Ricercando il Femminile, consigliamo vivamente Poeti con nome di DONNA, un’antologia di poesie scritte da donne la cui voce è stata, in molti casi, per secoli occultata:
Le donne, lo so, non dovrebbero scrivere; ma io scrivo perché tu possa leggere da lontano nel mio cuore
(Marceline Desbordes-Valmore)
Dalle poetesse più famose come Saffo e Dickinson, a nomi meno noti e pubblicizzati, almeno in Italia, come Jorie Graham ed Else Lasker-Schüler. Poesie violentemente belle, forti, dolci, che liberano dal preconcetto di una poesia di genere, guidandoci verso una poesia come espressione di un’unità interiore che ci accomuna alla radice; come ci ricorda sempre Jung, il Femminile è in ognuno di noi, e permea tutti, uomini e donne.
Poeti con nome di DONNA, a cura di Davide Rondoni e Francesca Cadel, BUR, 2008.
Filed under: Libri consigliati, Poesia | Tagged: Anima, Femminile, Jung, Poesia, Unità |
Caro Gabriele, volevo ringraziarLa dal profondo per quello che scrive, con coraggio…perché ci vuole coraggio a parlare dell’universo irrazionale.
Io ho sempre dato spazio al divino. Da quando ho memoria di me, Dio per me c’era ma, oggi, sono persuasa che la divisione fra il mondo visibile e quello invisibile non sia, poi, così netta e che sia condizionata, soprattutto, dai nostri limiti. Occorre stabilire una connessione. Quel che sto vivendo da circa quattro anni, mi porta a dire che l’aspetto volitivo interiore, la capacità riflessiva, dove etica diventa la necessità assoluta di non mistificazione sia in senso razionale che irrazionale, sia alla base di ogni viaggio iniziatico, di ogni salto nel buio…e poi tutte quelle coincidenze, i messaggi, i sogni, i libri, i film, le parole, le frasi, le scritte, l’immaginare fatti prima che avvengono…
A proposito di libri, un suo libro mi ha sorteggiato, sa? Il suo titolo è apparso come una sritta psicadelica su un motore di ricerca di internet:
“COINCIDENZE MIRACOLOSE”…e per miracolo sono riuscita a trovarne una copia, ordinandola ad Unilibro. Copia che poi, guarda caso, mi è arrivata direttamente sul tavolo del salotto insieme ad una lettera contenente la comunicazione di un rimborso insperato di circa 8.000 euro che, mi creda, giungono come una vera benedizione del Cielo!
Il suo libro pare la risposta alle mie preghiere al divino…e, poi, Lei non sa quante delle frasi contenute in esso siano state precisa conferma o anticipazione di quel che sto vivendo. Brividi.
Sono madre di due ragazza autistiche e figlia dell’abbandono, dell’indifferenza e della maldicenza.
Grazie, Gabriele. Spero che Lei legga questo mio messaggio, se non altro per conferma che qualcuno, pur non conoscendola personalmente, l’ha riconosciuta in mezzo a tanti già da tempo, senza dover poi dire: “Mi ero sbagliata.”
Magari, se ne ha il tempo, può visitare il mio blog, così, per condividere, visto che a giudicare dagli argomenti che tratta meravigliosamente pare che, in qualche modo, facciamo entrambe parte degli stessi “sorteggi”.
Con affetto.
Marina
Cara Marina, eccomi. Le coincidenze non sono coincidenze. Ma uno strappo nello Spazio-Tempo.
Comunque ci sono. Ci sono. Ci sono.
Grazie!
Gabriele
Per dirti cosa sento
ho una parola d’amore
che non é stata detta
ti basta se dico
sospiro?
Ogni sospinto respiro tuo
sopra al mio ventre,
é tutto
almeno per adesso.
Alessandra Milone
Alessandra, che grazia nelle tue parole poetiche.
Ho nei suoi confronti una profonda affezione e con lei vorrei parlare dell’intelligenza del cuore di cui parla Salvatore Brizzi, parlare della poetica di Montale;Parlare di cucina e poesia….parlare stando in silenzio. Confrontarmi e crescere al mio interno e non ultimo ma non certo per ambizione, farle leggere i miei scritti o leggerli con lei. Le mie vampiriche notti assetate di sostanza mi portano sempre a seguirla accendendo la tanto discussa televisione. Le siedo accanto da tempo ma non trovo mai voce per dirle un gentile buonasera. Provo stasera,da qui. Alessandra, neve sui monti della luna, si siede a guardare il cielo.
Le auguro notti di buoni umori.
Alessandra Milone
Alessandra, eccoti, con il tuo scrivere naturalmente di e per poesia. Mi piace leggerti.
Tarocchi
Faccio le carte per gli assi;
per le figure e il seme
perché ogni giro ha un verso
che dice e nulla teme.
Vado di cuori in picche
balzo tra coppe e spade
guardando tutto e niente
del gioco che rimane.
Riflessa su un riflesso
l’umanità si inganna
ma l’asso prende tutto
e tutto a sé rimanda.
Giro digiuna e gioco
coi semi e il loro verso
sognando ciò che voglio,
lasciando ciò che è perso.
Esisto disperata
ma in fondo sono viva
finchè mi faccio spazio
per tutto ciò che arriva.
Mi dono sempre intera
che poca non mi sento
soffrirmi dritta e vera
dà senso al mio lamento.
Resisto col mio pianto
dinnanzi a tanta rabbia
occhio per occhio inganna
non voglio questa gabbia.
Mi viene meglio pioggia
a invadere le ciglia
che dare spazio al sangue
dell’odio che sorveglia;
Odio che attento attende
ceder di debolezza
rabbia che aiuta adesso
ma lascia l’amarezza.
Mi son votata a un cielo
che costa sacrificio
gelo la terra soffre
perchè v’è un beneficio.
Se sono nulla adesso
domani sarò seme
per poi diventar fiore
bellezza che non geme.
Ciò che al momento uccide
mortifica la terra
è odore di battaglia
ma non farò la guerra.
Cara Alessandra,
molto molto bella!
L’arca fece Noé
orrenda narrazione
scegliere chi salvare
denota presunzione.
Diluvio se mai viene
non credo sia annunciato
si salvi chi si salva
e il resto sia annegato.
Sopravvivenza e istinto
ci vengano in aiuto
quando del mondo il finto,
l’inganno, sia svelato.
Sia dato il dono raro
di ritornare a galla
a chi, col cuore puro,
vacilla ma non crolla.
Mi sia sogno sperare
tra tutta questa morte
che il dono di volare
sia in me:
sia la mia sorte.
Cara Alessandra,
meravigliosa!
Gentile Gabriele
Dedico a Lei questi versi …
un caro saluto
Maryline
Tu pensami così
nelle tue battaglie silenziose,
nei momenti di paura
in crisi sotto questo cielo di Settembre…
Tutti ricadiamo sotto le sue ali.
Basta farci l’abitudine
finchè il confine che avremo scelto
ai nostri desideri
fermerà i passi
e tornerà la quiete
Pensami così
prima di giungere dove è l’incerto
dove non vi è una meta…
Intanto vado
a passi nudi
tra i rumori del giorno
sulle labbra d’ardesia.
Aperta a tutte le frontiere
farò scalo negli empori dell’anima
e musica che dilegua nella notte
sarà commiato …..
Itaca mi consegnerà
al vento
e tu pensami così..
Maryline
PIOGGIA CHE IINTESSI SOGNI PARALLELI
Un groppo dentro le fibre
m’ annoda
incauto e biforcuto
le parole non dette
e che mai dirò
se non a te
poeta
senza stuolo
poeta
di solitudini e chiarori
“pioggia che intesse
sogni paralleli”
Mai despota
d’ orpelli blasonati
tu
non baratti
mai l’eterno
mentre carezzi bagliori
e a fuoco lento
nel toro di Falaride
vivi
mentre fuori il deserto
cresce a dismisura .
Maryline
Parole che ho nel cuore
Parole che nascono
Da esauditi petali
Parole distanti
Dalla parola viva
Senza nodi
Senza vincoli
Senza condizioni
Parole che ho nel cuore
Dove la calma
Ha fatto nido
E i traslati del vento
Sono chiari
Ma le parole
Non sempre affiorano
Ed io aspetto
Ascolto
In tante notti illuni
Ma dove ci conduce
Questo cielo
Muoiono i giorni
E le ore corrono
Sul cuore
Coi lenti colori della vita
A bisbigliare
Che niente più le avviva
Non è l’eden
Quello che si vive
Esule si sente
Chiunque crede
E gli inverni
Gli inverni
Crepuscoli infiniti
Le attese
Le attese di Penelope
son morte
E quel viola
Quel viola
Che non lascia mai
Ma poi
Non so come
E quando
Mi toccano le parole
Son germogli
A dischiudere
Quei suoni
E’ la luce a sbiadire
Gli ultimi pensieri
La cetra di Orfeo
A sfaldare
Di enigmi
Ragnatele
Nulla- dirai-
Mutano le parole
Ma decifrarne il senso
Annulla ciò che è stato
E i colori dell’esistenza
Le parole
Hanno ereditato
Grazie per aver condiviso questi tuoi empiti, Maryline!
A presto!
Grazie Maria! Mandami le tue liriche con liberatoria a titolo gratuito ad anima@rai.it
A presto!
NAMASTE’!
A presto
Maryline’
COSE SPARSE DI ME
Nubi imponenti scavalcano
Rauche le cime ondulate
E lontane
Onde annebbiate investono
Con furia gl’impavidi scogli
Il mare stamane è liquame
Che toglie bellezza e candore
Ed io sono qui
Infinitamente stretta a me
Gli errori denudano
E violentano l’anima
Cose sparse di me
Cara Maria, bellissima!
Ho letto con piacere la tua lirica e sarei felice di presentarla in una delle mie prossime trasmissioni del nuovo ciclo di “Inconscio e Magia – Psiche”. Per questo ho bisogno che tu mi invii una liberatoria a titolo gratuito per il programma “Inconscio e Magia” della programmazione di Rai Notte, e per eventuali repliche, con firma autografa, che potrai spedire al fax 06/3721881 oppure con scansione via e-mail.
Ti ringrazio anticipatamente, un affettuoso saluto!
Caro Gabriele,
La ringrazio infinitamente!
Ho inviato, via e-mail, liberatoria e poesie .Complimenti per il nuovo ciclo!
NAMASTE’
Maria Allo
Bene,
Maria. Grazie e a presto!
E’ arrivato tutto, Maria. Grazie a te e a presto!
FINISCE L’ANNO
Affido alle azalee dell’Etna
il brusìo
di un anno che muore
e in curiosa analogia
i violini di Mozart
e i tanti pentagrammi
smarriti
sul collo flessuoso
della sera…
Ma dischiusa nei fiori
la parola s’alzerà
a bruciare l’incendio
dei giorni spezzati,
la parola prigioniera
e ancora un’altra parola
a libare miele e rugiada…
Il mare si rabbuia
su foglie cadute
mentre il cielo riluce
di nuvole
e l’Etna
rimanda l’eco
di un sospetto maestrale,
ma la parola
spiegherà le sue ali
per un mistero
che nessuno confessò
mai.
COME VESTALE
Solitaria mi trovo sotto il cielo
aspro di sassi e di silenzio
così rugiade antiche
rivoltano ferite.
Alterne mutevoli potenze
le nuvole mute e roventi
e tanti gelsomini
sui terrazzi.
Ma non parole
se non dette e scordate
– frammenti vituperati-
Vivo
da quando sono dialogo
l’uno dell’altro
e canto
l’ Etna mi porge
il calice di fuoco
colmo fino all’orlo
per un mistero
che non confesserò mai.
Era azzurro il sogno
io vestale
con un diamante
annodato in seno
interpretavo
messaggi misteriosi…
Ora sono i venti
A fischiare
la loro canzone
e Saturno divora i figli
appena partoriti.
Laggiù il mare freme
s’impenna nei riflessi
dispiega bagliori
di cento colori
in un silenzio dolce
come i canti d’Alceo
e le sue pupille
tanti talismani…
Dov’è la sacra cima
e dove il meriggio
perde la sua afa?
La notte dovrà pur finire…
DOPO LA NOTTE..
Riprendo in mano il cielo
che s’inarca anarchico
abissale
e orfana di luce
scavo
l’ombra
di nebbia fragorosa
nei suoi tanti universi
iridiscenti
Lascia
che io mi liberi
dalle diatribe dolorose
cicute
e forum di necrologi
martoriati
di schiavitù
senza ritegno
di farse e ipocrisie
calibrate
Lascia
che io coltivi
tutto il resto del tempo
e i suoi dilemmi
con tutta la meraviglia
d’esistere
e i filamenti
sostanza dei sogni
forse pagine mai scritte
per arrivare all’alba
sento
la tragedia della notte
Bellissima, Maria!
Maria e’ veramente bellissima!
Cara Maria,
le tue parole sono “anticamente nuove”. (riadatto un verso di Pedro Salinas che adoro – quando la bellezza supera il tempo…)
Grazie ancora!
Caro Gabriele,
sono commossa.
Anch’io amo Pedro Salinas:
“Ah! quante cose perdute
Che perdute non erano.
Tutte le serbavi tu
Minuti grani di tempo
che portò via un giorno il vento….”
Poesia è
“Andare alle sorgenti
dentro un universo chiuso
insinuarsi tra nubi
e guerre di colori
primigenie di spiragli
non recinti
avvento inaspettato
scarnificare la ragione
tra sogno e realtà
vivere l’ impenetrabile
straziante d’ eternità
reinventare
riverberi
ma farsi attraversare
da una sola verità”
Grazie infinite!
Gentile Gabriele
ho visitato il suo blog su consiglio di una cara amica, e quindi mi piacerebbe sottoporle anch’io qualche poesia.
Sperando che le piacciano, ovvio.
un caro saluto
Cristina Bove
LORO CI SONO
Prestami un piccolo mantice
a sbuffo
da farne un vento zefiro
labbra di ciano tinte
scivolare
su profili di vetro
intanto scrivo
sulla tastiera l’ansia mia sonnambula
in diretta
si accoglie e ci si abbraccia
altrove
nel mio letto di ghiaccio e di scintille
incorniciata a stille segnatempo
dormire è un fuori-gioco
ma l’amicizia sa come arrivare
all’anima mia incredula
con spartiti di musicheparole
e d’improvviso
intorno a me la fiamma
ha mille braccia a riscaldarmi
e vivo.
______________
KARMA
Scompongo liste nerofumo
su neve calpestata
le impronte dei calcagni
fanno attente le vie
– e dopo la cunetta viene il dosso –
mi appoggio alle radici del baniano
una fusciacca viola sulla fronte
il merlo indiano gracula sull’asse
frasi di piume
e mi sconnette il cuore un soliloquio
rinascerò da codici convessi
eliche e barre
a proda d’universi sconosciuti
e tu sarai fremente d’arabeschi
nel rovescio di_stanze della terra
il piacere d’un attimo scomposto
avrà braccia di cielo a contenermi
e luce finalmente
a farmi amore
________________
SIPARIO D’INVERNO
Spengo gli ultimi fuochi sui crocicchi
copro il mio piatto a tavola
e la sedia
servirà bene a un’altra compagnia.
Vi lascio il vino e il pane
una tovaglia a fiori e una caraffa
d’inutili parole
e vado via.
Sui fili tremebondi alte le voci
innescano gerundi a passatempo
nuvolaglia che incombe sulle case
dove regnava il sole
tresca di mandarine e mestoloni
le limacce che guadano tra i muschi
e grida ovunque
nel grande schiamazzare degli svassi
io mi dileguo
sono come quegli albatri feriti
dagli stili di ghiaccio
che senza nido vanno ad ali stanche
in cerca di uno spiazzo per dormire
finalmente dormire
________________
IN S(ì) MINORE
Questa non è una tana di carezze, è piuttosto una scatola cinese
e dentro -sillabata- una fontana
ci sono voli sulle guglie e intrappolata
una bambina in processione per corridoi infiniti
la sua difesa è assecondare tutto
Dorme il fauno ebbro, ha sulla fronte il lascito di un sogno
l’edera sulla bocca
di terra i fori occlusi e muto il flauto
fuggi, bambina, è tempo di ferraglia
non di cocci smussati dalle onde, gemme
serbate nelle mani piccole
morivi di ogni età
disattesa la lingua e l’idiota enarmonico
canta quarti di luna. Sotto la scala immobile
il cane di Mirò
e tu
sì, dico a te
che il tuo passo di pioggia scivola sul mio vetro rassegnato
e non concede appigli
hai forse braccia
da contenere imenso?…
Baci baci, Maria!
Grazie a te, cara Maria!
forse le mie non le sono piaciute!…
pazienza
le auguro comunque buone feste, con tutto il cuore.
Cristina Bove
Namaste’ !
Ophelia
“Come una sirena,
cantava spunti d’antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d’altro regno
e familiare con quell’elemento.”W. Shakespeare – Amleto atto IV, scena VII
Un giorno o l’altro
sarò acqua
e tornerò nei fondali
degli oceani
per mescolarmi
all’ usuali onde
attratta dalle creature
degli abissi
Sarò confine ed infinito…-
Sfiderò i guardiani
segreta tra le alghe
profonde
e sommersa
da echi di silenzio
così perfetti
da non vibrare mai
sarò ricordo ed oblio…
Altrimenti
Arderò tra le fiamme
dell’Etna
che non concede requie
alle radici
e come fiato di lava
colerò in fiumi
rosso o nero
il colore
e argilloso
il sapore
-Non importa-
Ma ghermirò da sola
queste carni
in un delirio sismico
e sorgivo
le mie parole
grandi vele
al vento….
sarò musica e poesia
CIAO GABRIELE,
ti seguo da sempre (o quasi) mai sazia di nutrimento d’anima che in volo prende trasmigrando in “logos” dove solo il sapere del cuore può definire facendone memoria e thalassa.Bianca 2007
Cara Cristina,
apprezzo. Mandami una liberatoria a titolo gratuito per il programma “Inconscio e Magia” della programmazione di Rai Notte, e per eventuali repliche, con firma autografa, che potrai spedire al fax 06/3721881 oppure con scansione via e-mail.
Ti ringrazio anticipatamente, un affettuoso saluto!
Cara Bianca,
ti ringrazio di cuore. A presto!
Cara Maria,
grazie al tuo “canto” da sirena…
A presto!
grazie a te, Gabriele! pensavo davvero che non ti piacesse…
ti invierò la liberatoria via e-mail al più presto.
buona serata e buon 2010
HAITI
Non silenzio
ma
croci di sofferenza
in un inferno
dove
non si trova
l’anima
ancorata da qualche parte
al di là dei suoi orizzonti…
così sfiorisce
la parola
Maria Allo
Cara Maria,
sempre con emozione ti leggo.
gentile dott La Porta
Le invio alcune mie poesie d’amore ( tratte dalla raccolta L’amore impossibile)che rivelano l’anima junghiana che mi ispira da sempre.
TU, MIA VITA
Nella bocca entra il cibo
che sostiene il mio corpo,
passa l’acqua che annega
la mia sete rovente,
per il naso entra l’aria
che mi fa respirare
per le orecchie la musa
che il mio cuore consola
ma per gli occhi
tu sola
vieni,
o dolce mia amata,
tu che sempre dai vita
al mio essere intero,
tu che, o manna insperata,
nutri assai più del cibo,
che disseti di un’acqua
sconosciuta ai mortali,
che dilati i polmoni
di uno spirito vivo,
tu che incanti il mio cuore
di divine canzoni,
che per gli occhi sei luce
sei colore, sei cielo,
come l’arcobaleno
dopo un’ardua tempesta
come un lampo notturno
che ti arresta il respiro
come un sole al tramonto
nell’empireo sereno.
FORSE A TE
Forse a te/
sembra banale/
una frase d’amore/
gridata di lontano,/
goccia di pioggia /
in mezzo all’uragano/
fotone vagabondo e luminoso/
di un sole a mezzogiorno./
Oh, quanto ignori/
il taglio sanguinante/
che lascia ogni tuo sguardo,/
la ferita profonda senza fine,/
oscuro tunnel, che mi mena, invano,/
verso una vita che non ho vissuto/
a quell’eterno tuo/
essermi dentro,/
nostalgia delirante di un immane/
amore mai trovato/
e mai perduto./
Ma io non fremo contro la catena /
di questo desiderio di ritorno/
a dove ti lasciai,/
dove si spegne/
ogni cosciente inizio/
e il sole, tramontando,/
oscura il giorno./
Vivo/
cercando in quale istante/
in quale vita,/
notte stellata/
dolce ed infinita/
tu mi incontrasti,/
errante.
SOGNO
Lasciami il sogno,
lì ti potrò amare.
Amami in sogno
lì potrò donarti
l’unico bene dei miei tristi giorni.
Io t’amerò
finchè potrò sognarti,
oltre la fine di questa mia vita,
ti aspetterò fino a che tu ritorni
dalla notte del cielo ove sei nata
a questa ardente anima romita
che non fa che pensarti.
Oh dolce è il sogno
quando il suo abbraccio non ti sia letale!
Ma io non permetto, pur se mi fa male
che il tuo sguardo svanisca nell’azzurro:
lo tengo avvinto a me
come un bambino
stringe al suo petto un cucciolo mordace
senza sentirne i graffi
senza odiarlo
solo d’amore
in cuore suo capace.
«Vedi che sono uno che cerca?»: se la vita ha disperso e sparpagliato, «io ti voglio radunare di nuovo/nel vaso che ti fa felice».Rilke
Panthein
Con gli occhi chiusi
verso l’inferno
del prato asfodelo…
il mio presente
sulle rive taciturne
attinge
da quest’acqua vana
che sempre svanisce.
– Ciascuno insegue
senza tregua
tutto ciò che fugge-
e come fragile fiore
o frutto
pende dal ramo
sopra la sete fatale
di Tantalo
ma ritrova
nuda su una roccia
quel passato
intenso
del grande mistero
spazio-temporale.
Io tengo l’infinito
nel palmo d’una mano
alla ricerca di me….
Maria Allo
scusatemi, nella mia precipitosità non mi ero accorto che questo è un sito dedicato alla poesia famminile. Mi rendo conto di essere un intruso, qui, e chiedo gentilmente se è possibile togliere le mie poesie, Grazie
Alessandro Ventura
Caro Alessandro,
questo vostro-nostro temenos è uno spazio aperto all’Anima, e a tutte le forme di espressione, compresa la Poesia (visto, anche, che nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche mi occupo di questa, e viene spesso inoltre dedicato uno spazio alle composizioni inviate dai telespettatori)… quindi le tue liriche sono assolutamente ben accolte… A presto!
HO SAPUTO LA VITA
Oggi ho guardato in faccia
senza tante storie
quei passi di me e di te
sillabe inespresse
spine reticolate
non articolate
viste di spalle elusive
rapprese in occhi di gelo.
Oggi ho saputo ciò che in fondo
già da un pezzo sapevo
ma dar voce al silenzio
inabissa ciò che di me resta
e qui l’Etna non può far male
il suo respiro non arde poi così tanto…
oracolo o destino non so.
Oggi quel grido di sempre
inespresso castrato
oggi
la ferita di sempre
sanguina dal vivo
perchè un sogno
si svela spietato
-Pensa –
se non avessi fatto in tempo…
Ora io so
che la realtà
non giustifica niente….
Sono queste le voci
sono questi gli accenti
sono queste le metafore
o solo cieli consunti
e ritmi straziati?
Il gergo un bagliore
un margine stretto
sutura di un grido….
Forse tu credi
di tradurre il mistero
in cifre già contemplate
o in segni tanto amati …
o forse la via
prima d’ogni dire
prima del silenzio
affiora da lame di resa
da dolori già sfatti
e ibridi di carne distese ?
Solo squarci di rime
franati
questi lenti riflessi …
Pensa
Se non avessi fatto in tempo.
Maria Allo
Da “Cose sparse di me “
pardon!
Grazie, cara Maria!
Caro Alessandro,
e’ vero quanto dici. L’ispirazione junghiana si sente, e come si sente!
Caro Gabriele
Grazie dei tuoi commenti. Ti mando un altro paio di poesie, tratte dalla stessa raccolta(non sono poi tante, una ventina in tutto). Quando è troppo dimmelo senza paura, perchè temo sempre di essere invadente.
L’ANELITO IMPOSSIBILE
Certo è lo stesso anelito
a spingermi ogni giorno,
come un esploratore
indomito e guerriero
che, senza il minimo gemito,
pur di trovare il fascino
dell’ignoto che ha intorno,
vince con fiero sprezzo il suo terrore,
ad andar, sia all’indietro che avanti,
cercando, tra i miei guai, quella dolcezza
che avere non si può senza dolore.
E nella mente ogni giorno finisce
per incontrarmi, languido,il desìo
degli affetti passati,
che mai più il tempo non potrà portare
alle soglie dei miei anni fuggenti
e ancora, nuovo,
dei rimanenti giorni
il mio supplizio,
amor che non darà mai godimenti.
Questo tu sei per me:duplice viaggio
in remote regioni ove cercare
d’avvelenata nostalgia un tesoro
che non si può afferrare senza danno,
che solo brucia,
arroventato oro.
TU SEI UN RITORNO
Tu sei un ritorno.
E brilla nei tuoi occhi
la luce intensa
del mio tempo felice,
ed è lo sguardo tuo
che mi accarezza
un balsamo mirabile
che allevia
del lungo esilio mio
la cicatrice.
Sorridimi per sempre
perché il tempo
riprenda a confortarmi
di ciò che persi un giorno,
delle giornate amabili di sole
quand’io baci e carezze e amore avevo
e nel mio non capir vane parole
quanto fossi felice non sapevo.
Il viso tuo
che guarda nel futuro
sarà per me meno duro riflesso
di ciò che non è più.
Amore mio
che mai potrò incontrare,
continua a illuminarmi
del tuo raggio
che rende meno oscuro
il mio contorno,
continua a consolarmi
di quel viaggio
così lungo da cui
tu sei il ritorno.
belle poesie, Alessandro! Sento vibrare qualcosa in me quendo le leggo!
Cara Laura,
hai ragione. Grazie. A presto!
Caro Gabriele(scusa , ma ora mi viene da darti del tu, ovviamente se me lo permetti), ti ringrazio per l’apprezzamento. Ti mando l’ultima che ho scritto, sperando di non riuscire invadente
LA VERA SOLITUDINE
La vera solitudine
è il silenzio che risponde alla tua voce,
guardare tutt’intorno
immensi spazi dove non c’è niente,
osservare, chiusi in una stanza,
riflessi d’oro di un dolore atroce
senza mai condividerli.
La vera solitudine
è sentire una voce indifferente
che ti parla al telefono
una sera d’inverno,
aver solo il calore di un camino
per ripararti dal freddo pungente,
poter guardare un viso
soltanto nello schermo di un computer,
e veder sempre esseri voltati
da qualche altra parte
non accorgersi di te.
La vera solitudine
è doversi dire ogni giorno da soli
che abbiamo fatto qualcosa di buono
senza mai poterne avere la certezza,
essere consapevoli
di voler dare qualche cosa a qualcuno
e vedersela ogni volta rifiutare,
è sentirsi cretini senza ragionare,
è chiedersi chi siamo ogni minuto
senza speranza di avere una risposta.
La vera solitudine è piangere e gridare
senza essere sentiti da nessuno,
è recitare versi
senza che alcuno si commuova,
è suonare una musica
senza danze all’intorno,
è dipingere quadri per un pubblico cieco,
è la soddisfazione che possiamo avere
quando tiriamo calci ad un pallone
verso una porta senza mai un portiere.
La vera solitudine
è non avere effetti
su alcuno o nulla che ti stia d’intorno,
è abbandonare il capo su di un seno
che non conosci e che non hai cercato,
è morire a poco a poco su se stessi
con la testa appoggiata a un tavolato,
è percepire il mondo bisbigliare
e sentirne la presenza da un profumo,
è bruciare l’arrosto dentro al forno
e non aver più voglia di mangiare,
e non sapere che son proprio in tanti,
in questo mondo d’anime vaganti,
a morir come te
giorno per giorno.
Caro Alessandro,
hai una buona ispirazione.
Grazie e a presto!
Caro Gabriele
Grazie per il tuo incoraggiamento
Eccoti un’altra poesia, sempre con la preghiera di avvisarmi quando esagero con il “ritmo” di spedizione.
L’OMBRA DI TE
Io non ho mai sentito
le tue gaie risate,
non ti ho mai accompagnato
nemmeno per un piccolo
tratto ameno di strada
e neppure conosco
quella galassia strana
che t’ospita da tempo.
Di te posso vantare
qualche fotografia,
qualche breve notizia,
messa lì, per i fessi,
da allegri scribacchini.
Fatico a immaginarti,
nel tuo assetto regale,
il tuo mondo
è una luce,
abbagliante e lontana,
che mi getta nel buio.
Io so soltanto
che ogni giorno combatto,
io solo
e la mia spada,
contro feroci eserciti,
nella tenebra occulti,
che ad ogni nota analoga
s’alzano ad intonare
assordanti peana,
e conto
nella tenda
ove giaccio la sera
le ferite infettate
di un idra inesauribile.
Non v’è alcuna speranza
di giungere al castello
dove vorrei salvarti,
io che tanto fatico
già a salvare me stesso,
non vi saranno draghi
da stanare ed uccidere
nè incanto da spezzare,
né turrita fortezza:
l’unico invulnerabile
d’impossibile assedio
sarà,
strano a pensarsi,
la tua spensieratezza.
Chissà, forse tu temi
di guardare nel fango
ove io mi dibatto
e volgi gli occhi a un sole
che ormai ti ha già accecato,
o forse non vuoi ammettere
che al mondo possa esistere,
nella notte dei barbari,
qualcuno come me.
Questo voglio pensare
e solo mi conforta,
che forse, se io t’amo,
è proprio perché sono,
in questa mia tristezza
l’altra parte di te.
Caro Alessandro,
prosegui…
Un abbraccio!
Grazie tante, Gabriele. Perdona anche la mia circospetta timidezza, che a volte può essere scambiata per preziosità(ma non è). Eccoti un’altra poesia:
IL NOTTAMBULO
Io,
che ero un nottambulo,
che odiavo il giorno
e agognavo la notte,
sempre in cerca del vano trambusto
di folle insane
e corse ininterrotte,
io ch’ero sempre
avido d’arraffare
ciò che,
bramoso,
potevo depredare,
ora,
dal dì che t’ho incontrato,
altro non cerco
che le coltri del letto
e il silenzioso buio della stanza,
il mio silente e calmo paradiso,
dove posso,
anima persa in dolce rimembranza,
sognare del tuo viso.
Questo hai potuto fare:
hai trasformato un uomo mal vissuto,
con la calda magia della tua voce,
in un angelo notturno e decaduto
ch’or vuol soffrire su una dolce croce.
Ed ora amo ancor di più la notte
ed il mattino più non posso odiare,
ormai,
ti prego,credimi,
perchè
fino alla sera io ti posso pensare
e poi la notte, dolce consigliera,
la notte, sempre,
mi riporta da te.
Un abbraccio, caro Alessandro!
Grazie, caro Alessandro!
Alessandro, mi raccomando: continua…
Caro Gabriele, il tuo incoraggiamente è per me di particolare valore, proveniente da un uomo di tanta cultura e sensibilità quale tu sei, e vale a ricompensarmi di tutta l’indifferenza che mi circonda(ho anche scritto un romanzo psicologico che nessuno ha voluto pubblicarmi). Bene, allora eccoti un’altro frutto della mia Anima:
QUEL CH’IO VORREI DA TE
Chissà che penserai
di quest’anima vaga,
di questo sconosciuto spudorato
che si fa vivo ogni tanto,
su uno schermo,
per cantarti il suo amore.
Di certo uno come tanti,
uno che hai già incontrato,
uno che ti vorrebbe
per adornarsi di te,
uno che bramerebbe
godere volgarmente
di questa tua avvenenza
per vantare conquiste con gli amici
o forse, tuttalpiù,
un povero romantico esaltato,
di cui tu certo hai già esperienza,
capace unicamente
di ipocrisie inconsapevoli.
Non ti potrò convincere,
sono sicuro, mai,
di quel ch’io provo dentro:
tu non mi crederai.
Quel ch’io vorrei
(e già vedo i sorrisi
di miserabili volti)
sarebbe aver giocato
con te dentro un cortile,
poterti dedicare da lontano
un ricordo commosso,
contemplare, abbracciati,
nubi ardenti
navigare in un terso, azzurro cielo,
sentire il suono di una tua risata
rieccheggiarmi di dentro,
gustare insieme, nuovamente,
la bontà di un gelato,
quello che un dì prendevo
all’uscita da scuola.
Con te vorrei dividere
i tesori più rari del mio cuore,
metter tra le tue mani
le lacrime e i sorrisi,
la vergogna e l’onore,
vorrei viaggiare sempre
attraverso i tuoi occhi
per entrar nel tuo mondo,
per regalarti il mio,
raccogliere una rosa
nuovamente sbocciata
sotto il sole di un tempo
e offrirtela ogni giorno
dopo che,nel profondo,
io ti avrò ritrovata.
Caro Alessandro,
grazie. Puoi, se vuoi, spedirmi a anima@rai.it le tue poesie, con annessa liberatoria a titolo gratuito.
Con affetto!
vorrei sapere se si possono avere tutte le poesie che sono andate in onda in onda in trasmissione la notte.Vorrei ritrovarne qualcuna che non riesco piu a ricordare il titolo….
Vorrei ritrovarne una in particolare,quella dove il poeta ha piu anni dell’amata e nel dubbio se lei lo ami davvero,chiede a se stesso in fin dei conti ”cosa vuole di piu”.
Cara Margherita,
purtroppo è alquanto difficile poterti fare avere tutte le liriche trasmesse, sono migliaia. Per quanto riguarda la poesia in particolare potresti indicarmi qualche maggiore dettaglio e da quanto tempo la trasmissione sia andata in onda?
Grazie, a presto!
Caro Gabriele, tu, che parli sempre di Anima, sai bene che essa a volte è benigna e creativa, ma a volte può rappresentare anche una rovina, se non viene accolta nel giusto modo dalla nostra coscienza. Questa poesia è nata proprio oggi, e te la mando volentieri. Un abbraccio
Alessandro
ANIMA OSCURA
Come un bambino,
ogni giorno,
io mi lascio da te
prender per mano,
affascinato dalla tua bellezza,
senza pensare mai
a dove l’amoroso
capriccio tuo
di musa un po’ arrogante
mi condurrà.
E come sempre accade
tu mi ritroverai
a volte perso
in un’estasi d’eden,
a volte sotto turbini di pioggia,
raffreddato e piangente,
oppure udrai
la mia tremula voce
gridare aiuto
nel buio più opprimente.
Così mi ami
o donna mia crudele
me,
che ignorai
del vecchio saggio i nomi
per seguirti da presso
in ogni viaggio,
tu,
o sacra prostituta,
che mi lasci
di un dolore infinito il tuo retaggio
e di nessun goder mai mi perdoni.
Proseguirai nel darmi il tuo tormento,
o cattiva matrigna,
fino a che sarò stanco,
finchè rialzerò il capo
e una parola sussurrata
da una stridula voce
tornerà nella mente,
e porrò mano, fiero, alla mia spada
e l’alzerò
sotto al sole,
lucente,
finchè l’avrò sul collo tuo puntata.
Allora griderai
del tuo male pentita
anche se bene sai
che non ti farò nulla,
e mi amerai
per tutta la mia vita
senza dover più dire,
o santa meretrice,
che un poeta
può vivere soltanto
a costo di soffrire
e di te resterà
nell’anima rinata
dentro a un cerchio invisibile
solo una cicatrice.
Grazie per aver condiviso questa emozione appena sbocciata…
Un abbraccio, caro Alessandro!
Caro Gabriele
anche ieri la notte mi ha donato una poesia, Eccotela, sperando sempre di non eccedere.
HO CAMMINATO
Ho camminato
di sera
su di una strada illuminata
solo da tristi luci di lampioni,
nel solco che ho tracciato
coi passi di una vita,
incancellabile crepa
del suolo,
silenziosa imperfezione
di un imperfetto deserto,
bacio scoccato tra bocche tremanti.
Qui,
dove si ode solo il rumore
dei miei passi esitanti
invano cerco
le porte sotterranee
per entrare nel buio,
il protetto rifugio ove cercare
riparo dalla vita
e trovare l’oracolo
che mi spieghi la via.
Ma ogni muro
è nient’altro che muro,
ogni asfalto non nasconde che terra
sotto di sé
e sento crescere
l’antica paura delle fiere
che mi fa sussultare ad ogni suono,
a ogni sussurrato
rumore di fogliame.
Tu non ci sei,
tu sei là,
nel tuo mondo,
dove non vuoi nemmeno immaginare
cosa può voler dire
restare qui, come son io,
sul fondo
di una savana
cui non puoi scampare.
Più non mi resta, ormai
cha far ritorno
alla mia inutile tana,
vuoto avello
dove altre bestie,
ombre feraci,
sirene maldicenti,
come sempre
sol per loro mi avranno.
Fra poco sarà giorno.
Caro Alessandro Ventura,
molto bella. Mandamela a anima@rai.it (con liberatoria). A presto!
Caro Alessandro,
grazie dei versi (quanti anni hai?).
A presto!
Caro Gabriele, grazie a te della amabile accoglienza che mi hai riservato sul tuo blog. A proposito di anni, domani (il 26) ne faccio 47. Cominciano a pesare un pò, fortuna che c’è la poesia che sempre mi consola! Grazie ancora e un abbraccio forte.
Alessandro
Professore, leggendo tra i petali dei fiori di Alessandro Ventura…
ho visto Re Artù vagare per il bosco (savana?!)… Lui è privo di Lei… Morgana trama… ma cadrà vittima del suo stesso incantesimo… (specchi in controriflessi!)
Alessandro, sono davvero emozionanti le tue poesie (Lei ti ha trasmesso la parte migliore di Sè. DifendiLa adesso che ne è priva!)
Caro Alessandro, 47 anni non pesano assolutamente (fattelo dire da me, che ne ho qualcuno in più…). Un abbraccio forte anche a te. A presto!
Caro Gabriele. ti mando l’ultima poesia che ho scritto l’altro giorno. L’avevo giò inviata, ma poi, eliminando i file temporanei, devo averla cancellata senza volere. Eccotela:
TU, LONTANA
Chissà perché stasera
mi sembri ancora più lontana e seria
di quanto tu sia sempre.
Guardo e riguardo ognora le tue foto
e il tuo viso
freddo mi appare,
indifferente
e stanco.
Non farci caso
amore mio
chè, forse,
in questa notte
frigida e noiosa
son io
che più non riesco
a tollerar che nulla mi stia a fianco,
e non v’è luce, né colore o suono
né immagine o calore,
né perdono
che possa dare vita a questo cuore
scoraggiato e deriso,
che alza invano
lo sguardo verso un cielo
senza stelle
ove la mia speranza ho già reciso.
Io che vorrei
tanto sentirmi vivo,
e basterebbe,
all’uopo,
un tuo sorriso
son qui da solo,
com’è mio destino,
a soffrire un anelito a qualcosa
che nemmeno conosco,
e non v’è carne
né profumo
o musa
che possa far accendere di sole
un raggio,
almeno,
in questo buio fosco.
Una vita mi attende
senza un perché,
fatta di poco o nulla,
fatta soltanto di silenzio e muri,
fatta soltanto di vuote parole
e fantasie che vengono da sole
e se ne vanno
ad orizzonti oscuri.
Mi dicono i tuoi occhi
questa sera
ciò che io sospettavo
ormai da tempo:
che si può avere amore,
a questo mondo,
solo per quello
che di già ci allieta,
e che può avere stima
su questa terra
arida e meschina
solo d’alloro cinto
ormai
un poeta.
Caro Gabriele, hai ragione, forse sull’età sono un pò tragico, è che sento avvicinarsi i 50 e l’idea in sè mi fa un certo effetto…sai, quando eravamo bambini, noi degli anni 60, un cinquantenne lo consideravamo già vecchio, e siamo cresciuti con quell’idea, che ora, a dispetto delle evidenze( anche i sessantenni oggi sono dei ragazzi), fatica ad andarsene. Sono comunque fiducioso che l’amore per la bellezza sia un ottimo antidoto al problema dell’età. Ciao e grazie per il tuo incoraggiamento!
Cara Valeria, perdonami, non avevo ancora visto il tuo post. Grazie per aver colto il nocciolo più intimo delle mie poesie. Sì, Circe non ci trasformerà in porci se ci presenteremo a lei combattivi e coscienti, e ci donerà la parte migliore di sè stessa, che noi difenderemo fedelmente, se la contraccambieremo con la presenza di spirito e la consapevolezza del dio Hermes, anche se non è sempre facile ritrovarla in noi stessi. Ciao e grazie ancora
Grazie a te, caro Alessandro!
Tranquilli, Alessandro, Lei mettererà in risalto quanto valete, chi siete veramente e cosa vi manca.
Ma se son porci… non ci sarà pozione o maschera che tenga (e questo spero si sappia già!)
Grazie a te, Alessandro
Caro Gabriele
Ultimamente la mia produzione di poesie è alquanto prolifica( anche se forse non sempre all’altezza). Ho spesso suggestioni che mi spingono a scrivere e mi impongono di non essere dimenticate. A me piace mandarle in questo blog, perchè mi sento ben accolto per la prima volta in vita mia, ma, mi raccomando, temo ancora di essere invasivo(non mandarmi a quel paese se lo ripeto, io sono fatto così), quindi se è il caso di una pausa dimmelo pure. Intanto azzardo l’ultima che ho scritto:
LE OMBRE DEL DOMANI
Ricordo ancora
quando partii col treno
e ti lasciai a guardarmi
ai bordi del binario,
triste,
e muta.
Io non t’ho mai scordata,
amore mio
anche se ci han diviso lunghi anni,
strada scoscesa,
ebbrezza dissoluta.
Lasciai la tua bellezza
a confondersi tra i raggi del tramonto
e in quel tuo viso inquieto
dallo sguardo smarrito,
in quella gialla luce,
perdevo inconsapevole
la vita tutta intera,
le emozioni vissute
che sempre mi avrebbero seguito
per farmi sanguinare
d’ora in ora
ferendomi di immagini e parole
tra strade e piazze
e case sconosciute.
Ed ora ch’ io sto per tornare
m’han detto che tu sei andata via,
questa volta,
in un mondo lontano.
Tu sei cresciuta
o mia fanciulla
in questo tempo infame,
e io sono invecchiato,
e ti ha rapito
una cometa arcana
molto più sconosciuta
delle mie strade lontane,
luogo che non potrei
raggiungere nemmeno
trovandone la via,
inferno della mente,
incubo tormentoso,
dove ora son certo
che non sarai più mia.
A me non resterà
che pensarti nei lunghi
vespri pomeridiani,
nel declinar del sole,
seduto, nuovo estraneo,
in qualche luogo,
o strade o piazze o case
ora perdute
che un dì videro gli occhi di un amante
scambiar per luci,
come ingenuo infante,
le ombre del suo domani.
Caro Alessandro,
l’ho davvero apprezzata!
Grazie, Gabriele, tu sei per me, letteralmente, resurrezione di fiducia e autostima. Grazie ancora, davvero. Alessandro
Grazie a te, caro Alessandro. (io non faccio nulla – deriva tutto dalla tua profondità). A presto!
Caro Alessandro, è davvero molto bella. E poi, credimi, meglio non recuperare MAI gli amori smarriti. Mai.
Caro Gabriele, ecco che lo spudorato invadente azzarda un altra poesia. Grazie sempre anche per la tua pazienza.
A VOLTE SPERO
A volte ancora spero
che tu, forse, un giorno,
arriverai,
una notte piovosa
o una sera al tramonto,
anche se fosse tardi,
anche se fosse
l’ultima ora
della mia vita,
e allora occuperai
i tanti spazi che languono
ogni istante del tempo
in attesa di te.
Giovane e fresca,
col tuo sorriso amabile
il braccio mi darai,
e non mi negherai la tua bellezza,
e non avrai disgusto
della mia carne invecchiata
ma solo la certezza,
come me in una vita,
che forse ancor
prima di essere
tu m’eri destinata.
Verserò qualche lacrima
per l’incantesimo amaro
che ci rapì per tanto
e poi sorriderò,
stringendomi al tuo seno,
per la consolazione
d’aver visto la fine
dopo sì lunga attesa,
d’un eterno rimpianto.
E’ un piacere, caro Alessandro!
Caro Gabriele, questa poesia è uno sfogo un pò amaro, ma d’altra parte, senza niente da sfogare non esisterebbe poesia:
NOI SIAMO
Noi siamo i perdenti,
noi siamo quelli
che non servono a niente,
siamo la pianticella fiorita
lungo la strada
che nessuno vede.
Noi siamo quelli
che le donne non guardano
siamo gli eterni sconfitti in amore
siamo fra i tanti
squattrinati e stanchi
vacui nullafacenti del dolore.
Noi siamo quelli
di cui spesso si ride
noi siamo quelli
che non san fare niente
quelli che restano
solo su qualche foglio,
quelli a cui si può rinuciar
tranquillamente.
Noi siamo quelli
che la vita ha scelto
per sottoporli a terribili scempi
perché i loro gemiti vi possan deliziare,
siamo i malati che non devon guarire
siamo i profeti
delle passate ore
quelli che non devono mai
per gli altri
essere esempi.
Noi siamo quelli
che il fato ha destinato
a ramoscelli tristi da potare
per ricavarne quella linfa oscura
che il mondo beve senza mai saperlo,
siam l’alberello su cui si posa il merlo
e lo sostiene mentre vuol fischiare.
Noi siam la carne marcia da macello
siamo la bocca che non emette suono
siamo quelli per cui non c’è perdono,
siamo quelli che devono soffrire
perché il mondo si liberi e si elevi,
siamo animali uccisi sull’altare
siamo gli scarti di cibi indigeriti,
gli abitatori di tristi pianeti
dove nessuno sta:
siamo i poeti.
Caro Gabriele
perdonami per questa poesia, forse un pò cruda, forse non adatta a questo blog, dove la tematica principale dovrebbe essere l’amore e l’interiorità profonda. In essa ho voluto esprimere la condizione di disagio del poeta di fronte alla società che lo circonda, per lo più incapace di valorizzare i suoi messaggi e tendente a considerarlo, oggi, più un disadattato un pò ridicolo che un artista. Cancellala pure, se ritieni opportuno, non c’è problema(io da qui non lo posso fare). Scusandomi ancora, ti ringrazio sempre con gratitudine sincera. Alessandro
Caro Gabriele
ecco l’ultima:
L’AMANTE
Forse tu hai già capito
dalle parole di muse
mie padrone,
che io non ho mai avuto la speranza
che tu potessi un giorno essere mia.
E’ bianco ormai il capello
ed io ringrazio il cielo
che l’età mi salvò dalla follia.
Allora sappi anche
che ora so d’amarti,
pure se brucia toglier questo velo,
perché sarei disposto a starti accanto
anche solo da amico o da fratello
e pur di udire sempre la tua voce
o non smarrir la beltà del tuo volto
sopporterei la fiamma che perpetua
di un incessante fiaccola il calvario,
e mai vorrei che in tutta la mia vita
mi fosse tolta questa ardente croce.
Volendo amarti ho scelto di soffrire
ma se dev’esser questo, e non minore,
questo e soltanto il prezzo del mio amore,
più non importa qual ne sia il ritorno,
e vedo come un occhio in pieno giorno
che poesia e meraviglia è il mio patire.
Gabriele, scusa, aggiungo un paio di Haiku (mia passione del momento) In fondo prendono poco posto.
IL BUIO
Tu guardi il buio.
Nulla sai del mio amore.
Io t’abbaglierei.
LA NOTTE
Forse la notte
è il mio attenderti inquieto.
Tu sei il mattino.
Bravo Alessandro!
Parole in fiamme, caro Alessandro! Un abbraccio!
Caro Gabriele
anche in questa poesia vi sono fiamme ardenti, anche se nascoste:
NOTTE D’AMORE
Tu sei il paese
ove vorrei abitare
sei l’angolo di strada
sempre amato
da cui non voglio uscire
tu sei il morbido letto
dove spero morire
sei il paesaggio assolato
che io continuo a guardare
sei l’acqua del mio fiume
dove amo nuotare
sei il calore perenne
a cui mi posso scaldare
sei il dedalo intricato
in cui bramo sparire
sei l’empireo infinito
dove voglio volare.
Grazie, caro Alessandro per questa tua “notte” condivisa!
Caro Gabriele
Ti mando l’ultima poesia, sempre della medesima raccolta. Ringraziandoti ancora ti porgo i miei più sentiti auguri di una Pasqua piena di salute e serenità nel Signore. Alessandro Ventura
SE I TUOI OCCHI
Se i tuoi occhi mi guardassero
anche un solo momento
più non mi importerebbe,
nulla più,
di tutti gli occhi che sono in questo mondo.
Se mi parlasse la tua voce,
una volta soltanto,
potrei stare una vita
solo, dentro a un silenzio,
negletto da ogni ombra di creatura,
gaio e felice, nel mio isolamento.
E se la mano tua,
per un istante,
m’accarezzasse il capo,
potrei morire, e ne sarei contento,
perché di tutto ciò che al mondo esiste,
di tutta la bellezza abbacinante
che Iddio da sempre pose nel creato,
avrei goduto il meglio
e potrei chiuder gli occhi
sereno ormai,
di già acquietato
d’ogni mio tormento.
Grazie, caro Alessandro! Buona Pasqua a te!
L’OSPITE RITORNATA
Bene, sei tornata.
Ora dobbiamo parlare.
Ti aspettavo da tanto,
e sono ancora molte
le cose che ti dovrei dire.
Mi par di cogliere
stasera
un’ombra di dileggio
nel tuo sguardo.
Io so cosa significa,
so bene
quel che pensi di me.
So che mi compatisci
ospite mia
guardando
questo eterno bambino
che sempre è rimasto
coi giocattoli in mano,
che mai ha tradito
le regole civili,
e che da sempre è fermo,
triste, sulla riva
del suo lago tranquillo
senza azzardare mai
di prendere la barca
che conduce all’ignoto.
So bene quel che pensi:
mi sono accorto
che tu sei
quell’ultimo legno periglioso
cui non potrò sfuggire,
e che
presto o tardi
verrà per imbarcarmi.
Mi dispiace per te.
Quel che non sai
nella tua onnipotenza
è che io
qui, sulla riva
tuttaltro che tranquilla,
dove al posto dei flutti
io soffro
sferzate di vento bruciante,
vuoti orizzonti
e battute di caccia
in cui mi riconosco
a giorni alterni
cacciatore e preda,
forse già da tanto tempo
t’attendevo.
Cercherò,
per riguardo di ospite,
di non vedere
lo scorno nei tuoi occhi
quando scoprirai
che il dispetto
che tu volevi farmi
era il gradito dono
che io già agognavo
ansioso.
Gabriele carissimo, io, finchè sforno poesie nuove, continuo a mandartele. Mi raccomando, ti rinnovo l’invito a dirmi se è troppo. Grazie, e un abbraccio caloroso. Alessandro
POESIA LONTANA
E’ un po’ che mi trascuri,
o mia poesia.
Più non ti sento
suggerirmi all’orecchio la canzone
di cui tanto ho bisogno
per riuscire un po’ a piangere.
Oggi sei come
una bella donna
dal viso triste
che guarda il cielo grigio
fuori dalla finestra
e non mi dà attenzione.
Qui,
nella mia solitudine
rivestita di bianche pareti,
che mi appartiene più
se tu nemmeno resti
a cantarmi nel cuore?
Io e te eravamo
come due barboni
che si scambiavano,
ogni tanto,
solidali,
qualche pezzo di pane
e un po’ di vino,
o due amanti colpevoli
che si davano baci di nascosto
celati in grembo ai vicoli
inquietanti della sera.
Ora, se tu mi lasci solo
mi troverò come un naufrago
che tutto ha perso
e che non vede più spuntare
l’alba sul limite del mare
e laggiù in fondo aspetta
che rompa il buio
il bianco d’una vela.
In questa nera tenebra t’attendo
o musa mia.
Vieni, anche se tu dovessi
portar con te
otri amari di pianto,
vieni anche se tu dovessi
aprirmi gli occhi
per mostrarmi
come uccello in volo
il vuoto immane
di spazi in cui morire.
Vieni
come vorrai.
Fammi soffrire
ma non lasciarmi solo.
Sei sempre gradito, caro Alessandro!
LA LUNGA STRADA
Da tanto percorri la strada
che ha lasciato le valli verdeggianti,
si è inerpicata su colli d’erba fresca
per scendere poi verso brulle pianure
che portano a dirupi sconfortanti.
Ora ti sei perduto
e prosegui su cigli scoscesi
dove ad ogni tuo passo
potresti scivolare con il piede
e cadere nel vuoto.
Continua a camminare.
Tu non ti puoi scordare
da quanto tempo, ormai
vai per questo sentiero.
Troppo lungo sarebbe
tornare sui tuoi passi:
bruno era il capello
il giorno che partisti,
ora è color dei sassi.
Lascia che questa via
ti porti dove vuole:
hai già imparato
lungo la tua strada
che il voler degli umani è poca cosa
e nelle notti buie dei deserti
hai udito spesso l’angosciante voce
delle Moire che cantano da sole.
NON CONDURMI
Non condurmi vicino alle cose.
Non portarle da me
né me da loro.
Lasciamele vedere da lontano.
In distanza le cose sono magiche,
ti lascano sognare
di esse
ciò che vuoi
e brilla su di loro
un invisibile raggio do sole.
Forse, lontano,
le cose ancora serbano
le parole poetiche
ch’esse effettivamente hanno,
ciò che non è illusione
ma una realtà nascosta,
affascinante e bella
che da vicino
sempre,
fatale,
si cancella.
Bellissima e significativa, caro Alessandro!
Un abbraccio!
In questa stanza entro come un’ombra che lambisce i muri, sospesa sul chiodo che sostiene i quadri, sul lume che li incornicia. Non sarò mai lì…Dentro…
Scivolo via con il sorgere del sole, tra poco mi sveglierò.
VORREI POTERTI AVERE
Vorrei poterti avere
accanto
nella notte,
nelle luci discrete
di un mondo ancora sveglio,
così, senza un impegno,
solo perché ci va,
solo perché in quel momento
ognuno ha un suo segreto
bisogno di calore
e lieve oblio.
In una piccola porzione di mistero
potremmo ritrovare
le dolcezze perdute
che non hanno futuro
ma che forse promettono
prima che spunti l’alba
un abbraccio infinito.
…ma che bello tutto questo tuo abbraccio infinito, caro Alessandro!
Caro Gabriele, grazie sempre dei tuoi commenti incoraggianti. Questa che segue è l’ultima di oggi. Un caro saluto. Alessandro
LA CORSA
Ti coglierà
la nera dea
dove ti sarai fermato
e passerà col bianco
suo pennello spietato
sull’ultimo te stesso.
Dove ti siederai
lì ti imprigionerà
l’infame tua vecchiaia
quando più non ti muoverai
quando più non alzerai
gli occhi all’intorno.
Fuggi, corri,
cammina,
assalta ogni mattina
nuove ignote barriere,
fa in modo di non esserci
quando loro verranno
o d’essere altro uomo.
Solo così non t’avranno le moire
solo così morderti non potranno
le tre viscide vipere.
Allora solamente
finchè fiato ti resti
potrai dire di vivere.
LA VIA
Sono seduto
sul ciglio della strada.
Attendo che tu passi
ma, nel frattempo,
solo ombre nebbiose
vedo sfilare a me davanti.
Troppo tu vai veloce
amore mio
e chissà per quale via
fai la tua corsa.
Lascerò che tu vada
ormai
sino alla fine
né ti potrò cogliere a volo
né incrociarti in cammino
né seguirti da presso.
Strade diverse
ci porteranno via,
strade lontane,
straniere l’una all’altra.
Resterò
nella mia domenica sera
a cercar di comprendere il mistero
per cui tu mai
saprai di me
mentre io seppi di te
come un destino.
LA POZZANGHERA
La pozzanghera,
e’ un minuscolo lago
per i sogni smarriti
d’un bambino
Un piccolo mare
per barche di carta
colorata
Umido specchio
senza risposta,
per i miei desideri
reconditi.
Cielo capovolto
dove angeli di fango,
con occhi di gigli,
raccolgono nei loro
cuori d’acqua,
le ombre rotte
della vita.
——————-GINA TOTA15-9-1988
TORI DAI MUSI DI SCHIUMA.
UN minaccioso
branco di tori,
dai forti musi di schiuma,
cozza con le corna di corallo-
contro un muro di scivolosi silenzi.
Tori,dallo sgardo oceanico,
si preparano per le arene di vento,
con il cuore tondo di luna.
Pronti, per il momento della verita’
contro toreri di fuoco .
Uomini di pietra dura,col destino
legato alle mani,
consapevoli dei pericoli,
sempre pronti a morire,
e a rinascere dalla salmastra
e larga cantilena.
———————–GINA TOTA I985 POESIA DEDICATA AI MARINAI. GRAZIE ANCORA PROFESSORE.CIAO G.T.
LE CIVILTA’
IN alto
su un capitello,
rose di marmo
finemente lavorate,
espandono profumati
silenzi.
Fra le snelle colonne-arabo-
normanne,
la luna schizza tutta la sua
pallida anima.
Una mistica fontanella,
come un alambicco-borbotta
la sua umida noia.
Quei giochi di marmo-
sfidando il tempo.
parlano due diverse filosofie
geometriche,ma insieme
formano un’armonia aerea,
per questo nostro arido
pentagramma senza chiave
dei nostri domani.
Stillano nell’aria il sudore amaro
della storia,
l’attimo di un sogno,o di un’idea.
——————————12 2-1987. titolo le civilta ‘ GINA TOTA POESIA PUBBLICATA SULLA R.V.L. LA VALLISA,BARI.
TRAMONTO.
UN VECCHIO
COL VOLTO SOLCATO
DAI PASSI TAGLIENTI
DEL TEMPO,
DOPO AVER CONSUMATO
OGNI SUA MERAVIGLIA,
ORMAI STANCO,
SENZA PIU’ METE
DA RAGGIUNGERE-
SI SIEDE SU D’UNO SPICCHIO
SI SOLE,E S’UNISCE AL GIORNO
CHE MUORE.
——————-GINA TOTA 13-3-87.
C’ E’ DIO
C’ E’ DIO SULLA BOCCA
MUSICALE DEL VENTO
NEL GRANELLO DI POLVERE,
UMILE FRATELLO DELL’ENERGICO
ATOMO
C’ E’ DIO,NEL GESTO DELL’UOMO
QUANDO INCORONA LA VITA
DI LUCE, E LA CIRCONDA DI CANTI
SUBLIMI.
C’ E’ DIO,DENTRO LE PAROLE
AMARE,GRIDATE NEI MOMENTI
DI SFIDUCIA.
E’ TOTALE LA SUA PRESENZA,QUANDO
CI TUFFIAMO NEL BUIO TETRO DEI NOSTRI
ERRORI.
C’ E’ DIO NELLE NOSTRE PICCOLE ORE,
CHE PASSANO COME SABBIA ATTRAVERSO
LA CLESSIDRA DEL CUORE.
C’ E’ DIO,IN OGNI AMORE,,PERCHE” DA LUI,
VENGONO TUTTE LE COSE.
ANCHE IL MIO CANTO INTERIORE, QUESTA MIA
PICCOLA VOCE
CHE TENTA DI FARE NIDI DORATI-NELL’ORECCHIO
DEL TEMPO.
——————GINA TOTA.15-9-I989
GENTILISSIMO PROFESSORE,SPERO DI NON ESSERE NOIOSA NELLO SCRIVERE SUL SUO SITO LE MIE POESIE, SONO CONTENTA DI QUESTA POSSIBILITA’ CHE LEI MI DA’ .GRAZIE INFINITE.
AL PROFF GABRIELE LA PORTA. GINA TOTA CIAO.
Cara Gina, le tue poesie sono le benvenute
CERCATEMI.
CERCATEMI,
AL CANTO DEL GALLO,
QUANDO LA VERITA’
SI SVEGLIA,
E SCONFIGGE MENZOGNE
DI TENEBRE.
CERCATEMI,
QUANDO IL TEMPO
MUOVE IL SUO CUORE
MATEMATICO NEGLI
OROLOGI.
CERCATEMI
NELL’OCCHIO OSCURO
DELLA SERA,QUANDO
UN’ACCESA PREGHIERA
SALE IN VERTICALE
VERSO LO SPAZIO SIDERALE.
CERCATEMI
TRA UNA PAROLA ED UN RESPIRO.
CERCATEMI
NEL PASSATO-E NEL PRESENTE,
SINO AL PROSSIMO FUTURO,QUANDO
IL SOGNO PIGRO ,PIGRO DI SOLE,
DIVENTERA’ POESIA!!
—————————GINA TOTA.18-DICEMBRE.1989
AL PROF.GABRIELE LA PORTA.
QUANDO IL
L’AURORA
PIAN PIANO
L’AURORA SI SVEGLIA
ALZA LA SUA TESTA
DAL CUSCINO DELL’UNIVERSO.
E PARTORISCE DA QUEL SUO
GREMBO DI GIGLI-
UN NUOVO GIORNO,
DA ME ATTESO.
E DAL MIO VIZIO DI VIVERE
CONSUMATO.
————GINA TOTA19-DICEMBRE 1981.
—————————————————————————
ORA ZERO
Malate filosofie
all’orizzonte,
una pace nutrita
con poco amore.Colombe
meccaniche,beccano cartucce
di piombo
Parole chiuse,
dalle bocche dei potenti,
per ingannare il mondo,
con sorrisi di iene.
e voli di corvi.
La notte e gia’ pronta
a scendere nei cuori,
con mille orologi,pronta
a segnare l’ora zero.
—————————gina tota 21-gennaio,1984
L’UNIVERSO DEL POETA.
IO sono la morte
della morte,la mia falce,
e’ la penna
IO sono la rosa della rosa
sono il sole,del sole
e brillo sulle piccole cose.
Sono la parola della parola
IIO sono quella che mi sta
di fronte,quella che s’incontra
nel tunnel della vita.
Sono la ferita profumata
sulla divina fronte,
mi trovo nelle mani,e nel costato
della crocifissa verita’
Sono la lancia appuntita
nelle mani dell’incredulo
centurione.
Sono la bocca di SOCRATE
e l’orecchio del mondo
Sono L’EUCARESTIA della
quotidianita’,nel tabernacolo
di pane.
IL pane amaro di chi vive
sotto le stelle
Sono il bacio bugiardo
di Giuda Iscariota.
SONO il buon Abele-
e il geloso CAINO
SONO l’ULISSE alchemico
nei meandri eterni idell’illusioni,
Sono lA Penelope,
che disfa ogni notte
la tela della furbizia.
Sono la VENERE-
e nasco dalla spuma delle vostre
passioni,
la VENERE geometrica,
quando prendo a calci,chi sbava
sul mio cuore.
io sono la morte della morte,
la mia falce,e’ la penna.
——————–gina tota 13-12- 1996.
ottimo blog
AL PROF,GABRIELE LA PORTA.
CIAO PROF.SPERO CHE SI SIA RIPOSATO IN QUESTO PERIODO DI VACANZE. IO L’HO TRASCORSO NAVIGANDO AVENDO PER NOCCHIERO,IL SUO NOME,
APPRODANDO INNANZITUTTO SUL SUO SITO,CHE INSEGNA A TUTTI,COME EVITARE GLI SCOGLI DELLA VITA. IO HO INCONTRATO MOLTI SCOGLI,CHE NEMMENO ODISSEO IN TUTTE LE SUE AVVENTURE,HA MAI INCONTRATO.ANZI! LUI,FURBONE,ERA LO SCOGLIO,PER I SUOI NEMICI,VEDI IL REGALO DELL’INGANNO..IL CAVALLO DI TROIA. CHE FECE AI TROIANI,E ANCHE OGGI,GLI ULISSI DEL MONDO,SI DILETTANO CON FURBIZIA,A FAR DONO DEI CAVALLI AI NUOVI TROIANI.TUTTO CAMBIA,MA NON L’INGANNO,OGGI I MEZZI SONO PIU’ RAFFINATI..LA SALUTO CIAO CIAO GINA TOTA
LA FARFALLA,E LA ROSA.
L’ETERNITA’ IN UN BATTITO
D’ALI.
LA ROSA,SEDUZIONE DIVINA
PER NOI MORTALI.
———————————-GINA TOTA.15-AGOSTO.2010
A LEI,PROF.GABRIELE LA PORTA.CIAO
SUPPLICA A DIO
DIO DEL PANE, E DEL SALE
DIO CHE VIVI NEL MIO MALE,
FA’ CHE L’NCHIOSTRO DELLE MIE VENE
DIA VITA ALLE MIE PAROLE.
DIO DELLA MIA QUOTIDIANITA’,LASCIA
L’IMPRONTA DEL TUO PIEDE DESTRO,
SULLA SOGLIA COSMICA DEI MIEI GIORNI
SINISTRI.
DIO DELL’ETERNITA’,SNODA LA TRAPPOLA
MORTALE DEL VISCIDO RAGNO,
DIO DEI MIEI SABBIOSI SILENZI,E DELLA MIA
ARGILLOSA PAZIENZA,
FA CHE IL GRANO DORATO DELLA TUA LUCE,
INDORI LA MIA ESISTENZA.
DIO DEI MIEI ANTICHI PERCHE’,
DIO DEI MIEI ANGOLI,DEI MIEI SPAZI,
E DEI MIEI LIMITI,
ACCORCIA LA DISTANZA FRA ME,E TE,
E VIVIMI ACCANTO,NEI MIEI MATERIALI
DESIDERI DI SOPRAVVIVENZA.
CIBAMI DELLA TUA UMANA PRESENZA.
SPALMA SUL MIO CORPO L’OMBRA VERTICALE
DELLA TUA ALTA SAPIENZA,DONAMI LA TENACIA,
E LA FORZA,CHE SIA FATTA DI DURA SCORZA
LA MIA FEDE.
INCONTRIAMOCI NEI GIORNI SENZA SOLE,
IMBRATTATI DI SANGUE,TRA LE FERITE
APERTE DEI MIEI SIMILI,NEI PIANTI
DEGLI ULTIMI,SOTTO I CIELI STRACCIATI.
DIO DEI MIEI DUBBI,TI OFFRO IL MIO NULLA,
IL TUO TUTTO.
—————————-GINA TOTA.13-DICEMBRE.2002.
AL PROF.GABRIELE LA PORTA.G.T.
SPAZI
i BAMBINI
I BAMBINI,raggiungono le stelle
sognando,
i bambini come i poeti danno
del tu a DIO.
I BAMBINI dipingono la vita con il
sorriso
I bambini fanno la guerra tra di loro,
stando seduti sulle sedie,
e,immaginando praterie .
I BAMBINI, hanno pensieri
di cristallo,che tintinnano nell’aria.
I BAMBINI,vivono le guerre dei grandi,
come se fosse un gioco,e portano
sulle gracili spalle,dei veri fucili,
i bambini incontrano i lupi,
e credono di vivere una favola.
I bambini,nei giardini incontrano
il mondo con la faccia da pagliaccio.
che regala caramelle
I bambini,hanno nelle mani,la mano
di DIO.
i bambini,nelle mani degli adulti,
appassiscono come fiori,ancor prima
di sbocciare…
…I BAMBINI,i bambini,i bambini.
——————-gina tota 4-aprile.2007.
AFORISMI DI GINA TOTA.
IL TEMPO NON ASPETTA IL TUO TEMPO.
1-IL TEMPO DEGLI UOMINI,’ SOLO ILLUSIONE
2-LA VERITA’ HA LA VOCE DEL TEMPO.
3-NEL DETTAGLIO,L’UNIVERSO,NELLA GRANDEZZA
SOLO APPARENZA.
4-ATTENTI AI CAVALLI DI TROIA,ATTENTI ALLE PENELOPI, ATTENTI AI PROCI.
5-SOLO GLI ANIMALI MI HANNO INSEGNATO QUALCOSA.
6-PREFERISCO I SOLILOQUI,PIU’ CHE UN DIALOGO
CON UN IMBECILLE.
7-GIUDICARE GLI ALTRI VUOL DIRE CONDANNARE SE STESSI.
8-OGNUNO DI NOI,E’ UNA PAGINA DI STORIA.
————————GINA TOTA.AFORISMI PUBBLICATI
EPIGRAMMA.(1)
ALLA SOCIETA’
LA TUA ANIMA,
E’ UNO ZERBINO,
DOVE IO STROFINO
I MIEI PIEDI,
PIENI DI SOLE-. 15-2-1989 GINA TOTA
————————————-
EPIGRAMMA (2″)
ALLA SOCIETA’
IL TUO CUORE
E’ UN PITALE,
DOVE LA MIA ANIMA,
ORINA IL VELENO
CHE MI HAI DATO
DA BERE.
———————————-15-2-89 GINA TOTA.
Cara Gina, come sempre, ti ringrazio per le tue poesie. Un abbraccio, Gabriele
acrostico
—————————————
GIOIA TU DAI
A CHI TI ASCOLTA, PER LA
BONTA’ DEL TUO PROGRAMMA
ROSE SONO LE TUE PAROLE
I NOSTRI CUORI TU EDUCHI ALLA BELLEZZA
E’ SAPIENZA CIO’ CHE TU INFONDI
LA VITA,HA BISOGNO DI RIFLESSIONE,
E PER QUESTO,CHE IO DICO GRAZIE
——————- PROF.RE. GINA TOTA
Gina, le tue poesie hanno fascino, magia e amore per il Divino.
Grazie ai tuoi versi, il mio Spirito sepolto nel caos della mia psiche, ha conosciuto momenti di serenità.
La tua solarità di donna supera la dimensione dell’ oscurità. L’ anima sulla Terra è afferrata dal dolore continuo, essendo un tessuto, non di questo Mondo.
Le tue poesie dànno dignità all’ uomo che ha perso se stesso, nel tuo piccolo, aprono il varco alla vittoria dell’ umano, a volte, sconfitto dal tragico quotidiano.
Brava, Gina ! L’ ottimismo è la tua forza vincente. Luigi.
SALVE SIGNOR LUIGI,NON SO COME INIZIARE NON PERCHE’ NON SONO CAPACE, E CHE,LEGGENDO IL SUO COMMENTO,HO DETTO TRA ME,CHE LA POESIA,E’ COME IL FILO D’ARIANNA,CHE COME LUCE PORTA VIA LONTANO DAI LABIRNTI MALEFICI DANDO AD OGNUNO DI NOI,A ME PER PRIMA,LA CONSAPEVOLEZZA.ANCH’IO TRAGGO GIOVAMENTO NELLO SCRIVERE,.SINCERAMENTE DEVO AMMETTERE CHE SE NON FOSSE STATO, PER QUESTO DONO,DATO DA CHI TRIONFA NELLA VERITA,’IO SAREI GIA’ PERDUTA NEL CAOS.QUEL DIO CHE SPESSO IO NE DUBITO L’ESISTENZA,QUEL DIO,SI MANIFESTA IN TUTTA LA SUA ETERNA GRANDEZZA.ORA HO IL PARKINSON,PROBLEMA ASSAI GRANDE,CHE CON LA FORZA DELLA VOLONTA’,CERCO DI AFFRONTARLO,COME SI AFFRONTANO TUTTI I PROBLEMI.CERTO,NON SONO ERCOLE,MA LA FORZA,NASCE DALL”AMORE PER LA VITA,CERTO TUTTI NOI AMIAMO VIVERE,MA QUEST’AMORE QUESTO NON VOLER GETTARE LA SPUGNA,E DARSI PER SCONFITTO E’ LUI CHE NEI MOMENTI DI SFIDUCIA,CI ACCAREZZA L’ANIMA,E CI FA FORTI.IO GENTLISSIMO PROF LUIGI, LA RINGRAZIO,SONO CONTENTA CHE LA MIA POESIA,,LE HA DATO SERENITA’, GRAZIE.! DA GINA TOTA.gina.tota@alice.it
Potesse la parola sola,
come fosse ago,cucire ai lembi del
cieli, le nostre anime confuse
per signoreggiare senza nulla avere,
e senza potere.
Potesse la parola come una mano d’amore
accarezzare il mondo,
ma perche’ gli uomini, vogliono restare
analfabeti,?
——————–gina tota 18-agosto 2010
DIO,E’ IN CHI LO CERCA.
DIO SI MANIFESTA NEI NOSTRI DOLORI,
NELLE NOSTRE RIFLESSIONI. G.T.
Grande poetessa “Marceline Desbordes Valmore” grande Verlaine che gli diede giustamente voce nel suo testo. cosi come meritano tante Poetesse!!
Da: lettere di Donna, “M.D-Valmore” (2 quartina)
Nulla saprò tracciare che non sia in te
tanto più bello;
Ma cento volte dette, la parola dell’amata
Sembra nuova.
TUTTO SI ETERNA NEL TEMPO,
NIENTE DI NUOVO OGGI FORGIAMO
MA ESSENDO NOI,EREDI DI CHI CI
HA PRECEDUTI,ENTRA NELLA LOGICA,
CHE QUELLE STESSE EMOZIONI VENGONO
DA NOI SENTITE ED ESPRESSE
CON DELLE PAROLE,CHE SEMBRANO
NUOVE,MA CHE IN REALTA’ SONO ANTICHE
ED ETERNE. “E,SEMPRE NUOVA, LA PAROLA DELL’AMATO”.( NULLA CI DISTINGUE! SE NON IL
IL SENTIMENTO D’AMORE, DA ALTRE CREATURE VIVENTI) (GINA TOTA) 19-AGOSTO 2010
Siamo quello che siamo stati in quel tracciato che noi chiamiamo storia passato! abbiam vissuto…sempre! ogni essere umano, è, tutti gli esseri umani… d’ogni tempo!!! 😉 …. “Nulla è vecchio nulla è nuovo” !!! 😀
Gina, u n’abbraccio a te, che sei le tue “Poesie”!!! belle, veramente Belle! 😉
PAROLA
SEI TU,IL MIO SENSO IMMENSO
TI PENETRO COL MIO OCCHIO
LUNGO,
TI POSSIEDO SU UN LETTO
DI CARTA,,UBRIACA DI LUCE,
E RITMO
PAROLA,
AMANTE SONO DI TE,
LA MIA LINGUA E’ LA TUA CASA,
IL MIO CUORE,UN FANCIULLO,
CHE SORRIDE NEL SONNO, SAZIO
DEL TUO MISTERO PROFONDO.
————————GINA TOTA.6-11-2003
GRAZIE DOTTOR MAIORANA,PER IL SUO COMMENTO,
DOVE EMERGE LA SUA EMOTIVITA’ LA SUA BRIOSITA’.
GRAZIE AL PROF.ZANNA BIANCA,( LUIGI ) CHE CON ALTRETTANTA GENEROSITA’ NON MI HA FATTO SENTIRE SOLA. GRAZIE! DI CUORE.
GINA TOTA
gina.tota@alice.it
JAZZ,POETICO
MI NASCONDO DIETRO
UN RAGGIO DI SOLE
PER NON CADERE NELL’OMBRA
DELLA MIA OMBRA.
MA M’INSEGUE IL CAOS CON LA
FACCIA GRASSA DA MACELLAIO.
ED IO CORRO DIETRO UN SOGNO,
DENTRO UN SOGNO.
ED E” GIA’ NOTTE!
LA LUNA GATTA FA LE FUSA
AL GOMITOLO MONDO.
————————-21-MARZO,1989 GINA TOTA.
QUESTA POESIA,FU SCRITTA ALL’ALBA AVEVO FATTO UN SOGNO STRANO,SURREALE,E DECISI CHE DOVEVO SCRIVERE UNA POESIA. G.T.
Gina buonasera. Sono rientrato adesso dalla terra del mio amico Giuseppe Maiorana.
(LO SO, GIUSEPPE, CHE NON SEI MIO AMICO. TUTTAVIA TI VOGLIO BENE INDIPENDENTEMENTE DAL TUO STATO ANIMICO NEI MIEI CONFRONTI. PEPPINUZZU, QUESTO E’ IL SEGRETO PER VINCERE ).
Gina, sono contento che mi hai risposto.
Avrei voluto sentire tutto, tranne del problema Parkinson.
MI HAI FERITO E STO MALISSIMO ! IO SO SOLO ESSERE FELICE DELLE VITTORIE DEGLI ALTRI.
Poetessa, sembra un gioco di parole ? Questa esperienza sovrumana mi rende invulnerabile al cospetto dell’ odio terrestre.
” La malattia di Parkinson” è la prova più difficile della tua esistenza umana. Non devi crollare ! Devi essere degna e superba del tuo dolore. E TU LO SEI, BRAVA !
Ci sono persone che vincono il cancro., perchè non combattono la malattia, CERCANO LA GUARIGIONE.
IL FARMACO E LA TERAPIA SONO IL VERO VEICOLO GUARIGIONE.
PERO’, IL CORAGGIO E’ ANCHE UNA FARMACO METAFISICO.
QUELLO CHE IMPOSSIBILE ALL’ UOMO E’ POSSIBILE AL PARACLETO.
Gina, è difficile realizzare quello che ho scritto. Certo!
IL CONTARIO E’ PEGGIO !
Ti scriverò in privato; la tua mail: ginatota@alice.it – E’ giusta ?
PER FAVORE NON CHIAMARMI SIG. LUIGI, NE’ PROFESSORE. PERCHE’ NON SONO UN DOCENTE. E DAMMI DEL TU. OK ? GRAZIE !
Puoi scegliere : Luigi, Zannetta, oppure Bond. Sono come la Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Un fraterno abbraccio, Luigi.
CIAO LUIGI,SONO CONTENTA NEL SENTIRTI,PER ME E’
COME UNA MEDICINA,CHE PLACA LA SOFFERENZA NON SOLO FISICA,MA ANCHE PSICHICA,MA COME TU,AVRAI NOTATO,NON SONO LA TIPA CHE SI LASCIA PRENDERE DALLA RAPACITA’ DI UN MALDESTRO DESTINO.SONO DIECI ANNI CHE CONVIVO CON IL MIO
AMICO PARKI, VIVO DA SOLA,,MA FORSE SARA’ MEGLIO CHE CON UN MEZZO COME L’E- MAIL IO POSSO RACCONTARE NON PER RICEVERE IL PREMII DELLA BONTA’.MA E’ SEMPRE VALIDO CONFIDARSI ANCHE CON UNA PERSONA SENSIBILE COME TE,.L’HO CAPITO DA IERI SERA ATTRAVERSO IL TUO COMMENTO.IO SONO ABRUZZESE,DI SULMONA,MA VIVO A MOLFETTA,PERCHE’STOP PER POTER RACCONTARTI AVREI BISOGNO TUO INDIRIZZO POSTALE,.NELL’ATTESA TI SALUTO BUONA NOTTE SONO LE4.26 DI MATTINA,HO SCRITTO LE MIE POESIE.TI SALUTO,CIAO GINA TOTA LUIGI.
ota@alice.it ciao LUIGI ECCO LA MIA E- MAIL,BUONA
GIORNATA.CIAO GINA.
No Luigi,… ognuno è fatto a modo suo, non è questione d’amicizia, io non sono nemico di nessuno! ripeto ognuno va accettato per come è, io per come sono tu per come sei,…ma parlare d’inimicizia,…No!!!
Gina, mi aggiungo anche io alla richiesta di Luigi, niente Dottore, anche perchè non lo sono. ma pur quandolo fossi, non mi piacerebbe!!! chiamami majo come fanno glia altri amici del blog! altrimenti ti chiamero Dottoressa? “scherzo”…..con affetto Giuseppe! 🙂 😀
ciao luigi volevo sapere se stai con skaype fammelo sapere ciao gina.tota@alice.it
Grazie tante, Gina. Mi sembra un’argomentazione profonda, ma ti ricordo che nell’Elogio della Pazzia c’è scritto:”La cosa peggiore è lasciarsi ingannare. Anzi, la cosa peggiore è non lasciarsi ingannare”. Baci.
CARISSIMI AMICI, LUIGI,GIUSEPPE,E GABRIELE,LE TRE PERSONE,CHE SE PUR DISTANTI DALLA MIA CITTA’ MI STO AFFEZIONANDO,E’ BELLO AVERE AMICI,MA DOVE IO VIVO,PER VARI PRECONCETTI, AVERE DEGLI AMICI,E’ UN PO’ DIFFICILE,VUOI PERCHE’ OGGI SI E’ PERDUTO LA DIMENSIONE UMANA,CHI CORRE DI QUA’,E CHI DI LA’ MA DOVE VANNO? POI,QUANDO VEDONO CHE SEI FUORI PISTA,A CAUSA DI UNA MALATTIA. FUGGONO LONTANO UN MIGLIO,DOVE VANNO? BO’ MA IO NONOSTANTE TUTTO VADO AVANTI,CERTAMENTE NON TUTTI FUGGONO,NON TUTTI SONO EGOISTI, MA PERCHE’ SIAMO COSI’ BABBEI E A NON SCENDERE DAL PIEDISTALLO! MA IO, AMICI, SONO ABITUATA A FARMI COMPAGNIA.E QUESTO E’ IMPORTANTE PER ME,BISOGNA CONVIVERE CON SE STESSI,VOLERSI BENE,PERO’ LONTANO DALL’EGOISMO,PER QUANDO RIGUARDA,DI CHIAMARVI,SENZA,SCRIVERE DOTT.O PROF.PRIMA DEL NOME, VI RINGRAZIO DI QUESTO MURETTO DA VOI ABBATTUTO CON ELEGANZA,COME LA BATTUTA,DI GIUSEPPE,E CHE SE IO CONTINUO A CHIAMARLO PROF. LUI,SAREBBE COSTRETTO A CHIAMARMI DOTTORESSA.MI SONO SALVATA DANDOVI DEL VOI, PERCHE’ DARMI DELLA DOTTORESSA,A ME,CHE HO SOLO IL DIPLOMA DI DATTILOGRAFA, SAREBBE UN OFFESA ALLA CATEGORIA. ORA SPERO DI NON ESSERE STATA PROLISSA,MI CONOSCO,E SE SONO ANDATA OLTRE,TUTTI E TRE,PERDONATEMI.CIAO GABRIELE,GIUSEPPE E LUIGI.GRAZIE,BUONA SERA.GINA TOTA,MA SE VOLETE CHIAMATEMI ARMANDA MIO VERO NOME.CIAO..
STAVO PER DIMENTICARE UNA COSA. IO SONO ARIETE,GABRIELE,E’ DEL TORO,E TU GIUSEPPE,E TU LUIGI. CIAO
AFORISMI.
IL GIORNO DOVREBBE VENIRE NON SOLO PER GLI OCCHI,MA ANCHE PER L’ANIMA.
—————————-
IL POTENTE SI SENTE TALE, PERCHE’ E’ SEDUTO SULLE NOSTRE SPALLE,SULLA NOSTRA IDOLATRIA.
NELLA MINUZIA SI NASCONDE LA GRANDEZZA.
—————————–
I NOSTRI ERRORI SONO UNA PESANTE EREDITA’
MIORALE PER I POSTERI.
———————–
SOPRAVVIVERE ALLE AVVERSITA E’ GIA’ UNA VITTORIA.
—————————–
NATURA NON MENTE PROGENIE PROPRIA.
————————-
I PIU’ BEI GIORNI, PER ME,SONO QUELLI CHE NON SONO MAI VENUTI.
———————-
SE SEI CORNUTO,RITIENITI FORTUNATO,AL MALCAPITATO AMANTE GLI E’ TOCCATO LA SORTE DI SOPPORTARE LA TUA PEDANTE CONSORTE.
—————————
COLOMBO,SCOPRI’ L’AMERICA,E MOLTI SECOLI DOPO,GLI AMERICANI,SCOPRIRONO L’ITALIA.E PIANTARONO LA COCA COLA
—————————
GINA TOTA. CIAO
NOSTALGIA.
DOVE SONO QUELLE GIALLE CONTR’ORE
QUEL SILENZIO BIANCO DELLE CASE
QUELLA NOIA VORTICOSA
DALLA VOCE DI CICALA?
DOVE SONO LE TARANTOLATE,
LA PICCOLE DONNE POSSEDUTE
DAL RITMO DI UN TAMBURELLO
E DI UN VIOLINO?RUVIDE
BACCANTI UBRIACHE DI SOLE?
DOVE SONO LE COMARI
DAL VOLTO MACCHIATO DI LUCE
MENTRE CON IL LORO SOTTILE
VOCIARE FERIVANO IL SILENZIO?
DOV’E’ FINITA L’ANTICA
CIVILTA’? QUELLA DEL SUDORE
E DEL PANE.?
——————————GINA TOTA
A TARDA SERA.
A TARDA SERA,IL
CIELO E’ UN ALVEARE DI STELLE,
MENTRE L’APE REGINA
MAESTOSA SI ANNICCHIA.
E, IN QUEL FAVO
DOVE ANCORA C’E’ L’ALITO
DIVINO,CI NINNA
CON VOCE DI PURO CRISTALLO.
———————————–GINA TOTA
——————————-
DATEMI UN FOGLIO.
DATEMI UN FOGLIO BIANCO,CANDIDO
COME L’INNOCENZA DI UN FANCIULLO,
DATEMI UN FOGLIO,DOVE DOVE CANTANO
I PESCI DEL CIELO,UN BIANCO SOLITUDINE.
DATEMI IL LUNGO SILENZIO DEL TEMPO
DAI DENTI GIALLI,DAI CAPELLI DI GRANO
DATEMI L’OLEOSO SILENZIO DEI LUNGHI
MERIGGI D’ESTATE.
DATEMI IL SILENZIO DAI VERDI
RESPIRI DI CAMPO,E IL PICCOLO
SOLE DEI LIMONI,NEL SUO LIMONETO.
E IL SILENZIO ALTO DEI CIPRESSI
DATEMI IL SILENZIO CENCIOSO
DELLA PREISTORIA ,IL SILENZIO
DURO DEI SASSI.
IL SILENZIO DIVINO DELLA CREATIVITA’,
IL SILENZIO CALDO,E UMIDO,PROFUMATO
DI VITA,CHE IN OGNI TENERA MADRE,
TRIONFA.
———————–GINA TOTA 13 MARZO-2007
IL SOLE
OGGI,IL SOLE
SI E’ MESSO IN TESTA
UN CAPPELLO DI NUVOLA
BAROCCA,
HA SCELTO PER CRAVATTA
UN SOTTILE FIUMICINO,
HA POI PRESO
UN BASTONCINO D’ORIZZONTE.
FORSE,PRIMA DI SERA,
FARA’ LA CORTE DI COLORI
A QUALCHE CITTA’ SENZA
LUCE, PRIGIONIERA
DEL CEMENTO.
————————GINA TOTA. PUBBLICATA.
Per Gina,…tento di rivelarti il periodo ed il segno attraverso una mia “PseudaPoesia”
*******
Soffierò su quelle
fiammelle quasi spente
li riporterò agli antichi
bagliori, ai colori…
delle fiamme dei falò
di piena estate
sarò brezza per ogni
afa, ristorando i corpi…
cosi come spazio aperto
infinito! peserò attento,
ogni dose…
per ricreare la Magia
Venere mia madre
mi segue dal suo cielo!!!……………….. 😀 😉 🙂
Cara Gina,
le tue poesie sono già state scritte da qualcun’ altro…
non è bello appropriarsi di ciò che non è tuo!!!
CARO DIEGO,TI RISPONDO PERCHE’ NON TEMO LA TUA ACCUSA,PERCHE’ SONO CERTO, CHE L’INVIDIA E’
QUELLA CHE TI SPINGE AD AD ACCUSARMI DI QUESTA ENORME BASSEZZA.FORSE IN TE,C’E’ L’INCAPACITA’ DI ESPRIMERE,ANCHE UNA FRASE BANALE,IO,AVEVO DIECIANNI,QUANDO INIZIAI A SCRIVERE I MIEI PRIMI VERSI ORA,NE HO 66,SI FACCIA IL CONTO,CALUNNIATORE MIO,CHE COSA VUOL DIRE
AMARE D’AMORE VERO LA POESIA,NON AVENDO NESSUN TITOLO DI STUDIO PER POTER IMBELLETTARE LA MIA POSIZIONE SOCIALE,E POTER STARE IN MEZZO A TANTI ASINI,COL TITOLO DI STUDIO.MA IO DONO UN’AUTODIDATTA,HO SOLO PRESO LA LICENZA DI TERZA MEDIA, E UN DIPLOMA DI DATTILIGRAFA.QUESTO E’ IL MIO TITOLO DI STUDIO,QUELLO CHE FA SENTIRE UN ASINO,QUELLI COME TE, SI FOTTONO,NEL SENTIRE CHE UNA DONNA,SENZA UNA LAUREA,POSSA AVER
SCRITTO DELLE POESIE CHE A PARERE DI PERSONE COMPETENTI,LE MIA POESIE HANNO L’ORIGINALITA’,L’ONESTA’ LA FRESCHEZZA,CHE RARE VOLTE,ALTRI AUTORI, SI PARLA DELLA NUOVA GENERAZIONE,DICEVO,ALTRI AUTORE,RIESCONO AD ESPRIMERE,CON ORIGINALITA’.MIO CARO DIEGO,TI PREGO,PRIMA CHE TU VOMITI ALTRE ACCUSE,STAI ATTENTO! SE CIO’ CHE TI SPINGE,E’ SOLO INVIDIA,POSSO CAPIRTI,MA SE SEI CONVINTO DI CIO’ CHE DICI,,SEI LERCIO,SONO ANNI CHE LA MIA POESIA,VIENE APPREZZATA,NON DA UN MOSCERINO COME TE,MA DA PERSONE QUALIFICATE, E DA PERSONE SEMPLICI COME ME.
SCOMMETTO CHE NON SAI SCRIVERE NEMMENO UN PENSIERINO,ORA TE LO DETTO IO,SCRIVI CENTO VOLTE,IO DIEGO SONO UN ASINO E COME EBBE A DIRE IL GRANDE ALESSANDRO MANZONI.”AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA”. CIAO DIEGO,L’ASINO TI ASPETTA,MONTA E VAI.E LASCIAMI IN PACE ‘ I QUELLI COME TE,SONO DEI FORUNCOLI SULLE CHIAPPE DELLA SOCIETA’.
———————————————————————-
AFORISMA.DI GINA TOTA.
LE CALUNNIE,HANNO UN DIFETTO,RISPECCHIANO SEMPRE L’ANIMA DI CHI LE INVENTA.
PER TE,DIEGO.GINA T.
AFORISMA DI GINA TOTA
CI SONO UOMINI STUPIDI CHE SANNO ESSERE DEI GENI AL SERVIZIO DEL MALE.
————————–
LA PIOGGIA
ECCO ALL’ORIZZONTE
UNO SQUARCIO,
LAMPI E SAETTE
TRAFIGGONO
IL MIO SGUARDO.
LE NUBI SI DISCIOLGONO
COME UN PIANTO,
IL MARE SCHIUMOSO
SCIABORDA,
AVIDO INGHIOTTE
LA FRESCA PIOGGIA
CHE, DA LONTANO,
E’ GIUNTA RACCHIUSA
IN OVATTATI OTRI
CADE LA PIOGGIA
SUONANDO SUL SENO
DELLA TERRA,
SUPERANDO,CON LA SUA
ARMONIA,LO SCIABORDAR
DELL’ONDA.
———————————-GINA TOTA
SPERO CHE QUESTA PIOGGIA, RINFRESCA LA TUA MENTE SECCA.,CARO DIEGO .
GRAZIE LUIGI,IN QUESTO MOMENTO,STO VERAMENTE GIU’ UN CERTO DIEGO HA SCRITTO SUL SITO CHE LE MIE POESIE SONO STATE SCRITTE DA QUALCUN’ALTRO,ED IO MI SONO AGITATA DI FRONTE A QUESTA VOLGARE INSINUAZIONE.TUTTO SI PUO’ DIRE DI ME,MA NON TOCCATEMI CIO’ CHE MIO! NON DOVREI
DAR RETTA A UN ASINO,DA NOI SI DICE,CHE DIO,NON SENTE GLI ANGELI CANTARE FIGURATI SE ASCOLTA L’ASINO RAGLIARE. SCUSAMI GENTILE AMICO CI SENTIAMO.CIAO.gina.tota@alice.it ciao luigi.
asino cominci,a ragliare a fare i nomi, degli autori,dove io avrei attinto,a piene mani, le loro poesie.DEDUCO CHE LE MIE POESIE,SONO DI OTTIMA FATTURA COME TANTI CRITICI,HANNO SEMPRE SCRITTO,E AFFERMATO
DUNQUE,ASINO MIO,HAI FATTO PER INZOZZARE IL MIO AMORE PER LA POESIA,DICENDO CHE NON SONO MIE,MA BENSI’ D’ALTRI AUTORI,E CHE IO SAREI UNA LADRA,UNA, PRIVA D’ONESTA’ CREDEVO CHE CI FOSSERO ANCORA DEGLI UOMINI,SI CI SONO MA QUEST’INDIVIDUO,
METTE IN DUBBIO,LA MIA SPERANZA DI CREDERE CHE ESISTONO GLI UOMINI..CHIEDO VENIA A A TUTTI,.E’ LA RABBIA CHE QUELL’ESSERE MI HA PROVOCATO.MA NON DITEMI CHE NON ESISTONO.CERTI EUNUKI,CHE CON L’OFFESA,CREDONO DI ESSERE UOMINI..SEMPRE PER LA POESIA SEMPRE SEMPRE SEMPLICE VOCE DAL SUD.GINA TOTA.LE DONNE SONO CAPACI DI SUPERARE IL TEMPO,CON LE LORO OPERE,RAZZISTA.E’ ORA DI FINIRLA.!
E’ BENE CHE SI SAPPIA,L’ASINO IN QUESTIONE,E’ E RIMANE UN CERTO DIEGO,BELLO IL NOME,MA LA SU ANIMA NO!
GINA TOTA
CARISSIMO PROF,GABRIELE,NON SO SE HA LETTO CIO’ CHE HA SCRITTO UN CERTO DIEGO,ACCUSANDOMI,DI SCRIVERE POESIE,CHE NON SONO MIE,MA DI ALTRI AUTORI.MA E’ NORMALE QUESTO TIPO? ECCO LA FOLLIA! ! UNA FOLLIA,DOVUTA DALL’INVIDA. MA NON E’ GIUSTO CHE UNA PERSONA CON DEI PROBLEMI MENTALI,DEVE DIRE DELLE BESTIALITA’,IO HO GIA’ DEI PROBLEMI DI SALUTE,E MI TOCCA BERE SENZA COLPA ALCUNA QUESTO CALICE AMARO?IO CARO GABRIELE SE LEI MI DARA’ SEMPRE COME ORA, LA POSSIBILITA’ DI SCRIVERE I MIEI VERSI SARO’ SEMPRE PRONTA A SCRIVERE.GRAZIE.,CIAO
GINA TOTA.
Gina.. sei rimasta così ferita da quel commento..e mi dispiace..il brutto della rete,è che chiunque può lanciare delle offese,tanto mica lo vedi in faccia!! E sono proprio quelli che nella vita quotidiana magari se ne stanno zitti,che poi si scatenano nella rete..è come se avessero una maschera..Sono ignoranti,e fanno molto più male,alle persone che come te “sentono le parole sulla pelle dell’anima.. Ho letto che sei una signora più grande di me..quindi con maggiore affetto,ti prego: NON METTERTENE PER QUELLO CHE TI SCRIVONO.. 😉
LA LIBERTA’
LA LIBERTA’,
E’ SOGNARE SENZA
ESSERE VIOLENTATA
DALLA REALTA’
LA LIBERTA’,
E’ DIVIDERE IL SOLE
CON CHI VIVE NEL BUIO.
LA LIBERTA’,
E’ DI FAR VOLARE IL
PROPRIO CUORE
IN TUTTE LE DIREZIONI
DEL MONDO.
——————16-7-1989
ALL’EGITTO.
MUMMIFICATA,LATUA VOCE,
GIUNGE A ME,CON BENDE
DI PAROLE,E NEI VASI DI CANOPI
DEI TUOI MILLENNI-
IL TUO CUORE,E I TUOI
PENSIERI GEOMETRICI,
COMPETONO CON GLI DEI.
SOMMERSA NELLA SABBIA,
LA TUA COSMICA ANIMA,
SALUTA ALTERA LE COSTELLAZIONI.
MENTRE IL NILO,GENEROSO,
ACCOMPAGNA CON IL SUO LIQUIDO
CANTO,I SOGNI ETERNI
DEI TUI POETI
———————–GINA TOTA.7-9-99.
GENTILISSIMA AMALIA,TI RINGRAZIO PER LE PAROLE, SONO FELICE,NEL VEDERE CHE LA RAGIONE,HA I SUOI SEGUACI ciao,
GRAZIE. GINA.
gina.tota@alice.it
Ciao Gina, hai capito qual è il mio segno zodiacale, te l’ho descritto in una pseudopoesia”?? Per il resto, usa l’amaro come dolce per nuove Belle poesie! Non aggiungo altro…. Vola alta come fai di solito 😀 😉 🙂 ……. con affetto “Giuseppe” se ti va majo !?!
L’amore per la conoscenza, non conosce titoli ne lauree! la laurea spesso crea professionismi, e “neanche”, specie di questi tempi….!!! ciao Gina… 😉
Caro Diego, ecco il tuo contenuto cattivo ad una persona malata, debole e fragile :
“Diego, su 21 agosto, 2010 a 22:17 Ha detto:
Cara Gina,
le tue poesie sono già state scritte da qualcun’ altro…
non è bello appropriarsi di ciò che non è tuo!!!.
Non dici nulla ! Esprimi invidia e menzogna,
Se, sei una persona onesta e leale dovresti citare a quale autore ha rubato le poesie, Gina.
Se l’ autore non esiste, dovresti chiederle scusa. Un saluto alla poetessa ! Luigi.
Caro Gabriele, da questo istante, incomincia
la mia nuova storia sul tuo blog . Per me, è la prima volta che srivo su queste pagine.
Domani cambierò anche il nome, Zanna.
Prof. , ti ho ivitato nel mio locale a Firenze. l’ invito è sincero. Baci, baci.
Sono curioso di leggere il tuo nuovo nome 🙂 e grazie per il tuo invito. Un abbraccio, Gabriele
GRAZIE LUIGI,OVVERO ZANNA GIALLA,GRAZIE,PER IL TUO INTERVENTO,IN DIFESA DEL MIO OPERATO,MA SI SENTE DA LONTANO UN MIGLIO,CHE CIO’ CHE HA DETTO QUEL TALE DIEGO,E’ SOLO PER INVIDIA,MI DEVE CITARE GLI AUTORI.MA QUELLO LI,NON SA NEMMENO DOVE ABITA LA POESIA,ESSENDO UN CIALTRONE.E NON CHIEDERA’ MAI SCUSA, PERCHE’ IL SUO CUORE E’ DI PAGLIA.CIAO LUIGI. GINA
io che non son
nessuno…
niente di ciò
che per gli
umani ha
importanza
sono solo una
Danza…..
volteggio
fra muse fate
orchi e voragini,,,
scivolo fino
alla fine….
sicuro che riuscendo
da qualsiasi porta
di questa terra…
sarò sempre danzante
danzatrice del Cosmo
mi chiamo nessuno
perchè niente è il nome
Danzo è sono l’Amore
al di la d’ogni Dolore….
…………………………………………Per Gina, accettala non per la sua bellezza poetica, ma perchè, è cantata con il Cuore….!
caro Luigi, salutami Firenze..
Piazzale Michelangelo ma anche Piazza Indipendenza, perchè no Campo di Marte, ma sopratutto…salutami la chiesa russa al Mugnone e L’Orto Botanico se ancora c’è…mangia per me la finocchiona, i crostini con i fegatini, le zuppe di fagioli, vai in latteria comprami un gelato, prendi la Sita ….vai all’Abetone…oh nini che strazio…un lavevi detto che l’eri toscano..amicizie lunghe da ottenere..ed ispide..come gli occhi fieri del David…come gli ottusi abitanti di Piazza S. Spirito alquanto…spiritati..ehm….e quelli di Via delle Ruote a piedi in cerca del ristorante vegetariano…e quelli in tiro da Paskowski…miracolo a Firenze..il vecchietto che usciva dal manicomio con la forchetta di plastica in tasca e le mutande lunghe di lana e dava ragione a tutti per avere un caffè…miracolo di bellezza…
PER NON DIMENTICARE.
UN GIORNO FUMMO PRESI
DA UOMINI DI GHIACCIO,
E PORTATI LONTANI DAL SOLE.
NON UN FRAMMENTO DI LUCE
LASCIARONO NEI NOSTRI CUORI.
IN SILENZIO,CAMMINAVANO
I NOSTRI SOGNI.
E FU COSI’,CHE DIVENTAMMO
DEI NUMERI,DELLE OMBRE.
POI,LEGGERI LEGGERI,
USCIMMO DA ALTI
CAMINI.
———————-GINA TOTA 25-GENNAIO,2002
EPIGRAMMA.
IL DOMATORE,
HA INFILATO
LA TESTA,NELLE FAUCI
DEL LEONE,E SUBITO L’APPLAUSO.
IL DOMATORE,
HA INFILATO LA TESTA
NELLO SPORTELLO DELL’UFFICIO
DELLE TASSE,ED E’ MORTO
SUL COLPO!!
—————————–GINA TOTA
GRAZIE GIUSEPPE PER LA DEDICA POETICA,TROVO MOLTGO DELICATO IL TUO GESTO,GRAZIE AMICI,
GRAZIE. GINA
Cara Gina,
purtroppo di pensieri ne scrivo…e non sai quanto faccia male vedere le proprie creazioni firmate da altre..
Io, poi che non vorrei mai che anima viva leggesse i miei pensieri. Non so come dei dati che avevo salvato sul mio computer personalissimi: poesie, scritti cose che erano riservate solo alla mia lettura e basta….cose che avevo nell ‘ anima che mi facevano star male e buttavo fuori non sulla carta ma sul computer..cose che mentre scrivevo per me non avevano senso ma mi bastava estrarle da me come una cura…
Poi è arrivato uno stramaledetto virus che ha cominciato a spedire ciò che avevo salvato nei miei documenti a tutti i contatti mail che avevo in memoria pezzi a caso dei miei scritti, in seguito mi ha cancellato alcune parti della memoria del computer tra cui i miei scritti, il computer è andato in tilt e mi è rimasta solo una facciata nera…
Lo spegnevo, lo accendevo solo uno schermo totalmente nero e tutto ciò che avevo scritto negli ultimi quattordicii anni è andato perso…oltretutto sul mio computer che già aveva qualche avevo già salvato il mio lavoro passato su un precedente computer che avevo cambiato e avevo trasferito tutto in questo computer..tutti ciò che avevo scritto nella mia vita si trovava qua…
Poi girando in rete( ho comprato un computer nuovo, quell’ altro poverino aveva molti anni e non ce la faceva più, l ho portato aggiustare e il tecnico mi ha detto che era pieno di virus…il mio antivirus era uno di quelli gratuiti fuffa che scarichi da internet..oltretutto non fidatevi!!!per esperienza personale..purtroppo sono stato anche un pò ingenuo ma io di computer non me intendo granchè) va bè navigando su internet non mi ritrovo ciò che avevo scritto quà e là su qualche sito!!!
Hai presente la lacerazione interiore di vedere le tue cose più intime sbattute su una pagina di internet dove tutti possono leggerle..non è questo il caso ma anche che avevo scritto per mio padre…
La sensazione di impotenza e il profondo dolore..io non so dove tu abbia preso alcune delle mie poesie come siano arrivate a te…
Ma dal profondo del cuore ti chiedo di credermi: nessuno può avere il diritto di prendere delle cose tue
Il dolore puro che puoi toccare su avvenimenti importanti della tua vita che non sei ancora in grado di rielaborare sgorga in te come fiume in piena e quello che io avevo scritto era ciò e nessuno avrebbe mai dovuto metterlo su internet..alla vista di tutti mi sento privato della parte più intima di me. Quelle poesie quegli scritti erano solo per uno scopo privato per riuscire a superare un dolore molto profondo…
Sono lancinato nel vedere queste cose su internet firmate con altri nomi…non ne posso più…Gina metteti nei miei panni per piacere…
basta non ne posso più….
Oltre tutto sono scritti che girano da anni su internet è una cosa successa un pò di tempo fà…ma io me ne sono accorto solo da poco…
Ti prego il mio è un appello di cuore..in qualsiasi modo ti siano arrivati questi scritti non pubblicarli mai più..mi dà troppo dolore..non metterli più su nessun tipo di blog o sito, rivista etc…aiutami, vienimi incontro non so più che fare posso solo appellarmi al tuo cuore. Ti ringrazio comunque…Ti supplico, abbi pietà, non so più che fare è troppo doloroso…
ANZI INTANTO CHE CI SONO FACCIO UN APPELLO GENERALE VISTO CHE HO TROVATO DEI MIEI SCRITTI QUA E Là SU DIVERSI SITI VISTO CHE NON SO CHI C è DIETRO SE UNA O PIù PERSONE CHIEDO SEMPLICEMENTE DI NON PUBBLICARE PIù NESSUNO MIO SCRITTO(POESIE RACCONTI ROMANZO ETC…) PERCHè (TUTTE QUESTE COSE SONO NATE DA UN MIO SFOGO PER LIBERARE L ANIMA SENZA VOLER AVER NULLA A CHE FARE CON LA LETTERATURA O LA LETTURA DI ALTRI) APPARTIENE A UNA MIA STORIA DOLOROSA PASSATA CHE VORREI RIMANESSE SOLAMENTE MIA E NON VORREI CONDIVIDERLA CON NESSUNO,
CHIEDO GENTILMENTE DI TENERE PER Sè QUELLO
CHE HAI AVUTO O AVETE MODO DI REPERIRE E SE FOSSE POSSIBILE DI LEVARE CIò CHE è GIà STATO PUBBLICATO PER ME SAREBBE UNA GRANDE LIBERAZIONE PER L’ ANIMA…NON SCARTARE/TATE A PRIORI QUESTA IDEA PER FAVORE MA DAI/DATE UN OCCHIO GENTILE A UN ANIMA CHE HA SOFFERTO E VORREBBE TENERE SOLO PER LA SUA SOFFERENZA E NON QUELLA DEGLI ALTRI CIò CHE HA SCRITTO…GRAZIE
ps: Gina quando ho scritto navigando su internet non sapevo il titolo di studio della persona a cui mi rivolgevo, ma ho visto su questo blog delle mie poesie che avevo scritto ed esacerbato dal continuo “ritrovare” alcuni pezzi della mia storia in “bella” vista ho reagito e ho scritto ciò che hai letto non è affatto un attacco personale contro te ma una supplica accorata, oltre tutto il mio titolo di studio si ferma al diploma…
A volte uno si ritrova delle cose scritte non sue e con leggerezza senza cattiveria magari le pubblica firmandole col suo nome senza pensare che dietro quegli “sfoghi” possa celarsi il dolore di una persona…
che vorrebbe un dolore privato e invece se lo ritrova “pubblico”..
Diego è un mio amico e ha usato il mio computer per scrivere sul blog solo che si è dimenticato di mettere il suo nome e ha lasciato impostato il mio nome…una svista..
Quello che c’ è scritto qua prima è scritto da Diego e non da me, secondo me quando ha usato il mio computer non si è neanche accorto di aver lasciato il mio nome e di non aver messo il suo..
Me ne sono accorta io adesso…
Quindi il post che inizia con “Cara gina,
purtroppo” l ha scritto Diego….
IO non ho neanche letto ciò che ha scritto, quinidi non mi intrometto…
nel frattempo ne approfitto per salutare l’oracolo haugh!!! Occhio cupo 8) Map Maio and all company…
e un saluto a Gabriele
Presto tornerò a ciapettare a lungo fra voi…
un abbraccio
Una luce 💡 a tutti voi!!!
Sig-ra Map, I signori Luigi e Bond sono in ospedale, per forti ferite riportate in uno scontro con persone oscure, strane e misteriose, tanto per essere semplici, operatori dell’ occulto malefico.
IN questi momenti fanno fatica a ricordarsi di lei. Non le possono scrivere. Il sign. Bond, finirà di fare il romantico, al buio. Offrire solo il cuore e ricevere pugni…. . Le sembra ?
Il sig. Luigi si era fidato della signora. Mentre, per il sig Bond era un pò pazza e un pò sana, angelo e demone.
La signora, per combattere contro il sig. Luigi, è stata aiutata da un mago froscio partenopeo che assomigliava a Vanna Marchi. e alla figlia Stefania.
Pregiatissima, il sig. Bond le manda a dire che i maghi, i fattucchieri, i cartomanti, i lettori di palle di cristallo sono l’ espressione della tragedia e della sconfitta umana.
Dietro ogni mago si cela Satana, l’ antico avversario di Dio.
IL MAGO E’ UN PORTATORE DI INGANNI. NON PRODUCE LA GUARIGIONE, APRE SOLO ALLA DISTRUZIONE E ALLA MORTE.
zanna-gialla@virgilio.it
genilissima signora, le rispondo con la pacatezza, di chi ha la coscienza pulita,ma come si permette, di offendere lamia intelligenza,tacciandomi,di una cosa che solo a sentire,mi fa stare male.io avrei rubato,le sue poesie,da un vecchio pc ma per tutti i diavoli ma si rende conto di cio’ che ha scritto? COme potrei averle rubato le sua papparedelle.IO dall’eta di dieci anni ho cominciato ad esprimermi in versi,ora ne ho 66.mi intersso di critica d’arte,ho fondato un concorso di poesia,ho tenutiodeirecital nelle medie,ed elementari,ho vinto numrosi premi,nazionali,ed internazionali.due libri pubblicati,nel 1980,con l’EDITORE PAOLO ROSSI,DI NAPOLI,E L’ALTRA RAACCOLTA ,NEL 1985,sempre con l’editore Paolo Rossi,infattti il primo libro una silloge,dal titolo il MESTIERe dell’anima,fu depositato presso il consiglio dei ministri a ROMA A UFFICIO DELLA PROPRIETA’ LETTERARIA ARTISTICA E SCIENTIFICA -ROMA 1980. DEPOSITATA IL 3-4-80. PROT.N.5612.ORA MI DICA IN QUALE ANNO, LEI HA PERDUTO IL SUO P.C.IN QALE OCASSIONE,IO CHE HO AVUTO IL P.C.GRAZIE ALLA REGIONE PUGLIA ,AVENDO IO IL DIRITTO DI POSSEDERE TALE AGGEGGIO,AVENDO IL MORBO DI PARKINSON.,MA COME POTEVO IO RUBARLE LA SUA POESIA, HO LA VAGA IMPRESSIONE,CHE NULLA DI ALTO,E DI LIRICO FOSSERO LE SUE COMPOSIZIONI,SE UNO PLAGIA,SCEGLIE UN AUTORE DI VAGLIA,COME SUCCESSE A MOLFETTA,DOVE IO SPUTTANAI UN TALE, CHE PLAGIAVA COPIAVA TUTTI GLI AUTORI FAMOSI HO LA VAGA SENSAZIONE,CHE LEI FACCIA PARTE DI QUESTA CATEGORIA MISEREVOLE,ENON SI OFFENDA FACENDO LA PARTE DELLA VITTIMA,MOLTO IN VOGA DI QUESTI TEMPI.PER QUANDO RIGUARDA IL SUO BIECO GIUDIZIO,PER LA MIA SCARSA CULTURA,LEI E’ PROPRIO,COME DICONO A NAPOLI,E’ PROPRIO UNA MAPPINA MA CHE E’ FORSE RINCO-NITA? PER CASO,IL MIO AMICO POETA DRAGAN MRAOVIC UN GRANDE POETA,VIVENTE DELL’EX JGOSLAVIA,MI DISSE CHE NON E’ LA CUOLA A FAR DEI POETI,,NON E’ LA SUA CARTA IGIENICA,MESSA IN CORNICE,CHE LA FA DIVERSA DAGLI ALTRI,PERCHE SON SICURA CHE GKI IMBECILLI, SONO OVUNQUE,ANCHE NEI LUOGHI DI CULTURA.LEI MI FA COMPASSIONE USA QUESTA TECNICA PER NON SO QUALE FINE,CREDENDO CHE IO FOSSI UNA POVERA,CRETINA.NO! HO CON ME LA LETTERA DI DON TONINO BELLO VESCOVO DI MOLFETTA,LA QUALE CONOSCEVA LE MIE POESIE.,MOLTE SONO LE TESTIMONIANZE,A FAVORE DEI MIEI VERSI.DEVO DIRLE CHE LE MIE POESIE,MI DANNO LA GIOIA DI PROSEGURE,E SCAVALCARE GLI OSTACOLI..LEI E UNO DEI TANTI OSTACOLI, CHE ABBATTO CON LA PAZIENZA. PERCHE’ HO FIDUCIA IN ME.LA PREGO DOPO QUESTA SUA LETTERA DETTATA,NON DALLA DISPERAZIONE,TUT’ALTRO SI RIITIRI,E NON DIA CONSIGLI DI M…E SI TNGALONTANO DALL’IDEA DI UN DIALOGO TRA ME, E LEI,NON MI VA DI DARLE DEL TU..AFORISMA DI GINA TOTA( DITE DI ME, QUEL CHE IO NON SONO,L’IMPORTANTE E’ DI NON FARE ASSOMIGLIARE LA VOSTRA COSCIENZA,ALLA MIA.POICHE’ E’ UN PRIVILEGIO DI POCHI,ASSOMIGLIARMI. DI GINA CE NE UNA DI CRETINI CE NE SONO PARECCHI.GINA TOTA.XXXX.
PRIMA DI APRIRE LA BOCCA,VERIFICARE CHE SIA COLLEGATO CON IL CERVELLO.
CONSIGLIO ALLA SIGNORA MELUSINA.E AL L’ALTRO SCIAGURATO DI UN CERTO DIEGO.
GINA TOTA
CHE EPOCA RUBUSCIATA. DICIAMO QUI IN PUGLIA, A MOLFETTA,VUOL DIRE DA DEBOSCIATI. IN TUTTI GLI AMBIENTI,LA DEBOSCIA,REGNA SOVRANA.
GINA TOTA
ECCO COME TI GIRANO LA FRITTATA,OPS DOPO AVER MI ACCUSATA,E DI AVERLE SOTTRATTO LE SUE POESIE, E NEL GIUDICARE LA MIA FORMAZIONE CULTURALE,CHE SECONDO LA MELUSINA,IO NON NE HO PERCHE’ HO SOLO’ LA LICENZA DI TERZA M EDIA
SECONDO LEI IO SAREI IGNORANTE A NON CAPRE IL VALORE LETTERARIO D ELLE SUE POESIE,E LE HO COPIATE..ORA LA SIGNORA,DA’ LA COLPA A DIEGO SUO AMICO,DICENDO CHE FU LUI A SCRIVERE ALL’INIZIO DELLA LETTERA,CARA GINA. SIGNORAAA MI SENTE? CHE FIGURA DI M….D.STIA ATTENTA LA PROSSIMA VOLTA. A NON RACCONTARE PIU’ BALLE!. GINA
Mi sembra che Melusina e Diego siano la stessa persona.
Sbaglio o scrivono la stesso “falso” e lacrimevole contenuto di difesa, le persone che ho citato ?
Melusina è su questa pagina ! Diego è sulla pagina “esisti come sei”.
Il Blog allora si è trasformato in un thriller ?
Alla faccia delle coincidenze..credo che questa le batta veramente tutte!!
Cara Melusina-Diego,la vostra storia mi ha fatto riconciliare con la mia “antica mania di scrivere le cose mie su quaderni di carta che si possono chiudere nei meravigliosi cassetti e il solo virus che temono è l’acaro!!
Gina: questo scusa ma te lo devo dire..nè Melusina,e nè Diego hanno detto che sei ignorante perchè hai la terza media.Non appartiene proprio alla mentalità di Melusina.Non credo che appartenga alla mentalità di questo blog,giudicarsi per i titoli si studio..che non conosciamo e di cui,francamente,non ce ne importa granchè!!
Ref: TITOLI DI STUDIO NON SI STUDIO…
Ma via già che ci sono saluto: Map,Melusina,Majo e..il “vecchio Zanna…bah,in fondo mi dispiace se dismetterai il nick..mi piaceva..quel Nick…Ciao
Chiamate la SIAE e padre Amorth e sopratutto portatemi un altro caffè ..che brutto risveglio…
Cara Gina , il termine mappina si usa quando uno una è veramente stanca o stanco in effetti sarebbe come dire “mi sento uno straccio” non tanto quando uno/a è un o una idiota o rinco.Te lo dico così, non per critica, per informazione.
Cara Melusina anch’io ero alquanto mitomane ma era tantissimi anni fà, circa 35 anni fa, poi passa, però ci sono scrittori che ci hanno fatto una notevole fortuna, con le loro mitografie è un arte pure quella, anche se non fa per me, mi stanco in effetti la verità è dei pigri, ed io sono praticamente di una pigrizia strabordante.
Caro, carissimo “X”, pensa un pò ciò che ti pare.Ti mando un bacio comunque, sopratutto un abbraccio, ne hai bisogno, tutti ne abbiamo bisogno, anch’io e conserverò le tue belle parole, mi hanno colpito sopratutto alcune, sei una bella persona sai distinguere il bene, sappi distinguere la goliardia dall’arte come io ho fatto con i tuoi video che lasciamelo dire erano proprio tremendi..cani parlanti, pianiste pastello, eppure chi ti ha detto niente?
precisazione : per qualcuno il termine mappina indica volgarità o sporcizia o persona di poco conto, però per me indica sopratutto uno straccio, dalle mie parti si usa così…per cui..non l’ho mai sentito un termine offensivo..comunque si impara sempre…anche l’abruzzese sembra avere molte varianti …
eh!eh! sveliamo il thriller…
…mi fa sorridere che uno sbaglio di firma…abbia sollevato “un caso” a volte la fantasia naviga…
Il thriller è così composto: io sono io e lui è lui..è un pò complicato lo so a volte uno perde la testa..
A parte gli scherzi Diego è realmente un mio amico e siamo due persone distinte..
Preferisco non intromettermi in faccende non mie rispetto le opinioni degli altri, ma sinceramente io mi tengo fuori da questa storia… 😀
LA LINGUA E’ PIU’ VELOCE DELL’OCCHIO,DELL’UDITO,E DELLA RAGIONE.
AFORISMA DI GINA TOTA.
GRAZIE A CHI VUOL DARE LEZIONE VERNICOLARE,ALLA PAROLA MAPPINA,SAPEVO CHE MAPPINA VUOL DIRE STRACCIO,O CENCIO GRAZIE PER LA LEZIONE,7+ CIAO GINA,L’ARIETE
prego, ma il voto è 9, da Acquario ascendente rubinetto…senti un pò non è che potresti togliere il blocco maiuscole ?
già che sono professoressa si dice “vernacolare” e mi metto il voto da sola 10+….
CARA AMALIA,SE VAI A LEGGERE QUASI ALLA FINE DELLO SCRITTO,LEGGERAI CHE QUANDO POI VIDI CHE LA SIGNORA TOTA,AVEVA SOLO UNA SEMPLICE LICENZA DI TERZA MEDIA,E NON POTENDO INTUIRE CIO ‘ CHE STAVA FACENDO PERCHE’ NON AVENDO UNA PREPARAZIONE CULTURALE,HA COPIATO LE MIE POESIE.INSOMMA ,CARA AMALIA, ANCHE SE LE PAROLE NON SONO QUELLE, IL SUCCO E’ QUELLO MA COME IO POTEVO,COPIARE I SUOI LAVORI,QUANDO E’
DA SOLO POCHI ANNI ANNI CHE POSSIEDO IL P.C.2008, STRANO POI,PRIMA L’AMICO DIEGO,POI, LA SIGNORA,DERUBATA DEI SUOI VERSI, AMICI.MA NON ERA FORSE MEGLIO RUBARE,O PLAGIARE UN AUTORE DI LARGO RESPIRO POETICO?COME FECE UN TALE, CHE FACEVA PASSARE PER SUE,LE POESIE DI CORAZZINI,DINO CAMPANA. E TANTI ALTRI POETI..VI SEMBRA ONOREVOLE TUTTO QUESTO? UN CONSIGLIO,PRIMA DI ACCUSARE,QUANDO NON SI E’ SICURI,UNA PERSONA,VERIFICARE PRIMA,ESSERE SICURI.
ESSERE CERTI,E POI AFFRONTARE IL LADRO DEI SOGNI.CIAO GINA L’ARIETE.
IGIA’VISTO MIO ERROREN JA SCRITTO VERNICOLARE INVECE DI VERNACOLARE – SIGNORA PROF.ESSO RESSA ISSE ESSE E O MALAMENDE.
QUANDO UNA PAROLA,PARTORISCE UN ALTRA PAROLA,MA CON UN DIVERSO SIGNIFICATO.
SIGNORA MAESTRA C’E’ SUPPOSTEN PER LEI.
ANAGRAMMA .ATTORE-TEATRO.PER PASSARE IL TEMPO INVECE DI FAR MUOVERE LA LINGUA ANAGRAMMI -AMO-ANCHIO AMO.CIAO DALL’ARIETE
CHIEDO SCUSA PROF,GABRIELE,OGGI CERCO DI NON PENS -ARCI GHEY..LA MIA LINGUA BATTE DOVE IL DANTE VUOLE,IDEUZZA MIA.CIAO INVID-OSI.OSI
BEL GIOVAN -OTTO 8 PIU’ 8 UGUALE 16.DA NOI,IL MAZZO MARRAZZO MARRIZZO..CIAO G.T. LUIGI GIUSEPPE, GABRIELE,MA-PINA,E ALTRI.
chi rivendica le poesie è Diego non io…ha scritto sul mio computer e si è dimenticato di sostituire l’ impostazione del mio nome col suo così è uscito il mio nome…
…cmq io ho già mal di testa…
Avevo già spiegato l’ errore di firma, credo che riguardo ciò abbia già detto tutto…
Diego poi replicherà se lo farà sulle sue questioni…
io mi tiro fuori da sto garbuglio di fili, anche se non c’ ero neanche entrata…
bye-bye 🙂
SCUSATE MA VORREI SAPERE QUESTO DIEGO CONNETTE? COSA RIVENDICA QUESTO PERSONAGGIO,MA COME SI PUO’ RIVENDICARE DI COSE CHE SOLO IO SONO LA PADRONA,MA NON SAPETE,CHE TUTTO QUESTO INVENTARE,DIRE FARE DISFARE,IO VI DENUNCIO?Iavte una bella faccia tosta,,ma come puoi tirartene fuori quando hai supplicato di non pubblicare i tuoi lavori ora vuoi dare tutta la colpa al meschineddu diego.che tempi povera ITALIA.informatevi presso il comune di molfetta,i vari circoli culturali,portateviun parasedere,per evitare i calci MA SIETE NORMALI? NON E’ CHE DOMANI DIEGO RIVENDICHERA’ LE OPERE DI LEOPARDI.?NIENTE DI PIU’ FACILE.MA VOGLIO ESSERE CLEMENTE CON VOI,DATEVI ALL’IPPICA,,SIETE GIOVANI,E NON DESIDERATE LA ROBA D’ALTRI.CON QUESTO,VI AUGURO TANTE ILLUSIONI.GINA TOTA. L’ARIETE
POESIA,PER ANTONIO S.
————————————t
Ti vengo incontro
in quelle labirintiche
strade,spruzzate
di luna.
lascio alle spalle,
fazzoletti di nebbia
pieni d’orologi rotti.
Si sbricciola cosi’
la mia angoscia,
nelle tue mani
colme di sole,
e di certezza.
——————————–gina tota.29-novembre.2010.
mi ri-spiegherò per l’ ultima volta poi ne parlerò più…
Il messaggio della supplica delle poesie e tutto il resto questo qua:
lo riporto per non creare altri dubbi
“Cara Gina,
purtroppo di pensieri ne scrivo…e non sai quanto faccia male vedere le proprie creazioni firmate da altre..
Io, poi che non vorrei mai che anima viva leggesse i miei pensieri. Non so come dei dati che avevo salvato sul mio computer personalissimi: poesie, scritti cose che erano riservate solo alla mia lettura e basta….cose che avevo nell ‘ anima che mi facevano star male e buttavo fuori non sulla carta ma sul computer..cose che mentre scrivevo per me non avevano senso ma mi bastava estrarle da me come una cura…
Poi è arrivato uno stramaledetto virus che ha cominciato a spedire ciò che avevo salvato nei miei documenti a tutti i contatti mail che avevo in memoria pezzi a caso dei miei scritti, in seguito mi ha cancellato alcune parti della memoria del computer tra cui i miei scritti, il computer è andato in tilt e mi è rimasta solo una facciata nera…
Lo spegnevo, lo accendevo solo uno schermo totalmente nero e tutto ciò che avevo scritto negli ultimi quattordicii anni è andato perso…oltretutto sul mio computer che già aveva qualche avevo già salvato il mio lavoro passato su un precedente computer che avevo cambiato e avevo trasferito tutto in questo computer..tutti ciò che avevo scritto nella mia vita si trovava qua…
Poi girando in rete( ho comprato un computer nuovo, quell’ altro poverino aveva molti anni e non ce la faceva più, l ho portato aggiustare e il tecnico mi ha detto che era pieno di virus…il mio antivirus era uno di quelli gratuiti fuffa che scarichi da internet..oltretutto non fidatevi!!!per esperienza personale..purtroppo sono stato anche un pò ingenuo ma io di computer non me intendo granchè) va bè navigando su internet non mi ritrovo ciò che avevo scritto quà e là su qualche sito!!!
Hai presente la lacerazione interiore di vedere le tue cose più intime sbattute su una pagina di internet dove tutti possono leggerle..non è questo il caso ma anche che avevo scritto per mio padre…
La sensazione di impotenza e il profondo dolore..io non so dove tu abbia preso alcune delle mie poesie come siano arrivate a te…
Ma dal profondo del cuore ti chiedo di credermi: nessuno può avere il diritto di prendere delle cose tue
Il dolore puro che puoi toccare su avvenimenti importanti della tua vita che non sei ancora in grado di rielaborare sgorga in te come fiume in piena e quello che io avevo scritto era ciò e nessuno avrebbe mai dovuto metterlo su internet..alla vista di tutti mi sento privato della parte più intima di me. Quelle poesie quegli scritti erano solo per uno scopo privato per riuscire a superare un dolore molto profondo…
Sono lancinato nel vedere queste cose su internet firmate con altri nomi…non ne posso più…Gina metteti nei miei panni per piacere…
basta non ne posso più….
Oltre tutto sono scritti che girano da anni su internet è una cosa successa un pò di tempo fà…ma io me ne sono accorto solo da poco…
Ti prego il mio è un appello di cuore..in qualsiasi modo ti siano arrivati questi scritti non pubblicarli mai più..mi dà troppo dolore..non metterli più su nessun tipo di blog o sito, rivista etc…aiutami, vienimi incontro non so più che fare posso solo appellarmi al tuo cuore. Ti ringrazio comunque…Ti supplico, abbi pietà, non so più che fare è troppo doloroso…
ANZI INTANTO CHE CI SONO FACCIO UN APPELLO GENERALE VISTO CHE HO TROVATO DEI MIEI SCRITTI QUA E Là SU DIVERSI SITI VISTO CHE NON SO CHI C è DIETRO SE UNA O PIù PERSONE CHIEDO SEMPLICEMENTE DI NON PUBBLICARE PIù NESSUNO MIO SCRITTO(POESIE RACCONTI ROMANZO ETC…) PERCHè (TUTTE QUESTE COSE SONO NATE DA UN MIO SFOGO PER LIBERARE L ANIMA SENZA VOLER AVER NULLA A CHE FARE CON LA LETTERATURA O LA LETTURA DI ALTRI) APPARTIENE A UNA MIA STORIA DOLOROSA PASSATA CHE VORREI RIMANESSE SOLAMENTE MIA E NON VORREI CONDIVIDERLA CON NESSUNO,
CHIEDO GENTILMENTE DI TENERE PER Sè QUELLO
CHE HAI AVUTO O AVETE MODO DI REPERIRE E SE FOSSE POSSIBILE DI LEVARE CIò CHE è GIà STATO PUBBLICATO PER ME SAREBBE UNA GRANDE LIBERAZIONE PER L’ ANIMA…NON SCARTARE/TATE A PRIORI QUESTA IDEA PER FAVORE MA DAI/DATE UN OCCHIO GENTILE A UN ANIMA CHE HA SOFFERTO E VORREBBE TENERE SOLO PER LA SUA SOFFERENZA E NON QUELLA DEGLI ALTRI CIò CHE HA SCRITTO…GRAZIE
ps: Gina quando ho scritto navigando su internet non sapevo il titolo di studio della persona a cui mi rivolgevo, ma ho visto su questo blog delle mie poesie che avevo scritto ed esacerbato dal continuo “ritrovare” alcuni pezzi della mia storia in “bella” vista ho reagito e ho scritto ciò che hai letto non è affatto un attacco personale contro te ma una supplica accorata, oltre tutto il mio titolo di studio si ferma al diploma…
A volte uno si ritrova delle cose scritte non sue e con leggerezza senza cattiveria magari le pubblica firmandole col suo nome senza pensare che dietro quegli “sfoghi” possa celarsi il dolore di una persona…
che vorrebbe un dolore privato e invece se lo ritrova “pubblico”.. ”
non l ho scritto io ma Diego è venuto fuori il mio nome perchè scriveva dal mio computer e su questo blog
c’ erano i miei nomi già in memoria dove si lasciano i commenti lui non l ha cambiati mettendo il suo nome…
e così è venuto il mio…melusina invece di Diego
e questo è tutto il thriller che c’è dietro sta storia..
infatti mi pare che Diego col suo nome ha dato questa stessa risposta su un altro post…
buona notte!!!
LA POESIA.
La poesia,e’ una strada
in salita,
e’ la storia infinita,
fatta di parole,e sangue.
La poesia,e’ una casa
di vetro,dove si entra
soltando all’indietro
La poesia,e’ tremolio
dell’anima,un grido
di mare,
la poesia,e’ un tempio
in rovina,dove gli dei
della vanita’,si grattano
il pube,con le mani della
mediocrita’.
————————–gina tota.25-3.2001
ADDIO AMORE MIO,ADDIO PER SEMPRE,CERCA DI DIMENTICARE,SPERO NEL TUO COLESTEROLO.
—————–
LA STUPIDITA’ E’ COME UNA EREDITA’,LA SI TRAMANDA.
——————————-
SE NON CI FOSSERO GLI STUPIDI,NON CI SAREBBERO
GLI INTELLIGENTI.
————————–
QUANDO TI DICONO,LEI E’ BELLA COME UNA ROSA
RICORDATI,CHE VIENE LA SERA.
—————————
GINA TOTA AFORISMI PUBBLICATI
AL MIO MAESTRO,FEDERICO GARCIA.
MILLE CHITARRE SUONANO
SOTTO LA MURA ANDALUSE,
E SOTTO IL SALICE,
TU SOLO ESEGUI CON LE TUE
DITA,IL RESPIRO,E IL VIGORE
DELLA SPAGNA.
IL ROSSO,E IL ROSA
DELLA SPAGNA.
TU,CON IL CUORE
PIENO DI PIOMBO,CANTI IL
SONNO ANTICO DELLA PIETRA,
E IL RISVEGLIO DEGLI UOMINI,
I MASCHI DELLA TUA ANDALUSIA.
————————————AL POETA PIU’ GRANDE DELLA SPAGNA.FEDERICO GARCIA LORCA. GINA.TOTA.9-4-1984
Signora Mefufina, sei una donna thriller e pericolosissima.
Hai saputo inventare delle difese, delle giustifacazioni degne della menzogna. Vergognati !
E, chi ti appoggia, è della tua stessa scuola: tradire, ingannare, pugnalare.
Ma quale Diego ? La figlia del mostro sei tu. Con le tue chiacchiere vorresti far circolare la menzogna come verità.
.
Questo è il vero aborto, il vero danno ! Non tanto aver sbagliato, nessuno è senza peccato, ma continuare a far del male, a celare la verità.
Non ti affiderei nemmeno un cane. Sei capece di tutto. Non difendo la signora Gina.
MI PIACE COMBATTERE CON LE PERSONE CATTIVE, CALUNNIATRICE E CORROTTE.
SOPRATTUTTO CON QUELLI CHE FANNO MAGIA NERA. E METTONO PAURA AI BUONI, AI DISPERATI A QUELLI CHE SOFFRONO E CERCANO UNA VIA D’ USCITA AL PROPRIO DOLORE.
CHI LE PARLA , AMA I DISPERATI ! SONO DISPERATI PERCHE’ NON SANNO INGANNARE SE STESSI. SE COSTORO, NON SI DROGANO, INCOTRANO LA FORZA CHE LI REDIMI E GLI DA’ IL POTERE DI INCENERIRE IL MALE TERRESTRE.
FLASH.
S’INCONTRANO SPESSO,LA LUNA,E IL SOLE
NELLE MIE PAROLE…COM’E’ VICINO IL CIELO.
————————–
A VOLTE VEDO MORIRE
il giorno,forse stanco
di dare vita.
nel vedersi sporco
di sangue iil viso.
L’aurora lo culla con
memorie antiche,
quando l’uomo,sul far della sera,
chinava il capo con una preghiera
——————————gina tota. il giorno.
epigrammando
——————–
QUANDO parli,fai credere
che,l’universo si muove
grazie alla tua mente.
MA, quando taci,il mondo
risplende,grazie al tuo
silenzio.
———————
COME PROFUMA IL RICCO,
come puzza il povero,
come e bello il ricco,
come e’ brutto il povero.
come e’ intelligente
lo scemo ricco.
come e’ scemo l’iintelligente
povero.
MA come e’ povera di cielo
la morte del ricco
come e’ ricca ed umana
la morte del povero.
———————————–20-10-1991 gina tota.
AL BALCONE.
QUANDO NEL BUIO DELLA
NOTTE,LA TUA TESTA AFFONDI,
E,TI GIRI PER GUARDARMI..
HAI SUL VOLTO LE IMPRONTE
ALLEGRE DELLE STELLE.
—————————-GINA TOTA
—————————-
ALLA MIA CARA AMICA,MARGHERITA AMATO SPLENDIDA PERSONA DEDICO QUESTA MIA BREVE POESIA..GINA TOTA.
ALLA MIA AMICA,NANA
———————————
MIA SIMPATICA amica,
ombra del mio cuore
tu sei la poetessa stramba
scrivi su fogli d’aria i tuoi pensieri.
ora,fragili,ora piombo,che come
cartucce,esplodono squarciando
il silenzio,e ferendo le mie parole,
che parlano di te,strana creatura
incostante,
mia bizzarra e testarda georgiana.
mio respiro,
Amica mia,ho provato a odiarti,
per non piu’ amarti,ma non si puo’
odiare se stessi,perche’ tu sei
me stessa,che io voglio omaggiare
con i palpiti puri del mio cuore,e avvolgerti
nella mia ombra
mia simpatica amica NANA,
io spero,che tu guardandoti allo specchio,
invece del tuo volto, vedrai il mio..
——————————————–gina tota
poesia che io ho voluto dedicare a questa signora,che fa la badante, ed e’ georgiana.
Gina,sì hai ragione tu.. il succo della frase era quello. Il post di Melusina-Diego era così pieno di parole che mi ha confusa..Scusa! Inoltre mi sembrava una cosa talmente ignobile l’accusare una persona per la propria istruzione scolastica,che ho preferito non vederla.
Melusina,suggerisco al tuo alter Di- ego ,di guardarsi intorno: gli artisti non inventano quasi niente,per lo più trasformano cose che esistono già..Blake definì il Sole l’antico e lo stesso termine usavano gli egizi nei loro testi sacri..accusiamo Blake di plagio? Non abbiamo forse qui,applaudito alla frase di Troisi..la poesia è di chi gli serve? Via..a me è capitato di scrivere un commento su B.nel blog di Repubblica ed il giorno dopo il giornalista ha usato la mia frase inserendola nel suo pezzo…io mi sono sentita gratificata non derubata,significa che avevo scritto qualcosa di intelligente..questo conta,non la vanità,ma la propria creatività..quella non te la toglie un virus..
CIAO AMALIA,ti ringrazio per la tiratina di orecchie ai due evidenziando,loro,l’errore commesso accusando di aver rubato le poesie di Melusina.
E,hai fatto bene,a citare Blake
che afferma che gli artisti,non inventano nulla.le emozioni,sono eternamente sempre quelle,cambia la forma la lingua.ma la sostanza diciamo cio’ che gli antichi scrittori,e poeti cantavano duemila anni fa.
noi cantiamo l’amore,l’odio.IL BELLO CHE SE HO PRESO LA LICENZA DI TERZA MEDIA,IO HO SEMPRE AMATO LA LETTURA,DALLA FILOSOFIA,ALLA POESIA DAI ROMANZI D’AUTORE, NON DISDEGNANDO I GIALLI D’AUTORE,MI PIACE LA SATIRA.FORSE HO AVUTO FORTUNA,NEL MIO APPRENDERE,SE PUR DISORDINATAMENTE DA TUTTO QUELLO CHE HO LETTO .PER ME LA CULTURA NON E’ QUELLO CHE SI VEDE,E SI SENTE.MA E’ ANCHE QUELLA,CHE CI AIUTA,AD EVITARE LE TRAPPOLE DELL’IGNORANZA.
GRAZIE ANCORA AMALIA,SE TROVI QUALCHE ERRORE,CHIEDO SCUSA.CIAO GINA L’ARIETE
Amalia pensavo anch’io la stessa cosa.
Anche a me è capitato però su una rivista, ha fatto piacere anche a me, mi ha fatto tenerezza, suggerisco a Di-ego di raccogliere tutto in un blog, suo, tutto quello che trova in giro (ammesso che) tra l’altro se capitasse a me ringrazierei la provvidenza che me li ha fatti ritrovare.
……………………
Ma poi non si può proprio recuperare niente neanche dall’hard disk? Ora ci sono tanti programmi che recuperano tutto..anche per dire la polizia postale può farlo..se uno conosce qualcuno può chiedere no?
………………..
……………….
Al limite fà una denuncia così segue un iter , credo che in Italia ci sia il diritto d’autore ed inoltre la violazione della privacy che è piuttosto articolata oggi.
………………
…………….
Io se mi desse fastidio lo farei, a meno che le cose scritte non siano talmente imbarazzanti ..ma ormai parliamoci chiaro..a nessuno importa..siamo scesi talmente tanto in basso che a nessuno importa la vita privata di un’altro, spesso i best sellers sono proprio fatti di cose personali “in prima persona” raccontati da ex minorenni (forse).
Il pattume circola e non ci fa più niente, l’importante è che circoli e non si formi un trombo che ci lesioni il cervello…..
Ogni pianeta torni
al proprio posto
ricerchi, s’è sperduto…
già difficile n’è l”armonia
scrivi Gina,… muta la
bocca rendiamo….
di quel gracchio di
suono che ci è
rimasto! Scrivi Gina
che sia l’anima a
parlare, illuminare
la tua mano al servizio
del cuore….
che ogni tempesta
sia uno squarcio
di Luce, come i
fulmini aprono i
cieli, cosi s’apra
sempre più…
la via difficile…
Il Cuore…(((.))))
Innanzitutto mi spiace di aver procurato dei “fastidi” a Melusina che non c’ entrava niente, la quale mi ha solamente imprestato il computer e io mi sono dimenticato di mettere il mio nome.
Le poesie di cui parlo e dove supplico di pubblicarle sono le mie. Di certo se uno scrive di argomenti così importanti perchè perlomeno ha la certezza di quello che dice..Ovviamente riconfermo tutto ciò che ho detto: il virus, il computer e il mio appello a non pubblicare le mie poesie rimane validissimo, anzi assume ancora più importanza e tengo bene a difenderlo e a ribadirlo, non mi va assolutamente di scherzare su ciò che concerne un dolore privato.
Anzi ribadisco tutto quello che ho detto con forza e non ho alcun problema a confrontarmi su questo argomento.
IO non so assolutamente nulla su chi scrive su questo blog e non ho alcun interesse a esprimere pareri, ma ho interesse a chiarire la mia posizione.
IO, Gina non so nulla di te, sulla tua vita, di quello che hai pubblicato etc. e non oserei mai neanche esprimere nessun parere non è nel mio interesse e non è nel mio carattere, io l’ unica cosa che ho visto sono le mie poesie e solo di quello mi interessa parlare.
Navigando su internet ho aperto casualmente questo blog e leggendo me le sono ritrovate davanti..
E allora solo su questo mi sono espresso, ho reagito in difesa di ciò che è mio, nel più intimo.
Rifaccio lo stesso appello di prima di non pubblicare ciò che ancora rileggendo mi smuove un pò l’ animo di tenerlo solo per la tua persona.
Probabilmente sei una persona sensibile e di buon cuore e riesci a comprendere i mio (stato) d’ animo mentre scrivo..
Ti ringrazio comunque.
CIAO DIEGO,
ho letto la tua la tua,e avevo l’impressione di sentire la tua
voce,IO saro’ sincera,non mi aspettavo simili affermazioni,questo io lo posso capire,perche’ chi vive,
questa situazione,vedere una cosa che e’ nata da un’idea
sua,poli la vedi che cammina si fa per dire,con le gambe degli altri.Trovo questo modo di agire,dissonesto. Ma in quel momento,coinvolta,nella rabbia di chi si e’ visto una parte della sua unteriorita’ nelle mani di un plagiatore di un ladro,in quel momento Ho detto tra me,stai a vedere che sono una cleptomane,amante della poesia? e mi son messa a rubare’Poi,sono esplosa,ho toccato il vertice della difesa con tutta la rabbia rabbia, ho duellato,con sillabe spezzate,eerrori di grammatica,Poi,dico la RAGIONE,FARA’ VENIRE A GALLA LA VERITA’ .INFATTI…TI LEGGO,ed io ti rispondo.TUTTO PASSATO.NON DI POMODORO.CIAO L’ARIETE.GINA TOTA.P.S.MELUSINA DEVE SCRIVERE L’ORIGINALE SUI QUADERNO.COME HO FATTO IO,MA SOLO CHE ORA,PER VIA DEL PARK. HO LA POSSIBILITA’ DI SCRIVERE SUL COMPUTE.SE SCRIVO A MANO,LA SCRITTURA,SEMBRA STENOGRAFIA, DI NUOVO CIAO DIEGO. GINA
CIAO GIUSEPPE,GRAZIE PER LE TUE COMPOSIZIONE POETICHE,SQUISITAMENTE IRONICHE,DEDUCO DA QUELLO CHE TU SCRIVI’ CHE SEI UNA PERSONA,CHE VEDE OLTRE, HAI LO SGUARDO LUNGO.LE ZUMMATE SULLE PARTICOLARITA’ DELLA VITA, PER TE E’ COME ESPLORARE.SENTIRE,VEDERE,,E FAR DELLA PROPRIA VITA ,NON PIU’ UNA CORSA CON IL TEMPO,MA VIVERE IL TUO TEMPO .IN ARMONIA.
CARO GIUSEPPE, TI AUGURO UNA BUON SERATA.GINA TOTA.CIAO.
OGNI SPERANZA VUOLE
UN PURO CUORE,PER ATTENDERE
CON PAZIENZA,CHE TUTTO QUELLO,
CHE HA RESO NOI MORTALI,SCHIAVI
DI EFFIMERI PIACERI VENGA DAL NOSTRO
AMORE SCONFITTO.
E COSI’ RITORNEREMO FANCIULLI,
A GUARDARE LE STELLE,
COLMARE GLI ISTANTI, DI PRESENZE DIVINE.
LONTANI,DA OGNI RETORICA, VERBALE,
E DAI NEBBIOSI INGANNI.
———————————–GINA TOTA AL MIO AMICO GIUSEPPE MAJORANA,
CIAO GIUSEPPE,E’ BELLISSIMA LA TUA POESIA,ED IO TI HO RISPOSTO PER LE RIME,BATTUTA A PARTE,CON UNA MIA POESIA SCRITTA OR ORA CREDIMI.
OK. GINA.T.
CIAO LUIGI,HO LETTO LETTO LE TUE INVETTIVE CONTRO MESULINA TI CAPISCO CHE CIO’ CHE TI FA PARLARE CON PAROLE TAGLIENTI E’ IL TUO ESSERE CONTRO CERTI ATTEGGIAMENTI,POCO CRISTIANI,DI QUESTI GIOVANI,INCOERENTI.NON FERMI NELLE SCELTE,SBALLATI DA OGNI ESPERIENZA’,ARRIVONO A TOCCARE IL FONDO. SPERO CHE RIEMERGONO,DAGLI ESCREMENTI DEL MALE.CHE IL CIELO INVII IL DIVINO SOCCORSO.NON PENSIAMOCI PIU’ CIAO.TUA AMICA GINA.T.L’ARETE
Grazie Gina, sei davvero gentile
giovani ciprioti ed il divino soccorso.
Ciao Gina,…! Grazie.dal profondo…! 😀
Mando un abbraccio a tutti gli Amici di questo magnifico Blog! Prof mi sono permesso d’includerla senza fare distinzioni in quell’abbraccio rivolto a tutti Noi! Pur se lei è il padrone di casa che permette tutto questo; che è vita spontanea… senza finzioni, tanto quando discutendo non ci si comprende, quanto nel discutere..serenamente! se non è questa Psiche…!?? 😉 😀 🙂 …Notte serena a tutti!!!
mi scuso se sembra io voglia dare combustibile al fuoco ma non è così, semplicemente è da morir dal ridere e basta.
CREDIMI.
CREDIMI, tu non sai da dove,
e come nasce,questo mio
sentimento,e’ un mistero
anche per me,
pur essendo il mio cuore,
interprete di tale sentire.
ho tentato mille volte
di fuggire da me stessa,
ma,implacabile cancello
dalla mia mente,ogni
pensiero mortale.
come se una volonta’
non mia,imponesse
la sua,a tornare,come
sempre, a sperare
in un tuo sguardo
non freddo,e lontano.
MA vicino al mio desiderio,
e di amarti alla luce
del sole,come l’amore
universale,vuole.
————————GINA TOTA.25 AGOSTO 2010
————
NEI BASSIFONDI DELLA MIA VITA.
NEI bassifondi della mia vita,
con strade strette e scivolose,
con dei bar d’ultimo ordine,
molti giocatori,per di piu’
beri,hanno giocato col mio
cuore.
IL destino guidava il gioco,
mischiava le carte con abilita’.
E sputava stelle,nella sputacchiera
del cielo.
Bambole di pandizucchero,con parrucche
di miele,offrivano baci mercenari
agi avventori.
Un bicchiere colmo sino all’orlo
di lussurie,pareva che dicesse.
BEVIMI-saro’ il tuo vizio.
NEI bassifondi della mia vita,
con strade strette e scivolose.
Parole piu’ frandi della bocca
come lame roventio,bucavano
i sogni innocenti di qualche bambino
Abili pistoleri,con pistole d’oro.
Sparavano dritto al cvuore del tiepido
mattino…
…E SPUNTAVAIL SOLE.
——————————-GINA TOTA POESIA CHE FA PARTE DELLA RACCOLTA DI MIE POSIE,DAL TITOLO IL
MESTIERE DELL’ANIMA19-APRILE-1978.EDITORE.PAOLO ROSSI NAPOLI.1980
IL SUD DELLA MEMORIA.
—————–
IL SUD,HA BRACCIA
DI ULIVO
E SORRISO DI MANDORLO IN FIORE.
LA DOMENICA SI PROFUMA DI BUCATO, E CANTA
CON VOCE DI PIETRA.
IL SUO CANTO ESPLODE CON RABBIA,
MANDA ECHI DI SECOLI,
IL SUD,PROFUMA DI ERBA MEDICA.
EGLI HA NEL PUGNO-LACRIME AMARE
DI VEDOVE BIANCHE,
E CON L’ALTRA MANO,GENEROSAMENTE,
T’INVITA A DANZARE,NELLE SUE FAVOLOSE
GIORNATE DI SOLE.
——————————-1967 GINA TOTA.DA IL MESTIERE DELL’ANIMA.ED. PAOLO ROSSI 1980
E VENNE LA VITA.
E VENNE LA VITA.
IN QUEL LONTANO 44
E TU VEDESTI LA LUCE OFFUSCATA,
LE BOCCHE INFUOCATE, SI ERANO SPENTE
DA POCO,L’ECO PORTAVA AL TUO CUORE,
IGNARO LE RISONANZE,MA TU, GIOCAVI
CON IL NULLA.
————————————1969 GINATOTA. A ME STESSA.
LUNEGGIA LA LUNA.
LUNEGGIA LA LUNA
FRA LE ANTICHE STRADE MENTRE
DAI BALCONI CHE SEMBRANO OCCHI
I SECOLI GUARDANO CON STUPORE
QUESTO PRESENTE IMBASTARDITO
CHE SI E VENDUTA L’ANIMA, E LA DIGNITA’
AI LENONI DEL PROGRESSO
————————–GINA TOTA 26-AGOSTO 2010
COSA PORTANO I VENTI
DELL’EST E DELL’OVEST.
SE NON MESSAGGI DI SANGUE!
DUE VENTI CHE SCHIAFFEGGIANO
LA NOSTRA PACE.
I NOSTRI CORPI,SONO SOPESI
TRA DELIRI,E ANGOSCE.
E LA MORTE,SCHERZA CON IL SUO
CRANIO TRA LE MANI,COVA SUL ROTONDO
OROLOGIO…ORE PAZZE!!
———————–1975.GINA TOTA.
Caro Gabriele, rieccomi. Sono felice, dopo una pausa di ispirazione(sai, non siamo noi a decidere), di avere avuto ancora un altra poesia da inviarti. Voglio anche dire a Gina che le sue poesie sono belle e significative e che non deve preoccuparsi per i commenti malevoli di qualcuno. I poeti sono destinati a raccogliere spesso l’incomprensione e il disprezzo del mondo circostante, ma, forse, la cosa che fa più male in assoluto è il silenzio e l’indifferenza che li circondano. Un caro abbraccio e a presto
VOGLIO CHE MI GUARDI
Voglio che tu mi guardi.
Voglio sentire il tuo sguardo
penetrarmi nell’anima
invadermi la mente
riempirmi il cuore
fino a farlo ubriacare.
Voglio udire
i tuoi timbri
di zefiro
soffocare il silenzio,
il tuo respiro
confondersi col mio
per rendermi
nel tempo
qualcosa che non ero,
un uomo nuovo
a te mescolato
fatto di te,
un luminoso ibrido
finalmente gioioso
abbagliato dai raggi
di quegli occhi di sole
convertito nella poesia
immensa e consolante
del tuo sorriso amico,
sciolto nel tuo calore,
quel calore
penetrato per sempre
nelle mie fibre
tue eterne prigioniere,
non più io
non più quello di prima
ma solo tua delizia,
soltanto tua dolcezza
tuo passato e presente
tua anima
e tuo amore.
A UN GIUSTIZIATO
Ho saputo, quest’oggi
che t’hanno giustiziato.
Avevi la mia età.
Io non t’ho conosciuto,
non sapevo chi eri.
Posso pensare solo
che un giorno
siamo stati
due bambini innocenti
dentro due case simili
divise dall’oceano
sempre con una mamma
che preparava il pranzo
e un babbo che tornava
a casa dal lavoro,
nei nostri anni sessanta.
Due bambini eravamo
uguali per diritti
uguali per bisogni:
ma a te, forse, nessuno
ha donato un giocattolo
o fatto una carezza
o spiegato un mistero
nascosto in una fiaba.
Due creature eravamo
inviate dal cielo:
la sola differenza
tra noi,
come due chicchi
puri e ingenui di grano,
è che a te han destinato
purtroppo,
di cadere
dove tu non sapevi,
dove non hai mai chiesto,
dove tu non volevi,
in un posto sbagliato.
A UN GIUSTIZIATO
Ho saputo, quest’oggi
che t’hanno giustiziato.
Avevi la mia età.
Io non t’ho conosciuto,
non sapevo chi eri.
Posso pensare solo
che un giorno
siamo stati
due bambini innocenti
dentro due case simili
divise dall’oceano
sempre con una mamma
che preparava il pranzo
e un babbo che tornava
a casa dal lavoro
nei nostri anni sessanta.
Due bambini eravamo
uguali per diritti
uguali per bisogni:
ma a te, forse, nessuno
ha donato un giocattolo
o fatto una carezza
o spiegato un mistero
nascosto in una fiaba.
Due creature eravamo
inviate dal cielo:
la sola differenza
tra noi,
come due chicchi
puri e ingenui di grano,
è che a te han destinato
di cadere,
purtroppo,
dove tu non sapevi,
dove non hai mai chiesto,
dove tu non volevi,
in un posto sbagliato.
Scusatemi tutti, quando faccio l’invio spesso non risulta nulla, cosicchè quando lo rifaccio, il testo, alla fine, viene scritto 2 volte! Mi dispiace per l’inconveniente. Se qualcuno può ne cancelli uno. Grazie e scusatemi ancora.
Caro Alessandro, non hai nulla di cui scusarti 🙂
Caro Gabriele,da quando non ci sono più le tue trasmissioni su RaiNotte, la notte è un po’ più notte e noi un po’ più soli. Ci manchi parecchio!!!! (specialmente i simpaticissimi deliri che accadevano ogni tanto). Sei veramente una persona “tanta”! Grazie, un abbraccio =Donatella
Cara Donatella, ti ringrazio per le tue parole, colgo l’occasione per dirti che domani sera dalle 21,00 alle 24,00 sono in diretta con “Come state?”, il mio nuovo programma che va in onda sul circuito cinquestelletv. Puoi trovare tutti i riferimenti qui nel blog, cliccando sul link apposito. Ti aspetto!
Grazie per la risposta immediata, mi sa che dovrò comprarmi un decoder, perchè abitando nella Svizzera italiana devo farmi spiegare cosa occorre..Sarà una buona occasione per attivarmi in questo senso.” In bocca al lupo” per la tua nuova trasmissione….e so che non mi risponderai,come tutti, “crepi”….( credo che per il presente immediato riuscirò comunque a trovarti su YouTube..almeno lo spero) A presto! Donatella Conconi
allora senza “crepi”, cara Donatella 🙂 Un sorriso ed a presto. Gabriele
Sono stata sempre affascinata dalla sua cultura e profondità di pensiero. Molto spesso ho seguito il programma Rai notte al mattino presto e gli argomenti filosofici mi tenevano incollata allo schermo. Io non scrivo poesie, sono una scrittrice di narrativa che scrive per il blog che curo.
Sono passata per lasciarle un saluto.
annamaria
Benvenuta e grazie per il saluto, cara Annamaria
L’ORO
Non tutto è oro
quel che riluce,
amore mio,
lo sai.
E forse un dì
tu ti ritroverai
a strofinare inutili monili
che più li sfreghi
e meno danno luce.
Allora ,
un giorno,
per disperazione
da terra coglierai,
umile, un sasso
piccola pietra
che mai non vedesti
nella tua superiore distrazione
che ancora fuori strada
ti conduce.
E quando a terra
tu l’avrai gettata,
gesto di amara
rabbia e delusione,
rotto che alfin sarà,
pietra preziosa,
con gran stupore,
vi vedrai celata.
Allor saprai d’averla assai cercata
perché tra i raggi pii
del suo fulgore
vi riconoscerai quello più bello
quello che solo a pochi è destinato:
il lampo luminoso
dell’amore.
Gent.le prof, la ringrazio per la possibilità che mi da, attraverso il suo blog, di condividre di tanto in tanto le mie emozioni.
Anche quando accanto a te
tutto ti sembra muto e inutile
e tu non trovi un’appiglio
dove adagiare la lingua
Tu , non ti devi mai scoraggiare
Tu, devi solamente farti forza
e trovare nel tuo fiato un’amico
con cui condividere , a ruota libera
le emozioni che ti giungono dal cuore
solo così vedrai nel cielo rifiorire le stelle.
Nel mio giardino ho spalmato
la mia anima e il mio corpo,
ma li ritrovo, quando
una rosa apre
il suo cuore profumato,
nei teneri gelsomini candidi,
nelle vivaci petunie e
nei semplici gerani
sempre in fiore,
nella musica delle grandi palme
che un dolce vento
scuote all’imbrunire.
Tanto splendore
placa i sensi
confusi dal dolore…
Gentile Professore La ringrazio se vorrà darmi un so giudizio.
Cara Maria Sara, grazie per questi versi. Continua a scrivere. Un abbraccio
CIAO AMICI CIAO DOTT.GABRIELE APPENA POSSIBILE MI FARO’ SENTIRE.CIAO GIUSEPPE LUIGI,E ALTRI.GINA