di Al-Hallaj (857-922), vittima e martire del “fondamentalismo”. Presenterò questa lirica nella trasmissione in onda il 2 maggio (nella notte tra sabato e domenica), ore 2:40 circa, Rai 2. Un grande abbraccio!
Scivoli tra il cuore e il suo involucro come le lacrime
scivolano sulla palpebra.
Abiti nel mio più intimo, nelle profondità del mio cuore,
come le anime abitano nei corpi.
Nulla passa dalla quiete al moto senza che tu ne sia la causa
per vie nascoste.
O luna nuova.
Amiche e Amici, lasciamoci avvolgere dall’abbraccio infinito di Alessandro Ventura:
VORREI POTERTI AVERE
Vorrei poterti avere
accanto
nella notte,
nelle luci discrete
di un mondo ancora sveglio,
così, senza un impegno,
solo perché ci va,
solo perché in quel momento
ognuno ha un suo segreto
bisogno di calore
e lieve oblio.
In una piccola porzione di mistero
potremmo ritrovare
le dolcezze perdute
che non hanno futuro
ma che forse promettono
prima che spunti l’alba
un abbraccio infinito.
Cari e gentili amici, siamo arrivati al quarto ed ultimo appuntamento con lo speciale dedicato alla sensualità e sessualità di Inconscio e Magia – Psiche. Questa appassionata lirica aprirà la puntata in onda il 26 aprile (nella notte tra domenica e lunedì) alle ore 2:30 circa su Rai 2. Lasciamo parlare il corpo attraverso i palpiti rinnovati nel ricordo di Costantino Kavafis (1863-1933):
Ricorda, corpo…
Ricorda non solo quanto fosti amato, corpo,
non solo i letti sopra cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano negli occhi apertamente,
tremavano nella voce – resi vani
da qualche impedimento casuale.
Ora che tutto è parte del passato,
è come se ti fossi concesso
anche a quei desideri – ricorda il brillare
negli occhi volti verso te,
tremare nella voce, per te,
ricorda, corpo.
Cari viaggiatori d’Anima, entriamo nelle Notti e nell’Eden della straordinaria poetessa statunitense Emily Dickinson (1830-1886). Presenterò questa lirica il 25 aprile alle ore 6:15 su Rai 2, nel corso di un’altra puntata speciale della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche, dedicata al tema della sensualità e sessualità.
Notti selvagge – notti selvagge!
Se io fossi con te
notti selvagge sarebbero
nostra voluttà!
Futili – i venti –
per un cuore in porto –
niente più bussola –
niente più carta!
Remando nell’Eden –
Ah! il mare!
se in te stanotte
potessi ancorare!
Miei cari, questi sono gli ultimi appuntamenti che chiuderanno il ciclo della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche. Ancora sensualità e sessualità grazie a questi magnifici versi di Rufino (II sec. d.C.), poeta greco i cui epigrammi fanno parte dell’Antologia Palatina, in onda il 25 aprile (nella notte tra sabato 24 e domenica 25) alle ore 2:30 circa su Rai 2:
Dolce è il bacio di Europa,
anche se tocca appena le labbra,
dolce anche se sfiora appena la bocca;
non è alle labbra che s’accosta,
ma preme la bocca,
e dal profondo rapisce l’anima intera.
Carissime e carissimi, ascoltate interiormente Teresa d’Avila (1515-1582), e lasciatevi trasportare dall’estasi sprigionata dai suoi versi. Presenterò questa lirica nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda domani 24 aprile alle ore 6:10 circa su Rai 2. Buon finesettimana!
Vivo, ma non vivo in me,
e attendo una tal vita,
che non muoio perché non muoio.
Vivo già fuori di me,
giacché muoio d’amore,
perché vivo nel Signore,
che mi volle tutta a sé.
Quando il cuore gli donai
vi scrisse questa frase,
che muoio perché non muoio.
Carissime e carissimi, leggete questa suggestiva e tenera lirica di Luigi. Poi leggete me.
Caro Professor La Porta, non so se ha avuto modo di leggere l’ e-mail che le ho inviato a riguardo ma per Lei chi è questo Piccolo Ammiraglio Naufrago? Ho sete di Sue impressioni…
Il Piccolo Ammiraglio Naufrago
Aveva labbra dischiuse,
come di marmellata;
un nasino di cera
che colava appena e
due palpebre tonde
come il Mondo,
forzieri tralucenti da
rivelare al nostro guardo
il loro tesoro:
due immensi dobloni
di turchese.
Quelli il mare, in quelli
la luce stellante dal
girotondo delle nuvole,
il volo di gabbiani che
dipinge nella brezza
la giostra del vento.
(di Luigi Roscigno)
Caro Luigi, il piccolo Ammiraglio è il Dio Smarrito, Mosè salvato dalle acque, Pollicino, Pinocchio nel legno…
Carissimi amici, a partire da questa notte, alle ore 2:15 su Rai 2, ci occuperemo, per quattro puntate speciali della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche, di sensualità e sessualità. Poesie, citazioni e contributi cinematografici ci accompagneranno in questo nuovo percorso. Riflettiamo insieme su questa fondamentale intuizione di David Herbert Lawrence(1885-1930):
Sesso e bellezza sono inseparabili,
come vita e coscienza.
E l’intelligenza
che accompagna sesso e bellezza,
e da essi deriva, è intuizione.
Vi abbraccio con il cuore e vi auguro una buona domenica!
Amici cari, siamo giunti all’ultimo appuntamento con lo speciale di Inconscio e Magia – Psiche dedicato al tema del tradimento nella coppia, che andrà in onda domenica 18 aprile alle ore 6:15 circa su Rai 2. Lasciamo la parola al grande William Shakespeare (1564-1616):
Oh, non chiedere a me alibi al danno
che tu, insensibile, infliggi al mio cuore;
la tua forza mi uccida, e non l’inganno,
non ferirmi con gli occhi, ma con le tue parole.
Di’: «amo altri»; ma perché in mia presenza
tu lanci ad altri i tuoi sguardi d’intesa?
Perché inganni e ferisci, se hai potenza
che può sfinire ogni mia difesa?
Così, amore, scuso i tuoi artifici:
mi erano ostili i tuoi graziosi sguardi;
dal mio volto distogli quei nemici
così che altrove scaglino i dardi.
Non distoglier lo sguardo; poiché son moribondo
solleva la mia pena e dài l’affondo.
Carissimi amici, il 12 aprile (nella notte tra domenica e lunedì), su Rai 2 alle ore 2:15 circa, andrà in onda la terza puntata speciale di Inconscio e Magia – Psiche, dedicata al tema del tradimento nella coppia. Vi lascio le parole tormentate, e “senza tempo”, del grande Caio Valerio Catullo (87-54 a.C.):
Un tempo dicevi di amare soltanto Catullo,
o Lesbia, e in vece mia di non volere l’abbraccio di Giove.
Allora ti amai, non come il volgo l’amante,
ma come il padre ama i suoi figli e i suoi generi.
Ora ti ho conosciuta; e anche se brucio più forte,
tuttavia mi sei molto più vile e leggera.
Come è possibile? Dici. Perché tale offesa costringe
l’amante ad amare di più, ma ne spegne l’affetto.
Carissimi amici, continua l’appuntamento con lo speciale dedicato al tema del tradimento nella coppia. Presenterò questa intensa lirica di Sarah Maschietto, che sento particolarmente, nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda domenica 11 aprile alle ore 6:15 circa su Rai 2. E voi cosa sentite? Buon week-end e un saluto affettuoso!
Regina di cuori
Benvenuto nel Club!
Guardala ed innamoratene,
altro non puoi fare.
È il suo nascosto potere:
non ti abbaglia con la bellezza,
ma col suo silenzioso sguardo.
Sentirai il cuore palpitare per lei,
l’amerai,
perché è il suo solo modo di essere.
Ti accompagnerà
in alto a passeggio tra le stelle
e ti mostrerà
un nuovo mondo fantastico.
Ti eleverà
al di sopra dei mortali,
perché è nata per questo.
Tu abbandonerai
il tuo mondo al sole
e lei ti darà
la luce della luna.
Sospirerai per lei,
il desiderio ti brucerà
e possederla sarà tutto.
Lei si lascerà avere,
senza riserve solo per te,
dolce come il miele degli Dei.
Sarai un Dio.
Un giorno, poi, ti sveglierai
e l’incantesimo sarà finito.
Ti ritroverai senza cuore,
segnato per la vita dal suo amore.
Pregherai di impazzire del tutto,
per non sentire più.
Ti avrà rubato anche l’aria,
ma lei – puff!
come una bolla di sapone,
svanita.
Cose che capitano, ti dirà,
il per sempre dell’amore dura un istante.
Carissime amiche e carissimi amici, considero questa magnifica lirica della poetessa russa Marina Cvetaeva (1892-1941) una delle più intense, struggenti, scardinanti e traboccanti d’Eros mai scritte. Mi piace, spesso, ripeterla a memoria… grazie a MNEMOSYNE l’arte non è più esclusivamente del creatore, ma diviene anche nostra, di tutti, scorre nelle nostre vene e “trilla beatamente” nella nostra Anima… Con affetto. A presto!
Indizi
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungi tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!
Amiche e Amici cari, entriamo nell’animo di Antonia Pozzi (1912-1938) ed ascoltiamone in silenzio la voce più intima… Questa sua lirica aprirà la mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda questa notte su Rai 2 verso le 2:45 circa. Qual è la vostra fede d’Amore? Un affettuoso saluto a tutti voi!
Confidare
Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zagara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.
Carissimi, questa notte su Rai 1 alle ore 3:15 circa, andrà in onda la terza puntata speciale di Inconscio e Magia – Psiche del ciclo dedicato alla gelosia. Aprirò la trasmissione con questi versi della nostra, immensa, Alda Merini(1931-2009):
Gelosia
O animale infruttuoso e becero
che insidi il cuore dell’uomo
e come bruco in una mela giovane
metti il tonfo del tuo peccato.
Tu non sei ilare come il verso
che cresce nel sentimento
sei forzato e gelido
come una mano di morte.
Carissimi, domani 21 marzo su Rai 2 alle ore 6:15 circa, andrà in onda una seconda puntata speciale di Inconscio e Magia – Psiche, del ciclo dedicato alla gelosia. Entriamo nei “suoi vortici” con Catullo (87-54 a.C.):
La mia donna dice di non voler fare l’amore con altri,
se non con me, neppure con Giove, se la corteggiasse.
Dice così; ma quel che la donna dice all’amante folle di passione
bisogna scriverlo sul vento, sull’acqua che scorre veloce.
Carissimi amici, questa notte andrà in onda, su Rai 1 alle ore 3:10 circa, una puntata speciale di Inconscio e Magia – Psiche, dedicata completamente ai “tormenti” della gelosia. Vi lascio, a questo proposito, alla voce scardinante di Saffo:
Mi sembra pari agli dei quell’uomo che siede di fronte a
te e vicino ascolta te che dolcemente parli
e ridi un riso che suscita desiderio. Questa visione veramente
mi ha turbato il cuore nel petto: appena ti guardo
un breve istante, nulla mi è più possibile dire,
ma la lingua mi si spezza e subito un fuoco sottile mi corre
sotto la pelle e con gli occhi nulla vedo e rombano le orecchie
e su me sudore si spande e un tremito mi afferra tutta e
sono più verde dell’erba e poco lontana da morte sembro
a me stessa.
Gentili amiche e amici, oggi le parole “fioriscono” d’immagini grazie ai versi del poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli (1908-1981). Presenterò questa lirica nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche, in onda domenica 14 marzo su Rai 2 verso le 6:15 circa. Buon finesettimana!
Tu cercavi un compagno
Tu cercavi un compagno. Ti duoli
ancora d’avermi creduto.
A notte, tardi, tu resti sola,
mi gridi un saluto, mi guardi
sparire con dolore sulla strada antica.
Pesto gli acini di mica sul pietrisco
della collina (e le siepi son folte di baci
sulle dita).
Amici cari, entriamo nel mistero del grandissimo poeta spagnolo Antonio Machado (1875 – 1939). Presenterò questa lirica nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda domani mattina su Rai 2 verso le 2:05 circa. Buona domenica, un abbraccio!
Vergine altera, mia compagna, t’arde
un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore è questa luce
eterna della tua nera faretra.
Con me verrai finché proietti un’ombra
il corpo e resti ai miei sandali arena.
– La sete o l’acqua sei sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera, mia compagna.
Carissimi, eccovi il tempo nel tempo senza fine di Mario Luzi (1914– 2005). In quale viaggio vi spingono i vostri venti interiori?
Presenterò questa lirica nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche, in onda domenica 7 marzo su Rai 2 verso le 6:15 circa. E come sempre aspetto le vostre emozioni. Buon finesettimana!
Amanti
Che mi riserva rivederti, amore,
quale viaggio t’hanno dato i venti?
L’oscuro avvolge questi giorni chiari,
circola forse in questa luce densa
qui dove a macchie dondolanti o ferme
filtra oro ed il vino matura.
Spicco dal cielo questo frutto splendido,
chiudo gli occhi su quel che porta seco,
o lo stare sulle spine
o il dirsi addio a cuore gonfio,
questo tempo nel tempo senza fine.
Carissime e carissimi, stringiamoci, uniamoci ed espandiamoci nell’amore totale del poeta spagnolo Vicente Aleixandre (1898-1984).
Con questa lirica aprirò la mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda domani mattina su Rai 2 verso le 5:00 circa. Buona domenica. A presto!
Totale amore
[…]
Felicità crescente di stendere le braccia,
di toccare i limiti del mondo come rive remote
di dove le acque non si ritraggono,
ma giuocano con sabbie dorate come dita
che carne o seta toccano, quel che freme e si turba.
Godere delle lontane luci crepitanti
sopra le nude braccia,
come suono remoto di giovani denti
che divorano l’erba giubilante del giorno,
quel che nascendo mostra la sua rosea saldezza
dove le acque bagnano tutto un cielo vissuto.
Vivere là alle falde dei monti
dove mare e dirupo si confondono,
dove i verdi pendii ora son acqua
ora la guancia immensa dove i soli si specchiano,
dove il mondo ha un’eco in quella musica,
specchio al quale non sfugge il più piccolo uccello,
in cui è riflesso il trascorrere gioioso del creato.
Amore o ciò che ruota
o universo sereno
o mente che si eleva,sangue che gira, cuore che si fonde,
luminoso baleno che nella notte crepita
e percorre la lingua oscura: che comprende
Care amiche e amici, varchiamo oggi le suggestioni ermetiche di William Butler Yeats (1865-1939. Con questa lirica aprirò la mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda questa notte (tra domenica 21 e lunedì 22 febbraio) su Rai 2 verso le 4:45 circa. Buona giornata. A presto!
La maschera
«Togli quella maschera d’oro ardente
Con gli occhi di smeraldo.»
«Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
Di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
Benché non freddi.»
«Volevo solo scoprire quel che c’è da scoprire,
Amore o inganno.»
«Fu la maschera ad attrarre la tua mente
E poi a farti battere il cuore,
Non quel che c’è dietro.»
«Ma io debbo indagare per sapere
Se tu mi sia nemica.»
«Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
Che importa, purché ci sia fuoco
In te, in me?»
Gentili amiche e amici, domani mattina alle ore 6:15 circa, su Rai 2, andrà in onda una nuova puntata della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche. Un nuovo viaggio nella poesia sull’onda delle emozioni, che partirà dai sentimenti scardinanti e la commozione traboccante di Lirica antica della grandissima Alda Merini, per poi entrare nella poesia contemporanea italiana di Corrado Calabrò, ospite speciale in studio, di cui vi lascio questa brevissima lirica che in un’immagine racchiude e schiude Amore e Anima.
Natura fredda
Sei apparsa sul mio sentiero
come una nuvola fredda
che in un istante è grande quanto il cielo.