Poesia in “Notturna” — “Poeti con nome di DONNA”

Ricercando il Femminile, consigliamo vivamente Poeti con nome di DONNA, un’antologia di poesie scritte da donne la cui voce è stata, in molti casi, per secoli occultata:

Le donne, lo so, non dovrebbero scrivere; ma io scrivo perché tu possa leggere da lontano nel mio cuore

(Marceline Desbordes-Valmore)

Dalle poetesse più famose come Saffo e Dickinson, a nomi meno noti e pubblicizzati, almeno in Italia, come Jorie Graham ed Else Lasker-Schüler. Poesie violentemente belle, forti, dolci, che liberano dal preconcetto di una poesia di genere, guidandoci verso una poesia come espressione di un’unità interiore che ci accomuna alla radice; come ci ricorda sempre Jung, il Femminile è in ognuno di noi, e permea tutti, uomini e donne.

Poeti con nome di DONNA, a cura di Davide Rondoni e Francesca Cadel, BUR, 2008.

 

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231 Risposte

  1. Caro Gabriele, volevo ringraziarLa dal profondo per quello che scrive, con coraggio…perché ci vuole coraggio a parlare dell’universo irrazionale.
    Io ho sempre dato spazio al divino. Da quando ho memoria di me, Dio per me c’era ma, oggi, sono persuasa che la divisione fra il mondo visibile e quello invisibile non sia, poi, così netta e che sia condizionata, soprattutto, dai nostri limiti. Occorre stabilire una connessione. Quel che sto vivendo da circa quattro anni, mi porta a dire che l’aspetto volitivo interiore, la capacità riflessiva, dove etica diventa la necessità assoluta di non mistificazione sia in senso razionale che irrazionale, sia alla base di ogni viaggio iniziatico, di ogni salto nel buio…e poi tutte quelle coincidenze, i messaggi, i sogni, i libri, i film, le parole, le frasi, le scritte, l’immaginare fatti prima che avvengono…
    A proposito di libri, un suo libro mi ha sorteggiato, sa? Il suo titolo è apparso come una sritta psicadelica su un motore di ricerca di internet:
    “COINCIDENZE MIRACOLOSE”…e per miracolo sono riuscita a trovarne una copia, ordinandola ad Unilibro. Copia che poi, guarda caso, mi è arrivata direttamente sul tavolo del salotto insieme ad una lettera contenente la comunicazione di un rimborso insperato di circa 8.000 euro che, mi creda, giungono come una vera benedizione del Cielo!
    Il suo libro pare la risposta alle mie preghiere al divino…e, poi, Lei non sa quante delle frasi contenute in esso siano state precisa conferma o anticipazione di quel che sto vivendo. Brividi.
    Sono madre di due ragazza autistiche e figlia dell’abbandono, dell’indifferenza e della maldicenza.
    Grazie, Gabriele. Spero che Lei legga questo mio messaggio, se non altro per conferma che qualcuno, pur non conoscendola personalmente, l’ha riconosciuta in mezzo a tanti già da tempo, senza dover poi dire: “Mi ero sbagliata.”
    Magari, se ne ha il tempo, può visitare il mio blog, così, per condividere, visto che a giudicare dagli argomenti che tratta meravigliosamente pare che, in qualche modo, facciamo entrambe parte degli stessi “sorteggi”.
    Con affetto.
    Marina

  2. Cara Marina, eccomi. Le coincidenze non sono coincidenze. Ma uno strappo nello Spazio-Tempo.
    Comunque ci sono. Ci sono. Ci sono.
    Grazie!

    Gabriele

  3. Per dirti cosa sento
    ho una parola d’amore
    che non é stata detta
    ti basta se dico
    sospiro?
    Ogni sospinto respiro tuo
    sopra al mio ventre,
    é tutto
    almeno per adesso.

    Alessandra Milone

  4. Alessandra, che grazia nelle tue parole poetiche.

  5. Ho nei suoi confronti una profonda affezione e con lei vorrei parlare dell’intelligenza del cuore di cui parla Salvatore Brizzi, parlare della poetica di Montale;Parlare di cucina e poesia….parlare stando in silenzio. Confrontarmi e crescere al mio interno e non ultimo ma non certo per ambizione, farle leggere i miei scritti o leggerli con lei. Le mie vampiriche notti assetate di sostanza mi portano sempre a seguirla accendendo la tanto discussa televisione. Le siedo accanto da tempo ma non trovo mai voce per dirle un gentile buonasera. Provo stasera,da qui. Alessandra, neve sui monti della luna, si siede a guardare il cielo.
    Le auguro notti di buoni umori.
    Alessandra Milone

  6. Alessandra, eccoti, con il tuo scrivere naturalmente di e per poesia. Mi piace leggerti.

  7. Tarocchi

    Faccio le carte per gli assi;
    per le figure e il seme
    perché ogni giro ha un verso
    che dice e nulla teme.
    Vado di cuori in picche
    balzo tra coppe e spade
    guardando tutto e niente
    del gioco che rimane.
    Riflessa su un riflesso
    l’umanità si inganna
    ma l’asso prende tutto
    e tutto a sé rimanda.
    Giro digiuna e gioco
    coi semi e il loro verso
    sognando ciò che voglio,
    lasciando ciò che è perso.
    Esisto disperata
    ma in fondo sono viva
    finchè mi faccio spazio
    per tutto ciò che arriva.
    Mi dono sempre intera
    che poca non mi sento
    soffrirmi dritta e vera
    dà senso al mio lamento.
    Resisto col mio pianto
    dinnanzi a tanta rabbia
    occhio per occhio inganna
    non voglio questa gabbia.
    Mi viene meglio pioggia
    a invadere le ciglia
    che dare spazio al sangue
    dell’odio che sorveglia;
    Odio che attento attende
    ceder di debolezza
    rabbia che aiuta adesso
    ma lascia l’amarezza.
    Mi son votata a un cielo
    che costa sacrificio
    gelo la terra soffre
    perchè v’è un beneficio.
    Se sono nulla adesso
    domani sarò seme
    per poi diventar fiore
    bellezza che non geme.
    Ciò che al momento uccide
    mortifica la terra
    è odore di battaglia
    ma non farò la guerra.

  8. Cara Alessandra,
    molto molto bella!

  9. L’arca fece Noé
    orrenda narrazione
    scegliere chi salvare
    denota presunzione.
    Diluvio se mai viene
    non credo sia annunciato
    si salvi chi si salva
    e il resto sia annegato.
    Sopravvivenza e istinto
    ci vengano in aiuto
    quando del mondo il finto,
    l’inganno, sia svelato.
    Sia dato il dono raro
    di ritornare a galla
    a chi, col cuore puro,
    vacilla ma non crolla.
    Mi sia sogno sperare
    tra tutta questa morte
    che il dono di volare
    sia in me:
    sia la mia sorte.

  10. Cara Alessandra,
    meravigliosa!

  11. Gentile Gabriele
    Dedico a Lei questi versi …
    un caro saluto
    Maryline

    Tu pensami così
    nelle tue battaglie silenziose,
    nei momenti di paura
    in crisi sotto questo cielo di Settembre…
    Tutti ricadiamo sotto le sue ali.
    Basta farci l’abitudine
    finchè il confine che avremo scelto
    ai nostri desideri
    fermerà i passi
    e tornerà la quiete
    Pensami così
    prima di giungere dove è l’incerto
    dove non vi è una meta…
    Intanto vado
    a passi nudi
    tra i rumori del giorno
    sulle labbra d’ardesia.
    Aperta a tutte le frontiere
    farò scalo negli empori dell’anima
    e musica che dilegua nella notte
    sarà commiato …..
    Itaca mi consegnerà
    al vento
    e tu pensami così..

    Maryline

  12. PIOGGIA CHE IINTESSI SOGNI PARALLELI

    Un groppo dentro le fibre
    m’ annoda
    incauto e biforcuto
    le parole non dette
    e che mai dirò
    se non a te
    poeta
    senza stuolo
    poeta
    di solitudini e chiarori
    “pioggia che intesse
    sogni paralleli”
    Mai despota
    d’ orpelli blasonati
    tu
    non baratti
    mai l’eterno
    mentre carezzi bagliori

    e a fuoco lento
    nel toro di Falaride
    vivi
    mentre fuori il deserto
    cresce a dismisura .

    Maryline

  13. Parole che ho nel cuore

    Parole che nascono
    Da esauditi petali
    Parole distanti
    Dalla parola viva
    Senza nodi
    Senza vincoli
    Senza condizioni
    Parole che ho nel cuore
    Dove la calma
    Ha fatto nido
    E i traslati del vento
    Sono chiari
    Ma le parole
    Non sempre affiorano
    Ed io aspetto
    Ascolto
    In tante notti illuni
    Ma dove ci conduce
    Questo cielo
    Muoiono i giorni
    E le ore corrono
    Sul cuore
    Coi lenti colori della vita
    A bisbigliare
    Che niente più le avviva
    Non è l’eden
    Quello che si vive
    Esule si sente
    Chiunque crede
    E gli inverni
    Gli inverni
    Crepuscoli infiniti
    Le attese
    Le attese di Penelope
    son morte
    E quel viola
    Quel viola
    Che non lascia mai
    Ma poi
    Non so come
    E quando
    Mi toccano le parole
    Son germogli
    A dischiudere
    Quei suoni
    E’ la luce a sbiadire
    Gli ultimi pensieri
    La cetra di Orfeo
    A sfaldare
    Di enigmi
    Ragnatele
    Nulla- dirai-
    Mutano le parole
    Ma decifrarne il senso
    Annulla ciò che è stato
    E i colori dell’esistenza
    Le parole
    Hanno ereditato

  14. Grazie per aver condiviso questi tuoi empiti, Maryline!
    A presto!

  15. Grazie Maria! Mandami le tue liriche con liberatoria a titolo gratuito ad anima@rai.it
    A presto!

  16. NAMASTE’!
    A presto
    Maryline’

    COSE SPARSE DI ME

    Nubi imponenti scavalcano

    Rauche le cime ondulate

    E lontane

    Onde annebbiate investono

    Con furia gl’impavidi scogli

    Il mare stamane è liquame

    Che toglie bellezza e candore

    Ed io sono qui

    Infinitamente stretta a me

    Gli errori denudano

    E violentano l’anima

    Cose sparse di me

  17. Cara Maria, bellissima!
    Ho letto con piacere la tua lirica e sarei felice di presentarla in una delle mie prossime trasmissioni del nuovo ciclo di “Inconscio e Magia – Psiche”. Per questo ho bisogno che tu mi invii una liberatoria a titolo gratuito per il programma “Inconscio e Magia” della programmazione di Rai Notte, e per eventuali repliche, con firma autografa, che potrai spedire al fax 06/3721881 oppure con scansione via e-mail.
    Ti ringrazio anticipatamente, un affettuoso saluto!

  18. Caro Gabriele,
    La ringrazio infinitamente!
    Ho inviato, via e-mail, liberatoria e poesie .Complimenti per il nuovo ciclo!

    NAMASTE’
    Maria Allo

  19. Bene,
    Maria. Grazie e a presto!

  20. E’ arrivato tutto, Maria. Grazie a te e a presto!

  21. FINISCE L’ANNO

    Affido alle azalee dell’Etna
    il brusìo
    di un anno che muore
    e in curiosa analogia
    i violini di Mozart
    e i tanti pentagrammi
    smarriti
    sul collo flessuoso
    della sera…

    Ma dischiusa nei fiori
    la parola s’alzerà
    a bruciare l’incendio
    dei giorni spezzati,
    la parola prigioniera
    e ancora un’altra parola
    a libare miele e rugiada…

    Il mare si rabbuia
    su foglie cadute
    mentre il cielo riluce
    di nuvole
    e l’Etna
    rimanda l’eco
    di un sospetto maestrale,
    ma la parola
    spiegherà le sue ali
    per un mistero
    che nessuno confessò
    mai.

  22. COME VESTALE

    Solitaria mi trovo sotto il cielo
    aspro di sassi e di silenzio
    così rugiade antiche
    rivoltano ferite.

    Alterne mutevoli potenze
    le nuvole mute e roventi
    e tanti gelsomini
    sui terrazzi.

    Ma non parole
    se non dette e scordate
    – frammenti vituperati-

    Vivo
    da quando sono dialogo
    l’uno dell’altro
    e canto
    l’ Etna mi porge
    il calice di fuoco
    colmo fino all’orlo
    per un mistero
    che non confesserò mai.

    Era azzurro il sogno
    io vestale
    con un diamante
    annodato in seno
    interpretavo
    messaggi misteriosi…

    Ora sono i venti
    A fischiare
    la loro canzone
    e Saturno divora i figli
    appena partoriti.

    Laggiù il mare freme
    s’impenna nei riflessi
    dispiega bagliori
    di cento colori
    in un silenzio dolce
    come i canti d’Alceo
    e le sue pupille
    tanti talismani…

    Dov’è la sacra cima
    e dove il meriggio
    perde la sua afa?

    La notte dovrà pur finire…

  23. DOPO LA NOTTE..

    Riprendo in mano il cielo
    che s’inarca anarchico
    abissale
    e orfana di luce
    scavo
    l’ombra
    di nebbia fragorosa
    nei suoi tanti universi
    iridiscenti

    Lascia
    che io mi liberi
    dalle diatribe dolorose
    cicute
    e forum di necrologi
    martoriati
    di schiavitù
    senza ritegno
    di farse e ipocrisie
    calibrate

    Lascia
    che io coltivi
    tutto il resto del tempo
    e i suoi dilemmi
    con tutta la meraviglia
    d’esistere
    e i filamenti
    sostanza dei sogni
    forse pagine mai scritte

    per arrivare all’alba
    sento
    la tragedia della notte

  24. Bellissima, Maria!

  25. Maria e’ veramente bellissima!

  26. Cara Maria,
    le tue parole sono “anticamente nuove”. (riadatto un verso di Pedro Salinas che adoro – quando la bellezza supera il tempo…)
    Grazie ancora!

  27. Caro Gabriele,
    sono commossa.
    Anch’io amo Pedro Salinas:
    “Ah! quante cose perdute
    Che perdute non erano.
    Tutte le serbavi tu
    Minuti grani di tempo
    che portò via un giorno il vento….”

    Poesia è

    “Andare alle sorgenti
    dentro un universo chiuso
    insinuarsi tra nubi
    e guerre di colori
    primigenie di spiragli
    non recinti
    avvento inaspettato
    scarnificare la ragione
    tra sogno e realtà
    vivere l’ impenetrabile
    straziante d’ eternità
    reinventare
    riverberi
    ma farsi attraversare
    da una sola verità”

    Grazie infinite!

  28. Gentile Gabriele
    ho visitato il suo blog su consiglio di una cara amica, e quindi mi piacerebbe sottoporle anch’io qualche poesia.
    Sperando che le piacciano, ovvio.
    un caro saluto
    Cristina Bove

    LORO CI SONO

    Prestami un piccolo mantice
    a sbuffo
    da farne un vento zefiro
    labbra di ciano tinte
    scivolare
    su profili di vetro

    intanto scrivo
    sulla tastiera l’ansia mia sonnambula
    in diretta

    si accoglie e ci si abbraccia
    altrove
    nel mio letto di ghiaccio e di scintille
    incorniciata a stille segnatempo
    dormire è un fuori-gioco

    ma l’amicizia sa come arrivare
    all’anima mia incredula
    con spartiti di musicheparole
    e d’improvviso
    intorno a me la fiamma
    ha mille braccia a riscaldarmi

    e vivo.
    ______________

    KARMA

    Scompongo liste nerofumo
    su neve calpestata
    le impronte dei calcagni
    fanno attente le vie
    – e dopo la cunetta viene il dosso –

    mi appoggio alle radici del baniano
    una fusciacca viola sulla fronte
    il merlo indiano gracula sull’asse
    frasi di piume

    e mi sconnette il cuore un soliloquio

    rinascerò da codici convessi
    eliche e barre
    a proda d’universi sconosciuti

    e tu sarai fremente d’arabeschi
    nel rovescio di_stanze della terra
    il piacere d’un attimo scomposto
    avrà braccia di cielo a contenermi
    e luce finalmente
    a farmi amore

    ________________

    SIPARIO D’INVERNO

    Spengo gli ultimi fuochi sui crocicchi
    copro il mio piatto a tavola
    e la sedia
    servirà bene a un’altra compagnia.
    Vi lascio il vino e il pane
    una tovaglia a fiori e una caraffa
    d’inutili parole
    e vado via.

    Sui fili tremebondi alte le voci
    innescano gerundi a passatempo
    nuvolaglia che incombe sulle case
    dove regnava il sole

    tresca di mandarine e mestoloni
    le limacce che guadano tra i muschi
    e grida ovunque
    nel grande schiamazzare degli svassi

    io mi dileguo
    sono come quegli albatri feriti
    dagli stili di ghiaccio
    che senza nido vanno ad ali stanche
    in cerca di uno spiazzo per dormire
    finalmente dormire

    ________________

    IN S(ì) MINORE

    Questa non è una tana di carezze, è piuttosto una scatola cinese
    e dentro -sillabata- una fontana
    ci sono voli sulle guglie e intrappolata
    una bambina in processione per corridoi infiniti

    la sua difesa è assecondare tutto

    Dorme il fauno ebbro, ha sulla fronte il lascito di un sogno
    l’edera sulla bocca
    di terra i fori occlusi e muto il flauto

    fuggi, bambina, è tempo di ferraglia
    non di cocci smussati dalle onde, gemme
    serbate nelle mani piccole
    morivi di ogni età

    disattesa la lingua e l’idiota enarmonico
    canta quarti di luna. Sotto la scala immobile
    il cane di Mirò

    e tu
    sì, dico a te
    che il tuo passo di pioggia scivola sul mio vetro rassegnato
    e non concede appigli
    hai forse braccia
    da contenere imenso?…

  29. Baci baci, Maria!

  30. Grazie a te, cara Maria!

  31. forse le mie non le sono piaciute!…
    pazienza
    le auguro comunque buone feste, con tutto il cuore.
    Cristina Bove

  32. Namaste’ !

    Ophelia

    “Come una sirena,
    cantava spunti d’antiche canzoni,
    come incosciente della sua sciagura
    o come una creatura d’altro regno
    e familiare con quell’elemento.”W. Shakespeare – Amleto atto IV, scena VII

    Un giorno o l’altro

    sarò acqua

    e tornerò nei fondali

    degli oceani

    per mescolarmi

    all’ usuali onde

    attratta dalle creature
    degli abissi

    Sarò confine ed infinito…-

    Sfiderò i guardiani

    segreta tra le alghe

    profonde

    e sommersa

    da echi di silenzio

    così perfetti

    da non vibrare mai

    sarò ricordo ed oblio…

    Altrimenti

    Arderò tra le fiamme

    dell’Etna

    che non concede requie

    alle radici

    e come fiato di lava

    colerò in fiumi

    rosso o nero

    il colore

    e argilloso

    il sapore

    -Non importa-

    Ma ghermirò da sola

    queste carni

    in un delirio sismico

    e sorgivo

    le mie parole

    grandi vele

    al vento….
    sarò musica e poesia

  33. CIAO GABRIELE,
    ti seguo da sempre (o quasi) mai sazia di nutrimento d’anima che in volo prende trasmigrando in “logos” dove solo il sapere del cuore può definire facendone memoria e thalassa.Bianca 2007

  34. Cara Cristina,
    apprezzo. Mandami una liberatoria a titolo gratuito per il programma “Inconscio e Magia” della programmazione di Rai Notte, e per eventuali repliche, con firma autografa, che potrai spedire al fax 06/3721881 oppure con scansione via e-mail.
    Ti ringrazio anticipatamente, un affettuoso saluto!

  35. Cara Bianca,
    ti ringrazio di cuore. A presto!

  36. Cara Maria,
    grazie al tuo “canto” da sirena…

    A presto!

  37. grazie a te, Gabriele! pensavo davvero che non ti piacesse…
    ti invierò la liberatoria via e-mail al più presto.
    buona serata e buon 2010

  38. HAITI

    Non silenzio
    ma
    croci di sofferenza
    in un inferno
    dove
    non si trova
    l’anima
    ancorata da qualche parte
    al di là dei suoi orizzonti…
    così sfiorisce
    la parola

    Maria Allo

  39. Cara Maria,
    sempre con emozione ti leggo.

  40. gentile dott La Porta
    Le invio alcune mie poesie d’amore ( tratte dalla raccolta L’amore impossibile)che rivelano l’anima junghiana che mi ispira da sempre.

    TU, MIA VITA
    Nella bocca entra il cibo
    che sostiene il mio corpo,
    passa l’acqua che annega
    la mia sete rovente,
    per il naso entra l’aria
    che mi fa respirare
    per le orecchie la musa
    che il mio cuore consola
    ma per gli occhi
    tu sola
    vieni,
    o dolce mia amata,
    tu che sempre dai vita
    al mio essere intero,
    tu che, o manna insperata,
    nutri assai più del cibo,
    che disseti di un’acqua
    sconosciuta ai mortali,
    che dilati i polmoni
    di uno spirito vivo,
    tu che incanti il mio cuore
    di divine canzoni,
    che per gli occhi sei luce
    sei colore, sei cielo,
    come l’arcobaleno
    dopo un’ardua tempesta
    come un lampo notturno
    che ti arresta il respiro
    come un sole al tramonto
    nell’empireo sereno.

    FORSE A TE

    Forse a te/
    sembra banale/
    una frase d’amore/
    gridata di lontano,/
    goccia di pioggia /
    in mezzo all’uragano/
    fotone vagabondo e luminoso/
    di un sole a mezzogiorno./
    Oh, quanto ignori/
    il taglio sanguinante/
    che lascia ogni tuo sguardo,/
    la ferita profonda senza fine,/
    oscuro tunnel, che mi mena, invano,/
    verso una vita che non ho vissuto/
    a quell’eterno tuo/
    essermi dentro,/
    nostalgia delirante di un immane/
    amore mai trovato/
    e mai perduto./
    Ma io non fremo contro la catena /
    di questo desiderio di ritorno/
    a dove ti lasciai,/
    dove si spegne/
    ogni cosciente inizio/
    e il sole, tramontando,/
    oscura il giorno./
    Vivo/
    cercando in quale istante/
    in quale vita,/
    notte stellata/
    dolce ed infinita/
    tu mi incontrasti,/
    errante.

    SOGNO
    Lasciami il sogno,
    lì ti potrò amare.
    Amami in sogno
    lì potrò donarti
    l’unico bene dei miei tristi giorni.
    Io t’amerò
    finchè potrò sognarti,
    oltre la fine di questa mia vita,
    ti aspetterò fino a che tu ritorni
    dalla notte del cielo ove sei nata
    a questa ardente anima romita
    che non fa che pensarti.
    Oh dolce è il sogno
    quando il suo abbraccio non ti sia letale!
    Ma io non permetto, pur se mi fa male
    che il tuo sguardo svanisca nell’azzurro:
    lo tengo avvinto a me
    come un bambino
    stringe al suo petto un cucciolo mordace
    senza sentirne i graffi
    senza odiarlo
    solo d’amore
    in cuore suo capace.

  41. «Vedi che sono uno che cerca?»: se la vita ha disperso e sparpagliato, «io ti voglio radunare di nuovo/nel vaso che ti fa felice».Rilke

    Panthein

    Con gli occhi chiusi
    verso l’inferno
    del prato asfodelo…
    il mio presente
    sulle rive taciturne
    attinge
    da quest’acqua vana
    che sempre svanisce.
    – Ciascuno insegue
    senza tregua
    tutto ciò che fugge-
    e come fragile fiore
    o frutto
    pende dal ramo
    sopra la sete fatale
    di Tantalo
    ma ritrova
    nuda su una roccia
    quel passato
    intenso
    del grande mistero
    spazio-temporale.

    Io tengo l’infinito
    nel palmo d’una mano
    alla ricerca di me….

    Maria Allo

  42. scusatemi, nella mia precipitosità non mi ero accorto che questo è un sito dedicato alla poesia famminile. Mi rendo conto di essere un intruso, qui, e chiedo gentilmente se è possibile togliere le mie poesie, Grazie
    Alessandro Ventura

  43. Caro Alessandro,
    questo vostro-nostro temenos è uno spazio aperto all’Anima, e a tutte le forme di espressione, compresa la Poesia (visto, anche, che nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche mi occupo di questa, e viene spesso inoltre dedicato uno spazio alle composizioni inviate dai telespettatori)… quindi le tue liriche sono assolutamente ben accolte… A presto!

  44. HO SAPUTO LA VITA

    Oggi ho guardato in faccia
    senza tante storie
    quei passi di me e di te
    sillabe inespresse
    spine reticolate
    non articolate
    viste di spalle elusive
    rapprese in occhi di gelo.

    Oggi ho saputo ciò che in fondo
    già da un pezzo sapevo
    ma dar voce al silenzio
    inabissa ciò che di me resta
    e qui l’Etna non può far male
    il suo respiro non arde poi così tanto…
    oracolo o destino non so.

    Oggi quel grido di sempre
    inespresso castrato
    oggi
    la ferita di sempre
    sanguina dal vivo
    perchè un sogno
    si svela spietato
    -Pensa –
    se non avessi fatto in tempo…

    Ora io so
    che la realtà
    non giustifica niente….
    Sono queste le voci
    sono questi gli accenti
    sono queste le metafore
    o solo cieli consunti
    e ritmi straziati?

    Il gergo un bagliore
    un margine stretto
    sutura di un grido….

    Forse tu credi
    di tradurre il mistero
    in cifre già contemplate
    o in segni tanto amati …
    o forse la via
    prima d’ogni dire
    prima del silenzio
    affiora da lame di resa
    da dolori già sfatti
    e ibridi di carne distese ?
    Solo squarci di rime
    franati
    questi lenti riflessi …

    Pensa
    Se non avessi fatto in tempo.

    Maria Allo

    Da “Cose sparse di me “

  45. Grazie, cara Maria!

  46. Caro Alessandro,
    e’ vero quanto dici. L’ispirazione junghiana si sente, e come si sente!

  47. Caro Gabriele
    Grazie dei tuoi commenti. Ti mando un altro paio di poesie, tratte dalla stessa raccolta(non sono poi tante, una ventina in tutto). Quando è troppo dimmelo senza paura, perchè temo sempre di essere invadente.
    L’ANELITO IMPOSSIBILE
    Certo è lo stesso anelito
    a spingermi ogni giorno,
    come un esploratore
    indomito e guerriero
    che, senza il minimo gemito,
    pur di trovare il fascino
    dell’ignoto che ha intorno,
    vince con fiero sprezzo il suo terrore,
    ad andar, sia all’indietro che avanti,
    cercando, tra i miei guai, quella dolcezza
    che avere non si può senza dolore.
    E nella mente ogni giorno finisce
    per incontrarmi, languido,il desìo
    degli affetti passati,
    che mai più il tempo non potrà portare
    alle soglie dei miei anni fuggenti
    e ancora, nuovo,
    dei rimanenti giorni
    il mio supplizio,
    amor che non darà mai godimenti.
    Questo tu sei per me:duplice viaggio
    in remote regioni ove cercare
    d’avvelenata nostalgia un tesoro
    che non si può afferrare senza danno,
    che solo brucia,
    arroventato oro.

    TU SEI UN RITORNO
    Tu sei un ritorno.
    E brilla nei tuoi occhi
    la luce intensa
    del mio tempo felice,
    ed è lo sguardo tuo
    che mi accarezza
    un balsamo mirabile
    che allevia
    del lungo esilio mio
    la cicatrice.
    Sorridimi per sempre
    perché il tempo
    riprenda a confortarmi
    di ciò che persi un giorno,
    delle giornate amabili di sole
    quand’io baci e carezze e amore avevo
    e nel mio non capir vane parole
    quanto fossi felice non sapevo.
    Il viso tuo
    che guarda nel futuro
    sarà per me meno duro riflesso
    di ciò che non è più.
    Amore mio
    che mai potrò incontrare,
    continua a illuminarmi
    del tuo raggio
    che rende meno oscuro
    il mio contorno,
    continua a consolarmi
    di quel viaggio
    così lungo da cui
    tu sei il ritorno.

  48. belle poesie, Alessandro! Sento vibrare qualcosa in me quendo le leggo!

  49. Cara Laura,
    hai ragione. Grazie. A presto!

  50. Caro Gabriele(scusa , ma ora mi viene da darti del tu, ovviamente se me lo permetti), ti ringrazio per l’apprezzamento. Ti mando l’ultima che ho scritto, sperando di non riuscire invadente
    LA VERA SOLITUDINE
    La vera solitudine
    è il silenzio che risponde alla tua voce,
    guardare tutt’intorno
    immensi spazi dove non c’è niente,
    osservare, chiusi in una stanza,
    riflessi d’oro di un dolore atroce
    senza mai condividerli.
    La vera solitudine
    è sentire una voce indifferente
    che ti parla al telefono
    una sera d’inverno,
    aver solo il calore di un camino
    per ripararti dal freddo pungente,
    poter guardare un viso
    soltanto nello schermo di un computer,
    e veder sempre esseri voltati
    da qualche altra parte
    non accorgersi di te.
    La vera solitudine
    è doversi dire ogni giorno da soli
    che abbiamo fatto qualcosa di buono
    senza mai poterne avere la certezza,
    essere consapevoli
    di voler dare qualche cosa a qualcuno
    e vedersela ogni volta rifiutare,
    è sentirsi cretini senza ragionare,
    è chiedersi chi siamo ogni minuto
    senza speranza di avere una risposta.
    La vera solitudine è piangere e gridare
    senza essere sentiti da nessuno,
    è recitare versi
    senza che alcuno si commuova,
    è suonare una musica
    senza danze all’intorno,
    è dipingere quadri per un pubblico cieco,
    è la soddisfazione che possiamo avere
    quando tiriamo calci ad un pallone
    verso una porta senza mai un portiere.
    La vera solitudine
    è non avere effetti
    su alcuno o nulla che ti stia d’intorno,
    è abbandonare il capo su di un seno
    che non conosci e che non hai cercato,
    è morire a poco a poco su se stessi
    con la testa appoggiata a un tavolato,
    è percepire il mondo bisbigliare
    e sentirne la presenza da un profumo,
    è bruciare l’arrosto dentro al forno
    e non aver più voglia di mangiare,
    e non sapere che son proprio in tanti,
    in questo mondo d’anime vaganti,
    a morir come te
    giorno per giorno.

  51. Caro Alessandro,
    hai una buona ispirazione.

    Grazie e a presto!

  52. Caro Gabriele
    Grazie per il tuo incoraggiamento
    Eccoti un’altra poesia, sempre con la preghiera di avvisarmi quando esagero con il “ritmo” di spedizione.
    L’OMBRA DI TE
    Io non ho mai sentito
    le tue gaie risate,
    non ti ho mai accompagnato
    nemmeno per un piccolo
    tratto ameno di strada
    e neppure conosco
    quella galassia strana
    che t’ospita da tempo.
    Di te posso vantare
    qualche fotografia,
    qualche breve notizia,
    messa lì, per i fessi,
    da allegri scribacchini.
    Fatico a immaginarti,
    nel tuo assetto regale,
    il tuo mondo
    è una luce,
    abbagliante e lontana,
    che mi getta nel buio.
    Io so soltanto
    che ogni giorno combatto,
    io solo
    e la mia spada,
    contro feroci eserciti,
    nella tenebra occulti,
    che ad ogni nota analoga
    s’alzano ad intonare
    assordanti peana,
    e conto
    nella tenda
    ove giaccio la sera
    le ferite infettate
    di un idra inesauribile.
    Non v’è alcuna speranza
    di giungere al castello
    dove vorrei salvarti,
    io che tanto fatico
    già a salvare me stesso,
    non vi saranno draghi
    da stanare ed uccidere
    nè incanto da spezzare,
    né turrita fortezza:
    l’unico invulnerabile
    d’impossibile assedio
    sarà,
    strano a pensarsi,
    la tua spensieratezza.
    Chissà, forse tu temi
    di guardare nel fango
    ove io mi dibatto
    e volgi gli occhi a un sole
    che ormai ti ha già accecato,
    o forse non vuoi ammettere
    che al mondo possa esistere,
    nella notte dei barbari,
    qualcuno come me.
    Questo voglio pensare
    e solo mi conforta,
    che forse, se io t’amo,
    è proprio perché sono,
    in questa mia tristezza
    l’altra parte di te.

  53. Caro Alessandro,
    prosegui…
    Un abbraccio!

  54. Grazie tante, Gabriele. Perdona anche la mia circospetta timidezza, che a volte può essere scambiata per preziosità(ma non è). Eccoti un’altra poesia:
    IL NOTTAMBULO
    Io,
    che ero un nottambulo,
    che odiavo il giorno
    e agognavo la notte,
    sempre in cerca del vano trambusto
    di folle insane
    e corse ininterrotte,
    io ch’ero sempre
    avido d’arraffare
    ciò che,
    bramoso,
    potevo depredare,
    ora,
    dal dì che t’ho incontrato,
    altro non cerco
    che le coltri del letto
    e il silenzioso buio della stanza,
    il mio silente e calmo paradiso,
    dove posso,
    anima persa in dolce rimembranza,
    sognare del tuo viso.
    Questo hai potuto fare:
    hai trasformato un uomo mal vissuto,
    con la calda magia della tua voce,
    in un angelo notturno e decaduto
    ch’or vuol soffrire su una dolce croce.
    Ed ora amo ancor di più la notte
    ed il mattino più non posso odiare,
    ormai,
    ti prego,credimi,
    perchè
    fino alla sera io ti posso pensare
    e poi la notte, dolce consigliera,
    la notte, sempre,
    mi riporta da te.

  55. Un abbraccio, caro Alessandro!

  56. Grazie, caro Alessandro!

  57. Alessandro, mi raccomando: continua…

  58. Caro Gabriele, il tuo incoraggiamente è per me di particolare valore, proveniente da un uomo di tanta cultura e sensibilità quale tu sei, e vale a ricompensarmi di tutta l’indifferenza che mi circonda(ho anche scritto un romanzo psicologico che nessuno ha voluto pubblicarmi). Bene, allora eccoti un’altro frutto della mia Anima:

    QUEL CH’IO VORREI DA TE
    Chissà che penserai
    di quest’anima vaga,
    di questo sconosciuto spudorato
    che si fa vivo ogni tanto,
    su uno schermo,
    per cantarti il suo amore.
    Di certo uno come tanti,
    uno che hai già incontrato,
    uno che ti vorrebbe
    per adornarsi di te,
    uno che bramerebbe
    godere volgarmente
    di questa tua avvenenza
    per vantare conquiste con gli amici
    o forse, tuttalpiù,
    un povero romantico esaltato,
    di cui tu certo hai già esperienza,
    capace unicamente
    di ipocrisie inconsapevoli.
    Non ti potrò convincere,
    sono sicuro, mai,
    di quel ch’io provo dentro:
    tu non mi crederai.
    Quel ch’io vorrei
    (e già vedo i sorrisi
    di miserabili volti)
    sarebbe aver giocato
    con te dentro un cortile,
    poterti dedicare da lontano
    un ricordo commosso,
    contemplare, abbracciati,
    nubi ardenti
    navigare in un terso, azzurro cielo,
    sentire il suono di una tua risata
    rieccheggiarmi di dentro,
    gustare insieme, nuovamente,
    la bontà di un gelato,
    quello che un dì prendevo
    all’uscita da scuola.
    Con te vorrei dividere
    i tesori più rari del mio cuore,
    metter tra le tue mani
    le lacrime e i sorrisi,
    la vergogna e l’onore,
    vorrei viaggiare sempre
    attraverso i tuoi occhi
    per entrar nel tuo mondo,
    per regalarti il mio,
    raccogliere una rosa
    nuovamente sbocciata
    sotto il sole di un tempo
    e offrirtela ogni giorno
    dopo che,nel profondo,
    io ti avrò ritrovata.

  59. Caro Alessandro,
    grazie. Puoi, se vuoi, spedirmi a anima@rai.it le tue poesie, con annessa liberatoria a titolo gratuito.

    Con affetto!

  60. vorrei sapere se si possono avere tutte le poesie che sono andate in onda in onda in trasmissione la notte.Vorrei ritrovarne qualcuna che non riesco piu a ricordare il titolo….
    Vorrei ritrovarne una in particolare,quella dove il poeta ha piu anni dell’amata e nel dubbio se lei lo ami davvero,chiede a se stesso in fin dei conti ”cosa vuole di piu”.

  61. Cara Margherita,
    purtroppo è alquanto difficile poterti fare avere tutte le liriche trasmesse, sono migliaia. Per quanto riguarda la poesia in particolare potresti indicarmi qualche maggiore dettaglio e da quanto tempo la trasmissione sia andata in onda?
    Grazie, a presto!

  62. Caro Gabriele, tu, che parli sempre di Anima, sai bene che essa a volte è benigna e creativa, ma a volte può rappresentare anche una rovina, se non viene accolta nel giusto modo dalla nostra coscienza. Questa poesia è nata proprio oggi, e te la mando volentieri. Un abbraccio
    Alessandro

    ANIMA OSCURA
    Come un bambino,
    ogni giorno,
    io mi lascio da te
    prender per mano,
    affascinato dalla tua bellezza,
    senza pensare mai
    a dove l’amoroso
    capriccio tuo
    di musa un po’ arrogante
    mi condurrà.
    E come sempre accade
    tu mi ritroverai
    a volte perso
    in un’estasi d’eden,
    a volte sotto turbini di pioggia,
    raffreddato e piangente,
    oppure udrai
    la mia tremula voce
    gridare aiuto
    nel buio più opprimente.
    Così mi ami
    o donna mia crudele
    me,
    che ignorai
    del vecchio saggio i nomi
    per seguirti da presso
    in ogni viaggio,
    tu,
    o sacra prostituta,
    che mi lasci
    di un dolore infinito il tuo retaggio
    e di nessun goder mai mi perdoni.
    Proseguirai nel darmi il tuo tormento,
    o cattiva matrigna,
    fino a che sarò stanco,
    finchè rialzerò il capo
    e una parola sussurrata
    da una stridula voce
    tornerà nella mente,
    e porrò mano, fiero, alla mia spada
    e l’alzerò
    sotto al sole,
    lucente,
    finchè l’avrò sul collo tuo puntata.
    Allora griderai
    del tuo male pentita
    anche se bene sai
    che non ti farò nulla,
    e mi amerai
    per tutta la mia vita
    senza dover più dire,
    o santa meretrice,
    che un poeta
    può vivere soltanto
    a costo di soffrire
    e di te resterà
    nell’anima rinata
    dentro a un cerchio invisibile
    solo una cicatrice.

  63. Grazie per aver condiviso questa emozione appena sbocciata…
    Un abbraccio, caro Alessandro!

  64. Caro Gabriele
    anche ieri la notte mi ha donato una poesia, Eccotela, sperando sempre di non eccedere.

    HO CAMMINATO
    Ho camminato
    di sera
    su di una strada illuminata
    solo da tristi luci di lampioni,
    nel solco che ho tracciato
    coi passi di una vita,
    incancellabile crepa
    del suolo,
    silenziosa imperfezione
    di un imperfetto deserto,
    bacio scoccato tra bocche tremanti.
    Qui,
    dove si ode solo il rumore
    dei miei passi esitanti
    invano cerco
    le porte sotterranee
    per entrare nel buio,
    il protetto rifugio ove cercare
    riparo dalla vita
    e trovare l’oracolo
    che mi spieghi la via.
    Ma ogni muro
    è nient’altro che muro,
    ogni asfalto non nasconde che terra
    sotto di sé
    e sento crescere
    l’antica paura delle fiere
    che mi fa sussultare ad ogni suono,
    a ogni sussurrato
    rumore di fogliame.
    Tu non ci sei,
    tu sei là,
    nel tuo mondo,
    dove non vuoi nemmeno immaginare
    cosa può voler dire
    restare qui, come son io,
    sul fondo
    di una savana
    cui non puoi scampare.
    Più non mi resta, ormai
    cha far ritorno
    alla mia inutile tana,
    vuoto avello
    dove altre bestie,
    ombre feraci,
    sirene maldicenti,
    come sempre
    sol per loro mi avranno.
    Fra poco sarà giorno.

  65. Caro Alessandro Ventura,
    molto bella. Mandamela a anima@rai.it (con liberatoria). A presto!

  66. Caro Alessandro,
    grazie dei versi (quanti anni hai?).

    A presto!

  67. Caro Gabriele, grazie a te della amabile accoglienza che mi hai riservato sul tuo blog. A proposito di anni, domani (il 26) ne faccio 47. Cominciano a pesare un pò, fortuna che c’è la poesia che sempre mi consola! Grazie ancora e un abbraccio forte.
    Alessandro

  68. Professore, leggendo tra i petali dei fiori di Alessandro Ventura…
    ho visto Re Artù vagare per il bosco (savana?!)… Lui è privo di Lei… Morgana trama… ma cadrà vittima del suo stesso incantesimo… (specchi in controriflessi!)

    Alessandro, sono davvero emozionanti le tue poesie (Lei ti ha trasmesso la parte migliore di Sè. DifendiLa adesso che ne è priva!)

  69. Caro Alessandro, 47 anni non pesano assolutamente (fattelo dire da me, che ne ho qualcuno in più…). Un abbraccio forte anche a te. A presto!

  70. Caro Gabriele. ti mando l’ultima poesia che ho scritto l’altro giorno. L’avevo giò inviata, ma poi, eliminando i file temporanei, devo averla cancellata senza volere. Eccotela:

    TU, LONTANA
    Chissà perché stasera
    mi sembri ancora più lontana e seria
    di quanto tu sia sempre.
    Guardo e riguardo ognora le tue foto
    e il tuo viso
    freddo mi appare,
    indifferente
    e stanco.
    Non farci caso
    amore mio
    chè, forse,
    in questa notte
    frigida e noiosa
    son io
    che più non riesco
    a tollerar che nulla mi stia a fianco,
    e non v’è luce, né colore o suono
    né immagine o calore,
    né perdono
    che possa dare vita a questo cuore
    scoraggiato e deriso,
    che alza invano
    lo sguardo verso un cielo
    senza stelle
    ove la mia speranza ho già reciso.
    Io che vorrei
    tanto sentirmi vivo,
    e basterebbe,
    all’uopo,
    un tuo sorriso
    son qui da solo,
    com’è mio destino,
    a soffrire un anelito a qualcosa
    che nemmeno conosco,
    e non v’è carne
    né profumo
    o musa
    che possa far accendere di sole
    un raggio,
    almeno,
    in questo buio fosco.
    Una vita mi attende
    senza un perché,
    fatta di poco o nulla,
    fatta soltanto di silenzio e muri,
    fatta soltanto di vuote parole
    e fantasie che vengono da sole
    e se ne vanno
    ad orizzonti oscuri.
    Mi dicono i tuoi occhi
    questa sera
    ciò che io sospettavo
    ormai da tempo:
    che si può avere amore,
    a questo mondo,
    solo per quello
    che di già ci allieta,
    e che può avere stima
    su questa terra
    arida e meschina
    solo d’alloro cinto
    ormai
    un poeta.

  71. Caro Gabriele, hai ragione, forse sull’età sono un pò tragico, è che sento avvicinarsi i 50 e l’idea in sè mi fa un certo effetto…sai, quando eravamo bambini, noi degli anni 60, un cinquantenne lo consideravamo già vecchio, e siamo cresciuti con quell’idea, che ora, a dispetto delle evidenze( anche i sessantenni oggi sono dei ragazzi), fatica ad andarsene. Sono comunque fiducioso che l’amore per la bellezza sia un ottimo antidoto al problema dell’età. Ciao e grazie per il tuo incoraggiamento!

  72. Cara Valeria, perdonami, non avevo ancora visto il tuo post. Grazie per aver colto il nocciolo più intimo delle mie poesie. Sì, Circe non ci trasformerà in porci se ci presenteremo a lei combattivi e coscienti, e ci donerà la parte migliore di sè stessa, che noi difenderemo fedelmente, se la contraccambieremo con la presenza di spirito e la consapevolezza del dio Hermes, anche se non è sempre facile ritrovarla in noi stessi. Ciao e grazie ancora

  73. Grazie a te, caro Alessandro!

  74. Tranquilli, Alessandro, Lei mettererà in risalto quanto valete, chi siete veramente e cosa vi manca.
    Ma se son porci… non ci sarà pozione o maschera che tenga (e questo spero si sappia già!)

    Grazie a te, Alessandro

  75. Caro Gabriele
    Ultimamente la mia produzione di poesie è alquanto prolifica( anche se forse non sempre all’altezza). Ho spesso suggestioni che mi spingono a scrivere e mi impongono di non essere dimenticate. A me piace mandarle in questo blog, perchè mi sento ben accolto per la prima volta in vita mia, ma, mi raccomando, temo ancora di essere invasivo(non mandarmi a quel paese se lo ripeto, io sono fatto così), quindi se è il caso di una pausa dimmelo pure. Intanto azzardo l’ultima che ho scritto:

    LE OMBRE DEL DOMANI
    Ricordo ancora
    quando partii col treno
    e ti lasciai a guardarmi
    ai bordi del binario,
    triste,
    e muta.
    Io non t’ho mai scordata,
    amore mio
    anche se ci han diviso lunghi anni,
    strada scoscesa,
    ebbrezza dissoluta.
    Lasciai la tua bellezza
    a confondersi tra i raggi del tramonto
    e in quel tuo viso inquieto
    dallo sguardo smarrito,
    in quella gialla luce,
    perdevo inconsapevole
    la vita tutta intera,
    le emozioni vissute
    che sempre mi avrebbero seguito
    per farmi sanguinare
    d’ora in ora
    ferendomi di immagini e parole
    tra strade e piazze
    e case sconosciute.
    Ed ora ch’ io sto per tornare
    m’han detto che tu sei andata via,
    questa volta,
    in un mondo lontano.
    Tu sei cresciuta
    o mia fanciulla
    in questo tempo infame,
    e io sono invecchiato,
    e ti ha rapito
    una cometa arcana
    molto più sconosciuta
    delle mie strade lontane,
    luogo che non potrei
    raggiungere nemmeno
    trovandone la via,
    inferno della mente,
    incubo tormentoso,
    dove ora son certo
    che non sarai più mia.
    A me non resterà
    che pensarti nei lunghi
    vespri pomeridiani,
    nel declinar del sole,
    seduto, nuovo estraneo,
    in qualche luogo,
    o strade o piazze o case
    ora perdute
    che un dì videro gli occhi di un amante
    scambiar per luci,
    come ingenuo infante,
    le ombre del suo domani.

  76. Caro Alessandro,
    l’ho davvero apprezzata!

  77. Grazie, Gabriele, tu sei per me, letteralmente, resurrezione di fiducia e autostima. Grazie ancora, davvero. Alessandro

  78. Grazie a te, caro Alessandro. (io non faccio nulla – deriva tutto dalla tua profondità). A presto!

  79. Caro Alessandro, è davvero molto bella. E poi, credimi, meglio non recuperare MAI gli amori smarriti. Mai.

  80. Caro Gabriele, ecco che lo spudorato invadente azzarda un altra poesia. Grazie sempre anche per la tua pazienza.

    A VOLTE SPERO
    A volte ancora spero
    che tu, forse, un giorno,
    arriverai,
    una notte piovosa
    o una sera al tramonto,
    anche se fosse tardi,
    anche se fosse
    l’ultima ora
    della mia vita,
    e allora occuperai
    i tanti spazi che languono
    ogni istante del tempo
    in attesa di te.
    Giovane e fresca,
    col tuo sorriso amabile
    il braccio mi darai,
    e non mi negherai la tua bellezza,
    e non avrai disgusto
    della mia carne invecchiata
    ma solo la certezza,
    come me in una vita,
    che forse ancor
    prima di essere
    tu m’eri destinata.
    Verserò qualche lacrima
    per l’incantesimo amaro
    che ci rapì per tanto
    e poi sorriderò,
    stringendomi al tuo seno,
    per la consolazione
    d’aver visto la fine
    dopo sì lunga attesa,
    d’un eterno rimpianto.

  81. E’ un piacere, caro Alessandro!

  82. Caro Gabriele, questa poesia è uno sfogo un pò amaro, ma d’altra parte, senza niente da sfogare non esisterebbe poesia:

    NOI SIAMO
    Noi siamo i perdenti,
    noi siamo quelli
    che non servono a niente,
    siamo la pianticella fiorita
    lungo la strada
    che nessuno vede.
    Noi siamo quelli
    che le donne non guardano
    siamo gli eterni sconfitti in amore
    siamo fra i tanti
    squattrinati e stanchi
    vacui nullafacenti del dolore.
    Noi siamo quelli
    di cui spesso si ride
    noi siamo quelli
    che non san fare niente
    quelli che restano
    solo su qualche foglio,
    quelli a cui si può rinuciar
    tranquillamente.
    Noi siamo quelli
    che la vita ha scelto
    per sottoporli a terribili scempi
    perché i loro gemiti vi possan deliziare,
    siamo i malati che non devon guarire
    siamo i profeti
    delle passate ore
    quelli che non devono mai
    per gli altri
    essere esempi.
    Noi siamo quelli
    che il fato ha destinato
    a ramoscelli tristi da potare
    per ricavarne quella linfa oscura
    che il mondo beve senza mai saperlo,
    siam l’alberello su cui si posa il merlo
    e lo sostiene mentre vuol fischiare.
    Noi siam la carne marcia da macello
    siamo la bocca che non emette suono
    siamo quelli per cui non c’è perdono,
    siamo quelli che devono soffrire
    perché il mondo si liberi e si elevi,
    siamo animali uccisi sull’altare
    siamo gli scarti di cibi indigeriti,
    gli abitatori di tristi pianeti
    dove nessuno sta:
    siamo i poeti.

  83. Caro Gabriele
    perdonami per questa poesia, forse un pò cruda, forse non adatta a questo blog, dove la tematica principale dovrebbe essere l’amore e l’interiorità profonda. In essa ho voluto esprimere la condizione di disagio del poeta di fronte alla società che lo circonda, per lo più incapace di valorizzare i suoi messaggi e tendente a considerarlo, oggi, più un disadattato un pò ridicolo che un artista. Cancellala pure, se ritieni opportuno, non c’è problema(io da qui non lo posso fare). Scusandomi ancora, ti ringrazio sempre con gratitudine sincera. Alessandro

  84. Caro Gabriele
    ecco l’ultima:

    L’AMANTE
    Forse tu hai già capito
    dalle parole di muse
    mie padrone,
    che io non ho mai avuto la speranza
    che tu potessi un giorno essere mia.
    E’ bianco ormai il capello
    ed io ringrazio il cielo
    che l’età mi salvò dalla follia.
    Allora sappi anche
    che ora so d’amarti,
    pure se brucia toglier questo velo,
    perché sarei disposto a starti accanto
    anche solo da amico o da fratello
    e pur di udire sempre la tua voce
    o non smarrir la beltà del tuo volto
    sopporterei la fiamma che perpetua
    di un incessante fiaccola il calvario,
    e mai vorrei che in tutta la mia vita
    mi fosse tolta questa ardente croce.
    Volendo amarti ho scelto di soffrire
    ma se dev’esser questo, e non minore,
    questo e soltanto il prezzo del mio amore,
    più non importa qual ne sia il ritorno,
    e vedo come un occhio in pieno giorno
    che poesia e meraviglia è il mio patire.

  85. Gabriele, scusa, aggiungo un paio di Haiku (mia passione del momento) In fondo prendono poco posto.
    IL BUIO
    Tu guardi il buio.
    Nulla sai del mio amore.
    Io t’abbaglierei.

    LA NOTTE
    Forse la notte
    è il mio attenderti inquieto.
    Tu sei il mattino.

  86. Bravo Alessandro!

  87. Parole in fiamme, caro Alessandro! Un abbraccio!

  88. Caro Gabriele
    anche in questa poesia vi sono fiamme ardenti, anche se nascoste:

    NOTTE D’AMORE
    Tu sei il paese
    ove vorrei abitare
    sei l’angolo di strada
    sempre amato
    da cui non voglio uscire
    tu sei il morbido letto
    dove spero morire
    sei il paesaggio assolato
    che io continuo a guardare
    sei l’acqua del mio fiume
    dove amo nuotare
    sei il calore perenne
    a cui mi posso scaldare
    sei il dedalo intricato
    in cui bramo sparire
    sei l’empireo infinito
    dove voglio volare.

  89. Grazie, caro Alessandro per questa tua “notte” condivisa!

  90. Caro Gabriele
    Ti mando l’ultima poesia, sempre della medesima raccolta. Ringraziandoti ancora ti porgo i miei più sentiti auguri di una Pasqua piena di salute e serenità nel Signore. Alessandro Ventura

    SE I TUOI OCCHI
    Se i tuoi occhi mi guardassero
    anche un solo momento
    più non mi importerebbe,
    nulla più,
    di tutti gli occhi che sono in questo mondo.
    Se mi parlasse la tua voce,
    una volta soltanto,
    potrei stare una vita
    solo, dentro a un silenzio,
    negletto da ogni ombra di creatura,
    gaio e felice, nel mio isolamento.
    E se la mano tua,
    per un istante,
    m’accarezzasse il capo,
    potrei morire, e ne sarei contento,
    perché di tutto ciò che al mondo esiste,
    di tutta la bellezza abbacinante
    che Iddio da sempre pose nel creato,
    avrei goduto il meglio
    e potrei chiuder gli occhi
    sereno ormai,
    di già acquietato
    d’ogni mio tormento.

  91. Grazie, caro Alessandro! Buona Pasqua a te!

  92. L’OSPITE RITORNATA
    Bene, sei tornata.
    Ora dobbiamo parlare.
    Ti aspettavo da tanto,
    e sono ancora molte
    le cose che ti dovrei dire.
    Mi par di cogliere
    stasera
    un’ombra di dileggio
    nel tuo sguardo.
    Io so cosa significa,
    so bene
    quel che pensi di me.
    So che mi compatisci
    ospite mia
    guardando
    questo eterno bambino
    che sempre è rimasto
    coi giocattoli in mano,
    che mai ha tradito
    le regole civili,
    e che da sempre è fermo,
    triste, sulla riva
    del suo lago tranquillo
    senza azzardare mai
    di prendere la barca
    che conduce all’ignoto.
    So bene quel che pensi:
    mi sono accorto
    che tu sei
    quell’ultimo legno periglioso
    cui non potrò sfuggire,
    e che
    presto o tardi
    verrà per imbarcarmi.
    Mi dispiace per te.
    Quel che non sai
    nella tua onnipotenza
    è che io
    qui, sulla riva
    tuttaltro che tranquilla,
    dove al posto dei flutti
    io soffro
    sferzate di vento bruciante,
    vuoti orizzonti
    e battute di caccia
    in cui mi riconosco
    a giorni alterni
    cacciatore e preda,
    forse già da tanto tempo
    t’attendevo.
    Cercherò,
    per riguardo di ospite,
    di non vedere
    lo scorno nei tuoi occhi
    quando scoprirai
    che il dispetto
    che tu volevi farmi
    era il gradito dono
    che io già agognavo
    ansioso.

  93. Gabriele carissimo, io, finchè sforno poesie nuove, continuo a mandartele. Mi raccomando, ti rinnovo l’invito a dirmi se è troppo. Grazie, e un abbraccio caloroso. Alessandro
    POESIA LONTANA
    E’ un po’ che mi trascuri,
    o mia poesia.
    Più non ti sento
    suggerirmi all’orecchio la canzone
    di cui tanto ho bisogno
    per riuscire un po’ a piangere.
    Oggi sei come
    una bella donna
    dal viso triste
    che guarda il cielo grigio
    fuori dalla finestra
    e non mi dà attenzione.
    Qui,
    nella mia solitudine
    rivestita di bianche pareti,
    che mi appartiene più
    se tu nemmeno resti
    a cantarmi nel cuore?
    Io e te eravamo
    come due barboni
    che si scambiavano,
    ogni tanto,
    solidali,
    qualche pezzo di pane
    e un po’ di vino,
    o due amanti colpevoli
    che si davano baci di nascosto
    celati in grembo ai vicoli
    inquietanti della sera.
    Ora, se tu mi lasci solo
    mi troverò come un naufrago
    che tutto ha perso
    e che non vede più spuntare
    l’alba sul limite del mare
    e laggiù in fondo aspetta
    che rompa il buio
    il bianco d’una vela.
    In questa nera tenebra t’attendo
    o musa mia.
    Vieni, anche se tu dovessi
    portar con te
    otri amari di pianto,
    vieni anche se tu dovessi
    aprirmi gli occhi
    per mostrarmi
    come uccello in volo
    il vuoto immane
    di spazi in cui morire.
    Vieni
    come vorrai.
    Fammi soffrire
    ma non lasciarmi solo.

  94. Sei sempre gradito, caro Alessandro!

  95. LA LUNGA STRADA
    Da tanto percorri la strada
    che ha lasciato le valli verdeggianti,
    si è inerpicata su colli d’erba fresca
    per scendere poi verso brulle pianure
    che portano a dirupi sconfortanti.
    Ora ti sei perduto
    e prosegui su cigli scoscesi
    dove ad ogni tuo passo
    potresti scivolare con il piede
    e cadere nel vuoto.
    Continua a camminare.
    Tu non ti puoi scordare
    da quanto tempo, ormai
    vai per questo sentiero.
    Troppo lungo sarebbe
    tornare sui tuoi passi:
    bruno era il capello
    il giorno che partisti,
    ora è color dei sassi.
    Lascia che questa via
    ti porti dove vuole:
    hai già imparato
    lungo la tua strada
    che il voler degli umani è poca cosa
    e nelle notti buie dei deserti
    hai udito spesso l’angosciante voce
    delle Moire che cantano da sole.

  96. NON CONDURMI
    Non condurmi vicino alle cose.
    Non portarle da me
    né me da loro.
    Lasciamele vedere da lontano.
    In distanza le cose sono magiche,
    ti lascano sognare
    di esse
    ciò che vuoi
    e brilla su di loro
    un invisibile raggio do sole.
    Forse, lontano,
    le cose ancora serbano
    le parole poetiche
    ch’esse effettivamente hanno,
    ciò che non è illusione
    ma una realtà nascosta,
    affascinante e bella
    che da vicino
    sempre,
    fatale,
    si cancella.

  97. Bellissima e significativa, caro Alessandro!
    Un abbraccio!

  98. In questa stanza entro come un’ombra che lambisce i muri, sospesa sul chiodo che sostiene i quadri, sul lume che li incornicia. Non sarò mai lì…Dentro…
    Scivolo via con il sorgere del sole, tra poco mi sveglierò.

  99. VORREI POTERTI AVERE
    Vorrei poterti avere
    accanto
    nella notte,
    nelle luci discrete
    di un mondo ancora sveglio,
    così, senza un impegno,
    solo perché ci va,
    solo perché in quel momento
    ognuno ha un suo segreto
    bisogno di calore
    e lieve oblio.
    In una piccola porzione di mistero
    potremmo ritrovare
    le dolcezze perdute
    che non hanno futuro
    ma che forse promettono
    prima che spunti l’alba
    un abbraccio infinito.

  100. …ma che bello tutto questo tuo abbraccio infinito, caro Alessandro!

  101. Caro Gabriele, grazie sempre dei tuoi commenti incoraggianti. Questa che segue è l’ultima di oggi. Un caro saluto. Alessandro
    LA CORSA
    Ti coglierà
    la nera dea
    dove ti sarai fermato
    e passerà col bianco
    suo pennello spietato
    sull’ultimo te stesso.
    Dove ti siederai
    lì ti imprigionerà
    l’infame tua vecchiaia
    quando più non ti muoverai
    quando più non alzerai
    gli occhi all’intorno.
    Fuggi, corri,
    cammina,
    assalta ogni mattina
    nuove ignote barriere,
    fa in modo di non esserci
    quando loro verranno
    o d’essere altro uomo.
    Solo così non t’avranno le moire
    solo così morderti non potranno
    le tre viscide vipere.
    Allora solamente
    finchè fiato ti resti
    potrai dire di vivere.

  102. LA VIA
    Sono seduto
    sul ciglio della strada.
    Attendo che tu passi
    ma, nel frattempo,
    solo ombre nebbiose
    vedo sfilare a me davanti.
    Troppo tu vai veloce
    amore mio
    e chissà per quale via
    fai la tua corsa.
    Lascerò che tu vada
    ormai
    sino alla fine
    né ti potrò cogliere a volo
    né incrociarti in cammino
    né seguirti da presso.
    Strade diverse
    ci porteranno via,
    strade lontane,
    straniere l’una all’altra.
    Resterò
    nella mia domenica sera
    a cercar di comprendere il mistero
    per cui tu mai
    saprai di me
    mentre io seppi di te
    come un destino.

  103. LA POZZANGHERA
    La pozzanghera,
    e’ un minuscolo lago
    per i sogni smarriti
    d’un bambino
    Un piccolo mare
    per barche di carta
    colorata
    Umido specchio
    senza risposta,
    per i miei desideri
    reconditi.
    Cielo capovolto
    dove angeli di fango,
    con occhi di gigli,
    raccolgono nei loro
    cuori d’acqua,
    le ombre rotte
    della vita.
    ——————-GINA TOTA15-9-1988
    TORI DAI MUSI DI SCHIUMA.
    UN minaccioso
    branco di tori,
    dai forti musi di schiuma,
    cozza con le corna di corallo-
    contro un muro di scivolosi silenzi.
    Tori,dallo sgardo oceanico,
    si preparano per le arene di vento,
    con il cuore tondo di luna.
    Pronti, per il momento della verita’
    contro toreri di fuoco .
    Uomini di pietra dura,col destino
    legato alle mani,
    consapevoli dei pericoli,
    sempre pronti a morire,
    e a rinascere dalla salmastra
    e larga cantilena.
    ———————–GINA TOTA I985 POESIA DEDICATA AI MARINAI. GRAZIE ANCORA PROFESSORE.CIAO G.T.

  104. LE CIVILTA’

    IN alto
    su un capitello,
    rose di marmo
    finemente lavorate,
    espandono profumati
    silenzi.
    Fra le snelle colonne-arabo-
    normanne,
    la luna schizza tutta la sua
    pallida anima.
    Una mistica fontanella,
    come un alambicco-borbotta
    la sua umida noia.
    Quei giochi di marmo-
    sfidando il tempo.
    parlano due diverse filosofie
    geometriche,ma insieme
    formano un’armonia aerea,
    per questo nostro arido
    pentagramma senza chiave
    dei nostri domani.
    Stillano nell’aria il sudore amaro
    della storia,
    l’attimo di un sogno,o di un’idea.
    ——————————12 2-1987. titolo le civilta ‘ GINA TOTA POESIA PUBBLICATA SULLA R.V.L. LA VALLISA,BARI.

  105. TRAMONTO.

    UN VECCHIO
    COL VOLTO SOLCATO
    DAI PASSI TAGLIENTI
    DEL TEMPO,
    DOPO AVER CONSUMATO
    OGNI SUA MERAVIGLIA,
    ORMAI STANCO,
    SENZA PIU’ METE
    DA RAGGIUNGERE-
    SI SIEDE SU D’UNO SPICCHIO
    SI SOLE,E S’UNISCE AL GIORNO
    CHE MUORE.
    ——————-GINA TOTA 13-3-87.

  106. C’ E’ DIO

    C’ E’ DIO SULLA BOCCA
    MUSICALE DEL VENTO
    NEL GRANELLO DI POLVERE,
    UMILE FRATELLO DELL’ENERGICO
    ATOMO
    C’ E’ DIO,NEL GESTO DELL’UOMO
    QUANDO INCORONA LA VITA
    DI LUCE, E LA CIRCONDA DI CANTI
    SUBLIMI.
    C’ E’ DIO,DENTRO LE PAROLE
    AMARE,GRIDATE NEI MOMENTI
    DI SFIDUCIA.
    E’ TOTALE LA SUA PRESENZA,QUANDO
    CI TUFFIAMO NEL BUIO TETRO DEI NOSTRI
    ERRORI.
    C’ E’ DIO NELLE NOSTRE PICCOLE ORE,
    CHE PASSANO COME SABBIA ATTRAVERSO
    LA CLESSIDRA DEL CUORE.
    C’ E’ DIO,IN OGNI AMORE,,PERCHE” DA LUI,
    VENGONO TUTTE LE COSE.
    ANCHE IL MIO CANTO INTERIORE, QUESTA MIA
    PICCOLA VOCE
    CHE TENTA DI FARE NIDI DORATI-NELL’ORECCHIO
    DEL TEMPO.
    ——————GINA TOTA.15-9-I989

  107. GENTILISSIMO PROFESSORE,SPERO DI NON ESSERE NOIOSA NELLO SCRIVERE SUL SUO SITO LE MIE POESIE, SONO CONTENTA DI QUESTA POSSIBILITA’ CHE LEI MI DA’ .GRAZIE INFINITE.
    AL PROFF GABRIELE LA PORTA. GINA TOTA CIAO.

  108. Cara Gina, le tue poesie sono le benvenute

  109. CERCATEMI.
    CERCATEMI,
    AL CANTO DEL GALLO,
    QUANDO LA VERITA’
    SI SVEGLIA,
    E SCONFIGGE MENZOGNE
    DI TENEBRE.
    CERCATEMI,
    QUANDO IL TEMPO
    MUOVE IL SUO CUORE
    MATEMATICO NEGLI
    OROLOGI.
    CERCATEMI
    NELL’OCCHIO OSCURO
    DELLA SERA,QUANDO
    UN’ACCESA PREGHIERA
    SALE IN VERTICALE
    VERSO LO SPAZIO SIDERALE.
    CERCATEMI
    TRA UNA PAROLA ED UN RESPIRO.
    CERCATEMI
    NEL PASSATO-E NEL PRESENTE,
    SINO AL PROSSIMO FUTURO,QUANDO
    IL SOGNO PIGRO ,PIGRO DI SOLE,
    DIVENTERA’ POESIA!!
    —————————GINA TOTA.18-DICEMBRE.1989

    AL PROF.GABRIELE LA PORTA.

    QUANDO IL

  110. L’AURORA

    PIAN PIANO
    L’AURORA SI SVEGLIA
    ALZA LA SUA TESTA
    DAL CUSCINO DELL’UNIVERSO.
    E PARTORISCE DA QUEL SUO
    GREMBO DI GIGLI-
    UN NUOVO GIORNO,
    DA ME ATTESO.
    E DAL MIO VIZIO DI VIVERE
    CONSUMATO.
    ————GINA TOTA19-DICEMBRE 1981.
    —————————————————————————

  111. ORA ZERO

    Malate filosofie
    all’orizzonte,
    una pace nutrita
    con poco amore.Colombe
    meccaniche,beccano cartucce
    di piombo
    Parole chiuse,
    dalle bocche dei potenti,
    per ingannare il mondo,
    con sorrisi di iene.
    e voli di corvi.
    La notte e gia’ pronta
    a scendere nei cuori,
    con mille orologi,pronta
    a segnare l’ora zero.
    —————————gina tota 21-gennaio,1984

  112. L’UNIVERSO DEL POETA.
    IO sono la morte
    della morte,la mia falce,
    e’ la penna

    IO sono la rosa della rosa
    sono il sole,del sole
    e brillo sulle piccole cose.
    Sono la parola della parola

    IIO sono quella che mi sta
    di fronte,quella che s’incontra
    nel tunnel della vita.

    Sono la ferita profumata
    sulla divina fronte,
    mi trovo nelle mani,e nel costato
    della crocifissa verita’

    Sono la lancia appuntita
    nelle mani dell’incredulo
    centurione.

    Sono la bocca di SOCRATE
    e l’orecchio del mondo

    Sono L’EUCARESTIA della
    quotidianita’,nel tabernacolo
    di pane.
    IL pane amaro di chi vive
    sotto le stelle

    Sono il bacio bugiardo
    di Giuda Iscariota.

    SONO il buon Abele-
    e il geloso CAINO

    SONO l’ULISSE alchemico
    nei meandri eterni idell’illusioni,

    Sono lA Penelope,
    che disfa ogni notte
    la tela della furbizia.

    Sono la VENERE-
    e nasco dalla spuma delle vostre
    passioni,
    la VENERE geometrica,
    quando prendo a calci,chi sbava
    sul mio cuore.

    io sono la morte della morte,
    la mia falce,e’ la penna.
    ——————–gina tota 13-12- 1996.

  113. AL PROF,GABRIELE LA PORTA.
    CIAO PROF.SPERO CHE SI SIA RIPOSATO IN QUESTO PERIODO DI VACANZE. IO L’HO TRASCORSO NAVIGANDO AVENDO PER NOCCHIERO,IL SUO NOME,
    APPRODANDO INNANZITUTTO SUL SUO SITO,CHE INSEGNA A TUTTI,COME EVITARE GLI SCOGLI DELLA VITA. IO HO INCONTRATO MOLTI SCOGLI,CHE NEMMENO ODISSEO IN TUTTE LE SUE AVVENTURE,HA MAI INCONTRATO.ANZI! LUI,FURBONE,ERA LO SCOGLIO,PER I SUOI NEMICI,VEDI IL REGALO DELL’INGANNO..IL CAVALLO DI TROIA. CHE FECE AI TROIANI,E ANCHE OGGI,GLI ULISSI DEL MONDO,SI DILETTANO CON FURBIZIA,A FAR DONO DEI CAVALLI AI NUOVI TROIANI.TUTTO CAMBIA,MA NON L’INGANNO,OGGI I MEZZI SONO PIU’ RAFFINATI..LA SALUTO CIAO CIAO GINA TOTA

  114. LA FARFALLA,E LA ROSA.

    L’ETERNITA’ IN UN BATTITO
    D’ALI.

    LA ROSA,SEDUZIONE DIVINA
    PER NOI MORTALI.
    ———————————-GINA TOTA.15-AGOSTO.2010
    A LEI,PROF.GABRIELE LA PORTA.CIAO

  115. SUPPLICA A DIO
    DIO DEL PANE, E DEL SALE
    DIO CHE VIVI NEL MIO MALE,
    FA’ CHE L’NCHIOSTRO DELLE MIE VENE
    DIA VITA ALLE MIE PAROLE.
    DIO DELLA MIA QUOTIDIANITA’,LASCIA
    L’IMPRONTA DEL TUO PIEDE DESTRO,
    SULLA SOGLIA COSMICA DEI MIEI GIORNI
    SINISTRI.
    DIO DELL’ETERNITA’,SNODA LA TRAPPOLA
    MORTALE DEL VISCIDO RAGNO,
    DIO DEI MIEI SABBIOSI SILENZI,E DELLA MIA
    ARGILLOSA PAZIENZA,
    FA CHE IL GRANO DORATO DELLA TUA LUCE,
    INDORI LA MIA ESISTENZA.
    DIO DEI MIEI ANTICHI PERCHE’,
    DIO DEI MIEI ANGOLI,DEI MIEI SPAZI,
    E DEI MIEI LIMITI,
    ACCORCIA LA DISTANZA FRA ME,E TE,
    E VIVIMI ACCANTO,NEI MIEI MATERIALI
    DESIDERI DI SOPRAVVIVENZA.
    CIBAMI DELLA TUA UMANA PRESENZA.
    SPALMA SUL MIO CORPO L’OMBRA VERTICALE
    DELLA TUA ALTA SAPIENZA,DONAMI LA TENACIA,
    E LA FORZA,CHE SIA FATTA DI DURA SCORZA
    LA MIA FEDE.
    INCONTRIAMOCI NEI GIORNI SENZA SOLE,
    IMBRATTATI DI SANGUE,TRA LE FERITE
    APERTE DEI MIEI SIMILI,NEI PIANTI
    DEGLI ULTIMI,SOTTO I CIELI STRACCIATI.
    DIO DEI MIEI DUBBI,TI OFFRO IL MIO NULLA,
    IL TUO TUTTO.
    —————————-GINA TOTA.13-DICEMBRE.2002.
    AL PROF.GABRIELE LA PORTA.G.T.
    SPAZI

  116. i BAMBINI
    I BAMBINI,raggiungono le stelle
    sognando,
    i bambini come i poeti danno
    del tu a DIO.
    I BAMBINI dipingono la vita con il
    sorriso
    I bambini fanno la guerra tra di loro,
    stando seduti sulle sedie,
    e,immaginando praterie .
    I BAMBINI, hanno pensieri
    di cristallo,che tintinnano nell’aria.
    I BAMBINI,vivono le guerre dei grandi,
    come se fosse un gioco,e portano
    sulle gracili spalle,dei veri fucili,
    i bambini incontrano i lupi,
    e credono di vivere una favola.
    I bambini,nei giardini incontrano
    il mondo con la faccia da pagliaccio.
    che regala caramelle
    I bambini,hanno nelle mani,la mano
    di DIO.
    i bambini,nelle mani degli adulti,
    appassiscono come fiori,ancor prima
    di sbocciare…
    …I BAMBINI,i bambini,i bambini.
    ——————-gina tota 4-aprile.2007.

  117. AFORISMI DI GINA TOTA.
    IL TEMPO NON ASPETTA IL TUO TEMPO.
    1-IL TEMPO DEGLI UOMINI,’ SOLO ILLUSIONE
    2-LA VERITA’ HA LA VOCE DEL TEMPO.
    3-NEL DETTAGLIO,L’UNIVERSO,NELLA GRANDEZZA
    SOLO APPARENZA.
    4-ATTENTI AI CAVALLI DI TROIA,ATTENTI ALLE PENELOPI, ATTENTI AI PROCI.
    5-SOLO GLI ANIMALI MI HANNO INSEGNATO QUALCOSA.
    6-PREFERISCO I SOLILOQUI,PIU’ CHE UN DIALOGO
    CON UN IMBECILLE.
    7-GIUDICARE GLI ALTRI VUOL DIRE CONDANNARE SE STESSI.
    8-OGNUNO DI NOI,E’ UNA PAGINA DI STORIA.
    ————————GINA TOTA.AFORISMI PUBBLICATI

  118. EPIGRAMMA.(1)

    ALLA SOCIETA’
    LA TUA ANIMA,
    E’ UNO ZERBINO,
    DOVE IO STROFINO
    I MIEI PIEDI,
    PIENI DI SOLE-. 15-2-1989 GINA TOTA
    ————————————-
    EPIGRAMMA (2″)
    ALLA SOCIETA’

    IL TUO CUORE
    E’ UN PITALE,
    DOVE LA MIA ANIMA,
    ORINA IL VELENO
    CHE MI HAI DATO
    DA BERE.
    ———————————-15-2-89 GINA TOTA.

  119. Cara Gina, come sempre, ti ringrazio per le tue poesie. Un abbraccio, Gabriele

  120. acrostico
    —————————————
    GIOIA TU DAI
    A CHI TI ASCOLTA, PER LA
    BONTA’ DEL TUO PROGRAMMA
    ROSE SONO LE TUE PAROLE
    I NOSTRI CUORI TU EDUCHI ALLA BELLEZZA
    E’ SAPIENZA CIO’ CHE TU INFONDI
    LA VITA,HA BISOGNO DI RIFLESSIONE,
    E PER QUESTO,CHE IO DICO GRAZIE
    ——————- PROF.RE. GINA TOTA

  121. Gina, le tue poesie hanno fascino, magia e amore per il Divino.

    Grazie ai tuoi versi, il mio Spirito sepolto nel caos della mia psiche, ha conosciuto momenti di serenità.

    La tua solarità di donna supera la dimensione dell’ oscurità. L’ anima sulla Terra è afferrata dal dolore continuo, essendo un tessuto, non di questo Mondo.

    Le tue poesie dànno dignità all’ uomo che ha perso se stesso, nel tuo piccolo, aprono il varco alla vittoria dell’ umano, a volte, sconfitto dal tragico quotidiano.

    Brava, Gina ! L’ ottimismo è la tua forza vincente. Luigi.

  122. SALVE SIGNOR LUIGI,NON SO COME INIZIARE NON PERCHE’ NON SONO CAPACE, E CHE,LEGGENDO IL SUO COMMENTO,HO DETTO TRA ME,CHE LA POESIA,E’ COME IL FILO D’ARIANNA,CHE COME LUCE PORTA VIA LONTANO DAI LABIRNTI MALEFICI DANDO AD OGNUNO DI NOI,A ME PER PRIMA,LA CONSAPEVOLEZZA.ANCH’IO TRAGGO GIOVAMENTO NELLO SCRIVERE,.SINCERAMENTE DEVO AMMETTERE CHE SE NON FOSSE STATO, PER QUESTO DONO,DATO DA CHI TRIONFA NELLA VERITA,’IO SAREI GIA’ PERDUTA NEL CAOS.QUEL DIO CHE SPESSO IO NE DUBITO L’ESISTENZA,QUEL DIO,SI MANIFESTA IN TUTTA LA SUA ETERNA GRANDEZZA.ORA HO IL PARKINSON,PROBLEMA ASSAI GRANDE,CHE CON LA FORZA DELLA VOLONTA’,CERCO DI AFFRONTARLO,COME SI AFFRONTANO TUTTI I PROBLEMI.CERTO,NON SONO ERCOLE,MA LA FORZA,NASCE DALL”AMORE PER LA VITA,CERTO TUTTI NOI AMIAMO VIVERE,MA QUEST’AMORE QUESTO NON VOLER GETTARE LA SPUGNA,E DARSI PER SCONFITTO E’ LUI CHE NEI MOMENTI DI SFIDUCIA,CI ACCAREZZA L’ANIMA,E CI FA FORTI.IO GENTLISSIMO PROF LUIGI, LA RINGRAZIO,SONO CONTENTA CHE LA MIA POESIA,,LE HA DATO SERENITA’, GRAZIE.! DA GINA TOTA.gina.tota@alice.it

  123. Potesse la parola sola,
    come fosse ago,cucire ai lembi del
    cieli, le nostre anime confuse
    per signoreggiare senza nulla avere,
    e senza potere.
    Potesse la parola come una mano d’amore
    accarezzare il mondo,
    ma perche’ gli uomini, vogliono restare
    analfabeti,?
    ——————–gina tota 18-agosto 2010

  124. DIO,E’ IN CHI LO CERCA.

    DIO SI MANIFESTA NEI NOSTRI DOLORI,

    NELLE NOSTRE RIFLESSIONI. G.T.

  125. Grande poetessa “Marceline Desbordes Valmore” grande Verlaine che gli diede giustamente voce nel suo testo. cosi come meritano tante Poetesse!!

    Da: lettere di Donna, “M.D-Valmore” (2 quartina)

    Nulla saprò tracciare che non sia in te
    tanto più bello;
    Ma cento volte dette, la parola dell’amata
    Sembra nuova.

  126. TUTTO SI ETERNA NEL TEMPO,
    NIENTE DI NUOVO OGGI FORGIAMO
    MA ESSENDO NOI,EREDI DI CHI CI
    HA PRECEDUTI,ENTRA NELLA LOGICA,
    CHE QUELLE STESSE EMOZIONI VENGONO
    DA NOI SENTITE ED ESPRESSE
    CON DELLE PAROLE,CHE SEMBRANO
    NUOVE,MA CHE IN REALTA’ SONO ANTICHE
    ED ETERNE. “E,SEMPRE NUOVA, LA PAROLA DELL’AMATO”.( NULLA CI DISTINGUE! SE NON IL
    IL SENTIMENTO D’AMORE, DA ALTRE CREATURE VIVENTI) (GINA TOTA) 19-AGOSTO 2010

  127. Siamo quello che siamo stati in quel tracciato che noi chiamiamo storia passato! abbiam vissuto…sempre! ogni essere umano, è, tutti gli esseri umani… d’ogni tempo!!! 😉 …. “Nulla è vecchio nulla è nuovo” !!! 😀

  128. Gina, u n’abbraccio a te, che sei le tue “Poesie”!!! belle, veramente Belle! 😉

  129. PAROLA

    SEI TU,IL MIO SENSO IMMENSO
    TI PENETRO COL MIO OCCHIO
    LUNGO,
    TI POSSIEDO SU UN LETTO
    DI CARTA,,UBRIACA DI LUCE,
    E RITMO

    PAROLA,
    AMANTE SONO DI TE,
    LA MIA LINGUA E’ LA TUA CASA,
    IL MIO CUORE,UN FANCIULLO,
    CHE SORRIDE NEL SONNO, SAZIO
    DEL TUO MISTERO PROFONDO.
    ————————GINA TOTA.6-11-2003

  130. GRAZIE DOTTOR MAIORANA,PER IL SUO COMMENTO,
    DOVE EMERGE LA SUA EMOTIVITA’ LA SUA BRIOSITA’.
    GRAZIE AL PROF.ZANNA BIANCA,( LUIGI ) CHE CON ALTRETTANTA GENEROSITA’ NON MI HA FATTO SENTIRE SOLA. GRAZIE! DI CUORE.

    GINA TOTA
    gina.tota@alice.it

  131. JAZZ,POETICO

    MI NASCONDO DIETRO
    UN RAGGIO DI SOLE
    PER NON CADERE NELL’OMBRA
    DELLA MIA OMBRA.
    MA M’INSEGUE IL CAOS CON LA
    FACCIA GRASSA DA MACELLAIO.
    ED IO CORRO DIETRO UN SOGNO,
    DENTRO UN SOGNO.
    ED E” GIA’ NOTTE!
    LA LUNA GATTA FA LE FUSA
    AL GOMITOLO MONDO.
    ————————-21-MARZO,1989 GINA TOTA.
    QUESTA POESIA,FU SCRITTA ALL’ALBA AVEVO FATTO UN SOGNO STRANO,SURREALE,E DECISI CHE DOVEVO SCRIVERE UNA POESIA. G.T.

  132. Gina buonasera. Sono rientrato adesso dalla terra del mio amico Giuseppe Maiorana.

    (LO SO, GIUSEPPE, CHE NON SEI MIO AMICO. TUTTAVIA TI VOGLIO BENE INDIPENDENTEMENTE DAL TUO STATO ANIMICO NEI MIEI CONFRONTI. PEPPINUZZU, QUESTO E’ IL SEGRETO PER VINCERE ).

    Gina, sono contento che mi hai risposto.

    Avrei voluto sentire tutto, tranne del problema Parkinson.

    MI HAI FERITO E STO MALISSIMO ! IO SO SOLO ESSERE FELICE DELLE VITTORIE DEGLI ALTRI.

    Poetessa, sembra un gioco di parole ? Questa esperienza sovrumana mi rende invulnerabile al cospetto dell’ odio terrestre.

    ” La malattia di Parkinson” è la prova più difficile della tua esistenza umana. Non devi crollare ! Devi essere degna e superba del tuo dolore. E TU LO SEI, BRAVA !

    Ci sono persone che vincono il cancro., perchè non combattono la malattia, CERCANO LA GUARIGIONE.

    IL FARMACO E LA TERAPIA SONO IL VERO VEICOLO GUARIGIONE.

    PERO’, IL CORAGGIO E’ ANCHE UNA FARMACO METAFISICO.

    QUELLO CHE IMPOSSIBILE ALL’ UOMO E’ POSSIBILE AL PARACLETO.

    Gina, è difficile realizzare quello che ho scritto. Certo!

    IL CONTARIO E’ PEGGIO !

    Ti scriverò in privato; la tua mail: ginatota@alice.it – E’ giusta ?

    PER FAVORE NON CHIAMARMI SIG. LUIGI, NE’ PROFESSORE. PERCHE’ NON SONO UN DOCENTE. E DAMMI DEL TU. OK ? GRAZIE !

    Puoi scegliere : Luigi, Zannetta, oppure Bond. Sono come la Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.

    Un fraterno abbraccio, Luigi.

  133. CIAO LUIGI,SONO CONTENTA NEL SENTIRTI,PER ME E’
    COME UNA MEDICINA,CHE PLACA LA SOFFERENZA NON SOLO FISICA,MA ANCHE PSICHICA,MA COME TU,AVRAI NOTATO,NON SONO LA TIPA CHE SI LASCIA PRENDERE DALLA RAPACITA’ DI UN MALDESTRO DESTINO.SONO DIECI ANNI CHE CONVIVO CON IL MIO
    AMICO PARKI, VIVO DA SOLA,,MA FORSE SARA’ MEGLIO CHE CON UN MEZZO COME L’E- MAIL IO POSSO RACCONTARE NON PER RICEVERE IL PREMII DELLA BONTA’.MA E’ SEMPRE VALIDO CONFIDARSI ANCHE CON UNA PERSONA SENSIBILE COME TE,.L’HO CAPITO DA IERI SERA ATTRAVERSO IL TUO COMMENTO.IO SONO ABRUZZESE,DI SULMONA,MA VIVO A MOLFETTA,PERCHE’STOP PER POTER RACCONTARTI AVREI BISOGNO TUO INDIRIZZO POSTALE,.NELL’ATTESA TI SALUTO BUONA NOTTE SONO LE4.26 DI MATTINA,HO SCRITTO LE MIE POESIE.TI SALUTO,CIAO GINA TOTA LUIGI.

  134. ota@alice.it ciao LUIGI ECCO LA MIA E- MAIL,BUONA
    GIORNATA.CIAO GINA.

  135. No Luigi,… ognuno è fatto a modo suo, non è questione d’amicizia, io non sono nemico di nessuno! ripeto ognuno va accettato per come è, io per come sono tu per come sei,…ma parlare d’inimicizia,…No!!!

  136. Gina, mi aggiungo anche io alla richiesta di Luigi, niente Dottore, anche perchè non lo sono. ma pur quandolo fossi, non mi piacerebbe!!! chiamami majo come fanno glia altri amici del blog! altrimenti ti chiamero Dottoressa? “scherzo”…..con affetto Giuseppe! 🙂 😀

  137. ciao luigi volevo sapere se stai con skaype fammelo sapere ciao gina.tota@alice.it

  138. Grazie tante, Gina. Mi sembra un’argomentazione profonda, ma ti ricordo che nell’Elogio della Pazzia c’è scritto:”La cosa peggiore è lasciarsi ingannare. Anzi, la cosa peggiore è non lasciarsi ingannare”. Baci.

  139. CARISSIMI AMICI, LUIGI,GIUSEPPE,E GABRIELE,LE TRE PERSONE,CHE SE PUR DISTANTI DALLA MIA CITTA’ MI STO AFFEZIONANDO,E’ BELLO AVERE AMICI,MA DOVE IO VIVO,PER VARI PRECONCETTI, AVERE DEGLI AMICI,E’ UN PO’ DIFFICILE,VUOI PERCHE’ OGGI SI E’ PERDUTO LA DIMENSIONE UMANA,CHI CORRE DI QUA’,E CHI DI LA’ MA DOVE VANNO? POI,QUANDO VEDONO CHE SEI FUORI PISTA,A CAUSA DI UNA MALATTIA. FUGGONO LONTANO UN MIGLIO,DOVE VANNO? BO’ MA IO NONOSTANTE TUTTO VADO AVANTI,CERTAMENTE NON TUTTI FUGGONO,NON TUTTI SONO EGOISTI, MA PERCHE’ SIAMO COSI’ BABBEI E A NON SCENDERE DAL PIEDISTALLO! MA IO, AMICI, SONO ABITUATA A FARMI COMPAGNIA.E QUESTO E’ IMPORTANTE PER ME,BISOGNA CONVIVERE CON SE STESSI,VOLERSI BENE,PERO’ LONTANO DALL’EGOISMO,PER QUANDO RIGUARDA,DI CHIAMARVI,SENZA,SCRIVERE DOTT.O PROF.PRIMA DEL NOME, VI RINGRAZIO DI QUESTO MURETTO DA VOI ABBATTUTO CON ELEGANZA,COME LA BATTUTA,DI GIUSEPPE,E CHE SE IO CONTINUO A CHIAMARLO PROF. LUI,SAREBBE COSTRETTO A CHIAMARMI DOTTORESSA.MI SONO SALVATA DANDOVI DEL VOI, PERCHE’ DARMI DELLA DOTTORESSA,A ME,CHE HO SOLO IL DIPLOMA DI DATTILOGRAFA, SAREBBE UN OFFESA ALLA CATEGORIA. ORA SPERO DI NON ESSERE STATA PROLISSA,MI CONOSCO,E SE SONO ANDATA OLTRE,TUTTI E TRE,PERDONATEMI.CIAO GABRIELE,GIUSEPPE E LUIGI.GRAZIE,BUONA SERA.GINA TOTA,MA SE VOLETE CHIAMATEMI ARMANDA MIO VERO NOME.CIAO..
    STAVO PER DIMENTICARE UNA COSA. IO SONO ARIETE,GABRIELE,E’ DEL TORO,E TU GIUSEPPE,E TU LUIGI. CIAO

  140. AFORISMI.

    IL GIORNO DOVREBBE VENIRE NON SOLO PER GLI OCCHI,MA ANCHE PER L’ANIMA.
    —————————-
    IL POTENTE SI SENTE TALE, PERCHE’ E’ SEDUTO SULLE NOSTRE SPALLE,SULLA NOSTRA IDOLATRIA.

    NELLA MINUZIA SI NASCONDE LA GRANDEZZA.
    —————————–
    I NOSTRI ERRORI SONO UNA PESANTE EREDITA’
    MIORALE PER I POSTERI.
    ———————–
    SOPRAVVIVERE ALLE AVVERSITA E’ GIA’ UNA VITTORIA.
    —————————–
    NATURA NON MENTE PROGENIE PROPRIA.
    ————————-
    I PIU’ BEI GIORNI, PER ME,SONO QUELLI CHE NON SONO MAI VENUTI.
    ———————-
    SE SEI CORNUTO,RITIENITI FORTUNATO,AL MALCAPITATO AMANTE GLI E’ TOCCATO LA SORTE DI SOPPORTARE LA TUA PEDANTE CONSORTE.
    —————————
    COLOMBO,SCOPRI’ L’AMERICA,E MOLTI SECOLI DOPO,GLI AMERICANI,SCOPRIRONO L’ITALIA.E PIANTARONO LA COCA COLA
    —————————
    GINA TOTA. CIAO

  141. NOSTALGIA.

    DOVE SONO QUELLE GIALLE CONTR’ORE
    QUEL SILENZIO BIANCO DELLE CASE
    QUELLA NOIA VORTICOSA
    DALLA VOCE DI CICALA?
    DOVE SONO LE TARANTOLATE,
    LA PICCOLE DONNE POSSEDUTE
    DAL RITMO DI UN TAMBURELLO
    E DI UN VIOLINO?RUVIDE
    BACCANTI UBRIACHE DI SOLE?
    DOVE SONO LE COMARI
    DAL VOLTO MACCHIATO DI LUCE
    MENTRE CON IL LORO SOTTILE
    VOCIARE FERIVANO IL SILENZIO?
    DOV’E’ FINITA L’ANTICA
    CIVILTA’? QUELLA DEL SUDORE
    E DEL PANE.?
    ——————————GINA TOTA
    A TARDA SERA.
    A TARDA SERA,IL
    CIELO E’ UN ALVEARE DI STELLE,
    MENTRE L’APE REGINA
    MAESTOSA SI ANNICCHIA.

    E, IN QUEL FAVO
    DOVE ANCORA C’E’ L’ALITO
    DIVINO,CI NINNA
    CON VOCE DI PURO CRISTALLO.
    ———————————–GINA TOTA
    ——————————-

  142. DATEMI UN FOGLIO.

    DATEMI UN FOGLIO BIANCO,CANDIDO
    COME L’INNOCENZA DI UN FANCIULLO,
    DATEMI UN FOGLIO,DOVE DOVE CANTANO
    I PESCI DEL CIELO,UN BIANCO SOLITUDINE.

    DATEMI IL LUNGO SILENZIO DEL TEMPO
    DAI DENTI GIALLI,DAI CAPELLI DI GRANO
    DATEMI L’OLEOSO SILENZIO DEI LUNGHI
    MERIGGI D’ESTATE.

    DATEMI IL SILENZIO DAI VERDI
    RESPIRI DI CAMPO,E IL PICCOLO
    SOLE DEI LIMONI,NEL SUO LIMONETO.
    E IL SILENZIO ALTO DEI CIPRESSI

    DATEMI IL SILENZIO CENCIOSO
    DELLA PREISTORIA ,IL SILENZIO
    DURO DEI SASSI.

    IL SILENZIO DIVINO DELLA CREATIVITA’,
    IL SILENZIO CALDO,E UMIDO,PROFUMATO

    DI VITA,CHE IN OGNI TENERA MADRE,
    TRIONFA.
    ———————–GINA TOTA 13 MARZO-2007

  143. IL SOLE

    OGGI,IL SOLE
    SI E’ MESSO IN TESTA
    UN CAPPELLO DI NUVOLA
    BAROCCA,
    HA SCELTO PER CRAVATTA
    UN SOTTILE FIUMICINO,
    HA POI PRESO
    UN BASTONCINO D’ORIZZONTE.

    FORSE,PRIMA DI SERA,
    FARA’ LA CORTE DI COLORI
    A QUALCHE CITTA’ SENZA
    LUCE, PRIGIONIERA
    DEL CEMENTO.
    ————————GINA TOTA. PUBBLICATA.

  144. Per Gina,…tento di rivelarti il periodo ed il segno attraverso una mia “PseudaPoesia”
    *******
    Soffierò su quelle
    fiammelle quasi spente
    li riporterò agli antichi
    bagliori, ai colori…
    delle fiamme dei falò
    di piena estate
    sarò brezza per ogni
    afa, ristorando i corpi…
    cosi come spazio aperto
    infinito! peserò attento,
    ogni dose…
    per ricreare la Magia
    Venere mia madre
    mi segue dal suo cielo!!!……………….. 😀 😉 🙂

  145. Cara Gina,
    le tue poesie sono già state scritte da qualcun’ altro…
    non è bello appropriarsi di ciò che non è tuo!!!

  146. CARO DIEGO,TI RISPONDO PERCHE’ NON TEMO LA TUA ACCUSA,PERCHE’ SONO CERTO, CHE L’INVIDIA E’
    QUELLA CHE TI SPINGE AD AD ACCUSARMI DI QUESTA ENORME BASSEZZA.FORSE IN TE,C’E’ L’INCAPACITA’ DI ESPRIMERE,ANCHE UNA FRASE BANALE,IO,AVEVO DIECIANNI,QUANDO INIZIAI A SCRIVERE I MIEI PRIMI VERSI ORA,NE HO 66,SI FACCIA IL CONTO,CALUNNIATORE MIO,CHE COSA VUOL DIRE
    AMARE D’AMORE VERO LA POESIA,NON AVENDO NESSUN TITOLO DI STUDIO PER POTER IMBELLETTARE LA MIA POSIZIONE SOCIALE,E POTER STARE IN MEZZO A TANTI ASINI,COL TITOLO DI STUDIO.MA IO DONO UN’AUTODIDATTA,HO SOLO PRESO LA LICENZA DI TERZA MEDIA, E UN DIPLOMA DI DATTILIGRAFA.QUESTO E’ IL MIO TITOLO DI STUDIO,QUELLO CHE FA SENTIRE UN ASINO,QUELLI COME TE, SI FOTTONO,NEL SENTIRE CHE UNA DONNA,SENZA UNA LAUREA,POSSA AVER
    SCRITTO DELLE POESIE CHE A PARERE DI PERSONE COMPETENTI,LE MIA POESIE HANNO L’ORIGINALITA’,L’ONESTA’ LA FRESCHEZZA,CHE RARE VOLTE,ALTRI AUTORI, SI PARLA DELLA NUOVA GENERAZIONE,DICEVO,ALTRI AUTORE,RIESCONO AD ESPRIMERE,CON ORIGINALITA’.MIO CARO DIEGO,TI PREGO,PRIMA CHE TU VOMITI ALTRE ACCUSE,STAI ATTENTO! SE CIO’ CHE TI SPINGE,E’ SOLO INVIDIA,POSSO CAPIRTI,MA SE SEI CONVINTO DI CIO’ CHE DICI,,SEI LERCIO,SONO ANNI CHE LA MIA POESIA,VIENE APPREZZATA,NON DA UN MOSCERINO COME TE,MA DA PERSONE QUALIFICATE, E DA PERSONE SEMPLICI COME ME.
    SCOMMETTO CHE NON SAI SCRIVERE NEMMENO UN PENSIERINO,ORA TE LO DETTO IO,SCRIVI CENTO VOLTE,IO DIEGO SONO UN ASINO E COME EBBE A DIRE IL GRANDE ALESSANDRO MANZONI.”AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA”. CIAO DIEGO,L’ASINO TI ASPETTA,MONTA E VAI.E LASCIAMI IN PACE ‘ I QUELLI COME TE,SONO DEI FORUNCOLI SULLE CHIAPPE DELLA SOCIETA’.
    ———————————————————————-
    AFORISMA.DI GINA TOTA.
    LE CALUNNIE,HANNO UN DIFETTO,RISPECCHIANO SEMPRE L’ANIMA DI CHI LE INVENTA.
    PER TE,DIEGO.GINA T.

  147. AFORISMA DI GINA TOTA

    CI SONO UOMINI STUPIDI CHE SANNO ESSERE DEI GENI AL SERVIZIO DEL MALE.
    ————————–
    LA PIOGGIA

    ECCO ALL’ORIZZONTE
    UNO SQUARCIO,
    LAMPI E SAETTE
    TRAFIGGONO
    IL MIO SGUARDO.
    LE NUBI SI DISCIOLGONO
    COME UN PIANTO,
    IL MARE SCHIUMOSO
    SCIABORDA,
    AVIDO INGHIOTTE
    LA FRESCA PIOGGIA
    CHE, DA LONTANO,
    E’ GIUNTA RACCHIUSA
    IN OVATTATI OTRI
    CADE LA PIOGGIA
    SUONANDO SUL SENO
    DELLA TERRA,
    SUPERANDO,CON LA SUA
    ARMONIA,LO SCIABORDAR
    DELL’ONDA.
    ———————————-GINA TOTA
    SPERO CHE QUESTA PIOGGIA, RINFRESCA LA TUA MENTE SECCA.,CARO DIEGO .

  148. GRAZIE LUIGI,IN QUESTO MOMENTO,STO VERAMENTE GIU’ UN CERTO DIEGO HA SCRITTO SUL SITO CHE LE MIE POESIE SONO STATE SCRITTE DA QUALCUN’ALTRO,ED IO MI SONO AGITATA DI FRONTE A QUESTA VOLGARE INSINUAZIONE.TUTTO SI PUO’ DIRE DI ME,MA NON TOCCATEMI CIO’ CHE MIO! NON DOVREI
    DAR RETTA A UN ASINO,DA NOI SI DICE,CHE DIO,NON SENTE GLI ANGELI CANTARE FIGURATI SE ASCOLTA L’ASINO RAGLIARE. SCUSAMI GENTILE AMICO CI SENTIAMO.CIAO.gina.tota@alice.it ciao luigi.

  149. asino cominci,a ragliare a fare i nomi, degli autori,dove io avrei attinto,a piene mani, le loro poesie.DEDUCO CHE LE MIE POESIE,SONO DI OTTIMA FATTURA COME TANTI CRITICI,HANNO SEMPRE SCRITTO,E AFFERMATO
    DUNQUE,ASINO MIO,HAI FATTO PER INZOZZARE IL MIO AMORE PER LA POESIA,DICENDO CHE NON SONO MIE,MA BENSI’ D’ALTRI AUTORI,E CHE IO SAREI UNA LADRA,UNA, PRIVA D’ONESTA’ CREDEVO CHE CI FOSSERO ANCORA DEGLI UOMINI,SI CI SONO MA QUEST’INDIVIDUO,
    METTE IN DUBBIO,LA MIA SPERANZA DI CREDERE CHE ESISTONO GLI UOMINI..CHIEDO VENIA A A TUTTI,.E’ LA RABBIA CHE QUELL’ESSERE MI HA PROVOCATO.MA NON DITEMI CHE NON ESISTONO.CERTI EUNUKI,CHE CON L’OFFESA,CREDONO DI ESSERE UOMINI..SEMPRE PER LA POESIA SEMPRE SEMPRE SEMPLICE VOCE DAL SUD.GINA TOTA.LE DONNE SONO CAPACI DI SUPERARE IL TEMPO,CON LE LORO OPERE,RAZZISTA.E’ ORA DI FINIRLA.!

  150. E’ BENE CHE SI SAPPIA,L’ASINO IN QUESTIONE,E’ E RIMANE UN CERTO DIEGO,BELLO IL NOME,MA LA SU ANIMA NO!

    GINA TOTA

  151. CARISSIMO PROF,GABRIELE,NON SO SE HA LETTO CIO’ CHE HA SCRITTO UN CERTO DIEGO,ACCUSANDOMI,DI SCRIVERE POESIE,CHE NON SONO MIE,MA DI ALTRI AUTORI.MA E’ NORMALE QUESTO TIPO? ECCO LA FOLLIA! ! UNA FOLLIA,DOVUTA DALL’INVIDA. MA NON E’ GIUSTO CHE UNA PERSONA CON DEI PROBLEMI MENTALI,DEVE DIRE DELLE BESTIALITA’,IO HO GIA’ DEI PROBLEMI DI SALUTE,E MI TOCCA BERE SENZA COLPA ALCUNA QUESTO CALICE AMARO?IO CARO GABRIELE SE LEI MI DARA’ SEMPRE COME ORA, LA POSSIBILITA’ DI SCRIVERE I MIEI VERSI SARO’ SEMPRE PRONTA A SCRIVERE.GRAZIE.,CIAO
    GINA TOTA.

  152. Gina.. sei rimasta così ferita da quel commento..e mi dispiace..il brutto della rete,è che chiunque può lanciare delle offese,tanto mica lo vedi in faccia!! E sono proprio quelli che nella vita quotidiana magari se ne stanno zitti,che poi si scatenano nella rete..è come se avessero una maschera..Sono ignoranti,e fanno molto più male,alle persone che come te “sentono le parole sulla pelle dell’anima.. Ho letto che sei una signora più grande di me..quindi con maggiore affetto,ti prego: NON METTERTENE PER QUELLO CHE TI SCRIVONO.. 😉

  153. LA LIBERTA’

    LA LIBERTA’,
    E’ SOGNARE SENZA
    ESSERE VIOLENTATA
    DALLA REALTA’

    LA LIBERTA’,
    E’ DIVIDERE IL SOLE
    CON CHI VIVE NEL BUIO.

    LA LIBERTA’,
    E’ DI FAR VOLARE IL
    PROPRIO CUORE
    IN TUTTE LE DIREZIONI
    DEL MONDO.
    ——————16-7-1989
    ALL’EGITTO.

    MUMMIFICATA,LATUA VOCE,
    GIUNGE A ME,CON BENDE
    DI PAROLE,E NEI VASI DI CANOPI
    DEI TUOI MILLENNI-

    IL TUO CUORE,E I TUOI
    PENSIERI GEOMETRICI,
    COMPETONO CON GLI DEI.

    SOMMERSA NELLA SABBIA,
    LA TUA COSMICA ANIMA,
    SALUTA ALTERA LE COSTELLAZIONI.

    MENTRE IL NILO,GENEROSO,
    ACCOMPAGNA CON IL SUO LIQUIDO
    CANTO,I SOGNI ETERNI
    DEI TUI POETI
    ———————–GINA TOTA.7-9-99.

  154. GENTILISSIMA AMALIA,TI RINGRAZIO PER LE PAROLE, SONO FELICE,NEL VEDERE CHE LA RAGIONE,HA I SUOI SEGUACI ciao,
    GRAZIE. GINA.
    gina.tota@alice.it

  155. Ciao Gina, hai capito qual è il mio segno zodiacale, te l’ho descritto in una pseudopoesia”?? Per il resto, usa l’amaro come dolce per nuove Belle poesie! Non aggiungo altro…. Vola alta come fai di solito 😀 😉 🙂 ……. con affetto “Giuseppe” se ti va majo !?!

  156. L’amore per la conoscenza, non conosce titoli ne lauree! la laurea spesso crea professionismi, e “neanche”, specie di questi tempi….!!! ciao Gina… 😉

  157. Caro Diego, ecco il tuo contenuto cattivo ad una persona malata, debole e fragile :

    “Diego, su 21 agosto, 2010 a 22:17 Ha detto:
    Cara Gina,
    le tue poesie sono già state scritte da qualcun’ altro…
    non è bello appropriarsi di ciò che non è tuo!!!.

    Non dici nulla ! Esprimi invidia e menzogna,

    Se, sei una persona onesta e leale dovresti citare a quale autore ha rubato le poesie, Gina.

    Se l’ autore non esiste, dovresti chiederle scusa. Un saluto alla poetessa ! Luigi.

    Caro Gabriele, da questo istante, incomincia
    la mia nuova storia sul tuo blog . Per me, è la prima volta che srivo su queste pagine.
    Domani cambierò anche il nome, Zanna.

    Prof. , ti ho ivitato nel mio locale a Firenze. l’ invito è sincero. Baci, baci.

  158. Sono curioso di leggere il tuo nuovo nome 🙂 e grazie per il tuo invito. Un abbraccio, Gabriele

  159. GRAZIE LUIGI,OVVERO ZANNA GIALLA,GRAZIE,PER IL TUO INTERVENTO,IN DIFESA DEL MIO OPERATO,MA SI SENTE DA LONTANO UN MIGLIO,CHE CIO’ CHE HA DETTO QUEL TALE DIEGO,E’ SOLO PER INVIDIA,MI DEVE CITARE GLI AUTORI.MA QUELLO LI,NON SA NEMMENO DOVE ABITA LA POESIA,ESSENDO UN CIALTRONE.E NON CHIEDERA’ MAI SCUSA, PERCHE’ IL SUO CUORE E’ DI PAGLIA.CIAO LUIGI. GINA

  160. io che non son
    nessuno…
    niente di ciò
    che per gli
    umani ha
    importanza
    sono solo una
    Danza…..
    volteggio
    fra muse fate
    orchi e voragini,,,
    scivolo fino
    alla fine….
    sicuro che riuscendo
    da qualsiasi porta
    di questa terra…
    sarò sempre danzante
    danzatrice del Cosmo
    mi chiamo nessuno
    perchè niente è il nome
    Danzo è sono l’Amore
    al di la d’ogni Dolore….
    …………………………………………Per Gina, accettala non per la sua bellezza poetica, ma perchè, è cantata con il Cuore….!

  161. caro Luigi, salutami Firenze..
    Piazzale Michelangelo ma anche Piazza Indipendenza, perchè no Campo di Marte, ma sopratutto…salutami la chiesa russa al Mugnone e L’Orto Botanico se ancora c’è…mangia per me la finocchiona, i crostini con i fegatini, le zuppe di fagioli, vai in latteria comprami un gelato, prendi la Sita ….vai all’Abetone…oh nini che strazio…un lavevi detto che l’eri toscano..amicizie lunghe da ottenere..ed ispide..come gli occhi fieri del David…come gli ottusi abitanti di Piazza S. Spirito alquanto…spiritati..ehm….e quelli di Via delle Ruote a piedi in cerca del ristorante vegetariano…e quelli in tiro da Paskowski…miracolo a Firenze..il vecchietto che usciva dal manicomio con la forchetta di plastica in tasca e le mutande lunghe di lana e dava ragione a tutti per avere un caffè…miracolo di bellezza…

  162. PER NON DIMENTICARE.

    UN GIORNO FUMMO PRESI
    DA UOMINI DI GHIACCIO,
    E PORTATI LONTANI DAL SOLE.
    NON UN FRAMMENTO DI LUCE
    LASCIARONO NEI NOSTRI CUORI.
    IN SILENZIO,CAMMINAVANO
    I NOSTRI SOGNI.
    E FU COSI’,CHE DIVENTAMMO
    DEI NUMERI,DELLE OMBRE.
    POI,LEGGERI LEGGERI,
    USCIMMO DA ALTI
    CAMINI.
    ———————-GINA TOTA 25-GENNAIO,2002

  163. EPIGRAMMA.

    IL DOMATORE,
    HA INFILATO
    LA TESTA,NELLE FAUCI
    DEL LEONE,E SUBITO L’APPLAUSO.

    IL DOMATORE,
    HA INFILATO LA TESTA
    NELLO SPORTELLO DELL’UFFICIO
    DELLE TASSE,ED E’ MORTO
    SUL COLPO!!
    —————————–GINA TOTA

  164. GRAZIE GIUSEPPE PER LA DEDICA POETICA,TROVO MOLTGO DELICATO IL TUO GESTO,GRAZIE AMICI,

    GRAZIE. GINA

  165. Cara Gina,
    purtroppo di pensieri ne scrivo…e non sai quanto faccia male vedere le proprie creazioni firmate da altre..
    Io, poi che non vorrei mai che anima viva leggesse i miei pensieri. Non so come dei dati che avevo salvato sul mio computer personalissimi: poesie, scritti cose che erano riservate solo alla mia lettura e basta….cose che avevo nell ‘ anima che mi facevano star male e buttavo fuori non sulla carta ma sul computer..cose che mentre scrivevo per me non avevano senso ma mi bastava estrarle da me come una cura…
    Poi è arrivato uno stramaledetto virus che ha cominciato a spedire ciò che avevo salvato nei miei documenti a tutti i contatti mail che avevo in memoria pezzi a caso dei miei scritti, in seguito mi ha cancellato alcune parti della memoria del computer tra cui i miei scritti, il computer è andato in tilt e mi è rimasta solo una facciata nera…
    Lo spegnevo, lo accendevo solo uno schermo totalmente nero e tutto ciò che avevo scritto negli ultimi quattordicii anni è andato perso…oltretutto sul mio computer che già aveva qualche avevo già salvato il mio lavoro passato su un precedente computer che avevo cambiato e avevo trasferito tutto in questo computer..tutti ciò che avevo scritto nella mia vita si trovava qua…
    Poi girando in rete( ho comprato un computer nuovo, quell’ altro poverino aveva molti anni e non ce la faceva più, l ho portato aggiustare e il tecnico mi ha detto che era pieno di virus…il mio antivirus era uno di quelli gratuiti fuffa che scarichi da internet..oltretutto non fidatevi!!!per esperienza personale..purtroppo sono stato anche un pò ingenuo ma io di computer non me intendo granchè) va bè navigando su internet non mi ritrovo ciò che avevo scritto quà e là su qualche sito!!!
    Hai presente la lacerazione interiore di vedere le tue cose più intime sbattute su una pagina di internet dove tutti possono leggerle..non è questo il caso ma anche che avevo scritto per mio padre…
    La sensazione di impotenza e il profondo dolore..io non so dove tu abbia preso alcune delle mie poesie come siano arrivate a te…
    Ma dal profondo del cuore ti chiedo di credermi: nessuno può avere il diritto di prendere delle cose tue
    Il dolore puro che puoi toccare su avvenimenti importanti della tua vita che non sei ancora in grado di rielaborare sgorga in te come fiume in piena e quello che io avevo scritto era ciò e nessuno avrebbe mai dovuto metterlo su internet..alla vista di tutti mi sento privato della parte più intima di me. Quelle poesie quegli scritti erano solo per uno scopo privato per riuscire a superare un dolore molto profondo…
    Sono lancinato nel vedere queste cose su internet firmate con altri nomi…non ne posso più…Gina metteti nei miei panni per piacere…
    basta non ne posso più….
    Oltre tutto sono scritti che girano da anni su internet è una cosa successa un pò di tempo fà…ma io me ne sono accorto solo da poco…
    Ti prego il mio è un appello di cuore..in qualsiasi modo ti siano arrivati questi scritti non pubblicarli mai più..mi dà troppo dolore..non metterli più su nessun tipo di blog o sito, rivista etc…aiutami, vienimi incontro non so più che fare posso solo appellarmi al tuo cuore. Ti ringrazio comunque…Ti supplico, abbi pietà, non so più che fare è troppo doloroso…
    ANZI INTANTO CHE CI SONO FACCIO UN APPELLO GENERALE VISTO CHE HO TROVATO DEI MIEI SCRITTI QUA E Là SU DIVERSI SITI VISTO CHE NON SO CHI C è DIETRO SE UNA O PIù PERSONE CHIEDO SEMPLICEMENTE DI NON PUBBLICARE PIù NESSUNO MIO SCRITTO(POESIE RACCONTI ROMANZO ETC…) PERCHè (TUTTE QUESTE COSE SONO NATE DA UN MIO SFOGO PER LIBERARE L ANIMA SENZA VOLER AVER NULLA A CHE FARE CON LA LETTERATURA O LA LETTURA DI ALTRI) APPARTIENE A UNA MIA STORIA DOLOROSA PASSATA CHE VORREI RIMANESSE SOLAMENTE MIA E NON VORREI CONDIVIDERLA CON NESSUNO,
    CHIEDO GENTILMENTE DI TENERE PER Sè QUELLO
    CHE HAI AVUTO O AVETE MODO DI REPERIRE E SE FOSSE POSSIBILE DI LEVARE CIò CHE è GIà STATO PUBBLICATO PER ME SAREBBE UNA GRANDE LIBERAZIONE PER L’ ANIMA…NON SCARTARE/TATE A PRIORI QUESTA IDEA PER FAVORE MA DAI/DATE UN OCCHIO GENTILE A UN ANIMA CHE HA SOFFERTO E VORREBBE TENERE SOLO PER LA SUA SOFFERENZA E NON QUELLA DEGLI ALTRI CIò CHE HA SCRITTO…GRAZIE
    ps: Gina quando ho scritto navigando su internet non sapevo il titolo di studio della persona a cui mi rivolgevo, ma ho visto su questo blog delle mie poesie che avevo scritto ed esacerbato dal continuo “ritrovare” alcuni pezzi della mia storia in “bella” vista ho reagito e ho scritto ciò che hai letto non è affatto un attacco personale contro te ma una supplica accorata, oltre tutto il mio titolo di studio si ferma al diploma…
    A volte uno si ritrova delle cose scritte non sue e con leggerezza senza cattiveria magari le pubblica firmandole col suo nome senza pensare che dietro quegli “sfoghi” possa celarsi il dolore di una persona…
    che vorrebbe un dolore privato e invece se lo ritrova “pubblico”..

  166. Diego è un mio amico e ha usato il mio computer per scrivere sul blog solo che si è dimenticato di mettere il suo nome e ha lasciato impostato il mio nome…una svista..
    Quello che c’ è scritto qua prima è scritto da Diego e non da me, secondo me quando ha usato il mio computer non si è neanche accorto di aver lasciato il mio nome e di non aver messo il suo..
    Me ne sono accorta io adesso…
    Quindi il post che inizia con “Cara gina,
    purtroppo” l ha scritto Diego….
    IO non ho neanche letto ciò che ha scritto, quinidi non mi intrometto…
    nel frattempo ne approfitto per salutare l’oracolo haugh!!! Occhio cupo 8) Map Maio and all company…
    e un saluto a Gabriele
    Presto tornerò a ciapettare a lungo fra voi…
    un abbraccio :mrgreen:
    Una luce 💡 a tutti voi!!!

  167. Sig-ra Map, I signori Luigi e Bond sono in ospedale, per forti ferite riportate in uno scontro con persone oscure, strane e misteriose, tanto per essere semplici, operatori dell’ occulto malefico.

    IN questi momenti fanno fatica a ricordarsi di lei. Non le possono scrivere. Il sign. Bond, finirà di fare il romantico, al buio. Offrire solo il cuore e ricevere pugni…. . Le sembra ?

    Il sig. Luigi si era fidato della signora. Mentre, per il sig Bond era un pò pazza e un pò sana, angelo e demone.

    La signora, per combattere contro il sig. Luigi, è stata aiutata da un mago froscio partenopeo che assomigliava a Vanna Marchi. e alla figlia Stefania.

    Pregiatissima, il sig. Bond le manda a dire che i maghi, i fattucchieri, i cartomanti, i lettori di palle di cristallo sono l’ espressione della tragedia e della sconfitta umana.

    Dietro ogni mago si cela Satana, l’ antico avversario di Dio.

    IL MAGO E’ UN PORTATORE DI INGANNI. NON PRODUCE LA GUARIGIONE, APRE SOLO ALLA DISTRUZIONE E ALLA MORTE.

    zanna-gialla@virgilio.it

  168. genilissima signora, le rispondo con la pacatezza, di chi ha la coscienza pulita,ma come si permette, di offendere lamia intelligenza,tacciandomi,di una cosa che solo a sentire,mi fa stare male.io avrei rubato,le sue poesie,da un vecchio pc ma per tutti i diavoli ma si rende conto di cio’ che ha scritto? COme potrei averle rubato le sua papparedelle.IO dall’eta di dieci anni ho cominciato ad esprimermi in versi,ora ne ho 66.mi intersso di critica d’arte,ho fondato un concorso di poesia,ho tenutiodeirecital nelle medie,ed elementari,ho vinto numrosi premi,nazionali,ed internazionali.due libri pubblicati,nel 1980,con l’EDITORE PAOLO ROSSI,DI NAPOLI,E L’ALTRA RAACCOLTA ,NEL 1985,sempre con l’editore Paolo Rossi,infattti il primo libro una silloge,dal titolo il MESTIERe dell’anima,fu depositato presso il consiglio dei ministri a ROMA A UFFICIO DELLA PROPRIETA’ LETTERARIA ARTISTICA E SCIENTIFICA -ROMA 1980. DEPOSITATA IL 3-4-80. PROT.N.5612.ORA MI DICA IN QUALE ANNO, LEI HA PERDUTO IL SUO P.C.IN QALE OCASSIONE,IO CHE HO AVUTO IL P.C.GRAZIE ALLA REGIONE PUGLIA ,AVENDO IO IL DIRITTO DI POSSEDERE TALE AGGEGGIO,AVENDO IL MORBO DI PARKINSON.,MA COME POTEVO IO RUBARLE LA SUA POESIA, HO LA VAGA IMPRESSIONE,CHE NULLA DI ALTO,E DI LIRICO FOSSERO LE SUE COMPOSIZIONI,SE UNO PLAGIA,SCEGLIE UN AUTORE DI VAGLIA,COME SUCCESSE A MOLFETTA,DOVE IO SPUTTANAI UN TALE, CHE PLAGIAVA COPIAVA TUTTI GLI AUTORI FAMOSI HO LA VAGA SENSAZIONE,CHE LEI FACCIA PARTE DI QUESTA CATEGORIA MISEREVOLE,ENON SI OFFENDA FACENDO LA PARTE DELLA VITTIMA,MOLTO IN VOGA DI QUESTI TEMPI.PER QUANDO RIGUARDA IL SUO BIECO GIUDIZIO,PER LA MIA SCARSA CULTURA,LEI E’ PROPRIO,COME DICONO A NAPOLI,E’ PROPRIO UNA MAPPINA MA CHE E’ FORSE RINCO-NITA? PER CASO,IL MIO AMICO POETA DRAGAN MRAOVIC UN GRANDE POETA,VIVENTE DELL’EX JGOSLAVIA,MI DISSE CHE NON E’ LA CUOLA A FAR DEI POETI,,NON E’ LA SUA CARTA IGIENICA,MESSA IN CORNICE,CHE LA FA DIVERSA DAGLI ALTRI,PERCHE SON SICURA CHE GKI IMBECILLI, SONO OVUNQUE,ANCHE NEI LUOGHI DI CULTURA.LEI MI FA COMPASSIONE USA QUESTA TECNICA PER NON SO QUALE FINE,CREDENDO CHE IO FOSSI UNA POVERA,CRETINA.NO! HO CON ME LA LETTERA DI DON TONINO BELLO VESCOVO DI MOLFETTA,LA QUALE CONOSCEVA LE MIE POESIE.,MOLTE SONO LE TESTIMONIANZE,A FAVORE DEI MIEI VERSI.DEVO DIRLE CHE LE MIE POESIE,MI DANNO LA GIOIA DI PROSEGURE,E SCAVALCARE GLI OSTACOLI..LEI E UNO DEI TANTI OSTACOLI, CHE ABBATTO CON LA PAZIENZA. PERCHE’ HO FIDUCIA IN ME.LA PREGO DOPO QUESTA SUA LETTERA DETTATA,NON DALLA DISPERAZIONE,TUT’ALTRO SI RIITIRI,E NON DIA CONSIGLI DI M…E SI TNGALONTANO DALL’IDEA DI UN DIALOGO TRA ME, E LEI,NON MI VA DI DARLE DEL TU..AFORISMA DI GINA TOTA( DITE DI ME, QUEL CHE IO NON SONO,L’IMPORTANTE E’ DI NON FARE ASSOMIGLIARE LA VOSTRA COSCIENZA,ALLA MIA.POICHE’ E’ UN PRIVILEGIO DI POCHI,ASSOMIGLIARMI. DI GINA CE NE UNA DI CRETINI CE NE SONO PARECCHI.GINA TOTA.XXXX.

  169. PRIMA DI APRIRE LA BOCCA,VERIFICARE CHE SIA COLLEGATO CON IL CERVELLO.
    CONSIGLIO ALLA SIGNORA MELUSINA.E AL L’ALTRO SCIAGURATO DI UN CERTO DIEGO.
    GINA TOTA

    CHE EPOCA RUBUSCIATA. DICIAMO QUI IN PUGLIA, A MOLFETTA,VUOL DIRE DA DEBOSCIATI. IN TUTTI GLI AMBIENTI,LA DEBOSCIA,REGNA SOVRANA.
    GINA TOTA

  170. ECCO COME TI GIRANO LA FRITTATA,OPS DOPO AVER MI ACCUSATA,E DI AVERLE SOTTRATTO LE SUE POESIE, E NEL GIUDICARE LA MIA FORMAZIONE CULTURALE,CHE SECONDO LA MELUSINA,IO NON NE HO PERCHE’ HO SOLO’ LA LICENZA DI TERZA M EDIA
    SECONDO LEI IO SAREI IGNORANTE A NON CAPRE IL VALORE LETTERARIO D ELLE SUE POESIE,E LE HO COPIATE..ORA LA SIGNORA,DA’ LA COLPA A DIEGO SUO AMICO,DICENDO CHE FU LUI A SCRIVERE ALL’INIZIO DELLA LETTERA,CARA GINA. SIGNORAAA MI SENTE? CHE FIGURA DI M….D.STIA ATTENTA LA PROSSIMA VOLTA. A NON RACCONTARE PIU’ BALLE!. GINA

  171. Mi sembra che Melusina e Diego siano la stessa persona.

    Sbaglio o scrivono la stesso “falso” e lacrimevole contenuto di difesa, le persone che ho citato ?

    Melusina è su questa pagina ! Diego è sulla pagina “esisti come sei”.

    Il Blog allora si è trasformato in un thriller ?

  172. Alla faccia delle coincidenze..credo che questa le batta veramente tutte!!
    Cara Melusina-Diego,la vostra storia mi ha fatto riconciliare con la mia “antica mania di scrivere le cose mie su quaderni di carta che si possono chiudere nei meravigliosi cassetti e il solo virus che temono è l’acaro!!
    Gina: questo scusa ma te lo devo dire..nè Melusina,e nè Diego hanno detto che sei ignorante perchè hai la terza media.Non appartiene proprio alla mentalità di Melusina.Non credo che appartenga alla mentalità di questo blog,giudicarsi per i titoli si studio..che non conosciamo e di cui,francamente,non ce ne importa granchè!!

  173. Ref: TITOLI DI STUDIO NON SI STUDIO…
    Ma via già che ci sono saluto: Map,Melusina,Majo e..il “vecchio Zanna…bah,in fondo mi dispiace se dismetterai il nick..mi piaceva..quel Nick…Ciao

  174. Chiamate la SIAE e padre Amorth e sopratutto portatemi un altro caffè ..che brutto risveglio…

    Cara Gina , il termine mappina si usa quando uno una è veramente stanca o stanco in effetti sarebbe come dire “mi sento uno straccio” non tanto quando uno/a è un o una idiota o rinco.Te lo dico così, non per critica, per informazione.

    Cara Melusina anch’io ero alquanto mitomane ma era tantissimi anni fà, circa 35 anni fa, poi passa, però ci sono scrittori che ci hanno fatto una notevole fortuna, con le loro mitografie è un arte pure quella, anche se non fa per me, mi stanco in effetti la verità è dei pigri, ed io sono praticamente di una pigrizia strabordante.

    Caro, carissimo “X”, pensa un pò ciò che ti pare.Ti mando un bacio comunque, sopratutto un abbraccio, ne hai bisogno, tutti ne abbiamo bisogno, anch’io e conserverò le tue belle parole, mi hanno colpito sopratutto alcune, sei una bella persona sai distinguere il bene, sappi distinguere la goliardia dall’arte come io ho fatto con i tuoi video che lasciamelo dire erano proprio tremendi..cani parlanti, pianiste pastello, eppure chi ti ha detto niente?

  175. precisazione : per qualcuno il termine mappina indica volgarità o sporcizia o persona di poco conto, però per me indica sopratutto uno straccio, dalle mie parti si usa così…per cui..non l’ho mai sentito un termine offensivo..comunque si impara sempre…anche l’abruzzese sembra avere molte varianti …

  176. eh!eh! sveliamo il thriller…
    …mi fa sorridere che uno sbaglio di firma…abbia sollevato “un caso” a volte la fantasia naviga…
    Il thriller è così composto: io sono io e lui è lui..è un pò complicato lo so a volte uno perde la testa..
    A parte gli scherzi Diego è realmente un mio amico e siamo due persone distinte..
    Preferisco non intromettermi in faccende non mie rispetto le opinioni degli altri, ma sinceramente io mi tengo fuori da questa storia… 😀

  177. LA LINGUA E’ PIU’ VELOCE DELL’OCCHIO,DELL’UDITO,E DELLA RAGIONE.

    AFORISMA DI GINA TOTA.

    GRAZIE A CHI VUOL DARE LEZIONE VERNICOLARE,ALLA PAROLA MAPPINA,SAPEVO CHE MAPPINA VUOL DIRE STRACCIO,O CENCIO GRAZIE PER LA LEZIONE,7+ CIAO GINA,L’ARIETE

  178. prego, ma il voto è 9, da Acquario ascendente rubinetto…senti un pò non è che potresti togliere il blocco maiuscole ?

    già che sono professoressa si dice “vernacolare” e mi metto il voto da sola 10+….

  179. CARA AMALIA,SE VAI A LEGGERE QUASI ALLA FINE DELLO SCRITTO,LEGGERAI CHE QUANDO POI VIDI CHE LA SIGNORA TOTA,AVEVA SOLO UNA SEMPLICE LICENZA DI TERZA MEDIA,E NON POTENDO INTUIRE CIO ‘ CHE STAVA FACENDO PERCHE’ NON AVENDO UNA PREPARAZIONE CULTURALE,HA COPIATO LE MIE POESIE.INSOMMA ,CARA AMALIA, ANCHE SE LE PAROLE NON SONO QUELLE, IL SUCCO E’ QUELLO MA COME IO POTEVO,COPIARE I SUOI LAVORI,QUANDO E’
    DA SOLO POCHI ANNI ANNI CHE POSSIEDO IL P.C.2008, STRANO POI,PRIMA L’AMICO DIEGO,POI, LA SIGNORA,DERUBATA DEI SUOI VERSI, AMICI.MA NON ERA FORSE MEGLIO RUBARE,O PLAGIARE UN AUTORE DI LARGO RESPIRO POETICO?COME FECE UN TALE, CHE FACEVA PASSARE PER SUE,LE POESIE DI CORAZZINI,DINO CAMPANA. E TANTI ALTRI POETI..VI SEMBRA ONOREVOLE TUTTO QUESTO? UN CONSIGLIO,PRIMA DI ACCUSARE,QUANDO NON SI E’ SICURI,UNA PERSONA,VERIFICARE PRIMA,ESSERE SICURI.
    ESSERE CERTI,E POI AFFRONTARE IL LADRO DEI SOGNI.CIAO GINA L’ARIETE.

  180. IGIA’VISTO MIO ERROREN JA SCRITTO VERNICOLARE INVECE DI VERNACOLARE – SIGNORA PROF.ESSO RESSA ISSE ESSE E O MALAMENDE.
    QUANDO UNA PAROLA,PARTORISCE UN ALTRA PAROLA,MA CON UN DIVERSO SIGNIFICATO.
    SIGNORA MAESTRA C’E’ SUPPOSTEN PER LEI.
    ANAGRAMMA .ATTORE-TEATRO.PER PASSARE IL TEMPO INVECE DI FAR MUOVERE LA LINGUA ANAGRAMMI -AMO-ANCHIO AMO.CIAO DALL’ARIETE
    CHIEDO SCUSA PROF,GABRIELE,OGGI CERCO DI NON PENS -ARCI GHEY..LA MIA LINGUA BATTE DOVE IL DANTE VUOLE,IDEUZZA MIA.CIAO INVID-OSI.OSI
    BEL GIOVAN -OTTO 8 PIU’ 8 UGUALE 16.DA NOI,IL MAZZO MARRAZZO MARRIZZO..CIAO G.T. LUIGI GIUSEPPE, GABRIELE,MA-PINA,E ALTRI.

  181. chi rivendica le poesie è Diego non io…ha scritto sul mio computer e si è dimenticato di sostituire l’ impostazione del mio nome col suo così è uscito il mio nome…
    …cmq io ho già mal di testa…
    Avevo già spiegato l’ errore di firma, credo che riguardo ciò abbia già detto tutto…
    Diego poi replicherà se lo farà sulle sue questioni…
    io mi tiro fuori da sto garbuglio di fili, anche se non c’ ero neanche entrata…
    bye-bye 🙂

  182. SCUSATE MA VORREI SAPERE QUESTO DIEGO CONNETTE? COSA RIVENDICA QUESTO PERSONAGGIO,MA COME SI PUO’ RIVENDICARE DI COSE CHE SOLO IO SONO LA PADRONA,MA NON SAPETE,CHE TUTTO QUESTO INVENTARE,DIRE FARE DISFARE,IO VI DENUNCIO?Iavte una bella faccia tosta,,ma come puoi tirartene fuori quando hai supplicato di non pubblicare i tuoi lavori ora vuoi dare tutta la colpa al meschineddu diego.che tempi povera ITALIA.informatevi presso il comune di molfetta,i vari circoli culturali,portateviun parasedere,per evitare i calci MA SIETE NORMALI? NON E’ CHE DOMANI DIEGO RIVENDICHERA’ LE OPERE DI LEOPARDI.?NIENTE DI PIU’ FACILE.MA VOGLIO ESSERE CLEMENTE CON VOI,DATEVI ALL’IPPICA,,SIETE GIOVANI,E NON DESIDERATE LA ROBA D’ALTRI.CON QUESTO,VI AUGURO TANTE ILLUSIONI.GINA TOTA. L’ARIETE

  183. POESIA,PER ANTONIO S.
    ————————————t
    Ti vengo incontro
    in quelle labirintiche
    strade,spruzzate
    di luna.
    lascio alle spalle,
    fazzoletti di nebbia
    pieni d’orologi rotti.
    Si sbricciola cosi’
    la mia angoscia,
    nelle tue mani
    colme di sole,
    e di certezza.
    ——————————–gina tota.29-novembre.2010.

  184. mi ri-spiegherò per l’ ultima volta poi ne parlerò più…
    Il messaggio della supplica delle poesie e tutto il resto questo qua:
    lo riporto per non creare altri dubbi

    “Cara Gina,
    purtroppo di pensieri ne scrivo…e non sai quanto faccia male vedere le proprie creazioni firmate da altre..
    Io, poi che non vorrei mai che anima viva leggesse i miei pensieri. Non so come dei dati che avevo salvato sul mio computer personalissimi: poesie, scritti cose che erano riservate solo alla mia lettura e basta….cose che avevo nell ‘ anima che mi facevano star male e buttavo fuori non sulla carta ma sul computer..cose che mentre scrivevo per me non avevano senso ma mi bastava estrarle da me come una cura…
    Poi è arrivato uno stramaledetto virus che ha cominciato a spedire ciò che avevo salvato nei miei documenti a tutti i contatti mail che avevo in memoria pezzi a caso dei miei scritti, in seguito mi ha cancellato alcune parti della memoria del computer tra cui i miei scritti, il computer è andato in tilt e mi è rimasta solo una facciata nera…
    Lo spegnevo, lo accendevo solo uno schermo totalmente nero e tutto ciò che avevo scritto negli ultimi quattordicii anni è andato perso…oltretutto sul mio computer che già aveva qualche avevo già salvato il mio lavoro passato su un precedente computer che avevo cambiato e avevo trasferito tutto in questo computer..tutti ciò che avevo scritto nella mia vita si trovava qua…
    Poi girando in rete( ho comprato un computer nuovo, quell’ altro poverino aveva molti anni e non ce la faceva più, l ho portato aggiustare e il tecnico mi ha detto che era pieno di virus…il mio antivirus era uno di quelli gratuiti fuffa che scarichi da internet..oltretutto non fidatevi!!!per esperienza personale..purtroppo sono stato anche un pò ingenuo ma io di computer non me intendo granchè) va bè navigando su internet non mi ritrovo ciò che avevo scritto quà e là su qualche sito!!!
    Hai presente la lacerazione interiore di vedere le tue cose più intime sbattute su una pagina di internet dove tutti possono leggerle..non è questo il caso ma anche che avevo scritto per mio padre…
    La sensazione di impotenza e il profondo dolore..io non so dove tu abbia preso alcune delle mie poesie come siano arrivate a te…
    Ma dal profondo del cuore ti chiedo di credermi: nessuno può avere il diritto di prendere delle cose tue
    Il dolore puro che puoi toccare su avvenimenti importanti della tua vita che non sei ancora in grado di rielaborare sgorga in te come fiume in piena e quello che io avevo scritto era ciò e nessuno avrebbe mai dovuto metterlo su internet..alla vista di tutti mi sento privato della parte più intima di me. Quelle poesie quegli scritti erano solo per uno scopo privato per riuscire a superare un dolore molto profondo…
    Sono lancinato nel vedere queste cose su internet firmate con altri nomi…non ne posso più…Gina metteti nei miei panni per piacere…
    basta non ne posso più….
    Oltre tutto sono scritti che girano da anni su internet è una cosa successa un pò di tempo fà…ma io me ne sono accorto solo da poco…
    Ti prego il mio è un appello di cuore..in qualsiasi modo ti siano arrivati questi scritti non pubblicarli mai più..mi dà troppo dolore..non metterli più su nessun tipo di blog o sito, rivista etc…aiutami, vienimi incontro non so più che fare posso solo appellarmi al tuo cuore. Ti ringrazio comunque…Ti supplico, abbi pietà, non so più che fare è troppo doloroso…
    ANZI INTANTO CHE CI SONO FACCIO UN APPELLO GENERALE VISTO CHE HO TROVATO DEI MIEI SCRITTI QUA E Là SU DIVERSI SITI VISTO CHE NON SO CHI C è DIETRO SE UNA O PIù PERSONE CHIEDO SEMPLICEMENTE DI NON PUBBLICARE PIù NESSUNO MIO SCRITTO(POESIE RACCONTI ROMANZO ETC…) PERCHè (TUTTE QUESTE COSE SONO NATE DA UN MIO SFOGO PER LIBERARE L ANIMA SENZA VOLER AVER NULLA A CHE FARE CON LA LETTERATURA O LA LETTURA DI ALTRI) APPARTIENE A UNA MIA STORIA DOLOROSA PASSATA CHE VORREI RIMANESSE SOLAMENTE MIA E NON VORREI CONDIVIDERLA CON NESSUNO,
    CHIEDO GENTILMENTE DI TENERE PER Sè QUELLO
    CHE HAI AVUTO O AVETE MODO DI REPERIRE E SE FOSSE POSSIBILE DI LEVARE CIò CHE è GIà STATO PUBBLICATO PER ME SAREBBE UNA GRANDE LIBERAZIONE PER L’ ANIMA…NON SCARTARE/TATE A PRIORI QUESTA IDEA PER FAVORE MA DAI/DATE UN OCCHIO GENTILE A UN ANIMA CHE HA SOFFERTO E VORREBBE TENERE SOLO PER LA SUA SOFFERENZA E NON QUELLA DEGLI ALTRI CIò CHE HA SCRITTO…GRAZIE
    ps: Gina quando ho scritto navigando su internet non sapevo il titolo di studio della persona a cui mi rivolgevo, ma ho visto su questo blog delle mie poesie che avevo scritto ed esacerbato dal continuo “ritrovare” alcuni pezzi della mia storia in “bella” vista ho reagito e ho scritto ciò che hai letto non è affatto un attacco personale contro te ma una supplica accorata, oltre tutto il mio titolo di studio si ferma al diploma…
    A volte uno si ritrova delle cose scritte non sue e con leggerezza senza cattiveria magari le pubblica firmandole col suo nome senza pensare che dietro quegli “sfoghi” possa celarsi il dolore di una persona…
    che vorrebbe un dolore privato e invece se lo ritrova “pubblico”.. ”

    non l ho scritto io ma Diego è venuto fuori il mio nome perchè scriveva dal mio computer e su questo blog
    c’ erano i miei nomi già in memoria dove si lasciano i commenti lui non l ha cambiati mettendo il suo nome…
    e così è venuto il mio…melusina invece di Diego
    e questo è tutto il thriller che c’è dietro sta storia..
    infatti mi pare che Diego col suo nome ha dato questa stessa risposta su un altro post…
    buona notte!!!

  185. LA POESIA.

    La poesia,e’ una strada
    in salita,
    e’ la storia infinita,
    fatta di parole,e sangue.

    La poesia,e’ una casa
    di vetro,dove si entra
    soltando all’indietro

    La poesia,e’ tremolio
    dell’anima,un grido
    di mare,

    la poesia,e’ un tempio
    in rovina,dove gli dei
    della vanita’,si grattano
    il pube,con le mani della
    mediocrita’.
    ————————–gina tota.25-3.2001

  186. ADDIO AMORE MIO,ADDIO PER SEMPRE,CERCA DI DIMENTICARE,SPERO NEL TUO COLESTEROLO.
    —————–
    LA STUPIDITA’ E’ COME UNA EREDITA’,LA SI TRAMANDA.
    ——————————-
    SE NON CI FOSSERO GLI STUPIDI,NON CI SAREBBERO
    GLI INTELLIGENTI.
    ————————–
    QUANDO TI DICONO,LEI E’ BELLA COME UNA ROSA
    RICORDATI,CHE VIENE LA SERA.
    —————————
    GINA TOTA AFORISMI PUBBLICATI

  187. AL MIO MAESTRO,FEDERICO GARCIA.

    MILLE CHITARRE SUONANO
    SOTTO LA MURA ANDALUSE,
    E SOTTO IL SALICE,
    TU SOLO ESEGUI CON LE TUE
    DITA,IL RESPIRO,E IL VIGORE
    DELLA SPAGNA.
    IL ROSSO,E IL ROSA
    DELLA SPAGNA.
    TU,CON IL CUORE
    PIENO DI PIOMBO,CANTI IL
    SONNO ANTICO DELLA PIETRA,
    E IL RISVEGLIO DEGLI UOMINI,
    I MASCHI DELLA TUA ANDALUSIA.
    ————————————AL POETA PIU’ GRANDE DELLA SPAGNA.FEDERICO GARCIA LORCA. GINA.TOTA.9-4-1984

  188. Signora Mefufina, sei una donna thriller e pericolosissima.

    Hai saputo inventare delle difese, delle giustifacazioni degne della menzogna. Vergognati !

    E, chi ti appoggia, è della tua stessa scuola: tradire, ingannare, pugnalare.

    Ma quale Diego ? La figlia del mostro sei tu. Con le tue chiacchiere vorresti far circolare la menzogna come verità.
    .
    Questo è il vero aborto, il vero danno ! Non tanto aver sbagliato, nessuno è senza peccato, ma continuare a far del male, a celare la verità.

    Non ti affiderei nemmeno un cane. Sei capece di tutto. Non difendo la signora Gina.

    MI PIACE COMBATTERE CON LE PERSONE CATTIVE, CALUNNIATRICE E CORROTTE.

    SOPRATTUTTO CON QUELLI CHE FANNO MAGIA NERA. E METTONO PAURA AI BUONI, AI DISPERATI A QUELLI CHE SOFFRONO E CERCANO UNA VIA D’ USCITA AL PROPRIO DOLORE.

    CHI LE PARLA , AMA I DISPERATI ! SONO DISPERATI PERCHE’ NON SANNO INGANNARE SE STESSI. SE COSTORO, NON SI DROGANO, INCOTRANO LA FORZA CHE LI REDIMI E GLI DA’ IL POTERE DI INCENERIRE IL MALE TERRESTRE.

  189. FLASH.
    S’INCONTRANO SPESSO,LA LUNA,E IL SOLE
    NELLE MIE PAROLE…COM’E’ VICINO IL CIELO.
    ————————–
    A VOLTE VEDO MORIRE
    il giorno,forse stanco
    di dare vita.
    nel vedersi sporco
    di sangue iil viso.
    L’aurora lo culla con
    memorie antiche,
    quando l’uomo,sul far della sera,
    chinava il capo con una preghiera
    ——————————gina tota. il giorno.

    epigrammando
    ——————–

    QUANDO parli,fai credere
    che,l’universo si muove
    grazie alla tua mente.
    MA, quando taci,il mondo
    risplende,grazie al tuo
    silenzio.
    ———————
    COME PROFUMA IL RICCO,
    come puzza il povero,
    come e bello il ricco,
    come e’ brutto il povero.
    come e’ intelligente
    lo scemo ricco.
    come e’ scemo l’iintelligente
    povero.
    MA come e’ povera di cielo
    la morte del ricco
    come e’ ricca ed umana
    la morte del povero.
    ———————————–20-10-1991 gina tota.

  190. AL BALCONE.
    QUANDO NEL BUIO DELLA
    NOTTE,LA TUA TESTA AFFONDI,
    E,TI GIRI PER GUARDARMI..
    HAI SUL VOLTO LE IMPRONTE
    ALLEGRE DELLE STELLE.
    —————————-GINA TOTA
    —————————-
    ALLA MIA CARA AMICA,MARGHERITA AMATO SPLENDIDA PERSONA DEDICO QUESTA MIA BREVE POESIA..GINA TOTA.

  191. ALLA MIA AMICA,NANA
    ———————————
    MIA SIMPATICA amica,
    ombra del mio cuore
    tu sei la poetessa stramba
    scrivi su fogli d’aria i tuoi pensieri.
    ora,fragili,ora piombo,che come
    cartucce,esplodono squarciando
    il silenzio,e ferendo le mie parole,
    che parlano di te,strana creatura
    incostante,
    mia bizzarra e testarda georgiana.
    mio respiro,
    Amica mia,ho provato a odiarti,
    per non piu’ amarti,ma non si puo’
    odiare se stessi,perche’ tu sei
    me stessa,che io voglio omaggiare
    con i palpiti puri del mio cuore,e avvolgerti
    nella mia ombra
    mia simpatica amica NANA,
    io spero,che tu guardandoti allo specchio,
    invece del tuo volto, vedrai il mio..
    ——————————————–gina tota
    poesia che io ho voluto dedicare a questa signora,che fa la badante, ed e’ georgiana.

  192. Gina,sì hai ragione tu.. il succo della frase era quello. Il post di Melusina-Diego era così pieno di parole che mi ha confusa..Scusa! Inoltre mi sembrava una cosa talmente ignobile l’accusare una persona per la propria istruzione scolastica,che ho preferito non vederla.

  193. Melusina,suggerisco al tuo alter Di- ego ,di guardarsi intorno: gli artisti non inventano quasi niente,per lo più trasformano cose che esistono già..Blake definì il Sole l’antico e lo stesso termine usavano gli egizi nei loro testi sacri..accusiamo Blake di plagio? Non abbiamo forse qui,applaudito alla frase di Troisi..la poesia è di chi gli serve? Via..a me è capitato di scrivere un commento su B.nel blog di Repubblica ed il giorno dopo il giornalista ha usato la mia frase inserendola nel suo pezzo…io mi sono sentita gratificata non derubata,significa che avevo scritto qualcosa di intelligente..questo conta,non la vanità,ma la propria creatività..quella non te la toglie un virus..

  194. CIAO AMALIA,ti ringrazio per la tiratina di orecchie ai due evidenziando,loro,l’errore commesso accusando di aver rubato le poesie di Melusina.
    E,hai fatto bene,a citare Blake
    che afferma che gli artisti,non inventano nulla.le emozioni,sono eternamente sempre quelle,cambia la forma la lingua.ma la sostanza diciamo cio’ che gli antichi scrittori,e poeti cantavano duemila anni fa.
    noi cantiamo l’amore,l’odio.IL BELLO CHE SE HO PRESO LA LICENZA DI TERZA MEDIA,IO HO SEMPRE AMATO LA LETTURA,DALLA FILOSOFIA,ALLA POESIA DAI ROMANZI D’AUTORE, NON DISDEGNANDO I GIALLI D’AUTORE,MI PIACE LA SATIRA.FORSE HO AVUTO FORTUNA,NEL MIO APPRENDERE,SE PUR DISORDINATAMENTE DA TUTTO QUELLO CHE HO LETTO .PER ME LA CULTURA NON E’ QUELLO CHE SI VEDE,E SI SENTE.MA E’ ANCHE QUELLA,CHE CI AIUTA,AD EVITARE LE TRAPPOLE DELL’IGNORANZA.
    GRAZIE ANCORA AMALIA,SE TROVI QUALCHE ERRORE,CHIEDO SCUSA.CIAO GINA L’ARIETE

  195. Amalia pensavo anch’io la stessa cosa.
    Anche a me è capitato però su una rivista, ha fatto piacere anche a me, mi ha fatto tenerezza, suggerisco a Di-ego di raccogliere tutto in un blog, suo, tutto quello che trova in giro (ammesso che) tra l’altro se capitasse a me ringrazierei la provvidenza che me li ha fatti ritrovare.
    ……………………
    Ma poi non si può proprio recuperare niente neanche dall’hard disk? Ora ci sono tanti programmi che recuperano tutto..anche per dire la polizia postale può farlo..se uno conosce qualcuno può chiedere no?
    ………………..
    ……………….
    Al limite fà una denuncia così segue un iter , credo che in Italia ci sia il diritto d’autore ed inoltre la violazione della privacy che è piuttosto articolata oggi.
    ………………
    …………….
    Io se mi desse fastidio lo farei, a meno che le cose scritte non siano talmente imbarazzanti ..ma ormai parliamoci chiaro..a nessuno importa..siamo scesi talmente tanto in basso che a nessuno importa la vita privata di un’altro, spesso i best sellers sono proprio fatti di cose personali “in prima persona” raccontati da ex minorenni (forse).
    Il pattume circola e non ci fa più niente, l’importante è che circoli e non si formi un trombo che ci lesioni il cervello…..

  196. Ogni pianeta torni
    al proprio posto
    ricerchi, s’è sperduto…
    già difficile n’è l”armonia
    scrivi Gina,… muta la
    bocca rendiamo….
    di quel gracchio di
    suono che ci è
    rimasto! Scrivi Gina
    che sia l’anima a
    parlare, illuminare
    la tua mano al servizio
    del cuore….
    che ogni tempesta
    sia uno squarcio
    di Luce, come i
    fulmini aprono i
    cieli, cosi s’apra
    sempre più…
    la via difficile…
    Il Cuore…(((.))))

  197. Innanzitutto mi spiace di aver procurato dei “fastidi” a Melusina che non c’ entrava niente, la quale mi ha solamente imprestato il computer e io mi sono dimenticato di mettere il mio nome.
    Le poesie di cui parlo e dove supplico di pubblicarle sono le mie. Di certo se uno scrive di argomenti così importanti perchè perlomeno ha la certezza di quello che dice..Ovviamente riconfermo tutto ciò che ho detto: il virus, il computer e il mio appello a non pubblicare le mie poesie rimane validissimo, anzi assume ancora più importanza e tengo bene a difenderlo e a ribadirlo, non mi va assolutamente di scherzare su ciò che concerne un dolore privato.
    Anzi ribadisco tutto quello che ho detto con forza e non ho alcun problema a confrontarmi su questo argomento.
    IO non so assolutamente nulla su chi scrive su questo blog e non ho alcun interesse a esprimere pareri, ma ho interesse a chiarire la mia posizione.
    IO, Gina non so nulla di te, sulla tua vita, di quello che hai pubblicato etc. e non oserei mai neanche esprimere nessun parere non è nel mio interesse e non è nel mio carattere, io l’ unica cosa che ho visto sono le mie poesie e solo di quello mi interessa parlare.
    Navigando su internet ho aperto casualmente questo blog e leggendo me le sono ritrovate davanti..
    E allora solo su questo mi sono espresso, ho reagito in difesa di ciò che è mio, nel più intimo.
    Rifaccio lo stesso appello di prima di non pubblicare ciò che ancora rileggendo mi smuove un pò l’ animo di tenerlo solo per la tua persona.
    Probabilmente sei una persona sensibile e di buon cuore e riesci a comprendere i mio (stato) d’ animo mentre scrivo..
    Ti ringrazio comunque.

  198. CIAO DIEGO,

    ho letto la tua la tua,e avevo l’impressione di sentire la tua
    voce,IO saro’ sincera,non mi aspettavo simili affermazioni,questo io lo posso capire,perche’ chi vive,
    questa situazione,vedere una cosa che e’ nata da un’idea
    sua,poli la vedi che cammina si fa per dire,con le gambe degli altri.Trovo questo modo di agire,dissonesto. Ma in quel momento,coinvolta,nella rabbia di chi si e’ visto una parte della sua unteriorita’ nelle mani di un plagiatore di un ladro,in quel momento Ho detto tra me,stai a vedere che sono una cleptomane,amante della poesia? e mi son messa a rubare’Poi,sono esplosa,ho toccato il vertice della difesa con tutta la rabbia rabbia, ho duellato,con sillabe spezzate,eerrori di grammatica,Poi,dico la RAGIONE,FARA’ VENIRE A GALLA LA VERITA’ .INFATTI…TI LEGGO,ed io ti rispondo.TUTTO PASSATO.NON DI POMODORO.CIAO L’ARIETE.GINA TOTA.P.S.MELUSINA DEVE SCRIVERE L’ORIGINALE SUI QUADERNO.COME HO FATTO IO,MA SOLO CHE ORA,PER VIA DEL PARK. HO LA POSSIBILITA’ DI SCRIVERE SUL COMPUTE.SE SCRIVO A MANO,LA SCRITTURA,SEMBRA STENOGRAFIA, DI NUOVO CIAO DIEGO. GINA

  199. CIAO GIUSEPPE,GRAZIE PER LE TUE COMPOSIZIONE POETICHE,SQUISITAMENTE IRONICHE,DEDUCO DA QUELLO CHE TU SCRIVI’ CHE SEI UNA PERSONA,CHE VEDE OLTRE, HAI LO SGUARDO LUNGO.LE ZUMMATE SULLE PARTICOLARITA’ DELLA VITA, PER TE E’ COME ESPLORARE.SENTIRE,VEDERE,,E FAR DELLA PROPRIA VITA ,NON PIU’ UNA CORSA CON IL TEMPO,MA VIVERE IL TUO TEMPO .IN ARMONIA.
    CARO GIUSEPPE, TI AUGURO UNA BUON SERATA.GINA TOTA.CIAO.

  200. OGNI SPERANZA VUOLE
    UN PURO CUORE,PER ATTENDERE
    CON PAZIENZA,CHE TUTTO QUELLO,
    CHE HA RESO NOI MORTALI,SCHIAVI
    DI EFFIMERI PIACERI VENGA DAL NOSTRO
    AMORE SCONFITTO.

    E COSI’ RITORNEREMO FANCIULLI,
    A GUARDARE LE STELLE,
    COLMARE GLI ISTANTI, DI PRESENZE DIVINE.
    LONTANI,DA OGNI RETORICA, VERBALE,
    E DAI NEBBIOSI INGANNI.
    ———————————–GINA TOTA AL MIO AMICO GIUSEPPE MAJORANA,

  201. CIAO GIUSEPPE,E’ BELLISSIMA LA TUA POESIA,ED IO TI HO RISPOSTO PER LE RIME,BATTUTA A PARTE,CON UNA MIA POESIA SCRITTA OR ORA CREDIMI.
    OK. GINA.T.

  202. CIAO LUIGI,HO LETTO LETTO LE TUE INVETTIVE CONTRO MESULINA TI CAPISCO CHE CIO’ CHE TI FA PARLARE CON PAROLE TAGLIENTI E’ IL TUO ESSERE CONTRO CERTI ATTEGGIAMENTI,POCO CRISTIANI,DI QUESTI GIOVANI,INCOERENTI.NON FERMI NELLE SCELTE,SBALLATI DA OGNI ESPERIENZA’,ARRIVONO A TOCCARE IL FONDO. SPERO CHE RIEMERGONO,DAGLI ESCREMENTI DEL MALE.CHE IL CIELO INVII IL DIVINO SOCCORSO.NON PENSIAMOCI PIU’ CIAO.TUA AMICA GINA.T.L’ARETE

  203. Grazie Gina, sei davvero gentile

  204. giovani ciprioti ed il divino soccorso.

  205. Ciao Gina,…! Grazie.dal profondo…! 😀

  206. Mando un abbraccio a tutti gli Amici di questo magnifico Blog! Prof mi sono permesso d’includerla senza fare distinzioni in quell’abbraccio rivolto a tutti Noi! Pur se lei è il padrone di casa che permette tutto questo; che è vita spontanea… senza finzioni, tanto quando discutendo non ci si comprende, quanto nel discutere..serenamente! se non è questa Psiche…!?? 😉 😀 🙂 …Notte serena a tutti!!!

  207. mi scuso se sembra io voglia dare combustibile al fuoco ma non è così, semplicemente è da morir dal ridere e basta.

  208. CREDIMI.

    CREDIMI, tu non sai da dove,
    e come nasce,questo mio
    sentimento,e’ un mistero
    anche per me,
    pur essendo il mio cuore,
    interprete di tale sentire.
    ho tentato mille volte
    di fuggire da me stessa,
    ma,implacabile cancello
    dalla mia mente,ogni
    pensiero mortale.
    come se una volonta’
    non mia,imponesse
    la sua,a tornare,come
    sempre, a sperare
    in un tuo sguardo
    non freddo,e lontano.
    MA vicino al mio desiderio,
    e di amarti alla luce
    del sole,come l’amore
    universale,vuole.
    ————————GINA TOTA.25 AGOSTO 2010

    ————

  209. NEI BASSIFONDI DELLA MIA VITA.

    NEI bassifondi della mia vita,
    con strade strette e scivolose,
    con dei bar d’ultimo ordine,
    molti giocatori,per di piu’
    beri,hanno giocato col mio
    cuore.
    IL destino guidava il gioco,
    mischiava le carte con abilita’.
    E sputava stelle,nella sputacchiera
    del cielo.
    Bambole di pandizucchero,con parrucche
    di miele,offrivano baci mercenari
    agi avventori.
    Un bicchiere colmo sino all’orlo
    di lussurie,pareva che dicesse.
    BEVIMI-saro’ il tuo vizio.
    NEI bassifondi della mia vita,
    con strade strette e scivolose.
    Parole piu’ frandi della bocca
    come lame roventio,bucavano
    i sogni innocenti di qualche bambino
    Abili pistoleri,con pistole d’oro.
    Sparavano dritto al cvuore del tiepido
    mattino…
    …E SPUNTAVAIL SOLE.
    ——————————-GINA TOTA POESIA CHE FA PARTE DELLA RACCOLTA DI MIE POSIE,DAL TITOLO IL
    MESTIERE DELL’ANIMA19-APRILE-1978.EDITORE.PAOLO ROSSI NAPOLI.1980

  210. IL SUD DELLA MEMORIA.
    —————–
    IL SUD,HA BRACCIA
    DI ULIVO
    E SORRISO DI MANDORLO IN FIORE.
    LA DOMENICA SI PROFUMA DI BUCATO, E CANTA
    CON VOCE DI PIETRA.
    IL SUO CANTO ESPLODE CON RABBIA,
    MANDA ECHI DI SECOLI,
    IL SUD,PROFUMA DI ERBA MEDICA.
    EGLI HA NEL PUGNO-LACRIME AMARE
    DI VEDOVE BIANCHE,
    E CON L’ALTRA MANO,GENEROSAMENTE,
    T’INVITA A DANZARE,NELLE SUE FAVOLOSE
    GIORNATE DI SOLE.
    ——————————-1967 GINA TOTA.DA IL MESTIERE DELL’ANIMA.ED. PAOLO ROSSI 1980

  211. E VENNE LA VITA.

    E VENNE LA VITA.
    IN QUEL LONTANO 44
    E TU VEDESTI LA LUCE OFFUSCATA,
    LE BOCCHE INFUOCATE, SI ERANO SPENTE
    DA POCO,L’ECO PORTAVA AL TUO CUORE,
    IGNARO LE RISONANZE,MA TU, GIOCAVI
    CON IL NULLA.
    ————————————1969 GINATOTA. A ME STESSA.

  212. LUNEGGIA LA LUNA.

    LUNEGGIA LA LUNA
    FRA LE ANTICHE STRADE MENTRE
    DAI BALCONI CHE SEMBRANO OCCHI
    I SECOLI GUARDANO CON STUPORE
    QUESTO PRESENTE IMBASTARDITO
    CHE SI E VENDUTA L’ANIMA, E LA DIGNITA’
    AI LENONI DEL PROGRESSO
    ————————–GINA TOTA 26-AGOSTO 2010

  213. COSA PORTANO I VENTI
    DELL’EST E DELL’OVEST.
    SE NON MESSAGGI DI SANGUE!

    DUE VENTI CHE SCHIAFFEGGIANO
    LA NOSTRA PACE.
    I NOSTRI CORPI,SONO SOPESI
    TRA DELIRI,E ANGOSCE.

    E LA MORTE,SCHERZA CON IL SUO
    CRANIO TRA LE MANI,COVA SUL ROTONDO
    OROLOGIO…ORE PAZZE!!
    ———————–1975.GINA TOTA.

  214. Caro Gabriele, rieccomi. Sono felice, dopo una pausa di ispirazione(sai, non siamo noi a decidere), di avere avuto ancora un altra poesia da inviarti. Voglio anche dire a Gina che le sue poesie sono belle e significative e che non deve preoccuparsi per i commenti malevoli di qualcuno. I poeti sono destinati a raccogliere spesso l’incomprensione e il disprezzo del mondo circostante, ma, forse, la cosa che fa più male in assoluto è il silenzio e l’indifferenza che li circondano. Un caro abbraccio e a presto

    VOGLIO CHE MI GUARDI
    Voglio che tu mi guardi.
    Voglio sentire il tuo sguardo
    penetrarmi nell’anima
    invadermi la mente
    riempirmi il cuore
    fino a farlo ubriacare.
    Voglio udire
    i tuoi timbri
    di zefiro
    soffocare il silenzio,
    il tuo respiro
    confondersi col mio
    per rendermi
    nel tempo
    qualcosa che non ero,
    un uomo nuovo
    a te mescolato
    fatto di te,
    un luminoso ibrido
    finalmente gioioso
    abbagliato dai raggi
    di quegli occhi di sole
    convertito nella poesia
    immensa e consolante
    del tuo sorriso amico,
    sciolto nel tuo calore,
    quel calore
    penetrato per sempre
    nelle mie fibre
    tue eterne prigioniere,
    non più io
    non più quello di prima
    ma solo tua delizia,
    soltanto tua dolcezza
    tuo passato e presente
    tua anima
    e tuo amore.

  215. A UN GIUSTIZIATO
    Ho saputo, quest’oggi
    che t’hanno giustiziato.
    Avevi la mia età.
    Io non t’ho conosciuto,
    non sapevo chi eri.
    Posso pensare solo
    che un giorno
    siamo stati
    due bambini innocenti
    dentro due case simili
    divise dall’oceano
    sempre con una mamma
    che preparava il pranzo
    e un babbo che tornava
    a casa dal lavoro,
    nei nostri anni sessanta.
    Due bambini eravamo
    uguali per diritti
    uguali per bisogni:
    ma a te, forse, nessuno
    ha donato un giocattolo
    o fatto una carezza
    o spiegato un mistero
    nascosto in una fiaba.
    Due creature eravamo
    inviate dal cielo:
    la sola differenza
    tra noi,
    come due chicchi
    puri e ingenui di grano,
    è che a te han destinato
    purtroppo,
    di cadere
    dove tu non sapevi,
    dove non hai mai chiesto,
    dove tu non volevi,
    in un posto sbagliato.

  216. A UN GIUSTIZIATO
    Ho saputo, quest’oggi
    che t’hanno giustiziato.
    Avevi la mia età.
    Io non t’ho conosciuto,
    non sapevo chi eri.
    Posso pensare solo
    che un giorno
    siamo stati
    due bambini innocenti
    dentro due case simili
    divise dall’oceano
    sempre con una mamma
    che preparava il pranzo
    e un babbo che tornava
    a casa dal lavoro
    nei nostri anni sessanta.
    Due bambini eravamo
    uguali per diritti
    uguali per bisogni:
    ma a te, forse, nessuno
    ha donato un giocattolo
    o fatto una carezza
    o spiegato un mistero
    nascosto in una fiaba.
    Due creature eravamo
    inviate dal cielo:
    la sola differenza
    tra noi,
    come due chicchi
    puri e ingenui di grano,
    è che a te han destinato
    di cadere,
    purtroppo,
    dove tu non sapevi,
    dove non hai mai chiesto,
    dove tu non volevi,
    in un posto sbagliato.

  217. Scusatemi tutti, quando faccio l’invio spesso non risulta nulla, cosicchè quando lo rifaccio, il testo, alla fine, viene scritto 2 volte! Mi dispiace per l’inconveniente. Se qualcuno può ne cancelli uno. Grazie e scusatemi ancora.

  218. Caro Alessandro, non hai nulla di cui scusarti 🙂

  219. Caro Gabriele,da quando non ci sono più le tue trasmissioni su RaiNotte, la notte è un po’ più notte e noi un po’ più soli. Ci manchi parecchio!!!! (specialmente i simpaticissimi deliri che accadevano ogni tanto). Sei veramente una persona “tanta”! Grazie, un abbraccio =Donatella

  220. Cara Donatella, ti ringrazio per le tue parole, colgo l’occasione per dirti che domani sera dalle 21,00 alle 24,00 sono in diretta con “Come state?”, il mio nuovo programma che va in onda sul circuito cinquestelletv. Puoi trovare tutti i riferimenti qui nel blog, cliccando sul link apposito. Ti aspetto!

  221. Grazie per la risposta immediata, mi sa che dovrò comprarmi un decoder, perchè abitando nella Svizzera italiana devo farmi spiegare cosa occorre..Sarà una buona occasione per attivarmi in questo senso.” In bocca al lupo” per la tua nuova trasmissione….e so che non mi risponderai,come tutti, “crepi”….( credo che per il presente immediato riuscirò comunque a trovarti su YouTube..almeno lo spero) A presto! Donatella Conconi

  222. allora senza “crepi”, cara Donatella 🙂 Un sorriso ed a presto. Gabriele

  223. Sono stata sempre affascinata dalla sua cultura e profondità di pensiero. Molto spesso ho seguito il programma Rai notte al mattino presto e gli argomenti filosofici mi tenevano incollata allo schermo. Io non scrivo poesie, sono una scrittrice di narrativa che scrive per il blog che curo.
    Sono passata per lasciarle un saluto.
    annamaria

  224. Benvenuta e grazie per il saluto, cara Annamaria

  225. L’ORO
    Non tutto è oro
    quel che riluce,
    amore mio,
    lo sai.
    E forse un dì
    tu ti ritroverai
    a strofinare inutili monili
    che più li sfreghi
    e meno danno luce.
    Allora ,
    un giorno,
    per disperazione
    da terra coglierai,
    umile, un sasso
    piccola pietra
    che mai non vedesti
    nella tua superiore distrazione
    che ancora fuori strada
    ti conduce.
    E quando a terra
    tu l’avrai gettata,
    gesto di amara
    rabbia e delusione,
    rotto che alfin sarà,
    pietra preziosa,
    con gran stupore,
    vi vedrai celata.
    Allor saprai d’averla assai cercata
    perché tra i raggi pii
    del suo fulgore
    vi riconoscerai quello più bello
    quello che solo a pochi è destinato:
    il lampo luminoso
    dell’amore.

  226. Gent.le prof, la ringrazio per la possibilità che mi da, attraverso il suo blog, di condividre di tanto in tanto le mie emozioni.

    Anche quando accanto a te
    tutto ti sembra muto e inutile
    e tu non trovi un’appiglio
    dove adagiare la lingua
    Tu , non ti devi mai scoraggiare
    Tu, devi solamente farti forza
    e trovare nel tuo fiato un’amico
    con cui condividere , a ruota libera
    le emozioni che ti giungono dal cuore
    solo così vedrai nel cielo rifiorire le stelle.

  227. Nel mio giardino ho spalmato
    la mia anima e il mio corpo,
    ma li ritrovo, quando
    una rosa apre
    il suo cuore profumato,
    nei teneri gelsomini candidi,
    nelle vivaci petunie e
    nei semplici gerani
    sempre in fiore,
    nella musica delle grandi palme
    che un dolce vento
    scuote all’imbrunire.
    Tanto splendore
    placa i sensi
    confusi dal dolore…

    Gentile Professore La ringrazio se vorrà darmi un so giudizio.

  228. Cara Maria Sara, grazie per questi versi. Continua a scrivere. Un abbraccio

  229. CIAO AMICI CIAO DOTT.GABRIELE APPENA POSSIBILE MI FARO’ SENTIRE.CIAO GIUSEPPE LUIGI,E ALTRI.GINA

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