Vi proponiamo una discesa nella parte più sotterranea della nostra psicologia.
In questa pagina troverete la somma di tutte le voci, citazioni, riflessioni ordinate alfabeticamente e numerate, tratte da vari articoli racchiusi nella categoria Alfabeto dell’interiorità.
Questo è uno spazio dedicato all’incontro con le voci dell’Anima.
Non vogliono essere definizioni né interpretazioni, ma chiavi di cui ciascuno di noi potrà valersi per aprire una porta dimenticata. Sono i pensieri di indagatori di ogni tempo, sono le preghiere ad una dea resa sfuggente, sono scintille del “divino in noi” che ci illuminano di una nuova consapevolezza, di un’umanità rinnovata, di un’infinita speranza.
Vi presenteremo sempre nuove “chiavi” con le quali svelare, insieme alle vostre, la trama segreta che è in noi.
L’Alfabeto dell’interiorità
Dea dell’Amore e della Bellezza. È figlia di Urano. Nasce dai testicoli e dallo sperma di questo Dio, che fu evirato da Crono. Quando le parti amputate di Urano caddero in mare, ecco che sorse la Dea. Appena uscita dal mare fu portata dagli Zefiri a Citera e poi a Cipro. Qui l’accolsero le Stagioni (le Ore) che la vestirono splendidamente e la portarono tra gli Immortali. Afrodite è il divino che estrinseca in una sessualità dove spesso la parte razionale, il nostro ego, è travolto o quanto meno escluso. Da qui il sospetto o addirittura l’avversione delle religioni del Mediterraneo nei confronti di questa Signora madre di Eros. Suoi appellativi sono principalmente Philommeides, che vuol dire amante dei sorrisi, ma anche e soprattutto amante dei genitali. Poi anche Anasyrma, che significa Arte di sollevarsi la veste.
La sessualità e la sensualità di Afrodite sono direttamente in contatto con la nostra parte Ombra, quindi con l’inconscio. Per tale motivo tutti i culti e le cerimonie legati alle parti profonde e sotterranee di Afrodite sono state condannate non solo dai religiosi, ma da tutti i pensatori di stampo razionalista. Così come da moltissimi psicoterapeuti. Persino Platone si vede «obbligato» a scindere Afrodite in due. Quella nata da Urano è la Dea dell’Amore Puro. E quella nata da Dione (un mito tardo rispetto al primo) è la Dea dell’Amore «volgare». Questa si chiama Afrodite Pandemia.
Nella filosofia ermetica non esiste Amore Volgare. Nella filosofia junghiana non esiste amore «volgare». Alcuni altri nomi di Afrodite erano Peitho, colei che persuade; Porne, colei che si prostituisce; Psithiros, colei che bisbiglia; Parakyptousa, colei che sbircia.
Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.
Afrodite (2)
La sua magia risvegliava un desiderio languido in tutti gli esseri che sfiorava. Gioiosamente li invitava a unirsi in coppia.
Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pag. 44
Afrodite (3)
L’acqua che fluisce sui ciottoli suona come una musica, seducente, quanto il desiderio, e il suo fragore è tale che non si può udire null’altro. L’acqua penetra con cadenza ipnotica, la schiuma ci seduce, il mare ci abbraccia: è Afrodite che appare…
Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pag. 45
Afrodite (4)
Nata dal mare e figlia del cielo, ecco simbolizzati i due poli dell’energia di Afrodite: in quanto “marina” ella riconduce alle origini, alla coscienza arcaica del corpo, alla sua corrente energetica; in quanto “celeste” è veramente una “porta del cielo”. Gli animali marini che spesso le vengono attribuiti sono simbolicamente connessi ad aspetti particolari della vita sessuale: il delfino, con la sua straordinaria seduttività e giocosità.
Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pag. 47
Afrodite (5)
Afrodite educa i barbari alle gradevolezze dei profumi, al gusto per i fiori, all’eleganza degli abiti e alla raffinatezza dei monili, e il fondamento di questa educazione è l’arte d’amare […]. Sono l’architettura, la scultura, l’urbanistica, che testimoniano, attraverso la durevolezza della pietra, lo spirito di Apollo, mentre Afrodite promuove le manifestazioni passeggere, fugaci della bellezza. I begli abiti sono fatti per essere indossati e per usurarsi; i fiori, come la femminilità e il desiderio, vanno colti nell’attimo in cui sbocciano […]. In realtà non c’è una grande differenza tra il ricamare su una pietra con il cesello e il ricamo fatto con i fili di seta, se non che l’uno è destinato a vincere il tempo e a far parte della storia, mentre l’altro è destinato al godimento immediato, qui e ora, a riflettere il Divino attraverso l’espressione di gesti quotidiani che trasfondono così l’arte di vivere. Possiamo provare una certa tristezza davanti alla bellezza effimera, fuggevole, che si dissolve in fretta, ma Afrodite ci insegna ad accettare questa malinconia, perché da essa nasce il desiderio che la bellezza si riveli ancora e si trattenga con noi.
Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pagg. 51-52
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L’amore non è soltanto un’esperienza di vita, è anche un’esperienza mistica. Nell’amore cortese, la pena d’amore, l’impossibilità dell’appagamento, era considerata l’essenza della vita.
Joseph Campbell, Riflessioni sull’arte di vivere, Guanda, 1998, pag. 23.
Amore (2)
Giustamente la psicoanalisi ha messo in evidenza l’ambivalenza latente in ogni situazione passionale: il sottile gioco di “odio” e “amore”, che sempre in qualche modo si concatenano, secondo la sublime intuizione già espressa da Platone nel Simposio, in cui l’amore è descritto come sintesi di elementi contrari, che conservano tra loro una feconda ma tormentosa tensione.
Giorgio Straniero, Psicologia, Aiace, 1972, pag. 134.
Amore (3)
Ascoltate ehi Amici, l’amore somiglia a un sole, il cuore che non ha amore somiglia ad una nera pietra.
Yunus Emre, Divan, Semar, 2001, pag. XXIII.
Amore (4)
L’amore è ciò che penetra dall’esterno; ed è una “corrente” che non appartiene a chi la possiede, ma è entrata dal di fuori attraverso gli occhi.
Platone, Cratilo, 420 a-b, in Breviario di Platone, Rusconi, 1995, pag. 217.
Amore (5)
L’atto d’amore è un parto nella bellezza, sia secondo il corpo sia secondo l’anima.
Platone, Simposio, 206 a, in Breviario di Platone, Rusconi, 1995, pag. 223.
Amore (6)
Il grande amore fa paura perché ci mette in una situazione di pericolo, perché si diventa vulnerabili, si perde la corazza che abbiamo nei confronti del mondo. Perché in amore si dà tutto, ci si dà completamente e si può perdere.
Fanny Ardant, citata in Laura Bolgeri, Le donne hanno detto, Rizzoli, 1990, pag. 34.
Amore (7)
Spesso, durante la mia esperienza medica come nella mia vita, mi sono trovato faccia a faccia con il mistero dell’amore e non sono stato mai capace di spiegare cosa fosse… l’amore è nello stesso tempo quanto vi è di più grande e di più piccolo, di più lontano e di più vicino, di più alto e di più basso; e non possiamo discutere di un suo aspetto senza parlare anche dell’altro. Nessun linguaggio può esprimere questo paradosso. Qualunque sia il nostro linguaggio le parole non esprimono mai il tutto. Parlare unicamente di uno dei suoi aspetti è troppo o troppo poco, poiché soltanto il tutto ha un significato. L’amore “porta ogni cosa” (1 Cor. 13, 7). Queste parole dicono tutto quello che si può dire; non c’è nulla da aggiungerci.
Carl Gustav Jung, in Pianeta, n. 3, 1964, pag. 42.
Amore (8 )
Celebro me stesso e ciò che dico vale per voi perché ogni atomo mio è anche vostro.
Walt Whitman, in Pianeta, n. 3, 1964, pag. 92.
Amore (9)
E dunque da tempo così remoto è innato negli esseri umani l’amore degli uni per gli altri, anzi esso è restauratore dell’antica natura in quanto cerca di curare e restituire all’unità, di doppia che è divenuta, l’umana natura.
Platone, Simposio, Rizzoli, 2001, pag. 145.
Amore (10)
… per la maggior parte dei sistemi mitologici ed esoterici (Kabbalah, Tantrismo ed Alchimia in particolare) all’inizio era la donna, l’armonia fattasi visibile, colei che dona la vita, l’estasi e la saggezza. In altre parole, all’inizio, era l’amore e il desiderio che, come ricorda Spinoza, è “l’essenza stessa dell’individuo” (Etica III, De affectionibus, par. 3 e par. 9)… Leone Ebreo specificava che lo scopo dell’amore non è il possesso ma “la dilettatione de l’amante nell’acquistata bellezza de l’amato” (Abravanel 1535, Dialogo 3, ed. 1919, pag. 3)
Arturo Schwarz, L’immaginazione alchemica, ancora, Moretti e Vitali, 2000, pag. 11.
Amore (11)
Così non è casuale che sapienza sia un termine femminile sia in italiano che in greco, sia in ebraico – e che amore e sapienza siano indissolubilmente legati è un mitologema altrettanto frequentemente diffuso. Yehudà Abravanel, riprendendo un’idea kabbalisticamente e ampiamente generalizzata, sosteneva che l’amore si celava all’apice della sapienza e che è l’amore a sostenere tutte le parti del cosmo, dalla sfera più esterna fino alla roccia che è dentro la terra: “E siccome niuna cosa non fa unire l’universo con tutte le sue diverse cose se non l’amore, seguita che esso amore è la causa de l’essere del mondo e di tutte le sue cose”. (Abravanel 1535, Dialogo 2, ed. 1919, pag. 165)
Arturo Schwarz, L’immaginazione alchemica, ancora, Moretti e Vitali, 2000, pag. 12.
Amore (12)
L’amore dipende dal consenso che l’anima superiore dà alla passione dell’anima inferiore… Quaggiù l’amore non conosce limiti, né li conosce l’oggetto amato, ma infinito è l’amore del Bene, poiché la sua bellezza è di un’altra specie ed è bellezza superiore a qualsiasi altra bellezza.
Plotino, Breviario di Plotino, Rusconi, 1997, pagg. 73-74.
Amore (13)
Il trasformatore di ogni essere è l’amore per il proprio simile… strumento di civiltà è l’amore… la “gentilezza” del cor, intesa nel valore anagogico occulto, bisogna intenderla alla latina, gentile per tendente verso le genti, altruista… non c’è altruismo che non significhi il sacrificio di parte del nostro io, se non tutto, alla felicità altrui.
Giuliano Kremmerz, Angeli e Demoni dell’Amore, Rebis-Viareggio, 2000, pagg. 4-9.
Amore (14)
Quello che deve guidare gli uomini per tutta la vita, affinché possano vivere nel senso della Bellezza, non deve essere né la parentela, né gli onori, né le ricchezze, né nessuna altra cosa se non l’Amore.
Platone, Simposio, 178 c-d a, in Breviario di Platone, Rusconi, 1995.
Amore (15)
Quando amiamo, facciamo l’esperienza di un decentramento: veniamo sradicati dal nostro modo di essere precedente e catapultati nel vuoto, e sebbene si speri di approdare a un nuovo mondo, a una nuova forma di esistenza, non vi è mai certezza di arrivarvi. Tutto ci appare diverso e può accadere che niente torni più ad apparirci come prima. Il mondo viene annichilito e nessuno ci garantisce che in seguito esso verrà ricostruito. Noi perdiamo il nostro centro, ma senza la certezza di ritrovarlo.
Rollo May, L’amore e la volontà, Astrolabio, 1971, pag. 100.
Amore (16)
L’amore pone ogni volta una sfida all’umano nella sua globalità ed esige un atteggiamento incondizionato chiedendo completa dedizione.
Giovanni Gocci, Conferenza sulla psicologia dell’amore, Verona, novembre 2004.
Amore (17)
Attraverso il potere trasfigurante dell’amore, l’oggetto si svela e rivela la sua trascendenza simbolica (la sua anima): l’oggetto diviene trasparente, sicché gli occhi dell’amato trasfigurano in stelle lucenti o in profondità del mare. Ogni cosa si anima, e nel bene e nel male diviene simbolo vivente. È questo il salto, il passaggio acrobatico dall’altra parte, che consente al cuore di approdare alla sua meta: la visione interiore, l’amore, l’umana pietà, la condivisione del pathos di vivere.
Carla Stroppa, L’acrobata nel vuoto, XII seminario di Anima, Sant’Andrea in Percussiva, 21 aprile 2002, pag. 13.
Amore (18 )
Credimi non si deve / affrettare il piacere d’amore / ma stimolarlo a poco a poco con gli indugi.
Ovidio, L’arte amatoria, Orsa Maggiore Editrice, 1996, pag. 136
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L’Anima, suscitatrice di illusioni, sa anche darci ciò che speriamo, ciò che immaginiamo.
Basilio Reale, Le macchie di Leonardo, Moretti&Vitali, 1998, p. 55.
Anima (2)
… perché noi possiamo avvicinarci a ciò che accade nell’anima soltanto attraverso storie, narrazioni, immagini.
Adolf Guggenbühl-Craig, Il vecchio stolto, Moretti&Vitali, 1997, pag. 62.
Anima (3)
Dall’opera di Jung ho imparato che ciò che accade nell’anima può essere compreso soltanto per mezzo dei simboli, i quali però non esauriscono mai tutta l’anima, ma le stanno vicini e a essa alludono.
Adolf Guggenbühl-Craig, Il vecchio stolto, Moretti&Vitali, 1997, pag. 64.
Anima (4)
Anche l’incontro con la propria, con l’Anima e con l’Animus, con il maschile e con il femminile può assumere una forma sessuale… Il congiungimento di tutti gli opposti, la “unio mystica”, il “mysterium coniunctionis”, non trovano espressione più efficace che nel linguaggio erotico.
Adolf Guggenbühl-Craig, Matrimonio, vivi o morti, Moretti&Vitali, 2000, pag. 124.
Anima (5)
Tu fammi un dono e non negarmi (la possibilità) di curare la mia anima, perché mi renderai un favore più grande guarendomi dall’ignoranza dell’anima che dà malattia al corpo.
Platone, Ippia Minore, 372 e – 373 a.
Anima (6)
Come l’Anima per mezzo dell’integrazione apporta Eros alla coscienza, così l’Animus apporta Logos; e come l’Anima presta alla coscienza maschile relazione e connessione, così l’Animus presta alla coscienza femminile riflessività, ponderatezza e conoscenza… l’archetipo affascina la coscienza, la cultura, come per ipnosi… per illustrare a quale ordine di grandezza appartengono le proiezioni dell’Animus e dell’Anima e quali sforzi morali e intellettuali occorrono per dissolverle. Ma i contenuti dell’Animus e dell’Anima sono ben lungi dall’essere tutti proiettati. Molti di essi appaiono spontaneamente nei sogni e in numero ancora maggiore possono essere resi coscienti mediante la cosiddetta immaginazione collettiva…
Carl Gustav Jung, Aion, Bollati Boringhieri, I ed. 1982 – II ed. 1997, pagg. 16, 19.
Anima (7)
Pensiero, opinione e apparenza, è ormai chiaro che tutte queste cose ci escono dall’anima, sia vere, sia false.
Platone, Sofista, 263 d, in Breviario di Platone, a cura di Claudio Marcellino, Rusconi, 1995, pag. 141.
Anima (8 )
… il male appare piuttosto come alterazione, distorsione, deformazione, erronea interpretazione e indebita applicazione di fatti in sé naturali. Queste alterazioni caricature appaiono ormai come effetti specifici di Animus e Anima, e questi come autori e causatori de male. Ma non ci si può fermare a questa contatazione, poiché risulta che tutti gli archetipi sviluppano di per sé effetti favorevoli e sfavorevoli, chiari e oscuri, bravi e cattivi.
Carl Gustav Jung, Aion, Bollati Boringhieri, I ed. 1982 – II ed. 1997, pagg. 251-252.
Anima (9)
L’Anima si dimostra un fattore indipendente dagli eventi nei quali siamo immersi. Non posso identificarla con nessuna cosa, ma non posso neppure afferrarla da sola, isolata dalle altre cose, forse perché è simile ad un riflesso in uno specchio fluido, o alla luna che trasmette soltanto luce non sua… Ma è proprio l’intervento di questa peculiare e paradossale variabile che dà all’individuo il senso di avere o di essere un’anima.
James Hillman, citato da Francesco Donfrancesco, Nello specchio di Psiche, Moretti&Vitali, 1996, pag. 65.
Anima (10)
L’Anima, la mediatrice tra coscienza e inconscio, personifica i nostri contenuti psichici inconsci, li rende visibili in un altro essere umano, e così permette alla nostra coscienza di recepirli.
Patrizia Lorenzi, Nel segno della lontananza, in Anima, Moretti&Vitali, 2000, pag. 54.
Anima (11)
Ogni impulso, ogni desiderio e il principio vitale di ogni cosa vivente appartengono all’anima… Nell’anima degli uomini vi sono dei falsi piaceri che imitano quelli veri fino al ridicolo; e così pure dei dolori.
Platone, Filebo, 35 d, 40 e, in Breviario di Platone, a cura di Claudio Marcellino, Rusconi, 1995, pagg. 141-142.
Anima (12)
Nell’anima di chi è lontano dal Bene le opinioni sono in lotta con i desideri, la generosità con i piaceri, la ragione con i dolori e l’insieme di queste cose si combattono tra loro. Dunque diremo per il Bene se chiameremo la cattiveria (che è presente) nell’anima dissidio (e quindi) malattia.
Platone, Il Sofista, 228 b.
Anima (13)
Si può definire l’Anima anche (come) immago o archetipo o sedimentazione di tutte le esperienze che l’uomo fa della donna. Per questo l’immagine dell’Anima viene di consuetudine proiettata sulla donna.
Carl Gustav Jung, commento al Segreto del Fiore d’oro, in Studi sull’alchimia, Introduzione di Luigi Aurigemma, Bollati Boringhieri, I ed. 1988; II ed. 1997, pag. 49.
Anima (14)
L’Anima dà forma al corpo, pur essendo di per sé incorporea e dunque non localizzabile in un organo, cellula o gene, così come la forma del calzino non è localizzabile nella lana. A causa della sua incorporeità, “la bellezza dell’anima è più difficile da vedere della bellezza del corpo.
Aristotele, citato da James Hillman, La forza del carattere, Adelphi, 2000, pag. 44.
Anima (15)
… considerare l’anima come un’intelligenza attiva, che conforma il destino di ciascuna persona e ne traccia la trama, è un’idea utile. I traduttori del greco antico rendono a volte con “trama” la parola mythos. Le trame che ingarbugliano la nostra anima e fanno uscire allo scoperto il nostro carattere sono i grandi miti.
James Hillman, La forza del carattere, Adelphi, 2000, pag. 45.
Anima (16)
L’anima, purificata, diventa una forma, una ragione, si fa tutta incorporea, intellettuale ed appartiene interamente al divino, ov’è la fonte della bellezza e donde ci vengono tutte le cose dello stesso genere.
Plotino, Breviario di Plotino, a cura di Claudio Marcellino, Rusconi, 1995, pag. 29.
Anima (17)
La chiave che dà accesso al perfezionamento dell’anima è l’assioma delle vite successive.
Ostad Elhai, Pensieri di luce, traduzione di Mario Luzi, Mondadori, pensiero n. 91.
Anima (18 )
CICADA: Dunque il corpo non è luogo de l’Anima?
TANSILLO: … Il corpo dunque è ne l’Anima, l’Anima nella mente, la mente o è Dio, o è in Dio, come disse Plotino.
Giordano Bruno, De gli eroici furori, Parigi 1585, in Dialoghi filosofici italiani, a cura di Michele Ciliberto, Mondadori, 2000, pag. 813.
Anima (19)
[25] Ma queste loro azioni – disse Ermete… – non sfuggivano al Signore di tutto e dio, anzi egli cercava una pena e una catena penosa da sopportare per loro. Ed ecco, al Signore e padrone di tutto parve bene fabbricare l’organismo dell’uomo, perché la stirpe dell’anima venisse punita per sempre, imprigionata dentro di esso.
Ermete Trismegisto, La pupilla del mondo, a cura di Chiara Poltronieri, Letteratura Universale Marsilio, 1994, pag. 49.
Anima (20)
La ricerca spirituale nel corso dei tempi, secondo le due vie indicate rispettivamente da Parmenide e da Platone. La prima si affida alla Ragione, la seconda all’Eros. in apparenza contraddittorie, convergono invece in una prospettiva escatologica di spiritualizzazione cosmica e di ricongiunzione del molteplice nell’Uno originario.
Giorgio Straniero, Dalla terra all’anima, Marsilio, Venezia 2000, pag. 168.
Anima (21)
L’anima è certamente più complessa e inaccessibile del corpo: rappresenta, per così dire, quella metà del mondo che perviene all’esistenza solo quando ne diveniamo coscienti. Per questa ragione la psiche costituisce un problema non solo personale ma universale e la psichiatria ha a che fare con un intero mondo.
Carl Gustav Jung, Ricordi, sogni, riflessioni, a cura di Anela Jaffé, Rizzoli, Bur-Saggi, 1998, pag. 171.
Anima (22)
… le ambiguità dell’anima – messaggera dell’inconscio – possono letteralmente annientare un uomo. Alla resa dei conti il fattore decisivo è sempre la coscienza, che è capace di intendere le manifestazioni dell’inconscio e di prendere posizione di fronte ad esse. Ma l’anima ha anche un aspetto positivo. È lei che comunica le immagini dell’inconscio alla coscienza, e in ciò sta il suo pregio. Per decenni mi sono sempre rivolto all'”anima” quando ho sentito che il mio comportamento emotivo era turbato e inquieto. Allora voleva dire che c’era qualcosa nell’inconscio e quindi chiedevo all'”anima”: “Che c’è di nuovo adesso? Che cosa vedi? Vorrei saperlo!”. Dopo qualche resistenza, regolarmente produceva un’immagine, e non appena questa compariva, il senso di inquietudine o di oppressione svaniva. Tutta l’energia delle mie emozioni si tramutava in curiosità e interesse per l’immagine, quindi ne parlavo con l'”anima”, poiché dovevo cercare di intendere l’immagine come meglio potevo, proprio come i sogni.
Carl Gustav Jung, Ricordi, sogni, riflessioni, a cura di Anela Jaffé, Rizzoli, Bur-Saggi, 1998, pagg. 230-231.
Anima (23)
I confini dell’Anima, nel tuo andare, non potrai scoprirli, neppure se percorrerai tutte le strade: così profonda è l’espressione che le appartiene.
Eraclito, in Giorgio Colli, La sapienza greca, vol. III, 14 [A 55], Adelphi, 1980, pag. 63.
Anima (24)
Le anime annusano giù verso l’Ade.
Eraclito, in Giorgio Colli, La sapienza greca, vol. III, 14 [A 47], Adelphi, 1980, pag. 57.
Anima (25)
Allora capii che nell’anima, fin dalle sue prime origini, c’è stato un anelito alla luce e un impulso inestinguibile ad uscire dalla primitiva oscurità.
Carl Gustav Jung, Ricordi, sogni, riflessioni, a cura di Aniela Jaffé, Rizzoli, 1998, p. 321.
Anima (26)
Jung ha sempre insistito sull’autonomia dell’anima… L’anima non è “causata” dalla natura, dalla componente ereditaria, né dall’ambiente o dall’educazione. L’anima è indipendente, autonoma, non può, o può solo in parte venire intesa attraverso le categorie di causa ed effetto.
Adolf Guggenbühl-Craig, Il bene del male, Moretti&Vitali, 1998, p. 44.
Anima (27)
L’anima… sta sempre sul confine tra il mondo ordinato in modo razionale e causale e l’altro mondo, quello trascendente, ultraterreno.
Adolf Guggenbühl-Craig, Il bene del male, Moretti&Vitali, 1998, p. 148.
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Anime umide
Con Ninfe Naiadi indichiamo in senso specifico le potenze che presiedono alle acque, ma i teologi designavano tutte le anime in generale che discendono nella generazione. Essi, infatti, ritenevano che tutte le anime si posassero sull’acqua che, come dice Numenio, è divinamente ispirata; egli afferma che proprio per questo motivo anche il profeta disse: «il soffio divino si muoveva nell’acqua». Per questo – dice – gli Egiziani collocano gli esseri divini non sulla terraferma, ma tutti su una barca, sia il Sole sia, in generale, tutti: bisogna sapere che questi sono le anime che, planando sull’acqua, discendono nella generazione. Di qui il detto di Eraclito: «per le anime è piacere, non morte, divenire umide», cioè è un piacere cadere nella generazione, e altrove egli dice: «noi viviamo la morte di quelle, e quelle vivono la nostra morte». Perciò, per Numenio, il poeta chiama «umidi» coloro che sono nella generazione, avendo anime umide. Esse, infatti, amano il sangue e il seme umido, e le anime delle piante si nutrono di acqua.
(Porfirio, L’antro delle Ninfe, Gli Adelphi, 2006, pag. 51)
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Armonia e simpatia
La preghiera viene esaudita perché una parte dell’universo è in simpatia con un’altra, come in una corda tesa, nella quale la vibrazione dal basso si trasmette in alto, spesso, anzi, mentre una corda vibra, l’altra ne ha, per così dire, la percezione, a causa della consonanza e anche perché è accordata alla stessa armonia. E se da una lira la vibrazione si trasmette persino in un’altra – a tanto giunge la simpatia! -, anche nell’universo regna un’unica armonia, sebbene essa derivi dai contrari.
Plotino, Enneadi, IV 4,41, in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008, p.68
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Armonia e tensione di contrari
Poiché la natura ha origine dalla diversità, ovunque l’entrata a due porte ne è simbolo. Il cammino, infatti, può avvenire o attraverso l’intellegibile o attraverso il sensibile, e quello attraverso il sensibile o attraverso la sfera delle stelle fisse o attraverso i pianeti, e ancora, o attraverso un cammino immortale o mortale. C’è un centro sopra la terra e uno sotto terra, uno a oriente e uno a occidente, la sinistra e la destra, la notte e il giorno; e per questo è «armonia e tensione dei contrari» e scocca dardi dal suo arco per l’esistenza dei contrari. Platone parla di due imboccature: attraverso una si risale al cielo, dall’altra si scende sulla terra, e i teologi fecero del sole e della Luna le porte delle anime che risalgono per la porta del Sole e discendono per quella della Luna; e in Omero ci sono due orci:
dei doni che concede, l’uno dei cattivi, dei buoni l’altro.
(Porfirio, L’antro delle Ninfe, Gli Adelphi, 2006, pag. 77)
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Il lento dardo della bellezza – La specie più nobile di bellezza non è quella che rapisce improvvisamente, che compie attacchi irruenti e inebrianti (tale bellezza suscita facilmente nausea), ma quella che penetra lentamente, che ci si porta con sé quasi senza accorgercene e che un giorno ci si fa innanzi in un sogno, ma che, alla fine dopo esser stata a lungo e con modestia nel nostro cuore, si impadronisce interamente di noi, ci colma gli occhi di lacrime e il cuore di nostalgia.
Friedrich Nietzsche, Opere 1870/1881. Umano, troppo umano, 149, Newton Compton, 1993, pag. 582
Bellezza (2)
La bellezza non è un caso – È qualcosa che si conquista anche la bellezza di una razza o di una famiglia, la sua grazia e bontà in ogni gesto: al pari del genio, essa è il risultato conclusivo del lavoro accumulato di generazioni. Si deve aver fatto grandi sacrifici per il buon gusto, per amor si deve aver fatto molte cose e molte tralasciate.
Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, Adelphi, 1994, pag. 124
Bellezza (3)
Come lo smeraldo col suo colore brillante ricrea la vista ed ha su questo nobile senso perfino una certa virtù salutare, così, anzi, con ben maggiore potere, agisce la bellezza umana sui sensi e sull’anima.
Johann Wolfgang von Goethe, Le affinità elettive, Rizzoli, 2003, pag. 124
Bellezza (4)
Quando la Bellezza tocca così profondamente l’anima e incanta l’Io, bisogna pensare che in essa si riveli un progetto esistenziale che l’Io non può ignorare, né ricondurre alla semplicistica formula di compensazione della mancanza di amore materno.
Carla Stroppa, L’isola di Calipso, Moretti e Vitali, pag. 3
Bellezza (5)
Se l’anima, come dice Plotino, “è sempre un’Afrodite”, allora essa ha sempre a che fare con la bellezza, e le nostre risposte estetiche sono la prova dell’attiva partecipazione dell’anima al mondo.
James Hillman, Politica della bellezza, Moretti e Vitali, 1999, pag. 11
Bellezza (6)
La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione; l’anima l’apprende e, riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. Ma quando è impressionata da qualche cosa brutta, si agita, la rifugge e la respinge da sé come cosa discordante ed estranea.
Plotino, Enneadi, Rizzoli, I 6, 2, in Breviario di Plotino, Rusconi, 1997, pag. 60
Bellezza (7)
«La bellezza è malinconia?» Penso che si possa essere tentati, al primo impulso, di rispondere: «Sì». Perché la bellezza ci lascia a distanza. Ci tiene a distanza. Ci lascia ai margini. Resta lontana da noi. Solo che, invece di condurre alla prostrazione, costituisce una sorpresa, un avvenimento, un’epifania che sollecita il dispiegamento dell’anima e la gratitudine.
Christian Gaillard, Malinconia e prospettive, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, pagg. 24-25
Bellezza (8 )
No, la vera bellezza ha bisogno di silenzio. Una sola parola può distruggerla. La bellezza, la grande bellezza, può essere dolorosa: ci sono momenti in cui si vuole piangere, e il rumore di una voce umana, di una macchina, di una radio, perfino il gracchiare di un corvo possono essere tanto distruttivi quanto un sasso scagliato in uno stagno pieno di ninfee rosse e bianche. Di tanto in tanto un rumore può aumentare il piacere.
Fred Uhlman, Un’anima non vile; una lettera di Konradin von Honenfels prima della sua esecuzione, Guanda, 1987, pagg. 32-33
Bellezza (9)
«La luce della sua fronte dissipa le tenebre della notte come la fiamma nell’eremo dell’asceta solitario!» Questo verso, scritto da un grande poeta arabo per celebrare la sua beneamata, sembra essere stato composto per Ramata Kaba. Ramata era uno di quei rari esseri che Dio aveva curato con particolare meticolosità per modellarne la forma e fare del suo corpo un’opera perfetta. Non era né alta né bassa, né magra né grassa, la sua carnagione non era né scura né chiara, e il suo viso era gradevole e rassicurante come un chiaro di luna nel buio della foresta, un’alba in montagna o un tramonto sul mare tranquillo, un’immensa distesa d’acqua limpida o di erba verde. Per qualsiasi uomo normale, santo o miscredente, era impossibile guardarla, di fronte o di spalle, senza farsi cogliere dal desiderio. Era bella, molto bella, persino più bella di Gina Lollobrigida. E lei lo sapeva.
Abasse Ndione, Ramata, E/O, 2004, pag. 203
Bellezza (10)
«È molto bella. Il suo viso ha quasi sempre un’espressione profonda, significativa, appassionata. Qui sta il segreto del suo fascino. La sua bellezza non mi stanca mai; mi suggerisce sempre un sogno…»
Gabriele D’Annunzio, Trionfo della morte, Mondadori, 1995, pag. 17
Bellezza (11)
Se l’anima, come dice Plotino, “è sempre un’Afrodite”, allora essa ha sempre a che fare con la bellezza, e le nostre risposte estetiche sono la prova dell’attiva partecipazione dell’anima al mondo.
James Hillman, Politica della bellezza, Moretti e Vitali, 1999, pag. 11
Bellezza (12)
La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione; l’anima l’apprende e, riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. Ma quando è impressionata da qualche cosa brutta, si agita, la rifugge e la respinge da sé come cosa discordante ed estranea.
Plotino, Enneadi, Rizzoli, I 6, 2, in Breviario di Plotino, Rusconi, 1997, pag. 60
Bellezza (13)
I vecchi, però, sono capaci di riconoscere la bellezza che all’occhio normale rimane nascosta, e non perché essi ne abbiano viste così tante in vita loro, ma perché la lunga vita li ha obbligati allo sguardo eccentrico… Io posso benedire le mie virtù celate nei miei vizi, ho bisogno di un occhio allenato ed esperto di sofferenze.
James Hillman, La forza del carattere, pag. 78
Bellezza (14)
Socrate, infatti, si sottrae a una relazione che imprigionerebbe senza scampo l’anima nell’esteriorità: “Quale irresistibile bellezza – dice ad Alcibiade – non hai potuto scorgere in me, diversa da quella giovanile avvenenza che costituisce il fiore della tua vita! Sta un po’ attento: hai veduto la mia bellezza e cerchi d’averne parte con me scambiando con la mia bellezza la tua… Cerchi d’acquistare, in cambio di questa tua apparente, una vera e propria bellezza” (218-e). Platone accenna… alla distinzione possibile quando… non è vissuta radicalmente la differenza fra la fonte interiore della bellezza e il suo tramite esteriore.
Francesco Donfrancesco, Nello specchio di Psiche, Moretti e Vitali, 1996, pag. 138
Bellezza (15)
Queste sono le emozioni che devono sorgere al contatto di ciò che è il bello sensibile: lo stupore, la meraviglia gioiosa, il desiderio, l’amore, e lo spavento accompagnato da piacere. Ma è possibile provare queste emozioni – e l’anima infatti le prova – anche riguardo alle cose invisibili; ogni anima, per così dire, le prova, ma specialmente quella che ne è innamorata.
Plotino, Enneadi, I 6, 4, citato in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.
Bellezza e bruttezza
La definizione che Plotino dà di bruttezza e bellezza ha un’utilità immediata per la psicologia. “Anche noi, quando siamo belli, è perché siamo conformi a noi stessi, mentre siamo brutti allorché trapassiamo in un’altra natura” (Enneadi, V, 8, 13). […] Quando ci sentiamo contratti, pieni di risentimento, non di armonia, vuol dire che siamo trapassati in una natura diversa, e siamo caduti […] lontano dall’anima.
James Hillman, L’anima del mondo e il pensiero del cuore, Adelphi, 2002, pag. 98
Bellezza e immaginazione
La massima: “il mondo è il luogo del fare-anima” viene, come è noto, da Keats, ed è stato Keats a dire, inoltre, che Bellezza è Verità, e a dire: “Di niente sono certo se non delle affezioni del Cuore e della verità dell’Immaginazione”.
James Hillman, L’anima del mondo e il pensiero del cuore, Adelphi, 2002, pag. 99
Bellezza psichica
La bellezza dell’anima, che sola supera il fascino di Afrodite, si rivelerà un’immaginazione estetica della psiche e nell’ammaliante potere delle sue immagini. Si rivelerà nei modi in cui la psiche dà forma ai propri contenuti – ad esempio, nella maniera in cui l’anima contiene l’erotico. Ma, soprattutto, la bellezza della psiche si riferisce al significato del bello in rapporto agli eventi psicologici. Quando siamo toccati, mossi, e aperti dalle esperienze dell’anima, scopriamo che ciò che vive in essa non soltanto è interessante e significativo, necessario e accettabile, ma è anche attraente, amabile e bello.
James Hillman, Il mito dell’analisi, Adelphi, 1984, pagg. 112-113
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Il bene non è un oggetto di conoscenza, ma una parte della nostra soggettività che chiede di essere vissuta: scoperto dal cuore, che lo desidera, incontra la nostra volontà e la fortifica.
Ann e Barry Ulanov, Cenerentola e le sorellastre. Sull’invidiare e l’essere invidiati, Moretti e Vitali, 2004, pag. 136
Bene (2)
… Tutte le cose quanto più sono dotate di misura, di forma e di ordine, tanto più sono buone sotto ogni riguardo; invece, quanto meno sono dotate di misura, di forma e di ordine, tanto meno sono buone.
Sant’Agostino, La natura del bene, a cura di Giovanni Reale, 3, Rusconi, 1995, pag.119
Bene e bello
Soltanto chi ha visto il Bene comprende in quale senso io dica che esso è bello.
Plotino, Enneadi, I 6, 7, in Breviario di Plotino, Rusconi, 1997, pag. 61
Bene e libertà
Ciò che opera conforme al Bene a maggior ragione è libero.
Plotino, Enneadi, VI 8, 4, in Breviario di Plotino, Rusconi, 1997, pag. 168
Bene e male (1)
Se qualcuno dirà che il Bene non esiste, non esisterà nemmeno il male, e perciò qualsiasi cosa sarebbe indifferente per la nostra scelta; ma questo è impossibile! Le cose che chiamiamo beni risalgono a Lui, ma il Bene non risale a nulla.
Plotino, Enneadi, VI 7, 23, in Breviario di Plotino, Rusconi, 1997, pag. 166
Bene e male (2)
… Male è tutto ciò che divide, che blocca o cerca di bloccare il flusso, mentre Bene è solo ciò che unifica, che scorre nel grande flusso della vita e della storia, con la coscienza di essere nulla più che una fragile fibra dell’universo.
Giuliano Boaretto e Giorgio Galli, Alba magica, Edizioni della Lisca, 1996, pag. 34
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Teneva ancora gli occhi chiusi, ma era chiaro che non dormiva. La baciai, stupefatto dalla mia audacia, mentre in realtà era lei che, mentre io mi avvicinavo al suo viso, aveva attirato la mia testa contro la sua.
Raymond Radiguet, Il diavolo in corpo, Peruzzo, 1985, pag. 68
Bocca (2)
Léa gli spazzolò i capelli sopra le orecchie, rettificò la scriminatura sottile dai riflessi azzurri, gli passò sulle tempie un tocco di profumo, posò un rapido bacio, non potendo trattenersi, su quella bocca tentatrice che respirava così vicina a lei…
Simonie-Gabrielle Colette, Chéri, Newton & Compton, 1995, pag. 25
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Sono stato almeno cento volte sul punto di buttarle le braccia al collo! Lo sa Dio che cosa significa vedersi passare e ripassare davanti tanta grazia e non poterla afferrare…
Johann Wolfgang von Goethe, I dolori del giovane Werther, Demetra, 1996, pag. 137
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Compassione (1)
“In primo luogo v’è un gran bisogno di parlare della compassione, che nel medico deve essere innata. Dove non c’è amore non c’è arte.” Medico e medicina “null’altro sono che grazia concessa da Dio ai bisognosi”. L’arte si ottiene “per opera dell’amore”. “Così il medico dev’essere dotato di compassione e amore non minori di quelli che Dio nutre nei confronti dell’uomo.” La compassione è un “precettore dei medici. Io sotto il Signore, il Signore sotto di me. Io sotto di Lui all’infuori del mio ufficio, ed Egli sotto di me all’infuori del Suo ufficio”. Dunque ciascuno è subordinato all’ufficio dell’altro, e in tale amore l’uno è subordinato all’altro.
Paracelso, citato in Carl Gustav Jung, Paracelso come medico, in Studi dell’alchimia, Bollati Boringhieri, 1988, pag. 141
Compassione (2)
La chiave per giungere al Graal è la compassione, soffrire con, sentire la sofferenza altrui come se fosse la propria. Colui che scopre la forza propulsiva della compassione ha trovato il Graal.
Joseph Campbell, Riflessioni sull’arte di vivere, Guanda, 1998, pag. 38
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Conoscenza dell’amore
Esistono studi ponderosi che assorbon del tutto la mente
dei loro cultori – che sono infecondi sgobboni:
ma chi li ha visti, i frutti di tante pesanti fatiche?
L’amore invece, che occhi di donna han dapprima ispirato,
non vive di se stesso, murato nel nostro cervello,
ma nobile e fluido, al pari di ogni altro elemento vitale,
invade, rapido come il pensiero, le facoltà umane,
e di ciascuna raddoppia la forza e il vigore,
mentre trascende ed esalta la loro funzione.
L’amore fa dono a chi ama di un occhio sì acuto
che un occhio d’aquila n’è abbacinato, se prova a fissarlo.
[…] E quando è l’Amore a parlare, gli Dei gli rispondono in coro,
e tutto il cielo s’inebria a cotanta armonia.
Nessun poeta osa mai metter mano alla penna,
senza aver prima stemperato l’inchiostro in lacrime d’amore.
Solo così conquista il poeta le orecchie dei barbari,
solo così riesce a ammansire un crudele tiranno.
Questa teoria io l’attingo dagli occhi delle donne:
son essi a custodire, da sempre, il fuoco di Prometeo.
Son essi i libri, le arti, le scienze di un’accademia
che spiega, comprende e alimenta ogni umana realtà.
Senza di essi, nessuno avrà mai creato qualcosa di eterno.
William Shakespeare, Pene d’amor perdute, IV, 1 (IV, 3) vv. 323-333, 343-353, Mondadori, 1993, pagg. 133-135
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Stella, la gitana, alla porta sta, / come la notte sul villaggio buio. / E contempla il cielo / coi suoi occhi scuri, / fessure della notte, / neri soli profondi. / La strada sola e bianca.
Federico García Lorca, Stella, la gitana, alla porta sta, in Poesie inedite, Garzanti, 1988, pag. 47
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Il vostro dio, mi dite, / è un dio d’amore? / Il morso di coscienza / è un morso divino, / un morso per amore?
Friedrich Nietzsche, Poesie e frammenti postumi, Autunno 1988, in Ditirambi di Dioniso e poesie postume, Adelphi, 1982, pag. 83
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Amante non sia chi coraggioso non è.
Bernardo Dovizi da Bibbiena, La Calandra, in Il teatro italiano, vol. II, La commedia del Cinquecento, Einaudi, 1977, pag. 84
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Non osiamo arrenderci alla divina follia dell’amore, perché il nostro Io si sente troppo insicuro all’idea di perdere il controllo. Questo controllo, la nostra preventiva difesa da possibili ferite, si ottiene tendendo i muscoli, specialmente i muscoli del petto vicino al cuore. Tale “corazza”, come l’ha chiamata Reich, ci estrania dal mondo e limita la profondità delle nostre interazioni.
Alexander Lowen, Amore, sesso e cuore, Astrolabio-Ubaldini, 1989, pagg. 33-34
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Ogni cosa attorno a noi si scompone, si sfalda, e il corpo caldo sotto il velluto caldo mi vuole, mi reclama, è uno strazio.
Henry Miller, Tropico del Cancro, Mondadori, 1996, pag. 24
Corpo sognante
Io non la toccavo, neanche la sfioravo, eppure il mio sangue e la mia anima si compenetravano in lei, come se la tenessi stretta tra le braccia. Un vento leggero accarezzava il suo corpo sognante. Il Tempo e la Morte sembravano ignorare lei dormiente, mentre da un angolo remoto della mia intimità, essi mi gridavano maligni che tutto sarebbe finito. Poi, nella luce incerta del primo mattino, Marianne si svegliò, sospirando mormorò il mio nome.
Michele Lauria, L’amante assente, Fazi, 2001, pag. 95
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Egli mi conquista l’intelletto e l’anima, ogni giorno più, ogni ora più, senza tregua, i suoi minimi moti entrano nel mio cuore.
Gabriele D’Annunzio, Il piacere, Mondadori, 1995, pag. 199
Cuore (2)
Sin dai tempi più remoti, il cuore ha costituito un simbolo potente nel pensiero dell’uomo. La parola latina cuore, cor, è la radice della parola inglese core, che definisce la parte centrale di qualcosa. L’intercambiabilità delle parole “cuore” e “centro” è evidente in espressioni comuni come “arrivare al cuore della questione”. Generalmente consideriamo il cuore il centro dell’organismo, come il mozzo lo è della ruota. Perciò la locuzione inglese change of heart (cambiamento d’umore) indica una trasformazione dell’intero atteggiamento mentale.
Alexander Lowen, Amore, sesso e cuore, Astrolabio-Ubaldini, 1989, pag. 11
Cuore girovago
Eh, Dio mio! Conosco Don Giovanni come le mie tasche, e so che il vostro cuore è il più grande girovago del mondo: gli piace andare a spasso da un impiego all’altro, e odia stare fermo in un posto.
Molière, Don Giovanni, Rizzoli, 2001, pag. 103
Cuore innamorato
… Ma tra le rose allor tu m’apparisti, / come sempre ridente ed incostante, / e rompesti le corde in un istante… // Nobili gli occhi diventaron tristi; / libero ancora il cuore innamorato / restò, un’altra volta, allor spezzato.
Juan Ramón Jiménez, Il cuore spezzato, in Sonetti e altre poesie d’amore, Newton & Compton, 1974, pag. 75
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In ultima analisi, ogni vita è la realizzazione di un tutto, cioè di un Sé, ragion per cui tale realizzazione può essere chiamata “individuazione”. Tutta la vita è legata a portatori individuali che la realizzano ed è semplicemente inconcepibile senza di loro. Ma il portatore è anche soggetto ad un destino ed una destinazione individuali ed è soltanto la realizzazione di questo che dà un senso alla vita.
Carl Gustav Jung, citato in Joseph Campbell, Riflessioni sull’arte di vivere, Guanda, 1998, pag. 60
Daimon (2)
Jalal ‘uddin Rumi, il più grande poeta del suo secolo, e forse di tutti i tempi, fu altrettanto chiaro riguardo alla necessità cogente del daimon: “C’è una sola cosa al mondo che non dovete mai dimenticarvi di fare. Se dimenticate tutto il resto, ma non questo, non c’è da preoccuparsi; se invece ricordate tutto ma dimenticate questo, allora non avete fatto niente nella vostra vita. “È come se un re vi avesse mandato in qualche paese a eseguire un compito, e voi faceste mille altri servizi, ma non quello che vi ha mandato a compiere. Dunque gli esseri umani vengono al mondo per realizzare una particolare opera. Quell’opera è lo scopo, ciascuno specifico per ogni persona. Se non la compi è come se una spada indiana di valore incalcolabile venisse usata per affettare carne putrefatta”.
Noel Cobb, Maestri per l’anima, Moretti e Vitali, 1999, pagg. 20-21
Daimones
Jung fu sommerso da “un flusso incessante di fantasie”, una “molteplicità di contenuti psichici e di immagini”. Per far fronte a questa tempesta di emozioni annotò queste fantasie e lasciò che le tempeste si trasponessero in immagini […] Le figure che Jung incontrò per prime e che lo convinsero della realtà della loro essenza psichica […] derivano dal mondo ellenistico e dalla sua fede nei demoni. (Daimon è l’espressione greca originaria
per queste figure, che in seguito divennero demoni, a causa della visione cristiana, e demoni in contraddizione positiva con tale visione) […] Conosci te stesso alla maniera di Jung significa divenire familiari con i demoni, dischiudersi ad essi e ascoltarli, cioè conoscerli e distinguerli.
James Hillman, Le storie che curano. Freud, Jung, Adler,Raffaello Cortina Editore, 1984, pagg. 67-69
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Nell’epoca ellenistica e, successivamente, in quella cristiana, il dualismo fra i il bene e l’aspetto negativo del demoniaco divenne più pronunciato. Si cominciò così ad avere una popolazione celeste separata in due campi: i demoni e gli angeli, i primi schierati con Satana, i secondi alleati di Dio… Ha inizio così il problema avvertito da Rilke: se i demoni vengono scacciati anche gli angeli spiccano il volo.
Rollo May, L’amore e la volontà, Astrolabio, 1971, pag. 137
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Il demoniaco è connesso all’eros piuttosto che alla libido o al sesso in quanto tali… Il demoniaco lotta contro la morte affermando incessantemente la propria vitalità e non accetta alcuna gara né alcun’altra regolamentazione temporale della vita… non si arrende di fronte a nessun “rifiuto” razionalmente motivato e sotto questo aspetto esso è nemico della tecnologia: non accetta né gli orari, né le tabelle cronometriche, né le linee di montaggio che noi invece accettiamo come robot.
Rollo May, L’amore e la volontà, Astrolabio, 1971, pagg. 126-127
Demoniaco (2)
Quanto più riusciamo a venire a patti con le nostre tendenze demoniache tanto più ci riscopriremo come esseri che concepiscono una struttura universale della realtà e vivono entro di essa. Questo movimento verso il logos è transpersonale. Vediamo allora che noi muoviamo da una dimensione personale ad una transpersonale della coscienza.
Rollo May, L’amore e la volontà, Astrolabio, 1971, pag. 176
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Devo dire che mi piace questa etimologia della parola “desiderio”, in latino desiderium, un’etimologia forse discutibile, forse incontrollata, che dice che il desiderio, desiderium, sarebbe per l’appunto un modo di non essere più siderati, folgorati, di uscire dalla “siderazione”. Il desiderio sarebbe una de-siderazione: desiderium, da de-siderari. L’inconscio, effettivamente, o piuttosto il rapporto con l’inconscio, può essere folgorante, paralizzante e senza divenire. Ma può anche aprire all’esperienza di un mondo attivo, autonomo, animato…
Christian Gaillard, Malinconia e prospettive, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 22
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Dobbiamo andare oltre l’Io, nelle profondità dell’inconscio, perché è lì che si trova l’anima e, se questa è malata, deve essere purificata. Ammettiamo che riusciamo a sintonizzarci col dramma che si svolge nel profondo e vi scopriamo che le trame sono veramente orribili. È concesso cambiare trama? In altre parole possiamo cambiare il nostro destino? La risposta non può essere univoca. Certamente il destino è immutabile, come non si può alterare il cammino dei pianeti nella loro orbita, ma possiamo cambiare noi stessi in modo da favorire la sua realizzazione, invece di contrastarla. La tensione, le nevrosi, le malattie si sviluppano proprio perché ci si oppone alla propria sorte. Smetti di contrastare la sua trama ma piuttosto prendine parte, abbelliscila, rendila manifesta nel comportamento quotidiano: diventa attore del dramma, aggiungici qualche nuovo ingrediente e tutto comincia a cambiare.
Albert Kreinheder, Il corpo e l’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 104
Destino (2)
Ecco, quindi, cos’è il destino: semplicemente il realizzarsi delle potenzialità insite nelle energie del nostro stesso sistema. Le energie sono impegnate in un certo modo ed è quell’impegno a venire verso di noi.
Joseph Campbell, Riflessioni sull’arte di vivere, Guanda, 1998, pag. 19
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Quando dimentichiamo qualcosa, si tratta di oblio o di assorbimento? – si domandava Emily Dickinson. Quando un nuovo pensiero, un sentimento, un concetto ci si presenta, noi non possiamo dimenticarcene o ignorarlo. E quando lo abbiamo lasciato entrare, o abbiamo accettato di vivere in sua compagnia, può darsi che quello non voglia essere una preoccupazione. Sarà dimenticato, ma non esiliato nell’oblio: sarà assorbito nell’essere.
Thomas Moore, Nel chiostro del mondo, Moretti e Vitali, 1996, pag. 52
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Non si guarisce dai sintomi per tornare come prima, ma mediante il percorso nel dolore, che necessariamente implica un aspetto creativo e finalistico, ci si trasforma, si acquisisce uno sguardo più umano e profondo che consente di contenere la sofferenza e di scorgerne il valore.
Carla Stroppa, Così lontano, così vicino, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 44
Dolore (2)
“Tutta la vita è dolorosa.” Ed è proprio così. Se tentiamo di correggere il dolore, riusciremo solo a spostarlo altrove. La vita è dolorosa. Come si fa a convivere col dolore? Dobbiamo scoprire l’eterno dentro di noi. Disimpegnarci, ma anche tornare a impegnarci. Dobbiamo – e questa è una splendida formula – “prendere parte con gioia al dolore del mondo”.
Joseph Campbell, Riflessioni sull’arte di vivere, Guanda, 1998, pag. 105
Dolore (3)
Noi non riceviamo [dolori] più di quanto possiamo affrontare, anche se questo significa la morte. La guarigione non implica necessariamente rimanere in vita, ma avvicinarsi alla totalità, talvolta attraverso la morte, la guarigione finale. Qualunque cosa ci venga data appartiene al nostro destino e siamo in grado di prendercene cura.
Albert Kreinheder, Il corpo e l’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 45
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… L’emozione infatti è la fonte principale della presa di coscienza. Senza emozione non c’è trasformazione delle tenebre in luce, dell’inerzia in moto. […] Un complesso è realmente superato soltanto quando lo si è consumato vivendolo fino in fondo…
Carl Gustav Jung, citato in John Weir Perry, Emozioni complessi relazioni, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 186
Emozione (2)
Queste profonde emozioni viscerali, del fegato, dei genitali, del cuore, queste risposte del sangue animale ci tengono in sintonia, in contatto con il mondo che ci circonda, con la sua bellezza… questi divini influssi, come Blake chiamava le emozioni, non sono nostri. Il desiderio, la rabbia, la paura e la vergogna sono echi dell’anima del mondo, il presentarsi nel mondo di qualità che danno al nostro corpo e al nostro spirito informazioni su come essere…
James Hillman, Politica della bellezza, Moretti e Vitali, 1999, pag. 64
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La Luce Increata è l’Energia divina. Chi la contempla risente dapprima la presenza di Dio vivente. Questa sensazione dell’Immateriale è immateriale, intellettuale, ma affatto mentale. Essa rapisce l’uomo in un altro mondo con tanta potenza e sottigliezza che egli non si accorge del momento e non sa più se è nel suo corpo o al di fuori. Tuttavia egli ha del suo essere una coscienza più forte e più lucida, più profonda; nello stesso tempo, preso dalla dolcezza dell’amore divino, dimentica se stesso e il mondo; in ispirito, afferra l’Inafferabile, vede l’Invisibile e lo Respira.
Anonimo Maestro Spirituale, citato in Pietro Bornìa, Il Guardiano della Soglia, introduzione di Giuliano Kremmerz, Rebis, 1987, pag. 19
Estasi (2)
L’innamoramento si può a buon diritto considerare un’estasi, nel senso letterale, fisico-dinamico della parola, come ek-stasis, in quanto disloca il già dislocato, le due opposte tinture maschile e femminile, facendo intravedere al di là della loro opposizione l’androgino, il maschile nel femminile e il femminile nel maschile e la loro reciproca fusione.
Franz von Baader, Filosofia erotica, Rusconi, 1982, pag. 29
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L’eros è una forza rivoluzionaria anche se limitata a due persone.
Francesco Alberoni, Innamoramento e amore, Garzanti, 1990, pag. 14.
Eros (2)
L’Amore è la radice di tutto.
Ostad Elahi, Pensieri di luce, Monadadori, 2000, pensiero n. 44.
Eros (3)
… In qualsiasi modo abbia origine l’Eros, la capacità di amare è una qualità essenziale dell’essere umano. Per questo le maggiori grandi religioni si occupano dell’Eros e dell’Amore universale, e li sollecitano, li esigono, li spiegano, li descrivono.
Adolf Guggenbühl-Craig, Deserti dell’anima, Moretti & Vitali, 2001, pag. 188.
Eros (4)
Freud riconosce che la libido pienamente gratificata porta, attraverso l’istinto di morte, all’autodistruzione. L’eros allora – lo spirito vitale – entra in azione per impedire alla libido di cadere vittima delle sue stesse contraddizioni.
Rollo May, L’amore la volontà, Garzanti, 1990, pag. 79.
Eros (5)
Eros è, fra gli dei, il più amico degli uomini, perché è soccorritore degli uomini e medico di quei mali che, se fossero risanati, ne verrebbero alla stirpe umana la più grande felicità.
Platone, Simposio, 189 c-d, in Breviario di Platone, Rusconi, Milano, 1995, pag. 219.
Eros (6)
Eros non è forse, innanzitutto, amore di alcune cose e, inoltre, di quelle cose di cui si sente macanza?
Platone, Simposio, 200 e, 201 a, in Breviario di Platone, Rusconi, Milano, 1995, pag. 221.
Eros (7)
Marsilio Ficino, filosofo e mago fiorentino del Quindicesimo secolo, insegnava che è possibile attirare vari tipi di spiriti, compreso quello sessuale, praticando alcune arti, ed è dello spirito sessuale che abbiamo bisogno per rendere completa la nostra vita. Piacevole compito del sesso è di incarnare e di chiamare a noi lo spirito che ravviverà il nostro mondo fisico e ci metterà in contatto con l’eros.
Thomas Moore, Lo spirito del sesso, Sonzogno, 1998, pagg. 54-55.
Eros (8 )
Nella letteratura greca, l’eros non è altro che il magnetismo che tiene insieme l’universo e, nelle sue molte forme, l’amore umano non è che una parte di quell’eros ben più grande.
Thomas Moore, Lo spirito del sesso, Sonzogno, 1998, pag. 26.
Eros (9)
In noi l’Eros può entrare in contatto con molte o poche cose; ciò con cui entra in contatto, fiorisce, ciò che egli non tocca, avvizzisce.
Adolf Guggenbühl-Craig, Deserti dell’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 188.
Eros (10)
Eros è attivo nell’amore che gli uomini provano per le donne e che le donne provano per gli uomini, ma è altrettanto attivo nei politici che si interessano di politica o nei matematici che mostrano un interesse appassionato per la matematica o nei coltivatori di rose che si entusiasmano per le rose.
Adolf Guggenbühl-Craig, Deserti dell’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 50.
Eros (11)
Eros è qualcosa di intermedio fra mortale e immortale.
Platone, Simposio, 202 d, in Breviario di Platone, Rusconi, 1995, pag. 222.
Eros (12)
Eros è amore per il bello. Perciò è necessario che Eros sia filosofo, e, in quanto è filosofo, che sia intermedio fra il sapiente e l’ignorante.
Platone, Simposio, 202 d, in Breviario di Platone, Rusconi, 1995, pag. 223
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Estetica (1)
Il “mito” riporta la percezione al suo fondamento nell’aisthesis, una parola greca che evoca una rappresentazione greca del mondo, in cui la sensazione delle cose e l’intuizione dell’immagine sono un unico atto di apprendimento. Le cose si concedono con generosità all’apprendimento estetico perché il mondo è pieno di anima grazie alla presenza di Afrodite, la Dea della fantasia sensuale. “L’anima è sempre Afrodite”, dice Plotino nella sesta enneade. La certezza mitica è un’affermazione del mondo: dice sì ai sensi, e in questo modo coglie il senso del mondo.
James Hillman, Oltre l’umanesimo, Moretti e Vitali, pag. 59
Estetica (2)
La percezione estetica è accompagnata da piacere. Questo piacere proviene dalla percezione della pura forma di un oggetto […]. Un oggetto rappresentato nella sua pura forma è “bello”. Questa rappresentazione è opera (o piuttosto gioco) dell’immaginazione.
Herbert Marcuse, Eros e civiltà, Einaudi, 1968, pagg. 197-198
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La fantasia è la forza primordiale dell’anima che tende a riportare ogni cosa nella sua concezione primaria…
James Hillman, Sul linguaggio psicologico, citato in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.
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Il processo di guarigione in senso vero è l’individuazione, che possiamo paragonare ad un ritorno a casa, una sorta di rinascita in un Sé autentico e completo. Il paziente non può scegliere di farlo né può essere istruito a farlo, perché non abbiamo a che fare con un processo logico, realizzabile con la forza di volontà o mediante qualche graduale processo razionale. Siamo in presenza di un miracolo della natura.
Albert Kreinheder, Il corpo e l’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 17
Guarigione (2)
Ci sentiamo in qualche modo più sicuri se concepiamo il mondo secondo un modello razionale e meccanico, non rischiamo di restarcene a bocca aperta, pieni di timore, di fronte alle meraviglie che ci circondano. Si tratta di una scissione. Ci rifugiamo in una visione del mondo fredda e monotona, cauta, angusta, tristemente priva di rapporti con le infinite ricchezze che ci circondano, come se procedessimo in un tunnel. Una coscienza che abbia timore dell’immaginazione e dello slancio istintivo non può soffocare il corpo e ostacolare il processo di guarigione.
Albert Kreinheder, Il corpo e l’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 33
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Per essere Hestia bisogna imparare a dire di no, dare a ciascuno la sua giusta misura e non di più, imparare a individuare coloro che non ne hanno mai abbastanza e controllare la loro voracità, perché la persona che non ha il coraggio di rifiutare non potrà impedire che vengano dilapidati i beni. Questo si applica alla vita domestica, ma ancor di più alla vita organizzativa, perché l’identificazione con l’organizzazione è generalmente meno forte dell’identificazione con la famiglia e il pericolo dello spreco è maggiore. Che si tratti di una segretaria che controlla i conti in uscita e l’inventario del materiale, di un impiegato che prende a cuore la conservazione degli attrezzi e dei veicoli o di un caporeparto che sorveglia da vicino gli interessi della “sua” compagnia, hanno tutti in comune il fatto di dover esercitare la vigilanza sul posto, al centro, nel cuore dell’organizzazione. Devono possedere uno spirito poco litigioso ma giusto e mantenere una certa severità, pur non guastando il clima di calore e di simpatia che permette di identificarsi con la propria impresa invece di contrapporvisi. La figura di Hestia spesso è incompatibile con quella del padrone, perché in genere questa funzione è dominata dalla figura di Zeus. Spesso è preferibile che una persona meno identificata con le politiche organizzative abbia l’incarico di farle rispettare. Sfortunatamente, le qualità specifiche alla Hestia non sono abbastanza riconosciute coscientemente né “ufficialmente”, sicché le persone che le sviluppano non sono ricompensate e remunerate di conseguenza. È l’organizzazione che ci perde.
Ginette Paris, La grazia pagana, Moretti e Vitali, 2002, pagg. 124-125
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… Per usare le parole di Gabriel García Márquez, la vita di una persona non è quello che è accaduto ma quello che ricorda e come lo ricorda… L’immaginazione non fugge in un altrove estraneo al mondo, al contrario penetra in esso, nelle sue piaghe segrete e ne svela la trama invisibile.
Carla Stroppa, Così lontano, così vicino, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 39
Immaginazione attiva
È soprattutto l’immaginazione attiva che ci permette di tradurre in un’immagine plastica e viva il messaggio irrigidito dal determinismo della materia, evitando ogni schematismo interpretativo. Ciò che dobbiamo domandarci è come la malattia viene vista dalla parte dell’anima e, se le immagini nascono dal paziente, egli le vivrà come un prodotto creativo della sua anima e le sentirà dense di significato. L’autore ci propone una tecnica, quella dei dialoghi scritti con i personaggi interiori di cui avvertiamo la presenza dietro alle nostre infermità, ma è importante trovare la forma più consona alla personalità del terapeuta e del singolo paziente.
Albert Kreinheder, Il corpo e l’anima, Moretti e Vitali, 2001, pag. 16
Immaginazione vera
Jung distinse vera e falsa immaginazione: la prima intesa a riconoscere la forma del diverso, l’altra a ridurre il diverso in forme subordinate e una prevaricante soggettività.
Francesco Donfrancesco, Tutto è pieno di dei, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 174
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È l’immagine che rende possibile l’impossibile.
José Letama Lima, citato in Rafael López-Pedraza, Apprendere dall’arte, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 37
Immagine (2)
Se, come diceva Jung, “ogni processo psichico è un’immagine e un immaginare”, allora la stoffa di cui è fatta l’anima è l’immagine…
Noel Cobb, Maestri per l’anima, Moretti e Vitali, 1999, pag. 70
Immagine (3)
… L’immagine non è ciò che vediamo, ma il modo in cui vediamo.
Noel Cobb, Maestri per l’anima, Moretti e Vitali, 1999, pag. 70
Immagine (4)
… Un’immagine non è un contenuto che vediamo, ma un modo in cui vediamo. Possiamo vedere le illustrazioni come immagini, e una pellicola cinematografica può essere immaginata e diventare un’immagine; ma queste immagini restano di solito legate alla visualità in cui sono apparse per la prima volta. Le parole-immagini, invece, sono proprietà immediata dell’immaginazione, che può a sua volta visualizzarle (come visualizzando scene di musica, o i volti di personaggi letterari, o gli ambienti di un romanzo); ma l’essenza delle parole-immagini è che esse sono libere dal mondo percettibile, e da esso liberano.
James Hillman, Le storie che curano, Raffaello Cortina, 1984, pag. 60
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Solo dopo che l’alchimia mi fu divenuta familiare capii che l’inconscio è un processo, e che la psiche si trasforma o si sviluppa a seconda della relazione dell’Io con i contenuti dell’inconscio.
Carl Gustav Jung, Ricordi, Sogni, Riflessioni, Rizzoli, 1998, pag. 254
Inconscio (2)
… Occuparsi dei contenuti dell’inconscio forma l’uomo e determina la sua trasformazione.
Carl Gustav Jung, Ricordi, Sogni, Riflessioni, Rizzoli, 1998, pag. 268
Inconscio (3)
Anche le figure dell’inconscio sono “prive di informazione” e hanno bisogno dell’uomo o del contatto con la coscienza per raggiungere la “conoscenza”.
Carl Gustav Jung, Ricordi, Sogni, Riflessioni, Rizzoli, 1998, pag. 362
Inconscio (4)
Mai e in nessun luogo l’uomo ha dominato la materia, se non ha osservato esattamente il suo comportamento e spiato con la massima attenzione le sue leggi. E solo in quanto lo abbia fatto, può dominarla in ugual misura. Così stanno anche le cose con quello spirito che oggi chiamiamo inconscio: esso è restio come la materia ed altrettanto misterioso ed evasivo: e obbedisce a “leggi”, che, per la loro inumanità e sovranità e sovraumanità, per lo più ci appaiono come un crimen lesae maiestatis hunamae. Quando l’uomo pone mano all’opus, egli ripete, come dicono gli alchimisti, l’opera creatrice di Dio. Andare incontro all’informe, al caos del mondo di Tiamat è infatti un’esperienza primordiale.
Carl Gustav Jung, Spirito Mercurio, in Studi sull’alchimia, Bollati Boringhieri, 1988, pagg. 265-266
Inconscio (5)
In realtà, giorno per giorno noi viviamo ben oltre i confini della nostra coscienza; la vita dell’inconscio procede con noi, senza che ne siamo consapevoli. Quanto più domina la ragione critica, tanto più la vita si impoverisce; ma quanto più dell’inconscio e del mito siamo capaci di portare alla coscienza, tanto più rendiamo completa la nostra vita.
Carl Gustav Jung, Ricordi Sogni Riflessioni, citato in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.
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Il sogno è una piccola porta nascosta negli angoli più profondi e più segreti della psiche. Essa si apre su quella notte cosmica che era già psiche molto prima che apparisse la benché minima coscienza di sé e che resterà psiche qualunque sia l’estensione che prenderà la coscienza… Ogni coscienza è separazione; ma nei sogni ritroviamo l’uomo più universale, più vero, più eterno, l’uomo che abita le tenebre della notte primitiva.
Là, l’uomo è ancora totale, e tutto è in lui, inseparabile dalla natura e spoglio da qualsiasi individualità. Anche quando è infantile, grottesco o immorale, il sogno sale da queste profondità.
Carl Gustav Jung, Ricordi Sogni Riflessioni, citato in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.
La Speranza è espressione autentica dell’Anima. Oggi il popolo americano ha immesso nel cuore del processo politico globale una gran dose di Speranza. HOPE: se tutti insieme crediamo nel cambiamento, nella cooperazione, nel rispetto reciproco, se ” l’uomo un aiuto sarà all’uomo ” , riusciremo ad attivare dal basso un inarrestabile progetto condiviso capace di indirizzare le scelte macropolitiche, e faremo di questo mondo un posto radicalmente migliore.
It’s time to change this world. Yes We Can!
Anima, ponte fra due mondi, riflesso di eternità ad una sponda, ombra di abisso all’altra. Ma è l’anima che viaggia, caro Gabriele, traghettata sull’onda delle emozioni. E quello che resta e che alla fine di tutto deve restare è amore, amore che supera la delusione, la disperazione, l’illusione..l’amore che ama per amare e nulla chiede. E dall’abisso, risale.
‘La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde e arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia’.
‘Ognuno di noi è più di uno, è una prolissità di se stesso’.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine.
E quello che resta, e che alla fine di tutto deve restare, è l’amore, amore che supera delusione, disperazione, illusione… Amore che ama per amare e nulla chiede. E dall’abisso, risale.
Anima illuminata che traghetti il mio spirito addormentato, solca i fiumi della ricerca, evita i perigliosi scogli di ignoranza, anela le sacre sponde di isolana conoscenza.
E nel tuo viaggio ricorda: non fu mai la sponda a cercar la barca nè barca a cercar la sponda. Ma solo remi e timone. Ben saldi nella mani, nella mente e nel cuore.
Purezza, il loro nome.
Junio Massimo
Ciao Gabriele ti ho sentito parlare in tv di anima,inconscio,amore parole ma non solo parole.
Ti ho sentito approfondire i contenuti dei libri che presenti,ti ho sentito accompagnare il lettore,cosa non comune.
Volevo passarti la possibilità di un libro che parla di contenuti
profondi che ha dato la possibilità a persone di diverse culture,religioni,condizioni sociali e culturali di vedere,risolvere e testimoniare la posibilità di una vita copleta nell’amore.
Questo libro parla di amore,di vita,di condizionamenti,d’iconscio è da risposte concrete e complete per risolvere ed essere e far essere persone nella pienezza delle proprie forze dell’anima,del sesso,dei nervi ,del corpo e della mente.
L’autore è persona che esprime e trasmette forza con il proprio essere indipendente ed allo stesso tempo per questo partecipe all’altro.Lui è Angelo Benolli ed il libro di cui io parlo è “Uscire da ogni inganno” la casa editrice è ITALIA SOLIDALE.(www.italiasolidale.org)
Se vorrai approfondire e dare la possbilità ad altri di fare altrettanto posso inviarti una copia del libro.
E’ UNA GRANDE OCCASIONE DI VITA………..COGLILA.
DONATO
grazie, donato, andrò a cercarmelo.
caro gabriele
facendo la mia analisi,ovvero guardandomi dentro,ho scoperto che sono molto vicino a Dioniso,non perchè mi piace il vino,sempre nella giusta misura,ma perchè i miei atteggiamenti sono sempre altruisti, insomma dò il cuore a tutti.Facendo un analisi della mia vita ,insomma sono stato e sono un come il tuo collaboratore Calabrò,ottima persona,gli scherzi che gli fai io nela vita li ho subiti d’avvero,pensavo che la mia empatia fosse dovuta a un riscatto delle cose che ho subito ,ma non è cosi,perchè nei sogni che prendo appunti,ho il blocchetto sul comdino, sogno sempre il primo amore ,nuda, radiosa, e mi lasciano sempre un desiderio e una forza di amare,,sto da tre giorni cercando nei testi più o meno per capire la mia valenza mitologica,e penso che sia tra dioniso ed EROS .mi potresti dare un chiave sono tanto curioso di vedermi dentro
con affetto
rosario naddeo
data la tua passione per il vino, caro rosario, sicuramente in te c’è Dioniso, ma mi sembra di scorgere in te quella capacità di abbandonarsi tipica di Afrodite,
gli occhi di chi Ama si dilatano oltre l’infinito, riescono a vedere Dio. e quando ami diventi cieco.
condivido con gerardo.
con l’aurora si vedra’ il sole, con la notte si vedranno le stelle, nel silenzio DIO ci parlerà.
un saluto angela.
Prof, ho visto un libro inquietante…c’era scritto:
KORE SPROFONDA NEGLI INFERI.
…e no eh…mi potrebbe dare un altro nome mitico, per favore?
Ad esempio, a me andrebbe bene: FILOLOGIA INCONTRA MERCURIO E LA SUA VITA NON SARA’ MAI PIU’ LA STESSA; ORA DOVRA’ RINUNCIARE A TUTTO IL SUO UMANO SAPERE PER ASCENDERE CON LUI VERSO LA SAPIENZA DIVINA.. .mica per niente, così invece di andare giù all’Inferno me ne salgo all’Olimpo! E che diamine! Non ne posso più!
Torta al cioccolato, soffice dentro e friable fuori; tè caldo al limone; domenica serena (non ci facciamo sentire però…che qualcuno lassù o laggiù potrebbe cambiare idea al riguardo). Zitti, zitti. Sssshhh, direbbe Arianna con tanto di occhi spalancati rafforzativi.
Marina
Ti ribadisco, MArina, che Kore è la fanciulla eterna e non volevo rapportarla a Persofone, e quindi, a questo punto, ti chiamerò Trillyannachiara.
Caro Prof, non so dove scrivere a proposito di “Coincidenze miracolose”. Va bene lo stesso se lo faccio qui?
Mi è arrivato il Libro.. me lo sto gustando, con calma , sdraiata in poltrona, e mi fa stare bene.
Mi sono venute in mente alcune cose che mi sono accadute qualche anno fa e le vorrei raccontare sia a te che a tutti gli altri.
Una mattina d’estate, in ufficio. L’aria era calda e irrespirabile, per cui avevo socchiuso le imposte per non far entrare il sole e avevo accesso il ventilatore al soffitto. Hanno bussato ed è entrata una donna della mia età che non conoscevo. La chiamerò Rosa .Abbiamo parlato di lavoro e ci siamo risultate subito simpatiche; abbiamo iniziato a parlare di noi e dopo un po’, Rosa,con aria un po’ incerta e con un filo di voce mi ha detto che vedeva le persone morte. Che queste erano accanto a lei tutto il giorno e che da poco aveva accettato questa sua condizione che fino a poco tempo prima la sconvolgeva . Mi racconta che vedeva gli angeli, che dietro o accanto alle persone vedeva i loro angeli custodi, che erano poi delle persone morte che in vita erano state molto vicine ai soggetti in questione. Il suo racconto era così affascinante che io mi sono lasciata andare a chiedere spiegazioni sempre più dettagliate fino a che le ho chiesto” riesci a vedere anche il mio angelo?” A quel punto, nella penombra e nel caldo dell’ambiente in cui eravamo, mi sono venuti i sudori freddi. Perchè lei ha cominciato ad andare quasi in trance ed ha guardato dietro di me. Gli occhi le si incrociavano quasi. Mi ha detto che vedeva qualcosa ma non molto, poi è stata più precisa e mi ha detto: ” Vedo qualcuno …ha un bel viso affilato, ha i capelli raccolti in una crocchia sulla nuca; ma la crocchia è formata da una treccia, che poi è stata arrotolata. Ha dei nomi non comuni, ma non riesco a distinguerli” E lì si è fermata. Ripeto, a me sono venuti i brividi e sono scoppiata a piangere; ero sconvolta perchè aveva perfettamente descritto la mia nonna materna, morta 30 anni prima. I nomi di mia nonna erano Radegonda, Irene.
Quando ho raccontato questa cosa a mia figlia, lei mi ha detto :” se io ho un angelo custode questo è sicuramnte il nonno! ” e mi ha chiesto di incontrarla. Data l’amicizia che nel frattempo era nata tra me e Rosa, siamo state invitate a pranzo . Alla fine del pasto, dato che Rosa non entrava in argomento, io l’ho sollecitata dicendole che mia figlia era rimasta molto colpita e commossa dal racconto che le avevo fatto e avrebbe voluto sapere qualcosa anche per sè stessa. A quel punto Rosa è di nuovo entrata quasi in trance e le ha detto:”Hai un uomo.. è anziano…ma non tanto.. è calvo..no aspetta..ha una corona di capelli sulla nuca.. ha un viso sorridente e sereno.. e sta bene..” Ha descritto mio padre in maniera perfetta! Proprio quel nonno che mia figlia sentiva di avere accanto.
E’ stata in’esperienza sconvolgente e bellissima …
Grazie a tutti e scusate se mi sono tanto dilungata.
Caro professore, cosa ne pensi?
Ti posso mandare un bacio affettuoso? Ti sento buono e vicino
Ho dimenticato di dire che mio padre è morto all’età di 68 anni. Anziano, ma non tanto!
Baci a tutti, paola
Marina 🙂 !!
…eppure, guarda caso , anche nei confronti di KORE / PERSEFONE il nostro buon vecchio amico e compagno HERMES / MERCURIO …gioca un ruolo chiave… 😉
Cito pigramente da un paio di siti parafrasando qua e là…
(http://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Ruo_Eleusi.htm … e l’ immancabile Wiki )
[…]
Nell’Inno omerico a Demetra, Hermes riporta la Kore/Persefone sana e salva dalla dea sua madre…
Vista la sua abilità ad attraversare i confini e collegare mondi/stati diversi, Hermes è la guida per tutti coloro che stanno attraversando territori fisici e psichici sconosciuti e quindi “oscuri”
Come una luce nel buio, segnala la strada ai viaggiatori aiutandoli a non smarrirsi nella traversata tra un mondo e l’altro, tra l’angoscia della perdita e la felicità del ritrovamento, tra il buio della “notte più lunga dell’anno” e il momento in cui la luce “rinasce” .
Ecco allora che anche il grano, come il Sole scende sotto forma di energia vitale nella terra in autunno (discesa), dove cresce fino a riemergere aprendosi la strada nel buio del grembo materno in inverno (risalita) :
un chiaro parallelismo con il viaggio spirituale del profano (seme) che si trasforma in neofita (nuova pianta), per raggiungere la sua maturazione di iniziato (spiga).
Per gli antichi Greci in Hermes si incarnava lo spirito del passaggio e dell’attraversamento: ritenevano che il dio si manifestasse in qualsiasi tipo di scambio, trasferimento, violazione, superamento, mutamento, transito, tutti concetti che rimandano in qualche modo ad un passaggio da un luogo, o da uno stato, all’altro.
…
HERMES E’ IL DIO CHE SOVRAINTENDE ALLA TRASFORMAZIONE
(l’ultima frase è mia 😛
Baci
😉
SECONDA STELLA A DESTRA
(un evento di sincronicità e coincidenze)
Correva l’anno duemilaesette giorno ventitre dicembre erano circa le due di notte stavo sulla poltrona ed osservavo dalle finestre chiuse il cielo stellato di quella fredda notte e limpida.
Da buon ex-marinaio inziai a individuare le stelle ,quella a cui tenevo di più era la seconda stella a destra ,che per noi marinai indica il nord.Finqui tutto bene,ad un certo punto pronuciai un nome di una donna,oddio e chi è questa?Cosa vuole?.Il nome e cognome mi era noto ,infatti ella fù in prima pagina per caso di cronaca nera,che io segui dai giornali e nulla più,è una storia triste , mi turbo ma non mi spiegai il perchè,andai a letto con l’intenzione di dormirci sopra ,ma non chiusi gli occhi per il resto della notte.
Passano mesi giorni e minuti e triste vivere con un tormento e non trovare una spigazione ,cercavo di opprimerlo quel momento vissuto quella notte,ma sentivo una sensazione dentro che dovevo scoprire qualcosa.Cosi dopo dei mesi mi rivolsi ad una cronista del Mattino di Napoli,che ringrazio pubblicamente, mi spedi tutto il materiale possibile,articoli, foto copie di carte processuali,è stato fatto anche un film,visto e rivisto. Insomma notti passate ad analizzare la sua storia e la mia,parola per parola, articolo per articolo non sono arrivato a nessuna conclusione.
Grazie alla complicità di una carissima amica di Caserta ,la quale mi ha procurato della notizie più dettagliate a riguardo di questa donna prima delle sua tragedia informa riservata.Cosi oggi alle due e mezzo mi sono trovato qui a Napoli,in una redazione di giornale e scopro
1) lo stesso giorno in cui iniziavano le pene d’amore perdute per me non potendo realizzare e coronare il mio sogno d ‘amore del primo amore per motivi di ceto sociale
questa donna alla stessa ora subbiva violenza davanti al suo fidanzato il quale per una assurda cultura l’ha lasciata patire nel suo dolore abbandonandola ad una atroce e tragico destino.
2) scopro che aveva i miei stessi intendi nel concepire la vita,quei sogni che noi abbiamo nel cassetto,ma che ci sono stati impeditii,anzi rapiti presa la chiave e buttata via da chi non ha rispetto e non conosce la parola amore
3) lo stesso giorno che ella ha compiuto il delitto ,anch’io quella notte ho iniziato a sentire sulle guancie il vento che mi accarezzava e mi portava verso l’alba,mentre per questa povera donna inziava un’altra salita per riottenere la sua dignità e libertà
Caro Gabriele non posso entrare nei dettagli ,per il rispetto di questa donna , ma ci sono tante cose in comune che avevamo io e questa donna,che oggi vive e spero una vita normale,ma quella notte ,la seconda stella non voleva indicarmi il nord ma il dolore ,i sogni,di cui io ed un’altra persona che in quel tempo ci dividevano solo cinquanta chilometri di distanza, pativamo le stesse pene,in due vite diverse si verificavano gli stessi eventi.
Volevano farmela conoscere,non ho avuto il coraggio di guardarla negli occhi,è terribile
Cosi ho preferito scrivere a te che non ri-vedere in uno specchio dei dolori comuni….penso che tu ne riesci a capire cosa intendo….
Mentre ti scrivo osservo il mare,che dovrebbe cancellare le ferite…ma la sua voce è sempre forte….non sò dove tende la vita..mi auguro che ci sia almeno una speranza per quello che noi tutti ci tocca pagare soffrire e patire…quale è il senso della nostra esistenza ,la nostra essenza..non lo sò.. sono sei ore che sulla mia bocca è calato il sorriso.. e le parole …in questo soggiorno avevo dei buoni intendi ..stavolta ho buttato io la chiave dei progetti che avevo messo nel cassetto..
un’altro giorno triste si è sommato nella mia esistenza…guardo le stelle ma sono fredde e oscure pure loro
torbita..orbita… nostalgia..ritorno a un dolore lacerante..perchè gli uomini senza amore devono uccidere la vita che è..amore.. quei sogni nel casseto li vedo in mezzo al mare..o sono già nell’oceano.senza ritorno da non poterli più accarezzare…triste è il destino…
da dove vi scrivo è tutto illuminato ma per me è buio
…domani a Roma..e a sera a Bergamo…per riprendere le forze…
saluto a Moreno,Marina ,Roberta e voi tutti da Napoli
………….seconda stella a destra..sincronicità e coincidenze
………………………………scusatemi
rosario naddeo
Grazie per il sorriso Emanuele, comunque t’informo che adesso sono ALCESTI. MERCURIO è stato mollato per ERACLE, un po’ grezzo ma gagliardo!
Baci. marina
Ah Rosà, mannaggia a te e agli uomini…”de coccio sei”, ti dico da romana che, tradotto, vuol dire: duro sì, ma da maneggiare con cautela poiché infrangibile e, spesso, vuoto…ma quest’ultimo aggettivo non è il tuo caso, caro amico mio e dolcissimo uomo che sa rincorre/correre “…/Verso i ricordi sogni…”
Però, c’è un lato positivo in tutta questa faccenda, la tua Lei/Musa ha ispirato una lirica e, così, a tua insaputa, un blog di poesie ha pubblicato i tuoi versi estemporanei, come te, come me, come un po’ tutti noi fool di INTERAGIRANIME.
Ecco l’indirizzo web (che non è il mio, naturalmente):
http://blogpericoncorsidipoesia.blogspot.com/2009/02/poesie-in-vetrina-rosario.html
C’è il mio zampino…lo so, lo so…ma sono pur sempre una donna al telaio e ai fornelli sai?
Arianna, anima candida, ti direbbe:
“…ma va va va.”
E Chiara:
“Eehh, però, tu Rosario, devi proprio imparare a controllarti…la prossima volta, non lo fare più!”
Io, invece, ti dico che evidentemente doveva andare così.
Baci
Marina
ciao, rosario la tua lunga lettera è molto toccante, perdona se mi intrometto, certo non posso giudicare senza sapere quello che ti tormenta! Ma mi sento solo dirti, che se provassi a guardare la seconda stella a Sinistra , potresti trovare un piccolo lumicino in grado di dar una schiarita al buio del tuo cuore! Questo si chiama speranza! E se riesci a vedere le stelle questo è già amore! Ciao un mazzo di tulipani x te!
E di che cosa ti dovremmo scusare?
Cara Paola, grazie per il bacio. L’esperienza che hai vissuto è molto più diffusa di quanto si pensi. Solo che le figure sono “simboliche”. Appaiono così per farci capire che esistono spazi “altri”. Sono coaguli di energia. Tutto leggiadro.
Cara Paola, grazie per il bacio. L’esperienza che hai vissuto è molto più diffusa di quanto si pensi. Solo che le figure sono “simboliche”. Appaiono così per farci capire che esistono spazi “altri”. Sono coaguli di energia. Tutto leggiadro.
Quando i “nostri” morti entrano nei sogni, Jung dice che sono “di nuovo in vita”.
E perchè hermes è anche il dio dei bugiardi? e dei ladri? baci
vedi Rosario, adesso devi compenetrarti nella “rotondità” che hai regalato scrivendo questo segmento della tua vita (donato a noi).
Grazie, caro prof, per la risposta .
Mi piace molto quello che dice Jung sui morti che tornano in vita se li sognamo. E’ commovente e gratificante.
Pensavo… come sarebbe bello se tutti noi ci potessimo incontrare… a parlare…a guardarci negli occhi… persone buone…senza pregiudizi … magari per una cena, o per una giornata.
Resterà uno di miei sogni??
Un’altro affettusissimo bacio, caro prof Gabriele, con tanta stima per quello che riesci a dare.
Paola
caro direttore
lei conosce la terza classe che negli anni cinquata sessanta esisteva nelle ferrovie…terribile—–
e io voglio essere li con il cuore felice..e non stare in prima classe manegement …con il cuore a pezzi
quelle due vite vissute nella bellezza della povertà..che viene repressa dall’atrocità con usi e soprusi di chi ,si illude, di ottenere tutto con l’uso del potere e della forza
…non conoscendo la parola amore…esistono ancora questi uomini cehi .. sia che le stelle stanno a destra che a sinistra..
mentre l’inconscio è ovunque…e mi ha lacerato ancora ….
taurasiamente
rosario naddeo
per nella
da diamanti non nasce niente,
da letame nasconi i fiori.
ti ringrazio per il tuo pensiero, magari si potrebbe guardare la seconda stella a sinistra ,quando a destra c’è il buio,non è cosi,quando irropeme quella melma,il drago che abbiamo dentro ,è le ferite si riaprono,anche se non vedi,il dolore lo senti,carla stroppa insegna che per uscire dal dolore bisogna entrarci,questo è quello che l’inconscio voleva dire..è un segnale penso per me di donare di più a farsi che non accadono più storie di miseria e sofferenza possiamo lasciarle alle spalle..farò di tutto per guardare in faccia ..a queste crudeli realtà…lo sò ,son de coccio come dicono a Roma,…ma penso che questo è il mito di er che porto dentro..e il mio senso della mia vita…….
una costellazione di bene
rosario naddeo
ciao rosario , sai perché avevo scelto i tulipani per te? Sono dei fiori che quando sono chiusi non profumano, ma quando giungono a maturazione si aprono e sprigionano tutto il loro profumo e la loro bellezza! Aprì sempre il tuo cuore all’amore e alla serenità, se dolore hai provato nella vita , fa in modo di chiuderlo in uno scrigno nel fondo del mare e getta la chiave! Fa che tutto sia come l’acqua del fiume che scorre e non potrà tornare indietro! Tutto è passato! Che siano i fiori di quella melma ad albergare nel tuo animo! Un abbraccio !ciao
Vorrei il BENE per te che canti le laudi alla Grande Madre (Rosario è così)
VOCATUS ATQUE NON VOCASTUS DEUS ADERIT
CARO DIRETTORE
CHE FORZA HA L’AMORE NON LO SI PUO’ IMMAGINARE
vedere una ragazza prigioniera nelle gabbie del più profondo dolore,dove ha perso il sorriso e la gioia di vivere , i suoi occhi bui,che gli occhi delle donne è la cosa più bella che la natura ci ha regalato,mi sono sentito triste anch’io.
Una rosa accopagnato da biglietto.dove con la scritta
“il dolore che provi è la dura legge dell’amore,e tutto questo un giorno ti permetterà di amare di più,perchè l’amore è la componente di attimi,sentimenti e poesia,morire nelle macerie del dolore,significa rinascere con filamenti luminosi e radiosi verso il prossimo..verso…….”
PROF oggi questa ragazza sembrava che non aveva i piedi a terra….
…per la serie l’amore dà ..l’amore toglie
l’importante che ci sia la felicità
La felicità è uno stato impalpabile. Corrisponde all’armonia tra interiorità ed esteriorità.
Buonanotte Prof.
La mia sveglia è impostata alle 5:30…ho intenzione di fare un incantesimo sul palinsesto della RAI…Lei è junghiano: non interferisca!
Le scrivo per chiederLe il permesso di pubblicare sul mio blog la definizione 746 Natura Superiore del suo nuovo dizionario. Vorrei citarla unitamente ad una frase di Wilde: “Non sei come tutti glia altri: non pensi mai male di nessuno. Hai un carattere troppo elevato.” e insieme ad una frase della bibbia: “Sei un’anima pura in un corpo incontaminato.”
Luce e bellezza su di noi.
Marinariannachiara
trascrivi quello che vuoi, cara marinariannachiara.
Grazie per il sì.
Stamane l’ho seguita in televisione: è proprio vero, siamo diversi quando scriviamo. In video Lei è molto vitale mentre, a volte, nello scrivere è malinconico…Vincenzo Baccano è un po’ uno specchio per me, sa?: niente saccenza, ricerca della saggezza/verità e poi ha un sorriso latente che infonde ottimismo.
Poi, naturalmente, alle 7:00 mi sono infilata di nuovo nel letto con Arianna ed ho sognato che Lei mi veniva a trovare nella casa della mia infanzia, quella di mia nonna (era arredata stile anni 70), ed io subito, avevo tenuto a precisarLe che quella non era la mia casa, che è molto più bella (fragilità/vanità). ce ne stavamo seduti in cucina, io Le ho preparato da mangiare qualcosa, mi sembra un primo piatto e Lei mi ha detto che non voleva altro, perché non mangia mai molto…e poi abbiamo detto qualcosa su mia madre (non su mia nonna) ed abbiamo parlato “del doppio me stesso” quello a cui ha alluso Vincenzo in trasmissione.
E’ difficile per me elaborare nell’immediato un vissuto ma quello di cui parla Lei ed il modo in cui ne parla è archetipico e va dritto al nocciolo…mi è piaciuto anche il dermatologo, che fra l’altro, abitando io a Via Cortina d’Ampezzo, mi sta vicino e mi serverebbe proprio per Chiara un bravo dermatologo/umanista. Chiarotta ha un’infezione cutanea che ci sta stremando e non riusciamo a debellarla… Mi ricorda il nome del professore? Grazie.
Un bacione forte e grazie per essere venuto nella mia casa dell’infanzia, quella col corridoio scuro e degli incubi notturni: vi ha portato una luce…glielo ripeto Lei è l’Aquila Reale, il messaggero degli dei.
Marinariannachiara
Scusa Marina 😦
…ho letto solo oggi che mi avevi risposto
Alcesti ?
…sì sono d’accordo
si avverte, persino a chilometri ,
che sei una fonte purissima, d’amore traboccante 😀
Però non ti auguro un Admeto, che per egoismo, pur di salvare se stesso lascia che Alcesti si sacrifichi per lui.
No, Admeto sicuramente non l’amava !
quindi non ti auguro un Admeto 😛
(anche se, tu mi dirai, di uomini egoisti ce ne sono tanti …E quante …altrettante Alcesti )
Uhmm
…avresti ragione
E allora sai che ti dico io, che a riportarti simbolicamente in vita dal mondo degli Inferi non ti augurerei nemmeno un Eracle (…che in fondo le donne non le ha mai capite…)
sempre meglio, confermo, un Hermes…
O, meglio ancora
…il dio del Femminile…
DIONISO !!!
.
😉
Cara Marinariannachiara, il professore si chiama Tony Gargovich e lavora al Policlinico Gemelli. I sogni in comune sono belli, ma proprio letteralmente, senza approfondire da un punto di vista psicoanalitico, anche perchè ormai, in questo senso, ho capito che nella cosiddetta interpretazione bisogna essere molto più allargati di vedute di quanto normalmente si faccia. Vi ho visto sul blog. Delizie.
caro direttore
si può arrivare con il processo di indivduzione,arrivare a concepire l’amore assoluto,non quello che noi con la razionalità siamo sempre a cercalo e mai trovare la sua identità, è complesso lo sò io non riuscito a capire quelle manifestazioni vissute figuriamoci l’amore radioso assoluto.ma sono convinto che la strada c’è…
rosario naddeo
Rosario, c’è e tu, proprio tu, la intuisci.
O forse, Emanuele, semplicemente Ettore.
Ho scritto questo…magari Lei mi capisce.
LUCE nelle TENEBRE (“nel tube!)
Invito dell’anima a sondare il buio è
il desiderio di ascendere verso la Luce.
Attratti in un impervio cunicolo cosmico,
senza direzione certa né limiti di tempo,
incarniamo un divenire dal quale non c’è più ritorno.
E di cenere è cosparso il nostro capo, mentre
lacrime di sofferenza e di fatica purificano la vista.
E le tenebre, lentamente, si diradano
liberando i pensieri, mentre le idee fluttuano
e, involati in noi stessi, di luci riflesse
s’illumina il camino verso la Radiosità.
(Marina, 10 marzo 2009)
Té al limone con biscotto…Allegro ma non troppo…però, oggi va meglio di ieri! C’è più luce.
Dice mia nonna Angiola (anche detta l’immortale) che noi non ci alziamo tutte le mattine con lo stesso carattere… Dico io: “Siamo forse posseduti da forze che non possiamo comprendere?”
tamas,rajas,sattva
è la strada per l’amore radioso assoluto fino ad arrivare verso il divino ,quando esplode la perfetta luminnosità che diventa corpo e la parte spirituale radiosa tutta lucente e dellìooro,come CORINZIA DA ROMANO DELLA DIVINA COMMEDIA ?
rosario naddeo
Il “semplicemente” è STUPENDO !! ! !! …Gabriele
Marina, eccomi con qualche giorno di ritardo. Ma cerco di non mancare mai, a chi ha voglia di apsettarmi. noi siamo “anche” posseduti da passioni che non possiamo controllare (quello di cui parlerò alla lezione di Arezzo; un argomento che conosco bene), ma comprendere sì. baci
Bravissimo Rosario. Carinzia da Romano è “quell’Amore”. (vadi Maria Soresina)
baci emanuele.
…Io lo so delle passioni…nostre…e dell’ebrezza che ci danno. Passioni che ci ubriacano di noi stessi, di un “noi stesso” che non riusciamo a contenere e, a volte, a controllare e che per questo, spesso, ci “disturbano”. Basta saperlo…
Sono a Terracina…sul computer di mia zia, che mi giace accanto…
La Penisola Incantata è la maga Circe, Diva terribile dal crespo crine e dal dolce canto, bellissima: da quando l’ho toccata, non m’ha lasciato più…
Un ABBRACCIO GRATIS.
Marinariannachiara…MariucciAngiolaTina
Grazie Gabriele,
per le bellissime trasmissioni che ci concedi..
Maria Mapelli
Maria ROsaria, grazie a te.
Strano alfabeto, che arriva alla “I”.
L’immensita’ e’ lunga da percorrere… 🙂
Professore caro,
sono qui per un “fuori tema”.
Stamattina ho aperto a caso una pagina di Inconscio e Magia ed ho letto IPOSTASI.
Proprio, in questi giorni avevo avuto modo di riflettere su questo termine perché l’altro “una persona” in un momento di ravvedimento/generosità mi ha telefonato e ci siamo messi a parlare ed il discorso è andato sui libri “canonici”. E lui mi diceva: “Guarda, non leggere le Bucoliche di Virgilio, leggi Teocrito…perché, come dire, per quanto Virgilio abbia detto la sua, in quel testo è un po’ un’Ipostasi di Teocrito…”
Io non è che avessi capito tanto, adesso meglio.
Tanto amore…emana da me!
Volevo aggiungere che, a volte le persone mi parlano come se io fossi onniscente, ma non è così… Comunque, io umilmente “chiedo” e poiché “Chiedete e vi sarà dato”, le risposte arrivano quando meno me lo aspetto.
(Marina, ti confido che è un termine di cui ho “dovuto 2 occuparmi- Ma una parte di me rifiuta. Per empatia mi ricorda “i pedanti”.) (Ma non chiedermi spiegazioni razionali)
Non ne avevo ilminimo dubbio, Marina. il blog di gabriele la portache per me e su di me sei terapeutica.
quante volte ,direttore, o visto e ri-visto .le mie patologie su questo blog………echeggiamo anima ..penso che è la via maestra
andiamo avanti ..se mi è consentito
marina morelli è la regina di questo blog.
. ultra elogio a marina cuore di anime
soprattuto per me è stata una fonte di saggezza
grazie di esistere entrambi
il viandante
Zappaterra! bello zappaterra…se avrai pazienza poi ci sarà la “L” la “M” la “N”….
Rosario e MArina: Regina di cuori (?) oppure…di dolcezze?
Caro direttore, la ascoltavo ieri notte, nel breve appuntamento girato in una piccola casa editrice, comunicare allo spettatore cos’è che sta dietro e in fondo alla trama che lei tesse in quelle ore notturne, e anche qui, su questo blog. Che cos’è Anima, con l’esempio della sequoia e del ragazzo che sogna di essere inghiottito da una creatura che lo porti negli abissi.
Delle parole di iniziazione, divulgative, un amo gettato nel lago della notte. Erano (anche) per me.
Io non ho ancora capito se lei è un po’ matto, e allora sia meglio per me non seguirla, oppure se, al contrario, lei sia un po’ matto e allora sia meglio per me seguirla e addentrarmi in un viaggio al quale si oppongono tante mie resistenze (quando esse si sono impadronite di me, mi chiedo).
E poi, ascoltandola ieri notte, ancora una volta ho accostato le sue parole al messaggio artistico del maestro Hayao Miyazaki. Ricordo che già un altro visitatore del blog in passato le ha nominato una sua opera, il suo film d’animazione più celebrato e sofisticato, La città incantata. A me sembra che lei e questo signore giapponese nato quasi settant’anni fa vogliate parlarmi della stessa cosa.
Ieri, in particolare, lei mi ha fatto pensare a Nausicaa della valle del vento, un suo lungometraggio del 1984: potrei parlarne ma non voglio portarle via troppo tempo, dilungarmi e svilire magari l’opera. Gliela suggerisco con grande cuore. E’ un peccato che tanti, magari per una semplice distanza generazionale, non conoscano questo artista meraviglioso.
Per quanto mi concerne, Fabio m, devo confidarti che mi considero un po’ matto. Miyazaki è un grande. L’ultimo film è un capolavoro. Comunque, benvenuto. (Ah! Dimenticavo. Invento anche parole che non esistono, a dimostrazione che la MATTIA mi serpeggia dentro.)
(Ho deto Mattia e non Matita oppure Mattina) TA MAGISTA / TON AGATON / ENIM GINE’TAI / DIA’ MANIAS
Ricordavo male quel vecchio commento, mi sembrava di rammentare che questo autore fosse anche a lei nuovo. Chiedo scusa per la confusione. Mi fa piacere che sia anche da lei apprezzato, anche se mi sembrava naturale.
Direttore, mi aiuta con il greco (mi piace il suono, ma non lo conosco): cosa mi ha scritto?
Grazie
Fabio (m… la scrivo solo per evitare omonimie)
Non ci posso credere di aver trovato riferimenti a James Hillman tra i post del dottor La Porta…eccezionale!
Sto leggendo Il codice dell’anima, e lo trovo straordinario…in particolare trovo bellissima una frase apparentemente banale attribuita ad un rabbino (scrivo a memoria): “Dio ha creato il tempo affichè le cose non accadano tutte in una volta.”.
Però…in realtà le cose accadono contemporaneamente, anche se la nostra psiche le riordina…
Vania, è la nostra RATIO-EGO ad ordinarle. Anima non prevede, in profondo, il tempo.
Grazie, tra l’altro ho visto che stamattina verso le sei Lei ha presentato proprio il codice dell’anima…meraviglioso, modestamente credo sia davvero un libro che merita.
Vania, è da leggere. E’ da meditare.
Non ricordo il titolo di un libri su Giordano Bruno presentato il 2 maggio nella trasmissione di psiche e magia, Mi aiutate?
DAniela il libro era “Giordano Bruno e la tradizione ermetica” di FRances A. YAtes. ed. Laterza
Grazie mille. Spero non sia troppo difficile per me. Ho incontrato la figura di Giordano Bruno lo scorso anno, al corso serale per lavoratori che frequento da tre. Devo dire che ne sono rimasta ammaliata, in un misto di amore e rabbia per la sua vicenda. A dire il vero sono rimasta sconvolta da tutto quel feroce periodo inquisitorio. Ci sono calendari pieni di santi da ricordare: C’e’ il giorno della memoria per l’olocauto, giornate mondiali un po’ per tutto. Sa cosa mi sembra che proprio manchi? il giorno per ricordare tutti i potenziali Galileo Galilei di cui la nostra umanita’ e’ stata privata. Da quella santa romana cattolica apostolica che per quanti appellativi voglia darsi per mostrarsi caritatevole io
definirei semplicemente assassina.
Grazie mille. Spero non sia troppo difficile per me che frequento la scuola pubblica serale, dove ho incontrato la figura di Giordano Bruno lo scorso hanno. Veramente sono rimasta sconvolta da tutto quel feroce periodo inquisitorio. Abbiamo calendari pieni di santi da venerare, giornate dedicate a campagne importanti, abbiamo la Giornata della Memoria per i massacri nazisti. Sa cosa mi sembra che proprio manchi ? Una data per ricordare tutti i potenziali Galileo Galilei di cui l’umanita e’ stata privata per mano della santa romana cattolica apostolica che per quanti appellativi voglia darsi merita soltanto quello di Assassina.
Non vedo nel blog il ringraziamento che le ho spedito, Avro’ sbagliato qualcosa, con il pc sono un po imbranata. Riprovo perche’ volevo dirle ancora una cosa. Intanto se arriva, grazie per la risposta.
grazie mille.
Il Cristianesimo è tutt’altro che crudele. Sono i fondamentalisti, cara Daniela, i malevoli. Che ne dici se il 17 febraio diventa la nostra festa? (giorno del ricordo dei perseguitati del “pensiero” nell’anniversario del rogo di Bruno)
Le chiedo scusa per le quattro e-mail una dietro l’altra, ( ho capito che bastava avere un po’ di pazienza). Io non parlavo del Cristianesimo, ma della Chiesa Cattolica che, mi sembra, con il Cristianesimo abbia poco a che fare oggo come allora. Mi e’ sempre sfuggito il nesso tra le raccomandazioni dell’uno e le azioni dell’altra, molto avvinchiata piu’ a interessi terreni che celesti. E’ un’apparato che trovo talmente poco religioso da vederci non il maligno fondamentalismo, ma il puro calcolo di interesse al potere, oggi come allora. Saro’ io che pecco di fondamentalismo anticlericale? Forse si. Certo che pero’ un’unica scusa venuta da un Papa 2000 anni dopo mi sembra troppo poco per tutti gli omicidi commessi ed i sodalizi fatti con i peggiori rappresentanti della razza umana. Mi consiglia qualche libro che mi aiuti a capire? Grazie
Daniela, ti consiglio “Coltivare l’Anima” di Luigi Zoia, ed. Moretti e Vitali. Oppure “La grazia pagana” di Ginette PAris, ed. Moretti e Vitali. Non trattano direttamente delle religioni, ma parlano della strada che ti aspetta.
Piacere di conoscerla, professore.
Struggente la citazione di Gracia Lorca sulla contemplazione. Mi permetto di citare un passo del Poema Paradisiaco del D’Annunzio, a parer mio meraviglioso:
Piangi, tu che hai nei grandi occhi la mia
anima ed in cui palpita il mio cuore
segreto, o tu, sorella del Dolore
Riguardo la Chiesa: immagino che Daniela si riferisse alle scuse “avvenute 2000 anni dopo” di Giovanni Paolo II, ritenendole insufficienti. Beh, però se Wojtila non avesse commesso questo illustrissimo gesto, chi avrebbe potuto farlo (parlo di alte gerarchie ecclesiastiche)? Parlando di storia della Chiesa, fior di professori non conoscono il pontificato di Paolo IV Carafa, che addirittura disse che se suo padre fosse stato eretico lo avrebbe messo sedutastante al rogo. Impressiononte…
Vania, conosco un episodio relativo a Filippo II ben peggiore. Condanna al rogo un suo amico solo perchè era diventato protestante. E quando questi lo supplica in nome dell’antico rapporto Filippo gli grida: “Mi spiace che voi non abbiate cento vite, perchè vi avrei mandato cento volte alle fiamme”.
Caro professore,
presso l’Università di Vercelli, dove sono dottore in filosofia, ho indetto (per il 17 febbraio) una giornata di lutto accademico in memoria di Giordano Bruno e di tutti i liberi pensatori, i quali hanno sacrificato la loro vita in nome della libertà di pensiero. Sarebbe una grande conquista “civile” poter trasformare questa iniziativa in una giornata nazionale di commemorazione. Che cosa ne pensa? Si potrebbero raccogliere firme per istituire una giornata dedicata ai martiri della libertà di pensiero (17 febbraio)…..
Pier Davide
Caro Gabriele,
stavo pensando a tutte le cose che mi ha detto in questi mesi: Lei mi ha capito più di quanto io abbia mai capito me stessa, sa? E mi rendo conto che gente come Lei ha una marcia in più nella vita, non c’è niente da fare è così…e non è che io sia invidiosa di questo, anzi, mi fa piacere l’aver conosciuto una persona migliore. No, non faccia quella faccia, lo so che Lei sbandiera le Sue fragilità…ma chi non ne ha? Però, è questo Suo essere “dentro” che mi conforta.
Ma quanto male ci fanno ogni giorno? Perché deve essere tutto così maledettamente difficile, specialmente quando si è “aperti”. Io non riesco mica trovare un equilibrio, sa? E non parlo dell’atteggiamento da tenere con il prossimo, piuttosto dell’effetto che certi tipi di realazioni continuano ad avere su di me. C’è troppa dissonanza tra il mio modo interiore/la mia vita tra le mura domestiche ed il mondo là fuori.
Lei un giorno mi ha detto: “….forse sognare…”ed oggi io le dico che sì , è vero, la mia forza, fino ad oggi, è stata la capacità di sognare ma mi rendo conto che non basta essere sognatori, bisogna anche che qualcuno dei miei sogni si realizzi affinché io possa capire se, in fondo in fondo, io veramente desideri realizzare i miei sogni…come direbbe mio fratello (si ricorda?, laureato in Filosofia e ricercatore alla Sapienza, un bravo ragazzo): “Realizzare i propri sogni per capire che non siamo solo dei sognatori.”
“La vita mi ha tolto tutto ma non toglietemi i miei sogni, altrimenti sento che morirò.” Marina.
Buona e bella IDEA, Pier davide. DA dove partiamo?
(E se fossimo “solo” sognatori? Eraclito dice che “i sognatori” aiutano a creare il mondo…)
Gabriele,
stamattina mi sembrava di essere entrata nel mio sogno, di camminarci dentro, insomma, il mio sogno mi è sembrato più reale della realtà…per poco, non si preoccupi…
Comunque quello a cui si riferiva mio fratello credo fosse questo:
“la donna dei sogni può diventare a donna della realtà: questa è la sfida!”
Sogneggiando, tipo: passeggiando, pazzeggiando…e niente turpiloquio!
per il 17 Febbraio Gabriele daccordissimo …
ricordiamolo sempre , una così nobile Anima e tutti proprio tutti quelli come lui
Certo Eraclito , che dire ..è un pensiero profondo e denso di
significati , e se lo accostassimo a quello che hai detto altrove che il paradiso va ri-creato , ? è un accostamento indebito . quello che mi è passato nella mente ?
baci
massi
Caro Gabriele,
mi sto preparando per andare al CIRCEO… però, volevo lasciarLe questo mio pensiero. Volevo sapere da Lei, se questa è l’Immaginazione Attiva di cui si parla. Io mi ci sono imbattuta per caso, ho chiuso gli occhi , ho visto una porta e sono entrata e lì con un piccolo sforzo di capire, uno sforzo d’immaginazione, credo, ho visto questo…e pareva reale, anche se era diverso…:
Ho pensato a lui, ho chiuso gli occhi e, spingendomi un po’ più in là del mio naso, è stato allora che ho visto entrambi: stavamo l’uno di fronte a l’altro. Allora, desiderando di toccarlo, mi sono avvicinata un pochino ed ecco che, tutto d’un tratto, lui prende le sembianze della calda terra, inaridita dal Sole… ed io mi son sentita fluire: ero acqua che scorre tra le zolle.
Liquida e limpida ho cominciato a penetrare in lui, infiltrandomi per ogni dove: in ogni anfratto, in ogni piega, irrorando ogni singolo granello di polvere asciutta e, in questo mio penetrare, sentivo di scaldarmi sempre di più e, come umori del suolo inumidito, ho visto una piccola porzione di noi evaporare nell’aere… sparire. Ma quel che restava di me continuava a scendere, inesorabile, ad entrare, a compenetrarsi alla terra che mi assorbiva, possessiva, trattenendomi a sé fino alla saturazione, mentre il terreno diveniva compatto e fertile. La notte è lunare… ed io continuo a penetrare quando, improvvisamente, la terra nelle sue profondità finisce ed ecco che un’immensa distesa di acqua si apre sotto di me e quella parte di me che non è stata assorbita dalla terra comincia a gocciolare giù, disperdendosi in quell’oceano infinito e sotterraneo… e lui con me, diluito: siamo una miscela di acqua e terra e cadiamo, cadiamo, cadiamo.
Così la mia Psiche si è unita ad Amore. Così io credo di essermi unita a lui… con l’immaginazione.
Ciao Ciao Ciao…
Ci sono dei sogni, MArina, che sono la realtà dietro quella che noi chiamiamo realtà. Una sorta di sfondo originale.
Il Maestro…ogni volta penso a come deve aver sofferto.
Accostamento non troppo in-debito.
“Non spero mai di toccare il cielo con dito.” (Saffo)
Che bellezza! Per quel che vale io la vedo così (stamattina volevo entrare nel televisore per dirLe la mia: ero in camicia da notte! Poi dice che non sono folle):
Saffo spera e poiché speranza è anche “promessa”, lei non cerca nell’amore una promessa d’immortalità, lei vuole vivere l’amore terreno, vuole vivere le sue attrazioni/passioni/illusioni: ora, qui, subito. L’amore sensuale, nelle sue molteplici forme, per questo, credo che non sia nei desideri, né nei sogni e, soprattutto, nei bisogni di Saffo sublimare il suo amore.
Ecco, trovo importante dire che nonostante sia possibile interpretare un “frammento” grazie all’introspezione, resta, comunque, il fatto che ognuno esprime sé stesso quando “scrive veramente”, quindi, “la coronata di viole, divina, dolce, ridente Saffo” parla senza tanti fronzoli ed ipocrisie della sua umanità/carnalità.
Qui di seguito le lascio un frammento tratto da una poesia di Saffo che ho inserito nel libro che mi usa allo sfinimento per essere scritto, tant’è che sono in ribellione, in linguaggio moderno in SCIOPERO. Questi Daimon sono dei veri tiranni ed il mio poi non so dove io sia andato a pescarmelo. Comunque, poiché ho un minimo di libero arbitrio finché sono viva, mi prendo le mie pause, come adesso con Lei (mi sono sentita Lungheciglia in questo momento):
AFRODITE trono adorno immortale
……
“Se ora fugge, presto ti inseguirà:
se non accetta doni, te ne offrirà:
se non ti ama, subito ti amerà
pur se non vuole.”
Vieni da me anche ora: liberami dagli affanni
angosciosi: colma tutti i desideri
dell’animo mio; e proprio tu
sii la mia alleata. (Saffo)
Ecco trovo che in questo ultimo verso ci sia tutta la voluttà di Saffo che brama…
Marina
Ecco, MArina, questo che tu crivi è in gran parte IMMAGINAZIONE ATTIVA. (Non creatrice). E’ evidente che ne hai predisposizione.
«[…] Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine».
(Giovanni Pico della Mirandola, Oratio de hominis dignitate)
Quale è Immaginazione Attiva creatrice?
PIer Davide, un saluto al volo, tra un incontro e l’altro.
Caro Professore mio..ho deciso di approfondire Anima.
Leggendo le citazioni e le definizioni qui riportate mi trovo molto concorde con Platone e Jung..diciamo che sto facendo un corso accelerato di anima perchè quando vedo che qualcosa stona devo ri-equilibrare.
Credo che la mia anima sia in metamorfosi.
Devo trovare il bandolo della matassa, è tutto ingarbugliato..la prego non mi abbandoni..mi sgridi, mi riprenda ma non mi lasci sola..
Ho anche letto più attentamente il mio quadro astrale..e mi sa che il mio mercurio in cancro..la dice lunga..poi ho ascendente in sagittario..sole in cancro..luna in toro..venere in leone..marte in cancro..giove in vergine..saturno in ariete..urano in vergine…nettuno in scorpione..plutone in vergine.
Buona serata prof.
Ah un’ultima cosa..il daimon può avere “sembianze” o è solo qualcosa di interiore?? Sa…ultimamente mi fanno compagnia le api..da sole, in compagnia, piccole o giganti..nei sogni come nella realtà..mi scusi prof magari è una scemenza quello che sto dicendo..ma sa com’è..mai dare nulla per scontato.
Un bacio e buona serata.
Caro Gabriele, grazie per aver condiviso questi pensieri sull’anima, l’amore ed il dolore.
Mi parlano assai da vicino in questo momento.
La sofferenza per la fine di un amore è qualcosa che non si può spiegare. come se ci venissero strappati gli occhi che ci avevano consentito di vedere noi stessi fino a quel momento.
nel guardare dietro agli occhi della persona amata si scorge qualcosa di inneffabile e riconoscere, a un certo punto, che l’altro distoglie lo sguardo e te lo restituisce con una barriera dove non ti incontri più, dove non vivi più è talmente doloroso che toglie il fiato, come se ti togliessero all’improvviso un organo che non era tuo, era vostro sì, ma anche tuo e d’improvviso non lo hai più.
pare una morte interiore.
sarà il mio ascendente scorpione, sarà la mia venere in scorpione ma questo legame tra Eros e Pathos (purtroppo e per fortuna) mi accompagna ^_^
sono ancora profondamente innamorata e sofferente per non essere più ricambiata, sto assistendo alla decadenza di un amore che l’altro ritiene già archiviato. ma non conta il dolore ora, per quanto tolga il respiro. ciò che posso provare tuttora quando lo penso o lo vedo mi ripaga da qualsiasi lacerazione.
ma è davvero una roba che la gente non si immagina. quando si parla di quanto fa male mi prendono per matta.
Voglio condividere con voi un paio di frasi di un autore che adoro, Aldo Carotenuto: ha usato parole splendide per parlare di pathos e di eros…. consiglio a tutti gli interessati la lettura di questo testo (“Eros e Pathos. Margini dell’amore e della sofferenza”).
“L’amore dunque rivela l’uomo a se stesso. […] l’uomo conosce la sua vera natura solo nel momento in cui si innamora. […] E in questo orizzonte, delimitato e infinito nello stesso tempo, prendono vita e agiscono i nostri fantasmi interiori”
“L’amore è dunque una scintilla di divino – e con questo termine intendo una forza che racchiude in se entrambi i poli della dicotomia manichea bene-male- che illumina per un attimo la nostra esistenza. Ma quell’attimo può dare senso a tutta una vita perchè ha suscitato risonanze profonde dagli abissi del nostro essere: è una sorta di folgorazione che fa balenare nel fluire del tempo la dimensione dell’eterno”.
“L’amato diventa una figura che spinge alla ricerca di una mia verità interiore”
“[…] il senso della dimensione amorosa si accompagna al senso dell’eternità. Nessuno può amare pensando che quel sentimento finisca, nessuno può amare pensando che quell’esperienza sia limitata nel tempo. Se si vuole viviere l’infinito psichico, l’aspetto che trascende i limiti della nostra esistenza, si deve entrare nella dimensione amorosa. In quel momento noi perdiamo il senso delle cose. Ma è un bene che sia così, noi dobbiamo perderlo”.
“L’amore si configura come un’ingenerezione di immagini, di “daimones” che, proprio con il loro dirompente potere, alterano, distruggono ogni misura, ogni equilibrio”.
“Quando rinunciamo ad amare, quando non ci consentiamo questo incontro con l’altro […] noi in realtà rinunciamo al nostro immaginario, a questo fattore generativo interiore che viene attivato soltanto dalla dimensione amorosa. […] L’esperienza creativa dell’amore è l’attivazione del nostro immaginario che dalla confusione riesce a dare forma al proprio pianeta interiore”.
vi auguro la buonanotte con l’augurio che tutti, per quando doloroso e disarmante e sconvolgente e distruttivo possa essere, che tutti possano provare l’estasi di perdersi nello sguardo altrui, di temerlo, di sapere che si cadrà nella profondità di quello sguardo, che sarà rischioso, ma che sarà l’esperienza più intensa che la vita potrà regalarci.
[…] citazioni via Gabriele La Porta […]
Cara Sara, conoscevo e stimavo molto Aldo Carotenuto. non augurerei a nessuno di raggiungere quell’equilibrio interiore luminoso se prima non si è passati attraverso “le pene d’amor (perdute)”.
Gabriele, la ringrazio per il benvenuto nel recinto profumato, le assicuro che il profumo si sente eccome, non mi pare vero di leggere di immaginazione, magia, rinascimento, anima, di poter avere un contatto più costante con la ricchezza della vita visto che di solito non ho sempre la fortuna di vedere le sue trasmissioni.
i suoi articoli e i commenti degli altri sono una boccata di ossigeno.
sembra davvero che Carotenuto sia stato una persona molto piena di vita e con una forte capacità intuitiva.
il modo che ha avuto di trattare certi argomenti dimostra chiaramente che li ha sentiti sennò non avrebbe potuto scriverne in quel modo. si percepisce che una certa profondità non può essere solo speculativa, ma che sono considerazioni nate da un’esperienza vissuta.
cmq in questo periodo mi trovo a riflettere sulla disumanità della società attuale e sulle relazioni tra pathos e amore.
mi rendo conto che in questo momento ad esempio io sto molto male. ma è come se sotto un certo punto di vista la società mi puntasse contro il dito, come se dicesse che la mia sofferenza è eccessiva, vergognosa, inadeguata…
come se dovessi mettere a tutti i costi una maschera con un sorriso, per essere un ingranaggio oliato e che il pathos sia qualcosa di negativo.
ma se il pathos è sofferenza, patologico cos’è?
perchè viene definito patologico uno stato in cui semplicemente si SENTE? perchè al primo segnale di scarsa funzionalità sociale (quando magari uno non ce la fa a fare ciò che “dovrebbe” fare perchè è troppo immerso nella sua sofferenza) si suggeriscono vie chimiche come psicofarmaci per cancellare questo stato e riportarsi nella media…..
mi sembra un inno alla mediocrità, anche emozionale.
perchè i moti dell’anima devono essere censurati? se ora patisco un abbandono ed emerge anche il peggio di me, le mie insicurezze, le mie paure, se emerge un vortice di impulsi oscuri, ma perchè non posso rimanere con questi e viverli senza vergogna?
vorrei poter essere orgogliosa del mio dolore, celebrarlo e considerarlo sacro perchè è la prova della mia capacità di sentire…è l’altra faccia della medaglia. è la prova anche a me stessa del fatto che sono viva, non so come dire. perchè dovrei nasconderlo o vergognarmene? ora sto così perchè prima stavo nell’altro modo, profondo nella direzione opposta, ma anche di quello non si parla perchè l’estasi amorosa viene sentita come troppa pure quella.
che triste, no, Gabriele, che i picchi emotivi, alti o bassi vengano visti con disprezzo? non è solo paura?
non dovrebbero vergognarsi quelli che dicono di aver vissuto una storia d’amore e riescono ad archiviarla come se niente fosse? come se tutti fossimo intercambiabili? come se la perdita di QUELLA particolare persona non fosse poi così un problema? siamo tutti unici e speciali e la perdita di quella persona in particolare non è qualcosa che posso sostituire così, alla leggera, perchè quelle parti di me che ho attivato le ho attivate in quel modo con QUELLA persona che abbandonandomi lascia da sole certe cose di me, da sole a spegnersi, ed io devo avere il tempo per separarmene, per dire addio a quelle parti di me. e credo di avere il diritto, come essere umano, di vivermi il mio dolore alla luce del sole senza sensi di colpa per come mi sento.
di fronte alle persone che mi suggeriscono di “uscire e cercartene un altro” io non so cosa rispodere, non mi vergogno di dire che a volte mi indigno perchè mi sembra che non sappiano seriamente quello di cui sto parlando e la mia reazione non la vedo come un segno di malattia ma come un punto di forza, ma quando cerco di spiegarlo mi sento dire che “devo sempre fare la drammatica”.
se come la fenice devo risorgere dalle mie ceneri perchè non devo avere il tempo di farlo?
perchè dovrei preoccuparmi di tutte le persone che si aspettano che io stia bene presto, che sono deluse dal vedermi “depressa”, perchè mi devo preoccupare dei progetti di dottorato che dovrei scrivere e non riesco a scrivere? perchè non posso vivere la mia sofferenza e il mio lutto amoroso con la pienezza che merita?
essendo inseriti in un contesto così alienante semplicemente la gente mi risponde che devo essere in grado di voltare pagina ed andare avanti e possibilmente in fretta e senza farmi notare troppo.
andrò presto da un psicoterapeuta, ma mi auguro davvero che non tenti di imbottirmi di medicine.
so che probabilmente un analista junghiano saprebbe darmi le risposte che cerco, ma sono terapie costose e lunghissime. speriamo che una terapia più breve di tipo cognitivista-comportamentale mi aiuti a vivere nel sociale senza però tentare di spegnermi il sentire. sono curiosa di vedere come si può fare.
Lei come crede che sia possibile non farsi sopraffare dalle emozioni? a me non sembra nemmeno giusto volerlo fare o doverlo fare, ma tutti mi ripetono che non posso permettermi di vivere così “follemente”.
Le rispondo qui anche agli altri post che mi ha gentilmente commentato poco fa.
per quanto riguarda le considerazioni sulle analogie tra fine ottocento e rinascita ermetica e le posizioni astrali di inizio rinascimento: quando dicevo “ignoranza dei modelli medievali” intendevo un confronto con il periodo successivo in cui la cultura ebbe una diffusione maggiore e capillare, non stavo esprimendo un giudizio di valore, sono consapevole che evidentemente tutto lo splendore della cultura rinascimentale era già in sedimento lì, basti pensare alla fioritura delle cattedrali gotiche….serpeggiava cmq quello che doveva serpeggiare…. e poi i modi intensi medievali mi sono fin troppo affini per poterli giudicare male ^_^
per quanto riguarda la tesi sono felice di poterle finalmente far avere la sua copia, me ne sono rimaste solo due in casa e quando la gente mi chiedeva come mai ne avevo due io rispondevo sempre che quella copia in più era la sua…^_^
la spedirò nei prossimi giorni all’indirizzo indicato. Metto il suo nome come destinatario, giusto?
per le poesie di Darìo non appena rientrerò a casa mia con i testi sottomano mi metterò a copiarne alcune qui…
le auguro una serata piena di risate.
e grazie ancora per le sue risposte.
Sara
cara sara, la passione genera sempre sdegno negli altri. alle grandi emozioni non bisogna mettere barriere, anche nel dolore per un amore che è andato via. al tuo dolore adesso non devi porre resistenza, ma lasciarti andare in esso e chissene importa se gli altri non capiscono. ricordi? “Amore, amore: lieto disonore”
Caro Gabriele,
volevo solamente dirLe che la lealtà di Anima è senza fine…senza fine come Anima.
Con tanta riconoscenza per le attenzioni che mi rivolge: come mai potrò ripagarLa?
Notte…
Dopo tanto rammarico e rabbia e dolore e stupore e fastidio e vittimismo ed aggressività e chi più ne ha più ne metta, sono arrivata a questa conclusione, spero che Le faccia piacere:
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/06/lealta-di-anima.html
A proposito, dobbiamo infilarcelo in testa e farcelo restare: NON POSSIAMO IMPORRE NOI STESSI A CHI NON CI VUOLE, NON POSSIAMO CAMBIARE IL NOSTRO PROSSIMO ma…”La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me!”
Un bacio a tutti quanti!
Vivendo. Marinariannachiara. Mi ripaghi vivendo.
(ma perchè non ti accendi alla Bimbola che hai nel cuore?) (Bellissimo il tuo William Blake)
PER SARA: scusa se mi intrometto, ma ti prego non decidere di “ripiegare” su una terapia breve. Da quello e da come scrivi, sento che sarebbe appunto una seconda scelta rispetto ad un’analisi del profondo.
Mi occupo di analisi junghiana, e credimi nessun analista serio può fornirti le risposte. Un analista che si rispetti ti accompagna in un viaggio, importante e faticoso, alla riscoperta del tuo Sè più profondo. Certo, capisco perfettamente il problema dei costi! Prova a cercare nella tua città un terapeuta sensibile anche all’aspetto economico del paziente: chiedi, senti, fatti consigliare. Inoltre, un’analisi richiede sicuramente almeno un anno intenso ma non può superare i 3-4 anni, altrimenti diviene una stampella e non un percorso. Per esperienza, si può lavorare molto bene in meno di due anni,
Buona fortuna,
Sarah
Mi ripaghi vivendo.
Grazie Gabriele, Le prometto buone notizie: sarà il primo…tanto Lei adora i messaggi criptati…o no?
S MAC
Caro Gabriele,
domani partirò sola… Erano mesi che ricorreva nella mie giornate questo termine RINASCITA e, ieri, finendo PIANETI INTERIORI, ho capito a cosa si riferiva insieme con la parola IRIS e l’immagine dell’ARCOBALENO (ricorda?):
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/06/arcobaleno-e-coda-pavonis-ri-nascita.html
Un bacione fortissimo…queste donne danzanti…ma come se ne libererà?
Bimbola
tutto il sapere potrà sembrare una immensa bugia se non entri dentro la tua anima e capisci il senso
Complimenti
siete fantastici
vi amo
Cara Rina Maria, hai ragione, sei entrata in Anima!
Baci. A presto
…allora, attendo liete novae!
Tenerezze
Sarah dici cose giuste!
E chi vuole essere liberato? Dai vincoli d’Amore non fuggo. E questo, tra noi, e’ proprio un legame.
Lei, Gabriele,
è la persona che mi commuove con le sole parole… Oggi, stavo pensando ad una Sua frase: “Possiedi le chiavi delle mie emozioni”
Cosa si può dire di più?
Per esperienza, poco e niente.
Cara Marina,
e’ vero, mi emozioni sempre. Basta che legga il tuo nome.
Grazie, Gabriele.
Marina,
Bimbola, mia Bimbola!
Sbaciucchiamenti dal “trio fantasia”
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/07/limmaginazione.html
…lo dedico a LEI.
Caro Gabriele La Porta,
mi scusi se la disturbo, il mio non è un commento ma vorrei risentire le sue profonde e illuminanti trasmissioni di domenica 5 luglio sul libro di Marsilio Ficino e di questa notte a Firenze. Ho provato sul sito RAI ma non sono riuscita a trovare l’archivio.
La ringrazio infinitamente per lo slancio positivo,
cordiali saluti
Angela Borsi
Cara Marinariannachiara,
vogliamo fare una gara a chi bacia meglio? (ovvero con maggiore trasporto?) Pero’, pero’… Voi siete in vantaggio. Tre a uno. Me la cavero’ lo stesso. Pronti? Via:
ULTRASMACK!!
Oni volta che accendo il cpmputer e trovo sualla posta elettronica la pubblicazione dei Suoi commenti, qualsiasi sia il mio stato d’animo, in me, si riaccende una speranza. Grazie di esistere; La prego: abbia cura di Lei.
Buonanotte.
Cara Angela,
nell’archivio non credo di esserci. Va bene, cosi’…
Cara Marina,
buonanotte mia Luna senza rammarico. Presenza lucente nel silenzio degli affanni. Mio Sorriso d’Argento, dolce acqua di sentire senza timore.
…ma veramente ti fidi di me?
Cara Marina,
assolutamente,
piu’ di quanto desideri.
(De-siderare,
senza astri,
potendo fare a meno del cielo.)
Ma che bella questa “cosa” che mi ha spiegato del de-siderare! Bellissima anzi. Grazie. Veramente.
Cara Marinariannachiara,
baci stellanti!
Le lascio questa mia “idea” di oggi (mia si fa per dire Prof….”Siamo vissuti dai poteri che vogliamo far5 credere di capire” Auden).
“Fidarsi veramente di qualcuno fa sentire LIBERI… liberi d’essere sé stessi.”
…sarà un caso, ma io con Lei mi sento LIBERA!
Baci baci, abbracci abbracci.
Cara Marinariannachiara,
succede anche a me. Ma c’e’ di piu’. Una misteriosa armonia che si cangia in giovinezza e’ quanto avverto ogni volta che ti leggo. Tu sei una grande Scrittrice. (E ne sei consapevole in minima parte) Mi mandi “la penisola incantata”? Grazie!
Professore,
le avevo spedito una e mail su un brano. Magari gliela rimando. Sono in crisi profonda con questo libro, non ne parlo neache più, ogni volta che dico che sto scrivendo un romanzo mi viene chiesto se ho già l’editore! E così, mi viene in mente uno che realizzò un acquerello ed il giorno dopo voleva organozzare una personale a Via Margutta! Bah!
…..
Un attimo che vado sulla posta inviata e vedo a quale indirizzo Le avevo spedito l’email e la reinvio. torno subito…
……
Eccomi, l’ho reinviato a g.laporta@rai.it
Voglio cambiare tutto! Del romanzo….
Baci.
…dimenticavo, come al solito del resto…menomale che ogni tanto le idee circolano…che, in fondo, ognuno di noi, ha bisogno di essere VISTO: percepito insomma. Quindi, speriamo che nel dirmi che io sono consapevole solo in minima parte dell’essere una grande scrittrice Lei incarni la benedetta figura del MENTORE!
MarinAriannaChiara
Stasera pizza ed insalatona…e coca cola. Siamo delle bimbole in fondo!
Caro Gabriele,
due giorni fa hai cosigliato un libro di narrativa sull’Alzheimer ( penso che il titolo contenesse la parola “fiaba”). Purtroppo, non ho ritrnuto a mente il titolo preciso, sono andato in libreria, ma non mi hanno potuto aiutare. La madre di una mia carissima amica e` affetta da tale male e vorrei regalarle questo libro, per, forse, poterla assistere meglio. Potresti per favore darmi indicazioni sul titolo, autore, casa editrice? Mi faresti veramente un grande favore. Seguo spessissimo le tue trasmissioni. Grazie,
Antonio
…non ho capito che fine hanno fatto i miei commenti!Prof, io attendo palpitante!
Se non li ha ricevuti me lo dica che li riscrivo non appena avrò internet “sotto mano”. Sono al mare e, ad esempio, oggi sto usando il computer di zia Mariuccia.
Sbaciucchiamenti.
Cara Marina,
purtroppo fino ad oggi 17/08/09 la mia segretaria non mi ha dato la tua e.mail.
Baci baci
Cara Marina,
allora credimi. Non lo dico per blandirti.
Assolutamente. Pizza, insalatona: perfetto.
Ma Coca Cola… umfr…
Eccomi Marinariannachiara…
scusa per il ritardo, rispondo sempre a tutto quello che mi mandi.
Baci baci
Ma scusa di che Prof? Ci mancherebbe pure, è solo che non trovavo i miei commenti e mi riferivo alla “schiappa informatica”!!!
Sono passata di qui per condividere una riflessione “Nell’Interiorità di Anima” di Chiara.
“Mamma, e comunque se non esiste la magia quella delle favole, allora non esiste neanche un’altra vita.”
La lascio alla Sue considerazioni… e che devo fare io, me lo dica un po’ Lei; sono nel “vortice”.
Buona giornata.
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/08/william-blake-oberon-titania-and-puck.html
Ho caldo!
Caro Antonio,
l’autrice è Manuela Pasin, però il testo purtroppo deve ancora essere pubblicato.
Appena ho notizie ti farò sapere. Grazie. Con affetto, a presto!
Siediti ai bordi dell’aurora,
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte,
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente,
per te canterà l’usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio,
Dio ti parlerà (Vivekananda)
ciao don felice
5oo. IMEROS
….semplicemente meravigliosa questa definizione. Graziegraziegrazie
…ma dove finirà la mia mnemosyne Prof?…anzi l’eredità di Marinariannachiara? Speriamo nel mondo delle Idee Universali, in un mondo cognitivo sovrasensibile, in una psiche che possa avere un senso anche per noi…nel mito di Er?
So che gli ebrei dicono che ogni uomo dovrebbe avere un figlio, piantare un albero e scrivere un libro… Sono alacremente al lavoro!…e la mia mente va ai versi di Goethe:
“E’ giorno ancora, si muova alacre l’uomo,/ vien poi la notte, e ogni oprar è vano.”
Che bellezza interiore posseggono alcune persone…
Bacibacibaci
…opure occhi per vedere la bellezza…magari entrambi le doti.
Don Felice,
Ma che bellezza!
cara marina grazie: accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde … ciao don felice
Caro Don Felice, ti voglio di un bene…
Marina, mi scuoti. “Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto” (Gianna nannini)
Ti piace “o’ presepe”? A me poco, Marina. Preferisco te e le tue figlie. Preferisco tutte le creature come voi, perchè il Divino vi parla. E voi, misteriosamente, lo sapete.
Ma Lei che fa il Mago?
Proprio l’altro giorno pensavo che a me il presepe non mi piace tanto…però l’albero di natale sì. E sì! Ci metto di tutto: pupazzi e stelle e bamboline e Babbetti Natale e decorazioni fatte da Chiara (che in questi laboratori nei Centri di Riabilitazione si sta creando una nuova forza artigianale…co’ sti cinesi, che se compri le decorazioni in un negozio di cinesi quando le scarti si spigiona un odore talmente forte che ti prende alla gola…) Va bene. Basta. No, non faccio o’ presepe!
…dimenticavo, a proposito di ridere nel pianto…. (io afferro sa? Non mi coglie in castagna), oggi ho pianto nello scrivere sull’abbandono, sulla vera eredità dell’uomo, sul tempo siamo noi…sulla Temperanza… Lei mi sen-te! L’unico.
Meno male che c’è Lei.
Riguardo alla RATIO, ricorda cosa Le ho detto tempo fa?
“Anche il più profondo ed idealista tra i TORO è di fondo un pragmatico…. Però, per interpretare la psicologia ficiniana, io direi che il cielo interiore si uò, anzi, si dovrebbe, ARMONIZZARE!
Requiem di Mozart…e, tanto per andare sul ruspantone:cosce di pollo al forno con le patate ed insalatona mista!
Chissà perché le mie figlie trovandosi con quel Kleros tra i piedi hanno scelto proprio quello? Secondo Lei c’era pure l’immagine di una teiera o di una pentola fumante? Beh, non posso credere che ci fosse la mia faccia…o sì?
SbaciucK!
Don Felice,
a volte non basta una vita per avere una risposta. Io mi sono data una spiegazione a questo: per avere risposte vere bisogna porsi domande vere…and una falsa domanda corrisponde una falsa risposta, che, infatti, non è una risposta!
Grazie a Lei!
ciao Marina, nello scorrere dei miei pensieri, nel calarmi nella tua realtà di madre con una figlia autistica di nome Chiara, parole difficili da comporre e scrivere, pensando e meditando a quanto hai scritto, ho rispolverato nella mia scrivania volante, il computer, questo appunto che ci può incoraggiare: ” Dietro tutti i conflitti e gli sconvolgimenti vi è nascosto quello stesso mistero di amore che si trova dietro l’intero universo; esso è nascosto, ma le tragedie ci permettono di risvegliarci ad esso” (Bede Griffiths); ogni giorno è una finestra aperta sul nuovo ,un bacio a Chiara a te Marina buon risveglio don felice
Ecco qua. don Felice e Marina. E poi Bea, e poi Angela, e poi Moreno, E poi Calliope e poi Marco, e poi Valeria, e poi…ancora, ancora…please.
Sull’albero, Marina, ci metti anche animalini e coccinelle? E pesciolini? E farfalle? E bassottini? E cuori così teneri da lasciarsi mangiare da bimbe in leggiadria?
tutto reciproco, cara. Meno dolore, dato che ci sei.
Penso proprio di si, Marina. (chiedi alla Stregatta in te)
PErfetto MArina. Ma anche il Falso è importante. Lui, il Bugiardo, chiude il cerchio e consente al vero di riaffiorare, ma menon baldanzoso.
Oggi, festa Ss. Nome della B.V.Maria, ho celebrato la messa nella Parrocchia del Corpus Domini in Firenze , per tutti gli amici di questo Blog e vi voglio dedicare quanto segue:
Io so
questa vita è piena
di gioie e dolori,
di risa e di pianto.
Io non so
perché tutto questo;
quali saranno i frutti
del susseguirsi laborioso
di tutto l’universo.
Io non so
che avverrà poi
in questo mondo tanto oscuro …
se avrà o non avrà fine
il dolore dell’universo,
se le stesse speranze
dell’assetato di giustizia
saranno o meno appagate.
Io non domando
ai dotti di conoscere
il mistero della vita,
né pretendo di sciogliere da solo
i nodi che legano l’universo.
Io credo d’essere
legato ad un solo destino
assieme a miriadi di vite;
mi consegno perdutamente all’amore
che conduce il mondo. ( Rabindranath Tagore )
Ciao buona domenica don Felice
Sono pazza dei bassotti nani razza kaniken pelo ruvido marrone biscotto…se riesco a prendere un’appartamento con giardinetto lo prendo con noi…che dice masculo o femmina?
Search the web on snap.com,
manca anche mia figlia Arianna … autistica … e va bene tuffiamoci nel mistero…e grazie per avermelo confermato.
VERO o FALSO?
ESSERE o NON ESSERE?
ESSERE o AVERE?
Don Felice,
grazie per la celebrazione…ma Lei è un prete meraviglioso!
ciao marina, l’essenziale non è nel raccolto, l’essenziale è nella semina, nel rischio, nelle lacrime … baci chiararianna con stima don Felice
14 settembre 2009 Esaltazione della Santa Croce
Crao Don Felice
grazie per le sue belle parole: mi hanno scaldato il cuore e riempito l’animo di ossigeno puro.
Lei deve essere un prete straordinario….che sa leggere nei cuori dei suoi amici e dei suoi fedeli.
Un grande abbraccio Bea
Caro prof.
sono io che devo dirle grazie per tutto quello che con la sua dedizione e sapienza ogni giorno ci offre. Grazie anche per l’affetto che in questo blog fluttua e si percepisce “a pelle”.
Devo dirle inoltre un grazie personale perchè da quando sono entrata in questo mondo meraviglioso e pieno d’amore la mia vita è pian piano cambiata: ho riacquistato fiducia nel prossimo e nella vita…e soprattutto nei miei sogni. Avevo dei sogni ma li avevo chiusi in un cassetto…poi qui la magia..qualcos è cambiato, ed ora caro prof. sto lavorando sodo per cercare di realizzarne uno.
Non so ce ci riuscirò, ma nel blog ho ritrovato quella parte di me stessa che avevo perso, quella parte agguerrita e sognatrice soprattutto!
Grazie Gabriele per la magia che porta nelle nostre vite!
Le voglio bene Bea!!
Don Felice,
l’essenziale non è nel RACCOLTO, ma nel RISCHIO, nella SEMINA, nelle LACRME… Sento che in queste parole c’è un messaggio profondo per me. Capirò e grazie.
ciao e grazie bea, ciò che importa è vivere il quotidiano , vivere il nostro tempo con le sue domande, con la sua ricerca di significato e senso , non dimentichiamo le opere del Signore. Per concretizzare ciò, ci aiuta la festa della Beata Vergine Addolorata che celebriamo oggi 15 settembre, l’amore di Gesù per noi si manifesta nella sua preoccupazione di dare a noi una madre prima ancora di affidare sua madre a noi, buon tutto don Felice
Caro Professore,
Per tutte le cose bele che mi ha detto:
Triade botticelliana….
Archetipo del femminile…
Una delle incarnazioni di Iside….
Creature Divinamente ispirate….
…e chi più ne ha più ne metta, ancor prima di spedirLe “la prima parte”: “Aurora prima di Luce”…Le mando questa Immagine di “Me”.
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/09/marinariannachiara-con-amore-tutti-voi.html#comments
Ciaociaociao
Don Felice la Sua bellissima risposta l’ho messa fra le citazioni significative sul mio blog… Grazie.
“Tutte le cose piene di grazia e bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un’origine comune nel dolore. Nascono nel cordoglio e nelle ceneri.” (Cormac Mc Carthy – LA STRADA)
Prof, lo sa come s’intitola la seconda parte?
lauroraluce…. !
Ma mi ci vorrà del tempo… però lo finirò, anche la seconda parte, quando i miti mi ri-sfioreranno…Lei non ha idea…sono vissuta… “Sento che se non scriverò questo libro io morirò” (Krenheider. Il corpo e l’Anima)
lauroraluce.
Nell’interiorità di anima è un percorso difficile e da soli è difficile camminare per la meta
(che il cammino è importante…)
per questo ringrazio Tutti di Essere Qui Insieme.
Saluto Tutti caro Prof.
Ciao Don Felice, bello e buono averla qui 🙂
prof carissimo , un bacio e un abbraccio cioccolatoso,…Saluto tutti tutti con affetto , non sono scomparsa eh !!! Ci sono! silenziosa si, ma vi porto nel cuore …sto attraversando un periodo difficile, passerà…e sarò di nuovo qui , confesso che mi mancate! Ogni tanto vi leggo …Baci baci
caro Don Felice, sei sempre tu.
Adoro questo tipo di creature. Femmina, ci mancherebbe altro, MArina. (Ma a casa vostra, però. Un bimboletto canico ci starebbe bene)
bene
Vero e falso. Essere è non essere. Essere è Avere.
(Don Felice è vicino a Francesco da Assisi)
Don Felice, bene.
Beatrice, Bene.
Grazie a te Bea. queste parole per me sono nettare. anche perchè questo Blog mi costa fatica (sono un ignorante informatico. E per di più ripetente)
oggi ho scritto ai ragazzi della Fondazione Exodus che sono in carovana , nove mesi in montabaik per l’Europa, coi quali ho condiviso, oltre due mesi, lo stare insieme nell’avventura del pellegrino … fra qualche giorno li raggiungo … ho pensato di inviare anche a voi, amici del blog di gabriele la porta, questa riflessione ,ciao buona settimana
ciao … oggi , 20 settembre, celebrando l’Eucarestia nella Parrocchia del Corpus Domini, vi ho messo nelle mani di Gesù e nel cuore di Maria:
Amor ch’à nullo amato amar perdona … ( Dante, V Inferno )
La PICCOLEZZA ha un fascino straordinario.
Si riveste infatti di leggerezza, di scioltezza,
di sorridente ironia, di affettuosa fiducia
nei confronti della vita
che ad ogni alba rinasce ed invita a sperare.
Al fascino della piccolezza
si è arreso anche Dio
il quale, attraverso la vicenda esemplare
di quel meraviglioso “ PICCOLO “ che è stato Gesù,
ha voluto esprimere tutto il suo divino stupore
per le creature fragili e oscure
che però hanno il dono
di irradiare la luminosa bellezza della bontà
“ Dio si stanca dei grandi regni,
mai dei piccoli fiori “.
buona pedalata, il Signore sostiene la nostra vita, nella pace, nella sofferenza e nella lotta per essere tutti migliori affinché rifiorisca la fraternità del vivere insieme e la condivisione delle fatiche … don Felice
Cara MArina, Don Felice è una persona molto limpida.
bene.
A te, marinariannachiara, mando ogni delicatezza possibile.
Bene Marinariannachiara.
Bimbola, sto perdendo il filo…
Tutti ringraziano tutti. Quindi siamo in una situazione diametralmente opposta a quella ordinaria. Perfetto, Calliope.
Nella! Baci!
TITOLO:
” La penisola incantata”
PRIMA PARTE:
“Aurora prima della Luce”
SECONDA PARTE:
“Lauroraluce”
TERZA PARTE:
“63 – 22.22”
Ritrovato il filo? Ma è colpa mia…mi piacciono le persone con uno spiccato senso dell’altro capaci di donare senza nulla spettarsi ma, in realtà, io sono una folle!
Baci.
A mio fratello don Cesare sacerdote da 25 anni
Ciao don Cesare, con papà Urbano dal cielo, mamma Arduina, don Felice, Cinzia, Eugenio, Paola, ti diciamo:
Sogno di stare ancora tanto con voi …
Prego e chiedo anche a voi di pregare
per me, soprattutto nelle nostre
bellissime liturgie eucaristiche
domenicali, perché realizzi ogni giorno
un augurio mai dimenticato:
“ Da prete sii sempre
una favola per i bambini
un sogno per gli adolescenti
una inquietudine per i giovani
un fratello per gli adulti
una carezza per gli anziani
un elisir per gli ammalati”.
Sono un prete felice.
lo devo a tutti voi, in particolare a Lui,
il nostro Signore della Gioia.
Non dare mai spiegazioni
I tuoi amici non ne hanno bisogno
I tuoi nemici non capirebbero comunque
AuGuRi !!!
Ieri sera ho letto una poesia che mi ha toccato molto. In realtà la conoscevo già, ma averla riletta ieri dopo svariati mesi, forse anni, me l’ha resa ancora più bella……
Vorrei dedicarla a tutti voi amici di intragianianime.
Un grande abbraccio Bea.
ITACA
“Quando partirai, diretto ad Itaca,
che il tuo viaggio sia lungo
ricco di avventure e di conoscenze.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
né il furioso Poseidone;
durante il cammino non li incontrerai
se il pensiero sarà elevato, se l’emozione
non abbandonerà mai il tuo corpo e il tuo respiro.
I Lestrigoni e i Ciclopi e il furioso Poseidone
non saranno sul tuo cammino
se non li porterai con te nell’anima,
se la tua anima non li porrà davanti ai tuoi passi.
Spero che la tua strada sia lunga.
Che siano molte le mattine d’estate,
che il piacere di vedere i primi porti
ti arrechi una gioia mai provata.
Cerca di visitare gli empori della Fenicia
e raccogli ciò che che v’è di meglio.
Vai alle città dell’Egitto,
apprendi da un popolo che ha tanto da insegnare.
Non perdere di vista Itaca,
poiché giungervi è il tuo destino.
Ma non affrettare i tuoi passi;
è meglio che il viaggio duri molti anni
e la tua nave getti l’ancora sull’isola
quando ti sarai arricchito
di ciò che hai conosciuto nel cammino.
Non aspettarti che Itaca ti dia altre ricchezze,
Itaca ti ha già dato un bel viaggio;
senza Itaca, tu non saresti mai partito.
Essa ti ha già dato tutto, e null’altro può darti.
Se, infine, troverai che Itaca è povera,
non pensare che ti abbia ingannato.
Perché sei diventato saggio, hai vissuto una vita intensa,
e questo è il significato di Itaca”.
Konstandinos Kavafis
Caro Don Felice
le tue parole per me sono sempre fonte di profonda riflesione e di amore.
Grazie per essere qui con noi!
Un abbraccio Bea
Beatrice, cercavo una risposta al perchè amo tanto la mia terra…
Grazie!
un sentito gRaZiE a Gabriele che mi ha dato e mi da la possibilità di interagire in questo blog, faccio il mestiere del mio Signore, chiamo tutti alla gioia , alla pace, alla solidarietà, al perdono, alla misericordia…. Gesù ci prende per mano e ci accompagna nei sentieri della vita, più o meno tortuosi, scopriamolo quotidiamente in chi condivide il nostro essere e esserci , ciao e grazie Bea, Marinariannachiara …
Caro Professore,
Le scrivo per dirLe che, per la prima volta, il discorso di un politico mi ha colpito. Veramente, si tratta del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il suo modo di parlare del “mondo” alle Nazioni Unite mi ha toccato dentro e mi ha riportato alle parole di James Hillman sull’ambiente, sulla necessità di una ecologia del profondo che poi non so perché ma mi sa tanto di Anima Mundi di Marsilio Ficino. Ho pubblicato un post, se Le fa piacere può dargli un’occhiata.
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/
Ciao.
Don Felice, ti voglio Bene per il Bene.
Bimbola, ehi Bimbola! Io voglio leggere. Come faccio? Dai, gettami il filo. Il Minotauro si approssima e voglio farmi divorare mentre scappo.
Don Felice, cittadino onorario della “nostra” Assisi.
Grazie, nostra Bea.
condivisione.
Prof,
qualche giorno fa camminavo a piedi sulla orrenda e inquinata Via Trionfale, mi sono fermata in una cartoleria ed ho comperato una Enorme risma di carta…
Le invierò “Aurora prima della Luce”, la prima parte,… poi, quando l’avrà letta, se ancora ne vorrà sapere di me, Le manderò la seconda parte “Lauroraluce”. A quel punto, se nel frattempo io non sarò imapazzita dando i numeri a scrivere la terza parte “63, 22.22” (e sarò riuscita a recuperare il “maltolto al mio carattere ad opera del mondo”), sarò pronta per inviarLe l’ultima parte del libro e, finalmente, se Lei è d’accordo, per conoscerla!
Sono interessata…ma scelgo sempre la strada più difficile! Chissà perché?
(Valeria, le persone che amano, amano anche le proprie radici)
Caro Don Felice. Caro.
(Scusa il ritardo con cui ti rispondo…sono di ritorna da una settimana di lavoro da Verona e Rapallo). Ebbene penso che quello di OBAMA sia un discorso prossimo a I HAVE A DREAM di Luther Kimg. Cioè il MASSIMO. N.b. cara Marina, sei Bella.
“Se ancora ne vorrà di sapere di me?” ma se io ogni volta che leggo la posta cerco di te…
GRAZIE.
Professore, oh mio professore,
è per questo che non riesco a reciderle, quelle radici!
Sono parte di me ed io non riuscirei a vivere dimezzata…da loro.
Getto per questo il pugnale…, salto una fase della trasformazione alchemica che “vuole” l’uccisione di mio padre, e abbraccio il Perdono! Il nuovo Essere che sgorgherà da me non sarà un Mostro di perfezione, ma non divorerà quello che di più caro ho: il mio cuore (?)
Posso poi Fantasticare, se mai mi fosse concesso, di cederlo per un istante, quel cuore, nasconderlo in quella terra prima di andare ad affrontare il mio nemico… Credere di essere invincibile…
Ma sarà soltanto la Fantasia la mia forza e la bussola che mi porterà a “casa”! Da me!
Un buon fine settimana, professore. Un bacio.
un ciao da sirmione (bs) don felice e i ragazzi della carovana per l’europa … pellegrini in “montambaike colnago”per la tremenda voglia di vivere , abbiamo raggiunto oltre 8.000 km, nella celebrazione della messa di oggi, abbiamo pregato e ringraziato : i nostri familiari, gli amici, i benefattori che ci hanno permesso di realizzare il sogno di don antonio mazzi, la gazzetta dello sport che mediante domenico vi informava giorno per giorno della nostra avventura e voi cari amici del blog … con abbracci e qualche lacrima ci siamo salutati e ognuno di noi continuerà nelle varie comunità ad essere il buon samaritano …. san francesco d’assisi ci prenda per mano e ci accompagni nella semplicità, nell’umiltà a percorrere i sentieri della vita don felice
Bimbola, magari possiamo conoscerci anche prima. no? Per il libro, aspetto.
Va bene.
Quando tra una transatlantica e l’altra si trova a Roma ed ha un po’ di tempo La raggiungo.
Grazie.
baci infiniti.
Buon ritorno. Cara Valeria. che sia rugiadoso.
caro Don Felice. Mi manchi.
Qaundo e come vuoi, Marinariannachiara.
Poi Le mando una email.
Credo che questo La possa confortare:
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/10/nostra-signora-di-guadalupe.html
Cara Marinariannachiara,
hai ragione, veglia su di noi, sempre!
Ecco i pazzi.
I disadattati.
I ribelli.
I contestatori.
Quelli sempre al posto sbagliato.
Quelli che vedono le cose in modo diverso.
Non amano le regole.
E non rispettano lo status quo.
Puoi lodarli, disapprovarli, citarli, puoi non credere loro, puoi glorificarli o denigrarli.
Ma ciò che non potrai fare è ignorarli.
Perché loro sono quelli che cambiano le cose.
Inventano.
Immaginano.
Curano.
Esplorano.
Creano.
Ispirano.
Mandano avanti l’umanità.
Forse devono per forza essere pazzi.
Altrimenti come potresti guardare una tela vuota e vederci un’opera d’arte?
O sedere in silenzio e sentire una musica che non è mai stata composta?
O guardare un pianeta rosso e immaginare un laboratorio su ruote?
Noi realizziamo strumenti per questo tipo di persone.
E se alcuni vedono la pazzia, noi vediamo il genio.
Perché le persone così pazze da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo cambiano.
ai miei carovanieri, pellegrini ora dislocati in diverse comunità …. a mio fratello, don cesare e suoi ragazzi,, ai suo amici del cai molteno, lecco, domenica gli hanno festeggiato i suoi 25 anni di ordinazione sacerdotale ai piani dei resinelli,lecco, altitudine 1280 m., a tutti gli eroi della grigna e grignetta, a mamma arduina, sorella cinzia maria, cognato sergio, nipoti eugenio e paola, laura, a don paolo neo parroco di seveso, a don antonio mazzi nel 25° anniversario della fondazione exodus, a tutti gli amici del blog di gabriele la porta … un ciao … don felice
Forte, Felice!
DON FELICE,
ma Lei è un creativo!…oltre ad essere un prete.
Professore,
riguardo al discorso “sul FATO il cui concetto quasi nessuno capisce”, volevo dirLe che (ripensandoci sopra ,come al solito) Le confermo che, a mio avviso, per comprendere il FATO, bisogna esserne vissuti. Insomma, il Fato mi sembra una sorta di incombenza superiore. Perché se è vero che la parola fato in greco è Moira che significa porzione, il Fato deve essere, Necessariamente, quella parte della vita che non è soggetta al coraggio delle nostre scelte, al libero arbitrio… E’ ciò che non possiamo controllare ma che dobbiamo accettare come una Necessità.
Non ho mai preso una decisione importante senza fare prima una Devotio…
Un abbraccio.
Giovedì, 22 Ottobre 2009 – 18:03
Molteno: un successo per la castagnata del Cai
È stata una giornata intensa e che ha coinvolto quasi duecento persone, quella organizzata domenica 18 ottobre dalla sezione Cai di Molteno. Una domenica di festa che si è aperta con la S.Messa celebrata in mattinata alla cappella del Pian dei Resinelli dai fratelli don Cesare e don Felice Riva per ricordare i caduti della montagna.
Una ricorrenza molto sentita che è stata anche l’occasione per celebrare i 25 anni di ordinazione sacerdotale di don Cesare Riva, nato a Villanova di Bernareggio e da oltre vent’anni amico del gruppo Cai di Molteno, per il cui anniversario sacerdotale è giunto un telegramma di augurio da parte del Papa, letto nel corso della celebrazione.
Nell’omelia don Cesare ha sottolineato l’importanza del valore cristiano del servizio agli altri: “La bellezza della nostra vita è questa. Le gioie più intense le proviamo quando riusciamo a rendere felici gli altri, quando rischiamo le nostre sicurezze perché altri siano contenti. Essere cristiani significa seguire un Dio così. E’ essere consapevoli che qualcuno è venuto non per essere servito, ma per servire. Non ha spiegato tutta la sua potenza per apparire, ma per mettersi a disposizione, non per sottomettere ma per liberare, non per imporsi ma per far crescere”.
E ha concluso criticando l’importanza eccessiva che la società contemporanea attribuisce ai beni materiali dell’esistenza: “Ma noi siamo oggi ancora a litigare su chi conta di più, su chi guadagna di più, possiede di più, su chi ha fascino. La prima missione da compiere è aiutare chiunque a liberarsi da questa trappola per dare e accogliere vita vera”.
Al termine della celebrazione il gruppo si è spostato in direzione della sede Cai a Molteno, dove per l’occasione è stata organizzata la tradizionale castagnata.
auguri Cesare da noi tutti del blog Gabriele La Porta ti siamo vicini e ti vogliamo bene, salutaci i tuoi ragazzi
________________________________________
In http://www.merateonline.it- casateonline
Antonio Catananti commented on your nota “25° ordinazione sacerdotale di mio fratello cesare”:
“Si immaginino dei prigionieri che siano stati incatenati, fin dall’infanzia, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.
Si pensi, inoltre, che alle spalle dei prigionieri sia stato acceso un enorme fuoco e che, tra il fuoco ed i prigionieri,vi siano altri uomini che ballano e giocano e tra loro vi sia stato eretto un muricciolo, Le forme proiettate attirano l’attenzione dei prigionieri.
un prigioniero si libera, vede e torna dai compagni per riferire, ma quest’ultimi spaventati e increduli non comprendono.
PLATONE.
c’è chi trascorre la propria esistenza solo di qua dal muro e chi come me si è liberato ed è arrivato a DIO tramite la filosofia, siamo nelle mani di nostro Signore Padre, ciao Don Felice.”
CORSA DEI SANTI II
Nel cuore di Roma, lungo le sue strade cariche di arte e di storia, si snoderà il doppio percorso della seconda edizione de LA CORSA DEI SANTI – abbinata alla nuova campagna solidale Libera un bambino soldato – che prenderà il via da Piazza Pio XII, a ridosso di Piazza San Pietro, la mattina del prossimo primo novembre, e lì si concluderà su un traguardo posto al centro di una scenografia incomparabile: il colonnato del Bernini e la Basilica Vaticana.
Alla prima edizione avevano preso parte tremila persone tra atleti e amatori. Avevano partecipato anche il Sindaco Gianni Alemanno, che aveva portato a compimento il percorso breve giungendo sul traguardo tra i primi, e il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pasqual Chávez Villanueva. La gara agonistica aveva visto l’affermazione di Daniele Meucci, tra gli uomini, e di Anna Incerti tra le donne.
Organizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Corsa dei Santi, promossa dalla Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, con la partecipazione CNOS SPORT per la parte dello sport educativo, e realizzata con la collaborazione tecnica di Romaratona, la corsa si articolerà sue percorsi, uno di 10,5 chilometri per una gara competitiva iscritta nel calendario FIDAL, e uno di 3 chilometri aperta a tutti.
Il nome della manifestazione le deriva dall’essere collocata il primo novembre, giorno di Ognissanti, ricorrenza importante del calendario liturgico cristiano con un’innata dimensione festosa popolare che la corsa vorrebbe contribuire a promuovere.
Ma LA CORSA DEI SANTI si propone anche un’altra finalità: quella di portare all’attenzione di tutti una grave emergenza che si vive, drammaticamente, in qualche parte del mondo per lo più dimenticata.
Negli ultimi mesi la Fondazione sta rivolgendo la sua attenzione al tema dei bambini soldato: l’ultimo rapporto ufficiale delle Nazioni Unite precisa che oltre 250.000 minori sotto i 18 anni (di cui alcuni sotto i 10 anni) sono ancora coinvolti in conflitti armati e dunque in condizioni di estrema vulnerabilità.
È per questo motivo che La Fondazione ha organizzato una campagna solidale, Libera un bambino soldato, al fine di sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica sul problema in questione, che coinvolgerà tutti coloro che si avvicineranno alla manifestazione anche attraverso la televisione grazie a Canale 5, che curerà la diretta alternando telecronaca sportiva ed approfondimento giornalistico.
Nel corso della trasmissione verranno raccolte piccole donazioni dei telespettatori tramite un numero di SMS solidale (che renderemo noto nel momento in cui ci verrà assegnato) anche grazie alla collaborazione di Mediafriends e dei gestori della telefonia mobile.
A partire da quest’anno LA CORSA DEI SANTI prova a diventare la FESTA DELLO SPORT EDUCATIVO, richiamando attorno a sé l’attenzione delle realtà sportive salesiane e diocesane di Roma e dell’Italia.
Madrina della manifestazione, e di questo ringraziamo il Corpo Forestale dello Stato, sarà Stefania Belmondo, indimenticata campionessa dello sci italiano, e alla corsa competitiva parteciperanno atleti importanti classificati nel ranking nazionale e internazionale provenienti da ogni parte del mondo.
Anche quest’anno la corsa, che è patrocinata da Comune, Provincia e Regione, dal CONI e dalla FIDAL, dai più importanti enti di promozione sportiva come CSI, USACLI, ANSPI, ecc. e sostenuta dagli Uffici per il tempo libero, turismo e sport della Diocesi di Roma e della CEI, assegnerà un trofeo messo in palio dalla Presidenza della Repubblica.
Il costo d’iscrizione alla gara competitiva è di 10 euro, mentre quello dell’iscrizione alla stracittadina è di 7 euro.
Si ringraziano per la collaborazione: il Comune di Roma, la Provincia di Roma, la Regione Lazio e le aziende che hanno sponsorizzato la manifestazione:
Mediaset, Gatorade, Radio Radio, Auchan, Montebovi, Opera Romana Pellegrinaggi/Josp
Programma della mattinata
Ore 8.30 Santa Messa nella Basilica di San Pietro
presieduta da don Pasqual Chávez Villanueva, Rettor Maggiore dei Salesiani
animata dal CGS-Black Soul Gospel Choir di Cagliari
Ore 9.30 Si esce dalla Basilica e si va in Piazza Pio XII
Preparazione gara, riscaldamento
Ore 10.10 Partenza corsa competitiva
Ore 10.20 Partenza stracittadina
Ore 11.15 Premiazioni
Ore 12.00 Angelus del Papa e Benedizione ai partecipanti
Ulteriori dettagli circa le modalità d’iscrizione sono reperibili, insieme al regolamento completo, sul sito http://www.corsadeisanti.it o telefonando allo 0668136738.
ciao don Felice
Eligio Ermeti – Ufficio Stampa “La Corsa dei Santi” – 3496170925 – eligioer@alice.it – Paola Pezzolla – Ufficio Stampa “La Corsa dei Santi – 3400645770 ppezzolla@hotmail.com
Caro Gabriele, ma anche cari frequentatori di questo filo, Mi sono chiesta tante volte cosa ci sia nell’interiorità della mia anima e ho avuto sempre una e una sola risposta POESIA. Più dell’80% dei miei pensieri sono POESIA. Anche di notte la poesia viene a trovarmi sottoforma di sogni o di binomi fantastici che si fissano nella mia mente, vengono cullati dalla mia banale quotidianità e poi, alla fine, quando trovo un attimo in cui poter guardare nell’interiorità della mia anima, li pesco, li coccolo un po’ e li trasformo in POESIA. E’ chiaro che io potrei chiamare poesia ciò che per voi poesia non è, per questo metterò a vostra disposizione l’ultima di queste “notturne visioni” e visto l’argomento potrebbe essere di grande attualità.
STASERA DORMO NELLA STANZA DI ETTORE
E TUTTO INTORNO A ME SILENZIO AD ONDE
SI SOSTENGONO QUIETI SCUDO E SPADA
APPOGGIATI DA SEMPRE AD UN’ANTA DELL’ARMADIO
NIENTE PIU’ VOCI NIENTE INCLINAZIONI
A VEDERSI SOTTRARRE UN PO’ D’ONORE.
ARRIVA FINO A QUESTA STANZA
IL SILENZIO CHE ASSEGNA IL DOPOGUERRA
E’ UNA MEDAGLIA DI DISCONOSCIMENTO
CHE LA STORIA REGALA A CHI NON AMA.
Con tanto affetto e riconoscenza a tutti voi.
Flavia
Caro professore, ha ricevuto il mio libro: “Excerpta. Voci e testimonianze del pensiero contemporaneo” (ed. Il Prato, Padova, 2007)? Ho spedito una copia presso la sua redazione. Un caro saluto Pier Davide Accendere
Cara Marinariannachiara,
perfetto! Tu sei un baluginio. Come il Segno rivelatore nell’Alba. (Tu non sai di Te)
DON FELICE,
ieri ho letto il mio commento pubblicato:
“DON FELICE,
ma Lei è un creativo!…oltre ad essere un prete.”
…e non mi è piaciuto.
Nel senso che …oltre ad essere un prete, non va bene.
Però, Don Felice nessuno può accogliermi meglio di Lei se Le confesso che in tutti questi anni “i preti” hanno messo a dura prova la mia fede.
Don Felice, Lei mi sembra una persona cara e mi creda se Le dico che in questi anni mi hanno aiutato più i film della Disney, con i loro mille e più simboli, che la Chiesa.
Un abbraccione.
Ti amo Don Felice!
Bene, Antonio. A presto!
Bene, Don Felice!
Sono felice che Nell’interiorità di Anima ci sia un… Don Felice… di condividere con gioia il pane e il vino con tutti noi. (Mi perdo ancora in questo blog e perdo i commenti “a caldo”; li ri-trovo dopo molto tempo e come risposte alle mie domande e le riempiono del “mio” tempo.
A tutti i Don Felice:
“… Ci sono momenti che ricerchi nella memoria come un grido che ti lancia all’attacco, che ti innalza fin dove vuoi che l’attenzione altrui fissi il suo sguardo. Che quel grido non si senta a tanti metri dal suolo, lo saprà soltanto chi rimane lì per terra; ma tu continui a gridare, a salire, fino a non sapere più se ritornerai…
E ti ritrovo lì. Lì ti ritrovi ad intrecciare trecce con i destini di chi forse ha condiviso senza saperlo – forse! – lo stesso amore per lo stesso tramonto, per esempio, ed ha cercato lì, come te, come altrove, la risposta alle proprie domande.
Lì, senza sosta, un viaggio finisce e non ti è dato di sapere il valore “morale ed etico” del tragitto. Ti è concesso lo stupore, quello soltanto, di scoprirti ancora all’inferno quando credevi di aver già doppiato il paradiso… Ma non lasci soli i tuoi compagni.
…Ma la chiamano Vecchiaia, la completezza della forma e mai meritata abbastanza è la riconciliazione con l’innocenza; tanto vaga è questa “cosa” che ti lasci alle spalle e vagamente riconosci…
Se non attraverso l’intreccio lento, largo, in qualcuno che non sono gli altri, perchè per gli altri non hai pagato, nè comincerai a farlo quando ti carpiranno la ragione, per fortuna “troppo” tardi. Questa “cosa” è in te…
Questa “cosa” che è e non è nello stesso istante, è “grido perfetto” ed è “guarigione”, “definizione” che hai cercato per regalarla ad un ignaro innocente; “trofeo”, “risposta” che ti sei dato, come ci si da un figlio rubandolo all’inferno…
O forse non era inferno…perchè ti senti appagato e felice di poter ri-pagare.
(Stavo lasciando questo commento sotto il post Anna Frank. Ma credo che quì, in Anima, sia più al sicuro)
Un abbraccio, professore.
FATO, continua…
Stamattina ero in fila in macchina sul Lungotevere e pensavo… “Siamo vissuti dai poteri che vogliamo far credere di capire” (Auden)…
Poteri (forze): FATO, MORTE…e AMORE che li frega tutti.
…anche le EMOZIONI e le SENSAZIONI le giudico forze fuori controllo…roba irrazionale insomma.
Sbaciuck
PS: posseggo sempre le chiavi di casa?
…mica avrà cambiato la serratura e pure LA PORTA?
In questi giorni è bello trovarsi nei fiorai … nei vivai … in confessionale … nel cimitero … tutti raccontano qualcosa di qualcuno …
1 novembre Festa di tutti i Santi . Pensiamo al santo di cui portiamo il nome, oggi è la festa di tutte le persone che non trovano posto nel calendario, ma che nella loro quotidianità sono stati testimoni del vangelo della carità, del perdono, della misericordia, dell’amore , della fedeltà , della giustizia, della pace … “ Beati i miti, perché erediteranno la terra” Mt 5,1-12. Impariamo ad accettarci , a relazionarci con pazienza, san Paolo ci ricorda nella lettera ai Romani 12,21: vincere il male col bene.
2 novembre Commemorazione di tutti i fedeli defunti. San Francesco d’Assisi cantava: “ Laudato si’ mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullo homo vivente po’ skappare “. Interroghiamoci: sul perché della vita … per che cosa si vive … come si vive …
Mi sono trovato tra le mani l’ultima lettera che Nazim Hilkmet ha scritto a suo figlio e la voglio regalare a voi assidui lettori, commentatori, poeti , simpatizzanti …. del blog di Gabriele La Porta, una meditazione che ci serve in questi giorni, dove e come deporremo un fiore a un amico caro che non c’è … ma c’è
Prima di tutto l’uomo
Non vivere su questa terra
come un estraneo
o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare
ma prima di tutto credi all’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri
ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell’astro che si spegne,
dell’animale ferito che rantola
ma prima di tutto
senti la tristezza e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l’ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia
ma soprattutto, a piene mani
ti gioia l’uomo!
Buone Festività don Felice Riva
Ricambio, Flavia,
l’affetto!
Baci, don Felice!
DON FELICE,
questi versi molto profondi che ci ha lasciato mi hanno ricordato che ho letto da qualche parte che il male affonda le sue radici là dove c’è assenza di umanità, ossia, l’incapacità o l’insensibilità di calarsi nei panni dell’altro, di prendersi pena per l’altro, di avere rispetto per il dolore dell’altro.
Grazie.
DON FELICE,
io aggiungerei: di gioire della gioa dell’altro.
Baci.
Grazie professore di non avermi lasciata nell’oblio. Anche una sola parola che si aggiunge alle tante parole di chi scrive con un occhio rivolto alla sua anima merita almeno un saluto. E a proposito di saluto oggi vorrei darne uno, l’ultimo ad Alda Merini e per ricordarla userò due sue strofe che io condivido in pieno e…nient’altro che questo.
“Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.”
Cara Flavia,
grazie a te alla tua voce-poesia interiore…
Baci baci
Diceva Carlo Bo, rettore dell’Università di Urbino: «Non si può vivere senza la memoria dei morti. Una civiltà che fa di tutto per cancellare le proprie radici, che cerca di rimuovere la presenza della morte, rischia la decadenza culturale».
don Felice Riva
Caro professore,
questa è la frase più bella che mi abbiano mai detto in vita mia, anche perché solo in pochi, attraverso la mia poesia appunto, sono riusciti a leggermi dentro. L’altra mattina mi sono svegliata ed ho pensato a lei e ad una delle sue tante trasmissioni che per mia fortuna sono riuscita a seguire, non tante quante avrei voluto, ma abbastanza da ricollegarla a questo sogno che avevo appena fatto.
“Ero inginocchiata davanti a delle persone sedute forse sul sagrato di una chiesa, sicuramente amici perché ero tranquilla e parlavo confidenzialmente quando, ad un certo punto, mostro loro il mio ginocchio, proprio sopra la rotula, nella parte verso l’interno della gamba, avevo una specie di bollicino, grosso, gonfio e trasparente, dico trasparente perché si vedevano sotto la pelle, due o tre cordolini chiari, sembravano la parte terminale di un fiore da cui si dipartono due o più steli. Mi faceva male a toccarlo ma facendomi coraggio, ho cominciato a premerlo fino a quando non è uscita la parte terminale, quella che si intravedeva dalla trasparenza, l’ho presa con due dita e, pur sentendo un gran dolore, ho cominciato ad estrarla e via via che usciva si dipanava in un lungo rametto pieno di diramazioni abbastanza regolari e di piccole foglioline verdi smeraldo. Vederlo uscire dalla gamba era doloroso ed emozionante al tempo stesso, ero davvero fiera di quello che stavo facendo e non escluderei che una luce particolare illuminasse proprio l’esatto punto in cui tutto ciò stava avvenendo .
Poi mi sono svegliata e ho ripensato a lei e ad una sua trasmissione sui sogni archetipici ma il motivo non riesco a comprenderlo.
Con affetto
Flavia
Bene, caro Don Felice!
Bravo Don Felice!
Cara Flavia,
e’ GEA che ti ha fatto visita. (Si sta affacciando in te la naturalita’)
A presto!
Il purgatorio, quell’attesa prima di poter essere ammessi a godere la visione beatifica, è secondo il p. Congar «un alleggerimento progressivo di tutto quello che costituisce la zavorra del nostro bagaglio terrestre, zavorra che ci impedisce di trovare Dio». Per misericordia del Signore, in questa purificazione non siamo soli: il ricordo e la preghiera dei fratelli ci aiuta ad affrettare il momento del beato incontro con Dio.
Ciao don Felice Riva
Guardi un po’ che cosa è successo sul mio blog?
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/11/scompisciamoci.html
Un bacio…
Ciao a te carissimo Don Felice…
… ] Ed eccomi al crepuscolo di una esistenza che ho condotto al meglio possibile, ma che rimane incompiuta. Il tesoro che vi lascio è il bene che io non ho fatto, che avrei voluto fare e che voi farete dopo di me. Possa solo questa testimonianza aiutarvi ad amare. Questa è l’ultima ambizione della mia vita e l’oggetto di questo testamento.
Proclamo erede universale tutta la gioventù del mondo.
Tutta la gioventù del mondo: di destra, di sinistra, di centro, estremista: che m’importa!
Tutta la gioventù: quella che ha ricevuto il dono della fede, quella che si comporta come se credesse, quella che pensa di non credere. C’è un solo cielo per tutto il mondo.
Più sento avvicinarsi la fine della mia vita, più sento la necessità di ripetervi: è amando che noi salveremo l’umanità. E di ripetervi: la più grande disgrazia che vi possa capitare è quella di non essere utili a nessuno, e che la vostra vita non serva a niente.
Allontanatevi dai mascalzoni dell’intelligenza, come dai venditori di fumo: vi condurranno su strade senza fiori e che terminano nel nulla.
Sappiate distinguere ciò che serve da ciò che sottomette.
Rinunciate alle parole che sono tanto più vuote quanto sonore.
Allontanatevi da coloro per i quali tutto si risolve, si spiega e si apprezza in rapporto ai biglietti di banca. Anche se sono intelligenti, essi sono i più stupidi di tutti gli uomini.
Non si fa un trampolino con una cassaforte.
Bisognerà che dominiate il potere dei denaro, altrimenti quasi nulla di umano è possibile, ma con il quale tutto marcisce. Esso, Corruttore, diventi Servitore.
Siate ricchi della felicità degli altri. Rimanete voi stessi. E non un altro. Non importa chi. Fuggite le facili vigliaccherie dell’anonimato.
Ogni essere umano ha un suo destino. Realizzate il vostro, con gli occhi aperti, esigenti e leali.
Niente diminuisce mai la dimensione dell’uomo. Se vi manca qualcosa nella vita è perché non avete guardato abbastanza in alto.
Tutti simili? No. Ma tutti uguali e tutti insieme ! Allora sarete degli uomini. Degli uomini liberi. Ma attenzione! La libertà non è una cameriera tuttofare che si può sfruttare impunemente. Né un paravento sbalorditivo dietro il quale si gonfiano fetide ambizioni.
La libertà è il patrimonio comune di tutta l’umanità. Chi è incapace di trasmetterla agli altri, è indegno di possederla.
Non trasformate il vostro cuore in un ripostiglio; diventerebbe presto una pattumiera. Lavorate. Meritate la felicità di amare il vostro dovere.
E poi, credete nella bontà, nell’umile e sublime bontà. Nel cuore di ogni uomo ci sono tesori d’amore. Spetta a voi scoprirli.
La sola verità è amarsi. Amarsi gli unì con gli altri, amarsi tutti. Non a orari fissi, ma per tutta la vita. Amare la povera gente, amare le persone felici (che molto spesso sono dei poveri esseri), amare lo sconosciuto, amare il prossimo che è ai margini della società, amare lo straniero che vive vicino a voi.
Amare.
Voi pacificherete gli uomini solamente arricchendo il loro cuore.
Rimane solo questo supremo e sublime rimedio: essere veramente fratelli. Allora.. domani? Domani, siete voi.(Raoul Follerau)
Ciao Don Felice Riva
_____________________________________
Grazie e un bacio a te cara Marina!
hola, volevo sapere l’indirizo email per le liriche da leggere nel suo fantastico inconscio e magia
grazie
Grazie caro Don Felice!
un abbraccio e a presto!
Cara Francisca,
l’indirizzo e’: anima@rai.it
Mi raccomando mandami anche la liberatoria a titolo gratuito.
A presto!
Caro Gabriele,
ti ricordi di MASSI? Piccolo Principe?
Qualche tempo fa è tornato a salutarmi sul mio blog, confidandomi di attraversare un periodo difficile, anzi, per usare le sue esatte parole, doloroso… Poi, è scomparso di nuovo.
Oggi l’ho pensato in maniera insistente ed ho pubblicato questo post sul blog:
http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/12/massi_7338.html
…speriamo che ci legga e che ci dia sue notizie…
Abbrabbaci.
Ti lascio queste righe estrapolate dal Romanzo DONNE SELVAGGE che mi calzano a pennello…:
“…talvolta una parola, una frase, o una poesia, o una storia, è così risonante, così esatta, da rammemorarci, almeno per un istante, la sostanza di cui siamo fatte, e dove si trova la nostra vera casa.” (Clarissa Pinkola Estés)
…sono una donna selvaggia?!…^____^ … Tu che dici? Mah! Io dico sì e no … però, oggi, ho la netta sensazione di non conoscermi come credevo… sono perplessa e pensante… forse avrei bisogno di una maggiore influenza apollinea.
Saluti febbricitanti.
Festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
In questi 25 anni ho sempre portato con me il ricordo del paese e delle persone con le quali ho condiviso momenti di gioia, di fatica, di sofferenza. Insieme ai volontari del Cai di Molteno, ed a tutti gli amici, ho potuto costruire la mia vita sacerdotale a sostegno degli handicappati e dei minori con disagio. Il mio ricordo va in particolare alle persone che ci hanno lasciato in questi anni. Un grazie speciale a mamma Arduina, che oggi compie 81 anni, ai familiari, a padre Fulvio Sala, che mi sono sempre stati vicini.
La liturgia è stata accompagnata dall’ arpa di Vincenzo Zitello e dalla corale parrocchiale di Villanova.
Gli auguri sono arrivati anche dalla Città del Vaticano con il telegramma del Papa
Al termine la mongolfiera di Piero Porati, non è riuscita ad innalzarsi nel cielo, a causa del vento, ma la benedizione è stata impartita da terra a tutta la comunità parrocchiale e agli amici che hanno partecipato alla festa di don Cesare
L’immagine della Vergine Immacolata, nel giorno a lei dedicato, diventa lo specchio delle nostre occasioni mancate. Specchio di ciò che potrebbe diventare la nostra vita se non ci ponessimo sempre dalla parte sbagliata e finalmente pronunciassimo un sì decisivo al progetto di Dio. Oggi, grazie all’Immacolata, spunta una voglia di pulito,un richiamo struggente a qualcosa di “diverso” nella nostra vita.
Pensiamo all’episodio dell’ Annunciazione. Le buone notizie ci sono anche per noi. Il fatto è che preferiamo ignorarle magari col pretesto che non appaiono riconoscibili. Dio continua a cercarci a presentarci ed a sollecitare con “pazienza impaziente” la nostra risposta. Lui chiede non che cosa abbiamo da offrire, ma se siamo disposti a ricevere.
ciao don felice
Vedrai che ritornerà, Marina!
Abbrabbaci anche a te!
….ma Massi era disperato…
ah aeuridi’luce,,se potessi leggere ciò vi era scritto qui, prima di queste parole. ah se le avessi lette, nessun’altra parola si sarebbe più posata sulla tua ormai lucente fronte e nessun pensiero avrebbe più potuto riposarsi oltre la tua fronte, giacendovi in attesa di essere risvegliato o celandosi inerme per poi scatenarsi vendicativo e scuoterti, scuoterti fin nei luoghi dove sei ancora assopita e sognante. Nessun pensiero ti avrebbe più ammaliata, dissolto nella luce più fredda e bianca, nessun significato ti avrebbe fatto più male del male che può farti una goccia che si scioglie poco prima di sfiorarti,, poco prima. mentre
ti sfiora.
I nodi,, non sono qualcosa che deve essere sciolto, ma una ultima indissolubile forma dell’essenza che avvertiamo racchiusavi. Essenza, che può essere colta e vissuta solamente se avvertita, e non deturpata dalla volontà di possesso.
Si ha sempre la pretesa di poter sciogliere e ridurre tutto, semplificare.
No.
I nodi non sono ferite, sono cicatrici.
Immaginare significa essere[-qualsiasi cosa ]
Immaginare i limiti della propria immaginazione significa avere un’immaginazione senza limiti.
Un essere capace di passeggiare sul proprio orizzonte, è, in realtà, più vasto, sperduto e profondo di qualsiasi orizzonte.
Essere significa essere-senza-limiti.
Poter essere-immaginare qualsiasi cosa, vuol dire anche poter essere limite; non finchè c’è il limite stesso[creato, contingente], ma finchè c’è la scelta [tra quieora e altrove, tra
sempre e mai, tra verità e interpretazione, tra silenzio e logos, tra cosmos e caos, tra luce e cecità, tra abisso e cielo,, tra scelta e non scelta] .
Oltre la creazione l’Essere è essere-senza-orizzonte.
Oltre la scelta, l’Essere è essere-oltre-essere.
Si’, Marina. Si’ e no. Ma piu’ si’. Ma, forse piu’ no. Tu sei donna con Afrodite e artemide dalla sua.
Ciao don Felice, carico di Dio!
Cara Marina, mi unisco anch’io al tuo appello: Dove sei Massi? Torna, ti aspettiamo!
Non ho parole per questa notte 19/20 dicembre 2009 !!!!
Di notte è bellissimo ma vorrei che non fosse così tardi !!!
Grazie per il suo sapere che fa Nostro
GheberEl’ohim,
ti ho riconosciuto prima ancora di vederti.
Notti intere, a guardare il cielo[ non è forse l’infanzia un cielo densissimo e trasparente], per questo quando li incontrai, anche solo attraverso lo schermo di ciò che chiamano tv, i tuoi occhi, erano per me, lo sguardo a cui, da sempre, avevo rivolto tutte le meraviglie di cui un bambino si ricopre, ogni mio sorriso a faccia in su: e non avvolge forse il blu, delle tonalità più dense e trasparenti,,
Ogni goccia di cielo è un oceano, ma del limpido abisso dei tuoi occhi, il più profondo degli oceani, non è che una goccia,,e quando il cielo sospira, le alchimie più leggiadre e delicate, amandosi nella loro carnalità sensuale e silenziosa, rilasciano in questa realtà i profumi che dissetano l’anima e inebriano l’anima dell’anima.
Non c’è nessun significato, nulla che debba essere compreso. Un unico sguardo, miriadi di Iridi. Questo è Cielo.
Un Iride sola, miriadi di sguardi. Questa è Anima.
GheberEl’ohim,
Tu,mi riconosci.
Grazie a te, Giuliana!
Presto ci sarà anche un secondo appuntamento dedicato alla Reincarnazione e alla Magia.
Un abbraccio!
Non c’è più lavoro, non ci sono i soldi, non c’è più pace, non c’è rispetto , non c’è più amore, ma grazie a Dio, il Natale c’è ancora e anche gli amici. Tanti auguri, liete festività 2009-2010 don Felice Riva
Cara Cainisabel,
voglio fare la parte del dubbio – demone. L’essere ha un limite. Quello di essere. È la sua “esserità” il suo limite. Per questo il mastro Eckhart dice: “Se dai l’essere a Dio, dici una cosa più sbagliata che giusta”.
Gentile IanDaem,
ti confido in tutta sincerità che quasi sempre mi detesto. Per questo ho fatto mia la celeste confessione di Paolo di Tarso: non faccio quello che voglio, ma quello che detesto. Ecco, altro che cielo nei miei occhi. C’è soprattutto rimpianto.
A presto!
DON FELICE,
sono tanto in sintonia con quanto dice…sull’amicizia: è un valore molto alto ed è difficilissimo avere veri amici.
Felice fine e miglior principio!
Gabriele,
perché ti detesti? A me hai fatto tanto “del bene” in questi 11 mesi e non smetterò mai di volerti bene per questo. Ci sono stati momenti in cui pensavo di non farcela, poi, aprivo la posta elettronica e trovavo parole meravigliose d’incoraggiamento che lenivano il dolore. E allora?
Non passa un giorno che io non ti rivolga un pensiero: è una cosa bella no?
Sono persa tra scatoloni: ieri sera sentivo che Chiara era nel salone ma dovevo chiamarla per capire dove si trovasse! T’immagini? Scatoloni fino al tetto… Giorni di duro lavoro ed una squadra di dieci laziali! Non lo so com’è questa storia ma “ri-cicciano”: erano 5 e sono diventati 10… guarda un po’ che mi va a capitare: la carica dei 10+1! Tanto per distinguere….
Spero di riuscire a collegarmi ad internet, “sono fatta” di voi tutti, ma se non potessi, auguro a te, e a tutti-tutti-ma proprio tutti, una buona fine ed un miglior principio.
Sbaciucchiabbracciamenti.
Bimbole
Caro Don Felice,
grazie e ricambio! Baci baci
Egr. Don Felice
Le faccio i migliori auguri ,di buone feste, sperando che nel 2010 ci sia per tutti più lavoro e dignità dell’essere umano rispetto pietà e compassione per il prossimo. Io abito vicino Calusco d’adda dove inizia a scarseggiare il lavoro ,il denaro,il rispetto e perfino l’amore sta a noi pregare e dare una speranza,mi faccia sapere quando sarà nei paraggi a Paderno
Un caro saluto.
Naddeo Rosario
Per Don Antonio Mazzi
Signore,
fa’ che io sia del mio tempo e non della mia età;
che non mi affezioni alle idee
come un avaro al suo gruzzolo,
ma ne controlli, frequentemente, la validità,
e soprattutto, ne assicuri costantemente la convertibilità.
Aiutami a non prendermi troppo sul serio,
a sorridere dei miei successi come dei miei fiaschi.
Fammi guardare con simpatia a ciò che fanno gli altri,
specialmente se tentano qualcosa
cui io non avevo mai pensato,
oppure si avventurano in territori
dove io non mi sono mai arrischiato.
Che sappia comprendere più che giudicare,
apprezzare più che condannare,
incoraggiare più che diffidare.
Fa che resista alla tentazione di raccontarmi;
fammi capire che è importante ciò che faccio oggi,
non ciò che ho fatto dieci anni fa.
E che gli altri hanno diritto di avere da me,
ciò che sono, non ciò che sono stato.
Signore,
impedisci che faccia l’abitudine a me stesso,
a quel me stesso solito che conosco anche troppo bene
e che ormai tendo ad accettare a sopportare
come si accetta o sopporta un vecchio conoscente.
Devo sorprendermi.
Devo obbligarmi, ogni giorno,
a riconoscermi nuovo, diverso, inedito.
Devo accogliermi inaspettato.
Devo frequentarmi insolito.
Tanti auguri Don Antonio !!!
I bambini della Scuola Materna di Aiucurzio
Aicurzio, 17 dicembre 2009
cin cin buon 2010 ciao don felice riva
Il mio amico Roberto, mi ha regalato, per Natale, una delle sue poesie.
La dono a voi, amici, del blog di Gabriele La Porta.
Equilibrio
Non sento più le voci
Non sento più il respiro
Ai confini della vita
E non mi basta una preghiera
Che mi avvicini a Dio
E non sogno più niente
Perchè il mio corpo
E’ agitato come la mia mente
Navigherò nei cieli deserti
E paradisi artificiali
Delle mie paure
Costruendo aquiloni
Che solleverò
Nei giorni di primavera
E barche di carta
Che balleranno
Con l’oceano del mare
Cercando sospeso
L’altalena delle mie emozioni
Brucerò in fretta
Questo mio equilibrio
Riso amaro di un celeste canto
E non so se rinascere
Un’altra volta
Sarò specchio alla Terra
Che farà giustizia
Del mio tempo
E con il mio tormento
Traccerò in silenzio
Questo fio sottile
Che divide questo muro
Del mio “vivere”
Dipingendo con la fantasia
I colori del mondo
Con i sorrisi dei delfini
Mi ubriacherò di ricordi
E con l’amore
Ascolterò la musica
E la malinconia
Arrogante del vento
Che mi arriverà alle spalle
Come una lama di coltello
E come l’ultimo dei marinai
Mi vestirò di bianco
Volteggiando con le ali
In un viaggio senza ritorno
Dove ritroverò
La gioia e il perdono
E mi incamminerò
Con il cuore a pezzi
Nelle nuvole del paradiso
In questo equilibrio
Del mio ultimo respiro
ciao, che il 2010 sia una anno di gioia, pace, serinità, in particolare a quelle persone che soffrono …. don felice riva
Cara Marina,
mi detesto per il mio passato. Soprattutto tra i 30 e i 40 anni. (E non c’è consolazione, credimi) Comunque, avverto chiaramente il tuo affetto. Bimbolabimbola.
Caro Don Felice, grazie del Dono!
Carisssimi Marina e Gabriele,
ho letto solo oggi del vostro appello a Massi e della vostra preoccupazione per la sua salute.
Anche io sono un pò in ansia per lui…mi unisco a voi con tutto il cuore a voi!
Massi amico carissmo, se ci leggi e se ne hai voglia torna tra noi…ti aspettiamo!
Il nostro blog è la “nostra magica di vetro casa” dove, se come ho sopra letto stai attraversando un periodo difficile, qui potrai ricevere tutto il nostro amore ed il nostro sostegno!
Non dimentico quello che tu hai fatto per me….quando ne ho avuto bisogno e quello che tu mi dicesti circa il questo nostro “spazio sacro”: ora io lo rivolgo a te!
Con tanto tanto affetto, la “streghetta” Bea
La mia presenza qui è solo una sincerità distratta. Per quanto il vivere possa incolparmi della violenza con cui rimango indifferente al suo contrarmisi addosso, non riuscirò mai a risparimiare a me stesso la vaga euforia con cui mi protendo a raccogliere gli attimi che, così, si strappano in gocce rarefatte e fiocchi illeggibili che scivolando con movimenti caldi, dal vellutato vuoto si posano sul mio viso. Sciogliendo il loro candore in una lamina di nerissima fiamma mi ricoprono di venature e lenti rivoli di gelido nero. Quanto di più puro di un solo eterno brivido, il vuoto mi sorride piangendo la sua espressione nei lineneamenti del mio corpo. Profumi ed assenze si confondono al dipinto in cui, infusa una nell’altra, la visione che ho aprendo gli occhi si specchia nella visone che mi avvolge chiudendoli.
Riconosco ogni palpito nel suo più antico volto, anche se non cessano di stagliarsi uno sull’altro, con volti di sè sempre mutevoli e irriconosibili.
Gabriele,
facciamo tante cose di cui poi ci pentiamo.
Io, ad esempio, sono molto diversa Dentro da come mi comporto Fuori… Dentro/Fuori. Forse, siamo, semplicemente, esseri Duali…ma ci si può lavorare…e poi le passioni ci rendono doppiamente vivi ma è innegabile che, proprio per questo, esse disturbano ed “incasinano”…
Via delle Passioni o Via della Sapienza, dunque?
Boh?
Poi, c’è la questione del Narcisismo, della Timidezza (ipostasi dell’orgoglio?), della Paura….e poi l’orrendo Egoismo e l’Invidia; che brutta bestia l’invidua. Ed entrambi paralizzano, innanzi tutto, la capacità riflessiva! Conosci un invidioso che sia consapevole d’essere tale? Io no! Troppa vergogna ammetterlo…
Stradiciamo, strafacciamo, anche il male… Ma cosa significa essere equilibrati in realtà?
Abbrabbaci.
^_______________________________________^
Beatrice,
mi pare che Massi si sia fatto vivo di nuovo… bene così! Tu sei proprio cara a mio modesto parere.
Baci baci.
Gentile IanDaem,
prosegui su questa immaginazione, attiva e incessante!
Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui vita è fatta.
Benjamin Franklin
ciao don felice riva
Caro Don Felice,
in Franklin riecheggia Poliziano…
Baci baci
ristrascrivendo appunti, stamane mi sono ritrovato quanto segue:
Ti ringrazio, mio Dio,
d’avermi creato negro
d’aver fatto di me un groviglio di tutti i dolori.
Il bianco è un colore di circostanza
il nero, il colore di tutti i giorni …
Noi siamo la Notte, siamo il Mistero.
E per noi sono le stelle.
buona domenica, ciao don felice riva
Cara Marina,
per me l’equilibrio e’ dato dalla capacita’ di sublimare l’ombra e di integrarla alla COSCIENZA.
A presto!
Caro Don Felice…
Lodate, lodate: questo è il mio consiglio. Non abbiate riguardi, urlate i vostri complimenti in faccia alla gente e ripeteteli anche alle sue spalle, se avete motivo di credere che saranno riferiti. Non perdete occasione di dire una parola gentile ( William M. Thackeray )
Festa Conversione di San Paolo Apostolo 25.01.10
ciao don felice riva
Gentile, gentile, gentile Don Felice!
Caro Don Felice,
meravigliose le sue parole.
Credo che esprimere i propri sentimenti, esternare le proprie emozioni, dichiarare i propri stati d’animo e soprattutto manifestare il proprio amore… credo sia la massima aspirazione a cui deve tendere un essere umano sia per se stesso che nei confronti soprattutto del suo interlocutore del momento. Per esperienza so che nascondere, occultare o tenere segretamente serbati i propri sentimenti o risentimenti nel proprio cuore è solo controproducente e fa più male a noi stessi, che algli altri!
Sono con lei.
Un grande abbraccio, Bea
Colpita da alcune agghiaccianti scene di vita di cui mi sono trovata spettatrice ho tratto le seguenti conclusioni.
Finzioni, menzogne e bugie, chi fa di questi elementi le fondamenta per conquistare l’amore non troverà Eros, ma solo solitudine ed inquitudine.
Chi riesce a tradire in modo subdolo e meschino il miglior amico per “vincere” una competizione sentimentale, allora considerato il modo in ha raggiunto il suo obbiettivo probabilmente non raggiungerà mai la felicità.
La partita dell’Amore si gioca con il cuore e con l’Anima, con la generosità e l’altruismo: solo questi sono le carte vincenti per poter amare davvero chi sosteniamo di amare!
Baci,Bea
DON FELICE,
grazie per la poesia: io mi sento negro!
Colpita da alcune agghiaccianti scene di vita di cui mi sono trovata spettatrice ho tratto le seguenti conclusioni.
Finzioni, menzogne e bugie, chi fa di questi elementi le fondamenta per conquistare l’amore non troverà Eros, ma solo solitudine ed inquitudine.
Chi riesce a tradire in modo subdolo e meschino il miglior amico per “vincere” una competizione sentimentale, allora considerato il modo in ha raggiunto il suo obbiettivo probabilmente non raggiungerà mai la felicità.
La partita dell’Amore si gioca con il cuore e con l’Anima, con la generosità e l’altruismo: solo queste sono le carte vincenti per poter amare davvero chi sosteniamo di amare.
Baci, Bea
Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo, se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, tenendo però nel giusto conto i tuoi dubbi, se sai aspettare senza stancarti o, calunniato, non rispondi con calunnia e odiato non dai spazio all’odio, senza ostentarti come buono e saggio, se sogni senza fare dei sogni i tuoi padroni, se pensi senza fare dei pensieri il tuo fine … Tua sarà la terra e tutto ciò che vi è in essa e – quel che più conta – tu sarai un Uomo, figlio mio! ( Rudyard Kipling )
ciao don felice riva
Un abbraccio grande, cara Beatrice!
Hai pienamente ragione, cara Beatrice!
Cara Beatrice,
è vero, l’Amore è raggiungibile soltanto con il Cuore adorante. Con l’Inganno “quella” conquista andrà perduta.
Grazie,
Don Felice. A presto, uomo pieno di Dio!
LA RICHIESTA
Su,
dal falco naso
l’occhio sbircia
un po’ per caso
la bianca cipria
che adorna le gote
imbelletta poi la fronte
arancione come carote
su un muso da bisonte!
poi, giù per il collo
al busto femminino
che mi ricorda un pollo
e non so che d’equino…
Alta e ben fatta!
su due gru gambe
e ben dinoccolata
perfetta su entrambe
bella eri bella…
altro che mortadella
o panino con salsiccia!
“tutto quel che posso
è solo un tramezzino!
magari con un rosso
poetico bicchier di vino!”
Così risposi!
ai tuoi vizi
amorosi
e fittizi…
M.Dessy dal libro “Pamphlet di un Alieno”
L’opera è tutelata ai sensi della legge speciale 22 aprile 1941, n. 633. sono riservati tutti i diritti di riproduzione, rappresentazione, diffusione
distribuzione, elaborazione, recitazione o lettura pubblica dell’opera. finito di stampare in data Gennaio 2010
Grazie dei tuoi doni, caro M. Dessy!
Quando sei stanco.
Quando sei in disaccordo,
con ciò che ti circonda,
quando sei disperato
e ti senti profondamente disgraziato,
ricorda, anche solo per un momento,
i giorni belli e felici,
quando ridevi e ballavi,
quando eri felice di tutto,
come un bimbo senza problemi.
Non dimenticare i giorni belli!
Quando l’orizzonte,
per lontano che tu lo veda,
appare oscuro, senza “luce”,
quando il tuo cuore è colmo di tristezza
e chissà, anche di amarezza;
quando apparentemente è scomparsa
ogni speranza
di una nuova gioia e felicità,
ti prego,
cerca attentamente tra i ricordi
i giorni belli.
I giorni nei quali tutto funzionava al meglio,
senza nubi nel cielo,
quando vicino a te c’era qualcuno
che ti faceva sentire protetto,
quando potevi ancora entusiasmarti perla persona
che oggi ti ha disincantato o, forse, ingannato.
Non dimenticare i giorni belli!
Se li dimentichi, non torneranno più!
Torna ad essere signore di te stesso,
riempi il tuo spirito di pensieri gioiosi,
il tuo cuore di misericordia, di dolcezza e di amore,
e tutto si risolverà al meglio
(Phil Bosmans)
buon mercoledì delle ceneri 17.02.10
don felice riva
Sei sempre il benvenuto, caro don Felice!
INCUBI CROMATICI
Il
vigile
pazzo
si nasconde
dietro
il semaforo
il codice
della
strada
è una sua
opinione
ha gli incubi
in verde
rosso
e arancione…
ma ecco
che fiocca
una sanzione
ci sarà
qualche
spiegazione?
Macché
questa
politica
pecuniaria
va meglio
di una finanziaria!
M.Dessy dal libro “Pamphlet di un Alieno”
L’opera è tutelata ai sensi della legge speciale 22 aprile 1941, n. 633. sono riservati tutti i diritti di riproduzione, rappresentazione, diffusione
distribuzione, elaborazione, recitazione o lettura pubblica dell’opera. finito di stampare in data Gennaio 2010
IL DINAMITARDO
La
rima
mi venne
facile:
a colomba
rimai
bomba…
presi
coraggio
smisi
di essere
un codardo…
diventai
un poeta
dinamitardo!
M.Dessy dal libro “Pamphlet di un Alieno”
dove sono i turgidi seni
e le cosce levigate ?
gli occhi , dolci e sognanti
le labbra , morbide e vermiglie ;
le mani carezzevoli
e i serici capelli ;
le vesti fruscianti
ed i gioielli che impreziosiscono le membra ;
il profumo dei fiori
e le lacrime ansiose ;
gli orecchini penduli
ei nasi curiosi ;
i fianchi sfuggenti
e le acconciature vistose ;
i pensieri perduti nel vuoto
e le parole , inutili , stupide;
le semplici movenze
e i gesti calcolati ;
gli immensi ,vani dolori
e le pure gioie del cuore ;
le ciglia nervose
e gli zigomi tremanti;
le dita frementi
e i peli inconsueti;
le pupille profonde
e gli sguardi vuoti ;
le lettere appassionate
e le telefonate ambigue ;
gli incontri fuggevoli
e i discorsi infiniti ;
gli sguardi languidi
e la noncuranza ostentata ;
l’amore falsificato
e l’amore nascosto;
la donna , in se
e la donna fuori di se ;
la donna vicina
e la donna amante ;
la donna che ti ama,
e che ti desidera ,
la donna che ti vuole per se
e la donna che non può fare a meno di te ;
la donna che è tua
e la donna che ti possiede
LA DONNA CHE E’ LEI
Amo
la poesia
detesto
i poeti
son come
degli idioti perfetti!
tutti
presi di quel che
han da dire
invece
di stare per una volta…
a sentire!
M.Dessy dal libro “Pamphlet di un Alieno”
LA VERITÀ
Ero
seduto
su una
panchina
che più
vecchio
davvero
non si può
un bimbo
venne a me
per giocare
si sedette
sulla panca
e io gli raccontai
tutta la verità
sul mondo!
Un giorno
passò…
e all’indomani
vidi un vecchio
tremebondo
che si avvicinava
a me:
“è tutta colpa tua!”
mi disse; “guarda,
come mi hai conciato!”
La verità non rende
liberi!
DAL LIBRO INEDITO “POESIE DI UN PAZZO” DI MARCELLO DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
L MIO NOME
Tu
ti chiamasti
padre
tu
ti chiamasti
madre
tu
ti chiamasti
fratello
tu
ti chiamasti
sorella
ma
il mio nome
è orfano…
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO” DI MARCELLO DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
CAMPAGNA ELETTORALE
Il
ritiro
delle truppe
Il disarmo
incondizionato
e unilaterale
faceva parte
del programma
in campagna elettorale…
se ne dicono
di sciocchezze
per riuscire a salir le scale
per poi discenderne
subito a ritroso…
da monte
a valle
dalle stelle
alle stalle!
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO” DI MARCELLO DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
IL VIAGGIATORE
Alla
fin fine
tutte
le città
sono
uguali
stesso
via vai
stesso
traffico
stazioni
taxi
cine
caffè…
stessa
pioggia
cruenta
o sole
torrido
stessi
incontri
banali
stessi
giornali…
non so
perché
mi chiedo
se sono
soddisfatto
e neppure
perché mi aspetto
di uscirne così cambiato!
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO” DI MARCELLO DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
ARBEIT UND BROT
Motto tedesco:
Pane
e lavoro?
no….
grazie
non mangio!
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO” DI MARCELLO DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
SACROSANTO NATALE
Di
tutti
questi
festivi
giorni
di
tutti
questi
sacrosanti natali
Di
tutti
questi
nettarci l’anima
a suon
di confessionali…
quanti ne abbiam sgozzato
di agnelli, capretti e maiali?
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO”
DI M. DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
L’INVIDIA
Cosa
invidiamo
ai ragazzi
le serate
uggiose
con un motorino
o un duro sgabello
ad un tavolino?
o i loro
vent’anni
di angeli dannati
da cui noi
siamo scappati!
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO”
DI M. DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
Carissimo Don Felice,
grazie per averci donato questa lirica: è una vera perla.
Un grande abbraccio Bea
SFERICITA’
Lo
diceva
Pitagora,
Parmenide
e Platone
Aristotele
ed Eratostene:
il mondo
è una sfera!
ma di certo
sbagliavano:
“guardate che
vita sciatta!
la terra
non può esser
che piatta!”
perchè
tanti osanna
e monocoli al cielo
per beccarsi una condanna?
Ma sì….evviva il vangelo!
DAL LIBRO INEDITO “PAMPHLET DI UN PAZZO”
DI M. DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
LA RISATA
Non
passa
giorno
che la mia
compagna
mi dica:
ti amo!
ed è
stupefacente
poiché io davvero
per tutto questo
non ho fatto niente!
ma credo che
una volta o l’altra
finirà col farsi scaltra
infilerà quella porta
lasciandosi dietro….
una sardonica risata!
M.Dessy dal libro “Pamphlet di un Alieno”
Grazie, M.Dessy, di questa nuova emozione. A presto!
Il senso della vita …
Il giorno più bello
OGGI
La cosa più facile da fare
SBAGLIARE
Il maggior ostacolo
LA PAURA
L’errore più grande
L’ABBANDONO
La migliore distrazione
IL LAVORO
La sconfitta più grande
SCORAGGIARSI
I migliori maestri
I BAMBINI
La prima necessità
COMUNICARE
Ciò che deve renderti felice
ESSERE UTILE AGLI ALTRI
Il peggior difetto
IL MALUMORE
La persona più pericolosa
IL BUGIARDO
Il sentimento peggiore
IL RANCORE
Il miglio regalo
IL PERDONO
Il bene più necessario
LA CASA
La sensazione più gradevole
LA PACE INTERIORE
L’arma veramente efficace
IL SORRISO
La forza più potente del mondo
LA FEDE
La cosa più bella
L’AMORE
L’intelligenza priva di amore, ti rende perverso.
La giustizia senza amore, ti rende spietato.
La diplomazia senza amore, ti rende ipocrita.
Il successo senza amore, ti rende arrogante.
La ricchezza senza amore, ti rende avaro.
La docilità senza amore, ti rende sottomesso.
La povertà senza amore, ti rende orgoglioso.
La bellezza senza amore, ti rende ridicolo.
L’autorità senza amore. Ti rende tiranno.
Il lavoro senza amore, ti rende schiavo.
La semplicità senza amore, ti toglie valore.
La preghiera senza amore, ti rende introverso.
La legge senza amore, ti schiavizza..
Le fede senza amore, ti rende fanatico.
La politica senza amore, ti rende egoista.
La croce senza amore diventa tortura.
LA VITA SENZA AMORE … NON HA SENSO … (Karinizum)
firenze 27.02.10 buona domenica di quaresima
don felice riva
SISTEMA ECONOMICO
Capitalismo:
per
un pugno
di ricchi
benestanti
milioni
di poveri
agonizzanti!
Ma c’è
una soluzione
di regime…
poveri?
alla fucilazione!
buoni almeno
per concime!
L’opera è tutelata ai sensi della legge speciale 22 aprile 1941, n. 633. sono
riservati tutti i diritti di riproduzione, rappresentazione, diffusionedistr..ibuzione, elaborazione, recitazione o lettura pubblica dell’opera.
Dessy M Antologia
Piazza
desolata
sconfinata
insensata…
io
e te
amanti
sconfitti
mano
nella
mano
come
due idioti
ma ecco
lontano…
un puntino nero!
acciripicchia…
presto svoltiamo
per di qua….quello è un prete vero!
M.Dessy dal libro “Pamphlet di un Alieno”
Come sempre, grazie caro caro Don Felice! Sei sempre il benvenuto!
Eccomi Nicola,
scusami se ti rispondo qui, ma “Gabriele La Porta” non mi si apre…deve avermi tolto le chiavi di casa…ehehehe sti Professoruomini!
Infatti, ti scrivo fra mille difficoltà, nel senso che ancora non ho la linea internet ma sono talmente tenace che, oramai, praticamente, tutta la Telecom mi conosce…li sto sfinendo! Comunque, per fartela breve, per pubblicare un commento ci metto una vita, infatti, prima scrivo su Word e poi lo copio qui…almeno 20 volte prima di riuscire ad inviarlo: sono stressata!
Ecco, ora mi sono sfogata, torniamo a noi quindi…bisogna sfogarsi Nicola!
Dunque, ero lì in casa a sfaccendare e pensavo a te e riflettevo, a ritroso, riguardo quello che ti avevo risposto d’impulso (io mi fido molto dell’istinto), dopo tu mi hai parlato di morte mistica. Nicola, credo che sia la stessa cosa, e mi spiego, perlomeno ci provo perché a trovare le parole esatte è difficile. Io sento che questo discorso ha a che fare con l’Amor Fati: accettazione totale del proprio destino senza secondi fini che non l’amore incondizionato per la propria esistenza terrena così come è per l’Ordine della Necessità e della Giustizia, in un abbandono totale, uno stato d’animo questo di gratitudine e di grazia. In altre parole: compiere il proprio dovere fino in fondo, con cuore limpido…ciò che conta pare siano le intenzioni.
E’ difficile però, perché l’Amor Fati nella pratica, ovvero nella fragilità della carne, è qualcosa di essenziale e grandioso al tempo stesso…e se esiste al mondo una creatura che incarni appieno questa condizione, allora, è bene saperlo, questa con un semplice Atto di Verità davanti al proprio Dio potrebbe avere il potere di metter sottosopra il mondo degli dèi…ed io dico: meglio non esser presuntuosi nei confronti del divino; un eccesso di zelo in questo senso potrebbe significare essere passati nel fuoco, lentamente…e trattasi di esperienza molto dura!
Non mi va di citare autori, è evidente che anche io m’immergo nelle letture ma esse sono per me misteriosi messaggeri, in realtà, arrivano dopo a confermarmi sensazioni e vissuti interiori…vale a dire che, in me, ancor prima delle parole sono i pensieri finiti che mancano…inoltre, io credo fermamente che chiunque abbia il coraggio di “varcare la soglia” rispondendo “al richiamo”, perché di vocazione trattasi, in qualche modo debba sapere che il cammino che gli si prospetta sarà faticoso ed anche pericoloso ma che, se le sue intenzioni sono buone, egli non sarà mai solo. C’è una ricchezza ed una grandezza nella nostro mondo interiore che può condurci dritti al centro dell’Universo.
Bacioni.
Cara Marina,
grazie per avermi scritto malgrado le difficoltà.
“inoltre, io credo fermamente che chiunque abbia il coraggio di “varcare la soglia” rispondendo “al richiamo”, perché di vocazione trattasi, in qualche modo debba sapere che il cammino che gli si prospetta sarà faticoso ed anche pericoloso ma che, se le sue intenzioni sono buone, egli non sarà mai solo. ”
Queste parole che hai scritto, sono molto importanti per me.
Il “varcare la soglia”, termine che tu hai usato, mi ha subito rimandato all’incontro con i due”guardiani della soglia” – figure presenti in particolari momenti del cammino iniziatico.
Pensa che il “primo guardiano” viene identificato come una figura terribile e mostruosa, in grado di spaventare e scuotere anche i più preparati a tale incontro.
E sai cosa ci viene riferito da Steiner riguardo a tale entità?
Il “piccolo guardiano” non è che “il proprio carattere, destato a vita indipendente al di fuori di noi”.
Cioè in un momento particolare della vita, ci viene data l’opportunità di andare oltre “l’inferno” delle passioni, non evitandole, ma guardandole in faccia e ringraziandole per averci portato fin là. (cosa c’è scritto dietro la copertina di “A – come Amore”?…)
Quel “varcare la soglia” corrisponde ad una nuova nascita ed all’entrata in un nuovo tempo…
Non credo nelle “vocazioni” e anche senza parlare di questi argomenti così complicati,
non posso negare di essere già morto e rinato innumerevoli volte, nel corso di questa mia presente ed irripetibile vita.
Un abbraccio,
Nicola
Ciao Nicola (…e più avanti Caro Professore)
riguardo al nostra condivisione di ieri e al mio accenno riguardo alla mia difficoltà ad esprimere a parole quel che sento che è, a monte, causata dall’assenza di pensieri finiti in me, avevo aggiunto e dopo cancellato: “…forse, il silenzio.” Vedi come la ratio ci buggera? Invece, dovevo seguire come di solito faccio, perché senti senti cosa un misterioso messaggero è venuto a confermarmi stamattina di fretta e furia (la mattina, normalmente, inizio la giornata leggendo):
“Il fatto è che l’illuminazione non può essere comunicata. Si può soltanto insegnare la via dell’illuminazione. L’incomunicabilità della verità al di là dei nomi e delle forme è un dogma fondamentale della grande tradizione orientale, nonché di quella platonica. Mentre le verità scientifiche sono comunicabili in quanto ipotesi dimostrabili, fondate razionalmente su fatti comprensibili, i riti, la mitologia e la metafisica non sono che guide verso l’illuminazione trascendente, che tuttavia deve essere da ultimo raggiunta da ciascuno nella propria silenziosa esperienza. Ecco perché uno dei termini sanscriti per indicare il saggio è “numi”, il silenzioso.” (Campbell – L’eroe di tutti i tempi, pag 353, nota 33, Feltrinelli editore, 1958)
Il significato più profondo della nostra esistenza rimarrebbe quindi celato nel silenzio e ciò per una Necessità invisibile e chi abbia veramente accettato l’invito a sperimentare la magia dell’inconscio, questo lo sa. Tuttavia, sono persuasa che l’amore per la filosofia non basti a varcare la soglia: il viaggio all’interno, all’inverso, non è una passeggiatina su un verde prato al tiepido sole di una giornata primaverile; diciamo che è più simile a quanto accade di spietato all’interno di quel prato a primavera se visto da vicino: prova a sdraiartici! E da quello che scrivi e per come lo scrivi, credo che questo tu lo sappia meglio di me. Siamo esseri antichi e non dovremmo mai “dimenticarlo”…considero la vita su questa terra una vera tragedia, la commedia, quella, appartiene all’anima che è divina nella sua essenza e per questo impenetrabile. Naturalmente, chiunque viva in una perfetta famiglia felice non potrà essere d’accordo in alcun modo con me…finché un giorno la precarietà della vita busserà all sua porta, rivestita di tutta la sua necessaria crudezza e crudeltà.
Baci. Marinariannachiara
Gabriele, che facciamo, allora, ci mettiamo a scrivere tragedie per il nostro teatro, oppure commedie? Tu che dici? Siamo o no fatti del tessuto dei nostri sogni? Niente sogni: niente immaginazione: niente favole: niente miti: niente speranza: niente di niente: la catastrofe!
“Oh fato, mostra il tuo potere.
Noi non apparteniamo a noi stessi.
Sia pur quel che deve essere.”
(La dolce notte – W. Shakespeare)
Abbrabbaci.
Per te Nicola:
tutti abbiamo una vocazione: è necessaria ed è per essa che abbiamo forgiato il nostro carattere.
Destini irripetibili…
…Nicola, se non avessimo una vocazione come potremmo rispondere ad una chiamata? Mica crederai che tutti possano varcare la soglia? Richiami…chi ha orecchi intenda…
La Genialità è capace di dipingere tutti i volti, senza essersi mai specchiata,
senza aver mai mostrato il suo volto, neppure a se stessa; il resto è Tradizione transitoria
oltre che pur [-] troppo trasmessa come ‘membra existentiae’.
A chi sarà concesso di compiere ciò per compiere cui ogni strumento sia stato da tempo immane mutilato.
A chi lascia che l’eternità accada ogni volta, per una volta sola.
A chi solamente altrove può prostrarsi al significato dei propri silenzi,, nutrirsi della sua interezza.
Caro Dottor La Porta,
alcuni anni or sono, in occasione del Natale, decisi di raccogliere alcuni miei pensieri per farne un opuscoletto da donare ai piu’ cari.
Oggi ho trovato in casa l’ultima copia superstite delle 20 originariamente stampate.
Sarei felice di potergliela far avere.
Per il momento le anticipo qualcosa.
La perfezione
Differenze,
inconciliabili gusti lontani,
incompatibili e manifeste diversita’,
incolmabili enormi distanze.
Cosa altro e’
la perfezione
se non perfetto incastro
di due imperfezioni.
L’abbraccio e la ringrazio per aiutarmi a raccogliere di notte i frammenti della mia anima.
Armando
Grazie, caro Armando. Puoi inviarmi le tue composizioni a anima@rai.it oppure puoi spedirle a Direzione di RaiNotte, via Teulada 66, 00193 Roma. A presto!
Caro Gabriele,
ho letto che a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica si terrà tra il 25 ed 28 marzo la prima edizione di ‘Libri come. Festa del Libro a Roma’. Tu interverrai?
Con tanto affetto,
Bea
Caro Armando, la tua definizione di perfezione-imperfezione e’ luminosa.
Cara Bea,
a Roma non parlo praticamente mai perché c’è un ANATEMA su di me. Di cui sono molto-molto-molto felice.
Caro Gabriele,
“non ti curar di loro, ma guarda e passa”…disse qualcuno!!! …e tra l’altro dovrebbero prendere esempio dalla tua sapienza, erudizione e professionalità! .. è già accaduto in passato e la vita è una ruota che si ripete: i grandi geni – le grandi personalità – sono spesso incompresi da tutte quelle pessone aride e superficiali che non sanno nulla, ma credono di conoscere tutto!
Con tanto affetto, Bea
Caro Gabriele anch’io sono sato sempre sospeso dal mondo della ratio ,sempre deriso della mia interiorità..sa cosa le dico …io continuo a afre ANIMA..tanto scrivo lo stesso…
cosa dice per la nostra felicità brindiamo con Branchetto?
branchettamente
viandante
Hai ragione, Rosario, branchettamente…
Con affetto. Felicità!
Caro Gabriele percepisco che in “noi” siamo una forza vitale piena di virtù di anima..e penso che quando ti sei liberato dagli impegni ti potresti dedicare a noi perchè ho ricevuto delle email dove c’è un forte senso di mutamento interiore ,il che equivale anche a un mutamento esteriore.. c’è la facciamo ..io sono a disposizione di tutti ..credo che i fili di anima siano ben ancorati ai nostri cuori….ho le prove ..quindi…
un caloroso saluto a tutti
siete la mia speranza
il viandate
Pasqua 2010
Scoppia di gioia in cielo e sulla terra il Tempo,
quando il corpo di Cristo…
…si toglie le vesti della morte
e si consegna al Cielo.
Quella pietra così fredda
che viene rimossa
rotola ora ai piedi dei peccatori
per liberare la sua Grazia
e consegnare al mondo le chiavi
della Resurrezione.
Alda Merini
AuGuRi don Felice Riva
Grazie, grazie, grazie di questo dono, Don Felice!
Grazie, troppo buona, cara Bea!
[rabbrividisco,,]
Ares e Afrodite ebbero una figlia.
Si chiamava Harmonia.
Gesù, alunno della scuola di Nazareth, rientra a casa con la sua pagella. Francamente i giudizi riportati non sono un granché.
Sua Madre, dopo averli letti, non dice nulla, ma medita tutte queste cose nel suo cuore. Resta però la cosa più difficile: farli vedere a Giuseppe.
Scuola SIMEONE DI NAZARETH
__________________________________________________
Destinatari: GIUSEPPE E MARIA DAVID
Oggetto: PAGELLA SCOLASTICA
DISCIPLINE SCOLASTICHE
GIUDIZIO SINTETICO
Matematica
Non sa fare quasi niente, a parte moltiplicare panE e pesci
Senso dell’addizione
Totalmente mancante: afferma che lui e il Padre fanno uno solo
Scrittura
Non porta mai quaderno e penna ed è costretto a scrivere sulla sabbia
Geografia
Manca totalmente di senso di orientamento: afferma che c’è una sola strada che conduce al Padre
Chimica
Non fa gli esercizi richiesti. Quando l’insegnante è girato, trasforma l’acqua in vino e fa stare allegri i suoi compagni
Educazione fisica
Invece di imparare a nuotare, come fanno tutti, lui cammina sull’acqua
Espressione linguistica orale
Grosse difficoltà a parlare con chiarezza. Si esprime continuamente in parabole
Senso dell’ordine
Ha perso tutte le sue cose a scuola e afferma pure, senza vergognarsi, che gli è rimasta solo una pietra per cuscino
CONDOTTA
Forte tendenza a frequentare forestieri, poveri, galeotti ed anche prostitute
OSSERVAZIONI
Manda a lavorare chi sta a letto, scaccia i mercanti, rovescia le bancarelle e vuole pagare allo stesso modo chi ha lavorato tutto il giorno e chi un’ora sola.
Giuseppe, letta con attenzione la pagella, riflette e conclude che così non si può andare avanti e che dovrà prendere seri provvedimenti.
Chiamato il Figlio, gli dice: “Bene, Gesù, siccome le cose sono a questo punto, tu puoi fare una croce sulle tue vacanze di Pasqua…”
ciao don felice riva
Caro Viandante, ci vedremo senza meno, ma gli impegni saranno sempre numerosi per me. (Devo portare molti carichi) E’ il mio Fato.
Rosario,
con le tue parole mi hai commosso, davvero.
Senti, ma se Gabriele, in questo momento, fa fatica a gestire la sua agenda, perché non ci incontriamo fra di noi? Intendo chi può…e, poi, lasciamo fare allo Spirito (in mancanza della guida del ProfessorONE).
In fondo, tutti noi, dobbiamo anche pregare, ognuno col cuore e come crede, oltre che studiare, se vogliamo fare un cammino di Sapienza…
Bacioni caro, caro, caro.
Dov’è la Sapienza
che perdemmo in Cultura
e la Cultura
che abbiamo perso in Informazione?
(Thomas Stern Eliot)
STARTI ACCANTO…
Se potessi volare veloce come il vento
Che quando soffia spazza via ogni cosa
E se sapessi dove sei
Io verrei da te e
Invisibile, ti starei accanto.
Segretamente, accarezzerei il tuo volto:
Un gesto solo mio,
Il tocco impercettibile delle ali d’una fata,
Per tracciare la forma del tuo viso e del suo profilo,
E farle mie e
Imprimerle nel mio cuore…per non dimenticarti mai più.
Perduto amore, perduto per sempre;
Eppure,
Io t’ho visto, là ove dimora il mio destino,
Ma quale destino?
Quello di oggi, di ieri o di domani?
Ti amo adesso, anzi, mi pare, da sempre
E vorrei soltanto essere lì, accanto a te,
Silenziosamente, per guardarti e
In ogni tua movenza, in ogni tuo respiro,
riconoscerti; e
Vorrei che t’accorgessi di me, dandomi la vita
E, riconoscendomi, che tu mi stringessi a te, forte.
Solo ciò io voglio da te per me: starti accanto.
E’ forse questo l’Amore?
Marina
Cara Bimbola, mi piacerebbe presentare questa tua lirica in una delle mie prossime trasmissioni. Per fare questo occorre che tu invii, al piu’ presto, una liberatoria a titolo gratuito a anima@rai.it o g.laporta@rai.it
Baci baci
Caro ProfessorOne,
mando la email. …ma sei sicuro? Fai tu!
Bimbole!
Caro Gabriele,
già da qualche giorno le parole: Gioia, Enjoy, Abbondanza, mi colpivano attirando la mia attenzione…poi, ieri, ho preso il tuo Dizionario dell’Inconscio e della Magia e si è aperto a caso sulla definizione 470:GIOIA.
Leggere il significato ermetico di quella parola è stato come codificare una serie di immagini che, nel corso degli ultimi mesi, strada arrancando, m’avevano colpito: Inferno, Fuoco, Viaggio, Biografia, Storia, Cenere, Disperazione, Dolore, Purificazione, The Waste Land, Abrosia, Luogo Futuro, Intenzioni e Desideri, Volontà, SPIRITO SANTO.
Ho letto e riletto la definizione. Ne ho fatto un post sul mio blog. Ho pianto. Anche adesso.
In fondo, è proprio andata così: word by word gave me word, tanto che oggi le parole per me non hanno più lo stesso significato di una volta; chiudo gli occhi per immaginare dentro di me cosa siano le parole e vedo, incredibile!, io vedo degli spermatozoi.
Riguardo a Wotan, io sono bionda, gran parte della mia famiglia è siciliana (normanni), mia nonna è di origine austriaca: chi se non lui poteva venirmi in aiuto nella terra degli antenati?
Baci.
Caro Gabriele,
volevo solo ringraziarti per le emozioni e la sapienza che mi hai trasmesso con il tuo libro su “Giordano Bruno”. Qualche settimana fa mi è stato affettuosamnete donato da chi sapeva quanto io stessi cercando quel testo, testo che non si lasciava proprio trovare…..pensa che l’ho cercato ovunque, ma è un testo introvabile!!!
Mi ha toccato l’Anima e mi ha lasciato dentro emozioni uniche! Non smettere mai di scrivere…leggerti, come ascoltarti del resto, è un vero privilegio.
Ti voglio bene, Bea
Dolcissima Marina,
la tua lirica è davvero magnifica!
I tuoi versi mi hanno commosso tanto da bagnare i miei occhi!
Un grande abbraccio cara!
Ne sono onorato. E commosso…cara Beatrice! Con sincero affetto!
Beatrice,
anche tu sei sempre cara e buona con me, non sai quanto bene mi fa la tua gentilezza, che sento. In fondo, quello che meno mi piace negli altri è la durezza, la rigidità, l’eccessiva severità…
Un bacio e mi dispiace tantissimo di non vederti, speriamo un’altra volta.
Marinariannachiara
Egr. prof. La Porta, ho ricevuto invito da Angelo Tonelli alla presentazione del libro Sulle tracce della Sapienza, a Milano sabato 24.c.m.
Angelo partecipa anche all’iniziativa dell’Accdemia La Parola, di cui le ho mandato bozza e materiale.
Spero in quell’occasione di poter scambiare due parole anche con lei. Mi farà molto piacere.
buona giornata
Elisabetta Gesmundo
24aprile, milano.. lo ammetto, l’ho assalita.
in un momento in cui era palese il suo desiderio di concentrazione, per le parole e l’energia che avrebbe a breve dovuto emettere.
ma, conoscendomi, ho fatto sforzo a me stessa prima che a lei, prima che la ragione fugasse l’impeto.
ancora la ringrazio, per la cortesia, per il lavoro, l’energia e le emozioni che mette in quello che fa.
è stato un piacere immenso conoscerla. finalmente
troppi sentieri, troppe emozioni mi hanno impedito di ripropormi, a fine serata, a SpazioTadini. difficile contenersi quando l’anima vibra così forte, così
oggi sto facendo un tuffo profondo nel suo blog, e mi perdoni ancora l’assalto.
micaela tornaghi
Caro Luigi,
ti ringrazio enormemente per questa tua iniziativa ma, credo che potrai capire, approvando questi tuoi link su questo spazio qualcuno potrebbe pensare che l’azione sia manovrata da me.Questo soprattutto per il ruolo di direttore che ricopro. A parte questo la vostra vicinanza e il vostro sostegno mi riempiono il cuore.
Un abbraccio!
Cara Marina ,
grazie infinite per l’emozione autentica che mi ha procurato la lettura della tua lirica!
E’ confermato l’incontro con il nostro AMATISSIMO prof Mercoledì 28?
Io ho disdetto tutti i miei impegni e ho prenotato già il volo…
baci baci, Maria
Grazie a te, cara Micaela! Un abbraccio grande!
Caro Gabriele,
Capisco. Comunque sappi che nn ti lasceremo mai… ti seguiremo sempre…
Con immenso affetto.
Maria,
grazie per le emozioni, insomma, è bello emozionare emozionarsi. Ti aspetto a casa a braccia aperte.
Baci
A domani tesoro!
Serena notte, Maria
Caro Gabriele,
stavo pensando alle Coincidenze e ai Segni e alle Premonizioni…in fondo, caro, non credo che “questo accada a tutti solo che la maggioranza della gente non se ne accorge”, come ci siamo detti.
Mi spiego: in fondo, esiste solo quello che possiamo percepire, quindi, se non percepiamo non accade nulla, non ci è dato di percepire nulla, perché, forse, non si è percepiti da un certo mondo invisibile. Ecco, quindi, l’importanza delle “domande”. Il dialogo interiore fatto di Domande Vere, per quel che mi riguarda, non è tanto la via che conduce all’introspezione quanto la erta himalayana verso la percezione in senso lato, che ad istinto oggi mi parrebbe essere il fine…ma non a tutti i costi, però! SOLO PER COLORO CHE HANNO UN CUORE PURO IN UN CORPO……………insomma, richiesti dei requisiti, per quel poco che ho potuto capire.
Baci.
Continua commento precedente:
…oltre a “sen-tire”, “captare”, però, bisogna anche ACCETTARE RAZIONALMENTE i “simboli-segni”.
Abbrabbaci Bimboleggianti…tipo Abracadabra.
L’unica gioia al mondo è cominciare. E’ bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante (Cesare Pavese )
Auguri !!!!
ciao don felice e don cesare riva
05.05.10
Caro Gabriele,
lascio a te a tutti i fratelli del blog questo commento che Calliope ha lasciato sul mio blog e del quale ne ho fatto un post (http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2010/05/calliope-volonta-ratio-e-volonta-cuore.html)
Lo trovo molto significativo.
Baci
“Credo che la lotta interiore sia continua ed incessante anche quando c’è apparente calma piatta. Anche la mia volontà è doppia. Volontà ratio volontà cuore … e la lotta continua. Alimentare volontariamente … dovrei prima abbattere tutte le pareti dei labirinti e non ne ho la forza.”
Grazie, cara cara Bimbola! E grazie anche a Calliope! Un doppio abbraccio!
Gaaabrieleee,
stamattina mi sono persa in questa lettura. Ne ho fatto un post sul mio blog e ci sarà un seguito, un altro post… E’ un po’ lunga ma te la lascio…ne vale la pena.
baci.
SATURNO CONTRO CARTESIO…LA VIA VERSO IL PENSIERO CREATIVO…VERSO L’INACCESSIBILE…
“Il grande dilemma che caratterizza la vita degli psicologi sarebbe, quindi, il contrasto tra l’esuberanza pulsionale che sgorga dalla nostra interiorità come acqua sorgiva da fonti sotterranee e i contenitori esterni che sono, in genere, determinati dal principio di realtà. Si tratta di un problema molto delicato su cui si gioca la nostra salvezza o la nostra perdizione ed è forse più noto nei termini di conflitto tra il razionale e l’irrazionale.
A ognuno è capitato di giudicare irrazionale la condotta di un altro allorché ci sembra che disattenda le regole comportamentali condivise da tutti. Ora, per definire il problema diciamo che siamo dei cartesiani, perché il nostro pensiero è sempre coerente e sembra godere della propria coerenza… Noi che apparteniamo al mondo occidentale abbiamo questa forma mentis e dalla scuola materna all’università siamo educati a questo pensiero. Tuttavia, accade che le persone vadano a consultare un cartomante, un astrologo oppure, perché no, uno psicoanalista. Nonostante l’orientamento cosciente e razionale, in realtà, nei momenti difficili della vita, entrano in azione le componenti irrazionali della vita… ciò significa che una parte di noi è intimamente insoddisfatta dell’approccio razionale perché questo ci lascia sempre aridi, in altri termini non è in grado di nutrirci. Facilmente, allora, si può sconfinare in un’altra modalità di pensiero, per cui è normale credere che se si è nati un certo giorno e ad una certa ora Saturno ha influito sulla nostra personalità. Questo tipo di logica non segue le leggi casuali, infatti si potrebbe anche pensare che se si è nati in un momento in cui un jet passava sulla città, esso ha influenzato la nostra esistenza. Tuttavia, dal momento che, nonostante tutto, una tale esigenza si rende manifesta, a noi psicologi è dato di comprenderla e non giudicarla…Il nostro mondo così come è organizzato, appare il risultato di un continuo esercizio di equilibrio tra la luce della ragione e le tenebre dell’irrazionale. Un esempio di fenomeno irrazionale è il sogno. Appena si allenta la tensione della veglia e il sonno prende il sopravvento, l’Io momentaneamente si disgrega ed emerge un tipo di pensiero assai lontano dal mondo della coscienza… I sogni appaiono sì illogici ma, grazie a Freud, è possibile trovare un senso a questa incomprensibilità. Del resto è bene ricordare che la logica risulta per noi l’unico linguaggio comprensibile, Jung sostiene che alla fine è sempre la coscienza a decidere, perché l’unica possibilità che noi abbiamo di scegliere e di agire si pone sempre a livello cartesiano, non a livello onirico. Dobbiamo rapportare, perciò, il messaggio del sogno a un linguaggio comprensibile e utilizzabile da parte della coscienza.
Tuttavia, il mondo razionale ha facoltà di nutrire, come un concime, una linfa vitale, che poi deve passare attraverso il filtro dell’Io. Il problema si presenta quando l’Io diventa così rigido da non permettere a questa dimensione psicologica di filtrare e, quindi, di arricchire la nostra vita. La frase in vino veritas ci dice che nel momento in cui si beve più vino di quanto se ne possa tollerare, l’alcol dissolve le difese dell’Io e prende il sopravvento il processo primario… si può ragionevolmente pensare che l’ubriacarsi corrisponda ad una sorta di follia voluta…
Personalmente, sono del parere che sia necessario vivere questa esperienza.
L’essere umano che riesce a vivere le sue emozioni si lascia sconvolgere come un campo che viene arato: rivoltare le zolle permette di portare alla luce un terreno fertile.
VUOTO D’AMORE
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
nei grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
(Alda Merini)
E’ ovvio, comunque, che non si possa coltivare una terra che venga continuamente tormentata, perchè c’è anche bisogno di un consolidamento perché i semi possano germogliare. Si racconta anzi che la guerra di Troia sia stata dovuta al desiderio da parte della Terra di liberarsi dal peso di quegli uomini che la opprimevano, e Sofocle nell’Antigone faceva dire al coro che l’uomo è l’essere più terribile del cosmo appunto perché tormenta e soggioga la terra.
Allora, per andare avanti possiamo dire che sia il processo primario che il processo secondario, a cui corrispondono rispettivamente il principio di piacere e il principio di realtà, sia Saturno che Cartesio concorrono all’attività creativa… I sogni delle persone creative serbano per noi profonde risonanze e profondi significati. Robert Louis Stevenson sognò per intero il tema di fondo del suo libro Dottor Jeckyll e Mister Hyde e il chimico russo Mendeleev sognò la classificazione periodica degli elementi dopo aver fatto esperimenti con cartoncini, come in un gioco di pazienza, per trovare questo ordine.
Quindi, l’immagine del fiume sacro che scorre attraverso caverne inaccessibili all’uomo e si dirige a caverne senza sole ci appare efficace, quasi un correlativo oggettivo per usare l’espressione di Eliot, del processo primario. Il fiume, come il processo primario potremmo dire, disegna labirinti e l’immagine del labirinto ci riporta al mito di Teseo e Arianna. Teseo uccide il Minotauro ed è ricondotto fuori dal labirinto dal filo della ragione, ovvero dal processo secondario. Ma l’uccisione del Minotauro non deve essere presa alla lettera. Se il Minotauro, infatti, è Dioniso, allora il Minotauro è immortale e dunque non può essere ucciso… Ciò significa che a dispetto della nostra consapevolezza, il fiume scorre, esso non può essere fermato; occorre pertanto, porgere l’attenzione ai modi del suo erompere dal profondo… Di fatto, però, ogni discorso risulta sempre ridutivo dell’esperienza profonda, ecco perché mi appare necessario mettere in relazione il sogno e il processo creativo…la natura del genio…quel quid che sfugge alla categoria della comprensione e del discorso… Lo studio del genio è, in ultima analisi, lo studio della creatività umana, e il suo interesse primario risiede nell’essere creativo piuttosto che nell’opera da lui creata….in fondo, chi ha genio non lo sa e chi non ha genio non può sapere cosa sia. (Murray)… Si tratta allora, per noi, di dimorare nell’aporia, di convivere con essa e di trasformarla in un progetto individuale. E’ l’alterità che costituisce, per così dire, il gradiente della trasformazione, e ciò vale anche là dove questa alterità ci appare vuota o generalissima come nel caso del genio e della creatività. Sul genio così come sull’arte la psicoanalisi non ha nulla da dire….” (Aldo Carotenuto)
…continua nel prossimo post.
Mi piacciono questi incroci..Ti avevo appena letto,di là nel tuo blog..ed attendo con ansia la seconda parte..è molto interessante perchè sta rispondendo ad una mia domanda..il consolidamento dei semi..
Cara Amalia…arrivo presto, oggi giornata pesantuccia tra seguaci d’Ippocrate. Questa sera.
MIo caro Professore, scopro oggi il tuo/vostro blog…sono ore che vi leggo in questa mattina romana mentre solo ora mi accorgo che fuori c’è tanto traffico! che meraviglia… sono assolutament einnamorata delle parole di don felice..quando lo leggo mi sento danzare.
volevo chiedere se per caso potrebbe pubblicare per me una poesia di eva Lowe che una volta sentii in una sua trasmissione e che finiva con …’lasciateli dormire.’
Grazie! un abbraccio festoso e grato, Katerina
Benvenuta cara Katerina e spero che, con NOI, ti troverai bene… Un abbraccio, Gabriele
Grazia del benvenuto! Non so se è questo il luogo giusto…scusatemi se non lo fosse: cercavo una email per chiedere una info: c’è un sito interentt dove posso vedere la registrazione dlle avostra trasmissione? in questo momento non ho la tv! Grazie, K
Salve Katerina, oramai, essendo andato in pensione, non registro più in Rai ma, se vorrai, potrai trovare molti spezzoni del programma televisivo su youtube
Caro Gabriele,
qualche giorno fa ho conosciuto un artista, un pittore, inconsapevole protagonista di una coincidenza miracolosissima per me…comunque, indipendentemente dalla sincronicità allucinante che, dopo Abracadabra, è in ordine seconda fra le più eclatanti, Ercole Furia, così si chiama l’artista, mi ha detto una frase che mi ha colpito moltissimo e che condivido con il blog tutto:
“La passione scavalca tutto il reale che esiste.”
ABRACADABRA
ABRACADABR
ABRACADAB
ABRACADA
ABRACAD
ABRACA
ABRAC
ABRA
ABR
AB
A
Cara Marina, aggiungerei: “che non conosce ostacoli” e pur di vedersi esaurire è disposta a far morire il corpo che la ospita
spero vi piaccia…
caro Nicola ma tu avevi messo una sonata di bach su un altro post? Sei tu che suoni lì?
Per Marina ma sai che io con quell’abracadabra lì per un anno scolastico non sono mai stata interrogata?
si, sono io … utilizzo degli anagrammi perché così posso ricevere dei pareri “spassionati” …
Caro Gabriele,
ho appena scoperto questa canzone.
Ho pensato di condividerla con te,
perché mi sembra molto vicina al tuo sentire.
A presto
E’ sempre bello, caro Nicola, “sentire” e “condividere”… Un abbraccio
Trovo irresistibile questa lettera che Alda Merini ha indirizzato a Pippo Baudo:
“Nel mio ultimo libro – Il Cantico dei Vangeli – ho dato grande risalto alla figura di Pilato. Anche Lei, Baudo, ha fatto così. Se ne è lavato le mani. Le assicuro che è meglio un ladro conclamato che un assenteista del pensiero. E visto che l’ho sentita ragionare con Margherita Hack, di “pupilli”, raccomandazioni e amicizie tra giovani e anziani, Alda Merini preferisce fin d’ora chiarire che non ha mai mirato a “raccomandare” il compositore Nuti e neppure a farne il suo amante, ma un suo pupillo sì, come dovrebbe essere tra “grandi”. Le significo che l’accoppiamento Nuti-Merini è solo artistico. Se tutte le ispirazioni venissero da un coito, pensi quanti stupratori andrebbero a Sanremo”.
gerontotv
viva margherita hack viva la merini
loro sono giovani
qualcun’altro invece è vecchio e fa battute da vecchio pupillomane
almeno c’è chi non batte strade già battute…questa tv è un frullato di avanzi di frigorifero
sembra diverso
ma il sapore è uguale
(complimenti al nostro prof. gagliardo ora è in radio?
Ce ne parli!)
Dopo alcuni mesi che non seguivo più la trasmissione Anima, sono venuto a conoscenza del fatto che non fai più la trasmissione, Gabriele, ho capito bene?
Non ti rivedremo più su Rai2 ?
Sarà ancora possibile seguire le tue discussioni su questi argomenti in qualche modo?
Ciao
Carissimo Antonello, la mia esperienza in Rai è terminata e non credo ci saranno altre possibilità di vedermi su Rai Due. Ad ogni modo, con tutto il mio gruppo di “Inconscio e Magia”, metteremo in scena le nostre discussioni, in alcuni tatri o biblioteche italiane. Il primo incontro ci sarà domani, a Roma, in via Caetani presso la biblioteca di Storia Moderna, alle ore 18.00. Poi, prossimamente, realizzerò dei filmati esclusivamente per il blog. Un abbraccio. Gabriele
sinceramente vedo uno mattina e penso ..ma perchè non hanno chiamato il nostro?
veramente non capisco proprio, e mi chiedo che referenze ci vogliano per condurre certi programmi…sul serio, ma uno se vuole lavorare in un programma così che deve fare?
Miss Italia,
Grande Fratello,
Telegiornale,
20 anni di gaffes,
ospite di talk shows,
esperta in shopping,
particolarmente telegenico/a e capace di leggere il gobbo senza occhiali..
ah’ dimenticavo la tinta anche per gli uomini è obbligatoria altrimenti non riescono a “vendere” la pubblicità…sbaglio?
Volevo lasciare una poesia che ho scritto:
Oltre
Verso l’aspettativa di un mondo e una terra sconosciuta
Oltre la Vita contemporanea velata da una una mistificata realtà,
Oltre falsi simulacri di idee e sentimenti,
Oltre, davanti a me, falsi fili di Energia mostrano l’inganno di un’esistenza precostituita,
Oltre l’illusione e l’egoismo di falsi immortali che ingannano la Divina Natura dell’esistenza,
Oltre il guardare ignari,
la sua mistificazione,
Oltre un gioco antico di Possesso,
Oltre le aspettative della natura Egoica dell’esistenza,
Oltre,
un Gioco nuovo,
nell’Amore,
un’aspettativa,
e riconoscersi più uguali a se stessi
Spero vi piaccia.
Un saluto
Grazie per aver condiviso con noi la tua poesia, caro Antonello.
Bellissimo video
Ti dicevo:
“ora mi tuffo in mare che voglio cogliere un fiore”
Capire il mondo dei poeti
è scendere negli abissi
e lì iniziare a correre come fosse la più estesa delle praterie.
Il poeta sempre vero
non ti svelerà mai il suo più alto segreto,
anche se tu lo condannerai
all’infamia della bugia,
E’ già morto troppe volte
perché tu l’uccida.
Sembra che si perda nel mare mentre si lancia
e dove tu increspi le onde,
farà riemergere dal più nero degli abissi,
il libero fiorire di un prato selvatico
Beatrice Niccolai
Bellissima poesia…
……ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo, coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza
che non è stata colta dagli uomini. Alda Merini
25.06.10 buona domenica don felice
Serena domenica a te, carissimo Don Felice
Antonello,
sì, mi ha commosso.
E’ vero, è proprio così
Grazie Alda Merini e grazie Felice
Cari Amci,
la mia amica Beatrice mi ha appena fatto conoscere questo blog “La Poesia e lo Spirito”
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/
Un abbraccio
Grazie Nicola..l’ho aggiunto ai preferiti..
ETEREA
Incontrarsi qui, all’estremità di un bacio,
domandarsi la necessità e l’attinenza.
Vivi, corri, comprendimi, nell’odore di cemento,
nell’odore di un panico sopravvalutato.
Chiedimi la vita, ma non spezzare
quel tuo sopracciglio veloce, intenso.
Sguardo luminoso, dalle ali spontanee.
Voce ellittica,
novilunio timido sulla pupilla, spirale virtuosa,
asteroide battuto da bossoli d’amore, così dolce,
cosi incisiva, mia frequenza addormentata, Rosanna.
Orazio Poli
Vorrei condividere un pezzo tratto dallo Zibaldone di Giacomo Leopardi. Sono di Recanati e qui se ne sente per forza parlare sin dalla nascita ma sono pochissimi a conoscerlo realmente! Mi dispiace che un genio immenso come il suo non abbia il rispetto meritato…
[1340-1345]
Or dov’esiste questa ragione, questa forma? e in che consiste? e come la possiamo noi conoscere o sapere, se ogn’idea ci deriva dalle sensazioni relative ai soli oggetti esistenti? Supporre il bello o il buono assoluto, è tornare alle idee di Platone, e risuscitare le idee innate dopo averle distrutte, giacché tolte queste, non v’è altra possibile ragione per cui le cose debbano assolutamente e astrattamente e necessariamente essere così o così, buone queste e cattive quelle, indipendentemente da ogni volontà, da ogni accidente, da ogni cosa di fatto, che in realtà è la sola ragione del tutto, e quindi sempre e solamente relativa, e quindi tutto non è buono, bello, vero, cattivo, brutto, falso, se non relativamente; e quindi la convenienza delle cose fra loro è relativa, se così posso dire, assolutamente.
Insomma il principio delle cose, e di Dio stesso, è il nulla. Giacché nessuna cosa è assolutamente necessaria, cioè non v’è ragione assoluta perch’ella possa non essere, o non essere in quel tal modo ec. E tutte le cose sono possibili, cioè non v’è ragione assoluta perché una cosa qualunque, non possa essere, o essere in questo o quel modo ec. E non v’è divario alcuno assoluto tra tutte le possibilità, né differenza alcuna tra tutte le bontà e perfezioni possibili.
Vale a dire che un primo ed universale principio delle cose, o non esiste né mai fu, o se esiste o esisté, non lo possiamo in niun modo conoscere, non avendo noi né potendo avere il menomo dato per giudicare delle cose avanti le cose, e conoscerle al di là del puro fatto reale.
Noi , secondo il naturale errore di credere assoluto il vero, crediamo di conoscere questo principio, attribuendogli in sommo grado tutto ciò che noi giudichiamo perfezione, e la necessità non solamente di essere ma di essere in quel tal modo, che noi giudichiamo assolutamente perfettissimo. Ma queste perfezioni, son tali solamente nel sistema delle cose che noi conosciamo, vale a dire in un solo dei sistemi possibili; anzi solamente in alcune parti di esso, in altre no, come ho provato in tanti altri luoghi: e quindi non sono perfezioni assolutamente ma relativamente: né sono perfezioni in se stesse, e separatamente considerate, ma negli esseri a’quali appartengono, e relativamente alla loro natura, fine ec. né sono perfezioni maggiori o minori a qualunque altra ec. e quindi non costituiscono l’idea di un ente assolutamente perfetto, e superiore in perfezione a tutti gli enti possibili: ma possono anche essere imperfezioni, e talora lo sono, pure relativamente ec. Anche la necessità di essere, o di essere in un tal modo, e di essere indipendentemente da ogni cagione, è perfezione relativa alle nostre opinioni ec. Certo è che distrutte le forme Platoniche preesistenti nelle cose, è distrutto Iddio.
Una piccola improvvisazione,
dedicata idealmente a tutti i miei simili.
il miglior sistema per riuscire a comprendere un
sogno è di porvisi di fronte come se si fosse un bambino
ignorante o un adolescente poco esperto, andare verso
un uomo vecchio di due milioni di anni o verso la madre
dei giorni e chiedere: «Cosa pensate di me?» C.G. Jung
NON SI PUO’ AMARE SENZA PERDERE LA TESTA
“È inutile che tu ti bachi il cervello alla ricerca di Dio o non Dio. Quando avrai perso la testa come l’ho persa io, dietro a poche decine di creature, troverai Dio come premio ….
Ti ritroverai credente senza nemmeno accorgertene.”
“Non si può amare tutti gli uomini. Di fatto si può amare un numero limitato di persone …
E siccome l’esperienza ci dice che all’uomo è possibile solo questo, mi pare evidente che Dio non ci chiede di più”
Don Lorenzo Milani
dalla parrocchia corpus domini in firenze un ciao
Grazie, don Felice!
Gli angeli mutano spesso destinazione e la loro sapienza ha una via sconosciuta perché il vertice supremo della bontà è Dio; però nascono anche dal respiro della natura e sono le foglie del continuo divenire del mondo.
Ogni madre è affiancata da un angelo perchè la stessa natura può vegliare suo figlio ma non può cambiarne il destino.
E il tremito di una madre è uguale al tremito di ogni angelo quando vede che l’uomo si allontana dala strada maestra.
L’ambascia degli angeli, il loro pianto, le loro premure, è ciò che proviamo quando noi perdiamo un amore.
Agli angeli noi dobbiamo il nostro eloquio e il nostro sguardo.
Essi sono chicchi di ghiaccio che si tramutano in embrioni di luce e sono così teneri che si convertono in gigli e fiori a seconda del piacere dell’uomo.
Quando l’uomo è un fanciullo, quando si mantiene puro, gli angeli giocano con il suo cuore e nessuno oda le risa che si scambiano i bambini e gli angeli nel cuore delle notti.
L’angelo è la preghiera dell’universo. e quante notti l’universo si inginocchia davanti a Dio al colmo della notte o al ritornar della luna, e quante volte l’uomo si inaridisce e risorge durante la sua vita.
Alda Merini, da ” Magnificat. Un incontro con Maria”
Gli Angeli ci possano custodire e proteggere sempre e ovunque, in particolare a quelle famiglie che hanno un problema coi figli .
Ciao, buona domenica
Che bello rileggerti, caro don Felice. Buona domenica anche a te. Gabriele
Mi permetto, di porre i miei saluti a don Felice! la ricordo bene nelle varie trasmissioni del nostro prof..!!! che bella spiritualità la sua….
Carissimo Don Luigi,
mi perdoni all’infinito per queste parole, anch’io ero un credente, ma dopo che ho ristabilito con la mente,telepaticamente quel contatto del cuore con il mio meraviglioso angelo e maestro, con colui che in questa vita mi ha pregiato fino ai suoi possenti amorevoli 20 anni, colui che è stato mio figlio Orazio, ho abbandonato ogni credo, perché quell’indefinibile essenza che da qui con un frammento di saggezza antica chiamiamo Dio come lo è in tutti, era già dentro e fuori di me.
Ma è anche vero che siamo nel tempo della rivelazione, (apocalisse), il tempo del consolatore così come il V.M.. Yeshua Ben Pantera aveva preannunciato, il tempo della perdita dei valori, il tempo del risveglio interiore, il tempo delle verità su cui questa nostra Cristianità si è negata in ogni tempo. Non penso che ancor il suo erudito saggio cuore immagini gli angeli con le ali che seguono i comandi degli esseri umani
Perché mi creda, nella voce del silenzio, molte cose mi sono state rivelate che farebbero tremare questa nostra chiesa che spesso si è basata sui dogmi e non sui veri insegnamenti originari , che Gesù aveva detto, trasmesso ed ancora dice…. Oggi ci sono prove tangibili, l’analisi storica comparata che, così come l’indagine soprasensibile che comprovano tante cose di quella celata metafisica, come c’è anche il mio cuore, che anche se in un frammento, ha ricordo di 2000 anni fa quando vibrava nel panni di Malco
Perché questa nostra Chiesa non ha spiegato queste cose, perché ha nascosto la vera storia dei TRE GESU’?
Perché ha occultato l’immortalità dell’anima che questa chiesa a rilegato in un illusorio eterno riposo nell’attesa di un fantomatico inesistente giudizio universale?
Perché non spiegare che l’anima o meglio lo spirito immortale per quella legge di causa effetto per quella raccolta di ciò che si è seminato, per quella crescita interiore ritorna tante volte in questa vita sotto altre spoglie?
Perché nascondere queste cose quando ormai tutto è possibile esplorare con la mente quantica indagatrice, con la scienza e soprattutto con l’intuitivo discriminante immortale eterno cuore.?
Perché non si vuole accettare che non siamo soli in questo universo e che ci sono fratelli maggiori su altri piani di coscienza che in ogni tempo hanno mandato i loro meravigliosi maestri di saggezza?
Perchè non si vuole accettare che Gesù non mori sulla croce?
Perché non si vuole accettare che quell’incommensurabile Dio non poteva essere contenuto in questo mondo. Mondo che nel raffronto con l’immensità del creato sparisce. Siamo Immagine, ma è anche vero che è l’essere umano che ha creato un dio a sua immagine e somiglianza.
Quante Strane domande Carissimo Don Felice che potrei fare al suo prezioso cuore, quante mancate risposte lei non darebbe per non andare contro qui dogmi della chiesa… Ma quale sia la vera verità solo un risvegliato amorevole cuore può saperlo e non di certo quel potere temporale che si è camuffato sotto false spoglie e che non ha rimesso nessun male da 2000 anni fa fino ad oggi , anzi è stato la causa scatenante se mi è concesso di dirlo… Perché se gli uomini sapessero è avrebbero prova che raccoglieranno quello che hanno seminato in questo stesso mondi allora penso proprio che ci penserebbero prima di pensare o fare qualche male ad un proprio fratello.
Carissimo Don Felice confidando nella sua amorevole saggia persona e soprattutto nel suo amorevole cuore se per lei, io sono un’anima in pena da salvare le chiedo di farlo e se vuole anche di scrivermi, ma amorevolmente e fraternamente l’avverto che potrebbe perdere anche la sua fede… raffaele55@ymail.com
Mi scuso con il caro prezioso Prof.Gabriele, che penso non pubblicherà questo mio dire, anche se spero che in parte conosce già anche il mio strano sincero ribelle immortale cuore, perché come ho sempre detto è giunto quel tempo di quella finale grande raccolta, di quella semina che fu fatta in un remotissimo tempo, è giunto quel momento di parlare di verità, di risvegliare la coscienza da tutti gli indotti aspetti egoici che prigioniera e schiava la tengono in questo mondo. Il rischio è assai alto, la dissoluzione completa dell’essere umano da questo microscopico piccolo punto dell’universo che da qui chiamiamo Terra
Raf, sei un grande uomo, perchè sulla Terra ci sono io. Il mio principio solare, ti fa vivere e non ti trascina nel pianeta dei morti e delle ombre. Ah, ah, ah, ah. rido davvero.
Raffaè, tu esponi, un sapere, una cultura, una ricerca, e tante cose, che condivido e non condivido.
Incominciare dal fatto che esistano più Dii, come il fatto che Gesù, non è morto sulla Croce.
Per il 90% degl esoteristi, il mistero del Golgota, non è la morte, ma la resurrezione di Cristo. Potrei parlare anche d’ occultismo, ma lo lascio stare.
La tua teoria che Cristo non è andato sulla croce lo dice l’ Islam. Io sono 10 anni che leggo solo Islam e Corano. Nel corano l’ uomo è senza pensiero.
Il punto, non è conoscere la cultura dell’ esoiterismo, caro don Raffaele, o parlare di esperienze extraterrestre, che affascinano chi ascolta.
L’ uomo cerca la verità, il dissociarsi dalle difficoltà umane e dai problemi che lo assalgono dalla nascita.
Egli, dal profondo di sè, non cerca parole, ma cerca l’ insegnamento per equlibrare la sua anima, prigioniera del suo ego razionale, che Gabriele La PORTA, NE HA PARLATO TANTISSIME VOLTE..
Io sono sulla linea di Thomas Moore, Jung, James Hillman, ossia pensatori che indicano la strada per liberarsi dalle crisi, dai propri problemi e dalle angosce.
Non mi interessa ” la storia della filosofia “, mi interessa il pensiero dei filosofi o pensiero filosofico, che non mi affossa, ma che mi fa risalire.
Non mi interessa se la psicologia, è nata nell’ 800, Gabriele ha detto che risale ai tempi antichi.
Caro Rafeluzzu, a me interessa la sua essenza, che vuol dire ” “studio, scienza dell’ animo umano e le sue scoperte “. Sta volta non ho consultato il vocabolario.
A ME INTERESSA L’ INSEGNAMENTO, NON LE PAROLE. – LE PAROLE DEVONO ESSERE UN VEICOLO PER PORTARI ALL’ INSEGNAMENTO.
Io prego, adesso pochissimo, qualche volta digiuno, sento e ascolto i messaggi della Donna Vestita di sole.
Leggo e medito frasi spirituali, di psicologi, filosofi, non fumo, non ho mai visto la droga, non bevo, mi curo solo con le erbe.
Credo, in parte, nella psicologia. Il giorno evoco Dio, credo nei miracoli, che è L ‘ UNICA PROVA DELL’ ESISTENZA D EL LOGOS, la cosa che più amo in assoluto è la donna, però non quelle a paganento.
Da giovane, prima di sposarmi, ci sono andato, però quando tornavo a casa, mi sentivo pieno di rimorsi per quello che avevo fatto, pentito e sconfitto.
Finisco: ti ho scritto il mio insegnamento di vita, allora tu, mi devi dare un insegnamento al tuo sapere.
Io non mi voglio perdere, nello spazio, voglio rimanere attaccato sulla Terra ma con un filo cosmico legato al Cielo, così mi sento felice e romanticooooone. Raffaele, credimi. ti voglio bene più di me stesso, perchè sei buono, leale, onesto E SENZA INVIDIA, però certe esperienze da Dio, nella vita terrena e umana, non le capisco.
Se fossi stato una donna, ti avrei proposto il massaggio dell’ anima, gratis ah, ah, ah..
Abbracci, Luiggggggione
Ciao Carissimo Luiggione,
ti ringrazio per le tue sincere spronanti sondanti parole, ma come ho sempre detto, sono solo un GENITORE che ha riscoperto dentro se stesso il mio vero essere intyeriore, un ribelle libero immortale guerriero di ogni tempo.
CONOSCI TE STESSO è la massima che insegnava Ermete, così come grandiosi esseri apparsi in ogni tempo. Anche Gesù parlava di risveglio della coscienza, di rivoluzione della coscienza, e non di false dogmatiche espressione che se non contemplate nell’essenza portano solo a sterili litanie, mentre tu sai benissimo quali effetti può causare la VIBRAZIONE DEL SUONO se consapevolmente si conoscono le cause e gli effetti che per una legge universale esso produce nella grossolana materia, così come si propaga in risonanza negli strati sempre più sottili della stessa.
Spesso ho detto che SONO UN ENTRONAUTA DEL MIO STESSO CUORE, un immortale errante libero guerriero proveniente da un altro spazio/tempo, da un’altro universo, ma questa verità è inconcepibile se non si entra in quella visione, in quella analogia che per corrispondenza ci porta a capire qualcosa di più grande rispetto a quello che l’indotta realtà ed una minore attenzione su normali/comuni sensi percettivi inconsapevolmente ci condizionano a percepire. Su Questo Carissimo Luigi sai benissimo che come un atleta che si allena, si possono sviluppare organi percettivi interiori attraverso la meditazione, la contemplazione, attraverso particolare movimenti che innalzano la rata vibratoria dei centri di forza (Chakra) con il respiro consapevole, come anche in quell’antica energetica fusione tantrica. Questo in poche parole produce delle particolari vibrazioni interiori che di riflesso inducono a particolari stati d’estasi o stati alterati di coscienza modificata che alla fine aiutano quel risveglio degli altri celati sensi a venir fuori pian piano (tanto è l’impatto e la forza prodotta che si rischierebbe di venir bruciati, vedi i casi di auto combustione sono numerosi e citate in ogni tempo ed in tante ricerche).
Quella maggiore raggiunta rata armonica, per quella legge dell’ impressione, (che per analogia ci rapporta agli influssi/riflussi delle forze che interagiscono negli insiemi) favorisce l’ingresso di maggiori radiose forze cosmiche provenienti dai mondi soprasensibili e dai mondi spirituali, quella divina forza che qui chiamiamo Spirito Santo, altro non è che un raggio vettore portatore di maggiore radiosa coscienza, che di sicuro ha bisogno di un buon attrattore per accoglierle, questo è il dire SECONDO I MERITI DEL CUORE.
Poi come ho sempre detto, per quell’aspetto compensativo di madre natura, spesso e soprattutto nei stati di grande indefinibile dolore la vita stessa tende a bilanciare tutti i vuoti esistenziali aprendo certi organi percettivi extra sensoriali. Nel mio caso ha prodotto una maggiore sensibilità a certe percezioni interiori, sviluppando una maggiore intuizione nel percepire particolari vibrazioni che mi parlavano con un linguaggio ben preciso. Sai mio figlio Orazio più volte mi ha spiegato e spesso mi ha anche esortato di entrare in quello stato auto contemplativo d’introspezione interiore che mi riportava a particolari momenti della mia infanzia.
Carissimo Luigi già nella mia infanzia ho trovato la traccia del mio destino di questa vita per effetto di vite precedenti, poi lo studio di particolari testi antichi di scienza arcana, come di PLN, psicanalisi e di Psicologia del profondo. Psicologia presente anche e soprattutto nei testi millenari Induisti/buddisti, (vedi il libro Tibetano dei Morti, come anche nel libro Egiziano dei Morti) che attraverso quell’archetipica ermetica simbologia, ha risvegliato pian piano la mia coscienza interiore e soprattutto alcuni frammentati ricordi delle mie vite passate. Se ho detto che c’ero anch’io 2000 anni fa, non è fantasticheria, non è pazzia, ma verità provata dal mio stesso infartuato provato cuore, perché prima di ridiscendere in questo mondo, già da piccolo mi ero portato alcuni marcatori (sincronicità reali, segni particolari nell’anima e nel corpo), come anche mi ero portato anche verte celate vibrazioni che si manifestavano come SENSAZIONI.
Come pensi che già sapevo di Rudolf Steiner quando appena avevo 4 anni, quando i mie genitori erano solo dei contadini privi di una vera istruzione? Come pensi che da inconsapevole bimbo giocavo con un angelo che vedevo, che mi parlava di tante cose e che chiamavo Orazio e che sapevo che sarebbe diventato poi mio figlio Orazio?. Cosa pensi che fossero certi strani disegni cha facevo appena a 6 anni quando poi si sono rivelati nei veri significati nell’età più matura? Così come ho detto che a 14 anni ho avuto una esperienza di bilocazione, una proiezione cosciente che mi ha trasportato in un baleno nel mio vissuto passato fino ai tempi di Atlantide ed anche prima nell’antichissima Lemuria ed anche su Mallona?, come potrei mai spiegare o parlare con inesistenti parole che ho visto nascere e morire universi nell’attimo di un battito di cuore?… Su queste congetture anche Jung ha parlato di una esperienza simile, in un volo cosciente in astrale (oobe) così come ci viene riportato in tutte le scuole misteriche del passato ed anche in questo nostro tempo, attraverso le nuove sperimentate ricerche, attraverso l’analisi dei casi di Premorte, attraverso il rapporto dei COMA INDOTTI FARMOCOLOGICAMENTE o sotto stati indotti attraverso tecniche di Ipnosi Regressiva. Cosa pensi che sia quando a 16 anni insieme ad altri compagni abbiamo visto sul monte Sona, un gigantesco sigaro volante? Illusione, Miracolo, cose miracolose per cui ci è stato vietato di indagare perché sono cose insondabili per la mente umana? NO e poi NOOOOO, sono solo una maggiore risvegliata coscienza per capire la vera essenza dell’anima e di come è fatto veramente l’essere umano in tutti i sui strati vitali eterici/energetici/animico/spirituale mentali e causali.
Spesso ho parlato di vita pratica e devi credermi è anche indefinibile parlare della via tortuosa, la via del guerriero così come ho sempre detto. Come ho anche accennato alla DEFRAMMENTAZIONE DI PARTICOLARI ESSERI SUPERIORI. Se ci fai caso ho sempre detto che Steiner, come Giordano, come Gesù e come tantissimi sono la stessa ENTITA’ PIU’ EVOLUTA CHE MUTANTE RIESCE A MANIFESTARSI CONTEMPORANEMENTE IN PIU’ PERSONALITA’ IN PIU’ ESSERI COSCIENTI E CONSAPEVOLI DELLA LORO NATURA… per quel concetto UNITARIO spesso Gesù diceva IO E IL PADRE MIO SIAMO UNA COSA SOLA. il mio, è personale, è individuale e dovrebbe dirla lunga con questa sola affermazione….
Poi è anche vero che tutto è relativo nell’oggettività come tutto è soggettivo in questa ILLUSORIA REALTA’ Illusione appunto, una PROIEZIONE OLOGRAFICA DA UN PIANO DI COSCIENZA SUPERIORE.. così come ho sempre sostenuto CHE QUASI TUTTE LE APPARIZIONE MARIANE, IL MIRACOLO DEL SOLE SONO TUTTE UNA PARTEGGIATE PROIEZIONE OLOGRAFICHE PER MEZZO DI UNA TECNOLOGIA ALIENA. (su questo come tanti, anch’io ho sempre detto che non sono di questo mondo). Di sicuro carissimo Luigi, mi chiederai quale prove ho per dire queste cose, anche tralasciando quella vera indagine soprasensibile, CERCA E PRIMA O POI TROVERAI CHE ATTRAVERSO I CONTATTISTI, ATTRAVERSO LE CANALIZZAZIONI (che non sono spiritiche, ma veri e propri messaggi simbolici o telepatici ) CI SONO DEI RIFERIMENTI A QUESTE COSE. E quando li scopri , allora che fai? Sai benissimo che solo le verità renderanno l’essere umano veramente libero di manifestare la sua vera natura, mentreà è l’ignoranza, la non conoscenza sulle cose che genera PAURE. Paure psicologiche che creano tantissimo male.
Come ho anche sostenuto, invogliando anche a riflettere e a capire che ogni GRANDE MAESTRO DI OGNI TEMPO HA SEMPRE CAMMINATO INSIEME AL CUORE DEGLI UOMINI, soffrendo e gioendo nella stessa misura, con lo stesso involucro fisico,tangibile, umano, come ho anche detto che se solo si capisse che in questo piano la vita è POLARE maschio e femmina ed è assurdo parlare di CASTITA’ com’è assurdo parlare di MARTIRIO DEL CORPO. Sono solo distorsioni, false credenze che si basano sull’ignoranza indotta e su quella realtà impositoria, coercitiva discriminante che in effetti per quel potere temporale ha sposato la via della mano sinistra che niente a che vedere con veri saggi insegnamenti del vero Gesù’ Non ci scordiamo di quelle sue sante vere parole dette dall’essere superiore che già sapeva, che già aveva capito attraverso quella maggiore vista chiaroveggente che gli permetteva di leggere nel futuro.
SIATE PURI, AMOREVOLI COME LE COLOMBE E ASTUTI E FURBI COME I SERPENTI PERCHE’ VERRANNO I LUPI TRAVESTITI D’AGNELLI
Carisismo Luigi l’albero si riconosce dai frutti e basta solo osservare per rendersi conto quali in effetti e nella sostanza siano dei frutti buoni o i frutti cattivi.
Sai una cosa la dico al tuo erudito cuore come la dico a tanti cari amici e care amiche.. è una semplice verità che racchiude tanto capire per chi vuol capire. Per analogia è come sentire più calore man mano che ci si avvicini alla bocca di un forno di un panificio. Spesso nella mia quadriarticolata ricerca sentivo forti vibrazioni interiori, spesso provavo grande emozione nel contemplare certi scritti, spesso piangevo di gioia nel capire certe vibrazioni che mi parlavano del mio vissuto passato, come spesso provavo repulsione per altre cose. Sai perchè? Perché molti di quei testi li ho scritti di mia mano, io stesso, per la mia e per la memoria di tanti. Spero, anche se semplicistica di aver dato un’idea di come si riesce attraverso il sentire a percepire la realtà passata, ma è anche vero che ognuno ha la propria evoluzione interiore impressa nei numerosi strati dell’anima, come ognuno ha una parte, uno scopo da perseguire in questa vita. Molti sono inconsapevoli, molti anche se semi consapevoli hanno paura del loro destino perché hanno perso traccia e memoria della visione della CHIARA LUCE.
Un’altra cosa che vorrei aggiungere a questo mio veloce sgrammaticato dire e che per quell’aspetto psicologico, solo sulla realtà che conosciamo possiamo dare un giudizio personale, solo attraverso quella scevra analisi interiore possiamo capire noi stessi e chi siamo veramente… I miracoli carissimo Luigi non esistono, sono solo il frutto di una maggiore conoscenza delle cose che nell’essenza è l’arcana scienza. E’ come se io mi teletrasportassi nella preistoria con un semplice accendino, o meglio come se io attraverso l’archeologia ritrovassi nella preistoria un accendino???
Se poi capiamo che si massimizza il miracolo solo per creare SUDDITANZA. MENTRE TU SAI CHE OGNI SAGGIO MAESTRO DI OGNI TEMPO HA SOLO INSEGNATO A PESCARE. Se poi ci raffrontiamo con l’universo, ti dico solo che ci sono meravigliosi mondi fisici superiori (per non parlare dei mondi spirituali) mondi molto ma molto più progrediti spiritualmente che per noi piccoli umani, da questo piccolo punto percettivo di coscienza/consapevolezza ci sembrerebbero impossibili, inconcepibili inimmaginabili che con un solo raggio o visione diremmo di sicuro MIRACOLO, MIRACOLO SOLO DIO PUO’ FARE UNA COSA INDEFINIBILE CON LE PAROLE. Sai per quella manipolazione della coscienza e come dire Viva San Gennaro che mi dà la prova del sangue, ma è anche vero che tu come tanti sappiamo benissimo del potere della mente, (psicotronica) come sai benissimo che ci sono certe persone, con una grande forte spiccata volontà emotiva che attraverso particolari tecniche induttive riescono a manipolare con il pensiero la materia, Ti ricordo la legge dell’HADO che in parte viene spiegata anche dalla fisica quantica, come viene trasmessa anche celatamente nei testi biblici.
Carissimo Luigi, cosa voi che ancora ti racconti, che parlo telepaticamente con mio figlio Orazio.. prima però bisogna capire la natura animico/spirituale dell’essere umano per capire con quale mezzo o quale strana celata causa o legge tutto questo possa succedere. Prova ad immaginare un orso bianco che percependo la sua preda trasmette un impulso a centinaia di km al suo branco a cui appartiene, prova ad immaginare una piccola formica che distante e solitaria trasmette di aver trovato del cibo, osserva la grandezza, osserva quanti proporzionalmente vengono in suo aiuto per portare il cibo alla loro tana. Qual’è il principio di CONNESSIONE NON LOCALE DELLA QUANTICA… QUAL’E’ IL PRINCIPIO UNITARIO CHE CI DICE CHE SIAMO TUTTI FRATELLI?
Carissimo Luigi, ho scritto troppe cose in fretta e forse ho creato più confusione nella tua saggia testa, ma sappi solo che tutto è celato nel proprio cuore, BASTA SOLO RISVEGLIARE LA COSCIENZA INTERIORE . questa è la vita pratica che Gesù come tanti indicava, provare , per credere, ripercuotere lo stesso tracciato sentiero trasmesso da tanti è come una rotta, una via che è istintiva ma soprattutto INTUITIVA.
Carissimo Luigi, nel post precedente erroneamente, ma anche inconsciamente ho detto Don Luigi, ma era evidente che le mie domande erano rivolte al nostro Buon Don Felice. Domande che spero tanti possono farsi e fare anche con molto coraggio, e se poi vogliamo entrare nel merito delle casualità che casuali non sono, ti dico anche, che di sicuro in una tua vita passata sei stato un Don Luigi come io sono stato un TOSTO RIBELLE MONACO BRUCIATO DA QUESTA NOSTRA CHIESA…
Una Santa Buona Notte a tutti i Radiosi Gabrielliani di questo mondo.
Il vostro sempre pazzo, ma sincero amico Raffaele
Caro Raffaele, ti ho letto, vista l’ ora, non è facile seguire la tua corrente. Irta, non facile e ” paurosa “.
Raf, sono sincero, certe problematiche, non mi aprono alla serenità. Domani riprenderò a leggere.
Per il momento ti invio questo video, accettami così.
Il video lo vorrei dedicare ad Alda Merini, una donna emarginata, per la sua ” malattia “, da molti esseri umani.
Ma lei ha vinto, contro l’ oscurutà del pensiero umano, la sua opera l’ ha resa immortale. Ciao, Alda.
Alda, sono commosso a pensare la tua storia difficile su questo difficile pianeta, senza anima, senza cuore e senza luce.
Ti voglio dedicare anche quest’ altro componimento artistico e misicale, perchè mi vedi e sai che non sono un uomo tenebroso e cattivo, ma so solo dare, purtroppo sono stato criticato, perchè a modo mio ho amato.
Le mie parole i miei versi erano insopportabili, senza logica, senza poesia e senza anima per la persona che non mi amava.
Dovevo essere fermato perchè ho scritto volgarità e cattiverie. Il mio pensiero era fondato sul peccato
Alda, cosa diresti ad un uomo come me ?
Tu che sei nel Mondo dello Spirito, ti ricordi nel 1967, quel santo di … Padre Pio, nel vedermi fra 100 persone, si avvicinò e mi disse sottovoce ” TU SEI UNO CHE VINCE ” Grazie !
Ciao, Raffaele… è mattina! Non aggiungo nulla su quello che è il tuo credo! Lo rispetto con sincerità, tant’è che ti chiedo di non definirti Pazzo, pensando che come tale ti s’immagini!!! Io non ti vedo, ne come pazzo… ti vedo come degno di rispetto! Credo che questo valga per tutti gli amici del blog!!? comunque non potendo ne essendo portavoce di nessuno, ti ribadisco che io non penso di te come di un pazzo!!! Poi sai caro Raf, anche su tanti pazzi c’è da stare bene attenti a ciò che raccontano, lo stesso Jung, cita diverse esperienze da lui ascoltate per l’appunto dal racconto di si detti pazzi, avendone Jung stesso avuto riscontro, dando cosi sempre più inizio a degli studi sulle varie religioni antiche d’ogni parte del mondo, studi sull’alchimia etc,ecc!!! Ciao Raffaele,… che sia una buona giornata di Sole! 😀 😉
Caro Giuseppe, Raffaele, non è um pazzo ! E’ pazzo chi pensa che egli sia un pazzo..
Raf è un ricercatore puro del sovrasensibile e della storia occulta dei fatti e degli uomini.
Egli non si accontenta della psiche umana, vuole volare oltre il mistero.
Caro poeta, questa è una strada di coraggio e di rari umini che cercano la CONOSCENZA, non da morti ma da vivi.
Quello che lui arriva ad intuire sulla terra, gli uomini dopo, la cossiddetta morte, lo incontrenerranno.
Però io chiederei a lui, se è unica la strada , che sta percorrendo, per arrivare alla meta.
Io sono un pazzo, perchè sogno, senza vedere la realtà.
Una volta, al padre della psicanalisi, Sigmund Freud, un allievo gli chiese : ” Maestro, come si fa a riconoscere un pazzo ? ”
Il gigante e lo scienziato dell’ anima rispose ” Quando il suo pensiero ne altera la realtà dei fatti: uno che crede che è giorno, invece è notte .”
Giuseppe, ti mando un video molto bello, ma non è per te, ma per una donna che sceglierai tu sul blog.
Io sono stato colpito in un occhio, non ci vedo bene, non vorrei che qualcuno, visto i tempi, mi desse un altro pugno all’ altro occhio.
Prima che scriva qualche frase o inviare un video dovrò aspettare la guarigione….. .
Il blog del caro prof. La Porta è defimito ” il tempio della pace, del silenzio e della conoscenza “, dove l’ anima risorge dalla sua morte per ritrovare la sua essenza divina.
Questo è il vero archetipo del castello La Porta, però per me l’ affitto è amaro.
Un abbraccio a te e a Gabriele.
Grazie di vero Cuore Carissimo Giuseppe,
è sempre bello sentire quella vibrante affine attrattiva sintonia delle sfere superiori anche in questo piano….
Infatti Luigi, io Riconfermo quello che tu dici! Peraltro avendolo già detto direttamente a Raffaele!!! FREUD: disse che malato è colui che cerca un senso nella vita o il valore della stessa, poiché non esistono nell’uno nell’altro! Insomma non è un bel dire da parte di uno che Mirava alla cura delle nevrosi, delle depressioni, della psiche!!! ciao Luigi… Grazie!!
Grazie Carissimo Luiggione,
TI RINGRAZIO CON TUTTO IL MIO CUORE PER LE TUE AMOREVOLI PAROLE.
In qualche modo, vorrei anche dare delle sincere risposte, che in qualche modo rispecchiamo e rivelo in parte il mio cuore, la mia anima e la mia mente che insieme con quella ricerca interiore hanno dato un senso valido uno scopo a questa mia vita, e lo fanno seguendo il sentire, l’intuizione, la ragione, secondo il proprio grado raggiunto, con una connessione, sostenibile e sentita, tra di loro.
Tantissime sono le strade che portano a Roma che anagrammando vuol dire AMOR,
Ognuno ha i propri celati strumenti e i propri tempi per arrivare alla meta, ma la via comune di sicuro è la via che passa per le amorevoli vibrazione del cuore, proprio là dove alberga nascosta e protetta da tanti gusci, ogni immortale divina anima.
Anche se lungo, oltre alla via, ALLA FUSIONE TANTRICA CONSAPEVOLE (DI CUI HO Già ACCENNATO QUALCOSA) , copiandolo, lo riporto per quel ragionevole impersonale raffronto con il sentire di tanti…
Se solo si capisse che è possibile collegarsi come un cellulare in qualsiasi momento perché quell’anima o meglio lo spirito immortale è connesso con ogni cosa di questo e con tutti i piani della consapevolezza, con quel cuore, con quel triangolo, che abbiamo ognuno e che non a caso quando è opportunamente allineato con tanta amorevolezza è anche un potente emettitore/ricevitore e trasformatore di BIOFOTONI. Ma a condizione di abbandonarsi mentalmente dalla realtà che ci circonda in quel silenzio interiore per entrare in uno stato di meditazione / contemplazione / preghiera con noi stessi e con tutto ciò che c’è caro.
Se solo si capisse che anche noi abbiamo un’anima ed è proprio con questa che possiamo comunicare con tutto ciò che ci è più caro, ma prima è necessario riallacciare quell’amorevole dialogo interiore con noi stessi, dentro noi stessi. E’ necessario predisporre, arare, concimare quel terreno, per poi seminare con tanto sentimento, per poi far germogliare e far fiorire quei meravigliosi gioiosi radiosi variopinti festosi fiori, per espandere la visione, per richiamare ed accogliere quella benevola saggia laboriosa armoniosa divina APE, affinché quella luce, dai mondi spirituali attraverso l’anima arrivi in questo nostro assai celato essere interiore, affinché quella meravigliosa luce possa manifestarsi fuori attraverso tante sentite vibrazioni che con tanto amorevole sentimento partano spontanee e sincere da quel meraviglioso organo che chiamiamo CUORE.
Per quanto possa sembrare assai strano, inconcepibile e a volte anche inaccettabile o non capito; nella sintesi in effetti e negli effetti è un processo assai naturale.
Questo processo di sintonizzazione e di canalizzazione consiste in un RAPPORT profondo che va oltre la connessione ed interrelazioni dei livelli fisici, neurofisiologici e linguistici, ma essenzialmente si basa su una connessione interiore, non locale totalmente inconscia, ad un livello più sottile, dove nascono vibrazioni, sotto forma di sentimenti e percezioni che si connettono e si fondono attraverso un semplice, consapevole ritmico respiro, che produce effetti, come in un’indefinibile sensazione d’estasi o stato di coscienza modificata che ci ancora, ci connette, ci fa entrare in risonanza e quindi in sintonia con il respiro dell’anima a cui tutto è connesso.
In una sintesi: (Sensi) -> (Ritmo) ->(intenzione che parte dal cuore) -> (Frequenze Vibrazionali) -> (Organi di Risonanza Biologici/Eterici/Energetici) -> (Ricerca Olografica di Connessione Armonica) -> (Sintonizzazione non locale in Risonanza ) -> (Comunicazione).
C’è tanto da imparare, dai grandiosi e saggi maestri apparsi in ogni tempo. C’è tanto da imparare anche dai nostri e dagli errori altrui, basta porseli nella propria coscienza per scoprire che anche noi siamo stati e siamo attori di tante assurde parti che corrispondono a dimensioni che l’essere porta dentro di sé dalle proprie esperienze, dalle proprie memorie passate. Questo c’induce a comprendere e a capire la legge evolutiva anche attraverso l’oscuramento dell’anima che per un principio ascensionale ed evolutivo passa alla luce, alle verità e alla libertà dell’essere e si comprende che anche noi siamo passati, abbiamo vissuto quella assurda esperienza. In questa visione non si prova più riluttanza, negazione o rifiuto,ma tanta COMPASSIONE per una crescita interiore che ancora è in cammino in quell’ormai vissuto lontano sentiero che altri fratelli rimasti indietro stanno percorrendo.
Se solo capissimo che LA STORIA SIAMO NOI. Se solo capissimo che siamo stati noi stessi a scrivere tante pagine di storia attraverso tantissimi personaggi, tantissimi attori che in tantissimi film hanno interpretato delle parti, dei dimenticati ruoli anche dispiacevoli? Credetemi è anche possibile ricordare, basta sedersi su una sedia, lasciarsi abbandonare a quel silenzio interiore, ad intercalarsi nel ruolo di quell’impersonale consapevole spettatore che è dentro di noi. E vedrete che con molta spontanea critica visione si vedrà, si udirà, si sentirà e si capirà l’agire, il dire e il fare nel nostro stesso atto o dramma in quel particolare ruolo nei panni di quell’attore che stiamo personificando. Tutto questo per innalzare quella visione, quella consapevolezza al quel vero regista che è dentro di noi, nel nostro essere, nel nostro cuore, nella nostra anima, nel nostro spirito immortale. Il vero autore e conduttore di tutti quei film che ci parlano d’Infinita Vissuta Vita.
Come nel pensare / ragionare / riflettere / meditare / contemplare a volte si è nelle condizione di coerenza neurofisiologica di sincronismo tra i due emisferi che portano a momenti d’ipercoscienza, cioè di scoperta di nuove idee creative, di INSIGHT che a volte ci permette anche partendo dalla tridimensionalità di percepire le realtà trascendentali, di attingere e di leggere nel mondo delle IDEE. Così Nel Sentire è Celato il Grande Mistero.
L’energia del pensiero nell’essenza è EMOZIONE è VIBRAZIONE. Come in ogni cosa del creato universo c’è vibrazione. Come ad un livello più sottile ogni vibrazione è collegata alle altre, al tutto. Ogni forma, ogni canto, ogni grido, ogni colore, ogni sfumatura è una nota armonica che all’unisono vibra di quel divino immenso infinito pensiero che lo ha generato.
Come disse Aristotele “nulla è nell’intelletto che non sia prima nei sensi”. Se solo si capisse che spesso è necessario rapportarci con la natura, di cui ne siamo integralmente parte, se solo a volte riuscissimo anche per un solo momento ad abbandonare la parte del raziocinio intellettivo, la parte logica, la parte maschile, la parte pensante, per farsi trascinare e fluttuare come una goccia d’acqua, in un fiume fatto di soli semplici sentimenti, di semplici percezioni sensoriali, affinché attraverso quella bella visione esteriore che la natura ci mostra, attraverso quel sentiero, questa strada, questa via, in quel SILENZIO INTERIORE si possa percepire e contemplare se stessi e la vera realtà unitaria.
Una spiegazione esiste, anche se è inaccettabile, impensabile, inconcepibile, non ordinaria, irreale, non capita. Si chiama MEMORIA. Semplice e pura Atavica Memoria Storica acquisita in tantissimi sentieri di vita in questo nostro universo, in questo nostro mondo ed in tanti infiniti mondi del creato.
Perché non si vuole accettare e credere nell’idea di una Conoscenza Integrale già Preesistente, celata nell’intimo profondo del cuore quale fulcro dell’integrità spirituale d’ogni essere, sede di tutti gli atti conoscitivi dell’anima? Conoscenza che in certi particolare condizioni dell’essere riaffiora alla mente?
Perché non si vuole capire il senso profondo, il celato significato nel dire del grandioso maestro Gesù, quando diceva che bisognava diventare come bambini per entrare nel regno del Padre Celeste o quando ammoniva i suoi discepoli affinché non vietassero che i bimbi venissero a lui e parlando e spiegando a tanti del perché Un vecchio saggio non esiterà a consultare ad ascoltare la saggezza trasmessa da mondi soprasensibili attraverso un bimbo di pochi mesi.
Come può una persona adulta ri-diventare un inconsapevole innocente bimbo se non attraverso quell’assai antica (Atlantidea) arte delle MNEMONICA che richiama attraverso l’Evocazione i Ricordi del Passato e quindi i celati Sentimenti che si manifestano attraverso la memoria?
Qui nasce quel fiore, quel principio, quel aspetto nascosto, miracoloso e potente che è la preghiera interiore guaritrice, sanatrice e trasformatrice di tanti mali. La preghiera del cuore, scevra da ogni religione, di razza, di colore o ideali materialistici, fatta con semplice sentimento, priva di mura priva di sudditanza, priva di devozione o di richieste di grazie, ma di virtù, di quel dio dimenticato che è sempre stato in noi, dentro di noi, nel nostro tabernacolo, in unità con tutte le cose della manifestazione. (connessione non locale della quantica energetica) Certo questo comporta anche dei rischi ogni luce attira il suo complementare e solo con quella forza di coesione che è l’amore si riesce ad armonizzare ed ad esternare la forza del cuore.
L’amore vero è indifferenziato, senza pretese, sempre da manifestare fuori spontaneamente. Ma è anche vero che per una legge universale, per una legge attrattiva, anche se non capito, nel rimbalzo ritorna sempre amplificato. Questo è il motivo della vera preghiera e delle vere parole che devono trovare risposta nel nostro cuore perché ogni colore, ogni profumo ogni parola ogni suono, ogni sensazione, ogni pensiero ogni sentimento è vibrazione. Ogni vibrazione è realtà manifesta. Nella fisica quantica è il collasso di particelle subatomiche emesse dall’osservatore, che si adattano alla realtà osservata/osservabile dal pensiero del suo pensatore è come dire che siamo i costruttori della realtà che percepiamo, in uno spazio/tempo dove esistono tutte le probabilità e possibilità di creare manifestare e sperimentare il vero potere del verbo della parola sacra e del vero pensiero creativo. Permettendo a noi stessi di fondere nell’unità quelle forze opposte e trasmutarle in forze unificanti di creatività.
Raffaele sei davvero speciale.
Presto troverai la strada che vai cercando, a meno che tu non l’ abbia già intrapresa.
La tua ricerca avrà presto un esito positivo.
Non mollare, forza!!!
Hai la tua luce interiore che ti guida!! 💡
Carissima Melusina,
non è la gloria di cui si nutre il mio guerriero ribelle immortale cuore, ma di quella comune fratellanza che un giorno abbiamo chiamato UMANESIMO. Siamo un’unica famiglia, un’unica umanità, un unico corpo e quando un solo organo soffre, soffre tutto il corpo, così come gioisce quando tutto è in armonia.
Carissima Melusina, la mia ricerca mi ha condotto anche a capire quanto male è stato fatto e viene fatto a tantissimi nostri inconsapevoli fratelli. Questo era nel mio destino, questa era la mia via tortuosa che attraverso il vissuto, il dolore mi ha portato a capire di come pochi esseri privi di un cuore ed altri anche di un’ anima vogliono distruggere questa nostra umanità. LA VERITA’ FA ANCHE MOLTO MALE è per questo che spesso lascio il mio indirizzo e-mail, non voglio vendere niente, sono solo riflessioni che senza nessuna imposizione dovrebbero farci riflettere, ognuno col proprio discriminante cuore e con il divino intelletto.
ciao Raffaele,
tutti siamo in cammino e alla ricerca di alcune risposte dagli interrogativi che ci poniamo:
L’uomo, è una creatura che vuole essere Dio (Paul Sartre)
C’è un fessura, una crepa in ogni cosa … per questo la luce può penetrarvi. E’ il crak – la ferita – che consente di entrare nel cuore di Dio (Leonard Cohen)
Per penetrare fin nel cuore di Dio occorre essere umili, molto umili (Meister Eckhart)
La saggezza che possiamo sperare di acquisire, è la saggezza dell’umiltà. Solo l’umilà ci permette di accettare la nostra condizione imperfetta.
un ciao a tutti
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla pelle, sentire gli odori
..catturarne l’anima. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore. [Alda Merini]
ciao a voi viaggiatori :Nell’interiorità di Anima, don felice riva
E’ sempre un piacere, caro don Felice, averti tra noi! Baci
Grande, don Felice! La ringrazio a nome di tutte le Anime del Blog per le Sue Preziose e Illuminate parole!
1906 – Rudolf Steiner: “Tra mezzo secolo al più tardi, quello che chiamiamo nervosismo assumerà forme molto gravi. Come in passato si sono manifestate malattie come la peste, il colera e, nel medioevo, la lebbra, così in futuro insorgeranno epidemie d’origine psichica, malattie del sistema nervoso in forma epidemica. Queste saranno le reali conseguenze derivanti dalla carenza negli uomini del nucleo vitale spirituale. Avendo coscienza di questo nucleo vitale quale centro, quale punto centrale, l’essere umano risana grazie all’influenza che esercita su di lui una visione del mondo sana, vera, savia. Il materialismo, invece, nega l’anima, nega lo spirito, mina, indebolisce l’essere umano, lo invia alla sua periferia, al suo ambito perimetrale. E’ sano solo l’essere umano il cui nucleo essenziale più profondo è spirituale e vero. La malattia reale, che è la conseguenza della debilitazione, dell’estenuazione dell’interiorità, è l’epidemia spirituale alla quale stiamo andando incontro” (Storia e contenuti della prima sezione della scuola esoterica 1904-1914 – Antroposofica, Milano 2013, p. 107).
2011 – In Italia, dal 2000 al 2008, il consumo di psicofarmaci è aumentato del 310%.
In Europa, 60 milioni di persone soffrono di depressione. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) prevede che, nel 2020, la depressione, dopo quella prodotta dalle patologie cardiache, costituirà la seconda causa di disabilità nel mondo.
[fonte: http://www.ospi.com]
…….portare alla luce……cio’ che è dentro ….sana !
………….sempre………. : )
e saperlo riconoscere…………
….e anche…Afrodite…mi sta’ simpatica ..HAHhahahhahah !!!! : )
Bene è l’amore del proprio simile e di tutte le creature perfettibili. Bene è Dio, l’Universo e l’Umanità.
Tutto ciò che è separazione è Male. Male è l’egoismo che separa il fratello dal fratello, che impone la volontà del perverso al Buono, che distrugge le buone opere e le buone azioni.
L’uomo di BENE deve avere sempre il cuore spoglio dalle basse e vili passioni umane, essere mondo dall’odio, avere l’occhio senza invidia, la bocca senza malvagità, la mente senza menzogna.
Se questo tu pratichi Dio è con te, l’albero della Verità ti porge i suoi rami e tu mangerai i suoi frutti e perfezionerai te stesso. Se così non sei preparato ogni frutto dell’albero della Scienza sarà velenoso e amaro e tu gitterai tante lagrime per quanto è maggiore il tuo ardimento e se insisti avrai firmato la tua sentenza di eterna condanna nell’eterna dissoluzione di spirito e di carne.
Bada inoltre a non credere che il Bene sia sempre ciò che piace ai sensi; spesso il Bene è il Dolore e l’azione benefica è un martirio, come la redenzione è uno spasimo infinito.
Prima di procedere oltre studia queste parole dei libri sacri occulti e imparerai a soffrire, se vuoi godere e a godere delle sofferenze se vuoi innalzarti a Dio.
Questa è la Fonte della Verità.
J.M. Kremmerz
Tratto da: “La medicina ermetica” a cura di Vinci Verginelli, pp.19-20 – Nardini editore – 1983.