In ricordo di Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600)

Roma_-_Monumento_a_Giordano_Bruno_2

(Roma, monumento a Giordano Bruno a Campo de’ Fiori)

“E’ il più importante mago rinascimentale. Seguace della filosofia ermetica non riesce mai a nascondere le proprie idee ed è costretto a girovagare per l’Europa.In ogni circostanza è prima osannato e poi perseguitato. Eppure mai retrocede dalle proprie convinzioni che oscillano tra un panteismo divinizzante la Natura e l’Infinità dell’Universo. Mai sottomesso al materialismo e al fideismo brutale, vede nell’uomo la possibilità di ascendere di grado in grado verso il divino mediante un radioso entusiasmo e un “Furor” che consente allo studioso di travalicare se stesso fino a un’intuizione partecipativa che conduce alla vera Sophia. Crede fortemente nei Simboli dell’ermetismo e nel presupposto della Magia come Amor omnia vincit, l’amore trionfa su tutto e tutti. Non a caso scrive: “Un’unica forza, l’Amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi”. Questi mondi infiniti potrebbero avere una vita come sulla terra. Queste ultime sue posizioni gli costeranno l’accusa di eresia, il processo, la tortura e il rogo. Ma prima dell’arresto, avvenuto a Venezia, su delazione dell’esecrando Mocenigo, porta la sua ideologia a Parigi e a Londra, dove ottiene le cattedre di filosofia più importanti dell’epoca. Strano davvero questo frate senza saio, che incanta a oltre quattro secoli dalla morte, osteggiato già a ventotto anni, e costretto a scappare dal convento nel 1576. Nella capitale francese e in quella inglese pubblica alcune opere importantissime, come il “De Umbris idearum”, il “Cantus Circaeus” e po “La Cena delle Ceneri”, “De la causa, principio e Uno”, “De l’infinito, universo e mondi”, lo “Spaccio de la bestia trionfante” e altri scritti che influenzeranno sia il pensiero della grande regina Elisabetta sia lo stesso Shakespeare. Poi altri viaggi e altre opere, sempre manifestando il suo pensiero intessuto di slanci infiniti e speranze immense, fiducia nelle possibilità dell’uomo e sospetti profondi verso ogni forma di massimalismo e fondamentalismo. Per questo morì atrocemente, a imperitura damnatio memoriae dei suoi carnefici. Eppure Bruno parlava d’Amore anche a loro. E’ vissuto cinquantadue anni, di cui otto in prigione. Le lacrime di tutti i suoi seguaci non sono bastate a spegnere il rogo, ma servono tutt’ora a far comprendere l’importanza della tolleranza”.

Gabriele La Porta, da “Dizionario dell’inconscio e della magia” (Sperling & Kupfer)

 

 

Pubblicità

Lunedì 15 al Piccolo Eliseo per Giordano Bruno, Keplero e Galileo

Invito ok

Presentazione del libro “Chi siete?” di Doriana Vovola ad Arezzo, opera che contiene le mie “Suggestioni”

280_0_4844867_458062Carissimi,

oggi, 21 novembre, alla manifestazione “Incontri d’ Autore” ad Arezzo, alle ore 17.30, presso la libreria Mondadori, la scrittrice Doriana Vovola presenterà il libro “Chi siete?”, edito da Europa Edizioni.  Musicologa, progettista culturale e artista multiforme, l’autrice declina il suo impegno alla sensibilizzazione e al sostegno attivo dei diritti umani, sociali e civili, animali e dell’ ambiente. Per la sua attività ha ricevuto diversi premi per i diritti umani dei popoli e dei singoli.

“..Prigionia e libertà, elettricità emotive e perdita di baricentro esistenziale. Sensitività, poesia, filosofia e mistica in paradigma teatrale come
atto di presenza verso popoli, etnie, culture, sensibilità devastate dalle persecuzioni. …Densa sospensione di aneliti, negazioni, fughe, volontà…
dinamiche battenti, sognanti di realtà nevralgiche che intrecciano, tagliano, donano, s’incuneano e sperano.
Se la prigionia fosse superficie d’ acqua cosa apparirebbe dell’ umanità affacciata sul suo specchio? Stati d’essere non più persone. Sentimenti
e prospettive che generano, alimentano e sfogano unicamente nella dimensione interiore. ‘Chi siete?’ pungola l’umanità, mostra l’ afflato
dell’umanità vittima della violazione. “…una rappresentazione di incanti. Una successione di energie al galoppo. …andare per coinvolgimenti. …psichici dirupi da cui è impossibile allontanarsi. Sottrarsi. …iniziano le voci, una per volta e tutte insieme.”
(dalla prefazione “Suggestioni” di Gabriele La Porta)

 

Da “Il mito della normalità. Intervista a Gabriele La Porta”, in vendita su Amazon.it

D. Secondo James Hiilman le nostre nevrosi e la nostra cultura sono inseparabili. Dopo le fumisterie verbali della politica, i gergalismi e il pentagonese, dopo lo scientismo sociologico ed economico, l’abuso mediatico della parola e tutte le altre violenze inflitte si son prosciugate le parole del loro sangue e chi lavora nel campo della psicologia ha smarrito la fede nella potenza della parola. Come “guarire” il nostro linguaggio? Basterà perorare il ritorno alla parola piena di senso e di materia, un po’ come accadeva ai testi alchemici? Confucio sosteneva che la terapia della cultura parte dalla rettificazione del linguaggio e Hillman sostiene che la psicologia alchemica offre spunti per questa possibilità di rettificazione. Che ne pensa?

R. Per me vale  molto di più James Hillman che l’opinione di innumerevoli cosiddetti esperti in camice paludato. Questo è il tempo del mutamento. Non capire la cateratta psichica è come rinunciare allo scandaglio mentale e costringersi ad una dolorosa prigionia”.

lanzaro

http://www.amazon.it/della-normalit%C3%A0-Intervista-Gabriele-Porta-ebook/dp/B017AT0N00/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1446484673&sr=8-4&keywords=lanzaro

“Cultura e Spiritualità” a Taranto

Gabriele La Porta Egidio Senatore TarantoCarissimi amici,

il 6 e il 7 novembre sarò, con Egidio Senatore, a Taranto per due appuntamenti del Convegno “Cultura e Spiritualità” presso il Mercure Hotel Delfino. Il primo incontro, una tavola rotonda con gli studenti di alcune scuole della città, si terrà il 6 novembre, dalle ore 9:00, ed avrà come tema “ANGELI COME UN RITORNO: SEGNI E COINCIDENZE”. Il secondo, il 7 novembre alle ore 17:50, tratterà il tema “SOGNI: CREATURE DEL MONDO INTERMEDIO”.

Vi aspetto numerosi!

Un abbraccio

Oggi a Siena: “LA DANZA DELLE STELLE E DEI PIANETI”

manifesto

Carissimi amici,

oggi, 24 ottobre sarò, come sempre con Egidio Senatore, nella mia amatissima e ghibellina Siena per un convegno straordinario nel quale tratterò dell’influenza dell’Ermetismo nella cultura rinascimentale.

Un grande abbraccio!

Prossima uscita in ebook: “Il mito della normalità”, Massimo Lanzaro intervista Gabriele La Porta

lanzaro

Questo intenso dialogo tra uno psichiatra, psicoterapeuta ed un filosofo si sofferma su vari punti cruciali e attualissimi nella storia dell’anima e delle sue cure: il nuovo DSM-V, le polemiche sullo stigma, sulla crisi delle psicoterapie e sulle cure psicofarmacologiche. “Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G. Jung, concetto poi ribadito da James Hillman (anche nel suo celebre “Cent’anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio”). Elaborando queste idee nell’ebook si discute, tra l’altro, la questione più immediata per ogni disciplina della mente: Che cos’è la normalità psichica? A partire da quale soglia entriamo oggi nel regno incontrollabile della cosiddetta “non normalità”? E dove sono finiti gli Dei rimossi?

Riva del Garda: “DELL’AMORE E DI ALTRE MERAVIGLIE”

Locandina Riva del Garda

IMPORTANTE: A CAUSA DI IMPREVISTI E PROBLEMI LOGISTICI E TECNICI L’EVENTO È SPOSTATO A DATA E LUOGO DA DESTINARSI

L’Amore protagonista della terza edizione del festival di Arte di Essere.
Una tre giorni sull’Amore, sulle sue molteplici sfaccettature, sfumature, suggestioni; sulle sue voci, le sue melodie, i suoi silenzi… Tra i gli antichi miti e la Natura, tra il Mistero che incarna, e le molteplici energie che diffonde. Un’onda stimolante, che invita i partecipanti a fluttuare oltre ai propri spazi abituali, oltre al proprio “Aldilà personale”. 
Oltre.
Uno Spazio di condivisione e trasformazione, fatto di parole, emozioni, gioco, musica, teatro, seminari.
La suggestiva cornice dell’Astoria Park Hotel farà da culla a questa intensa esperienza interamente dedicata a quella prorompente forza che tutto abbraccia e tutto muove. Quella forza da cui tutto parte e a cui tutto ritorna.

In questo contesto sarò, con Egidio Senatore, il 17 ottobre per tenere, alle ore 16:20, l’appuntamento “AMOR OMNIA…”. Lascio a voi completare questo inno!

“TOLLERANZA E PACIFICA COESISTENZA”, domani a Roma

Gentili amici,

sono stato invitato dal Presidente dell’associazione “ACACIA” di Roma, prof. Matteo Maglia, a partecipare al convegno pubblico “TOLLERANZA E PACIFICA COESISTENZA”, presso i locali di “CASA NATHAN”, p.zza delle Medaglie d’Oro 45, Roma, che si terrà domani, sabato 3 ottobre, a partire dalle ore 10:00.

La virtù di una cosa, afferma Platone nella Repubblica, consiste in quello stato o condizione che la mette in grado di svolgere adeguatamente il proprio compito. La virtù di un coltello sta nell’essere affilato, quella di un cavallo da corsa nell’agilità delle sue gambe. Allo stesso modo le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza sono qualità dell’animo che mettono l’uomo in grado di far bene quello che è destinato a fare, vale a dire vivere. Forza straordinaria di un ethos.
Come ogni oggetto od ogni essere vivente ha una virtù che lo contraddistingue, analogamente possiamo dire che ad ogni ordinamento corrisponde una condizione ideale che consente la piena e completa attuazione del principio su cui esso si fonda. Per Platone, ad esempio, la società perfetta è un’aristocrazia del merito in cui i saggi governano quelli che sono a loro inferiori per attitudini ed ingegno. E la distribuzione delle funzioni e dell’autorità nel modo più conveniente Platone la definisce “giustizia”, sicché la virtù propria dell’utopia platonica è la giustizia.
Il Novecento e questo primo quindicennio del III millennio, ci hanno mostrato e ci mostrano ancora, spesso e in modo palese, il volto della non-giustizia se non dell’ingiustizia.
Alla libertà di pensiero, che si declina nella cultura occidentale anche nel diritto alla satira, si risponde con attacchi terroristici che producono stragi di civili. Vien fatto di domandarsi se la Tolleranza debba conoscere dei limiti. La logica e l’etica dicono di sì. Ma cosa è tollerabile e fino a che punto e cosa è invece intollerabile ?
Nella nostra diuturna ricerca della verità, siamo oggi a presentare questo convegno che, senza alcuna pretesa esaustiva, si propone appena di mettere a confronto libere opinioni, interrogandosi sulle ragioni che portano, specie negli ultimi tempi, in misura e modalità decisamente non trascurabili, ad una profonda crisi spirituale che pare condurre al prevalere dell’intolleranza sulla benevolenza e la civile e pacifica convivenza, lasciando intravedere – a tratti – la minaccia di un possibile risorgere, sotto forme altre, della Bestia che tragicamente generò la Shoah.
Forse è solo dal libero confronto delle idee, rispettose delle diversità proprie di ciascun popolo -beninteso, a condizione di reciprocità- ma anche fiere sostenitrici dell’inalienabile identità culturale italiana ed europea -e rammento il lascito dei grandi del pensiero, dell’arte, delle scienze, delle lettere ossia dei giganti sulle cui spalle ci issiamo- come ricorda Bernardo di Chartres- che possono generarsi gli anticorpi dell’intolleranza.
Forse è tempo che maturi il frutto della civiltà sorta dalla Classicità greca e romana, resa feconda dalla Tradizione Giudaico-Cristiana, dal Rinascimento, dall’Età dei Lumi e dal Risorgimento, con la pratica dell’intelligenza nel Coraggio e della fermezza nella Costanza.

Matteo Maglia, Presidente dell’Associazione Acacia – Roma

R E L A T O R I

  • PROF. UMBERTO LONGO
    DOCENTE DI STORIA MEDIEVALE UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA” ROMA
    “STRUMENTI DELLA TOLLERANZA DAL SEC. IX AL 1648”
  • PROF. CLAUDIO SAPORETTI
    DOCENTE EMERITO UNIV. DI PISA E SAGGISTA DI ASSIRIOLOGIA
    “ASPETTI DELLA TOLLERANZA NELLE CULTURE DEL VICINO ORIENTE ANTICO”
  • DOTT. ANTONIO PAYAR
    DIRIGENTE NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO
    “LA CONVIVENZA E IL DIALOGO NELLA DIVERSITÀ DI POPOLI E VALORI CHE HANNO FATTO L’ITALIA E L’EUROPA”
  • GIANNI DI SANTO
    AVVOCATO
    “BELLVM OMNIVM CONTRA OMNES?
    CONVIVENZA PACIFICA E DOTTRINE NEO MALTHUSIANE
    E NEO HOBBESIANE”
  • GABRIELE LA PORTA
    FILOSOFO
    “DEGLI DEI E DELLA FELICITA’”
  • MASSIMO ARZILLO
    AVVOCATO
    “TOLLERANZA, REQUISITO ESSENZIALE DELLA COESISTENZA PACIFICA”

MODERA
IL PRESIDENTE DELL’ASS.NE ACACIA -ROMA
PROF. MATTEO MAGLIA

Vi attendo numerosi!

Per Magia a Radio Venere

Gentili viaggiatori,

potete ascoltare l’intervista che io ed Egidio Senatore abbiamo rilasciato all’emittente pugliese Radio Venere in occasione dell’evento “Che cos’è la Magia” nella splendida cornice di Santa Maria di Leuca.

Un grande abbraccio!

Ascolta l’intervista

A Benevento per Dante

Gabriele La Porta Egidio Senatore Dante BeneventoCarissimi amici,

oggi, 25 settembre, a partire dalle 18, sarò a Benevento, con Egidio Senatore, per una serata dedicata ai 750 anni dalla nascita del Sommo Poeta. Parleremo, tra le altre cose, di Manfredi e di Corradino di Svevia, di Filippo Argenti e di Cunizza da Romano.

Spero di trovarvi numerosi!

Domenica 26 luglio tutti a Salsomaggiore Terme

Amici carissimi,

domenica 26 luglio sarò a Salsomaggiore ospite del programma TV “18e20” condotto dal mio amico Andrea Villani. Incontri briosi con vino e musica, discutendo di attualità, letteratura, cinema e giornalismo, con toni garbati e leggeri. Dove fare cultura diventa spettacolo. Vi aspetto!

— ore 18.20, Gazebo di Viale Romagnosi ( in caso di maltempo Terme Berzieri)

Eraclito

Orfeo: un mito senza tempo

Orfeo_tavolarotondaORFEO.UN MITO SENZA TEMPO.
Mercoledi 13 maggio ore 15
Universita degli Studi Roma Tre
Aula 18 via Ostiense 234

Prenderà il via il progetto Teatrale sul Mito ORFEO MILLENNIUM realizzato dal Festival dell’Eccellenza al Femminile, Schegge di Mediterraneo, in collaborazione con l’Università degli Studi RomaTre e il Teatro Palladium. I progetto nasce da un programma di ricerca Teatrale sul Mito realizzata anche in campo sociologico e filosofico, che dal 2012 a oggi nell’ambito del Festival dell’Eccellenza al Femminile di Genova, ha visto la partecipazione dei piu importanti studiosi e grecisti europei, come: Eva Cantarella, Claudio Magris, Caterina Barone, Margherita Rubino, Angelo Tonelli, Gabriele La Porta, Nicla Vassallo, coinvolgendo oltre trenta artisti in altrettanti spettacoli. Tra questi: Elisabetta Pozzi, Galatea Ranzi, Amanda Sandrelli, Lunetta Savino, Mariangela D’Abbraccio, Paolo Graziosi, Edoardo Siravo, Umberto Galimberti, Gianni Vattimo.
All’interno di questo programma, ogni anno viene presentata una rassegna teatrale, oltre a una serie di incontri e Tavole Rotonde sul tema: IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL MITO, finalizzati a indagare gli archetipi degli eroi e delle eroine dell’antichità, declinati dal Teatro Classico all’immaginario della Drammaturgia contemporanea.
Dopo lo studio delle grandi figure femminili dell’antichità: Medea, Antigone, Clitennestra, Cassandra, l’indagine ci ha portato a cercare nel Mito una risposta agli interrogativi sui
temi collegati al sentimento dell’Amore, nell’ottica della società contemporanea, approdando così alla riscrittura di: “FEDRA, DIRITTO ALL’AMORE” di Eva Cantarella, e alla messa in scena del testo con l’interpretazione di Galatea Ranzi. Attraverso lo spirito e gli strumenti della ricerca del Teatro Contemporaneo, il Mito è qui il pretesto per interrogarsi sulle contraddizioni dell’Amore nell’epoca moderna.
In questo contesto nasce il progetto teatrale ORFEO MILLENIUM, che prende spunto dai testi di Maricla Boggio, con il proposito di reinterpretare l’Amore attraverso i molteplici significati dell’archetipo di Orfeo, declinandoli nella realtà storica e sociale dei giovani del Terzo Millennio.

Interpretazioni dinamiche, provocatorie di Orfeo, che hanno dato origine allo spettacolo “LO SGUARDO DI ORFEO” che debutterà al Teatro Palladium di Roma il 13 Giugno. Gli episodi-quadri che compongono lo spettacolo sono ambientati nella realtà e nei luoghi simbolo dell’Amore: la coppia, la famiglia, la religione, la ritualità collettiva. Lo spettacolo è stato realizzato con un lungo percorso di lavoro laboratoriale, avvalendosi della regia di 4 diversi registi: Consuelo Barilari, Duccio Camerini, David Gallarello, Marco Avogadro, declinando Orfeo e il tema dell’impossibilita di amare e ricongiungersi con Euridice, in 6 episodi. Passando dal tragico al comico, da Pier Paolo Pasolini a Ovidio, da Euripide a Don Gallo, sino al varietà, 8 giovani attori di grande talento scelti con provini nazionali, si cimentano nella sfida.
La Tavola Rotonda: ORFEO, UN MITO SENZA TEMPO, dà inizio e introduce questa parte del progetto sul Mito dedicata ai giovani e all’Amore, analizzando la molteplicità di significati che la figura di Orfeo offre a una lettura contemporanea.

“Il mito di Orfeo e Euridice, presente nell’iconografia fin dal V secolo a.C., risulta assente nella letteratura greca e latina fino a Virgilio e a Ovidio, due trattazioni poetiche che hanno avuto una straordinaria fortuna nella cultura occidentale. Virgilio e Ovidio raccontano il mito per scene giustapposte, con una tecnica che può essere definita ecfrastica, concentrandosi sulle scene più frequenti nelle arti figurative. Il Medioevo, che conosce il mito attraverso Virgilio e Ovidio, riporta il racconto dalla poesia alle immagini: molti artisti si servono della tecnica della narrazione continua o di quella per scene giustapposte. In questo modo il mito di Orfeo e Euridice compie un percorso che dalle immagini conduce a testi poetici strutturati per scene e da questi di nuovo alle immagini” (Dall’intervento alla Tavola Rotonda del Prof. Roberto Nicolai).
Il Prof. Paolo D’Angelo, Direttore del Dipartimento Studi Filosofici UniRomaTre, il Prof. Roberto Nicolai, grecista dell’ Università La Sapienza, la Prof.ssa Adele Cozzoli, grecista di UniRomaTre, porteranno l’attenzione sulla figura e la vicenda di Orfeo, il suo valore simbolico, il mistero Orfico, il significato di Arte e Poesia nell’ iniziazione all’Amore, nel passaggio tra vita e morte, attraverso Ovidio, Virgilio, e le fonti storico-letterarie che hanno portato il Mito sino a noi.

Gabriele la Porta, filosofo e scrittore, parlerà dell’Orfismo come iniziazione del pensiero antico e moderno, alla ricerca della comprensione del mistero della morte e dell’Amore, che in Orfeo si esprime nell’impossibilità di amare e possedere per sempre Euridice.
Consuelo Barilari, regista e ideatrice del progetto introdurrà e spiegherà i temi dello spettacolo e la teatralizzazione del Mito nei sei mondi e nelle sei epoche diverse, esplorato con differenti allestimenti e stili teatrali.
L’attrice Isabel Russinova, leggerà brani dalle più significative interpretazioni contemporanee di Orfeo, tra queste quelle di Claudio Magris, Rocco Familiari, Carmelo Bene.

ancora sui…. Viaggi d’Amore e d’altre Stelle

http://www.unfoldingroma.com/eventi-in-citta/1015/viaggi-damore-daltre-stelle/

Viaggi D’amore E D’altre Stelle: La recensione di Unfolding Roma

Allestimento da cineforum e atmosfera casalinga, tanto che proprio due persone del pubblico sono salite sul palco per leggere al microfono la famosa poesia di Gibran Madre. Sembra di stare tra i banchi di scuola, invece ci troviamo al Teatro Lo Spazio per la prima di Viaggi d’amore… E d’altre stelle con il Direttore –per gli amanti della filosofia- Professore e egli stesso filosofo Gabriele La Porta, nel giorno del suo 70esimo compleanno.

Un avvio scontato ma atteso: l’etimo della parola filosofia, cui aggiunge il richiamo del suo scopo: alleviare le “pene d’amore” (termine utilizzato, come ci ricorda La Porta, dallo stesso Shakespeare).

Si apre così una serena conversazione con chi, da sempre vicino alla cultura, ne fa buon uso per parlarci del più discusso e controverso sentimento umano: l’amore.

Diversamente da chi ne affronta il bianco e il nero, La Porta ci fa vedere le mille sfumature dell’amore, passando dalle poesie di Jalāl al-Dīn Rūmī e di Eliot a toccanti video, come quello tratto dal film Highlander in cui il protagonista, immortale, vede morire tra le sue braccia l’amore della sua vita, o come il video di un padre devoto al proprio figlio malato.

Ma l’amore, si sa, abbraccia ogni forma d’arte, quindi La Porta ci fa conoscere Flavia Colagioia, giovane cantante lirica di altissimo livello, il musicista Cris Vola e il comico e imitatore Enzo Garramone. È proprio quest’ultimo a regalare leggerezza e risate ai presenti in sala, con la sua veracità napoletana che si sposa perfettamente con la profondità di La Porta. Questi gli ingredienti di un esperimento che di teatrale ha poco, di culturale ben più.

Sul palco si citano Gustav Jung, Elizabeth Bishop, Nelson Mandela, man vengono lette anche le poesie scritte dal timido (così definito da Garramone) regista Michele La Porta, figlio di Gabriele.

Si tratta così l’amore per la propria donna, per i propri genitori, per i propri figli e per i propri nonni, perché l’amore è universale e ha diverse forme, anche se spesso lo dimentichiamo.

La serata, accolta benissimo dal pubblico romano che si è commosso di fronte ai forti video proiettati e ha interagito, come precedentemente raccontato, con La Porta e la sua “squadra”, è stata solo la prima di un tour che porterà questo Viaggio d’amore in giro per l’Italia, perché non sia solo Roma a beneficiare degli insegnamenti di grandi filosofi e poeti del passato, approfonditi dal Professore che, come al solito, catalizza l’attenzione e tocca in profondità lo spettatore.

Appena usciti dal teatro, succederà anche a voi di sentirvi parte di qualcosa di più grande. Perché come diceva Gibran “Amare non solo si può, ma si deve”.

Ilaria Battaglia e Lucrezia Leggio

Viaggi d’Amore… e d’altre Stelle – Vi aspetto a teatro il 5 maggio

Carissimi…. il prossimo 5 maggio debutterò con lo spettacolo Viaggi d’Amore… e d’altre Stelle
Vi aspetto, a Roma, al Teatro Lo Spazio per parlarvi di tutte le forme dell’amore.
Filmati, poesie, brani musicali faranno da corollario al viaggio, nelle sfere dell’amore.
Dall’amore di coppia a quello per i propri figli fino all’amore universale che muove, appunto, tutte le stelle.
Con me, in scena, ci saranno la soprano Flavia Colagioia, il musicista CrisVola e il mio caro amico Enzo Garramone, attore poliedrico che non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Sa fare tutto!
Lo spettacolo è stato voluto, scritto e “costruito” da mio figlio, proprio come un atto d’amore…

Vi aspetto…..
Gabriele

11208832_10203716228096031_262203495_n

Per info e prenotazioni:
info@teatrolospazio.it   tel 0677076486 oppure 0677204149

A proposito di Carpegna

“Giordano Bruno” e “I temi dell’Anima” a Gallipoli

Carissimi Amici,
dal 17 al 19 marzo, siamo stati ospiti dell’incantevole città di Gallipoli (non a caso, “città bella”). Grazie a delle persone deliziose, come Andrea Cacciatore (titolare della Libreria Ibrusa di Alessano – LE), Vincenzo De Vittorio (un ragazzo attivissimo nella cultura e nella promozione di Gallipoli, a cui dobbiamo l’invito), Mario Carparelli (docente all’Università del Salento e grande esperto del filosofo Giulio Cesare Vanini), Antonio Di Leo (Presidente Rotary Club Gallipoli), abbiamo trascorso delle giornate piene di gioia e condivisione. Ad attenderci Andrea Cacciatore che ci ha accompagnato da Lecce nel borgo biachissimo di Taviano; purtroppo lunga la strada abbiamo assistito alla devastazione degli ulivi che da secoli abitano queste terre e che ne sono i più importanti custodi. Ci auguriamo che quegli esseri umani che hanno il potere di cambiare il corso delle cose ricordino quanto queste creature fanno per noi tutti senza chiedere nulla in cambio. Speriamo che, almeno per una volta, la tecnologia sia in grado di operare per la difesa di anime che, con il loro apparente silenzio, ci colmano di vita.
A Taviano due sorprese: una via intitolata al Maestro Giordano Bruno, e una indimenticabile cena, insieme ad Andrea Cacciatore, Mario Carparelli, Vincenzo De Vittorio, nell’osteria MezzoGaudio Puteca in cui un giovane ragazzo, come un alchimista dell’allegria, ha rigenerato tutta la creatività culinaria del Salento in piatti in cui i sapori e gli odori si amalgamano in una dimensione di sogno.
Dato che nulla avviene per caso, ma tutto per Fato, anche a Gallipoli, davanti al nostro hotel, un’altra strada intitolata a Bruno…
Il 18 siamo stati ospiti del Liceo Quinto Ennio di Gallipoli, per tenere l’incontro “La vita e le opere di Giordano Bruno”; siamo rimasti ammaliati dalla partecipazione dei giovanissimi studenti del liceo alla straordinaria storia del nolano e questo a dimostrazione di quanto, spesso, le nuove generazioni vengano travisate e mal comprese. Sorpresi dall’attenzione, dalle domande, dalla cortesia, dall’educazione dei giovani ragazzi; segno che le ali di Psiche devono, necessariamente, spingersi verso le scuole primarie e secondarie, dove saranno accolte con passione e grazia, più di quanto si creda.
Alle 19:00 della stessa giornata, grazie all’ospitalità del Rotary Club di Gallipoli, abbiamo tenuto l’evento “I temi dell’Anima”, con la partecipazione di Antonio Di Leo (Presidente del Rotary Club di Gallipoli), Werner Romano (Presidente del Club Rotaract di Lecce), Mario Carparelli (moderatore dell’incontro) e di Floriano Negro (esperto di Bruno e di Ermetismo), Gabriella Di Gennaro (assistente del Governatore), Ruggero Negro (Segretario del Rotary Club Gallipoli). Partendo dal sogno di Giordano Bruno e di Enrico di Valois, ci siamo spostati, grazie ai canti struggenti di Marina Cvetaeva e di Elizabeth Bishop, al coraggio di Leonida, all’amore di Ettore, in una atmosfera di positiva commozione, di “philia” tra persone che apparentemente non si erano mai incontrate, ma che da sempre si conoscevano “in interiora”.
E così come piaceva fare ai veri conoscitori di Anima, come Platone e Bruno, senza rinunciare al sorriso; quel sorriso che ci ha accompagnato nella deliziosa cena offerta dal Rotary in un magnifico ristorante nella città vecchia di Gallipoli (Il Bastione), dove abbiamo potuto godere di una cena piena di gusto e di brio. Quel sorriso che ci siamo portati come un dono prezioso da condividere con tutti, e che ci hanno regalato tutte le brave persone di Gallipoli animate dal desiderio di fare, insieme, Anima.

Vi lasciamo le preziose parole del Presidente Di Leo:

Come mai nella società contemporanea, che è capace di soddisfare una serie variegata di bisogni rispetto al passato, il quoziente di infelicità risulta ancora molto alto? Perché la società circostante impone sempre più una concezione della vita simile ad una sfida continua per sopravvivere ed affermarsi? Come mai viene data sempre meno importanza alla interiorità ed alla affettività di ogni individuo prediligendo l’attenzione verso una serie di battaglie da affrontare e vincere? Questi ed altri interrogativi balzano evidenti fin da quando l’umanità ha deciso di spiegare se stessa ed il mondo circostante esclusivamente con il metodo scientista ritenendo vera solo la realtà percepita con i sensi e con la ragione. La visione positivista del mondo ha posto quindi in secondo piano i quesiti fondamentali dell’esistenza perché non risolvibili scientificamente ed anche il mondo dei sentimenti e delle emozioni ha subito la stessa sorte perché non prevedibile razionalmente. Questa amputazione ha provocato un progressivo malessere e disadattamento psichico fra la gente .Il Rotary club Gallipoli, organizzando un incontro con il celebre filosofo Prof. Gabriele La Porta sui “Temi dell’Anima”, ritiene di offrire un service e delle possibili alternative a chi è impegnato a ricercare una via più stabile per raggiungere più serenità ed equilibrio, scoprire il proprio “SE’” vitale, creare un rapporto costruttivo con gli altri e imparare a confrontarsi in maniera schietta e profonda con il proprio essere interiore.

Dr. Antonio Di Leo (Presidente Rotary Club Gallipoli)

Grazie a tutti

Gabriele La Porta
Egidio Senatore

Gabriele La Porta Egidio Senatore Gallipoli

A Carpegna, “L’Amore e le sue Follie”

Gabriele La Porta Egidio Senatore CarpegnaGiulietta aveva già capito che non c’è nulla più forte dell’amore. Qualsiasi cosa accada, l’amore va sempre osannato, altrimenti l’aura degli amanti sarà annientata dalla crudeltà di chi non ha il cuore aperto.
Shakespeare aveva individuato nelle tenerezze del cuore l’ultima difesa nei confronti di una società egoica e mai sognante. Mille volte meglio rischiare la vita piuttosto che rinnegare Afrodite.
Lentamente lasceremo le acque gelide per immergerci nel mondo a latere, quello che non si vede, ma che si sente.
Quasi un “desioso martirio”, seguace degli dèi dalle eterne promesse… a Paestum un tuffatore silente ritrova l’unione con l’universo. Gli dèi sorridono, ricordando a tutti l’eternità del bacio degli amanti, come ci insegna Giordano Bruno: la morte è costretta ad indietreggiare sempre, perché “un’unica forza, l’amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi”.

Stasera con me su Radio Vaticana

Amici carissimi,
stasera sarò in onda alle ore 21:00 su Radio Vaticana (105 mhz) intervistato dalla giornalista Laura De Luca sui temi dell’amore e della pace.
Spero di “trovarvi” numerosi.

“Un’unica forza, l’Amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi”

“L’ALCHIMIA NEL XXI SECOLO”. La pratica alchemica come via per la libertà incondizionata

LOCANDINA-scelta-leggera

Amici carissimi, il 31 gennaio 2015 alle ore 12:00 terrò, insieme ad Egidio Senatore, nella splendida città di Bologna, l’appuntamento “IMMAGO ALCHEMICA”, un incontro con le immagini più emblematiche  legate all’Alchimia.

Questa edizione inaugurale del Convegno (organizzato da Arte di Essere e diretto da Riccardo Geminiani), che riunisce per la prima volta alcuni dei più importanti esperti italiani di alchimia (come Giorgio Sangiorgio e Salvatore Brizzi), offre ai partecipanti la possibilità di approfondire in modo chiaro e semplice l’insegnamento alchemico, fornendo loro una serie di strumenti per tradurre nella pratica quotidiana i passaggi fondamentali degli insegnamenti ermetici. Un cammino di crescita spirituale che è la chiave d’accesso a una esistenza libera da condizionamenti e limitazioni.

“La divulgazione dell’alchimia è una doverosa operazione culturale, soprattutto in Italia, dove chi ricerca una spiritualità alternativa alle chiese istituzionali, ancora strumenti di potere temporale, si rivolge in prevalenza a pratiche orientali o di sciamani – anticipa Giorgio Sangiorgio – Non si può sminuire il valore di queste pratiche, ma occorre far conoscere l’alchimia, più vicina alla cultura, alla sensibilità, agli archetipi e allo stesso DNA dell’uomo europeo. Per secoli l’alchimia è stata un valore innovativo della civiltà occidentale ed ha contribuito allo sviluppo della scienza, dell’arte e della medicina, alla scoperta di tecnologie e prodotti farmaceutici. Ma tuttora la sua operatività può essere di aiuto per chi ricerca un’esistenza libera da condizionamenti e trascendente, per chi vuole tutelare la salute psicofisica e sviluppare creatività e spiritualità insite nell’uomo. Inoltre una sua rivalutazione potrebbe favorire l’affermazione di una politica e di una tecnologia non soggiogate dall’utilità economica e che rispettino la natura e l’etica”.

Vi aspettiamo numerosi!

PROGRAMMA-scelto02

“La Pietra della Bellezza” di Gerardo Picardo: dove l’Amore è eresia

la_pietra_della_bellezzaGiordano Bruno non è solo il martire del libero pensiero; è la vittima dei fanatici del “divide et impera”, degli accademici, dei “parrucconi pedanti”, dei dogmatici, di coloro che sono dalla parte di Cratos, il potere, di tutti quelli che non si abbandonano ad “Amor vincit amnia”. Di tutti quelli che “non sentono questo Amore trascinarli come un torrente in piena”, di tutti quelli “che non bevono l’alba come una tazza di acqua sorgiva o non fanno provvista di tramonto” e di tutti quelli “che non vogliono cambiare”, che, come canta Jalal’uddin Rumi, non meritano, certamente, di essere condannati a torture inaudite, ma solo “puniti” con un “lasciateli dormire”.

Gerardo Picardo disegna con forza e grazia gli slanci infiniti e le speranze immense, la fiducia nelle possibilità dell’uomo e i sospetti profondi verso ogni forma di massimalismo e fondamentalismo che emanano dal sapiente di Nola.

Picardo tratteggia Giordano Bruno nell’ambito che più lo delinea: quello del teatro, sacro a Dioniso. Le immagini della memoria di Fludd si trasmutano nell’ebbrezza del palcoscenico di Shakespeare, entro il quale il frate senza saio veste i panni luminosi degli empiti di “Pene d’amor perdute”.

La “bellezza” della “pietra” di Bruno-Picardo è gentile, si leviga di passione, si fa tonda, accogliente, femminile, per chi ha l’ardore di aprire il petto, di togliere ogni corazza al cuore; per chi, come Leonida alle Termopili, alla terribile domanda dei persiani, “quale è il contrario della paura?”, non ha dubbi nel rispondere: “l’Amore!”. È per questo che Bruno non ha avuto timore e ripensamenti quando è, ormai, al cospetto della tremenda conseguenza della sua apparentemente incomprensibile scelta. Non per caso, ma per Fato, ebbe modo di dire nel “De gli eroici furori”:

…ma qual vita pareggia al morir mio?

Come rivela l’”Atto unico” di Gerardo Picardo, la “Nolana filosofia” è ricerca svincolata dai dogmatismi, e la vera libertà di Bruno è, come direbbe Ibn ‘Arabi, la Religione dell’Amore. Per questo credo fermamente che opere come La Pietra della Bellezza debbano essere proposte, continuamente, insistentemente, sistematicamente, perché sono dei veri e propri antidoti radiosi ai veleni che, oggi come ieri, esalano dalle voragini più oscure dell’anima umana. Leggere queste pagine è come assumere un farmaco, un rimedio inaspettato, un elixir che ha il prodigio di toccare con semplicità ed immediatezza l’eredità sconfinata di Giordano Bruno.

Non c’è altro da aggiungere, se non lasciarsi avviluppare dai baluginii risplendenti dei mille colori delle ali di psiche di queste pagine. Come dice il Bruno di Picardo, per essere liberi “dobbiamo imparare a respirare”, ad essere entusiasti, “en-theos”, cioè a “far respirare il Dio che ci portiamo dentro”.

 

Gabriele La Porta

Il Festival dell’Eccellenza al Femminile a Genova

Il 18 novembre a Bologna per Giordano Bruno

Locandina Giordano Bruno3Carissimi amici,
martedì 18 novembre 2014 sarò a Bologna, ospite del Rotary Club Bologna Carducci, in interclub con il Rotary Valle del Savena ed il Rotaract Carducci, per una serata dedicata a Giordano Bruno.

Vi auguro un ottimo fine settimana.

17° Convegno Nazionale a Taranto: “Cultura e Spiritualità”

Carissimi amici,

oggi sarò a Taranto nel contesto del Convegno Nazionale “Cultura e Spiritualità”, organizzato dall’associazione onlus «Sopravvivenza e vita eterna». Il Convegno si svolgerà nei saloni dell’hotel «Mercure Delfino», con il patrocinio del Centro Servizi Volontariato di Taranto, della Asl Taranto 1, del Comune di Taranto, e della Commissione per le Medicine e le pratiche non convenzionali dell’Ordine dei Medici di Taranto. «Il nostro percorso – ha sottolineato l’organizzatrice Gemma Cometti su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO- ha ormai assunto connotati ben precisi, approfondendo il binomio Cultura e Spiritualità che, ispirandosi a sani principi etici emorali,si identifica nella unicità di Corpo, Mente e Spirito. Del resto anche quest’anno la scelta dei relatori ci porterà a considerare l’uomo nella molteplicita’ dei suoi aspetti contrapponendo il visibile all’invisibile, i misteri della mente a quelli dell’anima».
Terrò due interventi nel corso del Convegno, entrambi oggi: il primo, alle ore 9:00, incentrato sul tema «Il valore pedagogico del perdono», una tavola rotonda con i liceali tarantini, con la psicoterapeuta Maria Grazia Lentini, con la partecipazione dello scrittore e ricercatore Daniel Lumera e di Egidio Senatore; il secondo, alle ore 17:00, insieme a Padre Antonio Gentili, con la partecipazione di Egidio Senatore, dal titolo “Scienza e Fede a confronto”.

Spero di trovarvi numerosi.

Riferimenti

Associazione Onlus
Comitato Convegno di Studi
“Sopravvivenza e Vita Eterna”
Sede Legale:
Piazza Dante 27 – 74121 Taranto
c/o Mariella Tangorra
Tel.0997327965 – cell. 368575127
http://www.sopravvivenzaevitaeterna.it
Segreteria scientifica:
Sig.ra Gemma Candida De Matteo Cometti
Tel. 0997796028
e-Mail: gemma@sopravvivenzaevitaeterna.it
Sede del Convegno :
Mercure Hotel Delfino
Viale Virgilio, 66 – 74121 Taranto
Tel. 0997323232; e-Mail: info@grandhoteldelfino.it
Agenzia organizzativa:
A&B Comunicazione
Palazzo Ameglio, Corso Due Mari,33 – Taranto
tel. 0994592783 – e-Mail: aebta@tin.it
Agenzia organizzativa viaggi :
Appia Viaggi
Via Dante, 170 – Taranto
tel. 0994792488 ; e-Mail : info@appiaviaggi.it
Servizio Organizzativo Audio,Video,Grafica
Massimo De Florio – Taranto
Tel. 339.7001111;
e-Mail: massimo@sopravvivenzaevitaeterna.it

Il 27 ottobre 2014 con me a “LEZIONI DI ANIMA”

Carissimi viaggiatori,

lunedì 27 ottobre 2014, alle ore 21.00, al Teatro dell’Angelo di Roma, prenderò parte a LEZIONI DI ANIMA – VENDUTA AL DIAVOLO”, intervista impossibile con il dottor Faust di Idalberto Fei, con Mariano Rigillo e con la conduzione di Laura De Luca e la regia di Antonello Avallone.

Teatro dell’Angelo
Via Simone de Saint Bon n. 19, Roma – tel. 06/37513571- 06/37514258
Direttore artistico: Antonello Avallone – Presidente onorario: Manlio Santanelli
http://www.teatrodellangelo.itinfo@teatrodellangelo.it

LEZIONI DI ANIMA

Da un’idea di Laura De Luca e Donatella Caramia
Direzione artistica Antonello Avallone

Crisi di valori, smarrimento di idee e di ideali, alienazione, virtualizzazione dei rapporti, incomunicabilità, egoismo… Se abbiamo perso l’anima, cioè la connessione con essa, il teatro accetta di offrire il suo contributo e il suo patrimonio per tentare un’inversione di tendenza. Recuperando la sua originaria vocazione “sacra”, ovvero la sua missione di aggregazione e di risveglio delle coscienze attraverso il rispecchiamento. Le Lezioni di Anima sono leggere performances a metà fra spettacolo e conversazione aperta. Un personaggio, un’idea, un’arte, un tema. Danza, prosa, poesia, musica, pittura si alternano in scena attraverso la genialità e la competenza di artisti e professionisti diversi: i primi incontrano pubblico e specialisti dopo la loro esibizione, in un teatro-forum provocante e il più possibile sensibile al dinamismo delle emozioni, che prolunga in direzione imprevedibile lo spettacolo, sotto la guida alternata dalla giornalista e dalla neuropsichiatra ideatrici del progetto.

Uno spunto per riattivare il pensiero simbolico. Per ridestarci, tutti insieme, e ascoltare l’anima.

Con la partecipazione di:

Ennio Morricone, Umberto Galimberti, Paolo Portoghesi, Valeria Valeri, Ernesto G. Laura, Giuseppe Manfridi, Gianni Guardigli, Adriano Mazzoletti, Italo Moscati, Enzo Garinei, Stefano Massimo, Idalberto Fei, Lorena Fiorini, Raffaele Vincenti, Gina Lollobrigida, Rino Caputo, Franco Cardini, Ennio Cavalli, Elio Pecora, Mariano Rigillo, Maria Rosaria Omaggio, Gianpiero Gamaleri, Mario Morcellini, Pippo Franco, Raffaele Vincenti, Stefano Onofri, Annamaria Barbato Ricci, AnnaPaola Tantucci, Gino Manfredi, Raffaella Castelli, Lina Sergi, Gabriele La Porta, AnnaMaria Barbato Ricci, Arnoldo Mosca Mondadori, Cinzia Carrea, Elio Sena, Alessandro Orlandi, Enrica Bonaccorti, Maria Romana De Gasperi e molti altri….

 

“In questo mondo c’è bisogno di più anima” cantava qualche tempo fa Pino Daniele.

E in un’altra stracitata canzone, Riccardo Cocciante se la prendeva con una spietata amante, “bella senz’anima”.

“Animula, vagula, blandula”, la rimpiangeva quasi venti secoli fa l’imperatore Adriano, commiserandola per il suo smarrimento.

Platone nel Fedone si sentiva obbligato a dimostrarne l’esistenza, segno che la schiera degli scettici era corposa già ai suoi tempi. Eros si innamorava di lei, Agostino la considerava un nocchiero del corpo, Plotino ne dimostrava l’immortalità, Faust era pronto a perderla …

L’anima: quel soffio di vento leggero che non si vede di cui maggiormente si è parlato su questa terra.

.Chi è che ci confeziona i sogni? Esistono i neuroni dell’anima?

Anima, vocazione, talento, DNA: qual è il nesso?

E noi?

Sentiamo di avere un’anima oppure non ne sospettiamo minimamente l’esistenza? Sappiamo identificarla, collocarla in un punto preciso del nostro corpo, sovrapporla al respiro dell’universo o la deleghiamo solo al confessore, confinandola tra superstizioni bigotte?

Dialoghiamo ogni tanto con essa oppure ne facciamo spensieratamente a meno?

E siamo sicuri che questa assenza non ci pesi?

Il dramma dell’uomo contemporaneo non è tanto l’assenza di Dio, quanto il non accorgersi di provarne nostalgia, affermava papa Benedetto XVI …

Eppure ciascuno di noi sperimenta giorno per giorno smarrimento, erosione di speranze, desolazione di progetti, mancanza di idee, logorio di slanci ed esaurimento di entusiasmi… E quante volte ci siamo sentiti dire che la devastante crisi economica di inizio millennio è stata originata da una ben più grave crisi di valori, ovvero da una crisi di anima?

I pochi maestri di humanitas, se ancora ne esistono, vagano inascoltati o avvizziscono sepolti in inattuali nascondigli. Così come il patrimonio di bellezza di cui il genere umano è stato capace nei secoli giace a impolverarsi in biblioteche e musei deserti.

Alziamo la voce solo per gridare al nulla. I nostri occhi sono fissi su schermi luminosi. Ondate di rumore ci sommergono, sempre più diventiamo incapaci di solidarietà e di ascolto e perdiamo il meglio.

 

Esiste però nel nostro cervello un sistema che determina di identificarci in chi abbiamo di fronte come se ci trovassimo dinanzi a uno specchio. E’ un meccanismo presente nel nostro codice genetico e sta alla base della nostra capacità di apprendimento e sviluppo. I neuroni a specchio sono cellule che si attivano nel momento in cui osserviamo e inconsciamente mimiamo ciò che vediamo, come se a compiere l’azione osservata fossimo noi stessi. Questo sistema varrebbe anche per le emozioni e sarebbe alla base dell’empatia: “io sento quello che provi tu.”

E’ il motivo per cui abbiamo scelto il teatro per chiedere aiuto… Un luogo dove riconoscere un modello su cui riorganizzare il nostro caos.

Fenomeno originario della rappresentazione, capace di intercettare la dimensione mimetica dell’anima come specchio delle nostre azioni e intenzioni, il teatro ingaggia lo spettatore in una sorta di simulazione incarnata. Spazio archetipico d’incontro fra terra e cielo, diventa il luogo ideale, dove piacevolmente ascoltare e riflettere empaticamente.

Chiediamo dunque al teatro e al suo immenso patrimonio di idee e di ingegni, di mettere in moto molecole di emozione con lezioni di anima. E cerchiamo maestri di anima intonati alle verità perenni e alla vita e alle scoperte di oggi. Li porteremo in scena: saranno poeti, musicisti, attori, filosofi, pittori, scienziati, personaggi molto popolari oppure totalmente sconosciuti. Uno per volta, una volta al mese. Insceneranno ciò che sanno fare e ciò che è stato scritto per loro. Racconteranno storie e si racconteranno. Attraverso brevi performances, concerti estemporanei, interviste spettacolo, lievi coreografie, mix di prosa, proiezioni, musica, letture…. Uno spettacolo ogni volta diverso coniugato a un dibattito.

Il teatro scuola d’anima e il palcoscenico come cattedra luminosa: autori, artisti e personaggi come insoliti professori, la platea come aula senza banchi, gli spettatori come allievi curiosi e anticonformisti.

 

Una richiesta di “Anima” come direbbe Jung, ma anche l’esperimento di un teatro nuovo, sinaptico, galvanico, leggero e insieme denso, che torni ad aggregare persone in nome di un’idea comune: la condivisione di un bisogno sempre più inascoltato e di un richiamo eterno, quello della ricerca dell’uomo e per l’uomo.

 

(DC e LDL)

 

Informazioni e prenotazioni:

 

info@teatrodellangelo.it; segreteria@teatrodellangelo.it

 

 

Biglietto unico: € 11,00

Orario botteghino:

dal lunedì al sabato ore 10.00-13.30 / 15.00-20.00
domenica ore 12.00-13.30 / 15.00-17.00

Con la collaborazione di: 
Sapienza Università di Roma-Coris, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale 
Università degli Studi Tor Vergata, Dipartimento di Scienze e Tecnologia della Formazione 
Radio Vaticana 
Fidapa, sezione Roma 
Ecole Instrument de Paix-Italia 
Uninettuno 

Con il patrocinio 
dell’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica del Comune di Roma

Il viaggio interiore – convegno

convegno-1IL VIAGGIO INTERIORE
Antichi percorsi iniziatici e nuove scoperte scientifiche
Firenze, 18 ottobre 2014 – Cinema Teatro Odeon, P.zza Strozzi, 2
Ospite d’onore:
Claudio NARANJO
Intervengono:
Donatella Caramia, Enrico Cheli, Franco Cracolici,
Gabriele La Porta, Tania Re, Carlo Ventura
PROGRAMMA
Ore 8.45 – Registrazione dei partecipanti
Ore 9.15 – Ouverture musicale “Il viaggio dell’eroe” – Fabio Pianigiani
Ore 9.30 Introduzione ai lavori – Enrico Cheli e Franco Cracolici
Ore 9.45 – Claudio NARANJO – workshop “Il viaggio interiore”
Ore 11.45 – Break
Ore 12.00 – Dibattito con Claudio NARANJO
Ore 13.00 – Intermezzo musicale “La notte dell’anima” – Fabio Pianigiani
Ore 13.05 – Pausa pranzo
Ore 14.30 – Ouverture musicale “Apoteosi parte I” – Fabio Pianigiani
Ore 14.35 – TAVOLA ROTONDA – Chairperson: Franco Cracolici
Gabriele La Porta – Andare per simboli di anima
Franco Cracolici – Il viaggio all’interno dell’uomo secondo la tradizione taoista
Tania Re – Viaggi tra antichi riti di cura
Carlo Ventura – Le frequenze e i suoni che curano
Donatella Caramia – I tragitti neurobiologici delle emozioni
Enrico Cheli – Alla scoperta delle nostre polarità interiori
Ore 17.45 – Dibattito con i relatori
Ore 18.30 – Intermezzo musicale “Apoteosi parte II” – Fabio Pianigiani
Ore 18.45 – Conclusione dei lavori – Franco Cracolici e Enrico Cheli

…a Bari insieme a “IL MISTERO DI DANTE”

“O voi ch’avete l’intelletti sani.
Mirate la dottrina che s’asconde.
Sotto il velame delli versi strani!”
(Inferno IX, 61-63)

L’ALTROFILM

Presenta

In collaborazione con EDIZIONI GIUSEPPE LATERZA

GIOVEDì 6 MARZO ore 20:30
presso
CINEMA ARMENISE
(Via Pasubio 178 -Bari-)

INCONTRO e DIBATTITO CON IL REGISTA LOUIS NERO
e GABRIELE LA PORTA

A seguire proiezione del film

IL MISTERO DI DANTE

“Un segreto si cela dietro al più grande poeta italiano”

con

F Murray Abraham Taylor Hackford
Franco Zeffirelli

Il “Mistero di Dante”, l’ultimo film di Louis Nero, per rivelare i segreti che si celano dietro ad una tra le più importanti figure della nostra storia.
A partire dal 6 marzo 2014, il film sarà in programmazione per una settimana.

Per maggiori informazioni – Cinema Armenise: 080.5428281 – dalle 17:00 alle 23:30

A raccontare il “Sommo Poeta”: i Premi Oscar F Murray Abraham e Taylor Hackford, il Maestro Franco Zeffirelli e ancora Valerio Massimo Manfredi, Gabriele La Porta, Roberto Giacobbo, S.E. Mons. Agostino Marchetto, Rabbino Capo Riccardo Di Segni, Shaykh’ Abd Al Wahid Pallavicini, Silvano Agosti, Christopher Vogler, Massimo Introvigne, Gran Maestro Luigi Pruneti, Sommo Sacerdote Emilio Attinà, Giancarlo Guerreri, Marcello Vicchio, Carlo Saccone, Aurora Di Stefano, Mamadou Dioume, Imam Yahia Pallavicini e gli attori Diana Dell’Erba, Diego Casale, Elena Presti.
“Un viaggio dalla circonferenza verso il centro. Dall’esteriore all’interiore. Un misterioso linguaggio, antico come il mondo. Viaggiatori trasformati in pionieri esploratori di nuovi mondi. Una reminiscenza del meraviglioso mondo dantesco: da un’analisi esteriore alla scoperta della verità celata “sotto ‘l velame de li versi strani“. Un’indagine poliziesca negli innumerevoli cunicoli d’interpretazione dell’opera del più grande genio italiano del 1300: Dante Alighieri. Un viaggio, alla fine del quale, forse, lo spettatore avrà a disposizione gli strumenti per farsi una propria opinione su cosa stia dietro a questo misterioso autore. Guide virgiliane di questo pellegrinaggio saranno eminenti studiosi che cercheranno di accendere qualche luce nell’intricato groviglio di interpretazioni simboliche che si sono succedute nel tempo. L’obbiettivo di tutti, anche se in apparenza divergente, sarà quello di suggerire nuovi percorsi che porteranno a nuove strade più illuminate. Un dubbio nasce spontaneo: esiste ancora, anche sotto diverso nome, quel gruppo iniziatico del 1300 che andava sotto il nome de “I Fedeli D’Amore”? Siamo stati contattati da alcuni di loro. Ecco il racconto di questa ricerca”.

Louis Nero

TRAILER

L’ARTE DI ESSERE

Amici carissimi,
martedì 11 febbraio, alle ore 19:00, prenderò parte alla presentazione della rivista “L’ARTE DI ESSERE” e della sua collana editoriale; l’evento avverrà presso la libreria Harmonia Mundi a Roma. Vi aspetto con gioia!

L'Arte di Essere

Il mistero di Dante. Voto al film 10

Il mistero di Dante – Incontro con Louis Nero, F. Murray Abraham, Valerio Massimo Manfredi, Gabriele la Porta e Franco Nero

Questa Mattina presso la Casa del Cinema di Roma, il regista torinese Louis Nero ha presentato il suo sesto lungometraggio. ‘Un’indagine poliziesca negli innumerevoli cunicoli d’interpretazione dell’opera del più grande genio italiano del Trecento’. In uscita il 14 febbraio in 30 copie

i misteri di danteQuesta Mattina presso la Casa del Cinema di Tooma, il regista torinese Louis Nero ha presentato il suo sesto lungometraggio Il mistero di Dante.

Il film è un viaggio alla ricerca del contenuto esoterico dell’opera del sommo poeta Dante. ‘Un’indagine poliziesca negli innumerevoli cunicoli d’interpretazione dell’opera del più grande genio italiano del Trecento’, come ha dichirato il regista nel pressbook.

Presenti in sala, oltre al regista, alcune delle ‘guide virgiliane’, esperti studiosi che hanno cercato di aiutare lo spettatore a muoversi all’interno del groviglio delle interpretazioni simboliche della Divina Commedia che si sono succedute nel tempo, Valerio Massimo Manfredi e Gabriele La Porta. In più, ospite d’onore, F. Murray Abraham (Premio Oscar nel 1985 per Amedeus di Forman) che interpreta il poeta, e Franco Nero produttore del film.

L’uscita del film in occasione della festa di San Valentino è una scelta dell’autore in omaggio al gruppo iniziatico fiorentino ‘I fedeli dell’amore‘ di cui lo stesso Dante faceva parte.

Quale è stato il tuo approccio a Dante?

Louis Nero: Io volevo trasporre in forma cinematografica il mio viaggio all’interno del mondo di Dante. Quando ho iniziato ad affrontare Dante non conoscevo bene questo aspetto della simbologia, volevo provare ad attuare il messaggio cercando di cambiare i miei stessi punti di vista. Conoscendo le persone questa idea si è capovolta. Ognuno deve partire dalle idee che ha, per poi distruggerle e trasformarle. Io ho portato la testimonianza di persone che sono riuscite a cambiare idea.

Com’è stato coinvolto in questo progetto, quanto conosce Dante?

F. Murray Abraham: La questione non è tanto come Dante ci parla oggi ma penso che bisogna esaminare il perchè sia ancora e sempre un classico e cosa lo rende universale. Siamo sopravvissuti come civiltà alla peste nera che è stata l’esperienza più brutta per l’umanità. Oggi possiamo distruggere tutto con le armi nucleari e allora la domanda è: dove si trova la speranza? Noi siamo stati lì e siamo sopravvissuti. Com’è possibile che il frutto di un lavoro come la Divina Commedia continua a esistere e influenzare? Cos’è la magia di questo uomo? Lui e Shakespeare in particolare hanno cambiato il linguaggio e il pensiero. Ci fanno ricordare della nostra umanità in comune. A proposito dell’idea che le religioni possano coabitare, quanti pensano che è davvero possibile? Ci sono conflitti tra gli stessi cristiani. Cosa ci vuole per cambiare? Questo film comincia a esaminarlo in modo serio. Il mistero è come Louis abbia fatto a riuscirci, come abbia raggiunto questo punto di coscienza. Non è un produttore famoso con molti soldi e se fai un buon film senza soldi hai coraggio e passione.

Prossimamente farò un musical tratto da Bertolt Brecht, il mio ruolo è la voce di Brecht stesso. Una delle canzoni che canterò l’ha cantata davvero lui, si chiama ‘la canzone inutile’ e le parole dicono: “e all’inizio non riesci devi provare ancora e ancora e se non hai successo, ancora. Ma se è inutile, è inutile”. La nostra vita è troppo dura. È inutile, provare non vi basta. Sono affermazioni molto ciniche ma se fosse stato veramente cinico non avrebbe scritto la canzone. Accetta il mondo e cerca di cambiario. Il cuore a un certo punto si unisce con l’intelletto. Dante ha visto il purgatorio e l’inferno e ha deciso che c’è un modo di uscirne. In questo momento storico serve questo tipo di immaginazione. Un esempio di oggi è quello di Papa Francesco.

i misteri di danteQual è il vostro rapporto con la cultura esoterica?

Valerio Massimo Manfredi: L’esoterismo è sempre esistito, nel mondo classico c’erano i misteri per gli iniziati ed era così rigorosa la custodia del segreto che violare o profanare comportava la pena di morte. In ogni società coloro che ritenevano di aver raggiunto gradi di conoscenza superiore non volevano inquinarla. Non l’ingresso in una nuova era ma l’uscita da un era difficile è sempre segnata da uno di questi grandi uomini. Per esempio l’Epopea di Gilgamesh è l’uscita del genere umano dal neolitico e ha manifestazioni così alte e vertiginose che lasciano senza fiato. Ciò significa che c’era un gruppo di persone che coltivava quella forza e capacità di andare oltre. Un verso di quest’opera dice: “la vita dell’uomo è come la libellula che vola sulla superficie del fiume. Per un attimo leva gli occhi verso la luce del sole e poi non è più nulla”. Il verso “Ed è subito sera” della nostra letteratura è la stessa cosa. Omero a sua volta è l’uscita dall’età del bronzo, età di massacro che termina con cataclismi, ma l’uscita è Omero che non è altro che la punta di un iceberg di cui fanno parte migliaia di cantori di strada che hanno prodotto il ciclo troiano, 120 mila versi. Dante è l’uscita dalla peste, dalla fame e dalla guerra e rappresenta  l’ingresso nel Rinascimento. Ma prima di lui, prima di morire Roma aveva prodotto uomini come Seneca che andavano oltre. Ogni volta c’è sempre un uomo più avanzato e sofisticato, spirituale e intenso, capace di guidare i fratelli verso la speranza. Attorno a questi uomini c’è sempre un gruppo. Il pericolo è pensare che questi gruppi di uomini generosi e colmi di speranza siano delle sette di piccoli uomini gelosi dei loro piccoli segreti.
F. Murray Abraham: Calvino è cosciente di essere esoterico, anche lui era molto interessato a raccogliere le fiabe folcloristiche italiane. Il mio lavoro come attore è interpretare l’esoterismo di questo grande poeta, a livello umano semplice. Non voglio dire che la gente è stupida ma è il modo di comunicare la verità in sé.

Il film fa venire voglia di rileggere la Divina Commedia.

Gabriele La Porta: Ogni volta che studio dei testi quando ci ritorno non c’è mai fine, scopri sempre un nuovo tesoro. Quest’opera serve non solo per i giovani ma per tutti, il linguaggio visivo è fantastico. Avrei solo aggiunto il personaggio di Cunizza da Romano, sorella di uno dei peggiori mercenari, che ha passato tutta la vita a fare l’amore, ha attraversato tutti i tipi di sessualità e la cosa bella è che Dante non la mette per questo all’Inferno ma in Paradiso perchè ha tanto amato.

i misteri di danteIl film utilizza la classica forma del documentario, con varie  interviste, ad eccezione della parte iniziale in cui è un mockumentary a tutti gli effetti? Come mai questa scelta?

Louis Nero: Il film è a metà tra documentario e fiction, il simbolismo è superiore alla realtà. Ho voluto ripercorrere il viaggio Dante, dall’inferno alla luce. Prima di aprire gli occhi bisogna eliminare i preconcetti, noi siamo ciechi. La sensazione di confusione è come quella che ha la protagonista nella parte iniziale. La confusione persiste finchè non ci mettiamo in discussione.

Qual è il ruolo della musica nel film? Ci sono atmosfere (soprattutto percussioni) che si ripetono.

Louis Nero: Il suono, non tanto musica, è importante quanto l’immagine. È il primo elemento con cui si attrae lo spettatore. Gli autori delle musiche Steven Mercurio e Ryland Angel avevano una visione precisa, hanno contribuito. La percussione iniziale che sembra ripetersi è tamburo sciamanico che porta chi ascolta in uno stato rem, ha un ritmo crescente e quando si va verso lo svelamento arriva a coinvolgere tutti i sensi. Nel film ritorna canzone di Barberino che ci ha dato tante informazioni sul simbolismo di quel periodo.

Nel film sono presenti delle animazioni di vari cerchi e gironi della Commedia. Ti sei ispirato a qualcuno?

Louis Nero: Certo, mi sono ispirato al lavoro Gustave Doré che aveva realizzato in immagini esattamente ciò che Dante dice in parole. Io ho aggiunto il movimento alle persone e agli ambienti, niente di più.

In quanto tempo è stato girato il film e in quante copie sarà distribuito?

Louis Nero: Le riprese sono durate tanto tempo, 2 anni, perché sono stati coinvolti tantissimi attori che avevano impegni vari.
Sarà distribuito in 30 copie.

Cosa l’ha spinta a produrre un progetto così?

Franco Nero: Abbiamo già fatto 4 lavori insieme è continueremo, c’è un certo feeling.

Fonte: Sentieriselvaggi.it

Unomattina Caffé 2013

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-01054b81-198d-454c-bbb2-83cbc8ed7e63.html#p=0

La ritualità del Capodanno su Rai 1

Carissimi amici,
domani mattina alle 8:30 circa, all’interno del TG1, parlerò della ritualità del Capodanno dal punto di vista della mitologia preromana.
Vi aspetto!

IL MISTERO DI DANTE

Amici carissimi, condivido con voi una esperienza affascinante e densa di incanti. Sono stato coinvolto dal regista di Torino – una città non per Caso, ma per Fato –  Louis Nero alla realizzazione del film “IL MISTERO DI DANTE”, una discesa nelle oscurità luminescenti di cui sono trasfuse le divine “parole” di Dante: un abbandono gentile alla dimensione esoterica della Commedia. Il regista ha già annunciato – ancora, non a caso – l’uscita in tutte le sale italiane per il 14 Febbraio 2014, festa di San Valentino, data scelta dall’autore in omaggio al gruppo iniziatico fiorentino del quale il sommo poeta faceva parte: “I Fedeli D’Amore”.
Protagonista della pellicola è il premio oscar F. Murray Abraham, magnetico e ammaliante, nel ruolo, come un talismano.
Luois Nero ti conduce abilmente in questo viaggio sorprendente per mezzo delle mani sempre nuove di Virgilio, incarnato via via da personalità come S.E. Mons. Agostino Marchetto, come il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, Shaykh’ Abd Al Wahid Pallavicini, Silvano Agosti, Valerio Massimo Manfredi, Christopher Vogler, Massimo Introvigne, Roberto Giacobbo, G.M. Luigi Pruneti, S.S. Emilio Attinà, Giancarlo Guerreri, Marcello Vicchio, Carlo Saccone, Aurora Di Stefano, Mamadou Dioumé, Imam Yahia Pallavicini e gli attori Diana Dell’Erba, Diego Casale, Elena Presti. Nel cast d’eccezione anche come i due premi oscar Taylor Hackford e Franco Zeffirelli.
Vi lascio il comunicato che mi è stato inviato dal regista:

Un viaggio dalla circonferenza verso il centro. Dall’esteriore all’interiore. Un misterioso linguaggio, antico come il mondo. Viaggiatori trasformati in pionieri esploratori di nuovi mondi. Una reminiscenza del meraviglioso mondo dantesco: da un’analisi esteriore alla scoperta della verità celata “sotto ‘l velame de li versi strani“. Un’indagine poliziesca negli innumerevoli cunicoli d’interpretazione dell’opera del più grande genio italiano del 1300: Dante Alighieri. Un viaggio, alla fine del quale, forse, lo spettatore avrà a disposizione gli strumenti per farsi una propria opinione su cosa stia dietro a questo misterioso autore. Guide virgiliane di questo pellegrinaggio saranno imminenti studiosi che cercheranno di accendere qualche luce nell’intricato groviglio di interpretazioni simboliche che si sono succedute nel tempo. L’obbiettivo di tutti, anche se in apparenza divergente, sarà quello di suggerire nuovi percorsi che porteranno a nuove strade più illuminate.
Un dubbio nasce spontaneo: esiste ancora, anche sotto diverso nome, quel gruppo iniziatico del 1300 che andava sotto il nome de “I Fedeli D’Amore”?
Siamo stati contattati da alcuni di loro. Ecco il racconto di questa ricerca.

Trailer in italiano

http://youtu.be/3LqR-H6_gQw

Trailer in lingua originale

http://youtu.be/Zs45HLyQRtc

Facebook Fan Page

https://www.facebook.com/ilmisterodidante

Tutti i giorni con “Si sente dal mattino”… vi aspetto!

Carissimi, vi aspetto tutti i giorni, dalle 8.00 alle 9.00 su Radio Manà Manà, (89.100 o direttamente dal pc cliccando qui http://www.radiomanamana.it/player.htm )
Un’ora di pura informazione insieme all’amico Roberto Arduini e Andrea di Ciancio….
Ovviamente, saremo ben felici di affrontare delle tematiche da voi suggerite

Un abbraccio a tutti
Gabriele

Etica in Atto (Conferenza)

Carissimi, se potete, vi aspetto…
Gabriele

Si terrà a Roma martedì 3 settembre alle ore 11 presso la Sala della Crociera BiASA MiBAC, in
via del Collegio Romano 27, la conferenza stampa di presentazione dei vincitori e della
cerimonia/ evento (6 e 7 settembre ore 21 a Pescara, Palazzo Monumentale Aurum) della V edizione
del Premio internazionale Etica in Atto per la nuova drammaturgia ad argomento etico:
concorso per autori teatrali, dedicato al free lance Antonio Russo, che promuove la lingua e i dialetti
italiani nel mondo.
Interverranno:
Irene Pivetti, Presidente dell’ Associazione di Promozione Sociale Learn To Be Free e del Festival delle
Identità, Media Partner del Premio Etica in Atto;
Doriana Vovola, Presidente fondatore del Premio Etica in Atto;
Emanuela Giordano, Presidente di Giuria del Premio Etica in Atto 2013 e Direttore Casa dei Teatri e
della Drammaturgia Contemporanea;
Gabriele La Porta, Membro della Giuria del Premio Etica in Atto 2013;
i premiati del Premio Etica in Atto 2013.
Il Premio, unico in Europa, nasce dalla volontà del presidente fondatore Doriana Vovola, drammaturga e
cultural manager da sempre impegnata nei diritti umani, animali, ambientali ed è promosso
dall’associazione culturale-sociale “Le Acque dell’Etica”.Con l’interesse di regalare al teatro
contemporaneo temi di valore etico, il premio è una realtà culturale apartitica che chiama autori italiani
e stranieri a riflettere sulle criticità della modernità e contemporaneità e si conferma come
catalizzatore e promotore della lingua italiana “di ritorno” grazie alla partecipazione anche di autori
italiani emigrati all’ estero e di cultori stranieri della lingua del Bel Paese.
Il premio, con l’ egida di Beatrice Russo madre del free lance e con madrina Dacia Maraini unisce nel
proprio progetto personalità di spicco del mondo teatrale, accademico e giornalistico in favore dei
drammaturghi di nuova generazione: infatti, con patrocini istituzionali e ministeriali e in partnership
(ufficializzate ad oggi)con la Fondazione Antonio Russo, Fondazione Learn To Be Free, Coop
Adriatica e con il Premio Agenda Rossa, si promuovono drammaturgie dal mondo in lingua italiana su
argomenti quali diritti umani, ambiente, informazione, impegno civile, tutela dell’ infanzia,
libertà di pensiero e parola, legalità, diritti animali, guerra, coscienza sociale, minoranze,
disabilità, violenza di genere, disagio giovanile.
Spiega Doriana Vovola:”Attraverso la drammaturgia contemporanea in lingua italiana anche di
connazionali residenti in Europa e America, arrivano e arriveranno infatti allo spettatore storie di criticità
della civiltà umana e il futuro condiviso sarà il risultato di riflessioni e sensibilizzazione”.

Quel gran mistero che è l’Amore

 

I Rosacroce

I Rosacroce: i sacri attori
Gabriele La Porta

http://www.airesis.net/giardinomagi_rosacroce.html
La storia di una appassionante intuizione che getterebbe una nuova luce nel complesso mondo della storia del movimento rosicruciano. Un’intuizione che l’autore trova condivisa in un incontro con la celebre Frances A. Yates – una delle più importanti studiose del fenomeno rosicruciano ed in generale dell’ermetismo – svoltosi a Londra poco prima della scomparsa della studiosa. Una relazione assai stretta legherebbe i misteriosi autori dei manifesti dell’utopia rosicruciana – la Fama e la Confessio – e la compagnia di Shakespeare.

I naufraghi sono ormai disperati: da 33 giorni vanno alla deriva nell’oceano, nelle acque gelide di un mare sconosciuto, molto più a nord della Scozia. La loro nave è stata affondata da un improvviso fortunale, hanno fatto appena in tempo a calare le scialuppe, a stipare le provviste e ad allontanarsi prima che il veliero colasse a picco come un sasso. È il febbraio del 1613, 99 uomini si trovano sulle soglie della disperazione, intirizziti, privi di punti di orientamento, sospinti da un’imperiosa e sconosciuta corrente che li spinge a nord, implacabilmente. Ma ecco che improvvisamente, quasi come un’apparizione, dalla nebbia appare un’isola.

Con foga i marittimi vogano verso quell’approdo insperato e sconosciuto. Perché quella terra non è segnata sulle carte nautiche. A pochi metri dal bagnasciuga i naufraghi si accorgono di essere inaspettatamente attesi. Sulla spiaggia ci sono 9 uomini tutti vestiti di bianco, che, con gesti evidenti, li invitano all’approdo. Le scialuppe giungono a riva, gli occupanti scendono e subito sono presi da grande meraviglia. Quegli uomini vestiti di bianco portano sul capo un grande turbante, con al centro un rubino grande come un uovo d’oca. Inoltre i nove, tutti di età indefinibile, ma sicuramente molto anziani, parlano a ciascuno dei naufraghi nell’oro idiomi. Agli inglesi in inglese, agli scozzesi in scozzese, agli irlandesi in irlandese. Non solo, mostrano addirittura di avere padronanza dei dialetti, parlando nello slang dei quartieri, dei villaggi dove ogni naufrago è nato.

Da questo momento i marinai passano da una sorpresa all’altra. L’isola, al cui governo ci sono 99 saggi, tutti vestiti di bianco, tutti con un rubino sul turbante, tutti poliglotti, tutti di età indefinibile, ha una civiltà molto avanzata rispetto a quella europea. Una energia, sconosciuta ai nuovi arrivati, illumina le città anche di notte, permette di rendere mite il clima, guarisce gli ammalati. Prodigi di una tecnica sconosciuta permettono ai candidati di ottenere due raccolti l’anno. La miseria, la fame, il dolore, sono sconosciuti. Non ci sono malviventi; ne diseredati, ne approfittatori. I sapienti reggono il governo della comunità con ineguagliabile saggezza ed abitano tutti insieme in un tempio chiamato Salomone.

Felici di trovarsi in quell’Eden, i naufraghi chiedono però ai sapienti bianco vestiti un grande favore. L’Europa è divorata dall’invidia, dalla paura, dalle guerre, dalle carestie. Vorrebbero quei saggi prendere il mare e portare altrove la loro civiltà? I saggi accettano, ma andranno coperti dell’anonimato e daranno i frutti della loro scienza gradatamente, un poco alla volta, perché una tecnica troppo avanzata, se “regalata” a persone egoiste, potrebbe essere impiegata contro l’umanità invece che a suo favore. Dunque andranno, ma saranno “invisibili” alla gente.

99 “biancovestiti” nel 16l2 salpano verso il mondo occidentale, lasciandola propria isola, chiamata “Atlantide”.

Cosi racconta Francesco Bacone[1], in un capolavoro della letteratura e della filosofia anglosassone; Nova atlantis, opera scritta nel 1620.

Il testo è fondamentale per il ricercatore delle “curiosità” della cultura. Perché con il nome di “invisibili”, di “vestiti di bianco” erano conosciuti proprio in quegli anni gli appartenenti ad un gruppo sapienziale celebre,nel XVII secolo: i Rosacroce.

Ma ci sono anche altre “curiose” corrispondenze. Bacone ambientala sua storia nel 1613 e alla fine di quell’anno, nel suo racconto, i saggi raggiungono l’Europa. Ebbene, nel gennaio del 1614 esce il primo dei “manifesti” dei Rosacroce: la Fama Fratemitatis, un documento impressionante per i contenuti che sembrano sopravanzare la civiltà occidentale dell’epoca di alcuni secoli[2].

Nessuno ha mai saputo chi fossero questi “rosacroce”, coperti da sempre da un impenetrabile mistero. L’unica cosa nota di questi “invisibili” è la, supposta, abitudine di portare nelle loro riunioni segrete abiti immacolati e un rubino sul copricapo.

Sono secoli che gli studiosi di ermetismo e della “occulta filosofia” formulano ipotesi, tutte più o meno inattendibili, alcune delle quali addirittura risibili. Probabilmente a questi ripetuti tentativi è mancato un filo di Arianna con cui addentrarsi nel labirinto. Ma forse la guida giusta per entrare nel “dedalo” è stata trovata nel 1982 a Londra, a casa della più celebre studiosa di ermetismo di questo secolo, Frances Yates[3]. In questo luogo forse il mistero dei Rosacroce è stato definitivamente svelato. Ma questa è una lunga storia e va raccontata da quando è iniziata, appunto nel 1613.

Heidelberg: il castello della sapienza

Il 1613 fu un anno di grande speranza per gli uomini di scienza e di pace. In un’Europa dilaniata dalle guerre di religione, dall’intolleranza e dal fanatismo, una regione sembrò porsi come guida di civiltà, il Palatinato.

Per una serie di coincidenze irripetibili sembrò potersi attuare un’alleanza tra uomini giusti e potenti che garantisse una pace duratura alle nazioni, la fine delle persecuzioni religiose e degli odi confessionali.

La speranza si accese con il matrimonio di Federico V, signore del Palatinato con Elisabetta di Inghilterra, figlia di Giacomo I, e nipote della Grande Elisabetta I, protettrice delle arti e delle lettere.

Federico V era noto nella sua terra per aver riunito ad Heidelberg, la capitale, scienziati e filosofi indipendentemente dalla loro fede religiosa. Giovane, brillante, colto, poeta, studioso di scienze ermetiche, protestante, ma con ampie vedute religiose, nemico dei settarismi, Federico è il punto di riferimento degli intellettuali tedeschi e boemi. Splendida, poco più che adolescente, capace di creare musica e di eseguirla, protettrice dei teatranti e dei tragediografi, amica di Shakespeare, Elisabetta rappresenta lo spirito illuminato anglosassone. curiosa, attiva, ha ereditato dalla zia, la grande Elisabetta, la passione per la “occulta filosofia”.

Logico che il matrimonio tra questi due ragazzi venisse salutato dagli uomini di cultura come l’inizio di una nuova era. Per di più Giacomo I ha un altro figlio, l’erede della corona, Enrico, di pochi mesi più grande di Elisabetta, unito alla sorella da un vero profondo affetto e da una totale stima reciproca.

Quando Enrico e Federico si conoscono stabiliscono immediatamente un rapporto di completa fiducia. Tre ragazzi aperti, intelligenti, uniti dal gusto della vita, della ricerca e della passione per la “scientia scientiarum”. Tre giovani potenti, perché se Federico già è signore del Palatinato, Enrico lo diventerà della Gran Bretagna. È quindi giusto che questi ragazzi ipotizzino un futuro diverso e per i propri paesi e per l’Europa intera.

Ecco i loro sogni: attuare subito nel Palatinato la città ideale, Heidelberg, dove tutte1e ricerche, tutte le filosofie, tutte le religioni possono trovare ospitalità. Praticare immediatamente una forma di governo tollerante verso qualsiasi tipo di fede, incentivare gli studi ermetici e scientifici, abolire i soprusi, le angherie dei potenti, di qualunque confessione essi siano, E poi, forti di questa esperienza, “esportare” questo modello di stato in Inghilterra, non appena Enrico diventerà a sua volta re, titolo che gli spetterà per naturale successione.

Un sogno, certo, ma con moltissime probabilità di attuazione. Non appena Federico e Elisabetta, dopo essersi sposati a Londra, giungono nel Palatinato attuano tutte le riforme che avevano stabilito nelle lunghe riunioni notturne con Enrico nella capitale inglese, alla presenza di Dee e di tutti gli ermetisti amici di Elisabetta, tra cui Shakespeare. Il già celebre drammaturgo che da quando ha avuto modo di conoscere Giordano Bruno, che fu ospite della Grande Elisabetta, ha scritto opere teatrali colme di significati ermetici, quali il Combelino, La Tempesta, il Racconto d’Inverno…

Il castello dove i due giovani coniugi vivono è trasformato in pochi giorni in un tempio della poesia, dell’arte, della filosofia. Statue che cantano, fontane illuminate giorno e notte, musiche perenni, ospedali gratuiti per gli infermi, imposizioni fiscali proporzionali al reddito, istruzione gratuita per i figli di tutti i cittadini. Il sogno si avvera.

Federico ordina che siano acquistati tutti i volumi disponibili di filosofia e di ermetismo, Elisabetta fa giungere a Heidelberg la compagnia dei teatranti di Shakespeare perché tengano continue e pubbliche rappresentazioni delle ultime commedie del maestro, appunto quelle ermetiche. Architetti, ingegneri, pittori ipotizzano la realizzazione di città ideali e la trasformazione di Londra in un Eden, non appena Enrico andrà al trono. Segretamente giungono le opere, finora inedite, di Tommaso Campanella, in prigione a Roma e subito date alle stampe. Sono diffusi gli scritti di Agrippa, di Bruno e di tutti i filosofi greci. n sogno della pace si sta realizzando, forse il mondo cambierà, anzi stà già cambiando. Addio orrori, addio guerre, addio pestilenze, addio tribunali inquisitori, addio torture, addio roghi, addio tenaglie infuocate, addio bigottismi e vessazioni psicologiche. È il 1613; anzi, l’anno è terminato, è il 1614, quando appunto, misteriosamente, è diffuso il primo manifesto dei Rosacroce, la celebre Fama.

Per svelare il segreto dei Rosacroce occorre adesso fare un salto in avanti nel tempo, lasciare Heidelberg e giungere a Londra. Dove chi scrive è stato ricevuto, credo primo fra gli studiosi italiani, nella casa della “mitica” Frances A. Yates.
Una romantica signora inglese e il suo segreto

L’invito mi era giunto inaspettato nel giugno del 1982 mentre ero a Parigi, dove conducevo un seminario al politecnico VIII, su invito della professoressa Elvira Le Duc Liggio, assistente del celebre Chatelet. L’argomento delle 12 lezioni era Giordano Bruno e l’arte della memoria, un argomento che la professoressa Yates ha studiato venti anni prima di me, facendone un cardine del suo insegnamento al Warburg Institute di Londra. Ma soprattutto il merito della studiosa è stato quello di aver mostrato come l’ ermetismo sia stata non una filosofia “minore”, ma una corrente di pensiero divergente da quelle empiriche, razionaliste, metafisiche, dialettiche, positivistiche, idealiste, che trovano da sempre ospitalità nelle Università. Ha sottratto gli studi della “scientia scientiarum” alla ristretta cerchia degli addetti ai lavori e li ha collocati nella storia del pensiero umano,’con la stessa dignità di tante altre discipline. Nell’alveo delle sue ricerche si è successivamente posto in Italia Eugenio Garin, il quale, dopo un periodo di “perplessità” da parte della truppa accademica, è a sua volta riuscito a far comprendere anche nelle nostre Università l’importanza degli studi ermetici.

Quando ho tra le mani la lettera di invito per poco non svengo dall’emozione. Come mi riprendo prenoto un aereo per Londra e la sera stessa sono nella capitale anglosassone.

Devo però spiegare come mai la signora Yates mi abbia “convocato” per un colloquio, perché è proprio questo il nocciolo che permetterà di chiarire l’enigma dell’identità dei Rosacroce (ovviamente qui parliamo di coloro i quali, sotto questo nome, pubblicarono la Fama e la Confessio).

Tutto nasce dalla lettura di un’opera della ricercatrice, Gli ultimi drammi di Shakespeare, edito in Italia da Einaudi. Mentre sto leggendo il testo, siamo nel 1979, ho la sensazione che l’autrice abbia nascosto un “segreto” nelle sue pagine. Applico allora al volume un metodo di lettura diverso, ossia comincio a leggere tre righe sì e tre no, ma non raggiungo alcun risultato. Allora leggo il testo alternando sette righe in sette righe. Nulla. Dopo un mese di prove mi arrendo. Ma una sera, mentre sto per prendere sonno, improvvisamente, nel dormiveglia, mi ricordo alcune parole di Giorgio Colli, il filosofo toscano studioso di Dionisio e di Nietzsche. Mi rammento che, a suo dire, i misteri eleusini (una ritualità della Grecia antica con cui si celebravano le “storie” dionisiache) venivano proposti “sotto l’aspetto della rappresentazione teatrale”. Anzi costituirono la prima forma di teatro sacro, tanto è vero che Eschilo, per aver scritto le prime tragedie fu considerato un profanatore. Così diceva Colli.

Mi sveglio di soprassalto, perché la Yates afferma in molti suoi studi che i Rosacroce si definivano “attori”. Collego questa informazione con i sacri officianti le cerimonie dionisiache, che appunto erano “attori “. Mi fulmina allora una intuizione.

Stabilisco un rapporto tra “l’essere uomini di teatro” con coloro i quali conoscono i “misteri” e giungo ad una conclusione che, per ora, qui non anticipo.

Dunque nel 1973 scrivo alla Yates e la lettera le giunge tramite un comune amico, uno scienziato, che non vuole essere nominato. Posso soltanto dire che è un fisico di fama mondiale, insignito recentemente della massima onorificenza internazionale per i suoi studi.

Passano anni e quindi, ecco, inaspettata, a Parigi, la lettera d’invito.

La casa della Yates è a Kensington High Street, nei pressi dell’Holland Park.

Vengo introdotto da un cameriere in un giardino all”‘italiana”, un labirinto di siepi. Qui trovo la studiosa a prendere il tè.

Mi fa accomodare e poi mi dice in perfetto “toscano”:

Lei mi ha scritto formulando un’ipotesi sulla identità dei Rosacroce nel XII secolo. Io la condivido perfettamente e lei è stato bravo a comprendere che questa idea io l’ho segretamente rivelata nelle mie opere. Ma non ho mai potuto esplicarla perché non ho prove certe. Però personalmente sono sicura che effettivamente i Rosacroce erano quelle persone che lei mi ha indicato. Peccato non poterlo affermare a livello “universitario”.

I Rosacroce, ovvero i “sacri attori”

Siamo dunque giunti al termine di questo lungo articolo, se siete arrivati fin qui, forse avrete già capito. Comunque ricapitolo: l’attore, da un punto di vista ermetico, è un sacro officiante gli “antiqui” riti. Gli “invisibili” si identificano come attori. La Fama e la Confessio sono resi noti quando una compagnia teatrale comincia a rappresentare in Europa le commedie di Shakespeare dense di significati ermetici. L’ipotesi è che i Rosacroce fossero la compagnia teatrale di Shakespeare. Date, luoghi, contenuti coincidono in modo impressionante. E non dimentichiamo che il drammaturgo inglese era amico di Elisabetta la Grande, protettrice di Giordano Bruno, il mago che diffuse la “scientia” in Europa.

Questo è tutto. Rimane soltanto da dire un’ultima cosa, facendo ancora un salto indietro nel tempo.

Il sogno di Elisabetta la nipote della grande regina) e di Federico si infranse. Tutto fu causato dalla morte di Enrico, il fratello di Elisabetta, l’erede al trono. Infatti, quando la reazione cattolica (Spagna e Papato) investì con le sue orde il Palatinato, l’Inghilterra non scese al fianco di Federico e questi fu sconfitto alla battaglia della Montagna Bianca.

1620: in questa data i sogni muoiono. I “manifesti” rosacrociani rimangono lettera morta in un’Europa investita dalla inquisizione. Soltanto Francesco Bacone rammenta “quello che avrebbe potuto essere” nella Nova Atlantis, il libro con cui si è aperto questo lungo articolo.

Ma la “scientia” non può morire. Ad maiora.

Note

[1] Francesco Bacone (1561-1626), uomo di stato e filosofo inglese. Per tutta la vita accarezzò un vasto progetto di indagine della natura, che prevedeva la costruzione di strumenti tecnici per il dominio del mondo naturale. Bacone si propose la stesura di una grande opera, la Instauratio Magna, nella quale esporre i temi della propria speculazione, ma di essa scrisse solo la prima parte, Il Novum Organum (1620). Postuma venne pubblicata la Nuova Atlantide, nella quale è descritta un’immaginaria società fondata sul sapere scientifico.

[2] I due manifesti rosacroce, la Fama Fraternitatis e la Confessio Fraternitatis, sono entrambi riportati integralmente in italiano in appendice a L’illuminismo dei Rosacroce, di F. Yates, ed. Einaudi.

[3] Frances Yates, studiosa inglese formatasi nell’ambiente del Warburg Institute, ha compiuto ricerche essenziali sulla cultura del ‘500. A lei si devono, fra gli altri, i saggi Giordano Bruno e la tradizione ermetica (ed. Laterza), L’Arte della Memoria (Einaudi), L’Illuminismo dei Rosacroce (Einaudi).

Articolo pubblicato sulla rivista Abstracta n. 3 – marzo 1986

Oggi al Salone del libro di Torino

Parlerò di A come Anima.
Appuntamento alle ore 16.30

Un abbraccio a tutti

Gabriele

Elezioni Roma. Gabriele La Porta: datemi fiducia

“L’immenso patrimonio storico e culturale della nostra città dovrà diventare fonte di ricchezza per i nostri cittadini”, è questo il principale obiettivo del giornalista Rai, Gabriele La Porta che, abbandonate le vesti del conduttore televisivo, si candida alla prossima tornata elettorale romana in veste di politico, al fianco del MUI, il Movimento Unione Italiano. “Penso che il bacino culturale presente nella città di Roma sia così straordinario che possa consentire ai cittadini di vivere di rendita. Mi spiego meglio: sembra che non ci sia mai stata nella Capitale, al di là delle dichiarazioni, una vera volontà di impresa. A Roma ci sono tutti gli stili architettonici e tutti gli stili pittorici che messi insieme sono più o meno pari alle vestigia di tutta la Francia e di tutta l’Inghilterra. E come è possibile, avendo tutto questo, che il Museo del Louvre a Parigi incassi più di tutti i musei italiani messi insieme? Evidentemente non sappiamo ‘vendere’ le nostre bellezze cultari. Non sappiamo trasformare, attraverso il turismo, queste potenzialità architettoniche e museali in posti di lavoro. Il turismo culturale dovrà portare ricchezza ai nostri concittadini. Roma dovrà tornare Caput Mundi.
Ma non solo. Umanamente sono profondamente indignato per uno Stato che non garantisca, attraverso il lavoro, un futuro ai nostri giovani. Non posso tollerare che milioni di nostri concittadini abbiano problemi economici. Ed è per questo che ho deciso di scendere in campo. Con la veemenza, la passionalità e l’onestà che mi ha sempre contraddistinto, mi batterò affinché la dignità di ognuno, diventi un cardine imprenscindibile da perseguire ad ogni costo.
Ho scelto il MUI perché abbiamo tutti questo spirito di giustizia ed etica civile.
Dateci fiducia”.

Gabriele La Porta