Sono dalla parte della speranza e del perdono.
Ecco il motivo per cui ho aperto questo blog. In un mondo contaminato dall’odio desidero testimoniare che la maggior parte delle persone che ho incontrato nella vita avevano fondamentalmente il bene nel cuore. Bastava saperlo cercare. Ecco per me la ricerca significa studiare i metodi per permettere alla Luce di farsi strada all’interno del cuore.
Ecco il cuore.
Gli antichi Egizi reputavano degni delle sfere celesti le anime dei defunti che avevano un cuore ricolmo di passioni emozioni e amori. Il mondo contemporaneo ha bandito il Femminile e gli slanci d’amore e d’eros. Prima che il pianeta ci muoia sotto i piedi per incuria violenza ed odio credo che dobbiamo tornare all’accettazione del debole, dell’indifeso, del diverso, del transfuga, dell’esiliato, del rinnegato, dell’oscuro, del fuggiasco e quindi tornare a quel femminile che è una qualità dell’anima che attraversa donne e uomini a cui ho appena accennato.
In questo blog testimonierò delle creature buone che ho incontrato e che incontro nei luoghi che ho visto e che vedrò tenendo conferenze e lezioni e soprattutto ricorderò sempre che la nostra via di salvezza è solo il Pensiero Cuore.
bellissimo … aggiungo subito il link nel mio blog!
perché la Luce è più forte dell’ombra, dobbiamo solo togliere il velo che ci impedisce di vederla.
Mancavi! Mancava in una Rete sopraffatta da post che richiamano all’ordine della tecnica informatica, sempre più aridamente autoreferenziale, la voce profonda di un intellettuale che parla all’Anima, dell’Anima.
Bellissimo blog, bellissima idea: in bocca al lupo di cuore!
Caro Gabriele, sono un tuo estimatore. Apprezzo il tuo modo di porti e di lavorare: ne riconosco la sobrietà. Pur trattando temi complessi, riesci a farli fluire come fossero argomenti di usuale intendimento; non è comune veicolare messaggi di alto contenuto filosofico utilizzando una maieutica comprensibile ai più, è una capacità da iniziati. D’altronde…….la semantica racchiusa nel tuo nome, oltre ad essere esplicativa, non è certo casuale: Gabriele – come l’angelo dell’annunciazione – e…….La Porta – soglia da attraversare per accedere alla dimensione dell’inconscio collettivo – . Perdonami…non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Danilo Amici e, fortunatamente, vivo per dare corpo alla fantasia: sono un compositore di Musica sinfonico-orchestrale. Però, in questo parto creativo che ti voglio sottoporre, mi sono concesso alla mia seconda e non meno importante passione: la letteratura. Non desidero nulla di particolare, solo un po’ del tuo tempo. Vorrei – se possibile – che tu, sempre che ne abbia la disponibilità e la voglia, leggessi “More than brave”, un racconto che vorrei inviarti e del quale ti riporto qualche frase. Forse, al fine di elaborare originali argomenti riguardo l’insondabile sviluppo etico spirituale dell’uomo, tale scritto potrebbe servirti da spunto. Per il momento, indipendentemente da come potrebbero svilupparsi gli eventi, ti ringrazio comunque e, se trovassi interessante la storia che ti sto proponendo, mi farebbe piacere avere un tuo parere via e – mail. Un giorno, mi auguro non troppo lontano, speriamo di poter scambiare opinioni sulla vita e sull’evoluzione delle anime…….
Da “More than brave”, pag. 104: “…non è la follia ad attanagliare tuo padre, ma la giustizia. Egli accetta quelle inconfutabili imposizioni che solo chi ama può comprendere: la vita non è salvaguardare la propria sopravvivenza, è riflettersi nel nuovo accettando i sovvertimenti che ne contraddistinguono il cambiamento. Consumarsi e fluire in un futuro non ancora presente determina verità, non assecondare un possibile rinnovamento significa soccombere sotto il macigno di putrescenti convenzioni…”
Da “More than brave”, pag. 86: “….Ogni Amore, come una stella, quando non c’è più idrogeno da bruciare si trasforma in una nova. Così sono le nostre illusorie certezze: nascondono sempre quello che realmente a noi è predestinato; ciò che nel fondo del nostro cuore abbiamo dimenticato o tralasciato. L’insondabile demiurgo dell’universo non si lascia mai ingannare: seppur continui ad elargire sogni, non dorme mai….”
Da “More than brave”, pag. 46: “…..Sì è tutto ciò che conduce all’emancipazione; è credere che verrà un tempo migliore. E’ non arrendersi, se non di fronte all’epilogo della nostra più fortunata occasione. Significa accettare la morte, solo quando si è certi di aver vissuto per l’amore. E’ non arrendersi alla sopravvivenza senza aver prima consumato il proprio tempo. E’ concretizzare ciò che ci è dato di sognare! ”
Caro Gabriele,
mi ha fatto molto piacere ricevere una tua risposta. Come posso, se possibile, spedirti il mio racconto? Sarei molto felice se tu tenessi in considerazione questa opportunità, perchè avere un tuo parere per me sarebbe molto importante. Ti chiedo tutto ciò perchè penso che qualsiasi tipo di opera creativa non appartenga solamente a chi l’ha partorita, ma sia di tutti coloro che hanno la capacità di leggere tra le righe il messaggio che il demiurgo dell’universo attraverso la fantasia cerca di veicolare alle anime dei predatori di verità. Partendo dal concetto che, attraverso il proprio ed individuale percorso, tutti tendiamo ad approdare al grande porto dell’inconscio collettivo, ciò che sembrerebbe mio in realtà è di ognuno. Grazie per la disponibiltà concessami e attendo con ansia un tuo riscontro. Ciao, Danilo
Salve, era da tanto che volevo mettermi in contatto con Gabriele La Porta, navigando su internet ho visto questo blog e mi auguro che il mio messaggio gli arrivi: “mi presento sono Santina e sono protagonista di una storia che di questi tempi potrebbe essere un messaggio concreto per chi la fede la vede vacillare da tutto ciò che ci circonda, beh io posso testimoniare che Dio esiste! Ho scritto la mia vita in un libro, ciò mi è servito a riflettere e trovare me stessa nella vita di oggi raggiunta senza averla vissuta appieno, accostata alla morte sono rinata, nessuno mi crederebbe, ma è veramente accaduto! Allora il mio è un messaggio forte, non importa se riuscirò mai a rendere pubblica la mia storia anche se che mi ha letta mi ha invogliata a farlo, è difficile e lo è di più quando alcune case editrici vogliono farlo senza che venga toccato niente di ciò che ho scritto, ciò può lusingarmi ma prima di pubblicare io vorrei essere certa che il mio messaggio di vita sia stato letto per intero e giudicato non soltanto vendibile ma che sia arrivato là dove la mia timidezza non mi permette di divulgarmi. Mi rivolgo a lei Gabriele, in quanto stimo il suo modo di rappresentare l’interiorità dando importanza ad ogni individuo, nessuno escluso, così spero che possa farlo con me, rispondendomi nella mia e -mail, magari chiedendomi di inviarle il mio manoscritto semplicemente per leggerlo e avere il suo prezioso giudizio che sin da ora reputo insindacabile. Solo dopo sarò certa che la mia storia possa servire a chi leggendola arriverà il mio messaggio: “la vita non è mai persa!
Grazie per l’attenzione, cordialmente Santina.
Caro Gabriele,
finalmente, tramite questo blog, posso ringraziarti. Ringraziarti per aver scritto “Coincidenze miracolose”, un libro meraviglioso, diventato mio compagno inseparabile. Nella frase di Campbell che citi a pagina 13 c’è TUTTO: “…non possiamo liberare il mondo dal dolore ma possiamo scegliere di vivere nella gioia.”
Questa frase ha cambiato la mia vita.
Grazie. Un abbraccio.
Mara
Cara Mara,
ti ringrazio delle tue parole lusinghiere. La frase che hai citato è un motto miracoloso!
Spero che tornerai a scrivere in questo spazio.
A presto!
Da molto tempo la incontro (ti incontro) in televisione
(i miei figli quando mi alzo prestissimo anche il sabato e la domenica dicono che sono matto) nei suoi libri e in quelli che consiglia, scoperto questo blog, le scrivo per ringraziarla, perchè parlare e trasmettere come fa lei è molto difficile. Lei mette dentro le “parole” la passione ,il suo vissuto senza soprapporsi ai fatti che racconta e questo è straordinario.
la salute mia moglie che ha incontrato mercoledì durante l’intervista che ha fatto al ministro Brunetta.
E’ come se leggessi il mio cuore nello specchio della mia anima..anche io ho un blog e trovo così similari i motivi che mi hanno spinta ad aprirlo che sono felice di averli trovati in lei egregio prof La Porta.
Per fortuna esistono ancora persone con un cuore pensante e parlante…la cui voce arriva dritta dritta al centro dell’universal-anima che Dio ci ha donato.
Bel blog davvero…rinnovati complimenti e festeggio l’averla “trovata” qui..accessibilmente interagibile anche a me e non solo sui libri o in tv.
grazie..a presto.
In ogni messaggio che leggo in questo blog trovo un pizzico di me… E’ come se ogni messaggio e noi frequentatori fossimo legati da un filo invisibile. Per dirla con le parole di un Grande: “la trama nascosta è più forte di quella manifesta”.
Forse questo spazio è una sorta di themenos di coloro i quali sono accumunati da quella sensibilità d’anima che, purtroppo, nella vita di tutti i giorni deve sgomitare per farsi strada. Gabriele è per me (e sono contenta che non solo per me!) il mio iniziatore, un esempio da seguire per come far destare i cuori in cui abitano ancora l’Amore, l’Interiorità, la Bellezza e la Conoscenza. Per questo te ne sono veramente grata e spero che l’umiltà e la sincerità con cui, io ed altri, ti ringraziamo possano essere fiamme che scaldino la tua anima.
Ne approfitto per augurare a tutti Buone Feste.
Caro Matteo, sai cosa diceva Elémire Zolla? Che i “gentili” debbano stare a portata “di sguardo”.
Attraverso tua moglie ci siamo visti.
Ci siamo “visti”. Tra noi.
A presto!
Gabriele
Cara Calliope,
c’è un punto in cui si “entra” in contatto.
Eccomi.
Cara Manuela,
PSŪKE APANTON
ANIMA MUNDI
ANIMA COSMICA.
Ecco il tuo universo.
Un caro saluto!
Gabriele
anche io guardo spesso il suo programma “quasi le sette” e proprio oggi ho seguito con attenzione l’intervista col Ministro Brunetta. dato che faccio parte dell’ impiego pubblico (personale ausiliario nelle scuole) e condivido la sua politica volevo però chiedere se ha intenzione di sanare la questione della mia categoria “personale transitato dagli Enti locali allo stato nel 2000 (legge 124 all’articolo 8 ).
Le sarei grato se potesse girare il quesito al Ministro e nel caso andasse in onda vorrei sapere quando.
a presto
Francesco
Caro Francesco,
sicuramente porgerò il quesito al Ministro, appena possibile le farò sapere la messa in onda della trasmissione!
A presto!
Gabriele
Tanti Cari Auguri di un Sereno Natale, a Tutti Voi, Amici.
Grazie Junio Massimo,
ricambio con affetto i tuoi auguri!
Un sereno Natale anche a te!
Gabriele
Gent.mo Gabriele ho 18 anni e studio al liceo, ho scritto un romanzo in russo, lingua che amo molto. Vorrei pubblicarlo, ma non conosco la via giusta, essendo scritto in russo e in caratteri cirillici.
Per me è molto importante avere queste indicazioni.
Grazie e un felice 2009.
Purtroppo non sono davvero preparato. Non so che mercato possa avere un romanzo in russo e scritto in caratteri cirillici. Manifesto la mia incompetenza. Comunque mandami alcune pagine.
Ciao
Gent.mo Gabriele,
mi accodo con non poco imbarazzo alla lunga fila di “pretendenti a un’attenzione particolare”.
Poiché non sono più di primo pelo lo faccio senza alcuna pretesa ma con tutta convinzione.
Viste le tematiche a me affini che tratta da anni mi farebbe molto piacere se riuscisse a trovare il tempo di visitare il mio “sito” su myspace (www.myspace.com/robertopinetti) dove troverà traccia della mia attività artistica ormai di quasi trent’anni.
Recentemente ho fatto stampare un piccolo libro mantico da me ideato e progettato graficamente che mi piacerebbe farle avere. Credo che l’inusualità non la spaventi, così confido nella sua curiosità.
Ormai col web a disposizione basta digitare un nome per ricevere informazioni, quindi non la affliggo con curricula o auto-presentazioni ma spero mi possa fornire un recapito postale a cui inviarle il mio “lavoro”.
Nel frattempo la ringrazio per la “sacca di resistenza” ai vetero-illuminismi ottusi e agli scientismi superstiziosi che ci offre col suo lavoro e le sue trasmissioni.
Roberto Pinetti
ps
nel caso.. lo psicoterapeuta e l’artista visivo di cui si trovi qualcosa sul web, sono sempre io.
Ma perchè la sua trasmissione “Inconscio e magia” deve puntualmente interrompere la programmazione notturna dei film su rai tre? Anche questa notte (adesso) è stato interrotto un bellissimo film, “Manicomio” con Boris Karlof. Fa rabbia…
buongiorno, oggi ho seguito l’intervista a Tajani che parlava del programma di stabilizzazione dell’Africa e volevo esprimere il mio pieno consenso ad aiutare quel continente a trovare la sua identità nell’era corrente.
Mi è piaciuto in particolare il concetto di agire sui potenti di quel continente, penso che quei potenti abbiano molte responsabilità della povertà africana.
Volevo anche sapere l’email di cui parlava Tajani che non ho visto passare nei sottotitoli.
Saluti e buon lavoro per il 2009
luciana
ciao Roberto,
puoi mandarmi quello che credi a Gabriele LA Porta, via Teulada 66, 00135, Roma
Mi dispiace. Ma non sono io il responsabile. “Inconscio e Magia” ha un orario preciso e se altri programmi”sforano” trovo giusto che il Funzionario di Servizio li sfumi. Io non prendo nemmeno un minuto di spazi che non siano della mia direzione e quindi sotto la mia egida culturale.
troverò l’email che adesso non ricordo. Credo, comunque, che in questo momento tutti i diseredati del mondo abbiano bisogno non diuomini politici, ma di persone BUONE che agiscano non per i loro partiti, ma per l’HUMANITAS.
caro Gabriele è tanto tempo che seguo con passione le tue trasmissioni notturne,dai tempi di quelle sull’alchimia,su heidelberg,di quelle su la magia,su giordano bruno,e tante altre.Mi hanno sempre colpito la tua passione e gli occhi lucidi
quando o raccontando una storia,o leggendo una poesia riuscivi a coinvolgermi al di la dello schermo.Ricordo con affetto quando era ospite Carotenuto,è stato mio professore e come te riusciva a toccare le profondità dell’anima.Sono alla ricerca del tuo libro sulle coincidenze miracolose, mi hanno detto che è fuori stampa, mi sapresti dire se c’è un modo per trovarlo? ci tengo tanto anche per regalarlo a una person cara
Ho impresse nel cuore alcune puntate sulle coincidenze,
una in cui un bambino rimaneva indietro su una scala,e altre..grazie di cuore,aspetto notizie sul ibro delle coincidenze,ci tengo tanto,un caro saluto,massimiliano
La bontà quando si scontra con le armi ha poche chance, ha fatto bene a rispondermi, ora la conosco meglio e i suoi azzurri occhi foderati di prosciutto che vogliono propinare l’oppio della bontà li cancello dalla mia vista.
Luciana Zanchini
Buon giorno a tutti.
Dopo aver trascorso ancora una notte di dolci riflessioni in compagnia della mia anima, appenna sveglia non avendo con chi condividere le mie riflessioni sono felice di questo spazio.
SPERANZA e PERDONO prego ogni giorno affinche’ queste due emozioni ci siano sempre nel mio cuore.
Voglio credere assolutamente che nel mondo ci siano persone buone fatte di debolezze e di umilta’ solo cosi la nostra ANIMA e il nostro CUORE possono avere il massimo della completezza.
angela…
Mi dispiace, Massimiliano, il libro è fuori commercio. Ma ho intenzione di ricominciare a raccogliere “coincidenze”. Approfitto dell’occasione per chiedere a te e a tutti di inviarmi storie vere che raccontino di coincidenze. Inoltre cercherò di ripubblicare il vecchio testo con un’altra casa editrice.
cara Luciana,
preferisco avere occhi un po’ annebbiati che essere una persona spietata.
In ogni caso, un reggimento di uomini con le pupille “foderate” non potrebbe mai andare all’attacco e nessuno morirebbe.
Fu Mahatma Gandhi, a suo tempo, ad essere giudicato troppo buono. Io mi considero solo un suo pallidissimo emulo. Grazie comunque.
A proposito di coincidenze: stavo per dissentire su quanto scritto da Luciana e per nominare proprio Gandhi.
Ma vedo che l’ha già fatto Gabriele!
Credo che in quest’ epoca ci si preoccupi tanto del buonismo imperante, ma osservo intorno a me proliferare altrettanti esponenti della corrente opposta (alla quale non bada mai nessuno), quella del “cattivismo” e della maleducazione.
Se ciascuno avesse cura del proprio prossimo, ossia della persona a sé più vicina, a catena avremmo tutti più rispetto e, in scala, i rapporti internazionali e politici rifletterebbero anche le più ristrette relazioni sociali.
Ma questa è pura utopia o, forse, buonismo…
cristina, ahi appena identicato quello che gli antichi chiamavano aurea catena, ovvero ognuno si preoccupava degli altri. in effetti il mondo in questo modo si trasformerebbe in un paradiso.
Non conoscevo questa denominazione, grazie, cercherò di leggere qualcosa in merito! Però è una cosa che ho sempre pensato, fin da quando il mio professore di latino al liceo ci spiegò il vero significato della parola “prossimo”.
Scopro solo oggi e con sorpresa e piacere questo blog: le faccio -del tutto superflui, ma forse anche per questo credo li apprezzerà- i miei migliori auguri per questa altra specie di “contatto”, che conoscendo la passione che mette nelle cose che fa, certamente non tarderà a dare i suoi frutti.
Dovrò faticare un po’ per rimettermi in pari con la lettura dell’archivio, ma insomma ci sono mali peggiori… 🙂
grazie mille e benvenuto a bordo.
scusandomi per l’uso quasi certamente improprio del blog..
mi farebbe piacere sapere se il mio “Libro delle Domande” è giunto a destinazione.
Purtroppo ho qualche riserva (ansiogena) circa le Poste Italiane!
(eventualmente nel volumetto è riportato un indirizzo mail)
grazie!
Citando il suo libro: Liquefarsi rispetto agli incanti.
Rinascere rispetto agli incanti.
Morire d’incanti.
Sono Folgorata.
Alessandra
Caro Direttore, o Gabriele o compagno di viaggio:
Attraverso l’inconscio si entra nell’abisso senza fondo dove si può annullare la propria personalità, sprofondando in questo baratro oscuro.
Ma la “morte” può essere letta altresì come rinascita.
Caos quindi anche non creato.
Caos.
Cosa accade nelle notti buie? Dove va l’anima errante?
Esiste un parallelismo con i Dioscuri?
Luce e Tenebra quanto sono vicine in realtà?
Ale
cara Ale, ti rispondo con delle poarole di Jung: “In vita ognuno di noi ha il compito di portare un granello di coscienza personale al granaio della coscienza collettiva dell’umanità”. l’inconscio è una grande fonte di energia, ma occorre portarci sempre una lucina. Tenebre e Luce hanno le stesse connessioni di Bene-Male, Dio- Demonio. sono contrapposte ma hanno un filo che le collegata. baci
VITA..
VITA NON TI CAPIRO’ MAI ABBASTANZA.
SEI E SARAI SEMPRE LA PIU’ BELLE DELLE SCOPERTE.
SOGNO CON OCCHI DI BAMBINA.
REGALI CONFUSIONE A UN CUORE FERITO IN DISACCORDO CON LA MENTE.
PERMETTI DI ESSERE FELICE PER POCHI ISTANTI.
DAI DOLORE SENZA FINE.
MI CHIEDO: PERCHE E’ COSI DIFFICILE VIVERE.
INCIAMPO NEI MIEI ERRORI PER POI RIALZARMI.
CHE GIOIA POTER OSSERVARE CON GLI OCCHI DEL CUORE.
IL TUO VENTO, LEGGERO SOFFIA GONFIANDO LA VELA DELLA MIA NAVE CHE SPESSO PERDE LA ROTTA.
FAI IN MODO, CHE NEL MIO VIAGGIO NON MI SENTA MAI SOLA.
NON PERMETTERE CHE LA MIA ANIMA DIVENTI GHIACCIO.
FAMMI REGALARE SEMPRE UN SORRISO AFFINCHE’ POSSANO RICORDARSI DI ME.
DONARE PER PERDERMI.
GODERE DELLE PICCOLE COSE, COSI POTRO’ UN GIORNO CAPIRE CHE SONO GRANDI.
STUPISCIMI SEMPRE , TUTTE LE VOLTE CHE VORRAI.
CAMBIAMI PER ESSERE MIGLIORE.
INSEGNAMI IL PERDONO .
PERCHE’? NON MI HAI REGALATO ALI D’ANGELO AFFINCHE’ POTESSI VOLARE.
VITA… VITA…NON TI CAPIRO’, MA FORSE UN GIORNO CI RIUSCIRO’.
CARO G. NON POTRO’ MAI RINGRAZIARTI ABBASTANZA PER QUESTO SPAZIO CHE REGALI A TUTI NOI E DI ESSERE SALITA SU QUESTA NAVE.
GRAZIEeeeeeeeeeeeee… .
ANGELA.
Gabriele, spero tanto che un semplice anelito non spenga la mia lucina.
Ale
cara Angela, hai notato come tutte le liriche arricchiscano soprattutto chi le legge? baci
Caro prof. La Porta, questo suo manifesto del blog ha riportato alla mia mente una verità che avevo dimenticato. Ormai per me è diventata periodica la disillusione verso qualunque approccio tutto-ragione nella vita e nel confronto con gli altri, e così puntualmente ritorno al luogo da cui ero partito.
Per quanto possiamo essere intelligenti, informati, equilibrati, non c’è niente da fare: l’uomo non è una macchina per pensare. Se possiamo limitarci all’uso dell’intelletto quando siamo sorretti dall’impianto di una qualche scienza esatta, non appena mettiamo un passo fuori, la ricerca della verità, la capacità stessa di accogliere la verità diventa un fatto emotivo. Metterci in comunicazione con questa parte di noi e degli altri non può essere che una questione di bontà, di gentilezza. E anche di bellezza.
un caro saluto, Fabio
CARO G. CI SARA’ PER TE SEMPRE UN GRAZIE DI CUORE.
LA MIA RIFLESSIONE DI OGGI, IN GENERE VIENE FUORI DA UN VISSUTO, CON LE PERSONE CHE INCONTRO QUOTIDIANAMENTE COMPRESO TUTTI VOI.
OGGI PENSAVO:E’ IMPORTANTE NELLA VITA IL CONFRONTO RELAZIONARSI, MA CON DISPIACERE MI ACCORGO DI MOLTA ARIDITA’ E SPESSO MI SENTO FUORI LUOGO.
L’ EMOZIONE PIU’ BELLA IN ASSOLUTO E’ CONTRIBUIRE ALLA SERENITA’ DI TUTTO CIO’ CHE AMI SENZA EGOISMO.
Caro dott. La Porta,
In un giornale di oggi, ho trovato un articoletto interessante, qualora non lo avesse già letto, le allego il link . saluti!
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/scienze/formula-corteggiamento/formula-corteggiamento/formula-corteggiamento.html?ref=hpspr1
caro Fabio, l’articolo che citi è davvero divertente. Il corteggiamento, in effetti, richiede tempo e pazienza come un’equazione.
E’ un’ipotesi che ha qualcosa in se’ di gioioso anche perchè, poi, gli autori della ricerca sono i primi a sostenere che nella strategia d’amore nessuno ti regala certezze.
un mio amico, Andrea Damiani, professore di matematica, sta studiando da un anno la corrispondenza matematica dei miti greci. un caro saluto. g.
E’ vero, cara Angela, che questa è una società che non incoraggia le relazioni ed è anche giusta la tua riflessione finale. la nostra vita sarebbe già ottimamente spesa se contribuissimo alla serenità delle persone che amiamo.
caro Fabio, aver deificato la ragione è stato uno dei guasti dell’illuminismo e del positivismo. E’ stata una vera amputazione che ha escluso intere categorie umane, ovvero tutti quelli che sono soprattutto fantasiosi, entusiasti, misticheggianti, estatici, poetici, innamorati, abbandonati, liquidi, sorridenti e allegri. Insomma, tutti i fool sono stati emarginati. Risultato: un mondo a misura dei crudeli. g.
All’attenzione della signora Luciana:
mia cara signora Luciana, gli occhi foderati di prosciutto che vogliono propinare l’oppio della bontà sono stati e sono gli occhi del Cristo, dei santi, dei mistici, dei pacifisti e dei saggi illuminati di tutti i tempi e luoghi. E per fortuna, proprio in occhi come questi l’esercito del bene ha potuto e può specchiarsi; trovarvi conforto e ispirazione. Sono gli occhi che mi sostengono, che ci sostengono, quando ci dissociamo dalla meschinità, dal narcisismo, dall’egoismo, dall’ira e dall’odio. Ma, mi dica: se le danno così fastidio, se la bontà la urta così tanto, chi sono invece i suoi ispiratori?
a Roberta, tanti bacini. g
Posso associarmi anch’io ai bacini?
Quando leggo quello che c’è scritto in questo blog non riesco a credere ai miei occhi per quanta bellezza viene profusa
Salve dr La Porta. Mi chiamo Fortunato Campanile e Le scrivo da Tufo, un paesino della provincia irpina, famoso per il vino Greco e per le miniere di zolfo. Mi occupo con impegno (o almeno cerco di farlo) e con molta modestia e pazienza di promozione e valorizzazione dei BB.CC e del Territorio e per questo sto preparando per il mese di settembre il secondo appuntamento sul culto e il mito di San Michele Arcangelo. Dopo una prima volta (devo dire con un certo successo e interesse) nel settembre scorso, dove si è parlato in generale della figura anglica, questo secondo incontro intende affrontare l’aspetto ancestrale, popolare e magico del culto micaelico. Il titolo dell’intero progetto è MICHELEION, I LUOGHI DEL CULTO- DAI SITI RUPESRTI ALLE CATTEDRALI mentre l’incontro di quest’anno si intitolerebbe: LO SPAZIO-FESTA. FEDE E TRADIZIONE NEL CULTO MICAELICO Se me ne desse la possibilità vorrei parlarne con Lei in modo più approfondito e invitarLa. Conosco molto bene gli argomenti di cui si occupa perché non soltanto molto preso da essi ma, in quanto “notturno” seguo tutte le Sue trasmissioni e quelle con la signora Quattrone. Mi permetto di sperare in un Suo “non rifiuto” ma innanzitutto in una Sua dimostrazione d’interesse. Spero di poter confidare in una risposta, che mi desse anche la possibilità di contattaLa altrimenti. Voglia intanto accogliere i miei saluti sinceri, Fortunato Campanile.
Gentile Dr La Porta,
grazie. Questo suo blog è una benedizione. Di questi tempi è raro trovare qualcuno che parli d’amore con intelligenza, consapevole che il pensare e il sentire da soli, sono due zoppi.
E in una società di claudicanti, mi dà gioia e speranza vederla correre con Dioniso!
Le voglio bene.
A proposito: molti le si rivolgono con il ” lei” ed altri con il “tu”. Ma lei che preferisce?
Per Cristina
Cara Cristina,
grazie per i bacini. Ricambio di CUORE!!! E’ vero, questo blog è un miracolo! Cerchiamo di tenerlo vivo, di sostenere quest’uomo speciale con il nostro affetto.
Cristina piena-di-profumo, credo che il dialogo che hai iniziato con i tuoi vari segmenti di Anima sono una cosa buona e giusta. non importa e non è utile vincerre in questo caso, ma solo tentare. mentre ti sto scrivendo mi è venuta un’immagine: vedevo nello spazio tutte figure umane intrecciate tra di loro come i petali di una rosa e il dialogo li fa stare gioiosamente insieme. tanti eppure uno solo. bacini.
la ringrazio dell’attenzione, Fortunato, pensi che il mio maestro si chiamava Michele, mio figlio si chiama Michele e questo nome ricorre sistematicamente nella mia famiglia paterna. però io non sono preparato su questo argomento. posso parlare degli angeli nel sufismo, ma non sarei in grado di tenere una conferenza sull’argomento. comunque mi piacerebbe poter venire al convegno, qualora coincidessero le date. la ringrazio moltissimo. la mia email è g.laporta@rai.it. saluti
cara Roberta, lascio a tutti il modo di potermi interpellare come credono meglio. però preferisco il tu. il lei mi sembra sempre uno steccato. per quanto riguarda il blog, stavo giusto pensando, poco prima di leggerti, che mi sembra davvero un BUONO spazio. ovvaimento questo è dovuto in ugual misura alla presenza e al contributo di tutti. profumi
Buongiorno dr La Porta e grazie per avermi risposto. Sarebbe davvero un onore, per me innanzitutto e per la mia piccola comunità, se potesse davvero venire. La data è stabilita per i giorni 5 e 6 settembre e considerata l’origine orientale del culto sarei ancora più onorato se accettasse -mi perdoni l’insistenza- anche di intervenire. Ma la Sua presenza in ogni modo sarebbe preziosa e accrescerebbe comunque il valore di conoscenza dell’incontro.. Il fine di questo secondo appuntamento (ma è comunque ciò che mi muove in tutta la mia modestissima opera di valorizzazione del Luogo), infatti, è il poter coniugare Natura e Cultura; la Cultura popolare -fatta di simbolismo, di ancestrale naturalità e magìa: di credenze arcaiche e di… Arcadia; di un Tempo in cui erano i suoni della Natura i primi alfabeti- con la fede cristiana. A Tufo esiste un’antichissimo luogo in seguito dedicato all’Arcangelo ma in precedenza probabilmente usato per culti misterici (forse legati a Mitra). Se mi lascia un indirizzo cui spedirla, vorrei inviarLe una copia del volumetto su questo sito curato e presentato in occasione del convegno del 27/09/ dello scorso anno. Intanto sul Suo sito Rai Le ho inviato quella che dovrà o dovrebbe essere l’ossatura dell’evento e del programma, e la locandina così come l’ho immaginata. E’ previsto anche un intervento sulla storia del teatro popolare con particolare riferimento a quello sacro.
Ancora un grazie e un saluto.
A proposito: ho da poco finito di leggere “il mistero delle cattedrali”!!
Buona domenica,
Fortunato Campanile
caro Fortunato, le date che tu mi proponi coincidono con una serie di conferenze che terrò (per il terzo anno consecutivo) nelle terre della Tuscia, precisamente a Bomarzo, Viterbo, soriano nel cimino e Vignanello, ma non ho ancora gli d incastrare appuntamenti precisi, spero tanto di riuscire ad incastrare la tua data.
a proposito di Tufo, il greco di Tufo e il fiano sono dei vini straordianri. in realtà sono un vecchio sbevazzone. per il volumetto, spediscilo pure a via Teulada 66, 00195 Roma. lo aspetto. g.
Gentile Gabriele,
ok, passo al ” tu” con emozione. Ho scoperto il tuo blog da pochi giorni e mi è già diventata un’abitudine preziosa, come il the delle cinque. ( Ciò non vuol dire che ti massacrerò ogni giorno, stai tranquillo!) Amo ripetere che gli adulti dovrebbero imparare dai bambini a giocare insieme senza interrogarsi sulle loro rispettive esistenze. In questo caso è così: non so nulla della tua vita privata ma mi sento di scambiare con te l’essenziale, ed è un’esperienza bellissima. Ti invio alcune poesie estrapolate da una silloge che, vincitrice di un primo premio, mi è stata da poco pubblicata. Spero di farti cosa gradita.
1)
” Non c’è nessuno in giro.
Tu dormi l’ora della siesta,
di domenica.
Il paese è una ruota di gatto
scrostato nel giallo dell’erbe.
Nel sole d’agosto
pedala sporco un ragazzino.
Fino all’impossibile
trascina il filo lungo
della mia anima.”
2) ” E’ un cimitero di uccelli
la mia smania d’infinito.
-Tu vedi l’invisibile e io no:-
mi consoli al tuo braccio.
Mi reggo all’arco del tuo girasole
acceso
e che non sa della sua luce.”
3) Dormi nell’afa di luglio
il tuo giorno di riposo.
I miei occhi come mosche
ti camminano al miele,
all’odore del sole che non ti lascia.
Nemmeno lui.
Siamo tutti ladri,
api a succhiarti l’amore.
E sei solo un uomo,
con le mani piccole, di fanciulla.
4) Alto su me
in un cielo messicano
che solo il duro cactus contrasta
ti sdegno e t’apro fiori enormi.
Arsa la mano di spine
all’umido della tua bocca.
All’azzurro illimite del tuo esserci.
5) Saliamo il cielo dell’Amiata
fino alla vetta, alla rosa di sassi
che tiene nell’azzurro
la madonnina degli scout.
Da creste di trachite
in equilibrio precario
alti baci
sui paesi nebbiosi.
Dei lupi e degli Dei
balenano larghe pupille.
6) Amami che la notte
ci sta venendo addosso
inattesa e drammatica
notizia di disgrazia.
La notte inferocita
pressa i vetri e le porte
e al galoppo c’invade
informe massa gigantesca
e cieca.
Amami che l’amore
in questo oceano muto
ci salvi dalle nostre nudità.
7) Procediamo, tra i tanti viaggiatori.
Dici che con la mia mano
sui tuoi capelli,
potesti guidare all’infinito.
Infinito:
parola come aria in una gabbia
o il nostro amore dentro l’automobile.
Non dire niente.
Si stende la tua ruga
sulla fronte
e la nostra gita al mare,
la domenica.
8)La notte è una farfalla
sui tuoi occhi dolci,
leggera, ora che il giorno è sconfitto,
anche lui come te.
Non ti vedo più,
mio eterno,
ma ti sento
e mi è così vicino il tuo essere altrove
ora che il mare custodisce i corpi
e il buio si fa ponte
teso sui nostri nomi: amore e morte.
Domani ti sorriderò,
mio cuore,
all’alba di un altro disperato incanto.
9)Mi hai detto per telefono
che vieni col gelato
e sarà certo il mio gusto preferito.
Sai anche che piango per le cose
che in genere non fanno piangere.
Di tutto mi commuovo e mi vergogno.
E tu sai tutto.
Se Dio lo permetterà,
a ottant’anni
sarò ancora la tua stupida bambina
incaponita a tenerti per mano.
Caro Gabriele, quale onore…non riesco a dire altro.
Prima o poi penserò a qualcosa che non risulti banale e magari riporterò quel pensiero su questo blog… Per il momento La ringrazio per le sue trasmissioni, i suoi testi, le sue passioni che mette a disposizione di tutti noi, e lascio due righe di folle segreto.
TUTTO MIO AMORE
Amore mio
e tutti gli anelli di pietra
e tutte le rose e le spine
e il sangue lieve e il rosmarino.
La sfera deserta dei tuoi balconi
il soffio impreciso dei fianchi
il tuo modesto andare,
la perla al tuo centro
e l’ombra feconda.
Tutto il mio amore
tutto è questo mio mondo,
le finestre semichiuse di fine agosto.
Tutto mio amore
è il mio cuore che batte,
e ti lascia il posto.
Colgo anche l’occasione per fare i miei più vivi complimenti a Roberta per le sue poesie. Leggendole mi sono emozionato.
La ringrazio Gabriele, davvero.
cara Roberta, le tue liriche meritano di essere lette da tutti. questo blog può diventare il luogo dove scambiarsi riflessioni, poesie, giochi, sorrisi. baci
caro Moreno, vorrei che tu ascoltassi l’incipit della Cavalleria Rusticana, la prima romanza di Compare Turiddu a Lola e poi ne riparliamo insieme. baci
“O Lola ch’hai di latti la cammisa”….
Caro Gabriele, purtroppo non conoscevo quest’aria meravigliosa, ma ho seguito il tuo (mi permetto di darti del tu) consiglio con immensa gioia.
Ho capito il riferimento.
E ho anche capito che la bellezza rimane vorticosa nell’aria e che gli uomini possono coglierla. Chi in modo più sublime ( in questo caso Mascagni) chi molto meno (il sottoscritto). Ma è pur sempre la bellezza. La Bellezza, quella con la B maiuscola, possiamo addirittura chiamarla “emanazione del Divino”. Per mezzo del suo scintillare gli uomini hanno la fortuna di poter sfiorare, attraverso l’amata/o, il soffio potente dell’Anima tutta, ma solo se si uniscono e si fondono, se il cuore dell’uno si mette da parte e lascia all’altro il posto, appunto.
Questo è ciò che penso e nonostante i miei 28 anni la poca esperienza mi ha insegnato a tendere sempre alla Bellezza.
Ti ringrazio, è davvero un onore. Un abbraccio
Caro Gabriele,
mi risulta ancora un po’ difficile darti del tu ma mi piace molto, grazie. Ho una curiosità: che ne pensi dell’astrologia? Te lo domando perchè è una materia che coltivo da anni con passione. Non m’interessa come forma di divinazione ma come strumento di conoscenza interiore. Grazie per l’apprezzamento delle mie poesie e grazie a Moreno: ricambio e dico che sono felice di questo nostro discorrere.
Caro Gabriele, quando ho letto la tua risposta e ho immaginato ciò che stavi dipingendo nella tua mente, ho riso forte dentro di me e mi si sono inumiditi gli occhi.
Vorrei anch’io complimentarmi sia con Moreno che con Roberta per le loro liriche incantevoli. Mi piacciono le poesie d’amore, gli istanti rossi e arancioni, i pomeriggi assolati…
Baci a tutti.
leggendo il tuo blog,carissimo gabriele mi da la speranza che questo mondo si può modificare ,cambiarlo è difficile,proprio partendo dalla nostra interiorità. L’aiuto delle tue proposte letterarie mi è stato d’aiuto ,avrei in piccolo desiderio di assistere alle tue lezioni ,vedi la mia curiosità è sempre grande perchè ho sperimentato su di me le nostre patologie che irrompono dentro e ci fanno vivere male. Più libri e più lberi.
con immensa stima
rosario naddeo
Caro Gabriele,
ti scrivo da Verona per informarti del centro di lettura
All’Ombra del Gelso, di cui potrai leggere ulteriori informazioni sul mio sito web.
Ma quel che mi preme è farmi portavoce di ampi consensi e grandissima stima del gruppo veronese dei Liberi Poeti del Gelso per il tuo lavoro e la tua opera, alla quale sentiamo in qualche modo di aderire. I nostri incontri si caratterizzano per una particolare attenta ‘lettura’ dei testi, prevalentemente di poesia, volta a migliorare e affinare la nostra percezione del mondo, secondo il metodo della Filosofia Integrata, parto della mente della sottoscritta. I riscontri sono molteplici ed entusiasmanti…te l’assicuro!
Verresti a Verona all’Ombra del Gelso, in una piccola libreria dove, accoccolati tra i libri, in una magica e stimolante atmosfera si dipartono spirali maieutiche di particolare efficacia?
Ti aspettiamo
Anna
gentilissima anna,
ho letto il tuo invito a g.laporta ,mi piacerebbe sapere degli e venti che il centro propone ,sentire o leggere delle poesie delle liriche in questo periedo storico
è molto importante perchè la poesia è vita e non è dicitale
un grazie di cuore
rosario naddeo
Gent.mo Dott. La Porta,
studio psicologia sono da sempre affascinata e amante dei misteri dell’animo umano.
Sono piacevolmente colpita dal suo sito, dall’immediatezza e passione dei suoi racconti, dalla comunanza di valori, dall’amore per la conoscenza e la ricerca dei significati più profondi e nascosti della vita.
In un mondo assopito, arroccato in se stesso, le sue parole risuonano familiari come l’eco di un mondo lontano….
Cari saluti
Gisella
cara Anna, penso di si, verrei volentieri. dipende dalle date. ma lo sai che insegno da cinque anni a Verona? sono all’Istituto Berheim.
il 7 febbraio (sabato) sarò lì . adoro verona. baci.
caro Rosario, anche a me piacerebbe la tua presenza. io scrivo sempre le date delle mie lezioni. se sei nei paraggi…baci
ed ancora Cristina cara, almeno tentiamo di avere il coraggio, no?…e poi sapessi quanto piacciono a me le poesie d’amore, gli istanti rossi e arancioni, i pomeriggi assolati…baci
Esatto, Roberta! perchè anche per Jung l’astrologia era lo studio dell’Inconscio. E dato che l’Inconscio è appunto inconsapevole, sapendo oggi quale è il suo stato per la persona X, potremo individuare anche come si comporterà da qui a qualche tempo. baci
carissimo gabriele
per me è un onore ricevere la tua attenzione nei mieI confronti,sò che stai leggendo il nuovo testo di tomas moore edito dalla Moretti e Vitali,perchè non ci onori a venire qui a bergamo a fare delle trasmissioni su questo testo, per un gradito omaggio a questa grande casa editrice,ma sopprattuto a Carla Stroppa ,la quale non esiste una definizione ben precisa nei dizionari ,la quale ha una grande empatia ,io la definisco l’espolaratrice della nostra oscurità.Poi quest ‘anno ho un ottimo Aglianico fatto da me ..a Dioniso ..più farmaco di cosi per LEI
CON IFINITA STIMA ROSARIO NADDEO
vedi Moreno, quando compare Turiddu dice a Lola:”..se io moro acciso e vagu in PAradiso e non ci trovo a ttia, mancu ci trasu…” proferisce la più bella eresia immaginabile. Quella di negarsi persino l’Eternità per amore del partener. E’ definito il grado più “ALTO” dell’Amore. quello “FOLLE”. baci
Già Gabriele, l’amore FOLLE, quello in cui ci si annenta “al fine dell’altro”. Ma è un annichilirsi consapevole, carico di passione, volontà, dedizione. Compare Turiddu è addirittura disposto ad un sacrificio estremo ma, forse, perchè ha capito che la vera Eternità esiste solo attraverso l’incontro con Lola, lo scioglimento nell’amore TOTALE per e dell’altro. Solo in questo caso il Paradiso ha ragione d’essere. Mi viene in mente un timido riferimento, “La ballata dell’amore cieco” di De Andrè, in cui il protagonista si uccide per volontà dell’amata, ma compie il gesto estremo con piacere perchè senza lei non proverebbe l’estasi eterna, il Paradiso appunto. E’ Amore Folle anche questo..
Perdonatemi voi tutti se vi regalo il mio pensiero del giorno, ma voglio condividerlo con voi, amanti di Sofia..
Guarda com’è selvaggio
questo mio nulla di pensiero.
Oddio sto impazzendo
sguarnendo smembrando
giacendo crollando
vivendo ansimando
morendo – ma quando ? –
svolgendo un rimando
compiendo uno sguardo
cantando un mio canto.
Ma forse è un gerundio,
il mio cuore,
un verbo soltanto.
Grazie Gabriele
Caro Gabriele,
sai per caso qual è il tuo ascendente?
Se vuoi, posso farti la carta del cielo, ma mi occorre l’ora di nascita.
A moreno vorrei dire che presiedo la giuria di un premio di poesia e lo invito a partecipare. Tu, Gabriele, potresti venire come ospite d’onore! La toscana, la mia zona, a giugno è stupefacente…e l’ospitalità sarebbe degna della tua persona! Tu decidessi di venire, mi vedrebbero fare le capriole in mezzo alla piazza! Pensaci! Pensateci! Una bella occasione per stringerci la mano!
Roberta, io sono Toro-toro, ma ho un’opinione diversa dell’Astrologia e poi un giorno te la racconterò.
Ti ringrazio dell’invito; devo confrontare le date, anche perchè nel mese di giugno ho tutta una serie di incontri prefissati dall’anno scorso.
baci
caro Moreno, quando si ama davvero il partner, fare l’Amore dischiude una dimensione conoscitiva. l’Io si trasmuta e (forse) muore al passato. nasce una nuova persona “conoscente”. Forse, nei casi più straordinari, si tocca il Divino, come una folgorazione. Infatti Eraclito dice “Su tutto domina la folgore”, (DOMINA!)
dai Rosario, organizziamo, organizziamoci. baci
Cara Gisella, benvenuta. Hai ragione è proprio un mondo. Ma non lontano. E’ stato obliato. E’ “dentro”. baci.
Rosario Anna E le poesie.
(quanto mi piace che vi parliate!)
Gabriele, ti comunico la data del nostro premio di poesia. E’ il 27 giugno: sabato sera. Tu decidessi di realizzare un miracolo per tanta gente, ti dico che andresti incontro a un ottimo cibo, luogo e panorama strepitoso, gente semplice e simpatica, niente telecamere, alloggio, per te e per chi ti accompagna, in un meraviglioso agriturismo….serata appassionata e assolutamente NON NOIOSA…..noi siamo nemici degli accademici e dei loro salotti!!!!! Sono sicura che non te ne pentiresti. Tu fossi libero per quella data ti darò più delucidazioni. Ah, scusami: ti scrivo da un posto magico, tra la vetta dell’Amiata e la maremma.
Caro Direttore,
giorni fa, esttamente il 19, riferendomi alle parole di Garcia Marquez sull”immaginazione, Le ho mandato ,, quanto scrittomi da un amico a commento di un mio romanzo di recente pubblicazione.Speravo, in verità, di stuzzicare in tal modo anche la Sua curiosità, ma fino ad ora non ho ricevuto da parte Sua alcun riscontro. Forse ho sbagliato, a scriverLe al Suo indirizzo Rai, ma non ho molta dimestichezza con l’elettronica e non mi ero accorto della possibilità che sto ora utilizzando. Ho comunque letto che sarà nella Tuscia intorno ai primi di settembre.: io, dopo aver insegnato per alcuni anni Lingua Tedesca (grammatica e sintassi, la letteratura era affidata a Giorgio Manacorda) proprio in quella Università e dopo aver girovagato per il mondo per quasi trenta anni, mi sono ultimamente ritirato sul Lago di Bolsena, mia terra di origine, e sarei felicissimo di incontrarLa..Intanto La saluto con particolare stima e grandissima simpatia. Giuseppe Poli da Marta (sponda opposta rispetto a Bolsena)
Caro Gabriele, è vero..su tutto DOMINA la folgore. La stessa che mi colpisce ogni momento in cui io pensi alla mia compagna. Sai, pochi giorni fa le ho detto che la “invidio”, perchè lei può stare con se stessa ogni momento, mentre io posso vederla solo per qualche giorno durante la settimana. Lei ha sorriso, io sono rinato e rinato e rinato in lei. Lo so, lo so, questo forse potrà essere giudicato come amore possessivo, ma non è così. E poi, forse, non si ama anche un po’ per egoismo? Perchè l’amore ci rende vivi, ed ogni uomo è assetato di vita…In questo splendido blog non si ha paura di raccontarsi, gentilmente, dolcemente. E’ meraviglioso.
A Roberta: ti ringrazio per l’invito, parteciperei molto volentieri, anche se non mi ritengo un “poeta”. Parteciperei con gioia anche per l’opportunità di visitare la zona in cui si svolgerà il concorso, dev’essere davvero magica…
Vi lascio con qualche pensiero di nuvola
ANCHE TU SEI LA ROCCIA
Anche tu sei la roccia
di questo tempo.
Se solo sapessi volare
ti seguirei
dentro gli abissi del cielo
e sulle colline
e le vigne dal ramo contorto
sapienti nel vino e nel mosto.
Se solo sapessi volare
avrei anch’io due ali potenti
per correr le nuvole e tenerle ai ginocchi.
Se solo sapessi volare
legherei gli orizzonti e le strade
i giardini fioriti e le viole d’aprile,
il triste risveglio dei davanzali.
Ma sono io, dolce ricamo,
a tenerti alla terra in catene,
a gridar che non esisti
perché questo, a me stesso,
conviene.
Baci baci baci e un abbraccio
MAremma e Amiata. Un sogno. Per il 27 ho già un impegno. Vediamo se posso spostarlo senza offendere nessuno. grazie di tutto.
Caro Giuseppe, purtroppo in RAI, per colpa mia, c’è sempre un po’ di confusione. Mandami il testo in via Sangemini, 42, 00135 – roma. baci
Salve. Volevo sapere se per caso hai ricevuto il mio piccolo Libro delle Domande poiché l’ho spedito già il 7 gennaio all’indirizzo di Via Teulada..
Il mio timore è che non sia (ancora?) giunto a te.
In ogni caso ti rinnovo il mio invito a visionare il mio “spazio” su myspace (www.myspace.com/robertopinetti) anche in relazione al mio lavoro artistico.. se riesci-vuoi.
Mi farebbe molto piacere. Grazie ancora.
Roberto Pinetti
Gabriele, ok. Attendo istruzioni. Se riesci a venire, ti organizziamo un bel soggiorno di tre o quattro giorni in agriturismo. E sono pronta a scommettere una punizione in ginocchio sul granturco che non te ne pentirai e starai benissimo, immerso in un verde che acceca, tra olivi, castagni e faggi, vista mare e montagna, a un passo dalle terme e dal cielo.
Ti faremmo anche visitare un paio di posti magici sconosciuti ai turisti e di cui siamo molto gelosi: uno di questi si chiama ” le buche delle fate” !!!
Sarebbe solo vacanza, a parte una chiacchierata il sabato sera con persone semplici e allegre, tra vino, ottimo cibo e versi di poesia.
Ti prego, se ti è possibile, non ci deludere! Vogliamo te perchè saresti la persona giusta nel posto giusto. Ciao.
Moreno, ti mando di tutto cuore, alcuni versi di George Eliot (pseudonimo della Stevens): “non mi basta di essere amato/voglio che mi si dica che sono amato/ il silenzio è già troppo vasto/ nel regno delle ombre”. inoltre, tutti i trattati alchemici conducono a “io sono te, tu sei me”. come vedi, condividevano il rapporto che hai con la tua amata. baci
Roberto , lo farò sicuramente. il libro non mi è ancora arrivato, almeno non mi pare. lo farò cercare meglio. ciao
autori e vini
caro gabrile
da dieci anni che mio accopagni ,soprattutto nei momenti difficili che ho vissuto, la terapia per uscire dalle patologie che noi tutti soffriamo sono state le tue proposte letterarie. Con le quali le abbinavo con dei piccoli sorsi dei vini buoni,oggi sto sviluppando un menù di abbinamento autori-vino
Per esempio
Susanna Mati
va letto con un buon NOVELLO DI ROCCA DEI MACINI
oppure con un AGLIANICO DE VULURE
che a secondadel’età ,ha un colore che và dal rubino al granato , al palato si offre asciutto sapido ( nel gergo enoloco significa ricco di sali minerali)
Hillman con TAURASI del 2000/2006
campania vino dei poeti ed Hillman è prciò che è consigliato il taurasi ,vino ha un intenso colr rubino invecchiando assume riflessi aranciati profumi sono complessi,con sentori di marasca ,di viole e di spezie ,in bocca è asciutto,tannico,persistente,potente
G.PARIS . si abbina con un buon PRIMITIVO
che alcuni ritengono parente stretto dello zinfandel californiano,rosso porpora ,profuma di frutti di bosco è generoso , imperativa versione secca
CARLA STROPPA nella complessità dei gusti ,carla ,come è la pesona stupenda, può essere abbinata dal INFERNO dela valtellina al CERASUOLO DI VITTORIA,vino ottenuto da uve di frappato e calabrese con piccole percentuali di nerello mascalese,al naso offre sensazioni di frutti rossi e di spezie,in bocca caldo e vellutatol.provare per credere.
udite udite amici di gabriele
come va abbinato il nostro caro direttore ,quando si legge o si ascolta?
chi indovina ?
vince una bottiglia di
CONTROGUERRA d’ABBRUZZO
sono aperte le scommesse
baci a tutti
il vagabondo dell’anima
rosario naddeo
Caro Moreno,
mi fa piacere sentire che parteciperai al premio. Scrivimi a carloeroberta@tiscali.it e ti darò gli estremi del bando.
Ciao.
Un bacio a te e uno a Gabriele
caro gabriele
è l’una di notte,ho riletto con immenso piacere PENE D’AMOR PERDUTE , quando sento alla tv un’altra notizia di un nuovo strupo,come uomo mi vergogno,mi rendo conto che non c’è più poesia, ovvero non esiste più l’essenza umana.Leggendo il tuo blog sento una speranza ma come scrive hillman quello che fuori è inquinato entra dentro di noi.Leggere delle poesie ,liriche ,pensieri che sono pubblicati da tante persone che fanno anima mi rallegra tanto,ma il pensiero che ogni due minuti ci sia uno stupro divento triste.Ho letto un pensiero di anna scogliamiglio (penso che sia svizzera come me) che evocava il perdono ,penso che è una persona che ha patito come me,la forza delle sue parole va elogiata,
e questo è merito tuo,la qualità della vita va migliorata sta anoi portare il chicco nel grande granaio,uniamoci e agiamo per limitare i danni del potere e del rigore due modelli che hanno rovinato e seppelito l’essere umano.E’ vergognoso per la civiltà moderna tecnologicamente avanzata e poco sviluppato a livello umanistico.Nemmen all’anno zero siamo manca ancora molto per arrivare a zero,stavo gustando un vino che mi hanno regalato dei monaci di Bolzano si è chiusa pure la gola,in nome degli uomini poeti DONNE VI CHIEDO PERDONO,è vero mi avete fatto soffrire il dolore che mi avete dato per un amore non corrisposto ,quelle pene atroce per me sono state un dolce dolore,ma la violenza che subbite non è degna di questa civiltà
perdonatemi
il vagabondo dell’anima
rosario naddeo
grazie mille Roberta, farò il possibile. baci
questi accostamenti sono deliziosi. Jung a che vino lo abbineresti?
caro rosario, queste violenze non sono degne di nessuna civiltà. comunque pensa che ogni dcimo di secondo ci sono due persone che si guandarno negli occhi e fanno l’amore. bisogna costruire amore.
Caro Rosario,
hai chiamato in causa gli afecionados di questo sito e, nonostante non m’intenda molto di vini, ti rispondo con piacere. Io il nostro Sommo lo abbinerei alla malvasia. Biondo e luminoso, questo vino dolce ma mai stucchevole si abbina sia agli antipasti che al dessert, senza spezzare la continuità del gusto e dell’abitudine. Un’abitudine che si rinnova come fosse sempre la prima volta. Ciao.
Grazie Gabriele,
è un sogno pensare di averti qui. Non parcheggiare l’idea e fammi sapere. Riguardo al vino adatto a te, che ne dici della mia scelta?
Forse, non essendo un’esperta, ho tralasciato un vino più adatto ed ho toppato. Ho cercato di orientarmi su un vino che non fosse troppo deciso eppure capace di emozionare l’anima, oltre che soddisfare il gusto.
Ciao…….la tua pazienza mi commuove …….
Tanta fortuna a te…..
per roberta ho messo in paio una bottiglia di controguerra d’abruzzo chi mi indovina come va gustato il nostro amatissimo G. LA PORTA
,POSSO DARE UN INPUT G.LP. ,RESTITUISCE QUELLO CHE RICEVE E L’HO TRASMETTE A NOI , LA SUA MAGISTRALE SOFIA DEVE LASCIARE IN BOCCA QUALCOSA CHE DURI E LASCIA UN SAPORE GRADEVOLE?
TI CAPISCO CHE E’ DIFFICILE ,MA SONO SEMPRE A DISPOSIZIONE
CON AFFETTO
ROSARIO NADDEO
JUNG CARO GABRIELE
CI SONO TANTI VINI TOSCANI,CAMPANI ,VENETI ECC.SONO RIUSCITO ADB AVER DEI CONTATTI CON UN MODESTO PRODUTTORE SICILIANO ,IL QUALE CON AGGIUNTE DI UVE NERELLO E MOSCATO DI NOTO SI OTIENE UN VINO OTTIMO MA MOLTO COSTOSO ,FORTE, COLOR NERO E IRROMPE IL PALATO,TI RIPETO NON E’ COSCIUTO ANXCORA E NON HA IL MARCHIO DOCG ,TI RIPETO COSTERA’ UNA CIFRA,COME FINISCE L’ITER ANALITICO TI INFORMERO’
SE NON SCOPRIVO QUESTO VINO, JUNG SI ABBINAVA ,CON ,IL CHIANTI,OPPURE IL TAURASI CHE NON E’ ALTRO CHE AGLIANICO VISTO CHE LA NATURA E’ GRANDELE VITI DI TAURASI SONO 200 METRI PIU’ SU’DELLE TRADIZIONALI VITI I AGLANICO E HA UN PH MENO ACIDOSO DELL’AGLIANICO TRADIZIONALE E PIU’ BUONO E SI PUO’ TENERE IN CANTINA PER ANNNI E NON DELUDERA’ MAI NESSUNO E SEMPRE OTTIMO,PER I MAESTRI CI VOGLIONO GRANDI VINI
ANCHE IL BAROLO ANNATA 2004 E’ OTTIMO
UN CARO SALUTO
ROSARIO NADDEO
afecionados è plurale o singolare? l’ignoranza è una gran brutta cosa………….
Caro Gabriele, grazie per avermi riportato quei versi meravigliosi, ora la mia innata curiosità mi spinge a ricercarne la fonte, e sarà un arricchimento..Di tutto cuore, ti ringrazio!!!!! E poi, con un pizzico di vanità (spero di essere perdonato) sono contento e onorato di condividere (nel mio piccolo) qualcosa con i grandi maestri del pensiero alchemico. Ora però non vorrei passare per tracotante, è solo un piccolo pensiero d’amore…”IO SONO TE, TU SEI ME”, ma quanta bellezza in questa sorta di “GIOCO DEL ROVESCIO” (Tabucchi mi perdonerà) che porta all’Amore Essenziale.
A questo punto, Gabriele, di tutto cuore, vorrei regalarti (se me lo permetti) qualcosa anch’io, qualcosa di molto caro, come fai tu ogni volta in cui condividi con noi la tua passione e la tua cultura, insegnandoci ad imparare…
MADRE
Questo è il figlio che ti chiede
che ti illumina il ricordo.
Alta sulle spalle
ti ho lasciata
con le mani sporche e tese.
Alta come Dio
e in Dio infinita,
anche tu immortale e in croce.
Ma eri un grido disperato,
la preghiera
detta sottovoce.
PADRE
La macchina e il rumore,
le mani e la fuliggine,
la macchia e il tuo sudore
e tu che mi amavi
anche tu nell’infinito.
E tu nell’Uomo semplice
ci lasci alla deriva.
A me rimane l’argine
di un fiume senza riva.
Grazie di cuore
Moreno
A Roberta: grazie mille, ci proverò, anche se le mie sono parole semplici, ci proverò. Grazie mille. Un abbraccio forte forte
Se termina con la esse, allora è plurale! E comunque è meglio scrivere come si mangia………
cara Roberta la tua scelta del vino mi sta benisssimo. considera che io adoro tutti i vini. con la fantasia sogno di andare in Sudafrica, o in Cile o in California, perchè mi dicono che lì ormai, hanno dei prodotti enologici straordinari. baci
ciao rosario, sono curioso di leggere che cosa ti risponde roberta.
caro Rosario, condivido pienamente. a mia volta a Jung farei assagiare, verso mezzodì, un cartizze appena fresco.
falanghina o greco di tufo ,che sono fermi e gradevoli
oppure un franciacorte dei colli di iseo,per JUNG penso che sia molto difficile trovare un buon vino,ti fà piaciere se facciamo nascere un dibattito quale vino è abbinato Jung”?..
che costellazione è questo vino……
come la nostra anima con dei paradossi.
a roberta un simpatico saluto ..e tenace mi sembra di capire continua cosi la scommessa è sempre in atto come va abbinato il nostro Amatissimo GABRIELE,su forza ……
cordialmente
rosario naddeo
Caro Moreno,
sento l’urgenza di dirti che, nonostante le tue poesie siano tutte degne di nota, la lirica “Madre” è superlativa. Complimenti. Ciao.
Caro Rosario,
io ” quella malvasia ” me la gusterei su un’altura di Karpathos, tra mare e vento, a temperatura ambiente, servita nella coppa della mano. E, scalza, vestita con una gonna a fiori e una blusa di mussola verde acqua, scenderei a brindare coi pescatori, nella luce fioca di una taverna sulla riva. Più tardi porterei la bottiglia con me, ad ululare alla luna e ad aspettare l’alba e una nuova ispirazione.
ok. Sgancia il controguerra d’abruzzo.
Sto scherzando…. Ciao. Bacio.
Gabriele,
mi auguro tanto di non risultarti fastidiosa, ma questo blog mi rapisce sempre di più. Mi sembra d’essere ospite in casa tua e di condividere con gli altri amici il piacere di starti vicino. Dimmi una cosa: noi tutti, ( e mi auguro di incarnare il desiderio degli altri tuoi corrispondenti), cosa possiamo fare per te? Che cosa ti farebbe piacere? Come possiamo dimostrarti la nostra stima e la nostra solidarietà?
Mi fa piacere che hai apprezzato la mia scelta, riguardo al vino. Non ti so associare ad un rosso marziano, ad un corposo e ghiacciato saturno o ad un asciutto e secco urano: tu hai il retrogusto morbido di Venere e il frizzantino folle di Dioniso.
Non volermene. Ti mando un bacino. Ciao
per fortuna che roberta non era una grande stimatrice
di vino….. ma penso e sono convinto ..che è un peperoncino… e ama la vita ..come diceva Jung dobbiamo abbandonarci al destino ..e nelle sue parole che vedo che ha questa indole echeggia nel suo fondo poetico della mente , questa virtù va premiata mandami l’indirizzo che con grande sincerità ti invio un barbera che dovrò inbottigliare fra un mese ch ho fatto io
con infinita simpatia
rosario naddeo
ps quello che dicevi al direttore cosa possiamo fare per lui, penso di aver capito e quello che noi stiamo facendo adesso
il blog lo chiamerei villa gabriele cosa ne pensa direttore?
Carissima Roberta, che dire? Troppo buona, ti ringrazio di cuore. Quei poveri versi sono righe di dolore. Grazie per aver capito
quello che desidero è ciò che già c’è in “ghianda”. un blog. giocoso e fiorito. con tutti che parlano a tutti. baci frizzanti.
Roberta? Roberta! Ma come sei Afroditica. Baci
E’ vero anche per me. baci
va bene. Benissimo, Rosario. ognuno pensi al Dioniso adatto a Jung. baci.
ormai, roberta, si usa sia al plurale sia al singolare. va bene comunque.
queste tue liriche, Moreno, le metto nel novero delle “Folgorazioni”. baci.
Gabriele, aspetto il seguito del tuo racconto non solo per partecipare il tormento di Donata ma per il piacere di assaporare uno stile narrativo elegante, sobrio e fresco allo stesso tempo.
Ma come fai a trovare il tempo per fare di tutto e di più? Mangi spinaci come braccio di ferro o sei un highlander? O sei semplicemente, incredibilmente felice? Insegnaci.
Moreno,
dietro ai tuoi versi belli, c’è una bella persona. Grazie. Quanti anni hai? Io ne ho 46. All’anagrafe, però, perchè fuori dalle coordinate del tempo…. siamo tutti dei vecchi bambini !
Ciao
Rosario,
ti ringrazio, ma non voglio il vino: mi basta e mi rallegra la tua voglia di giocare con me.
Un abbraccio
Per tutti:
Chissà se in futuro lo berremo tutti insieme davvero un buon bicchiere di vino….
e magari anche qualche stuzzichino…..
Caro Gabriele, cosi mi emoziono…Grazie
E’ un complimento importantissimo per me…Ma non capiti mai sul Lago Maggiore? Non so, qualche conferenza, qualche incontro culturale, una buona bevuta di rosso? Allora, spinto ora da un sentimento di felicità globale, un estremo moto dell’anima, mi permetto di regalare a tutti due righe veloci d’amore..
Ritrovarti qui, appesa a un saliscendi
impolverato. I tuoi universi lenti
e misurati;
riemergono in stenti profili
caduchi e stilizzati.
Appena ti possiedo – che pretendi? –
sospiravi.
Mentre nuda stavi
nel mio mare di solitudine.
gentilissimo direttore
rimane sempre in cantiere la mia proposta di fare una trasmissione qui a bergamo sull’ultimo testo della Moretti e Vitali,impegni permettendo.
aglianicamente
rosario naddeo
cara roberta
voglio dedicarti delle rime che mi sono venute spontanie, peciò se interpreti qualcosa di offensivo, chiedo anticipatamente scusa e perdono…sgancerò qualcosa per riparare il maltorto:
La tua anima sà volare
sopra i cieli,i tetti e le strade
riempi il cuore a chi è distrutto dal dolore
con una semplice parola d’ amore
pietà misericordia e perdono
e tutto quello che hai in dono
udite udite udite
sai interpretare anche Afrodite
con il tuo cuore frizzantino
unisci anche chi non tiè vicino
e con un buon bicchier di vino
rimani sempre il nostro amato peperoncino
in fede
rosario naddeo
(Bene)
ovvero LA VILLA DEI MATTI ? per me va bene, rosario. baci
Preghiere da “Le Confessioni”(S.AGOSTINO).
Tardi ti amai..
Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace (10, 27, 38).
UN SALUTO A TUTTI
ANGELA.
Salve gabriele! Mi può aiutare a riflettere un pochino? Io credo che… soltanto chi sogna può sapere di vivere. Ma, secondo Lei, che cos’è il sogno per Anima? Come lo vive?
per moreno
complimenti per le tue parole,volevo intervenire quando hai scritto quella poesia sul dolre non ho avuto il coraggio ,perchè hai toccato qualcosa che ho dentro,sai descrivere bene le nostre passioni di nuovo le mie congradulazioni. Anzi in nome del dolore
ho trovato la libertà di evadere dalle nostre crudeltà,poi c’è villa Gabriele,che è la nostra casa virtuale dove volano nei nostri cuori ,la pietas e la gioa frizzantina di vivere
complimenti ,complimenti
un abbraccio di libertà
rosario naddeo
Maestro, il suo blog ci voleva.
Ho bisogno di trovare una strada ed una speranza…La seguirò
(a me sembrano versi gioiosi, no?)
cercherò di fare il possibile, rosario. gewurztraminermente.
(così non vale Moreno. troppo struggente)
roberta
comincio ad essere un po’ sereno.
per tutti:
vedremo…tutto è FATO
L’importante che ci sia la felicità
(L’INTERRUZIONE DEL DOLORE)
cara roberta e caro direttore
tornare a casa e chiudere LA PORTA ,alla vita tormmentata ,che ci hanno imposto, e aprire LA PORTA a villa Gabriele è un toccasana . Potresti dire che qui c’è nell ‘aria un principiodi DEMENTIA PREOCOX?
gia aprire il blog per me signifca che ho il cervello è ancora sano con quello che vedo e sento dovrei impazzire se riesco a ricordarmi che c’è il blog vuol dire che è un dato positivo ,a pensare quello che succede fuori dalle nostre mura è meglio essere “MATTI ” qui che fuori. Come diceva TROISI nella testa non ci sono i complessi ma le orchestre ,io aggiungo “le catastrofi”.osservo il mondo chiedendomi come diceva TOTO’
MA QUESTO DOVE VUOLE ARRIVARE?
allora facciamo circolare le nostre frizzanti idee ,e poesia
a te roberta ti lascio il mio motto che dico sempre quando incontro persone rapite dalle sue crudeltà,ovvero anima non curata,
L’AMORE DA’ ..L’AMORE TOGLIE….
con affetto
rosario naddeo
A Roberta: non so come ringraziarti…non so se potermi definire una bella persona..ti ringrazio di cuore. Preferisco considerarmi un essere “pensante” ed uso questo tempo del participio appositamente perchè indica una azione mobile, non statica, in continua evoluzione mentale…ma qui dentro, di uomini (in senso lato, uomini e donne) pensanti ce ne sono molti, tutti direi. Proprio perchè il caro Gabriele è uno dei massimi esponenti del pensiero “mobile”. Comunque ti ringrazio e ricambio l’opinione. Anche tu per me sei una bella persona. Ah, dimenticavo, di anni ne ho 28. Ed hai ragione, siamo un po’ tutti dei vecchi bambini.
Di solito l’uomo tende ad assumere quale unità di misura della vita la “lunghezza” (o durata) della stessa, conferendo alle cose, azioni, vicissitudini, pensieri, modus vivendi, un peso in base a tale unità. Ma la vera unità di misura ritengo non sia la lunghezza, bensì “l’intensità”. Quindi dipende tutto dalla passione, dall’intuizione, dal sentimento, dall’espressione esterna di se stessi. Dal modo, non dal quanto..
Un abbraccio.
A Rosario: mi pare superfluo ringraziarti. Quello che hai scritto mi ha riempito il cuore. Non è forse lo scopo di chiunque scriva, esprima un sentimento, si esponga, vedere negli occhi degli altri la stessa emozione, capire che non finisca tutto nel vento (citazione musicale) ma che qualcosa rimanga impresso anche senza e dopo di lui? E’ così dolce e stupefacente sapere di essere riusciti a comunicare a qualcuno, e con qualcuno, un’emozione provata e vederla riflessa e compresa nell’animo altrui. Quasi senza dover aggiungere altro.
GRAZIE. Un abbraccio di libertà anche a te.
Ok, veniamo al grandissimo prof….è vero, ho usato un tono struggente, ma non è forse l’amore a suggerire, ad intimare quasi, di struggersi per qualcuno? Non capita forse di amare talmente una persona, e quel preciso istante trascorso con essa, da desiderare di non provarlo più, di essere abbandonati, di non rivederla più, per poter ripensare a quell’istante con una forza (melanconica) ed un ardore e passione tali che ci facciano dire: io c’ero, ho provato tutto questo, ero presente e attivo. Insomma, forse dobbiamo provare un dolore forte per gustare pienamente quell’istante di ampre puro. E l’attesa del momento in cui ci ripenseremo e ci scioglieremo nel sorriso sanguinante ma dolcissimo, vale quanto l’attimo di amore stesso. Grazie Gabriele.
Chiedo scusa per la lunghezza dell’intervento e vi ringrazio di cuore, amici del blog, per tutto ciò che siete.
Il gioco
Tu non sei il gioco
che vibra
che tende lontano.
Tu non sei il gioco
che scivola, che perde di mano.
La linea imperfetta
del canto del mondo
io resto impietrito
che ascolto e non sento
che parlo da solo.
E guardo alle stelle
aggrappo la mano alla tegola.
Tu non sei il gioco,
tu sei l’avvento
e la regola.
nella casa di Jung a Bolingen c’è questa scritta: “VOCATUS ATQUE NON VOCATUS, DEUS ADERIT” (chiamato o non chiamato, il DIvino è vicino) baci
Fortunato, Shakespeare dice: “Non siamo forse noi fatti del tessuto dei sogni?” e IBN ARABI dice: “Noi siamo immaginazione, tutto è immaginazione”. baci
Angela, pensa che questi pensieri in versi di S.Agostino li ho presentati nelle mie trasmissioni e ti ringrazio di averli mandati a tutti noi. per quanto mi riguarda, Agostino qui coglie l’archetipo Divino della Bellezza, ovvero l’archetipo IN-DIVINO della Bellezza.
Caro Gabriele,
ho aspettato tutta la settimana (l’attesa è gioia!) di ritrovarti alla televisione. Mi sono alzata presto anche stamani che è sabato.. Penso che andrò oggi stesso in libreria a cercare Amore di gruppo. Come fai a essere cosi intrigante nelle tue proposte? Ringrazio(ma non so bene chi) per avere incontrato il tuo cervello e la tua sensibilità. Gli uomini con questo tipo di “cultura” sono rari. Sembri una persona molto felice, con un percorso difficile alle spalle, che ti ha portato ad essere quello che ora dimostri a tutti noi di essere. Sto guardando il mio bosco attraverso i vetri e anche se oggi la giornata è grigia e piovosa, sono gioiosa dentro. Un bacio
Sono incredula e impotente di fronte al fatto che tutto quello che c’è di interessante alla televisione sia trasmesso di notte. Non posso credere che le persone che mi circondano (non i miei amici che definisco diamanti che brillano nel buio) preferiscano calcio, telegiornali (è giusto il sapere, ma la coltura è altro), stupidaggini che ti ottenebrano il cervello e annullano il pensiero. Pensi che sia una fuga da se stessi? Il riempirsi la testa di nozioni e notizie e test e quiz fa sì che il pensiero non vada all’essenziale, perchè è deviato da innumerevoli ostacoli? Grazie per la pazienza che dimostri nei confronti di tutti noi che ti scriviamo. L’impressione (esaltante) è che tu sia sinceramente interessato e contento di rispondere a ciascuno di noi. GRAZIE! Mi piaci molto.
caro moreno, dopo qualche giorno eccomi. come vedi, l’unica età che conta è quella di ANIMA, di cui una parte è infinita e quindi A-TEMPORALE; l’altra è più legata al corpo, ma in questa dimensione le cause e l’effetto si confondono. quindi tu sei un giovane pieno di spirito o sei una “vecchia” anima, che essendo pieno di spirito, è finalmente giovane? nel senso che finalmente può esprimersi?
…mi associo a fare i complimenti a rosario…
i tuoi versi…animae meae, si vos valete, nos valemus (Cicerone) anime mie, se voi state bene, anch’io sto bene.
Carissimo Gabriele, bentornato!!!! come è andata a Verona? ma quanto “invidio” (in senso buono, ovviamente) tutti i suoi allievi? Cosa darei per poter assistere ad un suo seminario….
Allora..Innanzitutto le due parti di ANIMA, finita ed infinita…Mi permetto di essere pienamente d’accordo con te (ma poi come si fa a dissentire? più ti “conosco” e più apprendo quanta conoscenza e saggezza tu rappresenti…). Grazie.
Per i complimenti, beh basti dire che mi emoziono come un fanciullo di fronte al mondo e alle sue forme incredibili, vale a dire che mi fanno pervadono di “bellezza”. Grazie davvero.
Per quanto riguarda il discorso dello “spirito giovane” e della “vecchia anima pervasa di spirito” sono rimasto immobile. E’ come se qualcosa, a quelle parole, si fosse risvegliato in me…Io propendo per la seconda ipotesi, una “vecchia anima”, in senso ermetico, ovviamente. A volte mi pare di poter “odorare” e sentire, etimologicamente parlando, un tempo diverso da questo, un tempo “antico”, sopito, ma con il termine “tempo” non voglio esprimere il tempo scientifico, quello asservito ai sensi pratici, non solo. E’ qualcosa di più, forse una dimensione altra, un’esperienza di vissuto A-TEMPORALE,di sensazioni e passioni, positive e negative, di altra “ratio”. Niente di paranormale, per carità, non che mi senta la reincarnazione di qualche anima del passato. Forse le sensazioni, e solo quelle, di qualche anima antica mi riesce di assaporarle, catturarle nell’aria. Forse. Mah, ubi maior……
Con immensa stima ti abbraccio.
All’amore
Perché parli
amore mio ?
Baciami di sera
nei silenzi familiari.
Non ricorderò
queste due vite
leggendarie
né la malinconia
degli anni.
Perché parli
mio sorriso ?
Aspetta che sia notte
disperando le falene.
Prendilo tutto
l’amore che va,
l’amore che viene.
Caro Gabriele,
sempre più spesso le luci della ribalta illuminano eroi senza valore che poi, per difendersi dagli effetti della notorietà, si arroccano su un Olimpo di carta stagnola. Ma nessun albero può toccare il cielo se non affonda le sue radici nella terra; nessun uomo che disdegni gli uomini potrà mai sollevarsi dalla sua umanità. Te lo dico perchè ti sei commosso per la visita di Rosario Naddeo; perchè Rosario ha rappresentato l’impulso di noi tutti; perchè la tua disponibilità reale, non virtuale, la tua emozione, confermano la sostanza del tuo apparire. Perchè sono stata amica di Mario Luzi, che dall’alto della sua sapienza aveva guardato per terra e mi aveva riconosciuto; te lo dico perchè l’amore di Prometeo si rinnovi ogni giorno contro l’odio dei titani e la strafottenza di tanti Dei di carta.
Baci a tutti
BACI A TUTTI
Un giorno, Gesù bussò alla casa di Francaesco,
il quale riconoscendo il signore disse
“Signore cosa ti posso dare?”
e Gesù rispose
“Solo Amore”
è questo che io trovo quando apro LA PORTA su questo blog
moreno, roberta, e tutti voi siete MERAVIGLIOSI
grazie
mi avete commosso
…………..grazie
rosario naddeo
peperoncino !peperoncino!
sei incredibile la tua femmilità e qualcosadi meravigliosa, come mangi cosi parli
in svizzera,la mia terra, si dice che le donne come te sono “terribili”
malvisamente
rosario naddeo
aribaci a te.
condivisione, Roberta. Ecco quello che “sento” ci lega.
Moreno…ma che bei versi! Li leggerò. credo che di tanto in tanto, come dice warburg, entrano in noi “cristalli della memoria” collettiva. energie “non” nostre che diventano di nuovo “argenti” in noi.
Caro Prof, quale onore, non riesco a dire altro, quale onore…Mi farebbe molto piacere sapere quando, ma “senza impegno” (come si dice), sempre che non abbia frainteso, ed in questo caso mi scuso. Grazie.
Ora la mia solita indole curiosa mi spinge a documentarmi su Warburg, e di questo ti ringrazio.
Sai, penso che tu per tutti noi stia alla Filosofia e alla mera conoscenza come Ungaretti alla Poesia. Anche tu discendi nel “Porto sepolto”, cogli per un istante la luce e riemergi per donarla agli uomini. Ecco, una sorta di novello Prometeo Ungarettiano…
Grazie, baci
Gabriele,
si, SENTO è il verbo. Difficilmente fiuto un androgino, uno che non abbia rinnegato o smarrito l’altra parte di sè. La tua femmina invece è viva, occulta e attenta come Diana cacciatrice. Tu non hai bisogno di sostenere duelli per ingraziarti una Dama che è già serva e padrona della tua volontà. Per questo, più che pensarmi, tu mi senti. E sono davvero pochi i fortunati possessori del Graal.
Ti voglio bene.
roberta, a BENE risponde BENE.
grazie, ma non sono altro che un entusiasta del Buono e del Bello (KALA’GATOS). niente altro.
la lirica la leggerò nella registrazione di domani mattina e poi ti saprò dire quando andrà in onda.
Grazie Gabriele, davvero di cuore..Chiedo scusa nel caso in cui sia apparso troppo invadente. Per me è un onore, un immenso onore. Non riesco nemmeno ad esprimere il sentimento che provo. Un vento improvviso di gioia. Grazie ancora.
Sai, io mi sono “appassionato” alla filosofia grazie ad un professore che al liceo ci fece RECITARE il “mito della caverna”, in modo che, vivendolo come una rappresentazione teatrale, riuscissimo ad apprenderne meglio il significato e, così facendo, anche il significante.
Tu ricordi molto quel modo di “insegnare” filosofia, cioè il totale coinvolgimento colmo di passione, mistura d’amore per il sapere e la scoperta di se stessi e di entusiasmo verso il prossimo. Credo basti leggere i commenti nel blog: quanti di noi hanno iniziato, o intensificato, un percorso di conoscenza grazie alla tua passione? Beh, è questo il dono più grande e vivo che continui a infonderci: la passione.
Grazie.
Ah, quasi dimenticavo…
Rosario, tu sei una persona GENTILE, nel senso più alto del termine. La gentilezza è una rara scheggia di luce tra i quarti di luna.
per Roberta.
Ho letto del Premio di poesia che tu presiedi. Ti volevo vhiedere se si può partecipare come semplici spettatori. Mi piacerebbe tantissimo! Abito un po’ più a nord, ma non tanto. Ti ringrazio
moreno ti ringrazio
come si fà a non essere fieri del tuo contributo,nella poesia il gioco ,che ho letto prima normale e poi al rovescio ,ossia dall’ultimo verso fino al primo ,è qualcosa di sublime ,c’è la vita ,le sensazioni che ogni essere PORTA dentro di SE’,
è il territorio di ANIMA ,e questo nella vita quotidiana io la tocco con le mani ,esce in noi li femminile la tenerezza e ogni persona vederai è un dono d’amore,con l’amore come si fà a non essere gentili , rispettosi e compassionevoli
una costellazione di bene
rosario naddeo
Qui. Qui da noi. tutto è acqua. Fluire sembra noi.
Baci. ho letto la tua lirica. La trasmissione va in onda Domenica 15 alle 6,15 circa. Raidue. (non dire nulla, già ti ho sentito)
Prof.Gabriele, seguo da molti anni la sua trasmissione domenicale e ne sono entusiasta, tante porte mi ha aiutata ad aprire….scrivo da moltissimi anni e mi farebbe onore poterle inviare qualcosa di mio. Ho provato molte volte a scriverle alla mail della rai ma senza successo. Per puro caso, stamane, ho scoperto dell’esistenza del suo blog.
Aspetto sue notizie, soprattutto dove potrei inviare i miei testi,
grazie Gabriella Gianfelici
via Teulada 66, 00195, Roma.
Ciao Gabriele,
rieccomi!
Voglio solo dirti che ho fatto un giro nei castagni ed ho visto che sono spuntati i crochi. Ne regalo uno a te, uno a Moreno e uno a Rosario.
Baci e crochi a tutti.
Già, caro Gabriele, non dirò niente..Non dirò che mi sono emozionato come quando da bambino aspettavo tornasse mamma dal mercato con le caramelle alla liquirizia ripiene di frutta. Non dirò che ho assorbito avido ogni parola detta a proposito dei miei poveri versi da tutti i tuoi meravigliosi ospiti. Non dirò che i tuoi commenti mi arrivavano come respiri impetuosi di primavera. Non dirò che è stato uno dei momenti più lieti della mia esistenza. Non dirò che il fatto che tu mi abbia definito “poeta” mi abbia fatto rinascere oltre lo spirito e il tempo. E non dirò molte altre cose. Dirò solo grazie.
Con affetto liquoroso, Moreno
Moreno, senza parole.
caro direttore
a san valentino ho dedicato questi versi a mia moglie
non sò da dove mi sono usciti ,vorrei un giudizio da moreno
Amore
Nel deserto della vita
la vivo con tanta fatica
tutti e tutto non mi suscitano niente
intorno a me è tutto dormiente
credo cosi sia fino alla fine
ma una luce mi viene a rapire
una luce di magica delizia
mi inprigiona senza malizia
tendo le mani alla luce
che affanni non produce
sò che questo splendore
seppellisce il dolore
…..e perciò ti chiamo amore
rosario naddeo
il pessimo poeta del blog
baci a tutti
ed eccomi io a te Roberta. a te che “respiri” la naturalità, consiglio un testo di Mario Rigoni Stern “Il bosco degli Urogalli”, ed. Einaudi (reperibile in Biblioteca). Baci
purtroppo sono riuscita a vedere solo gli ultimi cinque minuti di trasmissione. che dispiacere. avrei voluto sentire anch’io in Tv le parole del poeta 🙂
Caro Rosario..per quanto possa valere la mia opinione (sempre modesta e senza pretese, credimi) credo che qualsiasi pensiero d’amore, si tratti di poesia, romanza, racconto, persino una semplice frase, sia unico, irripetibile,maestoso, colmo dell’instabile stabilità di Anima, e per questo bellissimo. L’Amore non si giudica, e nemmeno le parole usate per esprimerlo.
Ma veniamo ai tuoi versi..direi che tua moglie debba ritenersi molto fortunata. Non esistono quasi più quei cavalier che, muniti d’arme e d’amor, si rivolgono con impeto sublime, passionale, alla propria donna, unendo a tale impeto la delicatezza e la fragilità (non fraintendere, in questo caso la fragilità all’amore è sintomo di grande forza), indicando la propria amata come la luce, la Lux (Manzoni ci insegna) attraverso la quale r-esistere alla vita.
I tuoi versi sono ricolmi d’amore, pregni del fatuo ardor (direbbero i letterati), e li leggo quasi come una preghiera. Ecco, io leggo nei tuoi versi una preghiera. E’ come se tu pregassi per la salvezza del tuo esistere, e questa salvezza può conferirtela solo tua moglie, dandoti la luce e il riparo al buio del mondo.
Allo stesso tempo la luce ti imprigiona, e tu ti fai imprigionare con delizia, perchè lasciandoti avvolgere al contempo la penetri nel profondo e la possiedi, ti possiede.
Ti chiedi da dove siano uscite le parole…
Chiediti semmai perchè tu le abbia trattenute così a lungo e lasciati guidare da loro, verso loro, in loro.
Complimenti , per quanto possa valere, ripeto, un mio commento.
Un abbraccio e grazie di tutto
Moreno
“Scrivimi parole d’amore che inventino l’amore
Inventami parole d’amore per scrivere l’amore
scrivimi amore per la mia carne
che muta s’inabissa, discende, risale
e sgorga dai tuoi solitari segreti di luna”
Ah , per Roberta.. Ti ringrazio per il regalo, accetto volentieri e te ne faccio uno anch’io..Vorrei farti notare le coincidenze..al quinto verso. Sono parole immature scritte a 18, 19 anni, non ricordo bene…
Rovine
Mattine si aprono ai venti
notturni. Lieve si desta
quest’angolo di vita
che affaccia le dita
al croco in festa.
Nell’odore breveamaro
dei mie anni
questo cielo si è imbevuto
di domande.
Rispondi ? Sorridi ?
Questa riviera è un lampione
d’incertezza.
Domandi ? Rimpiangi ?
Confonde gli occhi questa brezza.
E’ il tiravanti senza tempo
dei mortali.
Ombre appiattite nel verno che fuma
i sospiri nei viali.
Tra le costole di verdi persiane
non c’è altra vita
se non il pianto di due manovali.
Un nido si spezza, vinto e sceso
al gelo che non geme.
Appena s’intravvede
l’abbandono di due ali.
un abbraccio
Qualcuno può spiegarmi perchè nei miei post c’è sempre scritto “Il tuo commento è in attesa di moderazione”? Grazie.
sarà per la prossima volta, cristina. baci
Rosario, sei ancora una volta il tuo nome. baci
(Moreno che scrive a Rosario. rosario a Marina e così di seguito. in Ermetismo questo è l’incipit della Catena Terapeutica)
ho scrittoquesta poesia per il mio piccolo angelo
mi farebbe piacece un Suo giudizio ( Maestro)
per me questo è l’Amore.
grazie Saluti Mimmo
A te
Estenuante fu l’attesa
Meravigliosa la visione
Assaporai
Nell’attimo della tua
Umanità
Estremamente
L’amore
Assoluto
Ciao Gabriele,
mi potresti dare un tuo giudizio su Franz Hartmann? La sua opera, Magia bianca e nera, è stata un punto importantissimo nella mia vita; mi ha aiutato a trasmutare in qualcosa di più sottile.
p.s
Il toro ultimamente ha avuto un periodo un po’ pesantino……come stai tu?
p.p.s
Ieri sera ho visto il film “Le relazioni pericolose” con Glenn Close e John Malkovich. Lo conosci? Secondo me è grandioso…..Credo tu l’abbia già visto, ma se così non fosse ti consiglio di guardarlo. Penso che potresti argomentare mesi, anni, sulla sua trama.
T.v.b.
Da oggi in poi voglio salutarti con tutte le lettere dell’alfabeto, a cominciare con la A:
Amore, amicizia, affetti, allegria, aiuti, avventure, avvenire, ascolto, abbracci, appetiti, appassionamenti, appagamento….per te.
Ciao
Per Rosario.
Ma certo che puoi venire alla nostra festa della poesia! Mi farebbe molto piacere. Possono venire tutti. Spero tanto che venga anche il nostro Sommo!!!!
Baci.
ciao
Roberta, confesso, non ho letto Hartmann. peccato! mille volte grazie per i saluti. prova a consultare Giuliano Kremmerz…
Ciao Gabriele (spero possa darti del tu!).
Ho imparato ad amare la notte negli anni della mia adolescenza a Salerno. Io, irpino di campagna non amavo e non amo granché la città, qualunque città e allora vedevo Salerno come qualcosa che mi teneva lontano dalla mia naturale dimensione. Eppure, di notte la gustavo! Erano gli anni ’70 e facevo i notturni in una delle prime radio private. Ricordo ancora l’orario: dalle 100 di sera alle 06. Era bello a quell’ora attraversare le strade silenziose e sentire da solo l’odore del mare e soprattutto d’estate nasceva dentro un totale senso di libertà. E poi, era una sensazione unica parlare con un certo tipo di utenti, soprattutto donne, che mi chiamavano per tenerci compagnia. Ricordo molto bene una in particolare, Anna B.: era sola Anna B. e voleva parlare ed io l’accontentavo. E la ringraziavo perché dalla finestra mi facev vedere l’alba frizzante di un nuovo giorno d’estate. Da allora ho amato la notte ma forse l’amo da sempre. Mi ispira Vorrei sottoporti un pensiero che mi è venuto di getto proprio di notte. Il mio pensiero era rivolto ad una donna particolare, una mia collega ed amica con la quale ci scambiamo sms come ragazzini: è bella Olimpia, chiara, bionda, dagli occhi azzurro mare; magra e dal carattere lunare. Forte, a volte impossibile ma dolce e debole e sola allo stesso tempo. E’ un po’ la mia ispirazione, il mio modello di donna. E’ un po’ la “mia donna”: fra lei è me vi è un profondo senso dell’amicizia, quella che supera in un certo modo l’amore come noi lo intendiamo. Le inviai questo sms proprio una notte, mentre ero in viaggio per Rimini. Uno di quelli che mi vengono così ma che mi vengono di notte e vorrei che lo legessi; eccolo:
E’ la notte ilmio Tempo, la mia dimensione.
La vivo e l’amo.
M’immergo in essa e
ne sono avvolto.
Ad essa mi avvinghio
e non la lascio,
come in un bellissimo gioco d’amopre.
Come nell’amplesso più sublime.
E mi ritrovo a fissare l’infinito.
…E lì ti rivedo!
Ovviamente non badare alla metrica! Un saluto da Fortunato
Estimabile dottor La Porta,
sono quì nel mio letto che guardo la sua trasmissione alle tre di notte. E’ dura,è durissima,trovare la forza e il coraggio di guardare la sua trasmissione che io amo e odio al contempo perchè la disarmante bellezza delle sue parole,delle liriche che mostra,delle riflessioni che pone,penetra nell’anima estrapolando da noi stessi sentimenti ed emozioni che non credevamo nemmeno di avere perchè soffocate,tenute nascoste a noi e agli altri. Perchè la società ci impone canoni,regole,pregiudizi che ci inducuno ad omologarci per non sentirci derisi o tagliati fuori! ma la bellezza dei sentimenti e delle emozioni da lei trattate abbattono ogni stupida ideologia perchè arrivano dritte al cuore.
Profondamente grata per il suo modo di percepire ogni singolo elemento della vita,Stefania.
Ho appena appreso che giovedi 5 marzo sarà consegnato un premio alla carriera al nostro Gabriele, l’incontro sarà a Roma ma io sono a Messina… devo organizzare qualcosa qui così ti faccio assaggiare i nostri cannoli alla ricotta… congratulazioni!
Mi piace. Fortunato, hai descritto bene la notte. Le mie emozioni si allargano all’alba (sempre) e al tramonto (di primavera e d’estate)
Quando potevo mangiare “tutto”, adoravo i cannoli alla siciliana. Una volta a PAlermo ne ingurgitai cinque senza battere ciglio.
Parole, le tue, che mi aiutano. SAi?
Cannoli siciliani a parte io vorrei davvero riuscire ad organizzare qualcosa per te qui a Messina. Ma tu saresti disponibile a venire qui?
In teoria sì. Ma per un anno all’altro (i miei viaggi devono essere alternati a giornate di studio. Altrimenti mi infarinano di esteriorità)
grazie gabriele!
da un pianeta di anime sognanti ti saluta e ti apprezza
fabrizio, ascoltatore da sempre per mestiere
ora a caccia di anime sognanti nel web per vita!
Stimatissimo DOTT.LAPORTA,a scriverLE è un 26enne di Margherita di Savoia(FG),Antonio,convinto sostenitore della formula secondo cui il confronto è sempre ricchezza…specie ove interlocutore sia un appassionato ed appassionante Maestro/Ricercatore/Scopritore del PENSIERO….(e chi più ne ha più ne metta)..Captatio benevolentiae a parte, le scrivo precipumente a nome della mia fantastica nonna 91enne,CIRILLO IDA,figlia di CIRILLO GIUSEPPE…quest ultimo fratello di SUO nonno ALFONSINO.Mia nonna ha rimpinguato molti dei miei pomeriggi raccontandomi dei suoi splendidi trascorsi in quel di Napoli e Bosco Reale,dove mi ha detto che LEI,GABRIELE, ha vissuto momenti indelebili dell infanzia…”in quella casa nei pressi del passaggio a livello” in compagnia dei nonni ALFONSO e CARLA con cui mia nonna Ida si è mantenuta in contatto telefonico finchè cè stato modo,da e di cui non ha più ricevuto notizia ;mi ha raccontato anche che suo zio Alvaro è stato spesso ospite quì a Margherita di Savoia …Ovviamente sarebbe un grande onore,se mai ce ne fosse tempo e modo,..un giorno,poterla invitare ad assaporare la meravigliosa pastiera di ricotta napoletana che le assicuro,mia nonna(se pur logora nel corpo e non già nella dolce e lucidissima mente)riesce ancora a realizzare….e per quanto mi riguarda,continuerò piacevolmente ad abbinare al silenzio rumoroso della notte l impeto contagioso della SUA SCIENZA.Chiedo decisamente venia se mi sono permesso di invadere il SUO spazio web,grazie1000,arrivederLA.
Gent.mo Dott. La Porta, ho ascoltato per televisione che leggerebbe testi poetici: a quale casella postale o indirizzo recapitarli? Cordialmente, Paola Mulazzani
Caro Antonio, sono molto legato ai miei primi anni d’infanzia a bosco Reale. giuseppe cirillo credo sia “Peppino”, medico chirurgo all’ospeddale di Napoli. penso sia stato un primario celebre e che gli abbiano intitolato un padiglione. il terzo fratello Angelo, è morto diciottenne durante la prima guerra mondiale, medaglia d’argento. il quarto Antonio si è invece occupato delle terre di famiglia. che intensi ricordi mi hai evocato. venir via da bosco reale fu per me un grande dolore. anche perchè non ho sentito roma davvero mia, contrariamente a milano. baci alla zia ida.
g.laporta@rai.it. aspetto i tuoi testi o quelli di grandi poeti del passato che vorrai segnalarmi.
Ciao Gabriele,
ti prego di non comprare il libro di Hartmann: desidero tanto regalartelo io. Non ho ancora provveduto causa problemi di salute, ma te lo invierò prossimamente. Va bene in via Sangemini?
Baci e rondini per te.
Sono una assidua telespettatrice del tuo programma che seguo sempre con immenso piacere. La puntata di oggi 22 Marzo 2009 è stata impreziosita dal commento di una supenda poesia di Ibn-al Farid ( E’ lui l’amore). Purtroppo non riesco a trovare il testo su Internet, ti sarei immensamente grata se potessi inviarmi la poesia o indicazioni precise per reperirla.
Gentile signor La Porta, la disturbo per chiederle se ha ricevuto la copia del mio ultimo libro “La ricerca dell’esperienza universale”…
Grazie per l’attenzione.
Risponda presto
Patrizia, mentre tu facevi questa richiesta, Emanuele, sincronicamente, alle 21:54:53 del 22 marzo pubblicava la poesia che chiedevi. l’hai trovata? baci
GABRIELE PATRIZIA
WOW ! ! ! ! ! ! ! !! ! !! !! !!! !! !!! 😀
e dove potevi trovarlo, lui …l’ Amore
se non proprio lui ad aspettarti nel post di “Romeo, Romeo …Perchè sei tu, Romeo ” ?
Eh sì, è tutto inutile
Non siamo noi…
…SIAMO POSSEDUTI…
(DAGLI DEI)
E AMORE E’ IL PIU’ POTENTE DI TUTTI
…
GIULIETTA: Chi ha guidato i tuoi passi a scoprire questo luogo ?
ROMEO: Amore, il quale mi ha spinto a cercarlo :
egli mi ha prestato il suo consiglio,
ed io gli ho prestato gli occhi
.
.
😉
WOWW !! ! !! ! ! !! !! ! !! ! !!!
Patrizia, è un chiaro segno…
qualsiasi cosa tu stia facendo, lasciati guidare da Amore
Ti farà fare la scelta giusta
😀
BACI A TUTTI ! ! !!
Pensa, emanuele, la possessione degli Dei è, per me, uno dei cardini dell’Analisi del PRofondo. Ovviamente gli Dei sono “anche ” le nostre PASSIONI.
Stimatissimo Gabriele La Porta, mi chiamo Antonio e sono di Salerno. Sono il presidente di un’associazione culturale che sta cercando attraverso le proprie iniziative di avvicinare la gente alla cultura, in una realtà difficile come la nostra. Stiamo a compimento di una iniaziativa culturale per noi molto importante. Conosco la sua sensibilità verso tali argomenti e vorrei inoltrarle una richiesta attraverso un indirizzo email, ove fosse possibile e se per lei non costituisce un problema. Se le va mi può contattare attraverso l’email indicata o segnalarmi una dove poterle scrivere. Grazie mille per l’attenzione. Con grande stima. Antonio
caro prof. La Porta
mi piacerebbe ricevere un piccolo commento a questi miei versi tratti dalla poesia “Sensazioni” che aprono il mio libro “Sinestesi” che Le ho inviato ma non so se è riuscito a leggere. Trascrivo le prime due strofe..
Vivo a margine di sensazioni
sull’orlo della volontà
che non concede spazi a giochi del destino
ho semplicemente amato
spiato angoli di ventro
per librare il cuore oltre cancelli di perplessità
senza voltar lo sguardo
seguendo percezioni come volo d’uccello…
ho assimiliato virtù ed egoismo
alla ricerca d’un fluttuante mondo
unn’oasi dove regole e intemperanze
all’unisono non lacerassero un corpo
abbandonato a complice piacere…
Grazie
Emma Mazzuca
P.S. Se avesse letto il mio libro mi piacerebbe sapere la lirica che più Le è piaciuta. Grazie. Emma Mazzuca
BUONASERA PROF. LA PORTA,
RICORDO UNA SUA TRASMISSIONE NOTTURNA CHE SEGUIVO ANNI FA CON INTERESSE. ALLORA ERO UNA RAGAZZINA MA AVEVO GIA’ MOLTA CURIOSITA’ VERSO L’ESOTERISMO. HO PIACERE CHE ABBIA APERTO QUESTO BLOG, LEGGERO’ VOLENTIERI I SUOI INTERVENTI
Ciao Gabriele, stavo cercando questa poesia su google….
“Se il mio cuore avesse lastre di vetro/ andresti alla finestra/ e lo vedresti piangere lacrime di sangue”.
ed è apparso il tuo blog
E’ un piacere scoprirne l’esistenza…..
mi riprometto di tornare presto
Valeria
cara Emma, la tua lirica: mi piace.
(mi spiace, emma, non l’ho letto)
Grazie Liliana. Benvenuta tra i FOOL che-sorridono-sempre-fino-a-che-le-guance-fanno-male.
Vedi Valeria ? Coincidenze. Ben arrivata.
Grazie per l’amore che trasmetti.
alcuni pensieri Patrizia
Lacrime
Gocce d’acqua sull’acqua
Occhi di pioggia
Onde tonde in superficie
Rami allungati sul petto
Che respira nuvole
Nebbia
Dubbio di forme
Respiro di terra
Profumo del ricordo
Abbraccio di cielo
(Ormai, Patrizia, tra di noi c’è un’emulazione radiosa a chi concepisce versi con il denominatore d’Amore).
Grazie per l’attenzione, seguo, quando mi e’ possibile, la tua trasmissione che meriterebbe uno spazio adeguato ed anch’io mi chiamo Patrizia.
Un saluto
Arcisalutoni, Patrizia. E baci.
Forse vado “fuori tema”, ma mi permetto di segnalare un film che ho trovato intenso:
“Come l’Ombra” di Marina Spada.
Ho trovato queste note… ha 200 inquadrature, quando un film medio ne ha mille, ci sono 15 pagine di dialogo per 87 minuti quando in media ce ne sono 70.
“Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo
Come vuole la carne separarsi dall’anima
Così adesso io voglio essere scordata”
(Anna Achmatova, “A Molti”, 1922)
Un abbraccio e una splendida giornata.
Patrizia
Cara Patrizia, considero la Achmatova una delle poetesse più significative da sempre.
Qualche anno fa, avevo scritto alcune riflessioni per
mio fratello: rileggendole, mi sembrano forse un po’
presuntuosette, ma vere…
Siamo solo una infinitesima parte
di un sistema complicato e affascinante
che non possiamo ne’ comprendere ne’ valutare
perche’ il suo continuo movimento
non ci consente di fissarlo in dati precisi
da calcolare e prevedere.
Per questo siamo spesso disorientati
e bisognosi di certezze.
Credo che l’unica importantissima conferma di
esistere nel migliore dei modi sia data dal rapporto
che riusciamo ad avere con tutto quello che abbiamo
intorno.
La vera armonia si ottiene solo attraverso l’amore
che proviamo e riusciamo a far provare nei nostri
confronti.
La solitudine e l’aridita’sono i nostri peggiori nemici
Il resto non ci deve spaventare perche’ con qualcuno
vicino diventiamo invincibili.
Un caro saluto Patrizia
L’avversario nostro e del mondo in cui viviamo, Cara PAtrizia, è la divinizzazione dell’esteriorità
Carissimo professore,
seguo e registro tutte le sue trasmissioni da anni, essendo un folle maniaco delle poesie d’amore e dei temi dell’anima e del cuore. Solo ora ho scoperto il suo blog e le invio una mia “lirica” tratta da una raccolta che prima o poi riuscirò a pubblicare.
Dopo l’amore, per molto tempo,
sento su di me le tue orme.
Mi avvolgi tutto con la tua morbidezza
e mi sento ancora a lungo immerso in te.
L’estasi è davvero uscire da sé,
smarrire il proprio io e diventare te,
scoprendo la pienezza di vita,
realizzando il proprio sé più vero.
Il fuoco che ci divora,
nel crogiolo dei nostri corpi,
che si intrecciano e si completano,
ci fonde e ci lega in una sostanza nuova.
È come esplorare i profondi recessi dell’essere,
i misteri più remoti della natura,
ritrovare l’origine di tutto,
dove cielo e terra si toccano e si congiungono.
È come la magia dei nostri sguardi
che saettano nell’oscurità.
È come la telepatia dei nostri pensieri,
che si corrispondono in modo perfetto.
È l’armonia nascosta dell’universo
ad esprimersi nel nostro amore,
in cui si scioglie e si mescola tutto di noi,
le carni, i cuori e le anime rapite.
Gentilissimo Professor La Porta,
mi chiamo Mariangela Imbrenda ho 23 anni e sono una studentessa laureanda in Specialistica (“Forme e Tecniche dello Spettacolo”,Facoltà di Lettere e Filosofia,La Sapienza).Ho deciso di scriverLe questa mattina,(finalmente dico a me stessa!)benché,in verità, quanto segue doveva essere indirizzato ad un altro destinatario.
Ogni giorno,senza dubbio, sarebbe da “postare” nel Suo spazio,grazie alla “straziante meravigliosa bellezza del creato”e proseguendo con citazioni pasoliniane,riporto, in parte, una lettera aperta a Silvana Mangano(n 47 a.XXX,16 novembre 1968,oggi in Pier Paolo Pasolini,Il caos,Editori Riuniti,p80-81) in cui Dioniso è protagonista.
“Piano piano quella sua presenza realmente felice ,forma di liberazione (Tiresia dirà:Non sarà certo Dioniso a volere -le donne caste:ma virtù non nasce -che da natura.E tu rifletti a questo:-se donna è casta,anche nell’orgia bacchica -non si corrompe…),si rivela come una presenza spaventosa ,forma di distruzione .”Dioniso è dio-tra i numi il più benigno e il più tremendo:dice lui stesso di sé”.
Egli è venuto in forma umana a Tebe per portare amore( ma mica quello sentimentale e benedetto dalle convenzioni!) e invece porta il dissesto e la carneficina.Egli è l’irrazionalità che cangia,insensibilmente e nella più suprema indifferenza ,dalla dolcezza all’orrore.Attraverso essa non c’è soluzione di continuità tra Dio e il Diavolo,tra bene e male.Sia come apparizione benigna che maledetta ,la società ,fondata sulla ragione e sul buon senso-che sono il contrario di Dioniso,cioè l’irrazionalità-non lo comprende.Ma è la sua stessa incomprensione di questa irrazionalità che la porta irrazionalmente alla rovina (alla più orrenda carneficina mai descritta in un’opera d’arte).Sono gli I.M. per citare Elsa Morante ,gli Infelici Molti,ossia la maggioranza ,o la media ,fondata sulla razionalità e il buon senso,che non comprendono la grazia di Dioniso,la sua libertà,e , perciò,finiscono atrocemente nella strage: di cui peraltro la irrazionalità stessa è patrona.Quanti Pèntei ,nella nostra società,cara Silvana : che prima vogliono tagliare i capelli lunghi al giovane Dio che compare loro e che essi non vogliono riconoscere ,e poi finiscono con l’andare a spiare le Menadi,vestiti da donna, e con l’essere dilaniati da loro in una carneficina orrenda(Auschwitz,Dachau,Vietnam,Biafra).I Pèntei italiani sono dei mediocri,dei meschini imbecilli,neanche degni di essere dilaniati dalle Menadi.(Del resto per quanto li riguarda,basta rileggere la canzone di Elsa Morante che ti ho già citato: basta ,insomma ,alla loro infelicità appartenere alla categoria degli “Infelici Molti”!).
Per tornare a noi due ,noi abbiamo riconosciuto Dioniso: ma con paura,una paura nata nel mondo degli Infelici Molti.E ciò ci dà quella amarezza ,che corregge e rende ambigua la felicità che abbiamo capito:rinuncia o impegno,sono droghe con cui cerchiamo di riempire il vuoto lasciato da quella metà di felicità che non siamo in grado di godere.Da iò la tua nevrotica indifferenza per le cose,da ciò la mia angoscia per avvenimenti come il mio processo ecc.Ma insomma,con l’aiuto di Dioniso,speriamo di lavorare insieme ancora.E di avere insieme quelle soddisfazioni di cui non abbiamo speranza , e che passano fulminee ,pure e semplici opposizioni rivelatrici ,alla nostra amarezza.”
Piccola omissione: il giornale del quale ho precisato numero ed anno è “l Tempo”.Grazie e buona giornata,Mariangela
Sarei dovuta nascere molto prima del 23 giugno,probabilmente all’inizio del mese.
Decisi, tuttavia, di prolungare la mia villeggiatura durata nove mesi.La località era meravigliosa,la temperatura dell’acqua perfetta in ogni momento delle mie giornate che trascorrevo,gioiosa,nuotando.
Non si trattò di rivendicare il consenso al motto “s’ei piace ei lice”,ma di un atto di generosità verso la mia genitrice che non soffrì affatto,perché volli imitare Giulio Cesare.Appena nata non mangiai e non dormii: andai dal coiffeur.
L’uomo( la cui professione ancora oggi temo) tagliò tutti i lunghi capelli neri che impreziosivano il mio capo .Seppi in seguito che vi era necessità di impiantare tubicini per consentirmi di vivere…Come Pandora,la curiosità mi aveva spinta infatti a saggiare, in enormi quantità,le sostanze che permisero a mia madre di anestetizzarsi.
Ci incontrammo dopo tre giorni,ma lei,mia madre non mi ha mai conosciuta appena nata e all’epoca (23 anni fa) non si usava immortalare con telefonini ecc… le fisionomie smarrite dei nuovi venuti al mondo.In merito al coiffeur,mi sono vendicata portando sempre una chioma nerocastana di oltre un metro di lunghezza.Ho stipulato un trattato di pace solo due anni fa e, naturalmente, non con lo stesso individuo.
Tale premessa,soltanto per invitare tutti, oggi,a riflettere su quanto segue:
“Alcune settimane fa in Cappadocia(ma perché proprio lì?) ho fatto uno dei sogni meravigliosi,più radiosi della mia vita .E sono certo che ho sognato qualcosa di vero.C’era la presenza ,partecipe di mia madre,che però non si vedeva:e c’era una grande stanza,con una grande tavolo,che era un insieme delle stanze in cui sono vissuto,a Bologna,a Salice,a Cremona: ma certamente era Bologna nel ’22.Io ero neonato: e ho sognato ,con assoluta concretezza e precisione ,la beatitudine che ho provato la prima volta che ho mangiato e che ho dormito.Chi l’avrebbe pensato mai?C’è stata una prima volta in cui ho mangiato e mi sono addormentato…”(Pier Paolo Pasolini Tempo n14 a.XXXI,5 aprile 1969)
Cara Mariangela, quando tu scrivi mi appare una ricchezza. Non i fatti. Ma il tuo atteggiamento.
In Pasolini mi prende il contrasto assoluto di più nature in lui.
Gentilissimo Professore,ho letto il Suo messaggio quando la Sampdoria ha pareggiato: ho sofferto anche per Lei e per i tifosi tutti!Lessi tempo fa,scovando articoli in emeroteca le riflessioni di un altro La Porta(Filippo)sulla paradossale “inutilità” di Pasolini valutando l’impossibilità oggettiva di coerenza nel “contrasto assoluto di più nature”.A mio giudizio la Bellezza della Verità risiede nell’eternità del suo esserci sempre umana ,sempre contraddittoria,sempre libera.Il nesso ossimorico e la sineciosi (vocabolo di conio pasoliniano) sono dunque una ricchezza…non i fatti,ma l’atteggiamento.
Ecco ora cosa sto vedendo:tout se tient,il cerchio si chiude,epifania della sezione aurea.Grazie dal profondo del cuore per aver toccato la mia mente e( mi auguro) per il dialogo instaurato.Con affetto,Mariangela
Il quarto Comandamento “Onora tuo padre e tua madre” non comanda di “obbedire”, di “rispettare” o di “amare”, ma di “onorare” i genitori. In lingua ebraica “onorare” si dice “kappod” che significa essere pesante: il quarto comandamento dice perciò di “dare peso” alla madre e al padre, di riconoscerli come importanti, rendere loro ciò a cui hanno diritto e attribuire il posto che spetta loro nella vita della famiglia.
Il Siracide recita così:
<>, e pretende il rispetto non solo verso i genitori, ma anche verso ogni adulto da parte dei giovani e verso i più anziani da parte di tutti.
Mi chiedo se è ancora valido?
Che dici, MAriangela, il dia-logos è instaurato oppure restaurato? (tutte e due)
Caro Professore,
scelgo la seconda opzione: “restaurato” giacché,come ho potuto appurare leggendo le riflessioni Sue e degli altri compagni di viaggio nella vita,ci conosciamo tutti forse da sempre oltre le distanze e le epoche.Se con grazia e lealtà riusciamo a dialogare,allora è esistito un solo inizio che ha visto incontrarsi l’ IO e il TU.
Nell’ora e adesso ri-sento, ri-trovo,ri-unisco- re-instauro ergo restauro.
Coincidenza?Oggi pensavo a Lei e a alla poesia che Le allego per rimanere nell’ambito dei contrasti seducenti.
Ho inserito i versi di Goliarda,della mia Goliarda, al termine della tesi di laurea triennale.
Quanta verità pur scrivendo di non sapere.
Socrate docet.
Non sapevo che il buio
non è nero
che il giorno
non è bianco
che la luce acceca
che il fermarsi è correre
ancora di più .
Goliarda Sapienza
La crudeltà giovanilistica è una mostruosità voluta dai pubblicitari. I giovani sono i loro clienti preferiti (essendo accecati)
Gentilissimo Professore nella vita quotidiana quale giudizio etico è valido:Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” o“Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”
La ringrazio e buona domenica
Quindi, MAriangela, RES-TAURUS. Cose di Toro. Di Dioniso. DI Mitra.
Queste liriche: diversa e poliforme visione.
Che gioia ricevere i Suoi messaggi .
Mentre Lei mi inviava le gentili parole, io rianalizzavo il saggio di Francesco Orlando “Lettura freudiana della Phèdre”…Fedra figlia d Minosse e Pasifae madre del MiTAURO ecc.ecc…
Coincidenza? Cose di Toro ,di Arianna, Dioniso e tout se tient !
Buongiorno… messaggio correndo…: aprendo “Critica e verità” quale frase leggo per prima?
…Se il critico legge “la figlia di Minosse e Pasifae”,la sua funzione non consiste nello stabilire che si tratta di Fedra …
Di nuovo COSE DI TORO !Buona giornata!
Baci. Carmela e buon mercoledì.
Gentile Professore la ringrazio con molto affetto . Ora le chiedo cosa ne pensa:” Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.
…. e a me Prof. …niente baci !!??!!
Buona giornata,Mariangela
Caro Prof,ho appena terminato di ascoltarLa in altro contesto …(radiofonico Radio Incontro).Accennava a Sharon Stone,io ieri sera rivedevo Gloria Swanson in”Viale del tramonto”…ancora ancora coincidenze telepatiche!!! E’ quella da Lei espressa la dimensione corretta e garbata del testimoniare l’ innegabile NOSTRA QUOTIDIANA BELLEZZA …anzi se non fosse esistita tale evidentissima DIFFERENZA BIOLOGICA …la si sarebbe dovuta inventare.E’ l’unica differenza da proteggere e tutelare .Grazie di cuore a nome mio e spero possa dire di tutte le donne.Mariangela
Gentile Professore ho una grande stima di lei.Quale consiglio può dare a chi è colpito nella propria dignità,è sopraffatto,non è ascoltato,gli si rifiuta ogni sorta di dia-logos.La ringrazio con tutto il cuore per la sua grande gentilezza e generosità.Cordialmente la saluto
coincidenza taurina, cara MAriangela, con labirinto incluso.
(In “Critica e verità”, a pelle, non mi piace la parola critica e neppure verità. MAriangela, sostituisco con “Abbandono e bugie”)
(Carmela, devi rovesciare la frase)
MAriangela, baci luminosi come i fuochi di notte.
(Troppo onore, cara MAriangela)
Aspettare e non dipserare. Mai Carmela. Questa dimensione è passeggera. TRoppo. Fin Troppo. La consolazione, intanto, può essere presa da persone similari nell’interno.
La legge morale è la legge propria dell’uomo!.
Si aspetterà e non si dispererà……
Mi ha tolto alcuni dubbi ,la ringrazio e la saluto .
La seguirò comunque sperando di comunicarle la serenità ritrovata!
Caro Professore,
sarà una mia impressione, ma mi sembra che molti bricconi credono di poter andare a rubare in casa di Mercurio…!
Lei che ne pensa…? Così di getto…
Cara Marina..quello che tu dici sa di un ladro che va a rubare a casa dei ladri..Hermes a casa di Mercurio…
ca’ nisciune è fesso!!
Caro Prof, distrattamente avevo inserito il post nell’altra sezione e, ignorando se lo abbia ugualmente visualizzato,lo reinserisco in quello che fu il mio URcentro di accoglienza :
“Prof,chiedo venia… bugia vs verità è un perfetto contrario(mi sovviene ora contrasto…contrasto d’affetti…Monteverdi…IL LAMENTO DI ARIANNA!!!TOMBOLA!!! stiamo rievocando un po’ tutta la famigliola di Creta),ma in merito a critica perché abbandono? Intende nel senso di epochè,di droping out? Mi illumini…”
Naturalmente attendendoLa e già illuminata dai “fuochi di notte” alias i Suoi baci (grazie!)ho continuato a riflettere mediando (non RI-) una risposta:
“Il poeta David Burljuk parlava di durata della verità ,concetto da rivalutare a ridosso delle tante realtà che lo studio e l’esperienza permettono di incontrare ”
(Antonio Attisani L’invenzione del teatro-Fenomenologie e attori della ricerca,Bulzoni Editore )
A presto, Mariangela
CALLIOPE,
pensando a Mercurio, mi viene da ridere… pensare di fregare Mercurio: il dio della “scappatoia”… e mi viene in mente il fatto che nel Mito lui deruba Apollo del suo bestiame e, poi, per farsi perdonare gli costruisce una lira, che Apollo poi regalerà al suo diletto Orfeo… e mi viene anche in mente il fatto che quando Marte e Venere vengono scoperti dal marito di Venere in flagrante e, inoltre, vengono svegognati davanti a tutto l’Olimpo, Mercurio dice che sarebbe stato suo desiderio trovarsi nella incresciosa situazione al posto di Marte! Pensa che sveglio!
Quindi, la vedo dura in quanto a destrezza manuale e scaltrezza ed acume a gareggiare col divino Mercurio…
O no, Prof?
Non è che è stato Mercurio a suggerire il detto “Ca’ nisciune è fesso!”
Baci, MarinAriannaChiara
Cara Carmela, aspetto la tua serenità.
(Per tutti: i dialoghi tra Calliope e MArina sono imperdibili…)
MAriangela, secondo Joseph Campbell (L’eroe dai mille volti – Adelphi) (Riflessioni sull’arte di vivere – Guanda) la verità la PRETENDE il padrone dallo schiavo. Secondo me la richiede il giudice. L’inquisitore. Il torturatore.
Buonasera Prof…mi ha fatto venire in mente Dostoevskij e “Il grande inquisitore”.
Giudice ,inquisitore,torturatore o padrone…a pelle maschere del nostro IO,benché debba rifletterci.
Se però come affermava Wilde fornendo gli uomini di maschere,allora essi saranno sinceri,richiediamo e pretendiamo da noi stessi la verità sempre …come costretti perché posseduti dal Demone.
Se ciò accade sono contenta di essere di me padrona.
Anche Fedra( di nuovo l’allegra brigata cretese!) “pecca”innanzitutto nascondendo la verità a sé stessa.
Grazie per il libro.A presto.Mariangela
PER Calliope e Marina:se la prima protegge come musa la poesia,l’altra la diffonde come sirena vicina al suo naturale elemento…marino.Saluti Mariangela
Gareggiare con Mercurio? Fossi matto!
Calliope, Prof…
stavo pensando ai rischi che si corrono nel tentativo di transitare o di aggirarsi in quel velo tra la riflessione e la fantasia, senza essere invitati ad entrare…a qualcuno, ad esempio, potrebbe venire in mente di gareggiare con il divino e se la sua Anima è politeista, la faccenda si complica, perché gli dèi, diamine!, sono pieni di difetti: furbizia, invidia, gelosia, dissolutezza…
Ecco, pensate se un povero diavolo si mettesse in mente, dopo aver perso pure le mutande nella gara con Ermes, di sfidare Dioniso!
Il detto che calza a pennello è in questo caso: “Dalla padella nella brace.”
Gareggiare con Dioniso, ma per carità. Una testa calda, uno con “la strada” nel sangue, uno che si ritara tardi la notte, col suo codazzo di amici, uno senza tanti scrupoli, un dissoluto godereccio, un folle senza freni…eppure, signore dell’Anima, per questo incontrollabile…
Ecco, in questo caso direi che il detto potrebbe essere: “Non scherzare col fuoco”, per quanto l’ebbrezza dionisica sia umida…e, infatti, se ci mettiamo a gareggiare con Dioniso, il meglio che ci possa accadere è di andare alla deriva…
Prof…certe cose vanno dette, o no? Ti che ne dici Calliope?
Buonanotte da MarinAriannaChiara…noi siamo mercuriali e dionisiache al naturale…il che è tutto dire! Bel concentrato di difetti…ma, da una prospettiva archetipica o mitica si potrebbe dire che esercitare un controllo su di noi è follia, come l’idea di buggerare Mercurio e quella di controllare Dioniso.
Si Marina, Mercurio è sveglio..ma non ha fatto i conti con Hermes ^_^
Caro prof…lei che è un Grande (inconsapevolmente consapevole o viceversa) è disponibile, speranzoso e fermo e non è matto. Matto è chi non sa di non sapere che questa gara può fargli cadere la maschera che indossa e lei prof non ha maschere!!
Lei può gareggiare con chiunque..arriverebbe vittorioso al traguardo..
Lei ha la capacità di far cadere la maschera…e lei sa, lei capisce.
Un bacio mitologico a lei e Marina..dalla terrena mia dimora a voi dell’Olimpo..
Forse, MAriangela, alle volte ci mettiamo la Maschera del giudice e siamo padroni, senza nemmeno acorgecene MA l’inquisitore, il torturatore, l’uomo apparentemente incorruttibile si erge con la RATIO sugli altri, con freddo calcolo, e usa la verità per punire, e, nonostante il Rigore del pensiero, non cerca mai di capire.
Di getto Prof,perché …sono in stato di grazia creativa:d’accordo parzialmente su quanto ha affermato.Tuttavia aggiungerei un’altra triste categoria: le finte vittime che rendono “veri”falsi carnefici rei con il rigore del pensiero di voler capire.C’è chi sa e vuole tacere .Un beffardo gioco delle parti.
Senza sfidare una contestualizzazione qui impossibile,o pretendere un forzato adattamento della vicenda,se Fedra per tempo avesse parlato… forse la reazione di Ippolito e Teseo,degli Dei …chissà.
(Quante me diranno …i Teseos)
Per mediare tra giudici e condannati alcuni versi dalla mia amata tragedia Calderon di Pasolini:
“ma negli stessi posti dove nascono creature come te,votate a un bene che non si può premiare ,nascono creature votate a un male che ,a sua volta non si può condannare”.Le ribadisco che non ho debitamente riflettuto,ma urgeva salutare la Sua presenza.Mariangela
cara Marina e caro Professore in quest’immenso simposium, che di certo non è sfida con gli dei,ma un allegro ed amorevole interagiranime (e così deve rimanere).. dopo Hermes ecco che invece compare lui, il dio Dioniso..tutto un programma, una sfida già persa in partenza quando di natural dioniso non si ha nulla..dici bene Marina.
Dioniso è un’ebbrezza che travolge piacevolmente ma che diventa follia sfrenata quando lo si sfida, perdendone il controllo. E’ come qualcuno che vuol guidare una Harley senza saper andare in bicicletta??!!!
Il grande Alessandro Magno e la sua combriccola dionisiaca “sbroccarono” ,come si direbbe a Roma..(che ha appunto a che fare con le brocche, caraffe di vino che si scolavano) nel momento in cui bevvero vino a 40° (quello della loro epoca) senza allungarlo con l’acqua.
Meglio sarebbe stato se avessero giocato a palla tutti nudi con il membro al vento.(giocavano davvero così)
Dai Marina, dai Prof..vi passo la palla al balzo (ma son vestita tranquilli) che tra Hermes biricchino e Dioniso folle…quale altro dio potrebbe ergersi..sentendosi sfidato??
baci baci
Grazie Mariangela delle tue parole ma dimmi..come hai fatto a capire che Marina è una sirena?? Io la chiamo Fata Melusina ^_^
Per Marina..hai visto ti hanno scoperta ahahahaha mia bella Melusina..
MARIANGELA,
mica sono più tanto una sirena sai? Non incanto col mio canto…il mio è più un Devoto Canto, malinconico… però, se si parla di archetipi, o miti, mi si invita a nozze: tipo le nozze tra Mercurio e Filologia, capito? Che poi, là c’è un’ancella, tale Agrypnia che non la sopporto perché mi toglie il sonno la notte: ed io adoro sognare… A proposito, nelle mattinate, nel dormiveglia, stato interessantissimo, mi è apparsa una scritta MAGI e dopo un ARCOBALENO.
Prof, Calliope e, naturalmente, tu Mariangela, la vostra coscienza mercuriale cosa vi suggerisce in questo accostamento irrazionale?
Un bacio.
Marinariel…
Le parole, tutte, di Pasolini, sono per me la cosa più lontana dai pensieri inquisitori e persecutori che si possa immaginare. Proprio lui che è stato vittima per antonomasia della “purezza” della verità. E la frase che riporti è struggente, per la pietas che ha verso chi è condannato per un “male” non voluto.
Esatto, CAlliope, questo deve restare un “circolo” rotondo amorevole e allegro, ma attenzione a non infastidire gli dei (e gli umani, che sono purtroppo invidiosi della gioia). (Lo sai che ho sognato anni di possedere una Harley, e un giubbotto di pelle, e una bandana al collo…)
i Magi indicano un cammino lineare, progressivo verso una meta luminosa; l’Arcobaleno indica un percorso circolare; tutti e due i cammini sono disegnati nel Cielo. e nascondono una mappa.
Caro Prof,lungi da me accostare Pasolini a pensieri inquisitori!Lei ha colto la pietas di quei versi riservati a vittime e carnefici quando questi ultimi si sono pentiti o almeno hanno preso coscienza di ciò che hanno commesso.Riemergono i contrasti che forse per ragioni ontologiche non si possono risolvere.La Bellezza della Verità tale anche perché contraddittoria.
Che Pasolini (negli ultimi tempi Cassandra!) ci benedica .A presto Prof,Mariangela
Cara Calliope, svelo grazie al mio nome :Maria-Angela Sono principessa-messaggera.(Vero Prof?)Tolgo i veli di Maya(ma non strappo le tende come la Bertini!),rubo ogni tanto le alette a Hermes e tuono come Cassandra…Baci
Cara Marina …pardon Sirena Marina,non ritengo irrazionale l’accostamento …Anzi complimenti perché non c’era finalmente la stella cometa,ma un laico stricto sensu arcobaleno.
Baci colorati come le labbra della Monroe nei quadri di W.
Sì,sì,sì anche a Lei Prof…
Ps.Care amiche,mi domando se iniziando ad interagire inter nos,il Nostro Prof diventerà un futuro precario del Suo stesso blog e sarà costretto ad aprire un nuovo circolo…
Marina cara in questo accostamento irrazionale (mica tanto) io ci vedo una meta bellissima in entrambi..i magi arrivano alla Luce, sfiniti ma gioiosi e sotto l’arcobaleno come narra la leggenda c’è una pentola piena di monete d’oro..in tutti e due i casi..tu troverai ciò che il tuo cuore, la tua anima, il tuo corpo merita di ricevere dopo tante afflizioni, dopo tanto arduo cammino…che poi come dice il prof entrambi i cammini sono disegnati nel cielo come in una mappa ed io aggiungo ..ma la gioia è in terra..a portata di mano…credici tesoro bello.
ciao mia bella iris magica
Professore caro non ci penso proprio ad infastidire gli dei che già ci pensano gli invidiosi umani che non godono della gioia.
Prof ma lo sa che ce la vedo benissimo su un’Harley con giubbotto di pelle e bandana??
baci
hhhaa…comesoffro, come sospiro: Harley, “chiodi”, bandane…la mia vita continua ad esser costellata di segni e sincronicità…il Prof, è proprio un Mito.
Musa, Mito,…(prima le signore, anche se Lei è sempre Prof) andiamo avanti…
Musa mia cara Musa, a proposito di membri svolazzanti di guerrieri che giocano a palla, tu amica mia cancerina mi passi un bell’ASSIST (io sto lì davanti come una faina e tu lo sai…briccona, mascalzoncella assistita da Ermes e da Dioniso).
Mi pare evidente che nella carrellata di sfide al divino (siamo sempre nel famoso spazio tra la riflessione e la fantasia, dove qualcuno potrebbe “scemunirsi” o montarsi la testa…), se si alllude ad attribut virili, siamo arrivati al cospetto di Marte il quale, oltre ad essere un tipo, come dire, fumantino/aggressivetto/minacciante/…e dall’addome tartarugato…è anche un tipetto focosetto, in quel senso insomma…avete capito no? Da cui l’appellativo “il dio con il membro eretto”!
Adesso, non è che voglio dire cosa turche, ma che pazzo è uno che si mette a sfidare Marte, con quel caratteraccio che si ritrova e con quel fisicaccio tiratissimo e nerboruto che si ritrova…………?!?!?
Fate voi.
Io, se fossi uomo, mia moglie non gliela presenterei a Marte…e Lei Prof? (“…possessivo maledetto: sono geloso!”)
Il detto adatto a Marte potrebbe essere: “Non buttare paglia sul fuoco!”
Bye, bye, bye…
…oppure: “Non stuzzicare il can che dorme!”
MARIANGELA,
Laico Stricto Sensu Arcobaleno: Il mio latino langue… ”
Comunque, dalle mie reminiscenze di esame di terza media, mi sembra di ricordare che strictu sensu sia in senso letterale, giusto? E per laico cosa intendi? Forse in senso augurale?
Va bene, grazie grazie grazie del buon augurio insito nel significato stesso del termine…però, il simbolo? MARIANGELA, a me piace lasciarmi andare all’immaginazione e tralasciare il letterale, “sono un po’ fuori” sai? E a te piace osservare la babele di simboli che ti circonda?
Al Prof fa piacere se parliamo fra di noi, perché è curioso sai? Però, si sfastidia pure…ma non di questo genere di cose. Almeno credo.
Baci a tutti quanti.
complimenti,Gabriele,sono felice di poterti finalmente scriverti,il tuo programma “anima” è bellissimo.Peccato non sia in fasce orarie accessibili anche ai giovani.Grazie,ancora da tutti noi.
Mariangela..hai detto..
Care amiche,mi domando se iniziando ad interagire inter nos,il Nostro Prof diventerà un futuro precario del Suo stesso blog e sarà costretto ad aprire un nuovo circolo…
palese che quel care amiche fosse rivolto a me e Marina..quindi se pensi questo..chiamarci care amiche mi sembra del tutto fuori luogo e con una nota di velata ipocrisia.
Io ho conosciuto Marina qui, in questo circolo di anime e non finirò mai di ringraziare il prof per questo, l’interagire di anime comporta anche l’inter nos comunicativo che non esclude nessuno..è una visione un pò più ampia di quella da te descritta.
Io non sono qui per pubblicare i miei scritti o pubblicizzare la mia anima ma solo per arricchirla grazie a tutti quelli che qui scrivono.
Non considero il prof un precario del suo stesso blog..lungi da me il voler sfidare il Maestro..eppure mia cara c’è chi lo fa, c’è chi nella sfida trova il suo appagamento dell’Ego..ma di certo non siamo nè io nè Marina. Noi (io e Marina) stiamo imparando a conoscerci, qui e sui nostri blog ed anche oltre..il blog del prof è una bella piattaforma di lancio per l’interagire di anime molto più complessa e completa di quella che all’apparenza dei più possa apparire.
Mi perdoni il prof se in qualche modo ho dato adito a farti pensare ciò…ma vedi Mariangela, l’andare oltre, nel bene come nel male..implica anche questi piccoli incontri-scontri che aprono l’anima per quella che è.
A me non importano i ruffianianismi col prof per apparire Grande, o adularlo per compiacerlo. Lui sa che Grande lo è ed io mi sento solo una briciola che vaga nella sua immensità di anima che trasmette.
Marina è una cara persona alla quale voglio bene e se tra noi si è creato un magico feeling è perchè il prof ha accolto in questo circolo i nostri pensieri facendoci del Bene. Non possiamo essere tutti d’accordo sui comportamenti da adottare per ciascuno di noi ma mai mi son permessa di criticare o giudicare il comportamento di nessuno…ognuno qui è libero di parlare per come la sua anima gli suggerisce, che a dire il vero..a volte di anima ne vedo ben poca, camuffata da accademismi.
Io mi ritengo un’ignorante su ciò che concerne miti, filosofia o cultura elevata..ed all’inizio mi sentivo pure a disagio ma il prof è umilmente umile elevato all’ennesima potenza e mi ha accolta con la stessa gioia di come accoglie chiunque altro ben più elevato di me..e probabilmente tu sei una di queste, è innegabile che sai tante cose.
Socrate disse “so di non sapere” (è uno delle poche citazioni a memoria che conosco)..ebbene io so di non sapere..e direi che è una verità bella.
Come vedi interagisco anche con te e mi scuso con il professore ma mi appello al suo “disponibile sempre, speranzosa di continuo e ferma all’occorrenza.”
Voglio tenere puliti gli occhi dell’anima e per farlo occorre sincerità..e di quella ne ho da vendere.
Mariangela, come dice il professore non si sfidano gli dei e neanche gli umani..per una legge della fisica ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Tu riesci sempre a distinguere se un torto subito è un’azione che subisci o la reazione ad uno che hai fatto? Credo che il detto..chi la fa l’aspetti abbia un fondo di verità ma è solo attraverso una spiegazione che possiamo cercare di capire.
Buona giornata e buonweekend a tutto l’INTERAGIRANIME.
Ciao prof…credo che il mio dark side si sia manifestato..ma sempre col fine di trovare Luce…che ne pensa..
Un bacio
Perdoni Prof,se mi approprio del Suo spazio per rispondere al post di Calliope,ma essendo strettamente riferito a me e non conoscendo una mail privata,sento il dovere di chiarire in questa sede.
(Posso ovviamente fornire con tranquillità il mio indirizzo mail).
Calliope,la mia era semplicemente una battuta affettuosa e nata dalla gioia che collettivamente voi tutti (Prof in primis) riuscite a darmi.
Prima del tuo post è pubblicato quello di Marina che,da quanto leggo,ha inteso perfettamente ciò che volevo esprimere.Chiedo venia se le mie parole sono state inadeguate , o ambigue al punto dal farti scrivere ” una nota di velata ipocrisia”.Credimi,ma mentre scrivo avverto la ferita e mi domando il perché del livore nella tua reazione.
In precedenza il Prof aveva segnalato come “imperdibili” i dialoghi tra te e Marina e incuriosita mi sono nutrita dei vostri pensieri.
Simpaticamente vi ho immaginate a un consesso a metà strada tra l’Olimpo e la Terra come amiche di ieri,di oggi e di sempre sincere ed autentiche e quanto mi si palesava progressivamente nella mente era talmente icastico,vivido da profetare la “precarietà”annunciata nel post.
Ribadisco che si trattava di un commento privo di ogni malvagità ,accademismo o peggio ancora sfida di carattere culturale,se è quanto hai inteso.
Sono io a non capire e soprattutto a non individuare il perché della tua risposta.E’ proprio perché amo Socrate e tutti gli “ignoranti “che continuano a cercare senza posa e grazie all’ accoglienza qui ricevuta,alla meravigliosa umiltà,alla passione culturale quindi civile che vedo traboccare quotidianamente che ho deciso di bussare alla porta del Prof Gabriele ( Prof …perdoni il gioco di parole).
E non a caso amo Pasolini.
Se alludi Calliope all’essermi presentata nel primo post con un titolo di studio quale la laurea e un’altra da conseguire,io per correttezza ad ogni mio interlocutore sento il dovere di comunicare chi sono e il mio percorso,le mie passioni ,le mie debolezze,le lacune nella speranza di colmarle mettendomi a disposizione nell’apprendere,nel chiedere,nel contribuire se possibile ,nel mangiarvi e nel farmi mangiare da tutti voi.
Mi sono ispirata alla presentazione del Prof ,ai brevi c.v.di altri amici di cui ho letto i pensieri fino ad innamorarmi e a palesarmi.
Anzi pensandoci…pubblico la mia mail per trasferire la discussione senza abusare ulteriormente: mariangelaimbrenda@libero.it
Spero che tutto si sia risolto.
Sono un po’ turbata e lo scrivo sinceramente.
Se può farti piacere Calliope e rendere più neutra la natura dei miei interventi,saluterò te e Marina soltanto interiormente ogni volta che vi leggerò senza intromettermi.
Adesso caro Prof,vengo a Lei …per scriverLe oggi che non sono in grado di scriverLe .Non ho fatto i compiti per proseguire con il nostro argomento e non soffro di manie di protagonismo. Chissà perché ora mi è venuto in mente Tommaso Campanella .
Le auguro dal profondo del cuore tanta gioia.A presto,Mariangela
………..mizzica (termine siculo D.O.C.) questo Marte!!
……e si uomini…attenzione!!!
Ma come?? Non eri Afrodite tu???
Ciao Bella Dea ^_^
Ciao ProfMio..tuttounito che è bello.
Ciao INTERAGIRANIME
sataurday night fever !!!
No, No, No!
Ma possibile che deve finire sempre tutto a “schifio” tra essere umani? Una volta che mi stavo divertendo…e volevo parlare di Afrodite adesso. Afrodite, Marte… e, invece, l’incantesimo è rotto!
Ecco, se posso permettermi di ridimensionare il tutto, questo a mio avviso è proprio quel che accade a chi comincia ad avere i riflessi dell’anima politeista: diventiamo eccessivi, nel bene e nel male, come gli dèi. Troppi spiriti…ci vorrebbe una spiccata coscienza lunare.
Non è successo niente. C’è chi scherza e c’è chi scrive “altro”: ognuno esibisce sé stesso ed è nella natura umana esibirsi… non possiamo sfuggire completamente alla nostra natura.
NESSUNO E’ PERFETTO: prendi me che sto soffendo come un cane per non essere all’altezza della mia Anima, così come le mie figlie meriterebbero che fossi.
Dobbiamo essere tutti più buoni, non buonisti…il Prof ha la Sua vita e non conosce nessuno di noi personalmente, almeno credo e se così non è sono affari Suoi. Lui mette a disposizione la sua cultura immensa e la sua esperienza e la sua sensibilità e la sua mnemosyne al servizio del bene.
Non scivoliamo, non scivoliamo: ognuno è quel che è, tutto qui. Accettiamoci, comprendiamoci, per quanto, per esperienza devo ammettere,che, non è possibile fare o dire qualcosa che sia veramente inequivocabile.
BIMBOLA a tutte le BIMBOLE e a tutti i BIMBOLI
In questo “Sacrario”, tutto deve finire a tarallucci e vino!
OK?
Fatelo per Arianna e Chiara, che se mi togliete pure questo Temenos “Io me moro!”
“Io m’accido!!!!!!”
carissimo Gabriele,
stamattina (domenica 31 maggio) ho ascoltato l’interessante dibattito sulla natura dell’Amore, tema che mi interessa e mi appassiona profondamente.
Dopo una vita iniziata nel segno dell’esaltante esperienza pre e universitaria dei favolosi anni dell’Amore “libero” – del Power flower – della liberazione e/o autocoscienza – autoconoscenza, la mia nave è approdata nel tranquillo porto degli affetti familiari, della professione (insegno da anni, ma dico sempre questo è l’ultimo!) del tranquillo e rassicurante tran tran quotidiano. Poi, improvvisamente, la mia nave è stata travolta dal mare tempestoso delle emozioni, delle passioni… più o meno quando ho iniziato un percorso di ricerca spirituale come sannyasin di Osho diventando Ma Advaita Pashianti, che in sanscrito significa “Chiara Visione dell’ultimo Stato di Coscienza” (Advaita nell’induismo indica la “Non dualità”, quindi la Totalità, che è il primo dei principi del Tantrismo). E tutto, ma proprio tutto, nel giro di pochissimo tempo, si è trasformato: ho perso le sicurezze che avevo e mi sono ritrovata a navigare senza ormeggi nel mare tempestoso delle disconnesse – opposte passioni, a volteggiare sospesa nel vuoto dell’Esistenza senza una rete sotto di me pronta a parare il colpo delle cadute. Sempre più al largo, non più sotto costa, ho compreso che la vita va vissuta fino in fondo, senza sconti, né giudizi, senza inutili, quanto vani, tentativi di resistenza. Dell’amore ho assaggiato tutte le pietanze e i condimenti possibili: l’affetto, la gioia della maternità, la passione, la gelosia, il dolore dei giorni dell’abbandono, ho bevuto la coppa fino alla feccia, ho pianto e mendicato un ritorno… E una cosa sì l’ho compresa: che l’Amore, quello con la A maiuscola, il grande Amore. è LIBERTA’!!!!!..che tutto comprende.
La libertà di comprendere che di tutto ciò che ci accade, la responsabilità della nostra vita, nel bene e nel male, è esclusivamente nostra, che viviamo in un mondo di proiezioni (La caverna!!!!) e di specchi (Alano delle Isole!!!!). Insomma ho avuto la fortuna di sperimentare tante teorie filosofiche che non avevo pienamente compreso proprio perché alla teoria mancava la pratica, di comprendere che la depressione di cui ho sofferto per anni e che, giustamente, ha allontanato il mio ex marito, altro non era che ansia di ritrovare quel seme di divinità racchiuso in me (come in ogni altro essere, anche in lui…e nell’altra!!! ) in una ricerca che non può avvenire in simbiosi con un altro (2 metà fanno un intero ma restano sempre due metà!!!).
E poi, pensa alla strana coincidenza dei nomi delle “dramatis personae” della mia storia: Anand Adigama (lui) ovvero: la Strada che porta alla Beatitudine – l’altra: Colei che fa vedere la Verità. E la Verità (ma esiste una Verità????) era che tutti noi vogliamo arrivare alla TOTALITA’ del nostro essere. Ovvero al di là di questa mente che divide il bene dal male, il bello dal brutto & so on, al di là del Bene e del Male, dunque.
Sono andata in pellegrinaggio di meditazione in India ultimamente, col mio maestro e mentore Azima (che con Osho è stato per 12 anni) e un piccolo gruppo di “internauti”. In India è tutto sotto i nostri occhi, senza remore né ipocriti veli: i fiori più profumati e i cadaveri mezzo bruciati che navigano lenti nelle acque del Gange indugiando sotto i tuoi occhi increduli di occidentale che la morte la vede alla tivù (ma è vera o è un film???) per poi rimanere scioccatissimo quando la vede davvero celebrarsi sotto i suoi occhi. E lì il Tutto scorre proprio sotto i tuoi occhi e da millenni sotto “quegli” occhi: gli occhi dell’Accettazione totale.
Io e il mio ex non ci siamo mai davvero lasciati: lo condividevamo abbracciati dopo una cena con amici (lui abita nella sua casa, io nella mia, l’altra è sparita quando dalla mia mente è sparito il sentimento che le dava forma: la gelosia!!!) e l’Amore, quello incondizionato che tutto dà senza nulla chiedere era lì tra noi, tenero e vivo (due splendide figlie, tanti ricordi, una vita di affetti,una vera Famiglia…due Esseri che cercano se stessi…)
“Non vorrei che ci fossero malintesi, mi vedo con un’amica!” “Anch’io – gli rispondo – ma ti Amo e questo Amore ci ha reso liberi! Amo chi ti ama e chi ti Ama!” L’Amore è espansione e annullamento, accettazione e altruismo per se stessi, poiché gli altri siamo sempre noi!!!. Amo anche la donna che me lo ha “portato via”. Se solo lasciassimo andare tutti questi stupidi condizionamenti dell’Ego che ci ha appiccicato addosso la Società per impedirci di godere semplicemente di noi stessi, delle gioia inesauribile che è dentro di noi e della gioia degli altri!!!!!
Osho diceva: “It is one of the greatest mistery of life that we are born with perfect bliss in our being and we remain beggars because we never look into our ownself.
(È una dei più grandi misteri della vita che noi siamo
nati nella perfetta beatitudine nel nostro essere e che ci
adattiamo a rimanere mendicanti perché non guardiamo
mai dentro noi stessi.)
Da tutta questa esperienza sono venuti fuori due libri di poesia: “I Canti del Tantra” ed. Il Filo e Il “Tantra quotidiano” ed. Aletti Mi piacerebbe regalarti le mie poesie che sono il frutto di tutto questo, con una dedica speciale: “Ti Amo, fratellino” E una, perché no, te la mando:
XXIX Canto del Tantra
Coda di serpente
e dita intrecciate
.
Riconducimi all’Essere
Dalla morte
Alla Vita
.
Guida il mio passo incostante
Riportandomi all’onda del mare
.
Onde salmastre di rigenerazione
Solleva
Cantando il Salmo
Della Ricongiunzione
.
Riportami all’Uno indistinto
.
Atomi di suono
Frammenti di arcobaleni sbiaditi
Memorie di ritmi smembrati
.
Ritrovo la morbida luce
Nel gesto che unisce
A impalpabili dita
.
Ripetizioni
Vibrazioni
Espansioni dell’Eterno incorrotto
.
L’anima accende il colore
Afferrando l’Essenza
Riportando alla Vita
.
la Vera Vita
un abbraccio con tanto Amore
Pashianti
Invio a te e a tutti gli amici del blog un pensiero.
giornate serene a tutti.
Patrizia Querzoli
Lentamente, in silenzio,
osservo
e tutto quello che mi circonda
diventa me
ed attraverso il mio sguardo
restituisco bellezza al mondo.
Buongiorno a tutti e buon inizio di giugno …piovoso.
Calliope,avevo risposto sabato al tuo post e fino a ieri sera il mio messaggio era presente.Non so dunque se tu abbia fatto in tempo a visionarlo.
Buona giornata,Mariangela
GRazie Maria63. Stare nel cuore della notte forse non è molto comodo. ma mi consente una libertà impagabile di parlare di Anima con i miei Amici che purtroppo non sarebbe possibile in altri orari. e poi io amo accontentarmi di ciò che ho. benvenuta in temenos
Vi avevo annunciato, carissimi e carissime, di stare attenti e in particolar modo attente. L’Armonia si porta dietro la SIGIZIA della DIASPORA. Quindi adesso ritrovate punti d’incontro senza enfatizzare le differenze.
Cara Mariangela scusami 😦 se non ho notato nelle tue parole l’affettuosità ed il gioco..evidentemente ne ho di strada da fare per mantenere puliti sempre gli occhi dell’anima.
Ma credo che il confronto sincero e leale da parte di tutti sia la giusta via da seguire per arrivare a quella meta (almeno per me..che sono ancora allo start..)
I chiarimenti devono esserci, da una parte e dall’altra.
Il mio non era livore..figurati ma solo uno scrivere di getto, come faccio sempre, nel bene come purtroppo anche nel male.
Chiedo umilmente scusa..a te, al prof ed a tutto l’interagiranime…che mi dispiace aver frainteso.
Non disperdiamoci..
A presto..Calliope
E mi scuso anche per aver parlato al plurale e non al singolare coinvolgendo anche Marina nella mia risposta che lei non c’entra nulla..quelli erano miei pensieri.
Scusami mia cara Marina..come vedi il mio lato politeista..c’è..eccome se c’è 😦
…volevo dire la mia:
“Io sono qui per pregare: ritengo il confronto una forma di preghiera. Questo è un sacrario per me e se dovessi accorgermi di esser di scandalo in questo luogo, per me, sarebbe insopportabile… Non voglio essere coinvolta in queste faccende, la mia vita è già abbastanza insopportabile. Sono una che vive sul filo del rasoio, ho un equilibrio molto molto precario. Non si scherza con i problemi psichiatrici. La Marina che vi scrive ha bisogno di amore disperatamente e di sapere che qualcuno ha voglia di ascoltarla e lo sapete perché? Perché sono dolorosamente ammalata e per il mio dolore non c’è cura, per sempre. Quindi, se posso esser utile col mio bagaglio di interiorità è bene, altrimenti, tolgo il disturbo.”
Grazie.
MarinAriannaChiara”
Buongiorno a Lei Prof e a tutti voi.Un pallido sole sembra visitarmi e non accenna ad accrescersi.Ieri pomeriggio,dopo quel violento temporale abbattutosi sulla capitale si è manifestato l’arcobaleno.
(Chi accennava tempo fa a tale dono della natura? Forse Enza …non ricordo bene)
Tra i colori pur non vivaci emergeva sovrano il ciclamino.
Come se avessi mangiato ” petite-madelaine”…i ricordi sono andati commossi ad una poesia encomiante il fiore “ciclamino”.
Era quella preferita dal mio unico vero maestro: mio nonno Nicola.Non ne conosco il motivo,ma il senso di pace che conducendomi vicino alla libreria della sua casa,egli traeva al sol pensiero di leggermela per l’ennesima volta terminando poi con il volto reclinato in avanti a celare occhi inumiditi perché beati è ancora per me un mistero.Quei versi fermavano il tempo e la frenesia del quotidiano come un incantesimo.
Voglio condividerla e pertanto la trascrivo.
Anzi,poiché non sono certa del nome dell’autrice,sarei davvero contenta se qualcuno potesse confermarlo o correggerlo opportunamente.
La rete e consultazioni cartacee in tale missione si sono rivelate fallaci(il testo era scritto a mano).
IL CICLAMINO
E’ UN PALLIDO FIORETTO
CHE TEME I GELI E IL SOLE , E SI NASCONDE
VOLENTIERI TRA I CESPUGLI ,
O SULL’ERBOSE SPONDE
D’UN TERSO RUSCELLETTO ,IL CICLAMINO
UN Dì SULL’ERTO SCOGLIO
D’UN ECCELSA MONTAGNA IO LO TROVAI,
E MITE CONTRAPPOSTO ERA ALL’ORGOGLIO
DI QUELLE PIANTE ANNOSE
LA SUA PARVENZA UMILE
E IL SUO COLOR SIMILE
ALLE MESTE D’AUTUNNO ULTIME ROSE .
QUANDO SU QUEI DIRUPI
PREPOTENTE SIGNORE INFURIA IL VENTO,
E ALL’URTO VIOLENTO
SCROSCIANO I RAMI,STRIDONO LE SELVE ,
FUGGONO I MONTANARI E I CACCIATORI,
SI SPARAN GLI AUGELLI
E LE TIMIDE BELVE,
PUR TRANQUILLO E NON VISTO QUEI FIORI,
TRA LA NATIVA ERBETTA ,
IL CICLAMINO ASPETTA CHE TORNINO LE QUETE AURE SERENE ;
COSì L’IMPETUOSA BUFERA CHE CONTRASTA ALL’ALTE CIME ,L’UMILTà NON OFFENDE OVE EI RIPOSA.
NELLA VITA SOVENTE AVVIEN CHE LA FORTEZZA
D’UN GRACIL PETTO è DONO,
E PUò LA GENTILEZZA INNOCENTE E PIEGHEVOLE,
VINCER TALVOLTA DURE BATTAGLIE
IN CUI SCONFITTA è LA
BALDANZA STOLTA.
(ALINDA BONACCI BRUNAMONTI)
Un caro saluto,Mariangela
CALLIOPE,
non ti preoccupare più, basta.
MARIANGELA,
proprio poco fa mi sono affacciata ed ho sentito l’odore dei ciclami della signora del piano do sotto: fortissimo. Una meraviglia.
Ciao.
Marinariannachiara
A Calliope e Marina: è tutto risolto.
Abbiamo semplicemente consolidato l’edificio rendendolo più solido.Dobbiamo ora proseguire insieme.
(…monumentum aere perennius…)
Baci e a presto,Mariangela
ok così, marina, calliope, mariangela. arriveranno altri attacchi dagli “sguardi malevoli”. l’importante è respingerli.
tanti baci a tutte tre
Credo in te, amica.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amica,
così, semplicemente,
nell’eloquenza del silenzio.
Elena Oshiro
Buongiorno….naturalmente “amica” comprende Lei Prof e tutti i compagni di viaggio.Mi è stata inviata e con il magico potere del “copia-incolla” la voilà.
( Piccola polemica in merito alla quale attendo pareri: spesso e purtroppo anche in testi universitari-non di informatica- l’operazione di trascrizione di un brano con i vari relativi sinonimi è sintetizzata nel “copia-incolla”impiegato anche per autori di due secoli fa .Ritengo il tutto semplicemente aberrante e quasi offensivo verso le scelte letterarie operate dall’uomo.Se non erro nello specifico Camus “faceva copia-incolla” da un altro autore per un suo progetto.
Buona giornata,Mariangela
Ciao mariangela,
il tuo ciclamino mi ha deliziato e mi tiene per mano. Anche nella mia vita i miei nonni sono stati e sono fondamentali. In quella saggezza, spesso legata ad un vissuto difficile, ritrovo ogni tanto la mia oasi di ristoro dalla dimenticanza.
Un abbraccio ricco di affetto…
Buongiorno Prof,devo nuovamente registrarmi.Ogni lunedì,da due settimane, intorno a quest’ora,non risulto iscritta al Suo blog.
Ritento,sarò più fortunata.
Cari saluti,Mariangela
Cara Mariangela, credo che conti lo spirito. Se il copia-incolla è fatto con de-vozione, nulla da dire. Se è ruberia, alora…(Ma il danno è solo per l’usurpatore)
Caro Prof,no no non mi riferivo all’operazione naturalmente legittima,ma alla denominazione di essa nei manuali.Non si può dire che Camus abbia fatto “copia-incolla”,ma che abbia trascritto da una fonte,abbia ricopiato,ma non “COPIA-INCOLLA”,non “COPIA-INCOLLA”. Serena notte e sogni d’oro,Mariangela
Per Marco: grazie per le tue parole.Sono felice che i ciclamini abbiano sortito effetti di rigenerazione dell’animo.
Ricambio di cuore il tuo abbraccio, buona notte anche a te ,Mariangela
Ricambio i tanti baci.
Firmato:
Calliope
Una delle tre 🙂
ciao profbello.
Sogni belle anche nel sole, mariangela.
(Mariangela, e il Narciso che effetto ha?)
Caro Prof,il Narciso,…il Narciso semplicemente ESSENDO è un fiore atroce come ogni crescita ,maturazione ,come la vita interrotta di colui che gli diede il nome.
Narciso diventa beffardamente una tautologia e per sua natura non conosce il concetto di mediazione,implicando, se traditi , la sfiducia per gli altri ; se l’altro è lo stesso “IO” la coerenza impone il disamore di sé.
L’effetto potrebbe dunque essere positivo in quanto foriero di un superamento della propria immagine benché già fortemente caratterizzata.Un guscio,una corazza pronta a difendere ,ma a rendersi più morbida e sensibile nel godere ricevendo carezze altrui.
Se non erro, il mio fiore ,inteso come attributo astrologico,dovrebbe essere la ninfea,ma non il mio preferito.
Amavo da bambina la leggenda del fiore di Kantuta.
E la sua opinione, Prof?Che fiore ama particolarmente?
Le sto confezionando un bouquet ,riesce ad avvertire i profumi sprigionarsi dalle corolle,Mi raccomando,porto con me una benda,non deve vedere i fiori,ma sentirli.
Come sempre ha mirato al mio cuore ,al mio animo e mi sono lasciata colpire.
Grazie davvero.Baci ,Mariangela.
Calliope,Marina,baci,
dimenticavo …i vostri fiori prediletti ?Mariangela
al termine del filmato vi è un riferimento a NARCISO.
Con gradita sorpresa, scopro il suo blog, dott. La Porta. Mi capita, nelle lunghe ‘tirate’ di scrittura/lettura, o semplcemente insonnia, di guardare la sua trasmissione, di notte. Mi piace molto: mi piace la spontaneità e la semplicità che la caratterizzano, accanto alla profondità ed alla ricchezza dei contenuti. Ho letto del suo interesse per le inizative culturali portate avanti dai “nuovi” scrittori nei comuni (anche piccoli) d’Italia, laddove, spesso senza guadagno, si cerca di diffondere la poesia, la buona letteratura, e, perchè no, si da voce ai giovani (e meno giovani) esordienti. Abito in un paese nel Salento, una terra ricca di tradizioni, cultura, musica e tanta poesia. Amo scrivere e mi piace incoraggiare chi ama farlo e, da un po’ di tempo, sono stata coinvolta, da amici, in un gruppo di ‘promozione’ di eventi culturali, riguardanti ogni “campo artistico”. E’ una cosa che, ho scoperto, ci accomuna tutti nell’amore per quello che si propone, per come lo si organizza, e per le aspettative di riuscita che ne conseguono.. Se capitasse dalle mie parti sarei felicissima di invitarla a partecipare a qualcuno di questi appuntamenti e, magari, fare personalmente la sua conoscenza, offrendole, intanto delle ‘quinte’ splendide, quali sono il mare, il sole ed i colori di questa terra incantevole. Nell’attesa (e speranza) che, prima o poi, ciò accada mi auguro di poter approfittare di questo suo spazio per scambi, letture, conoscenza, arricchimento dell’Anima e della mente. Grazie di quello che fa e di volerlo condividere con ognuno di noi con tanta disponibilità e sensibilità.
Un caro saluto.
Titti
Prof,ma dov’è? DOVE?DOVE?
Una lieta “tortura” l’ introiettare i versi da Lei “postati” poco fa…un affettuoso saluto,Mariangela
Gentile Gabriele, permettimi una breve e opinabile riflessione, su cui mi farebbe piacere una tua opinione critica. Io sono letteralmente affascinato dal “regno delle donne”; per me è come Agharti, di fronte al quale si comprende la “vastità” dell’irrangiungibile:
“La donna è un luogo magico e remoto.
È nota solenne.
È aquila elegante e silenziosa,
che in un sogno libra solitaria le sue ali
sulle aride dune del deserto,
rosse di Sole”.
Fortunato, Tufo (AV)
Carissima Mariangela, eccomi!
Cara Titti, una Titti di molto tempo fa e’ stata la mia prima “fidanzatina”, la ricordo con molto affetto. E poi adoro il Salento. E tu fai bene a fare quello che mia hai scritto. E per me spero, prima o poi, di trasmutare da Coniglio con l’Orologio a Cappellaio Matto.
I Fiori, credimi, mi piacciono tutti. Soprattutto quelli legati a simbologia evidente. Appunto il Narciso e la Rosa.
Io adoro il Fior di Loto…troppo bello che simile bellezza nasca dal fango…nell’acqua..respiri..e si erga al cielo con passione quasi prepotente..
è bellissimo.
E poi mi piace il gelsomino…mi ubriaca il suo profumo..lo sentirei sempre senza stancarmi..forse mi ipnotizza!!
Ciao Prof
ciao Mariangela.
ciao Marina
ciao interagiranime
baci profumati e fioriti
Scrissi questi pochi versi a mia figlia in un periodo particolare della sua vita.Ora tutto è cambiato,tutto si è rovesciato,tutto non è più chiaro,tutto è diventato nero ,tutto non è più vivo….ma l’amore che provo è incommensurabile l’adoro e l’adorerò sempre.
Questo fiore lo so che non mi appartiene
Ma io lo amo,
I suoi petali formeno la corolla più bella del prato
Il suo colore è l’arcobaleno
La sua forma è un cuore
La terra lo ha creato per un cielo sempre raggiante
Tutti lo guardano
Temono di coglierlo
Non ne sono capaci
E’ troppo perfetto per una mano qualsiasi
E’ forte come le sue radici
Guardatelo,ammiratelo e diffondete la sua bellezza.
La tua mammma
E torniamo al punto di partenza. Cosa è davvero “DONNA”. Metis può aiutarci?
Cara Calliope,
baci smelassosi!
Cara Carmela…io non so perchè parli così tristemente ma allo stesso tempo così gioiosamente di tua figlia..e non è per niente contraddizione…io ci vedo questo…come se tu l’avessi “persa” materialmente o moralmente…ed è ininfluente.
Mi sembra che la tua sofferenza rasenti il senso di colpa..un dimostrare amore…amore che le hai dato di sicuro ma non so perchè vedo questo conflitto.
Perdonami se le mie “visioni” non corrispondono alla realtà..e perdonami anche se sono reali..forse non ho il diritto di entrare in una sfera così intima..
l’hai paragonata alla luna, adesso a questo fiore bellissimo..
leggendoti mi è venuto in mente una frase di un libro di gibran..ali spezzate..
Un abbraccio.
Ciao prof mieloso ^_^
Cara Calliope,
per favore, liberiamoci l’un l’altro dei complessi di colpa. (Parlo bene, ma razzolo male)
Carissima ,grazie dell tue parole,ma non ho sensi di colpa.Ne parlo in maniera gioiosa perchè ho il ricordo dei suoi occhi,delle sue mani,del suo viso,della sua voce canterina,del suo parlare forbito,delle sue risate,del suo profumo,della sua pelle…….ne parlo tristemente perchè mi manca fisicamente ,vorrei tanto baciarla,abbracciarla ,stringerla a me come una volta …..Io l’amo
Anche a te un abbraccio
Saluti Prof
Cara Carmela,
PENE D’AMORE…
Buonanotte Gabriele,
per la legge dell’attrazione, che naturalmente lega ciò che è simile, non potevo che trovare questo blog!
Lo seguirò con molto interesse.
Grazie per la tua testimonianze di luce e di bene.
Di questi tempi, è una prova di coraggio non da poco.
Gentile Gabriele La Porta,
Volevo sottoporle un nuovo punto di vista relativo alla visione del percorso di autoconoscenza proposta dall’Alchimia Spirituale.
Lei mette spesso in evidenza, nelle sue pubblicazioni cartacee e mediatiche, che la Magia o l’Alchimia sono antiche forme di psicologia. Non mi pongo in contrasto con le sue affermazioni, ma vorrei ricordarle i Quattro Sensi delle Scritture di Dante Alighieri, in cui è ben espresso che uno scritto, o un simbolo in generale, può essere letto secondo quattro livelli di significato ovvero: Letterale, Allegorico, Morale e Anagogico. Ugualmente le scienze esoteriche posseggono vari piani di lettura, e la psicologia scalfisce solo il livello Allegorico cioè Simbolico dell’Alchimia o della Magia. Difatti non può esservi “un’infusione di virtù da cuore a cuore” oppure “un’estasi filosofica e spirituale” per mezzo della psicologia; tanto è vero che la Teurgia non è nemmeno minimamente investigabile con la mente analitica.
Cordiali Saluti
IniziazioneAntica
Un saluto a tutti voi.
Queste sono alcune poesie d’amore che ho scritto e pubblicato.
buona eventuale lettura.
ZEFIRO D’AMORE
La trovai in una notte di fasti e rumore.
Costellazioni autunnali punteggiavano il cielo
come polvere di rubini in frantumi.
Da quel momento in avanti
compresi che l’avrei amata
fino al giorno della mia morte.
E ho danzato con volo leggero,
mia eccitante sposa,
nelle ore di azzurro intenso e di riverberi pungenti,
conservando andante una bella armonia.
E sempre la grande campana lassù squillava!
Riesci a sentire il mio zefiro d’amore?
Mi fu donata da un albero di fiori d’argento
e accanto a lei ho sepolto tutte le donne desiderate,
ma sembravo ancora così incompleto e piccolo…
A lunghi sorsi ho assaggiato le sue braccia pagane
che talvolta assumevano atteggiamenti bizzarri e focosi,
biforcandosi a coda di pesce.
I suoi occhi favellavano eloquentemente nella passione
e sempre la grande campana lassù squillava!
Riesci a sentire il mio zefiro d’amore?
La sua natura di miraggio,
con moto più armonioso del globo lunare,
stillava amore e devozione.
Io non esisto senza qualcuno accanto!
Datemi la vostra mano signora, ve ne prego!…
Ah, eccola che arriva, vestita di tutto punto,
balsamo e Lete scorrono nelle sue vene.
Ponti d’acqua crollano sopra di noi
e sempre la grande campana squilla all’impazzata!
Riesci a sentire il mio zefiro d’amore?
MIO GRANDE E RADIOSO PECCATO
Vieni, mio grande e radioso peccato,
andiamo sui campi felici,
per tutta la notte, al chiaro di luna,
fantastichiamo fino alle prime luci dell’alba,
celebriamo il culto dell’ amore,
mangiamo i nostri corpi crudi
e addormentiamoci ascoltando
il trillo selvatico dell’usignolo.
ALMENO IN SOGNO MOSTRATI
Adesso che un gioco d’infauste stelle
e oceani ci dividono
e che il tuo ricordo è la mia ossessione
e potente gonfia le mie labbra
in una smorfia greve
almeno in sogno mostrati!
Almeno in sogno mostrati!
Asciugati gli occhi e non piangere,
almeno in sogno mostrati!
Nuota verso di me
attraverso i flutti blu del mare,
ondeggia come una rondine
sopra le spighe ancora verdi,
attraverso mille lingue d’asfalto,
e almeno in sogno mostrati!
Almeno in sogno mostrati!
Quando la notte consuma un vano affaccendarsi
almeno in sogno mostrati!
Racchiudi i miei dolori nel tuo grembo
perché ho tanto freddo, mia cara.
Racchiudi i miei dolori nel tuo grembo
Perché ogni dolore sparirà, mia cara.
Prendi le tue paure, le tue recriminazioni
e buttale tra i flutti blu del mare,
abbandona gli orrendi amori
e spargili in cielo come uragani
e almeno in sogno mostrati!
Almeno in sogno mostrati!
Per condurmi ai cancelli dell’Eden
almeno in sogno mostrati!
Asciugati gli occhi e non piangere.
IL GIARDINO DELL’AMORE
Scruta dentro il tuo cuore, mia cara,
il giardino dell’amore è lì che sta fiorendo;
dalla gioia nuove gemme si aprono
e con esse i fiori di sangue che sostengono.
Preti in nere vesti hanno coperto
di piacevoli angosce i tuoi desideri,
il silenzio della terra ammantellata
ha stretto la notte in un complotto amoroso;
il destarsi dello zefiro
ha dato ai rami in boccio la nuova canzone:
duettando con le mie labbra smorte,
sussurrando per te un’aria di godimento,
là vagano a ciondoloni gli amori
nel giallo intreccio dei nostri giorni,
disperdendosi informi qua e là
in quel tripudio di foglie giovani.
Osservando in eterno e come i gigli bianco-latte trionfano
i tuoi occhi di grazia si colmano.
Scruta dentro il tuo cuore, mia cara.
ALLA MIA ADORATA GRAZIA
Oh, regina delle galassie ferite
cresce un roseto nella rimessa gitana dei tuoi occhi
che tutto e tutti fissano
e mentre fiera oscilli come un abete morto
delle tue bianche rotondità celebro i fasti
A volte sorridi come un’orfana
e la tua grande anima,
in cui l’infanzia sposa la maturità,
spicca in volo
come una nivea colomba
Spesso contemplo il tuo naso adorabile
e mi par di mancare
quando l’ardente Africa,
che naviga nel tuo profumo,
mi avvolge come un pitone.
Incollato alle tue labbra magnetiche
potrei sopravvivere a mille papi
e davanti ai tuoi piedi grigi
chiedere all’erba verde
di pregare incessantemente.
In veste screziata d’onice
e con la benevolenza
d’una mondina nelle risaie
affoghi le tue mani in terribili misture
e gaiamente raccogli le mie spoglie
Ai canti argentini
che il miele del tuo fiato sprigiona
e che le mie orecchie trafitte odono,
accorda un angelo solenne
il suo liuto migliore
Nel mio cuore affaticato,
dove ore tristi rintoccano
e teschi dormienti ingialliscono,
come un salice rinvigorito
ondeggi voluttuosamente
Indicibili piaceri
scorrono nelle vene
quando, smorte come ceri,
le tue dita accarezzano
i miei capelli in lutto
L’asina di Balaam
che barcolla nei tuo passi
cela del mondo
gli inverni riflessi
nelle grigie lapidi
In tua presenza
una torcia luminosa
e confidente
ripara dallo scroscio della pioggia
le mie preghiere in fiamme
Per i tuoi folli cerchi di gesso
per le tue mani regali
per i tuoi magnifici orpelli
per la tua nudità accucciata
ho attraversato le maree del tempo
Oh, misteriosa allodola
che cova la mia vertigine
intendo concederti l’eternità
oh, mio altare benevolo, mia luce,
fa che non affondi!
LEI
Lei è qui realmente,
non simbolicamente, ma di persona.
Con quel suo muso da faina
e con quella voce di tralci di fumo,
lei è qui come una regina
intenta a governare le mie azioni,
con la sua semplice presenza
che calma le mie agitazioni
come una madre calma i suoi piccoli.
Dalì e tutti i surrealisti impazzirebbero per lei!
Lo stesso Breton, in sua presenza, non si sentirebbe del tutto a suo agio.
Se si presentasse in compagnia di un leone viola, una tartaruga blu,
e un agnello con sette occhi e sette corna,
la gente guarderebbe solo lei liquidando gli altri come eventi minori.
Espansiva come un delfino
e fuggitiva come un rettile
appare piena d’intenzioni nascoste
e, tutto sommato, d’interpretazione delicata.
È una creatura semplice e scoperchiata.
Sa, al tempo stesso, attrarre e suscitare
un disagio insostenibile.
Mossa da energie misteriose ed ancestrale
non vuole manifestazioni emotive,
niente cuori sanguinanti,
niente pianti ai piedi di una croce,
niente isterismi, niente canzoni!…
Quando vede un fiume dice: “fiume”.
Quando vede un albero dice: “albero”.
Non dice mai “amore”…quello non esiste!
Caro Presidente,
coraggioso io? Ma va la’! Bisognoso, semmai. Comunque Bene Venuto!
Cara IniziazioneAntica,
non ho mai dato e fatto graduatorie. La Magia conteneva ogni sapere. Ma e’ desueta e tutti i maestri, Kremmerz compreso, hanno scritto che bisogna aggiornare il linguaggio. E la psicologia, in senso corrente, in questo e’ utile. Se poi prendiamo la psicologia in senso antico, discorso in Anima e per Anima, allora credo sia un Pegaso per tutti cieli.
Caro Rocco,
no comment!
Caro Gabriele La Porta,
Si in effetti le antiche forme di magia come le evocazioni e i rituali dei grimori sono cose completamente superate, PERO’ non credo che l’ascesi spirituale possa realizzarsi andando dallo psicologo… Solo la comunione dell’anima con un quid dell’essenza divina, realizza l’alchimia spirituale; anzi per molti psicologi i segni e i comportamenti manifestati dai grandi mistici d’Europa o dagli iniziati di tutti i tempi, non sono altro che allucinazioni, nevrosi o forme di schizzofrenia, la psicologia è una scienza umana creata da esseri umani e non ha nulla di trascendentale in sè, onde per cui non si presta per indagare i misteri dell’anima.
Cordiali Saluti
IniziazioneAntica
Caro direttore,
mi permetto di chiamarla “caro” perché è ormai un anno che la seguo con grande passione e sete di conoscenza.
Mi presento, sono Anna Paola Risola e scrivo da Bari dove studio Lettere. Da quando ho scoperto la sua trasmissione me ne sono innamorata e appassionata in maniera viscerale. Grazie a lei sto imparando nuove cose, sto aprendo la mia mente a nuove possibilità, ho occasione di potermi emozionare insieme a chi ha cuore di farlo come me, ma soprattutto sto prendendo coscienza di anima.
Ho acquistato in questi mesi molti libri, in particolare di poesia, seguendo accuratamente i consigli da lei dati e ovviamente seguendo le mie emozioni.
Da poco ho ricevuto per posta i Pianeti Interiori di Thomas Moore, aspettavo con impazienza l’arrivo del testo dato che ho sempre seguito le spiegazioni da lei fatte a riguardo. La passione che mi ha legata a questo libro è inspiegabile visto che non mi ero mai avvicinata più di tanto ne a questi argomenti ne alla filosofia. Adesso non vedo l’ora di cominciare a leggerlo e successivamente di cominciare ad avvicinarmi alla filosofia e al mondo della psiche magari anche grazie a qualche suo consiglio.
Per cui la prego di continuare le sue bellissime lezioni perché c’è qualcuno che la segue con passione ed amore veri.
Conto di tornare a scrivervi presto
un saluto affettuoso
Anna Paola Risola
Un tempo sconfinato per dar vita ad un pianeta
O forse sette giorni con la formula segreta,
Ci sono tanti uomini rimasti nella storia
eppure basta poko per smentirne la memoria.
C’è stato il Big Ben un esplosione di materia
Gli scontri intergalattici danno inizio ad una storia,
Oppure è stato dio senza bakketta magica
a far girare in tondo una roccia che è fantastika.
Ma forse è stato l’uomo che con la fantasia,
non potendo più accettare una vita che va via,
Ha coltivato dio e tutto ciò che gli sta intorno
non sapendosi spiegare quando finisce il mondo.
E se fosse così tutti quei miracoli?
Che hanno fatto superare i più grandi ostacoli,
Senza spiegazione torna a battere il tuo cuore,
Ma non è il tuo signore è stato il defibrillatore
Di un uomo come te che non è prp dio,
Ma ha fatto ritornare una vita dall’oblio.
E allora la domanda…non è proprio chi è?
perkè il vero miracolo è che hanno guarito te!
E’ bastata la ragione causa di dolore
Per i poveri dannati sul rogo dell’orrore,
Lì dov’era dio? Mi sono chiesto io…
Quando sale l’inferno, il padre eterno dove sta?
Non c’è una risposta! E’ come una scommessa,
Una partita a carte con il prete della messa .
Entrambi avete l asso che giocate con ardore,
a seconda della scala gli darete un suo valore…
Scusate per qualche K al posto di C, poichè è stata scritta una sera di ispirazione su blocco note e l’ho incollata così com’era…Credo renda lo stesso il significato. Comunque il problema di dio è sempre stato importante per me,dopo tante ricerche e anche un libro chiamato “OLTRE I LIBRI DI STORIA” che posso inviarvi in qualsiasi momento,(e sarebbe fantastico se lo leggesse…Davvero qualcosa di importantissimo ed indescrivibile per me) sono giunto ad una conclusione molto simile a quella di Zacaria Sitchin(che sicuramente conoscerete) con diverse varianti più personali e sinceramente più realistiche basate su dati empirici e non su fantasie. Posso elencarvi la mia teoria in qualsiasi momento basta dirmelo.
20 07 2009 la settimana scorsa ha presentato un libro: il cui titolo è i rammendastorie .Autrice pasin. non sono riuscita a trovarlo come posso fare? grazie
Buongiorno Prof,MI CONSENTA di inserire il post invitando tutti almeno a prestare attenzione a quanto quotidianamente accade a Madama Cultura…
ROMA – 20 LUGLIO 2009 – “EMERGENZA CULTURA, SPETTACOLO, LAVORO”, manifestazione contro i tagli al Fus.Grazie ,Mariangela
Salve professore.
Mi chiamo Carlo vengo da Napoli e ho 17 anni,e sono follemente innamorato del vostro programma inconscio e magia-psiche,vorrei tanto essere seduto fra gli ospiti per respirare quella che immagino sia un’aria carica di cultura! Vorrei sottoporvi una mia lirica,spero che la leggiate e sarei davvero felice se lasciasse un commento, qualsiasi esso sia.
Il problema di dio mi ha da sempre affascinato,ho scritto anche un libro a riguardo intitolato “Oltre i libri di storia” che posso mandarvi in qualsiasi momento (mi manderebbe al settimo cielo se leggesse anche una sola parola), attualmente condivido la teoria di Zacaria Sitchin anche se in maniera più personale e con diverse varianti,basate su dati più empirici e meno sulle fantasie. Posso esporvi in maniera precisa le mie ipotesi maturate dopo notti e notti di serie ricerche..Basta chiedere.
Ecco la mia lirica
“Domandati”
Un tempo sconfinato per dar vita ad un pianeta,
O forse sette giorni con la formula segreta,
Ci sono tanti uomini rimasti nella storia
Eppure basta poco per smentirne la memoria.
C’è stato il Big Ben una esplosione di materia,
Gli scontri intergalattici danno inizio ad una storia,
Oppure è stato dio senza bacchetta magica
A far girare in tondo una roccia che è fantastica.
Ma forse è stato l’uomo che con la fantasia,
Non potendo più accettare una vita che va via,
Ha coltivato dio e tutto ciò che gli sta intorno
non sapendosi spiegare quando finisce il mondo .
E se fosse così… tutti quei miracoli?
Che han fatto superare i più grandi ostacoli,
Senza spiegazione torna a battere il tuo cuore,
Ma non è il tuo signore è stato il defibrillatore
Di un uomo come te, che non è proprio dio,
Ma ha fatto ritornare una vita dall’oblio!
E allora la domanda, non è proprio “chi è?”
Perchè il vero miracolo è che hanno guarito te.
E’ bastata la ragione, causa di dolore
Per i poveri dannati sul rogo dell’orrore.
Lì dov’era dio… mi sono chiesto io,
Quando sale l’inferno il padre eterno dove sta?
Non c’è una risposta! E’ come una scommessa,
Una partita a carte con il prete della messa.
Entrambi avete l’ asso che giocate con ardore,
A seconda della scala gli darete un suo valore…
No, cara IniziazioneAntica,
non ho mai detto, né pensato, che ci si possa realizzare andando dallo psicologo. Così come noi oggi intendiamo. Ma anche le parole “ascesi spirituale” sanno troppo di misticheggiante comportamento. E ho già detto che la psicologia è determinante, ma come era intesa anticamente. E comunque Anima È Psiche. E Psiche parla e agisce da PSICHE. Tutto è PSICHE. Nulla può essere visto, letto, avvertito se non attraverso Psiche. Quindi per noi “tutto è PSICHE” (Hillman, Marsilio Ficino, Pico, ecc.).
Caro Gabriele La Porta,
Il mistico e l’iniziato condividono buona parte del loro cammino, e una certa parte di esoteristi dimentica che la conoscenza trascendentale, infusa tra le parole dei testi sacri, è stata scritta da mistici ben coscienti di quello che scrivevano, basti pensare ai testi della Kabala, all’Esicasmo, alla tradizione Sufita, ai testi dei guru Indiani…, inoltre molti alchimisti erano dei chierici. Credo che la psicologia non sia determinante, ma anzi che il labirinto della mente debba essere scavalcato con una tenica simile a quella impiegata nello Zen, invece Tommaso Campanella ne riporta una chiamata “Prattica dell’Estasi Filosofica”, d’altronde è nel silenzio della mente e nello slancio dell’intuito che Ermete parla all’iniziato; ma andiamo oltre, qual’è dunque l’iter operativo che Gabriele La Porta, suggerisce per realizzare il “conosci te stesso” ?
Cordialmente, IniziazioneAntica
Cara Anna Paola,
ecco, dopo aver letto le tue righe, mi sento piu’ leggero.
(E’ l’EGO che fa capolino, ma lo rimetto subito a posto)
A presto!
Caro Carlo,
scrivila in 15 righe. Prova. Vuoi?
Cara Elisa,
il testo non e’ in vendita. Comunque lei si chiama Manuela Pasin, “Rammendastorie”.
A presto!
Beh caro professore, io l’ho presentata come lirica, ma nasce come canzone, dal momento che suono la chitarra da 13 anni( ne ho 17 ora). Non ci tengo a fare distinzioni fra poesia e musica perchè le ritengo alla pari. Capisco che come lirica è un pò lunghetta, ma voglio allora precisare… Giudicatela come canzone. Ci terrei inoltre a sapere la vostra opinione(se ne siete al corrente) delle teorie di Zacaria Sitchin. Sapete… Grazie a voi e al vostro programma,con quella voglia di cultura mi sono convinto di DOVER pubblicare il mio libro, ho già contattato 3 case editrici. Qualche consiglio?
Nel caso non abbiate più a disposizione la mia canzone è la seguente:
Un tempo sconfinato per dar vita ad un pianeta,
O forse sette giorni con la formula segreta,
Ci sono tanti uomini rimasti nella storia
Eppure basta poco per smentirne la memoria.
C’è stato il Big Ben una esplosione di materia,
Gli scontri intergalattici danno inizio ad una storia,
Oppure è stato dio senza bacchetta magica
A far girare in tondo una roccia che è fantastica.
Ma forse è stato l’uomo che con la fantasia,
Non potendo più accettare una vita che va via,
Ha coltivato dio e tutto ciò che gli sta intorno
non sapendosi spiegare quando finisce il mondo .
E se fosse così… tutti quei miracoli?
Che han fatto superare i più grandi ostacoli,
Senza spiegazione torna a battere il tuo cuore,
Ma non è il tuo signore è stato il defibrillatore
Di un uomo come te, che non è proprio dio,
Ma ha fatto ritornare una vita dall’oblio!
E allora la domanda, non è proprio “chi è?”
Perchè il vero miracolo è che hanno guarito te.
E’ bastata la ragione, causa di dolore
Per i poveri dannati sul rogo dell’orrore.
Lì dov’era dio… mi sono chiesto io,
Quando sale l’inferno il padre eterno dove sta?
Non c’è una risposta! E’ come una scommessa,
Una partita a carte con il prete della messa.
Entrambi avete l’ asso che giocate con ardore,
A seconda della scala gli darete un suo valore…
Grazie in anticipo per la risposta!
Caro professore, ho presentato il testo come lirica, in realtà esso nasce come canzone,suono infatti la chitarra da 13 anni( ne ho 17), ma non ho precisato perchè non faccio distinzioni fra musica e poesia. Forse come lirica è un pò lunghetta…quindi le chiedo con più precisione di giudicarla come canzone. Sapete…Grazie a voi e al vostro programma con tutta quella voglia di cultura,mi sono convinto di DOVER pubblicare il mio libro! Ho già contattato 3 case editrici. Qualche consiglio?
Se trovate qualche commento doppio…Non fateci caso ihih I problemi di linea mi strazione quindi fra connessioni e disconnessioni non riesco mai a capire se è stato o meno pubblicato il commento.
Carissimo direttore,
vorrei condividere qualcosa con lei.
Un giorno durante la preparazione di un esame mi sono imbattuta in una poesia di Robert Frost.Rimastane profondamente colpita
ho cercato le sue opere in italiano ma con sommo dispiacere ho scoperto che non vengono più pubblicate in Italia.
Per fortuna grazie ad internet è possibile recuperare alcune delle sue poesie ma per averne un quadro completo bisogna far riferimento ai testi in lingua.
La poesia che vorrei proporle è
“Stopping by woods on a snowy evening” :
Di chi siano questi boschi credo di saperlo.
Ma la sua casa è in paese, così
Egli non può vedere che mi fermo qui
A guardare il suo bosco coprirsi di neve.
Troverà strano il mio cavallino
Che mi fermi qui, senza case intorno,
Tra il bosco e il lago gelato
La sera più buia dell’anno.
Dà una scrollata al suo sonaglio.
Per domandarmi se ho sbagliato:
Il solo altro suono è il lieve fruscio
Del vento, dei soffici fiocchi.
Bello è il bosco, scuro e avvolgente,
Ma io ho promesse da mantenere,
E molte miglia prima di dormire,
E molte miglia prima di dormire.
Whose woods these are I think I know.
His house is in the village though;
He will not see me stopping here
To watch his woods fill up with snow.
My little horse must think it queer
To stop without a farmhouse near
Between the woods and frozen lake
The darkest evening of the year.
He gives his harness bells a shake
To ask if there is some mistake.
The only other sound’s the sweep
Of easy wind and downy flake.
The woods are lovely, dark and deep.
But I have promises to keep,
And miles to go before I sleep,
And miles to go before I sleep.
Questa lirica fa ormai parte di me è sempre come leggerla la prima volta, il brivido è lo stesso. Mi sento lanciata in quest’alone ovattato carico di malinconia. Sento la neve che cade, me la sento addosso.Sento i passi che affonfdano, il respiro di ghiaccio, il calore in viso.Sento il sapore di cose non dette, che dovremo ancora dire o che (quante volte ci capita nella vita) non siamo riusciti a dire.Perchè ci è mancato il coraggio, perchè ci è stato negato, perchè abbiamo ancora molte miglia da percorrere.
La malinconia è la gioia di sentirsi tristi diceva Hugo, questa ed altre mille sensazioni provo nel leggere questa lirica.
Mi farebbe piacere conoscere le sue emozioni a riguardo, e magari chissà avrà voglia di leggerla ai suoi ospiti in trasmissione.
Un caro saluto
Anna Paola
Caro Direttore La Porta,
ho scoperto questo Blog attraverso le parole entusiaste di un’amica filosofa. E, davvero, scopro con piacere uno spazio libero e fecondo per scambiarsi idee ed emozioni.
Sono di origine polacca, vivo in Italia da anni e mi sono appassionata di ricerche storiche. Ho scritto un saggio pubblicato sulla rivista “I Beni Culturali”. Ne ho completato un altro intitolato “Lo stato di cose romane” e vorrei esporle alcune peculiarità, che potrebbero incuriosirla.
Da circa dieci anni sto raccogliendo dei labili dati per dare corpo ad un´intuizione nata dal mio interesse per le antichità di questo paese. Il risultato dell´indagine è un metodo di riesame delle fonti
storiche basato su un criterio oggettivo finora trascurato. L´impiego del metodo permette una percezione diversa delle cose e aiuta a decifrare molti testi antichi. Lo scenario che si presenta
scardina le conoscenze inerenti ai vari campi del sapere.
Questa particolarità dell´opera, completamente innovativa rispetto alle solite ricerche, è proprio il motivo che mi ha spinto a rivolgermi a lei. Tra i risultati più clamorosi, vorrei anticipare la scoperta delle misteriose origini degli Etruschi, inserite nella diaspora generale dei popoli.
Un´altra rivelazione che deriva dall´impiego del metodo è la prova dell´autenticità del Constitutum Constantini, documento soggetto da secoli a critiche più atroci perché bollato come il falso più celebre della storia.
Nella nuova chiave di lettura la verità contenuta nell´atto è davvero sorprendente.
Nel libro prospetto altri impieghi del metodo nei vari campi dell´analisi storica su cui adesso non voglio dilungarmi.
La ringrazio per la sua preziosa attenzione, disponibile per eventuali chiarimenti. Qualsiasi indicazione, suggerimento o contatto potrà darmi, sarà comunque molto accetta.
Barbara Garbulowska
Cara Mariangela,
grazie (ma, per quanto possibile, evitiamo in questo spazio prese di posizione politiche).
Cara IniziazioneAntica,
per prima cosa occorrerebbe togliere la vanità dell’EGO. E poi non sono un maestro e quindi non posso suggerire nulla. Forse soltanto qualche lettura (il resto lo lascio volentieri agli altri).
Sulla Psicologia non siamo d’accordo. Senza pulizia interiore non c’è che la proiezione dell’ombra.
E infine c’è qualcosa che da sempre mi ha reso perplesso nei confronti di alcuni “INIZIATI”. La mancanza di Gioia, oppure, peggio, una gaiezza e serenità ostentata come in una recita da guitti.
L’attore pessimo è tale perché recita. Noi tutti siamo attori “sul palcoscenico della vita” (F.A. Yates). Ma occorre molto studiare, dentro, per non vedere calare “il sipario senza applausi” (Chaplin). Da guitti è anche l’ostentazione del sapere. Come un cibo troppo carico di spezie. Ridere di sé e modestia sono la medicina. Quella BUONA.
Caro Carlo,
sei molto “dotato” dalla Musa.
E poi hai 17 anni! Vuoi qualche anno dei miei?
Non sa quanto significano per me queste poche parole…Grazie davvero mi ha provocato uno splendido sorriso! Domani andrò in una libreria per un appuntamento con una selezionatrice di libri inediti…Spero che il vostro complimento sia un buon augurio per domani ! Comunque se può consigliarmi qualche casa editrice per far comparire anche una sola copia del mio libro le sarei grato. Non ci voglio guadagnare nemmeno un euro,la mia soddisfazione sarebbe solo vederlo su uno scaffale. Se poi ha anche la curiosità di leggerlo personalmente non esiterei nemmeno un secondo a mandarvelo.
Caro Gabriele La Porta,
E’ chiaro che la tua critica rivolta ai falsi iniziati non può che avere il mio totale sostegno, molti difatti credono che un certo atteggiamento e una vasta cultura bastino per dichiararsi tali; Anche è da guitti l’ostentazione del sapere e per tanto non cito di continuo autori famosi.
Certo, sono d’accordo bisogna eliminare l’EGO!
Ed anche quando affermi che c’è bisogno di pulizia interiore, non posso che condividere, MA la modalità operativa fa la differenza… e la tua posizione a sostegno della psicologia ci riporta alla domanda che ho posto in precedenza ovvero: “ bisogna andare prima dallo psicologo per intraprendere un cammino spirituale? ” e quanto da te scritto mi fa capire che la tua risposta è affermativa, e che dunque secondo il tuo punto di vista si devono affrontare delle sedute psicoanalitiche preliminarmente agl’esercizi spirituali, in modo da eliminare “l’ombra”, come tu la denomini. Il problema fondamentale è che lo psicologo è un uomo comune che non ha in sé lo sviluppo spirituale necessario a condurre una persona alla conoscenza della propria anima. La tua è un’opinione e va rispettata, ma l’utilizzo dei mass-media e la pubblicazione del tuo ultimo libro fa sì che la tua opinione giunga in molte menti, e da quell’attimo ne sei responsabile, moralmente e spiritualmente, PERO’ che succede se Gabriele La Porta ha non ha visto giusto? Che succede se la psicologia non è il “Pegaso per Tutti i Cieli”? Su chi ricadrà la responsabilità per le anime condotte in uno studio psichiatrico???
I maestri del passato non erano psicologi dell’inconscio MA maestri delle tecniche spirituali per realizzare Presenza di Dio in Sè.
Cordiali Saluti
Caro Prof…mea culpa .E la nota sul Suo registro me la sono meritata… soprattutto perché mi sono resa conto che al momento ( anche oggi) si stanno registrando molte manifestazioni del genere e segnalarle tutte per me diverrebbe impossibile. C’era stata anche una protesta il 30 marzo,se non erro,ma IO non esistevo ancora nel Suo blog.
Quanto al post di ora… mi ha suggerito Schopenhauer…la metodologia …i trentotto stratagemmi….Notte Prof.Mariangela( mi metta un’altra nota!)
gentile sign. La Porta grazie per aver letto le poesie che ho postato qualche giorno fa…
le ho spedito il mio libro già da qualche mese, spero che le sia arrivato.
buon lavoro e grazie…
A quando il podcast delle puntate delle tue trasmissioni…
Sono bellissime le ho seguite per anni e ho trovato che mi sono arrircchito. Ho trovato in me quelle cose che tu condividi con noi. Sono riuscito a trovare il bello in me quando di bello non avevo quasi niente…
Caro Carlo,
Musica e Poesia rimandano, e’ vero, l’una all’altra. Per le case editrici, francamente, non ho niente da consigliare. Non sono mai stato nel “giro” editoriale e mai ho voluto farne parte. Scusa.
Cara Anna Paola,
vedi (vedete tutti) queste citazioni ci arricchiscono.
A presto!
Cara Barbara,
come faccio a giudicare senza leggere? Le vie innovative mi sono comunque gradite!
Caro Professore,
posso mandarle lo scritto in via Teulada?
La ringrazio dell’opportunità.
Barbara
Caro Carlo,
mandale a La Lepre edizioni, Roma (trova l’indirizzo su internet). Il risultato? Non so.
Cara IniziazioneAntica,
non ho mai detto che “bisogna” andare dagli psicologi o altro (anche perche’ ne stimo pochissimi). Credo che occorra occuparsi di Psiche con i metodi junghiani. Ed il mio Maestro, junghiano, mi ha insegnato che prima, ma molto, molto, molto, prima anche solo di avvicinarsi a “Tecniche (?)” iniziantiche occorre una purificazione di Anima. Questo ho appreso e questo restituisco. Sul mio libro poi non capisco quanto affermi. Ma la tua paura di avvicinarsi a Psiche a me suggerisce molte cose. Il lavacro spaventa e come se spaventa. Ma e’ la “Sedimentazione” e quindi e’ il “Solve”. Altrimenti non c’e’ ne’ sublimazione ne’ coagula.
Cara Mariangela,
non era una “nota”, ma una preghiera.
Caro Antonello,
una persona che dice “… quando di bello non avevo quasi niente”, vuol dire che la Bellezza era piu’ penetrata in lui.
(Altrimenti come avresti, avreste potuto giudicare di non averla?).
Afrodite parla.
Cara Barbara,
si’. Fai pure.
caro professore,
il 23 luglio scorso ho scritto alcune cose, essendo per me la prima volta che scrivevo ad un blog, non avendo ricevuto risposta e non vedendo inserito quello che ho scritto ho pensato che forse non ho fatto le cose nel modo dovuto, quindi scusandomi sono costretto a ripetermi.
Ho due domande da sottoporle, lasciando da parte la stima e l’ammirazione che ho per lei le chiedo, cosa ne pensa sul fatto che la mia ricerca mi ha portato ad eliminare ogni forma di lettura ad esclusione delle opere di kremmerz e di Dante, che mi sono di aiuto dal punto di vista della conferma della mia ricerca non dal punto di vista della conoscenza, ho una necessita di purificazione che riesco a trovare pienamente dentro di me, ritengo che l’influenza della lettura qualunque essa sia mette un velo a quello che di puro abbiamo dentro di noi.
La seconda domanda che le faccio riguarda la mia visione dell’AMORE e le chiedo come mai Dante mette nell’inferno Paolo e Francesca esempio dell’amore terreno che peccato hanno fatto se non quello di amarsi, Dante con il collocare Paola e Francesca nell’inferno non ha forse voluto dirci di fare attenzione che l’AMORE va aldilà dell’amore verso la donna amata.
Sono ormai anni che mi ritrovo febbricitante in piena notte
nell avida attesa di sentirti parlare di me,
e altre volte ancora invece fuggo quelle stesse parole.
Come se a quell acqua non mi fosse sempre lecito dissetarmi
Chissà
Cmq approfitto per salutare te , i tuoi collaboratori e
gli utenti di questo spazio di cui ho brevemente condiviso le emozioni
Ma soprattutto ti chiedo Gabriele
per quanto può essere possibile
di dare quanto più tono di segreto e mistero alle tue trasm.
evitando ad esempio di far leggere le poesie alle graziose fanciulle che ti accompagnano,
ma insegnando loro a farsi leggere dalle poesie
ah
e un pò di calma quando ringrazi lo staff dei collaboratori a fine registrazione, dato che è sempre uno shook
Che dioniso sia con te
saluti a tutti
Gentile Gabriele La Porta,
Mi scuso per il “tu”, non me ne ero accorto.
Le riconosco una grande onestà intelletuale sia per avere pubblicato sul suo blog le mie lettere, sia per i contenuti delle sue risposte; anche se non sono d’accordo con la metodologia che lei propone, non di meno sono concorde con le sue idee di fondo.
Le porgo i miei più cordiali saluti
Ciao, anni fa ti seguivo quando la notte leggevi i libri ,quando davi 5 minuti di frasi leggere, al tempo non avevo scritto ancora il mio libro:La DEA SEGRETA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA. Pensa che questo libro èstato traditto in inglese ed una persona amica l’ha letto al caro MJ, che si è innamorato e mi ha scritto parecchie lettere, fra cui quella che ho messo sul libro,scritta apposta per il libro.
dove posso fartene avere una copia?
Alba Giordana
Caro Francesco,
in realtà ho risposto. Ma si è “persa”.
La mia risposta si trova sotto al tuo commento nella pagina Gabriele La Porta (ecco il link: http://gabrielelaporta.com/biografia/#comment-4956).
Ecco la mia risposta:
Caro Francesco,
la lettura per me è indispensabile, ed io consiglio testi che entrano tutti nell’ambito di Anima. Ma se ti senti realizzato leggendo il Maestro Kremmerz, va bene così per te (ma il Maestro leggeva e studiava moltissimo).
Sul secondo punto, devo dirti che personalmente ho, rarissimamente, avvertito il divino facendo l’Amore. E’ un limite? Forse. Ma non sono un Maestro…
Ti ringrazio. Con affetto
Caro Orlando,
grazie per Dioniso.
Per il resto desidero dare spazio soprattutto ai “non” professionisti. Mi sembrano autentici.
Cara IniziazioneAntica,
ricambio gentilmente, ma con entusiasmo.
Caro Prof,buona sera!
Ho bisogno di porLe una domanda e preferisco formularla in maniera semplice ,forse (mi perdoni) banale,ma conoscendomi ormai da ventiquattro anni-minuto più minuto meno ,a cui dovrei aggiungere i nove mesi trascorsi nel mare della tranquillità- so che orienterei lo stesso quesito sul mio vissuto. Invece miro ad una “scientificità”che mal si adegua all’essere umano…
Ritiene che si possa parlare di “ciclicità” nell’uomo -provocata addirittura volontariamente e mascherata con adeguata messa in scena e massima programmazione degli eventi esterni – intendendo “corsi e ricorsi” alla maniera di Vico, in seguito al raggiungimento di un limite di sopportazione o di una dolorosa saturazione entrambe “cicliche”?
Mi consenta di farLe leggere alcuni versi scritti da me.
Non si stupisca per quanto segue: a mio giudizio sono i più disarmonici e “meno poetici” in senso lato che io abbia mai scritto.Insomma i più “brutti” secondo la mia opinione.
E’ questo il punto: se mi permettessi di sottrarLe tempo proponendoLe la lettura delle poesie di cui sono felicemente orgogliosa ,compirei un’operazione meno efficace in ambito etico ed estetico. Potrei ricevere un giudizio positivo o meno ,un elogio, una critica ,ma sarei consapevole di aver mostrato un lavoro compiuto in posa da museo.( Il mio ovviamente!!!)Tempo fa Le scrissi di amare lo scorcio,aggiungo la Pietà Rondanini e la Maddalena di Donatello.
Questi versi appartengono ad una situazione.
Ora quest’ultima vestita di diversi cenci si è manifestata nuovamente. Riscriverei ugualmente le stesse parole. Sono IO -come essere umano a ripetermi senza scampo di ciclo in ciclo?
UN FOGLIO,
FINALMENTE, HO TROVATO .
HO BISOGNO DI CARTA
PER TRADURRE UN’EMOZIONE.
HO SENTITO
VERSI SCONNESSI IN UNA VITA CHE PROCEDE A FATICA.
MIGLIORE DEL TEMPO PASSATO …
MA QUANTO SI è SOPPORTATO.
FORSE IL PEGGIO DELLA DEPRIMENTE MALATTIA è ANDATO.
PAURA DI FARE BENCHè NE ABBIA IMMENSA VOGLIA.
SEDUCENTE ALIBI : IL PENSIERO ALLA VOGLIA DI NON RIUSCIRE .
CONFESSIONE ,SAREBBE ,DI UN’ANIMA INDEGNA DI VIVERE.
SE NON RIUSCISSI,SE NON VOLESSI AVREI IL DOVERE DI AMMAZZARMI.
ALLORA RIMANGA LA VOGLIA DI FARE
E LA PAURA DI NON RIUSCIRE
CON IL RESPIRO ANSIMANTE ,PREOCCUPATO ,INSICURO ,DUBBIOSO
DI ESSERE STATO A Sé STESSO INCAPACE,ABBANDONATO .
SENZA UN COMPITO ASSEGNATO ,IL PENSIERO (IL CORPO) PROCEDE SVOGLIATO.
HO RIPRESO A SCRIVERE :
PER NON STAR MALE HO FISSATO:
UN FOGLIO HO IMBRATTATO DI…
CHIACCHIERE SU CARTA
CHE DIVE DI QUESTO TESTO SCOMBINATO
RIDONO VANE DI ME CHE POETO PER SFOGO;
CICALEGGIANO AL VENTO CHE NON SPIRA.
OGGI NEANCHE OGGI.
SE MAI LE RIPESCHERò (CHISSà QUANDO )
ALLE MIE ODIERNE SALMASTRE SPONDE
PENTITA O RICONCILIATA
SUSSURRERò
NEL SORRISO O NELLA RABBIA
( NELLA QUIETE O NELLA FRENESIA),
MEMENTO.
Confido in Lei Prof,un bacio,Mariangela
Cara Alba Giordana,
certo che si’.
Cara Mariangela,
versi adatti a Noi. Quindi…
Bellissimo blog, mi compiaccio Sign. La Porta la inserisco subito nel mio blogroll.
Saluti
Prof,mio caro Prof…mi permetto: versi adatti solo a me.
“Noi” (Lei e gli altri) non merita quella condizione .
Quindi …cosa intende? Fata volentem ducunt ,nolentem trahunt? Oppure il De profundis di Wilde? Io scelgo Wilde …a giustificare Seneca.
Baci,Mariangela
Caro Luigi,
grazie e benvenuto!
Cara Mariangela,
il FATO e’ FATO. Punto. Agire come se non ci fosse, ma sapendo della sua esistenza.
A presto!
😉 Salve Gabriele. Seguo spesso il suo programma notturno 😛 dovrebbe spingere per trasmetterlo in orari decenti perchè è veramente veramente bello.
Mi piacerebbe veramente tanto parlare in privato con lei.
Sono un ragazzo di 19 anni appena diplomato al classico e da quest’ anno stò iniziando a scrivere qualche poesia.
Come ad ogni “poeta”(se posso definirmi tale) le proprie opere sembrano meraviglie e dopo la creazione arriva l’ ammirazione di esse, ma mi rendo conto che è un parere del tutto relativo e per rendersi conto se son degne di nota mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno che ha piu esperienza di me in questo campo per sentire se son belle, carine o eventualmente se hanno bisogno di qualche ritocco ..
Ho visto che ha centinaia di persone a stressarla. Se magari trova un momento anche per me sarei veramente felice 🙂 In che modo si potrebbe fare?
Aspetto una risposta impaziente 🙂
Saluti ^_^
Dottore,
vorrei scriverle privatamente. Ho sempre ammirato la sfrontatezza guascona dei poeti, la sublime leggerezza,e la verità detta senza paura e mai volgarmente. Queste cose, nelle sue trasmissioni, o più semplicemente, nelle sue parole, sono. E a me piace.
Vorrei scriverle una lettera. Privata, Cartacea.
Spero me la consentirà.
(può rispondermi alla mia mail, se vuole)
Con Stima, seguendola sempre con gaio piacere,
Le auguro Buone Cose.
Vincenzo Schirru.
L’apprezzo! L’apprezzo per la passione dei suoi argomenti e per la…carnalità quasi che infonde nell’esporli. L’apprezzo per la semplicità che trasmette e per l’umiltà con cui espone argomenti così vasti e profondi come la magìa della notte e della Poesia; così “grandi” . Così infiniti come Anima.
Carissimo dr La Porta poche, pochissime volte mi sono permesso di importunarla pur essendo un fedelissimo della notte e delle sue riflessioni sull’uomo e su Anima; sulla donna, su Amore e sulla Magìa. Su Psiché e su Eros. un po’ di tempo fa osai sperare in suo intervento nel mio convegno “MICHELEION, I LUOGHI DEL CULTO” un percorso di fede e conoscenza quest’anno dedicato alla Fede e alla Tradizione. mi spiegò che era interessato a partecipare pur non avendo una preparazione prettamente specifica sull’argomento e le sue conferenze nella Tuscia lo avessero permesso.
sarei davvero onorato se potesse intervenire e se accettasse il mio rinnovato invito. La conferenza si terrà il 12 e il 13 settembre p.v. ed è improntata sull’analisi del culto da un punto di vista “logico” e da quello “popolare della gente e delle tradizioni”. sarà completata da una relazione/lezione sulla storia del teatro. interverranno il prof Andrea Giordano, la pro Lucia Portoghesi, la sig.ra Marta Bifano, il prof Pasquale Natella, la dott.ssa Elena Percivaldi, il dott Luigi Ciarmoli, la dott.ssa Antonietta Gnerre, la prof.ssa Maria Franca Ventura, Padre architetto Antonio Vetrano, frate francescano. Forse (manca una conferma) la dott.ssa Paola Giovetti.
E’ inutile dirLe che manca soltanto Lei ma comprenderei se non potesse: i suoi impegni già progettati, le nuove trasmissioni, le Sue lezioni.
Sarei però ugualmente felice se potesse comunque essere con noi qualora si trovasse nelle mie zone. ma sarei allo stesso modo onorato se potesse quanto meno spendere due parole da poter leggere in quell’occasione, Sarebbe come se avesse accettato e per me sarebbe un incoraggiamento ed una spinta in più. Se volesse potrebbe inviarmi qualche riga in merito all’indirizzo: fortunatocampanile@virgilio.it. Io potrei inviarLe un po’ di materiale informativo su ciò che si propone questo progetto, se me lo permettesse. ha avuto modo di leggere quel piccolo lavoro che Le inviai in redazione? Attendo con ansia così come attendo l’inizio delle Sue nuove trasmissioni. Nel mostrarLe la mia stima profonda voglia accettare i miei più sinceri saluti ed auguri per un buon lavoro. Nella speranza e nell’attesa di una Sua attenzione, Fortunato campanile
Caro Fortunato, mi mandi purre il materiale a g.laporta@rai.it. Il 12 settembre sarò a Viterbo a Piazza delle Erbe per parlare della Morte delle Idee, il 13 raggiungerò Milano. Grazie.
NON SENTIRSI SOLI AD INSEGUIRE SE STESSI ,INCITA E GRATIFICA.GRAZIE
Ps. inviami l’autore e la casa editrice del libro su PICO DELLA MIRANDOLA “L’Ultimo Testimone”, credo di capire che sia estremamewnte interessante.
Un saluto affettuoso Peppe Legato
dimenticavo l’indirizzo e.mail
giuseppesmail@virgilio.it
grazie Peppe Legato
Una poesia per pensare, per tutti noi che abbiamo ancora la speranza di cambiare…
Chi muore (Ode alla vita)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia, chi non rischia
e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce
il nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova la grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce .
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivi
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda
Caro Peppe, l’autore è Carlo Martigli, “L’ultimo Custode” è il titolo, edizioni Castelvecchi. Merita. Però occorre ricordare che è narrativa. Documentata.
Ragazza che non ho più
Ragazza che non ho più e che forse non ho avuto mai
Non ho saputo conquistarti.
Non mi confesso ai preti o a mamma e non cambio religione all’ultimo minuto, la mia unica religione sei tu.
Ho provato a rendermi interessante ma quelle poche volte che ci siamo visti diventavo troppo impertinente o stupido o troppo importuno o troppo spaventato o tutte queste cose messe insieme, non lo so.
Sai ragazza, scrivendo questa lettera mi sono sentito male, ho avuto una specie di vertigine violenta.
Per un attimo ho temuto che mi avessero messo qualcosa nel bicchiere e subito dopo ho pensato a te, al tuo corpo da dea addolorata che ho stretto solo per poche notti.
Ti chiedo scusa, non so bene quello che volevo dirti.
Forse che sono responsabile del nostro matrimonio mancato.
Che se vivrò una seconda volta tornerò a cercarti ovunque tu sia.
Non so dove stiamo andando e se ci sarà un’altra vita per rimediare, ma di una cosa ti prego: quando vedrai un ragazzo bruscamente rivolgerti la parola fino ad offenderti o altrettanto improvvisamente piangere come un bambino, non andartene, non ti voltare.
Più gli uomini sono veri e più piangono e più hanno carattere e più hanno un pessimo carattere.
Vedi ragazza, questi uomini li chiamano disturbati: se non possono avere tutto vogliono il niente, se non vengono amati si fanno odiare, sono gli uomini che sanno alla perfezione che cos’è il dispiacere.
Non hanno invidie, tranne una forse, per i mediocri senza spina dorsale, quelli che sembrano usciti da uno spot televisivo, che ti fanno ridere, che ti divertono e che non ti fanno pensare.
Ragazza mia devo chiederti un grosso favore: guarda al di là delle apparenze nella prossima vita, perché ogni uomo vero ha bisogno di piangere almeno una volta e a lungo tra le tue braccia.
Non è affatto un debole!
Quello che ti chiede oggi te lo restituirà mille volte.
Dici che qualcuno mi ha davvero messo qualcosa nel bicchiere?
Ok, come no detto…
Infatti non ho idea di quello che ho detto.
Sono uno spettro di carne che non sa cosa diventerà.
Forse morirò tra i chili di materia che ruotano nello spazio, non lo saprò mai finché non sarò faccia a faccia con la mia gelida faccia morta, nella mia bara….
A proposito di confusione:
L’altro giorno mi stavo tormentando con Gesù, Giuseppe, Maria e quelle cose lì…
Ogni tanto io provo ad andare in chiesa e mettermi nelle mani di Cristo…
Ciò riprovato, mi sono detto: altro tentativo, cerco la salvezza!…
Allora vado: sermone, scambiatevi un segno di pace, coro e tutto il resto….
Poi un chirichetto è sceso giù nella navata, avevo un cero alto due metri, io ho immaginato un collo di bottiglia gigante da quale sgorgava un fiume di birra spumeggiante.
E poi il prete comincia a spargere l’incenso con il turibolo, l’odore si espande , io sono in fondo, nell’ultima fila e mi arriva…
Ma io dove l’ho già sentito quel odore?!
Ma in camera mia l’ho sentito!
È esattamente l’odore del wischey di prima qualità quando lo versi nel bicchiere.
Esattamente lo stesso!
A quel punto io parto, vado a casa , apro subito il mio cassetto, tiro fuori la mia riserva personale e mi faccio una gran bevuta.
Com’è grottesco…
Vabbè, lasciamo stare, ma davvero ragazza, nella prossima vita, quando qualcuno ti dirà di un certo Rocco:
“Attenta, quello ha dei problemi!”
Non chiuderti, ti prego!
Apriti ed accoglilo almeno per un po…
Quello potrebbe essere il tuo uomo.
Ciao ragazza.
E grazie un milione di farfalle, Lucia.
io credo che la vita oltre la morte serva a me per essere in seria predisposizione con la vita di tutti i giorni che io passo attraverso i miei conflitti interiori.
la coerenza di spettacolosità che opprime la mia situazione di ogni giorno, mi fa sempre capire che non c’è una forza che se viene attivata possa ottenere ciò che una persona abbia voglia di ottenere.
ho una situazione finanziaria che non mi fa stare con la mente dove devo stare. quando voglio ottenere un risultato utile alle mie caratteristiche artistiche, nessuno mi prende in seria considerazione.
mi sento pieno di abitudini passate, che mi invadono nel momento in cui cerco un messaggio subliminare, con il mio mondo interiore. ho abastanza anni da riconoscere le mie vere intenzioni, ma so che quando faccio una determinata azione che mi piacerebbe realizzare, non sono mai accontentato dalle mie stesse forze interiori. che mi costringonmo a rimanere sempre attaccato alla mia famiglia. non ho mai capito la mia vera intenzione di essere o non essere, ma so soltanto che mi piacerebbe essere ma non sono.
ti auguro buona fortuna.
Caro Prof,è da molto che non Le scrivo,ma ho sempre letto con attenzione i pensieri che fiorivano fecondi in un bellissimo prato di emozioni…a volte inondato di sole,oppure bagnato dannunzianamente di pioggia.
Io non sono stata mai distante,semplicemente distanziata per “leggere” meglio.Un V-Effekt,uno straniamento,
un’ allieva che guarda incantata il Maestro per poi dare vita all’operazione poietica.La prossima volta voglio parlarLe di Longhi …
Tra i vari passi non tardi e men che meno lenti,l’acquisto di “Pianeti Interiori”.
Combinazione: in un mio articolo pubblicato pochi giorni fa ho parlato di “costellazione terrestre”…
Ha consigli da darmi per analizzare al meglio il libro?
Piccola nota di degrado culturale…fatto passare per lapsus (lapis) poco freudiano!!!:recandomi in libreria ( una notissima di Roma ) Thomas Moore era invecchiato di centinaia di anni subendo una metempsicosi in Tommaso Moro.
Dovevo aspettarmelo.
Grazie Prof.Ho bisogno di sentirLa vicino a me.
Mariangela
(Hai scirtto qualcosa di autentico e struggente insieme. Bravo Rocco)
Grazie a lei professore e a tutti quelli che hanno letto questa lettera che non ho mai avuto il coraggio di spedire…l’amo troppo e passo quel poco di tempo libero che ho a scrivere versi appassionati che forse lei non leggerà mai…non riesco ad accettare che sia tornata con il suo ex dopo quella breve parentesi con me.
Da maturo a marcio sento il tocco delle mie lacrime…
Questa è una delle tante poesie che parlano di lei.
Non è gran cosa ma almeno è finita…le altre sono ancora un embrione che forse morirà alla nascita.
Una Notte Con La Straordinaria
Nuda, le belle ciocche dritte
fino a lambirne le spalle con ciuffi selvaggi ,
lei dormiva serena.
Nella conchiglia del cuscino
un sonno gentile le serrava gli occhi disabitati
mentre le braccia fresche e tonde, ripiegate come morbide piume,
riposavano mollemente in una lunga appendice di passione.
Con il suo modo di fare che è quello di una Virago pienamente riuscita
sul letto aveva sparso l’odore della sua carne sublime
e le labbra brutali e la polpa fine dei suoi seni
che lei esibiva sul letto fresco
apparivano al mio sguardo
un piccolo mondo confortevole da esplorare con tutto il mio pulpito
………………………
Non credo di farcela, sto impazzendo.
Lavoriamo insieme io e lei, nella stessa comunità di recupero per PERSONE con problemi psichiatrici.
Non me la sento di cambiare posto di lavoro.
Mi piace pensare di avere un ruolo all’interno di quelle mura e sento di dovere, a mio modo, magari con mezzi ancora obsoleti, offrire un’occasione di riscatto ai cosidetti “pazienti” .
Forse ho capito perchè li chiamano così : perchè di pazienza ne hanno davvero molta, trovandosi in quelle condizioni…
ma cazzo se è dura!
vi manderò altri pezzi se mai riuscirò a completarli…
buona eventuale lettura a tutti voi.
R.B.
Egr. Prof. La Porta, a Lei va tutta la mia stima per la sua opera quotidiana di divulgazione della cultura umanistica e psicanalitica, ho avuto occasione di ascoltarla nelle sue trasmissioni dove ha trattato con grande acume critico tanti temi legati all’uomo ed alla sua natura. Nel suo ultimo post lei auspica un ritorno al matriarcato, è sicuro di questo? crede veramente che il mondo affidato alle donne sarebbe migliore per il semplice fatto che esse costituiscono il veicolo usato dalla specie per la sua perpetuazione? dopo aver letto il suo post ho pensato subito ad un personaggio femminile del teatro Shakespeariano: lady Macbeth. A volte dietro le gesta irragionevoli di un uomo c’è una donna. Voglia perdonare la mia provocazione. La saluto cordialmente. Cosimo Cinefra.
Roberto, Ma hai una pallida idea di quanti vorrebbero essere quello che non sono? (Ma che “sentono” di essere?)
Sono vicino, MAriangela. Ci sono. Per il libro dico solo che quello che non si comprende va lasciato. E andare oltre.
Mille volte grazie, Rocco.
Caro Cosimo, Lady Macbeth è un prodotto del disvalore maschile. Tutti noi dobbiamo “lavarci” dal Maschile. Per ritrovarlo nel “Femminile”.
Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.»
Anna Frank, op. cit. , 15 luglio 1944, pp 268-268.
caro gabriele, le volevo chiedere come ancora lei non abbia abbracciato in toto l’antroposofia , e aver riconosciuto in rudolf steiner il maestro dei nuovi tempi…e poi MASSIMO SCALIGERO… assieme a COLAZZA gli unici veri iniziati italini dell’epoca moderna….anzi MASSIMO l’iniziato per eccellenza, la sua via l’unica perseguibile per l’uomo moderno… un abbraccio, fausto.
Caro Nicola,
grazie di averci ricordato come il presente sia nel passato.
In un orribile passato.
Caro Fausto,
ho seguito Kremmerz…
Gentile Gabriele La Porta, le scrivo perché ho trovato un suo libro in biblioteca, Il Ritorno della Grande Madre, che da poco ho finito di leggere e l’ho trovato eccezionale e fondamentale per il mio percorso di studi e di vita. Sono quindi andata in libreria per comprarlo e mi hanno detto essere fuori catalogo. Innanzi tutto è davvero assurdo che un libro tanto interessante ed originale non venga ristampato, penso dovrebbero leggerlo tutti, in secondo luogo ho necessità di averlo, appunto per i miei studi. Non è che lei ne ha ancora qualche copia?
La ringrazio in anticipo
Ashai Lombardo Arop
Caro Prof,mentre apprendo che Lei è a Venezia,quanta acqua ho visto scorrere sotto i miei ponti: regolare,frenetica ,benefica,apparentemente distruttrice,ma sempre “vitale”. Le annunciai di voler introdurre un discorso su Roberto Longhi,ma onde evitare che la fretta divenga cattiva consigliera,preferisco rinviare .
Le segnalo tuttavia una petizione on-line legata …indovini un po’ ad Ipazia.In questo blog ho appreso, iniziando a condividere, che niente è casuale : le coincidenze mi /ci riconducono alla grande donna-filosofo dalla cui biografia il regista Amenabàr ha tratto un film condannato a non avere un distributore in Italia.
La petizione per consentire una vita italiana e non clandestina alla pellicola è disponibile sul sito del magazine “Women in the city”. Servono firme!La saluto affettuosamente iniziando a pensare alla lunga -longa dissertazione su Longhi .Un bacio e a presto,Mariangela
Carissimo Gabriele,
grazie alla sua trasmissione, mi sono riavvicinata alla poesia scoprendo nuovi autori..
Grazie ancora
Lara
Gentile Danzemeticce,
purtroppo ne ho una copia sola. (Magari posso fare delle fotocopie. Che ne dici?)
Cara Mariangela,
firma. Firmata. Firmiamo.
Ciao Gabriele,
ho scoperto oggi il tuo (posso darti del tu?) blog… e meno male che c’è !
Ti seguo, stimo ed ammiro.
Un abbraccio
Marco
Caro Gabriele,
penso che uno dei nostri mali, sia la distanza che c’è tra ciò che noi realmente siamo, e ciò che invece dobbiamo essere, per compiacere ad una società che stà assumendo sempre le sembianze di un mostro…
Un abbraccio
Marco
Caro Marco, grazie e benvenuto in questo nostro temenos!
Torna presto!
Caro Marco,
hai ragione. Dobbiamo impegnarci tutti, per quello che ci e’ possibile, a penetrare lo spazio interiore: solo questo ci puo’ salvare!
Baci
carissimo direttore, è la seconda volta che cerco di scriverle, credo senza risultato! comunque le ribadisco che dal lontano 1997 che la seguo di continuo. insomma se non ricordo male da quando inizio quella trasmissione “no stop”..sino alle 6:00-del mattino!!! in seguito se non erro, lei mando un intervista che ora, non ricordo se trattavasi di E.Zollà…o di zoglia?..comunque spero che per questo autunno ritornino i suoi programmi?,aggiungendo una piccola richiesta…di farne qualche d’una in più sulla filosofia,sui Sapienti!! detto ciò, non vuole essere una richiesta di cambiamento..ma una piccola richiesta di uno di voi!!! spero possa leggere queste righe,non avendo io un sito particolare…attendo sua gentile risposta sul suo Blog!!!
gentile direttore, professore, dottore,
la domanda è per il dottore, per capire come mi sento chiamo il Sapiente, che cosa voglio gli chiedo, sarai mai contenta?ma io sono contenta è che non sò cosa ho…navigo i mari continuamente e non ci sono tempeste che mi fanno riapparire diversa…caro dottore, il dolore è profondo, l’angoscia è secolare, il pianto non è liberatorio…a chi chiedere aiuto se non al Sapiente…
un attimo e Lei parla della Sapienza che è nelle cose, che è disgiunta dalle cose, che è…per me è ,,,cerco nel mio …
…la sapienza..la dottoressa che mi cura..la dottoressa che mi appaga…sono sempre stata inquieta, sempre insoddisfatta, sempre felice…che contraddizione sono!…sempre bastian contrario, quasi a trovare La risposta….si può arrivare a farsi del male solo per rispondere a se stessi? caro dottore, nella mia sapienza immune alla conoscenza rivolgo un grido…chi può aiutarmi…cerco una medicina che sostituisca la cura sintetica che da anni mi ha assuefatta e improgionata al piacere della gioia, al volere la pace, ad essere messaggera di comprensione, di proposizione…
caro direttore vede cosa mi succede? mi allontano dal pensiero e navigo,… non c’è oceano che tenga,…il dolore ritorna appena sento che devo tenere a bada la mente… rientra.!….. La paura di andare oltre è dolore; sempre e ovunque mi accompagna…oggi mi rivolgo a Lei, dottore, filosofo, posso avere risposta dalla mia stessa “Sapienza “o rischio di impazzire? un attimo e! …”il cervello è come una sfoglia di cipolla”, il terrore è superare l’attimo, è un attimo!, impazzisco o trovo il canale giusto dove far sgorgare una sorgente nuova?.Non mi aspetto niente da nessuno e vorrei sapere da tutti, è possibile? aspetto da me…”in te è la risposta” una vocina che sempre ritorna; aspetto da tutti un soffio di coraggio, di comprensione…la vocina…ma…come puoi ancora!…non cambi mai!…
una inquietitudine che mi accompagna bambina sul palco e mi vede Donna in regia…essa la sapienza o è essa la malattia…
Caro Giuseppe,
credo, se non ricordo male, di E. Zolla. Grazie per il tuo sostegno (recentemente ho parlato di filosofia platonica e presto preparero’ alcuni “speciali” sulla metempsicosi).
A presto!
Cara Rita,
cominciamo da qui. Ti esprimi e scrivi benissimo. Non credo a quelle frasi tipo “trova la forza in te”, ma penso che si possa trovare “la luce” in noi. Leggi di Carla Stroppa, “La luce oltre la porta”, ed. Moretti & Vitali. E non ti preoccupare di capire MA di sentire.
Baci!
Ed ecco che in un coacervo di siti orripilanti, inutili, mefitici, in questo oceano di nulla, appare uno scoglio su cui aggrapparsi e riprendere fiato. Gabriele, l’ho seguita occasionalmente alla televisione durante le mie interminabili ore di insonnia costellata da problemi ormai insormontabili, e sempre mi sono soffermato, incuriosito, affascinato da tanta concretezza espressa con tanta leggerezza. Sono sicuro che le risposte, le vere risposte sono all’interno di noi stessi, ma è facile a dirsi e difficile a farsi, sommersi chi più chi meno dalle meschinità di ogni giorno. Ci metterò mesi a leggere il contenuto del suo blog, ma sono sicuro che quando avrò bisogno di un pò di fiato, qui mi fermerò. Cordialmente. Giovanni
Bontà e perdono. bello. bei concetti. ampiamente descritti da Nosstro Signore 2000 anni fa. ….se il mondo fosse piu’ buno…. se si rimettessero i debiti ai nostri debitori… Mi vengono in mente le immagini dei libretti dei testimoni di geova dove in grandi spazi verdi tutti sono felici e il leone coccola l’agnello. bello veramente. Gentile Gabriele non manca qualche cosa in questa legittima aspirazione? la convinzione, la necessità, la certezza che questa sia l’unica via da seguire, a costo del sacrificio, talvolta estremo? Il buonismo (imperante ora) distrugge la Bontà con la B maiuscola. Così come il paternalismo distruggel il perdono che nasce dal cuore. Sono credente e credo che verrò giudicato male e un posto in purgatorio non me lo toglie nessuno in quanto pur essendo considerato uomo buono e benevolo, non nascondo di aver goduto dell’opinione della gente che mi considera tale. E quindi ho vanificato il tutto. La frase che preferisco? Le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni.
Grazie Gabriele del tempo e dello spazio che ci mette a disposizione.
Grazie Giovanni!
Considerazioni come la tua, rendono tutti NOI sempre più convinti di continuare.
A presto!
Caro Giovanni,
il fatto che ti sia accorto di avere un “friccico” di narcisismo, elimina “IPSO FACTO” il narcisismo stesso.
A presto!
grazie è poco ma è un dono.
La luce…una voce…
gentile direttore, esimio professore….caro maestro
… una voce …il teatro di Pirandello
………..una luce….Paola, Allende
una……… …..la luce oltre la porta….
chissà potrà essere la famosa montagna…e poi?…
Grazie dell’assoluzione Gabriele. Vedersi ipso facto eliminato il “friccico” di narcisismo che ha permeato come olio le mie “buone azioni” mi rasserena. Mi/Ci può spiegare il concetto dell’espiazione? E’ necessaria? Io ritengo di si. Sono dell’idea che non è sufficente pentirsi e ritirare il premio, ma se tanto si è preso, tanto si deve dare. ne più ne meno. Ancora una volta tutto era già scritto e ampiamente documentato nella Bibbia e nei Vangeli ma a quanto pare questi testi non sono ancora considerati importanti. (ammiro l’importanza che gli arabi danno al Corano o alla devozione degli ebrei al Talmud e alla Kaballah). Non sono un bigotto anzi, non sono nemmeno praticante, ma molte volte la vera verità l’abbiamo sotto gli occhi, e proprio perchè così semplice da avere, la reputiamo di scarso valore. Gentile Gabriele, il suo è un pubblico colto, e veramente informato, studioso e studiante. Io un mediocre uomo che sta facendo a botte con la propria anima. Chiedo scusa a chi ritenesse il mio intervento non all’altezza. Sono convinto che comunque tutti noi, che riteniamo importante dire la nostra su questo blog, siamo comunque alle prese con un malessere, con una lotta, con una ricerca, con smania di conoscenza. —la chitarra— Da ragazzino comprai una bellissima chitarra, desideroso di imparare a suonarla. Mi aiuto’ un mio amico che aveva invece una chitarra scassatissima, mezza scollata e dalle corde consumate ma dalla quale uscivano melodie e suoni meravigliose. Io invece pettinavo le corde con un rastrello e i suoni erano orribili, stonati e disarticolati. Diedi colpa della mia inefficenza alla chitarra al punto che proposi lo scambio (del tutto conveniente al mio amico). Lui prese in mano la mia chitarra e comincio’ a suonare emettendo suoni e melodie bellissime (come con la vecchia chitarra). Vedi giovanni la chitarra non c’entra nulla. Ti devono sanguinare i polpastrelli. poi ancora, e alla fine suonerai.—— Ecco Gabriele, ritengo che la nostra anima debba sanguinare per poter esprimere i suoni giusti. Grazie. Giovanni
Buongiorno, desiderei sapere dove sono state effettuate le riprese della puntata andata in onda il 21 Novembre 2009 (la mattina alle 6,15)
Grazie infinite
….fammi uscire, dai! non temere per me…….
Un grido silenzioso avverto nell’aria, non mi ci raccapezzo, da dove viene, chi è, cosa vuoi, ripeto continuamente.
…fatti vedere, fatti sentire …un silenzioso appello invio…
…O luce, o voce, dai forma al mio sent…ire…Un tremito avverto, un rumoroso richiamo mi perseguita, devo assolutamente individuare cos’è, chi è …è indissolubile il frastuono nelle mie orecchie, un sibilo è in continuo, è incessante il suo essere…
Devo, devo trovarlo…ma cosa cerco, dove cerco….devo…
Sposto mobili, apro porte…non lo trovo, le coordinate non riesco ad incidere sul foglio…
….altezza, larghezza, profondità…tutti richiamo!…venite in mio soccorso….non temete la mia ira…non temete le mie insulse parole….venite… facciamoci presenti….
…presente!sono io…si proprio io!…. vi chiamo….o dolci note della notte ritornate a me…che bel sogno….vivevo in una fattoria circondata da tante persone, da tanti animali, da tanti….
… quanti siamo… ci conosciamo… ci guardiamo… per un attimo tutto è fermo…ma che succede….tutto è fermo…..sono legata…lunghe corde mi circondano….ma chi…perché…chi mi ha legato…chi ci ha costretti in un gabbia….tutti fermi….
l’aria frizzantina percorre la fattoria… passa tra noi e prende voce…
… ti senti intrappolata nei legacci ?…scioglili…
…ma… come faccio non vedo il filo…aiutami a trovare il capo….
….il capo…la coda…cosa importa …che sono…cosa sono…
…sono bloccata…voglio uscire…
…raccogliti!…stringi a te!…
…cosa?..
…ricordi il giorno di festa…che testa!…ricordi eravamo tutti lì intorno al fuoco…
…ma… quando…dove…
….continui a chiedere!…vedi la luce…senti la voce…non chiedere…ascolta!
…oh ma sogno!…non mi ci raccapezzo…che vezzo..che sberleffo…che giornata…
Sento tante voci, avverto tanto calore…ma che odore…profumo di casa…
Oh! Che sollazzo questo imbarazzo…parlo con chi non c’è…vedo chi …
…è il momento della magia…che follia…
…sento le voci del mio stomaco che mi riportano alla realtà, sento il desiderio di muovermi, oh! Che sollazzo questo imbarazzo…vado , vedo…
Ciao le dico…grazie di essere venuta…mi hai aperto una porta, la chiave non trovavo…grazie ancora amica… mia…non è una follia…
Sento in me… il fare, il dare…
…E vai! le grido in silenzio…
Un gesto, un fischio, un odore mi sveglia dal torpore…
Una magnifica giornata si accende …la foto…il cassetto…il ricordo…
Farò di te un brandello…sarai la mia piccola stella …ti accenderò…ti parlerò…ti sorriderò…
15nov2009, ore3 a.m
Cari Amici,
anche se questa lirica si apre con una sorta di invettiva all’essere umano medio (…ma esistono gabbiani o alberi “medi”?) ho desiderato proporvela. E’ di Hank. che probabilmente non aveva conosciuto il motto di Santiax “Non esistono persone cattive esistono soltanto persone infelici”.
Ma se a questo “essere umano medio” (mediocre andrebbe meglio?) sostituissimo ad esempio il termine “pedante” ( bruniano inteso…)
questa poesia non acquisterebbe una qualità del tutto diversa?
Il genio della massa
C’è abbastanza perfidia, odio, violenza, assurdità nell’essere umano medio
per rifornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno
E i migliori assassini sono quelli che predicano la vita
E i migliori a odiare sono quelli che predicano l’amore
E i migliori in guerra – in definitiva – sono quelli che predicano la pace
Quelli che predicano Dio hanno bisogno di Dio
Quelli che predicano la pace non hanno pace
Quelli che predicano amore non hanno amore
Attenti ai predicatori
Attenti ai sapienti
Attenti a quelli che leggono sempre libri
Attenti a quelli che o detestano la povertà
o ne sono orgogliosi
Attenti a quelli che sono sempre pronti ad elogiare
poichè hanno loro bisogno di elogi in cambio
Attenti a quelli pronti a censurare
hanno paura di quello che non sanno
Attenti a quelli che cercano continuamente
la folla; da soli non sono nessuno
Attenti agli uomini comuni alle donne comuni
attenti al loro amore, Il loro è un amore comune
che mira alla mediocrità
Ma c’è il genio nel loro odio
c’è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti
per uccidere chiunque.
Non volendo la solitudine
non concependo la solitudine
cercheranno di distruggere tutto ciò
che si differenzia da loro stessi.
Non essendo capaci di creare arte
non capiranno l’arte.
Considereranno il loro fallimento, come creatori,
solo come un fallimento del mondo intero.
Non essendo in grado di amare pienamente
considereranno il tuo amore incompleto
e poi odieranno te
e il loro odio sarà perfetto.
Come un diamante splendente
Come un coltello
Come una montagna
Come una tigre
Come cicuta
La loro arte
più raffinata.
(The genius of the crowd; Henry Charles Bukowski)
E poi? Cosa Immagini? (cerca di vedere, cara Rita)
…e poi, niente, e poi sono ritornata alla terra a cui appartengo da sempre. Nutrirò la vita, vivrò per sempre nelle gesta dei miei figli, dei mie amici, dei miei.
Ho lasciato ad ognuno un bacio, una carezza, un conforto; la scia è lunga e per ogni luce bianca rita ci sarà.
…ambire all’eternità non è da me, mi accontento di sapere che il ciclo della mia vita abbia dato il massimo. La mia anima è della terra e con slancio spero di sorridere ad essa.
…siamo immortali,disse Luca, rita nel volgersi indietro si accorge stupita, cosa ho raccontato di così bello, cosa ha visto un ragazzo di 11 anni nei miei occhi:
…come dice Lei, professoressa, la vita non finisce mai, ritorniamo alla terra, nutriamo di linfa e ritorniamo all’albero, agli animali. Proprio stanotte leggevo chi si chiedeva come la foglia torna all’albero, Luca avrebbe saputo rispondere.
La bio…logia mi ha…, in essa tante risposte, in essa tante domande, sono passati 30anni da allora, ma Luca è la mia chiave ancora. Negli studi della matematica avvertivo il freddo, nella genetica l’amore, si proprio l’amore, fisico e psichico. Ho trovato il mio approdo dissi, ma che magia è questa, ogni qualvolta si dipanava la matassa. Ho percorso strade casuali e volute nello stesso tempo, proprio come l’evoluzione. Ho superato le paure del corpo con la tenerezza e adesso mi appresto a valicare la montagna. Mi aspettano, non saprei, i miei, li vivo ancora dopo anni e anni, non sono mai sola. Andremo insieme, rideremo sulle carrozze per far divertire i nostri bambini, faremo tanto rumore per assordare il tempo, rovesceremo fiumi di acqua sui loro visi sorridenti.
…vivrò per loro tutto il tempo necessario per vederli sorridere, nonna sentirò o qui o là, non importa , li sento.
Parlo con gli angeli, chiedo all’Immenso di sorreggermi e Lui lo fà. Mi rivolgo ai Santi, mai al diavolo, ogni mattina mi alzo e innaffio il mio mezzo bicchiere.
Per tutto il tempo che vivrò danzerò con l’aria…prego vuol ceder il passo per un momento… venga al mio posto… li sente… mi chiamano, hanno voglia di me. Non soffrirà, gioirà con me.
chiacchierona ha parlato.
Gentile Direttore, ho scoperto solo oggi l’esistenza di questo blog dove ho già letto cose molto interessanti e, vista la sua trasmissione, non poteva essere diversamente! Trasmissione che seguivo da più di un anno e che, visti gli orari, spesso registravo per poi poterla rivedere tranquillamente. Con l’avvento del digitale a Roma, il mio VHS è andato definitivamente in pensione e così, con grossi sforzi, cercherò di seguirla almeno la domenica alle 6 e 30. Certo sarebbe bello vedere queste trasmissioni anche in orari “meno impegnativi”, ma capisco che certe tematiche rimangono relegate ancora in piccoli spazi. Lancio allora una domanda un po’ provocatoria: restare relegati sempre in spazi così “ristretti”, è sempre una scelta “imposta”, oppure è anche voluta,?E se così fosse, non rischiamo di lasciare la poesia, come qualcosa sempre riservata solo a poche persone?
Grazie per la sua attenzione e buon lavoro…
Gentile Gabriele,
sono ‘capitata’ nel blog, magari non per mera coincidenza……
La conosco tramite la televisione (ogni tanto qualcosa di buono c’è, ma lei è ottimo) e purtroppo non di persona.
Mi sono smarrita in questo thread d’amore che lei è capace di coltivare con amici, fan, allievi.
Sono un’insegnante e una mamma. Una che anche nelle cose ha sempre cercato l’anima. Da intendere come, non so: in filosofia le mie conoscenze si limitano a ricordi scolastici. L’anima la cerco e la trovo spesso ovunque, anche perché non posso farne a meno, ma spesso nella mia vita la gioia mi è stata preclusa.
Certamente da un innato temperamento malinconico e quasi patologicamente ipersensibile, forse anche dagli eventi tragici. Eppure la gioia di vivere ribolle dentro di me, i miei amici lo confermerebbero e la mia vita piena di attività e curiosità per tutto e tutti lo comprova.
Ma ho portato chi mi conosce a dirmi una frase che quando sto male non sopporto: Non posso vederti così, non sei tu. Ma come non sono io?!!!! Non ho il diritto di mostrare la mia sofferenza? Colpa mia: ho elargito sorrisi e amore per tutta la vita anche quando dentro avevo il buio più totale e non ho permesso quasi a nessuno di conoscermi veramente – dico ciò a 43 anni.
Mi scuso per un messaggio senza capo né coda e spero che non sia fuori argomento. Sarebbe bello ricevere da Gabriele La Porta una risposta ‘filosofica’ =), di quelle che devo studiare un mese per poterla apprezzare, ma non so se avrà tempo da dedicarvici.
A lei comunque, Gabriele gentile e delicato, tanto bene. Spero di tornare un giorno in questo blog. Ha la mia stima.
Caro Giovanni,
e’ possibile (la forza del dolore e’ nello spingere alla resurrezione).
A presto!
Caro Andrea,
a Pieve di San Michele, Barberino del Mugello.
A presto!
salve dott La Porta,
Sono Fortunato Campanile di Tufo (AV) che un po’ di tempo fa le parlò e la invitò al convegno sul culto di San Michele, si ricorda? Per l’occasione le inviai anche una pubblicazione e dell’altro materiale a riguardo. Ebbene, mercoldi ultimo scorso sono stato a Roma in via Teulada, 66. Ero all’angolo della strada proprio di rimpetto al telebar, verso le 18:30. fra i tanti che uscivano ho visto lei che, immerso nei suoi pensieri e in una giacca blu notte, scendeva verso il centro. Avrei voluto avvicinarla per l’onore di conoscerla personalmente ma rinunciai pensando che potevo essere inopportuno. la stimo seriamente come uomo di cultura e di televisione, quella vera e sono già contento di poter avere almeno già l’opportunità di contattarla solo epistolarmente. spero che presto vorrà accettare l’invito e venire dalle mie parti. ecco, la scrivo solo per questo ma a dire il vero anche per chiederle come e dove potrei trovare il suo libro che se non ricordo male s’intitola “il ritorno della grande madre”. sto elaborando su un progetto culturale che ho presentato: la relazione fra mito e tradizione, donna, acqua e territorio. mi scuso se magari solo per questo ho tolto ad altri suoi estimatori.
Un caloroso e sincero saluto, Fortunato.
Caro Nicola,
posso dire che ho molte perplessità su Bukowski. E soprattutto questo scritto non mi vibra dentro (ma può essere soltanto un mio limite).
A presto!
per Nicola
In giovane età, sono stato un accanito lettore di Hank. (forse faceva figo) Non sono mai riuscito a capire però il perchè di tanta depressione e nessuna ricerca di gioia di vita nei suoi scritti affogati da alcol sesso e cavalli. Capisco l’anticonformismo, capisco un’intelligenza sopra alla media che alla lunga potrebbe, dico potrebbe, farti vedere le persone dall’alto in basso se non hai coltivato oltre alla scienza anche l’umiltà. Capisco anche la necessità da parte di uno scrittore di usare una prosa accattivante, ma odiare tout court il genere umano…questo no. A questa poesia preferisco lo scrutatore non votante di s.bersani.
Ripeto Nicola, in questa poesia c’e molto di vero, moltissimo. ma probabilmente c’e anche molto di non detto a proposito del genere umano. Personalmente nella mia vita ho conosciuto sia persone mediocri dalle quali probabilmente stare alla larga ma anche persone dotate di slanci di generosità inusuali. Forse Hank ha avuto il merito di descrivere l’animale uomo e non si è soffermato sulla sua parte ineffabile. Non so. non sono un critico. ma questo tuo post è una bella pala di carbone nella stufa che è questo blog. Ci saranno belle fiamme calde e riscaldanti
Ciao.
Gentilissimo professore La Porta,
ho visto più volte le sue trasmissioni che mi sono sembrate suggestive e particolarmente interessanti pioché parlano direttamente all’anima provocando incantamento e fascinazione e mettendo allo stesso tempo a nudo la difficoltà a colloquiare con essa, a causa della mia tendenza autodistruttiva e e a vivere caoticamente il rapporto con me stessa e con il mondo. Vorrei darmi la possibilità di esperire la luce attraverso un percorso nei miei “inferi” e nelle profondità del mio essere, ma non ci riesco. Le sarei grata se mi i suggerisse un percorso di lettura “forte” che mi liberi dal torpore e che mi aiuti a liberare le mie energie interiori. Amo molto i miti, anche se ,per pigrizia mentale,non ne ho finora approfondito lo studio.Le chiedo , peraltro, se può darmi indicazioni in merito ad una esigenza didattica : ho fatto vedere ai miei alunni liceali il film di Bergman “Il settimo sigillo”, temo che , nonostante la mia mediazione, loro possano averne elaborato un’interpretazione “nichilista”. Può suggerirmi una pellicola che possa in qualche modo “contobilanciala”? La ringrazio e la saluto confidando in una sua risposta.
non sono mai sazia, caos è la parola. disordine o ordine diverso. mi piace l’ordine e mi piace il caos, dove portare le mie ali.
… il filosofo o lo scienziato, la definizione uccide la scienza, diceva, ma,noi facciamo così, rispondeva il filosofo che annaspava nel buio, non capiva.
… e tu , tu gli rispondesti senza remore nè rabbia, ma fattela tu la definizione, non posso morire per e. Ti dono tutti i dati e tu fatti la definizione.
…in questa vedo il divario e l’unione; il divario è tra la definizione della scienza e la definizione di “Uno” della filosofia. L’unione è nel voler capire e non essere capace di mettere in ordine.
Mi disturba il disordine, tutto è agile se tutto è a posto…ma… dato che il posto lo decide Lui, Io, non mi ci ritrovo.
Bene stamane inizia la “cacia” alle “streghe”chissà poi perchè mi vengono in mente le femmine e non i maghi, forse come dice Gabriele producono con la sola parola una immagine di emozione.
Cara Rita,
c’e’ della profonda ISPIRAZIONE in te.
Baci
Caro Maurizio,
non e’ voluta, ma si e’ rivelata una grande occasione: perche’ in altri orari non si sarebbero potute costruire trasmissioni prettamente dedicate all’ermetismo.
Grazie e a presto!
Cara Simonetta, benvenuta! Non sei assolutamente fuori tema ma sei pienamente in Anima.
Ti aspettiamo, a presto!
Gabriele,
come è bella questa cosa che ti has scritto Fortunato. Pensa che proprio stamattina passavo sul Lungotevere della Vittoria e pensavo che Via Teulada è lì vicino…conosco la giacca blu notte, la indossavi ad una trasmissione della Bignardi, è di velluto…
Ciao Fortunato.
Ciao Marina è un piacere conoscerti e soprattutto avere l’onore nel salotto del prof La Porta, un uomo che ammiro davvero così come ascolto sempre e con attenzione le sue “lezioni televisive” fatte, fra l’altro, nell’ora più consona: quando Luna è li che veglia sui nostri sogni e su Anima.
ciao e grazie ancora
Gentile Simonetta,
io leggo sempre tutto e tutti (al 99% in verita’, rispondo). Tu sei accorta e sensibile e quindi hai intuito pienamente che Anima sottende tutto (viventi e no), anche se in “vibrazioni” diverse. Non puoi cercare amore in persone meno “ANIMA” di te. Tutto qui.
A presto!
Caro Fortunato,
il testo e’ ‘Il ritorno della Grande Madre”, ed. Il Saggiatore. Grazie
Cara Donatella,
eccole, le letture:
Luisa Colli, “La Morte e gli Addii”, Moretti e Vitali
James Hillman, “Il sogno e il mondo infero”, Adelphi
Adolf Guggenbhul-Craig, “Il Bene del Male”, Moretti e Vitali
EUREKA!!!! L’HO TROVATO!!!! carissimo direttore La Porta ebbene sì, l’ho trovato! dopo la sua precisazione mi son messo alla ricerca del suo testo “il ritorno della grande madre” ma attraverso le vie usuali inutilmente perché esaurito. ho provato alla casa editrice attraverso il mio libraio difiducia ma nulla da fare. alla fine l’ho trovato: usato, ma in ottime condizioni. grazie! Fortunato
Sono molto contento, Fortunato. Spero che ti sia utile. Fammi sapere. A presto!
Una domanda per il dr. La Porta,
Può esistere il perdono per chi approfitta dei tuoi sentimenti?
Dal momento che qualcuno si accorge della tua sensibilità e sincerità quindi perceisce purezza, in qualche modo può usare queste cose per scopi propri?
Ma chi riesce a capire certi stati d’animo perchè non è in grado di esprimerli o per lo meno di non usare quelli degli altri?
Spero di essere stato chiaro nelle domande, è che mi trovo molto meglio a parlare che a scrivere!
grazie
Buongiorno caro Prof, ho trovato in youtube un breve filmato inerente alla puntata di “Inconscio e Magia ” in cui è stata letta la lirica della mia bisnonna e La ringrazio nuovamente.
Ora squillo di trombe per un annuncio… essendo le date finalmente ufficiali: 14, 16 e 19 dicembre 2009 ore 21.00 TEATRO EUCLIDE…Siete tutti invitati ! Laconica (non posso dare altre informazioni tranne specificare che non è attivo il servizio di prevendita ,ergo occorre far la fila !) aspetto il gentile pubblico … Buona giornata ,Mariangela .
Caro Gabriele,
seguo spesso la sua trasmissione ma proprio ieri sera che trattavate un argomento a me molto caro, travolto dalla stanchezza, il sonno mi ha fatto suo… 😦
Volevo sapere se è possibile rivederla in streaming da qualche parte (possibilmente indicatemi il link).
Ho provato a cercare sul sito rai, ma come invece riesco facilmente e trovare trasmissioni politiche o sportive non sono altrettanto facilmente riuscito a trovare la sua…
politica aziendale? o sono io che non riesco a trovare il link giusto?
gentile prof La Porta, le ho inviato alcune mie composizioni su g.laporta@rai.it.. la sto avvisando sul blog perchè non so se questa mail sia attualmente attiva… nel caso trovasse il tempo per rispondermi, può farlo sulla mia mail? perchè sul blog potrebbe sfuggirmi.. grazie mille!
gentilissimo dr La Porta, mi è arrivato appena ieri il suo libro che ho già cominciato a leggerlo. devo dire che sin dalle primissime pagine ho riscontrato una esatta, netta, perfetta, parallela sintonia. Non ho certo la presunzione di avere la sua Cultura ma inspiegabilmente, devo dire davvero inspiegabilmente, leggendo quelle prime pagine de “il ritorno della grande madre” era come se legessi il mio progetto-proposta che ho appena presentato. ovviamnete molto più “terra terra” non certo nei suoi terminima esso riflette esattamente anche le mie convinzioni. Sto lavorando anche su di un’altro progetto specifico sulla donna (cito solo ad esempio Isabella Morra, Ipazia, Saffo) ma intanto sarebbe mio desiderio inviarLe copia di questo, sperando di poter avere l’onore di una sua critica. In caso di un suo sì dove potrei spedirglielo, in via Teulada 66? Tengo a precisare che il mio non è certo il frutto di una preparazione al suo livello: è molto più semplice e dettato e scritto seguendo soltanto le mie convinzioni. Le posso confessare una cosa? mi spiegherebbe perché sono “preso” da lilith”? non so perché ma è un mito che mi affascina e secondo me è riduttivo considerarla semplicemente una figura infernale. spero di non aver scosso anche il suo animo per questo come succede con chi me ne trovo a parlare, ad esempio con il mio sindaco, preparatissimo e anche lui molto appassionato di miti (lui è tifoso di “Artù”) e di religioni e profondamente cristiano e praticante e su questo tema svia. io invece non lo reputo affatto un argomento tabù, da ovviare. mi dà una sua opinione. sbaglio io o lui? mi perdoni se mi sono prolungato e attendo una Sua come sempre cortese risposta. Grazie ancora, Fortunato – Tufo
Caro Stefano,
I domanda:
altrimenti non e’ perdono
II domanda:
faccia pure
III domanda:
non ho capito bene la domanda
Comunque non si esprime solo a parole, ma con gli sguardi, l’atteggiamento corporeo, l’intensita’ dei pensieri che non hai espresso.
Grazie ancora a te e a tua nonna, Mariangela!
(Peccato che per i miei innunerevoli impegni non potro’ esserci, ma fami sapere come e’ andato)
Baci baci
Caro Rino, purtroppo non sono sul sito RAI. Io non le ho mai viste pero’ so che sul web sono disponibili. (Su un sito di video “molto famoso”)
Un abbraccio, a presto!
Grazie Gabriele. Grazie per i discorsi sull’anima che ieri ho potuto ascoltare durante la tua trasmissione. Non credo di esagerare e dico che quelle parole, ascoltate casualmente a tarda notte sono state un faro potente e luminoso nel grigio mare materialista e nichelista nel quale,mio malgrado, navigo a fatica.Ma forse l’ascolto non è stato casuale….
Sono io
protagonista nel teatro degli errori
Sono io
mago a sperimentar nuove illusioni
Sempre io
fumo della cenere di inattese delusioni.
Nasco piangendo nella città contemporanea
e mi sveglio ogni giorno col vestito d’estraneo
rifugiato ribelle in chissà quale grande amore
sconfitto m’accorgo del passar delle ore.
Ora il mio posto si chiama Confusione
sogno e realtà mischiati in comunione
dove il mio mestiere è giocar con le parole
asciugate dal denaro come neve al sole.
Del mio viver ne faccio poesia
difeso nel pensier da ogni malattia
nel recinto ho alte mura di nostalgia
dove ho rinchiuso il mio mondo e l’anima mia!
…e se ad entrar il coraggio troverai
come luce nel buio mi scoprirai
in questo tunnel ogni passo ad entrare
ne chiede cento per cercare di uscire…
…e se davvero ti va di scappare
in queste righe ti posso ospitare
sono solide te l’assicuro
anche se fatte di solo fumo puro…
Dai fai presto, ci stiamo provando!
molla il controllo stiamo partendo
un mondo migliore sta forse aspettando.
Grazie a te, caro Davide!
Presto ci sarà anche un secondo appuntamento dedicato alla Reincarnazione e alla Magia.
Un abbraccio!
Caro Fortunato,
sì, a via Teulada 66. Lilith è l’Ombra. La Bibbia ne fa un mostro non riuscendo ad integrare l’Oscurità nella Luce. Per Jung è indispensabile.
Grazie! Lo invierò e spero di poter avere da lei un parere critico, positivo o negativo che sia sarà sempre di crescita. $E grazie anche per il sostegno alle mie convinzioni su lilith: vuol dire che, in fondo, tanto ignorante proprio non sono! intanto voglia accettare i miei più sinceri auguri di Buone Feste, mentre l’èauspicio per me è averla il prossimo anno dall’ 8 al 9 di maggio. in quell’occasione, si terrà la sacra rappresentazione micaelica e la terza edizione delle giornate micaeliche. a proposito, sa che sono molto amico della dr.ssa lucia portoghesi, la sorella di paolo che lei cita nel suo bel saggio sul femminile? siamo amici da tempo e spessissimo la vado a trovare. attualmente risiede a montella, in irpinia. in qualità di archeologa, restauratrice ed esperta del costume, mi sta aiutando a recuperare le radici della sacra rappresentazione, anche dal punto di vista letterario. oltre ad essere, ormai, un po’ la curatrice scientifica delle giornate micaeliche cui questa volta spero non vorrà mancare. un saluto sincero ed ancora auguri, fortunato
Carissimo Prof, lo spettacolo è andato benissimo ! Sono stata Persefone ,poi la “testa “di una Sfinge costruita con “materiale umano” ed infine sacerdotessa di un rito funebre in una rivisitazione del mito di Edipo…senza complesso.Dunque sin da ora Le chiedo di non prendere impegni per aprile ! Lo so ,lo so pura utopia,ma chi ha tempo non ne aspetti ! Bacioni,Mariangela
Egregio Professore, in precedenza ho già fatto visita a questo a blog per lasciarle una mia canzone che come sempre, per me ha una sottilissima differenza con la poesia. Il suo commento fu più che positivo e mi rese particolarmente felice. Nel frattempo ho continuato a scrivere due libri e altre canzoni , e questa che presento ora credo che sia fra tutte la più degna nota. Spero vivamente in una sua risposta positiva o negativa che sia…Faccio una breve premessa. Questa canzone è dedicata all’artista in quanto persona diversa dalle altre,che non deve disperare se non piace alla massa,perchè è proprio questo che lo rende tale!
Sei lì…Sei tu…l’ispirazione manca
Sei lì…Sei tu…con la tua tela bianca
ed essa aspetta che il pennello solchi il tratto di un ruscello
sereno,color azzuro cielo…
ma tu fai scatenar la tempesta
e getti sulla tela tutto il caos che tieni in testa
si chiama ispirazione
è simile a un ormone
che fa sovraeccitare le corde del tuo cuore
e scatena una emozione che traduci nel colore
del nero,austero,di un fulmine che squarcia quel sereno,
che trovi banale,perchè sia troppo da copione,eppure…
sei solo…
sei lì sei tu…l’ispirazione manca
sei lì sei tu…in mano carta bianca e penna blu
che aspetta di sporcar di inchiostro
la storia di un amor non corrisposto
tra un principe e una schiava
una regina ed una rana…
ma tu sei contro le convenzioni
con sesso sfrenato fra due biondi cherubini
si chiama ispirazione
è simile a un ormone
che fa sovraeccitare le corde del tuo cuore
e scatena una emozione che traduci nell’odore
edonico,orgiastico,di un dio che diventa peccatore,
altrimenti banale, perchè pensi sia troppo da copione
eppure sei solo…
te la sogni la corona di alloro
oh…nessuno comprende la tua schizzofrenica armonia…
la chiamano follia…ebbene
se tutti ti acclamessero sopra a quel palcoscenico
saresti paranoico e far sol quel che ti chiedono
tu sei un essere speciale, per le masse non sei l’ideale ma che importa quando
tu puoi far scatenar la tempesta
e gettare sulla tela tutto il caos che tieni in testa
sotto l’ ispirazione
simile a un ormone
che fa sovraeccitare le corde del tuo cuore
e scateni una emozione che traduci nell’odore
edonico,orgiastico,fai diventare dio un peccatore,
altrimenti banale, perchè tu non segui alcun copione
e godi a star solo
non la voglio la corona di alloro
Caro Marco,
sei bravo! Mandaci ancora qualcosa.
scusate per piccoli errori di trascrizione nella prima strofa è PERCHè PENSI SIA TROPPO DA COPIONE…e in seguito è SARESTI PARANOICO “A” FAR SOL QUEL CHE TI CHIEDONO…scusate e grz x l’attenzione,ci tenevo ad essere preciso.
Caro Gabriele,
mi farebbe piacere ricevere una tua risposta. Sarà possobile spedirti un mio testo di poesie? Ti sarei grato se tenessi in considerazione questa opportunità, poichè un tuo parere per me è una cosa molto bella alla quale tengo.
Ti chiedo, dunque, cosa pensi circa le mie sillogi presenti nel testo “RIFLESSI”, edizione Rupe Mutevole, 2009. Sono certo che potrai scrutare le opere creative poichè hai la capacità di leggere fra le righe ed approfondire ciò che è dietro la forma dello scritto.
Ringraziandoti per la tua disponibiltà, attendo con ansia un tuo riscontro.
Ciao, Alessandro.
Caro Gabriele,
mi farebbe piacere ricevere una tua risposta. Sarà possibile spedirti un mio testo di poesie? Ti sarei grato se tenessi in considerazione questa opportunità, poichè un tuo parere, per me è una cosa molto bella alla quale tengo.
Ti chiedo, dunque, cosa pensi circa le mie sillogi presenti nel testo “RIFLESSI”, edizione: Rupe Mutevole, 2009. Sono certo che potrai scrutare le opere creative poichè hai la capacità di leggere fra le righe ed approfondire ciò che è dietro la forma dello scritto.
Ringraziandoti anticipatamente per la tua disponibiltà, attendo con ansia un tuo riscontro.
Buona Serata
Alessandro D’Angelo
AFRODITE E IL RUSCELLO
Tra rupi e penombre
acqua pulita
trascini te stessa,
trasporti la vita.
—
Parlar con i sassi,
carezzar vellutello…
E’ questa, o natura
la forza del bello.
—
Tra vivi colori
vai verso la china…
Ritorna nell’anima
la dea a te vicina.
—
Alessandro D’Angelo
———————————–
Gentilissimo Dr. Gabriele La Porta,
Hai il tempo di dire qualche parola su questa poesia?
Grazie!!!
Saluti e Buon Anno 2010 da
Alessandro D’Angelo
Gentile Professor La Porta,
sono capitato sul Suo Blog casualmente, cercando la parafrasi della lirica “Il canto della Tenebra” di Campana.
Curiosando fra gli innumerevoli interventi dei Suoi ammiratori sono rimasto impressionato da quanta stima Lei abbia la fortuna di godere, ma sopratutto dall’immensa affettuosa disponibilità che Lei al pari regala a tutti i visitatori del Blog.
Perciò grazie per una così grande ricchezza d’animo donata.
Lorenzo.
P.S. Dimenticavo, sarei molto grato se qualche visitatore mi indicasse un testo dei “Notturni” di Dino Campana corredato da relativi commenti e parafrasi.
Gentile Riccardo,
grazie a te. Potresti inviare le tue composizioni anche a anima@rai.it? A presto!
Caro Fortunato,
ipotizzare cosa farò l’8 o 9 maggio mi è impossibile, ma cercherò di essere libero. Affettuosità
Cara Mariangela, cercherò di fare quello che potrò. A presto. Baci
Caro Carlo Conte,
continuo a pensare che scrivi sotto ispirazione.
A presto!
Caro Professore,
nella puntata di inconscio magia psiche del 29/12/09 ho apprezzato molto la bellissima poesia di Michela (una telespettatrice di Bari) sul tema dei propri morti.. solo che non so più dove rileggerla… l’ho persa per sempre??
Le ho poi spedito 3 mie poesie su anima@rai.it, come mi ha suggerito.. una gliela posto anche qui!
Auguri di uno straordinario 2010!
SENZA PAROLE
Il mio universo
collassa sulle tue curve
sintetizzandosi,
e in questo restringersi
centuplica la propria profondità:
guardarti significa silenzio.
Chissà se una mia lacrima
ti bagnerà le labbra…
io vivo per respirarti.
Grazie mille Professore…E’ una soddisfazione immensa ricevere un commento del genere da parte vostra.
Spero di risentirla presto,magari grazie ad un’altra ispirazione.
Caro Prof,Le renderò note le date per tempo!
Intanto un affettuoso augurio di buon anno.Mariangela
Perché ero diffidente ? Perché nutrivo un insensato pregiudizio nei confronti di Gabiele La Porta ? La risposta si chiama Università. Laureatomi in Filosofia nel 2005, dottore inaridito nel mio sguardo verso il Mondo, avvertivo l’ esistenza di La Porta come una fastidiosa presenza eretica nel vetusto ed autoreferenziale panorama filosofico italiano. Un percorso di vita radicalmente diverso ha cominciato a ridischiudere quel fremito iniziale per Sophìa. E la professione da impiegato bancario, in questi ultimi anni, mi ha paradossalmente riavvicinato al mistero dell’ Indicibile attraverso una riscoperta dei testi a me più congeniali, senza il tramite dei presuntuosi e saccenti depositari della Verità le cui cattedre occupano le nostre Università ed inaridiscono le anime dei neolaureati. La visione di “Reincarnazione e Sophìa” ha suscitato in me grandi emozioni. Evento raro ai tempi dell’ Università. Nessuna “dimostrazione logica” potrà mai scaldare il cuore. L’ enfasi con cui La Porta comunica, la teatralità che esprime nei suoi gesti, non è altro che il desiderio di coinvolgere attraverso il sentimento.
Grazie Gabriele
Mi fai sentire Dio tra gli umani, dolce e fresca pioggia primaverile, che bagna, e ridà, nuova linfa all’arida terra del mio cuore, caduta oramai da troppo tempo nel gelido inverno dei sentimenti.
Armoniosa melodia di violino e pianoforte, sei, per le mie orecchie abituate ahimè, al solo suono del solitario silenzio.
Paradiso ed inferi, fuoco e ghiaccio, attraversano la mia mente quando penso al tuo volto, splendida alchimia di rosa e azzurro…
L’ho scritta per la mia ragazza, spero le piaccia
saluti Nicolas
Caro Riccardo,
purtroppo si tratta di una poesia di una telespettatrice. Dovrei chiedere la sua autorizzazione per pubblicarla sul blog. La rileggero’ in una mia prossima trasmissione. Ti faro’ sapere la messa in onda. Grazie e a presto!
Cara Mariangela,
ti auguro un anno meraviglioso!
Gentile Professor Gabriele La Porta,
La porto a conoscenza che permetto alla TV di utilizzare i miei dati personali) –
alessandro.dangelo@fastwebnet.it
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Fatemi sapere.
Cordiali Saluti e Auguri
Alessandro D’Angelo
Oggi il mio amico Falco, conosciuto su questo blog, mi ha fatto fare una risata che condivido con voi.
Mi ha detto di avere regalato alla sua nipotina un libro sulla consapevolezza di sé e sull’autostima … il titolo?!:
“Messaggio ad un’aquila che credeva d’essere un pollo!”
Baci baci e buon anno a tutti.
Gent.mo prof La Porta, Le scrivo innanzitutto per augurarLe di cuore un buon 2010. In questi casi, Le confesso, temo sempre di scadere nell’uso delle solite frasi di rito, per cui preferisco la semplicità e l’immediatezza. Non l’ho fatto prima per un serio problema al benedetto adsl che faceva capricci e che nonostante le numerose chiamate al gestore alla fine ho risolto io. Comunque…a prescindere. Le scrivo anche per avvisarLa di aver spedito in via Teulada, 66 il plico con il lavoro che ho fatto e di cui Le accennavoe che tanto desidero porre al Suo giudizio. Certo, desidero precisare che non sono uno studioso di temi filosofici, religiosi o antropologici ma solo un conoscitore, tenendo presente tuttavia che, come dice la prof.ssa Portoghesi, l’infarinatura non è Cultura. Ma io comunque cerco comunque di contestualizzare quello che propongo, con le poche cose che posso raccogliere per dare invece spazio al sentimento e al credere in quel che faccio. Probabilmente si presenterà per questo lacunoso e a tratti ripetitivo ma spero renda bene l’idea di ciò che propongo. Mi auspico di ricevere una Sua critica che, positiva o negativa che sia, sarà sempre per me un momento di crescita.
per quanto concerne “l’appuntamento micaelico” del nuovo anno Le comunico di averlo giocoforza dovuto spostare al mese di settembre, il 18 e 19. Ovviamente, mi rendo conto che da qui ad allora è difficile fare pronostici a causa dei Suoi numerosissimi impegni ma vorrei, mi permetta, continuare a confidare nella Sua irrinunciabile, per me, presenza che onorerebbe ulteriormente l’evento. Spero che non sarà come allora impegnato nel Suo giro di conferenze nella Tuscia e comunque un piccolo spazio, spero, potrà ritagliarlo. Quest’anno l’appuntamento sarà approssimativamente: “la rappresentazione sacra e le origini della Commedia dell’Arte-la “cacciata degli Angeli ribelli dal Paradiso”: un caso di “Archeologia del Teatro”.
Un carissimo saluto e mi scusi la lungaggine con cui l’ho trattenuta. Con la stima di sempre, Fortunato.
Caro Roberto,
qualsiasi cosa io faccio NON e’ studiata astutamente… E in relazione agli accademici, ti rispondo citando Giordano Bruno: “Pedanti”.
Caro Nicolas, se non l’apprezza vuol dire che hai sbagliato ragazza, ma se il tuo “…le piaccia” e’ riferito a me, ebbene la risposta e’ si’!
Gentilissimo Prof. Gabriele La Porta,
mi piacerebbe ricevere una Sua risposta, ma mi pare cosa assai difficile a causa degli innumerevoli messaggi che riceve ogni giorno.
Sarà però possibile spedirLe un mio testo di poesie?
Le sarei grato se tenesse in considerazione questa opportunità poichè un Suo parere, per me è diventerà un “Ricordo letterario importante”, un fatto al quale tengo molto.
Se fosse possibile, Le chiedo un suo parere circa le mie sillogi presenti nel testo “RIFLESSI”, edizione: Rupe Mutevole, 2009. (ved. Alleg.)
Anche stamane, durante la trasmissione, ci ha ricordato che dobbiamo scrivere affinche’ la TV utilizzi i nostri dati personali per permettere di leggere le nostre poesie.
—-
Sono certo che approfondirà le opere creative poichè con non chaulance svela ogni mistero presente dietro la forma delle composizioni pervenute.
RingraziandoLa anticipatamente per la Sua disponibiltà e attendendo con ansia un Suo riscontro, La saluta Cordialmente
Alessandro D’Angelo
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QUESTE LE 10 POESIE:
1 AFRODITE E IL RUSCELLO
Tra rupi e penombre
acqua pulita
trascini te stessa,
trasporti la vita.
—
Parlar con i sassi,
carezzar vellutello…
E’ questa, o natura
la forza del bello.
—
Tra vivi colori
vai verso la china…
Ritorna nell’anima
la dea a te vicina.
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2 FINALMENTE
È proprio stasera,
dopo il tramonto del sole
che tu mi vorrai ancora più bene.
—
Sarai accanto a me,
come sognavo da tempo,
come volevo che così fosse per sempre.
—
Si! Per sempre accanto a te,
vivere te stessa in te in me…
Percepire la tua vita, poi…
—
Entrare nei tuoi occhi
e lentamente immergermi dentro.
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3 UN UOMO ANDAVA
(scritta nel 1972)
Un uomo andava: la solitudine lo seguiva.
Un uomo andava: la salute si perdeva.
Un uomo andava: fredda indifferenza lo seguiva l’inseguiva
Un uomo andava: ipocrisia e falsità incontrava.
—
Uomo solo dove vai?
Uomo, perché hai lasciato cadere la salute per la strada?
Uomo perché sei andato in contro alle cattiverie umane?
Uomo, perché hai distrutto il tuo animo
con la felpata ipocrisia e fredda indifferenza?
—-
Un uomo andava,
andava per crearsi una vita.
Uomo ci sei riuscito?
—
P.S. (oggi, dopo oltre 37 anni direi di si)
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4 L’IO NELL’UNO
…Nella pace, nella serenità dell’eterno
sono in stasi apparente.
—
Non domando,
sono la risposta
—
Non supplico,
sono la supplica.
—
Non parlo…
Sono il verbo.
—
Non mi muovo,
sono il movimento.
—
Non vado in alcun luogo…
poiché ovunque sono.
—
Non professo alcuna religione,
io sono la religione.
—
Nel nome di tutti i silenzi rumorosi
sono uno nel tutto e tutto nell’Uno.
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5 T E M P O
Fermati tempo,
debbo fare…
Ancora tante cose.
—
Fermati tempo,
non andar via
così precipitoso.
—
Fammi vivere ancora…
Le note preziose
in te presenti;
—
Fammi vivere ancora…
Quel che tu sai.
E, prima di andar via
—
…in modo muto…
Di’ la Tua frase:
“hai fatto quel che dovevi…”
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6 MATTINA
Quando mi sveglio
accade il miracolo.
La forza, la luce, la coscienza…
Tutto in me si presenta.
—
quando mi sveglio
accade un miracolo…
Che cosa è mai?
La vita!
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7 SERA
Ogni sera…
Andare incontro al sonno,
è andare verso l’ignoto,
al mistero, alla morte…
—
Ogni sera…
Volano attimi fuggenti
di breve trapasso…
Verso un nulla eterno.
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8 SALIRE
Bisogna scegliere!
Vuoi salire o scendere?
Se vuoi salire…
Devi patire.
—
La scelta è sempre una:
se ti calunniano alle spalle,
se sei giusto ed onesto…
Se sei sopra i mediocri…
—
Una cosa devi aspettarti:
sofferenze, incomprensioni,
incomprensione ed emarginazione…
Emarginazione e sofferenze.
—
Se sei uno scalatore,
uno scalatore d’alta montagna,
se scegli di arrampicarti da solo…
Devi patire, devi soffrire.
—
Andando verso le luci eterne,
spostandoti verso i raggi solari…
Avvicinandoti sempre di più al cosmo
una cosa sola devi saper fare:
—
Saper Soffrire.
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9 CHE FATE?
Il mare ulula,
il vento soffia,
—
la terra trema,
ma voi che fate?
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10 AVVOLGONO L’AURA DEL GIUSTO
Oltre il filo silenzioso del tempo,
al di là dell’apparente realtà.
—
nuove realtà attendono esseri
nuove dimore aspettano l’uomo.
—
Luci, bagliori, serena estasi
avvolgono l’aura del giusto.
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Alessandro D’Angelo: (Permetto alla TV di utilizzare i miei dati personali) – alessandro.dangelo@fastwebnet.it
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Caro Angelo,
mandami la liberatoria a titolo gratuito per questa tua composizione a anima@rai.it
A presto!
Grazie Lorenzo, grazie!
Gentilissimo Professore Gabriele La porta, ho ascoltato con molto interesse la sua trasmissione rigurdante le tematiche sviscerate dalla filosofia di Giordano Bruno.
Quando una ragazza del suo salotto ha fatto una domanda circa la reincarnazione presente nella chiesa cattolica, avrei voluto essere lì e dire la mia. Poi ho pensato che sarebbe stata cosa analoga scrivere:
—-
R E I N C A R N A Z I O N E – E – C A T T O L I C E S I M O
Per la chiesa cristiana, fu il V concilio, II di Costantinopoli, nel 553, a vietare la reincarnazione. I padri della Chiesa cattolica, come Origene e S. Girolamo, (Padre della prima versione ufficiale della Bibbia nel ‘300), credevano nella reincarnazione. Per citare S. Girolamo, egli asseriva:
—
“Dobbiamo riservare la dottrina della reincarnazione alla minoranza perché è preferibile che la maggioranza creda ai tormenti dell’inferno”.
—-
Da questo esempio è abbastanza chiaro come il concetto di reincarnazione fosse presente già nel primo cristianesimo.
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Tale Concilio non fu Ecumenico, poiché vi parteciparono soltanto i vescovi bizantini e, pertanto, non aveva alcuna autorità sulla Chiesa Universale.
—-
Si sente ripetere che nella chiesa dei primi seocoli era presente e vivesse la credenza reincarnazionistica, e che la condanna dei tale teoria fu operata dal II concilio di Costantinopoli del 553 d.C. convocato dall’Imperatore Giustiniano dal 5 maggio al 2 giugno durante il quale ci fu la “Condanna dei “Tre Capitoli” dei nestoriani. Anche se questo concilio fu atipico poichè non fu Ecumenico, ed inoltre vi parteciparono soltanto i vescovi bizantini e, pertanto, non aveva alcuna autorità sulla Chiesa Universale, va anche aggiunto che Papa Virgilio, che avrebbe dovuto dirigerelo, fu il “Grande assente”.
Pur tuttavia, fu approvata una serie di anatemi contro l’origenismo, diretti a quei teologi che si ispiravano più o meno correttamente al pensiero di Origene.
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I canoni si occupavano della questione della preesistenza delle anime (canoni 1 e 2) e dell’apocatastasi, cioè della “Reintegrazione”, (canoni 7 e 9) nei quali ci si oppone alla reintegrazione cosmica, vista come possibilità che Cristo, nel mondo futuro, verrà di nuovo crocifisso anche per i demoni e gli empi, riuscendo ad ottenere la loro la salvezza.
Il testo di questi Canoni che si possono trovare nel link: http://www.totustuustools.net/concili/
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SENTENZA CONTRO I “TRE CAPITOLI NESTORIANI”:
§ I. Chi non confessa che il Padre, il Figlio e lo Spirito santo hanno una sola natura o sostanza, una sola virtù e potenza, poiché essi sono Trinità consostanziale, una sola divinità da adorarsi in tre ipostasi, o persone, sia Anatema.
—
§ II. Se qualcuno non confessa che due sono le nascite del Verbo di Dio, una prima dei secoli dal Padre, fuori dal tempo e incorporale, l’altra in questi nostri ultimi tempi, quando egli è disceso dai cieli, s’è incarnato nella santa e gloriosa madre di Dio e sempre vergine Maria, ed è nato da essa, sia Anatema.
—-
§ III. Se qualcuno afferma che il Verbo di Dio che opera miracoli non è lo stesso Cristo che ha sofferto, o anche che il Dio Verbo si è unito col Cristo nato dalla donna, o che egli è in lui come uno in un altro; e non confessa invece, un solo e medesimo signore nostro Gesù Cristo, Verbo di Dio, che si è incarnato e fatto uomo, al quale appartengono sia le meraviglie che le sofferenze che volontariamente ha sopportato nella sua carne, costui sia anatema.
—–
§ IV. Se qualcuno dice che l’unione del Verbo di Dio con l’uomo è avvenuta solo nell’ordine della grazia, o in quello dell’operazione, o in quello dell’uguaglianza di onore, o nell’ordine dell’autorità, o della relazione, o dell’affetto, o della virtù; o anche secondo il beneplacito, quasi che il Verbo di Dio si sia compiaciuto dell’uomo, perché lo aveva ben giudicato, come asserisce il pazzo Teodoro; ovvero secondo l’omonimia per cui i Nestoriani, chiamando il Dio Verbo col nome di Gesù e di Cristo, e poi, separatamente, l’uomo, “Cristo e Figlio”, parlano evidentemente di due persone, anche se fingono di ammettere una sola persona e un solo Cristo, solo di nome, e secondo l’onore, e la dignità e l’adorazione; egli non ammette, invece, che l’unione del Verbo di Dio con la carne animata da anima razionale e intelligente, sia avvenuta per composizione, cioè secondo l’ipostasi, come hanno insegnato i santi padri; e quindi nega una sola persona in lui, e cioè il Signore Gesù Cristo, uno della santa Trinità, costui sia scomunicato. Poiché, infatti, l’unità si può concepire in diversi modi, gli uni, seguendo l’empietà di Apollinare e di Eutiche, e ammettendo l’annullamento degli elementi che formano l’unità, parlano di un’unione per confusione; gli altri, seguendo le idee di Teodoro e di Nestorio, si compiacciono della separazione, e parlano di una unione di relazione. La santa chiesa di Dio, rigettando l’empietà dell’una e dell’altra eresia, confessa l’unione di Dio Verbo con la carne secondo la composizione, ossia secondo l’ipostasi. Questa unione secondo la composizione nel mistero di Cristo, salvaguarda dalla confusione degli elementi che concorrono all’unità, ma non ammette la loro divisione.
—–
§ V. Se qualcuno intende l’unica persona del signore nostro Gesù Cristo come implicante più sussistenze, e con ciò tenta introdurre nel mistero di Cristo due ipostasi o persone, e se di queste due persone, da lui introdotte, parla di una secondo la dignità l’onore e l’adorazione, come hanno scritto nella loro pazzia Teodoro e Nestorio, e accusa il santo concilio di Calcedonia, quasi che abbia usato l’espressione “una sola sussistenza”, secondo questa empia concezione; e non ammette, piuttosto, che il Verbo di Dio si è unito alla carne secondo Ripostasi e che, quindi, egli ha una sola ipostasi, cioè una sola persona; e che così anche che il santo sinodo di Calcedonia ha confessato una sola ipostasi del Signore nostro Gesù Cristo, costui sia anatema. La santa Trinità, infatti, non ha ricevuto l’aggiunta di una persona in seguito all’incarnazione di Dio Verbo, uno della santa Trinità.
—–
§ VI. Se qualcuno afferma che la santa gloriosa e sempre vergine Maria solo impropriamente e non secondo verità è madre di Dio, o che ella lo è secondo la relazione, nel senso che sarebbe nato da lei un semplice uomo, e non, invece il Dio Verbo, che si è incarnato dovendosi riferire, secondo loro, la nascita dell’uomo al Verbo Dio, in quanto presente all’uomo che nasceva; e chi accusa il santo sinodo di Calcedonia, di chiamare la vergine madre di Dio nel senso empio escogitato da Teodoro; o anche se qualcuno la chiama madre dell’uomo o madre di Cristo, intendendo con ciò che Cristo non sia Dio, e non la ritiene davvero, e secondo verità madre di Dio, per essersi incarnato da essa, in questi ultimi tempi, il Verbo Dio, generato dal Padre prima dei secoli, e che, quindi, piamente il santo sinodo di Calcedonia l’ha ritenuta madre di Dio, costui sia Anatema.
—–
§ VII. Se qualcuno, dicendo “in due nature”, non confessa che nella divinità e nella umanità si deve riconoscere il solo signore nostro Gesù Cristo, così che con questa espressione voglia significare la diversità delle nature, da cui senza confusione e in modo ineffabile è scaturita l’unità, senza che il Verbo passasse nella natura della carne, e senza che la carne si trasformasse nella natura del Verbo (l’uno e l’altra, infatti, rimangono ciò che sono per natura, pur operandosi l’unione secondo ipostasi; se costui, dunque, intende tale espressione come una divisione in parti nel mistero di Cristo; ovvero, pur ammettendo, nello stesso ed unico signore nostro Gesù Cristo, Verbo di Dio incarnato, la pluralità delle nature, non accetta solo in astratto la differenza dei principi da cui è costituito, non tolta certo in seguito all’unione (uno, infatti, è da due, e due in uno), ma in ciò si serve della pluralità delle nature per sostenere che esse sono separate e con una propria sussistenza, costui sia Anatema.
—–
§ VIII. Se uno confessa che dalle due nature, divina e umana, è sorta l’unione, o ammette una sola natura incarnata del Verbo di Dio ma non intende queste espressioni secondo il senso dei santi padri, cioè che, avvenuta l’unione secondo Impostasi della natura divina e della natura umana, un solo Cristo ne è stato l’effetto; ma con questa espressione tenta introdurre una sola natura o sostanza della divinità e della carne di Cristo, costui sia anatema. Dicendo, infatti, che il Verbo Unigenito si è unito alla carne secondo l’ipostasi, noi non affermiamo che si sia operata una confusione scambievole delle nature, ma che, rimanendo l’una e l’altra ciò che è, il Verbo si è unito alla carne. Di conseguenza, uno è anche il Cristo, Dio e uomo, consostanziale al Padre secondo la divinità, della nostra stessa natura, secondo l’umanità. Per questo, la chiesa di Dio rigetta e condanna sia coloro che dividono o separano secondo le parti il mistero della divina Incarnazione di Cristo, sia coloro che le confondono.
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§ IX. Se qualcuno dice che Cristo deve essere adorato in due nature, con ciò introduce due adorazioni, una al Verbo .Dio, una all’uomo; o se qualcuno, mirando alla soppressione della carne, o alla confusione della divinità e dell’umanità, va cianciando di una sola natura o sostanza degli elementi uniti, e così adora il Cristo, ma senza venerare con una sola adorazione il Dio Verbo incarnato insieme con la sua carne, come la chiesa di Dio ha ricevuto dall’inizio, costui sia Anatema.
—-
§ X. Se qualcuno non confessa che il signore nostro Gesù Cristo, crocifisso nella sua carne, è vero Dio, Signore della gloria ed uno della santa Trinità, costui sia Anatema.
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§ XI. Chi non scomunica Ario, Eunomio, Macedonio, Apollinare, Nestorio, Eutiche, e Origene, insieme ai loro empi scritti, e tutti gli altri eretici, condannati e scomunicati dalla santa chiesa cattolica e apostolica e dai quattro predetti santi concili; inoltre, chi ha ritenuto o ritiene dottrine simili a quelle degli eretici che abbiamo nominato, e persiste nella propria empietà fino alla morte, sia Anatema.
—–
§ XII. Se qualcuno difende l’empio Teodoro di Mopsuestia, il quale dice altro essere il Verbo di Dio ed altro il Cristo, sottoposto alle passioni della anima e ai desideri della carne, che si è liberato a poco a poco dai sentimenti inferiori, è migliorato col progresso delle opere, ed è divenuto perfetto nella vita; che è stato battezzato come semplice uomo, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, e attraverso il battesimo, ha ricevuto la grazia dello Spirito santo ed è stato stimato degno dell’adozione di figlio, e che, a somiglianza di una immagine dell’imperatore, viene adorato nella persona del Dio Verbo, e dopo la risurrezione è divenuto immutabile nei suoi pensieri e del tutto impeccabile. L’empio Teodoro ha anche detto che l’unione del Verbo di Dio con il Cristo è tale, quale l’apostolo afferma per l’uomo e per la donna: Saranno i due in una sola carne (14). Con altre innumerevoli bestemmie, egli ha osato dire che dopo la resurrezione il Signore quando soffiò sui suoi discepoli dicendo: Ricevete lo Spirito santo (15), non diede ad essi lo Spirito santo, ma soffiò solo simbolicamente. Egli ha detto anche che la confessione di Tommaso, quella che fece quando, palpate le mani e il costato del Signore, dopo la resurrezione, esclamò: Mio Signore e mio Dio (16), non è stata fatta da Tommaso nei riguardi di Cristo, ma che Tommaso, meravigliato per il miracolo della risurrezione, ha glorificato Dio che aveva risuscitato Cristo. E, ciò che è peggio, anche nel commento da lui fatto agli Atti degli apostoli, lo stesso Teodoro, paragonando il Cristo a Platone, a Mani, ad Epicuro, a Marcione, afferma che, come ciascuno di questi, trovata una propria dottrina, fece sì che i suoi discepoli si chiamassero Platonici, Manichei, Epicurci, Marcioniti, allo stesso modo avendo trovato il Cristo una dottrina, da lui hanno preso il nome i cristiani. Se quindi, qualcuno difende l’empio Teodoro, che sopra abbiamo nominato, e i suoi empi scritti, nei quali egli ha riversato le bestemmie cui abbiamo accennato ed altre innumerevoli contro il grande Dio e signore nostro Gesù Cristo; e non condanna lui e i suoi malvagi scritti, e quelli che lo accettano e lo scagionano, o affermano che ha esposto rettamente la dottrina, quelli che hanno scritto a suo favore e dei suoi empi scritti, quelli che la pensano o la pensarono un tempo come lui, e perseverarono in tale eresia fino alla morte, sia Anatema.
—–
§ XIII. Se alcuno difende gli empi scritti che Teodoreto scrisse contro la vera fede, contro il primo, santo concilio di Efeso, contro s. Cirillo e i suoi dodici anatemi, e tutto ciò che egli compose in difesa di Teodoro e di Nestorio, empi, e degli altri che professano le loro idee, e li accettano, e accettano la loro empietà, e a causa di essi chiama empi i dottori della chiesa, quelli, cioè, che professano l’unione secondo l’ipostasi del Verbo di Dio; se, dunque, costui non anatematizza gli empi scritti suddetti, e coloro che hanno principi simili a questi, o li hanno avuti, e quanti hanno scritto contro la retta fede, e contro Cirillo, uomo santo, e i suoi dodici capitoli, e chi muore in tale empietà, costui sia Anatema.
—–
§ XIV. Se qualcuno difende la lettera che si dice essere stata scritta da Iba al persiano Mari, che nega che il Dio Verbo, incarnatosi nella santa madre di Dio e sempre vergine Maria, si sia fatto uomo, e afferma che da essa sia nato un semplice uomo, che chiama tempio, in modo che altro sia il Dio Verbo, altro l’uomo; e accusa s. Cirillo, il quale ha predicato la vera fede dei cristiani, di essere eretico e di avere scritto come l’empio Apollinare; e rimprovera il primo santo concilio di Efeso, quasi che abbia senza sufficiente giudizio e discussione condannato Nestorio e definisce i dodici punti di s. Cirillo empi e contrari alla retta fede, questa lettera, empia essa stessa, prende le difese di Teodoro e di Nestorio e dei loro empi scritti e dottrine. Se, quindi, qualcuno difende questa lettera, e non anatematizza essa e quanti la difendono, e quanti dicono che essa, o anche una sua parte, è retta; e quelli che hanno scritto e scrivono in suo favore o a favore delle empietà che essa contiene, o tentano di giustificarla con tutte le sue empietà in nome dei santi padri e del santo concilio di Calcedonia, e sono rimasti fermi in queste idee fino alla morte, costui sia Anatema.
—
Si può affermare con certezza che nella Bibbia sono presenti degli accenni alla reincarnazione. Infatti fra le righe di qualche versetto traspare un contenuto chiaramente reincarnazionistico. Interessante è ricordare come in alcuni passi del Vangelo (Giovanni cap.1, v.21 ss) quando si scrive della reincarnazione di Elia: (si racconta che Elia e Giovanni Battista fossero la stessa persona); o della possibilità di aver peccato prima di nascere (la vicenda del cieco nato narrata da Giovanni cap. 9, vv.1 e ss.: [1]Passando vide un uomo cieco dalla nascita [2]e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. [3]Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. [4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare…>>.
—-
Certamente il discorso non terminerebbe qui. Direi invece che questo discorso si presenta complesso e arduo. Arduo soprattutto per chi ha molta fede in ciò che è scritto in tutti i Concili e Sinodi. Comunque per essere interessantissimo e chiarificatore, leggere il testo del Concilio; link: http://www.totustuus.biz/users/concili/costant2.htm
Ricerca di Alessandro D’Angelo che spera di essere stato un pò esauriente per la ragazza bionda del “Salotto”.
In attesa di un cenno di risposta, porgo Cordiali Saluti.
Caro Fortunato,
mandami la data precisa e il luogo. A presto!
Carissimo prof. Gabriele La Porta,
un mio conoscente molto mattiniero mi ha avvertito che, nello scorso dicembre, ha consigliato nella sua trasmissione la lettura del mio libro “La mela d’oro” (Moretti & Vitali).
Approfitto del suo blog vivace e interessante – vera espressione di libero pensiero – per ringraziarla e mandarle i miei migliori presagi per questo anno appena iniziato. Altrettanto per i suoi lettori e spettatori e cultori.
Carissimi saluti,
Susanna Mati
Buongiorno dott La Porta. Io sono amante della notte e questa mattina, al risveglio (in genere le 03/04) mi sono affacciato alla finestra. ho guardato la campagna di fronte coperta da un fitto manto di gelo e da un silenzio magico, che solo la notte sa donare. Ebbene, ma non rida, mi è all’improvviso balenata una riflessione -o forse una domanda- la riterrà sciocca ma gliela dico lo stesso: “Cos’è la notte, se non luce per Anima?”.
Fortunato con la stima di sempre
Caro Alessandro,
grazie per le tue liriche. Spediscimele a anima@rai.it, con liberatoria a titolo gratuito. A presto!
Gentilissimo Professor Gabriele La Porta,
dopo aver ascoltato, ripensato e riflettuto sull’ultima trasmissione che in parte ha riguardato la tematica della chiesa, ho “estratto” dalle mie carte una silloge scritta qualche decennio fa…
E’ proprio vero che i poeti sono a volte “Un pò profeti”?
—-
Ho voluto inoltre fare uno studio della metrica, che, come si può constatare, rende armonioso il verso.
Cordiali Saluti e a presto
Alessandro D’Angelo
IL FUTURO DELLA CHIESA
Proprio la Chiesa che fece tanto bene
cercando di lenire le altrui pene…
—
Molti figli con ostinazione ha perseguitato
privandoli della vita che Dio gli aveva dato.
—
Ha provato torturando Campanella e Bruno
ma da oggi non si accanirà contro nessuno.
—
Poichè giunto è il momento, verso la buon’ora
che tutto cambierà: nulla sarà come allora.
—
La giustizia e la grande equità
sono grandi cose da vivere qua.
—
L’ecclesia si trasformerà quasi completamente
in modo profondo, come nessuno ha in mente.
—-
La vera ristrutturazione sarà radiosa
e trasformera’ tutto, proprio in ogni cosa.
—-
Gli antichi papi saranno perdonati
e per questo si sentiranno tormentati.
—-
La grande vita proseguirà veloce
e ogni fatto cambierà nelle cose.
—-
Domani una nuova religione
pregna e stracolma di ragione,
—-
donerà all’uomo saggio
una carica di coraggio.
—-
di Alessandro D’Angelo -Roma – Italia (1984)
Carissimo dr La Porta, la importuno solo un istante per il mio desiderio di renderLa partecipe ancora una volta dei miei solitari ed estemporanei pensieri vaganti, che Nyx mi suggerisce all’improvviso. Potrebbero mai avere senso privati del Suo commento?
“Non è forse dalla profonda oscurità della Notte che è nata la Luce? Non è forse nella Notte più profonda che nasce l’Universo intero, visibile ed invisibile? Non è forse dal mistero e dalla magìa di Nut che si genera e cresce il mistero e la magia della Vita? Che forse le stelle avrebbero senso alcuno senza il magnifico della Notte?”. Boh! cari saluti, Fortunato
Caro Gabriele,
dopo aver letto che:
“Gli antichi Egizi reputavano degni delle sfere celesti le anime dei defunti che avevano un cuore ricolmo di passioni emozioni e amori, mi sono ricordato di una poesia che scrissi proprio sulle SFERE:
REALTA’ .. INELUTTABILE
————————————–
Corpo astrale vibrante,
emozioni tempo-spaziali musicali,
sensazioni astrali lucenti,
intuizioni meravigliose,
sfere luminose visibili,
percezioni profumate gaudenti…
#
L’uomo in una SFERA di LUCE.
###
Legame alto-basso,
alto e basso legati,
preciso collegamento duale,
preciso legame dell’”Uno”
essere proiettato nell’infinito,
essere proiettato nel divenire…
#
L’uomo tra SFERE di LUCE.
###
Collegamento pianeti-mentali-gemme,
armonie vitali.
Legami metalli-gemme-pianeti:
vitali armonie.
Collegamento gemme-pianeti-metalli
Legame micro-macrocosmico eterno:
#
vita fra SFERE di LUCE.
###
Passeggero io corporeo,
eterno io animico,
passeggero io aurico,
eterno io buddhico/cristico…
eterno divenire nell’essere,
eterna trasmutazione dell’essere…
#
L’uomo tra SFERE di LUCE.
###
Animali, piante, rocce,
la vita continua.
Piante rocce, animali:
continua vita cosmica.
Rocce, animali, piante:
cosmica vita senza fine.
#
Tutto in una SFERA di LUCE.
###
Interazioni suoni, colori, profumi:
armonie precise.
Interazioni colori, profumi suoni:
disarmonie precise.
Interazione profumi, suoni, colori:
#
armonia-disarmonia nelle Sfere.
###
Realtà, simbolo, idea;
simbolo, idea, realtà,
idea, realtà simbolo.
Eterno divenire statico,
eterno divenire dinamico…
misterioso ed eterno divenire.
#
Eterna LUCE nelle SFERE.
###
Simbiotica uninione: animali, piante, gemme, metalli, pianeti, colori, profumi, suoni…
Armonie precise.
Unione energetica: colori, suoni, profumi, gemme, metalli, piante, animali; pianeti…
Unica energia: animali, piante, gemme, metalli; profumi, colori suoni… Pianeti:
#
Tutto in una SFERA di LUCE.
—
di Alessandro D’Angelo
Cara Susanna,
come sai segnalo e recensisco soltanto i testi che reputo “Buoni e Belli”.
A presto!
Gentilissima Susanna Mati benvenuta tra noi ..è bellissimo averla qui tra noi ,io sono un suo ammiratore grazie mille per la delizia dei suoi testi favolosi ha una grande creatività ,complimenti complimenti complimenti,non sò se si ricorda di me , lo scritta in privivato tanto tempo fà
grazie di cuore per il suo Dono e per la sua sapienza ci nutre a tutti noi
Naddeo Rosario
il viandante
Gentile prof. Gabriele La Porta,
innanzitutto le faccio i complimenti per la trasmissione. L’atteggiamento, l’interesse che mette nella sua trasmissione, dimostra come sinceramente lei sia una persona che ha vera PASSIONE per queste cose.
Sono un ragazzo di 19 anni che scrive poesie e mi piacerebbe sottoporgliele. Un suo giudizio o addirittura una lettura e un commento in trasmissione sarebbero per me fonte di gran gioia.
Carissimi Saluti,
Marcellino Iovino.
PS. Ecco tre mie liriche.
Muta, amica mia,
ora che cade il giorno,
ritorni a questo mondo.
Dell’uccello invidio l’ala,
del cielo l’azzurro costante,
di questo sole calante
il tenue raggio che
t’accarezza il volto.
Muta, amica mia,
in questa solitaria ora di morte,
spiri in me il tuo segreto:
forse l’infinito s’addice
solo a chi lo vuole.
————————————————–
Se in questo continuo incedere
un braccetto d’edera
ostacolerà la tua corsa,
se la neve inchioderà
nella nuda terra
la cara piota,
traccerai un’ellisse,
un cerchio, uno spazio dove
accogliere tutta la luce che puoi.
Colerà il ghiaccio e
mai volo non ti sarà lieve.
Perchè questa è la tua sostanza:
sei vivida fiamma
in mezzo al buio.
———————————————–
Sei come la farfalla, il cui volo
è costrastato dalla pioggia:
un battito d’ali infervora,
la goccia ti sbatte dalla loggia.
Non mi chiedere un soccorso,
con il palmo della mano
proteggerei il tuo volo, ma non son capace:
arrestare i nembi, fasciarti l’ala, non posso.
Altro è il mio stampo. Tocca a te
sfiorare l’etere, incontrare il libeccio,
sondare degli astri il campo.
E per me, quando per questo sentiero erto
non sento il battere delle tue ali,
l’inferno è certo.
Caro Fortunato,
per me sei prossimo a “qualcosa” che può essere davvero Luce. Continua a scrutarti.
A presto!
Egregio Professore le scrivo a nome di mio figlio Giancarlo Lui come Lei è appassionato e sa tutto su Giordano Bruno. Ho casa ricolma di libri e tanti riguardano proprio Bruno. Purtroppo lui non è più tra noi e io vado brancolando tra le sue cose, i suoi amici, i suoi desideri e i suoi progetti rimasti incompiuti. Questa mattina, mentre ascoltavo la sua trasmissione, mi sono ricordata di quanto in passato lui mi aveva confidato: avrebbe voluto poterla incontrare, parlare con Lei di Giordano Bruno allora ho preso coraggio e ho deciso di provare a contattarla. La mia e-mail la conosce mi farà molto piacere se vorrà o potrà contattarmi. Graziella
Caro Gabriele,
dopo aver ascoltato la trasmissione di domenica 17 gennaio
ho ricordato di aver scritto una poesia sulle lacrime, ma di
non averla ancora pubblicata.
Ora dimmi la verità: “Sei contento se scriviamo molte poesie sul sul tuo Blog?
Ne potrei riportare tante, ma veramente tante: posso?”
Buona giornata e buon lavoro
Alessandro D’Angelo
==========================
A T E, O D O N N A
Piange il mio animo
perchè non capisci,
difficilmente intendi …
con leggerezza fraintendi.
—
Candida anima mia,
non lasciarmi in balia
di alcune forze segrete ed occulte,
ma dammi la forza per vivere ancora.
—
Di vivere come tu sai:
in armonia e in pace,
con serenità tra i fiori,
fra fusti e terreni fiori…
—
Che esplodono con meraviglia,
e verso il cielo s’espandono
s’ampliano, s’allargano sino
a crescere grandi petali.
—
Petali colorati come spugne
adatti ad assorbire lacrime.
—
di Alessandro D’Angelo
Caro Alessandro, ma certo che ho piacere. Mandami quelle che ritieni siano le migliori. A presto!
Caro Gabriele,
comunque grazie ancora, perché lei permette la visibilità a testi non ovvi e non scontati – e non accademici – , testi dei quali altrimenti pochi verrebbero a conoscenza.
E caro Rosario Naddeo, non voglio abusare del blog del prof. La Porta per comunicazioni personali, ma sì, mi ricordo di lei. La ringrazio molto della stima.
Ancora cari saluti collettivi,
Susanna M.
Caro Alessandro,
grazie per questo dono.
Caro Fortunato,
saranno pensieri vaganti ed estemporanei, ma sono su tutto, profondi.
Caro Alessandro,
ti stai piano piano avvicinando. Dove? Chieditelo.
Ho scoperto una poetessa straordinaria. Si chiama Beatrice Niccolai. Non conosco nulla di lei. Ho letto “qualcosa” sul suo blog
( http://independance.splinder.com/ ).
ecco una sua poesia
Il tempo,
quest’oracolo muto
dalle spalle larghe
si fa breve al risveglio.
Non una risposta
rimane fra le mani quando ti cerco,
piuttosto la vertigine
dell’avere un baratro
come scendiletto.
Giorni a seguirsi
nell’anno lungo di figlia,
nel trovare bella la parola mamma
e non avere nessuno più
a cui raccontarla.
Solo immagini in movimento
si frantumano ogni sera,
al ricordo.
Di che colore erano
quelle lenzuola tese
prima che ci piombasse addosso l’inverno?
Si rincorrono che sembra che giochino
come nell’infanzia,
certi pomeriggi senza memoria,
i pensieri dall’odore di sandalo.
Indosso come allora lo sguardo
con cui guardavo il silenzio
o con cui frugavo i riflessi negli specchi.
Ora che tutti gli specchi
si sono incrinati sulla siepe del lauro,
che anche alle scale manca
l’eco dell’affanno,
troverà una sua eco in me
almeno il silenzio?
***
Magari a voi non piacerà. Ma io avverto ciò che questa donna diventerà. Ho scritto di lei sul mio blog.
“…La poesia di Beatrice riscatta la femminilità con una sensualità rara, orfica, magica. Ho intravisto in lei il fascino e la ferocia delle baccanti.La poesia di Beatrice mi ha messo di fronte al mistero dell’arte poetica e alla sua disarmante semplicità.Beatrice è un’artigiana del silenzio, un’alchimista che articola nello spazio suoni e silenzi, attraverso un’ innata e sorprendente sensibilità che è antica memoria di quando “ancora prima di nascere, avevamo già udito tutto“. Beatrice ci annuncia il trionfo della natura. Il ritorno della Grande Madre. Solamente per questo le sue parole attraversano il mondo, per ritornare limpide e incontaminate all’eternità di cui sono parte.”
Caro Gabriele,
ti scrivo ancora.
Oggi mi sono concesso un po’ di tempo per curiosare nel tuo blog. In un uno dei tuoi ultimi interventi, hai ritenuto opportuno condividere una mia poesia con gli amici del blog
( http://gabrielelaporta.com/2010/01/14/canti-angelici/ ).
Non sai con quale sorpresa oggi mi sono fermato a constatare che ben tre persone hanno commentato la mia poesia. Nessuna critica al testo, ma solo entusiasmo per l’entusiasmo suscitato. Perdona il gioco di parole ma è d’obbligo per me precisare che il bello (quello che è concepito come bello) produce bello. Il disegno di un bambino, nella sua disarmante semplicità, è in grado di riarmonizzare interi universi disastrati dalla sottomissione e dal compromesso. Per questo non voglio parlare di arte, ma della propulsione che hanno gli esseri umani di raccontarsi e di commentare all’infinito l’eterno mistero della vita. Io sto conducendo un esperimento. Come ben sai mi sono autoprodotto un libro di poesia, in barba all’editoria selvaggia che è nata col solo scopo di speculare sul bisogno di “fare Anima”. Ho stampato qualcosa come 20 o 30 copie del mio libretto e fra qualche giorno mi arriveranno a casa. Un mio amico (il grande pittore persiano Zahi Issa) mi ha concesso di usufruire gratuitamente dell’immagine di un suo meraviglioso quadro e un altro amico, uno scrittore abbastanza conosciuto (forse lo conosci anche tu…) ha accettato il mio invito a curare la prefazione del mio libretto. Non venderò il libro, ma lo offrirò a chi me ne farà richiesta, secondo la formula del “libero apprezzamento”. Praticamente, il libro ti arriva a casa – e diventa tuo –poi, dopo averlo letto e valutato puoi decidere se e quale valore attribuirgli. Un valore economico che sarà utile per finanziare l’edizione successiva e che permetterebbe al libro di arrivare ancora a più persone.
Ho sviluppato questa idea dopo aver letto questo pensiero del mio amico Silvano
Credo che ogni pittore
dovrebbe avere una sua piccola galleria
dove esporre al mondo i suoi quadri
e così pure ogni musicista
la sua saletta di concerto
e ogni cineasta il suo piccolo cinema
dove mostrare i propri film
e i film più amati del passato
e ogni scrittore avere la sua piccola casa editrice
con la quale stampare i propri romanzi.
Così potrebbe nascere,
senza intermediari,
una nuova cultura,
vasta e inarrestabile.
Ma vi immaginate che bello sarebbe se ogni persona avesse la possibilità di esprimersi in questo modo?
Non avevo mai pubblicato una mia poesia su Internet (eccetto una sul mio blog che è visitato solamente da qualche insetto saltuariamente appiccicato sullo schermo) e Cristina, Valeria e Beatrice sono state le mie prime lettrici ufficiali Anche se non le conosco credo che mi vogliano bene.
Un abbraccio
Gentile prof. Gabriele La Porta,
innanzitutto le faccio i complimenti per la trasmissione. L’atteggiamento, l’interesse che mette nella sua trasmissione, dimostra come sinceramente lei sia una persona che ha vera PASSIONE per queste cose.
Sono un ragazzo di 19 anni che scrive poesie e mi piacerebbe sottoporgliele. Un suo giudizio o addirittura una lettura e un commento in trasmissione sarebbero per me fonte di gran gioia.
Carissimi Saluti,
Marcellino Iovino.
PS. Ecco quelle che reputo le mie migliori liriche.
Muta, amica mia,
ora che cade il giorno,
ritorni a questo mondo.
Dell’uccello invidio l’ala,
del cielo l’azzurro costante,
di questo sole calante
il tenue raggio che
t’accarezza il volto.
Muta, amica mia,
in questa solitaria ora di morte,
spiri in me il tuo segreto:
forse l’infinito s’addice
solo a chi lo vuole.
————————————————–
Se in questo continuo incedere
un braccetto d’edera
ostacolerà la tua corsa,
se la neve inchioderà
nella nuda terra
la cara piota,
traccerai un’ellisse,
un cerchio, uno spazio dove
accogliere tutta la luce che puoi.
Colerà il ghiaccio e
mai volo non ti sarà lieve.
Perchè questa è la tua sostanza:
sei vivida fiamma
in mezzo al buio.
———————————————–
Sei come la farfalla, il cui volo
è costrastato dalla pioggia:
un battito d’ali infervora,
la goccia ti sbatte dalla loggia.
Non mi chiedere un soccorso,
con il palmo della mano
proteggerei il tuo volo, ma non son capace:
arrestare i nembi, fasciarti l’ala, non posso.
Altro è il mio stampo. Tocca a te
sfiorare l’etere, incontrare il libeccio,
sondare degli astri il campo.
E per me, quando per questo sentiero erto
non sento il battere delle tue ali,
l’inferno è certo.
Caro Professor Gabriele,
da quando ho saputo che ti interessi anche di astrologia, ma parlo di quella seria, ho intenzione di spedirti delle mie poesie con sfodo astrologico.
Spero che ti facciano piacere:
TI PREGO:
Sfera di Saturno,
illumina le sfere
di me mercuriali.
° ° °
Sfera di Giove
illumina la sfera
della mia Venere celeste.
° ° °
Sfera di Urano….
Illumina positivamente
le opposte mie sfere.
° ° °
Sfera di Marte,
illumina senza abbagliare
tutte le sfere.
° ° °
Sfera di Venere,
illumina, ma con amore
tutte le sfere.
° ° °
Sfera di Mercurio,
illumina tutti,
ma proprio tutti
i miei pianeti.
° ° °
Sfera della Luna…
non opacizzare….
Rendi sensibili
i miei pianeti.
° ° °
Sfera solare
illumina ed irradia
tutte le mie sfere.
° ° °
Voi tutte Sfere Celesti
che seguite l’uomo
date pace, serenità ed armonia
° ° °
all’umanità intera.
° ° °
di Alessandro D’Angelo (dal Libro Parole di Luce 1985)
Caro Prof, Gabriele,
che dici? Aggiungo un’altra poesia sulle nostre Sfere Celesti?
Possano portare un pò di buona energia a tutti…
Ci sentiamo presto!
Buona Serata
Alessandro D’Angelo
==========================
I N N O A L L’A L T O
—
Benedetta sia la luna
e tutti gli astri che la seguono nell’influenzare l’uomo e il suo creato.
A te lode luna! A te lode sole!
E a voi tutti pianeti…
Che girate intorno al sole da tempo immemorabile…
A voi, gloria e forza per sempre.
# # #
Tu Mercurio, sii sempre più intelligente,
tu, Venere, sii sempre più affettuosa,
tu, Marte, pondera e misura la tua aggressività,
tu, Giove, amplifica ed espandi la tua allegria e i tuoi benenefici,
tu, Saturno, sii saggio e non essere malvagio come tutti credono,
tu, Urano, sii burrascoso, ma porta buone cose ora e dopo,
tu, Nettuno, sii accorto nel darci più intuizione possibile,
ti ringrazio Plutone per tutto ciò che dal profondo riesci a trarre.
—-
E voi tutte stelle benefiche
che da lontano guardate l’uomo…
A voi stelle misericordiose
che sempre illuminate l’inilluminabile…
A voi gloria e forza per sempre.
—-
Il mio Tempio è sorretto da voi tutti pianeti e stelle,
senza di voi io non potrei essere.
Il mio Tempio è sorretto da voi tutti pianeti e stelle…
Senza di voi l’uomo non potrebbe essere.
Gloria, pace e serenità a voi tutte.
I N N O A L L’A L T O
—
Benedetta sia la luna
e tutti gli astri che la seguono nell’influenzare l’uomo e il suo creato.
A te lode luna! A te lode sole!
E a voi tutti pianeti…
Che girate intorno al sole da tempo immemorabile…
A voi, gloria e forza per sempre.
# # #
Tu Mercurio, sii sempre più intelligente,
tu, Venere, sii sempre più affettuosa,
tu, Marte, pondera e misura la tua aggressività,
tu, Giove, amplifica ed espandi la tua allegria e i tuoi benenefici,
tu, Saturno, sii saggio e non essere malvagio come tutti credono,
tu, Urano, sii burrascoso, ma porta buone cose ora e dopo,
tu, Nettuno, sii accorto nel darci più intuizione possibile,
ti ringrazio Plutone per tutto ciò che dal profondo riesci a trarre.
—-
E voi tutte stelle benefiche
che da lontano guardate l’uomo…
A voi stelle misericordiose
che sempre illuminate l’inilluminabile…
A voi gloria e forza per sempre.
—-
Il mio Tempio è sorretto da voi tutti pianeti e stelle,
senza di voi io non potrei essere.
Il mio Tempio è sorretto da voi tutti pianeti e stelle…
Senza di voi l’uomo non potrebbe essere.
Gloria, pace e serenità a voi tutte.
Caro Marcellino,
inviami i testi ad anima@rai.it
Saro’ felice di leggerle. A presto!
Cara Graziella,
sono sinceramente dispiaciuto per suo figlio Giancarlo. Puo’ contattarmi a anima@rai.it
A presto!
Grazie, caro Alessandro.
A presto!
Caro Professor Gabriele,
vorrei, se possibile, rimanere in tema circa lo scritto presente nel volumetto di Rudolf Steiner (ed. Archiati Verlag) intitolato “Catastrofi Naturali”. Questo, fra l’altro recita: “Quando sono state create le cause di queste catastrofi di natura? ” Facendoci capire come egli si chieda anche quale sia il perchè di tanti disastri.
La risposta, alla genesi primaria che da luogo ai terribili e nefasti effetti sull’essere umano, l’ho ritrovata nelle righe di una mia vecchia silloge che scrissi prima del terremoto di San Francisco, avvenuto il 17 ottobre 1989:
DAL NULLA
La terra urlò ancora,
l’energia si sprigionò violenta,
l’uomo vide, sentì, udì,
—
Dopo gran chiasso,
dopo molto rumore,
l’uomo risorse a nuova vita.
—
Dal profondo degli inferi
si gridò:
“Giustizia!”
—
E questa fulgida e lucente come mai…
Prense forma ed apparve nell’alba umana.
—
Amore chiama Amore,
dall’Odio, nasce altro Odio.
—
Per questo la terra ha urlato,
per questo la terra ha sussultato.
—
Per questo la terra desidera e vuole:
“Giustizia”!
—
di Alessandro D’Angelo
SONO LAUREATA IN LETTERE MODERNE, CON UNA TESI SUL TEATRO DI EDUARO. GIORNALISTA, SCRITTRICE, POETA. SE DIGITA SU GOOGLE IL MIO NOME” ROSA CAPALBO”, TROVERA’ UNA PICCOLISSIMA PARTE DELLA MIA PRODUZIONE LETTERARIA, GIORNALISTICA E POETICA. MI DICA COME DEVO FARE PER INVIARLE ALCUNE MIE POESIE: GIUDICHERA’ LEI.
CON OSSERVANZA dott. Rosa Capalbo
Gentile Rosa Capalbo,
può spedire le sue poesie a anima@rai.it
A presto!
Buongiorno amici!
dite un pò…ma voi non la trovate deliziosa questa canzone? che bella leggerezza !
Caro Nicola,
grazie del tuo contributo e soprattutto del tuo entusiasmo!
Grazie a te Gabriele ma non è forse la bellezza che salverà il Mondo?
RIFLESSIONE SUL P E R D O N O NELLA BIBBIA:
Caro Prof. Gabriele,
con queste parole così iniziavi il tuo blog nel 2008:
“Sono dalla parte della speranza e del perdono. Ecco il motivo per cui ho aperto questo blog. In un mondo contaminato dall’odio desidero testimoniare che la maggior parte delle persone che ho incontrato nella vita avevano fondamentalmente il bene nel cuore.”
Ho avuto modo di riflettere sul tema del Perdono e le tue parole mi hanno riportato alla mente alcuni versetti del Levitico che ricordo spesso; questi sono nel cap. 19 ai vv. 17-18: ” Non ti vendicherai, e non serberai rancore contro i figliuoli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono l’Eterno…” A tale testo, l’evangelista Luca ha attinto più tardi per scrivere il Capitolo 6, vv. da 26 a 36 che recita: “Se uno ti dà uno schiaffo, porgi l’altra guancia” e il vangelo di Matteo il quale al cap. cap. 5, v. 11: recita: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno… per causa mia”.
Da molti si sente ripetere: “Nell’Antico Testamento è presente solo ‘Occhio per occhio, dente per dente…’ “, ma alla luce di quanto scrive Matteo nel cap. 23, dal v. 16 al v. 32, circa i ” 7 Guai a voi…” ,fa pensare e non edifica.
—-
Un verso interessante è quello presente nel libro dell’Esodo al capitolo 23 vv. 4 – 5 che così recita: [4] “Quando incontrerai il bue del tuo Nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. v. [5]Quando vedrai l’asino del tuo Nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso:
mettiti con lui ad aiutarlo”. Pare che sia un atto molto umile, simile al messaggio cristico. Infatti, aiutare un Nemico, non significa averlo già “Perdonato”? Per nemico si intendevano anche i forestieri, i pagani, i veneratori del dio Baal Peor ecc. Dunque, quel: “Guai a voi” detto da un “Altissimo” che era venuto a portare esempio d’amore è veramente sinonimo di Perdono?
—-
Tali letture dovrebbero far riflettere anche se il testo del Levitico al cap. 19, v.18, si occupa, a parere di molti teologi, solo dei fratelli o degli stretti vicini.
E’ una cosa normale ascoltare quel “Guai a voi” da un Altissimo che era venuto a dare solo esempio d’amore e Perdono? Pare che alcuni versi del vangelo si presentano “poco cristiani”.
—-
Cosa pensi tu?
Cordiali Saluti
Alessandro D’Angelo
Vedi, Nicola, qui il Bene si comunica come il Sangue: “il Sangue intorno al Cuore e’ quello che gli uomini chiamano Pensiero”.
A presto!
Caro Alessandro,
vedo che “senti” gli Dei. Ottimo.
Caro Professor Gabriele,
ecco una delle mie poesie sugli dei.
Ho cercato di usare la rima, anche se il verso supera le 12
“sillabe”.
Buona Serata
Alessandro D’Angelo
I N N O – A -V E N E R E
—————–
Sin dal tempo dei babilonesi venne considerata la sua gran luce
simbolo di bellezza, grazia e armonia che ancor oggi ci conduce.
—
Fu da allora che rappresentò il vero amore
quindi alla Venere fu conferito il giusto valore.
—
Della “Grande Madre” divenne il simbolo Celeste
accomodata nell’Olimpo vestita di cerulea veste.
—
L’ideogramma della Venere è molto noto e sugestivo:
un cerchio con appesa una croce lo rende sempre vivo.
—
Immanente, carnale ed orgiastica senza uguale
porta l’uomo ad avere un sentimento irrazionale.
—
Secondo alcuni rappresenta i dinosiaci piaceri “Contro il male”,
e nella cultura greco-romana è simbolo di bellezza eccezionale.
—
In ebraico, Helel Ben Shahar era chiamata
e da qualcuno del popolo fu poi venerata.
—
L’assira dea Ishtar (Alba) di Venere aveva il dominio
mentre nella tradizione biblica, è madre del demonio (lucifero)
—
In Babilonia dea Astarte era il suo nome vero,
emanazione di grande amore con spirito sincero.
—
Nella tradizione egiziana…
In epoca assai lontana…
—
Astarte fu riferita al principio attrazione-desiderio,
ma in senso ricettivo-passivo, vissuto in modo serio.
—
Venere, l’Afrodite nasce da una conchiglia nell’azzurro mare
come dea veneranda “Inghirlandata d’oro”, pronta ad amare.
—
Omero la canta nell’Eneide quale figlia di Gea (terra) ed Urano,
incantevole creatura che transita veloce dal divino all’umano.
—
Quando errava fra i boschi dell’Asia Minore
dove serena passava le sue migliori ore.
—
Fu allora che di verde rame divenne il suo colore
profumata e molto femminile si presentò con ardore.
—
Afrodite fu accolta con gran gioia sia da uomini che da dei:
fatto questo che rimane nel futuro, nel presente e nello ieri.
—
di Alessandro D’Angelo
“Hai messo il dito nella piaga”: adesso, Gentile Professor
Gabriele, è giunta l’ora di riportare una silloge sull’
I N N O A V E N E R E
—————————————-
Sin dal tempo dei babilonesi venne considerata la sua gran luce
simbolo di bellezza, grazia e armonia che ancor oggi ci conduce.
—
Fu da allora che rappresentò il vero amore
quindi alla Venere fu conferito il giusto valore.
—
Della “Grande Madre” divenne il simbolo Celeste
accomodata nell’Olimpo vestita di cerulea veste.
—
L’ideogramma della Venere è molto noto e sugestivo:
un cerchio con appesa una croce lo rende sempre vivo.
—
Immanente, carnale ed orgiastica senza uguale
porta l’uomo ad avere un sentimento irrazionale.
—
Secondo alcuni rappresenta i dinosiaci piaceri “Contro il male”,
e nella cultura greco-romana è simbolo di bellezza eccezionale.
—
In ebraico, Helel Ben Shahar era chiamata
e da qualcuno del popolo fu poi venerata.
—
L’assira dea Ishtar (Alba) di Venere aveva il dominio
mentre nella tradizione biblica, è madre del demonio (lucifero)
—
In Babilonia dea Astarte era il suo nome vero,
emanazione di grande amore con spirito sincero.
—
Nella tradizione egiziana…
in epoca assai lontana…
—
Astarte fu riferita al principio attrazione-desiderio
Ma in senso ricettivo-passivo, vissuto in modo serio.
—
Venere, l’Afrodite nasce da una conchiglia nell’azzurro mare
come dea veneranda “Inghirlandata d’oro”, pronta ad amare.
—
Omero la canta nell’Eneide quale figlia di Gea (terra) ed Urano,
incantevole creatura che transita veloce dal divino all’umano.
—
Quando errava fra i boschi dell’Asia Minore
dove serena passava le sue migliori ore.
—
Fu allora che di verde rame divenne il suo colore
profumata e molto femminile si presentò con ardore.
—
Afrodite fu accolta con gran gioia sia da uomini che da dei
fatto questo che rimane nel futuro, nel presente e nello ieri.
—
di Alessandro D’Angelo
Gentile dott. La Porta,
purtroppo, data l’ora, non mi è possibile seguire tutte le sue interessantissime trasmissioni. In una di queste mi ha colpito la sua certezza che vi sia un’altra vita dopo la morte. Ha scritto qualcosa in proposito? Lo scriverà?
Salutoni carissimi e ancora complimenti!
Ornella
Arrivera’ il Gran Giorno
____________________
Poichè non ti posso prendere,
tu serena fuggi.
—
Se ti cerco
tu fai silenzi,
…Rimani nascosta…
—
Ma presto arrivera’ il Gran Giorno,
il Gran Giorno in cui tu…
Si, tu! Sarai a me vicina:
—
e parleremo e cammineremo
e studieremo e canteremo,
ma soprattutto canteremo…
—
Inni al Signore, al Nostro Signore.
Ed egli ci Benedira’
così saremo come bimbi…
—
Felici, candidi, bianchi, sereni
poi, mercurialmente ringrazieremo
il Nostro Creatore.
di Alessandro D’Angelo (1987)
Quando si ritirano
le acque dal tuo volto
e solo la notte ti vede
alla sua fine,
si interrompono i fischi
e tace la comune delle bestie.
Chi ti ha visto così,
sospeso l’espirare e l’inspirare
delle terre, ritorna
alle piccole case,
accende fuochi, traccia
costellazioni sui fondi del tempo
e aspetta che la morte
diradi dal suo cuore,
di ricordarsi l’ora
fra la notte e la sua fine, in cui appari.
Daniele Piccini
Grazie Nicola,
lirica stupenda. Con affetto!
Buona domenica dr La Porta. Se mi permette mi intrometto soltanto per fare anch’io i miei umili complimenti per la lirica di Daniele Piccini, segnalata da Nicola.
La Notte e la Luna sono sempre presenti nella Poesia!
Grazie, Fortunato
DOTT. Rosa Capalobo può contattarmi, io sto lavorando sul testo teatrale di Edardo
” Natale in casa Cupiello” in chiave ermatica
info : naddeo@alice.it
naddeo rosario
il viandante
50 anni di vita mi hanno portato a vedere le cose con occhi diversi dalla massa, la tv è diventata un monitor gigante per il mio pc e le rare volte che l’aprivo centravo qualche tua puntata a ore impossibili…non sapevo chi fossi sin tanto che che tra una lettura di Ciro Formisano, un salmo, una preghiera non mi si è spalancato un mondo nuovo innanzi talmente grande da non sapere più esattamente se c’è e quale è la strada da seguire o meglio dove attingere luce per i nostri cuori; così su un libro di Pierini è saltato fuori il tuo nome e questo blog. Una risposta è arrivata da sola…grazie di tutto,
Ennio Dri
Sono d’accordo con te, caro Fortunato!
Un abbraccio, a presto!
Vorrei fare un provino come cantante al Suo programma meraviglioso,com posso fare?
Caro Gabriele, vorrei farti ascoltare dei lavori musicali che sto realizzando, per un tuo semplice parere. Posso inviarti il materiale utilizzando come supporto di registrazione una di quelle vecchie audiocassette?
Caro Marcellino Iovino, le tue poesie rivelano uno spirito gentile e musicale! …”forse l’infinito si addice solo a chi lo vuole”….che meraviglia! Sei un musicista?
Caro Nicola,
sarebbe meglio avere dei CD. Saro’ felice di ascoltarli. Grazie. Con affetto!
Grazie ancora,
caro Alessandro!
Stasera stringimi
non per il freddo, non per morsi di solitudine,
abbracciami e basta, senza dire niente
senza sciupare il bisogno di sognare,
tu avvicinati e abbracciami.
Sarà come catturare stelle
ai piedi del cedro
o correre sui fili di un ricordo
che potremmo costruire ora
da ricordare, di noi, in un giorno lontano
di quel bisogno che avevamo
di essere odore, mani, labbra e tenerezza
per i nostri timidi peccati.
Ma se tu ora non mi abbracci
e non mi scaldi
cosa ricorderò io di noi,
domani?
(Beatrice Niccolai)
Caro Gabriele,
in una puntata di Inconscio & Magia, avvicini ai lirici greci la grande poetessa Alda Merini.
Solo per dirti che Alda Merini venne definita da Vanni Scheiwiller, suo grande amico ed editore, la continuatrice del filone dei “poeti orfici”…
Tanti saluti
Nicola
Caro Alessandro,
grazie di questi tuoi contributi! A presto
F I L O S O F I A E P O E S I A.
Proprio perchè spesso ripeti nelle trasmissioni che bisogna parlare di poesia, solo di poesia, ti porto a conoscenza di una mia riflessione sul valore del poetare “Antico” e “Moderno” nata dopo discussioni avute con un amico circa il reale valore di “Poesia”. Questi asseriva che la “Vera poesia” è solo quella del Leopardi, del Carducci, del Torquato Tasso… Inoltre, ribatteva che le poesie senza rima non sono vere poesie. Era il 1978: fu allora che la sua certezza risvegliò in me il desiderio di chiarire dove era la verità. Oggi, dopo tanti anni, è interessante conoscere il tuo parere e quello degli amici del Blog.
Questa è la lettera:
<>.
—–
Sei d’acordo con questa analisi?
Cordiali Saluti da
Alessandro D’Angelo -Roma – Italia –
Caro Professor Gabriele,
ti volevo portare a conoscenza di una mia riflessione sulla F I L O S O F I A – E – P O E S I A.
Proprio perchè spesso ripeti nelle trasmissioni che bisogna parlare di poesia, solo di poesia, ti porto a conoscenza di una mia riflessione sul valore del poetare “Antico” e “Moderno”, nata dopo discussioni avute con un amico circa il reale valore di “Poesia”. Questi asseriva che la “Vera poesia” è solo quella del Leopardi, del Carducci, del Torquato Tasso… Inoltre, ribatteva che le poesie senza rima non sono vere poesie. Era il 1978: fu allora che la sua certezza risvegliò in me il desiderio di chiarire dove era la verità. Oggi, dopo tanti anni, è interessante conoscere il tuo parere e quello degli amici del Blog.
Questa è la lettera:
“Caro amico:
La Parola “Poesia” deriva dal greco “ποιέω” [poieo], creare, comporre; questo termine significa anche invenzione, produzione, capacità dell’uomo di trasformare la realtà e di oggettivarla con un proprio stile.
L’estetica moderna non ammette più l’antica distinzione tra poesia (Ποιεω [poieo]) e prosa “Πεζά”: forma di espressione linguistica non sottomessa alle regole della versificazione come due forme d’ espressione letterarie diverse.
Esiste l’espressione ritmica, quindi quella metrica in versi misurabili, e perciò soggetta a certe regole matematiche, ed un’altra sciolta e senza regole. E’ importante riconoscere la validità della poesia moderna come espressione di un tipo di cultura e manifestazione dell’oggi.
Quando i poeti, come tutti gli artisti, pervengono attraverso un processo di identificazione che si compie per tappe successive a vere e proprie riimmersioni nel sentimento, allora ogni modo di esprimersi è valido.
In fondo, ogni modo di esporre poesia ha un suo ritmo e una sua musicalità; ogni espressione, anche nel discorso non versificato, può essere pregno di una concreta forma di vita spirituale e poetica .
La poesia è il linguaggio dell’immaginazione e del cuore-sentimento espresso con un ritmo armonioso del verso; armonia intesa come interiorizzazione ed estrinsecazione di uno stesso equilibrio. Nella poesia la realtà interiore affiora in versi liberi, in versi rimati, in quartine, ottave ecc. dando vita ad un’armonia fra “Forma” e “Sostanza” della realtà fenomenica visibile ed invisibile. Quando riesce a vivere un buon equilibrio interiore, il poeta diviene uno strumento musicale “divino”; e, ciò che scrive, non è più scritto dalla sua personalità, intesa nel senso normale del termine, ma egli scrive come se qualcuno gli dettasse.
Il poeta è una pedina del Grande Ordine dell’Universo che, vivendo una vera armonia nel suo tempo storico,è stato scelto dall’Altissimo per manifestare l’essenza delle realtà alla luce di un preciso tipo di cultura e civiltà.
La poesia è eterna; essa si esprime al di là della forma, anzi la trascende sublimandola. Si dice che la poesia sia libera nei modi di esprimersi dell’animo umano, ebbene, secondo me non è proprio cosi.
Il poeta deve comunicare ai suoi simili “Messaggi” e “Realtà” proprie della sua era, quindi egli non può identificarsi con un tipo d’ espressione già esistente in altri periodi storici.
Molti letterati e uomini di cultura asseriscono con profonda convinzione che solo la Gerusalemme Liberata, l’Orlando Furioso, le opere del Petrarca o quelle del Leopardi sono “vera poesia”. Tali grandi poeti hanno esternato dal loro animo ciò che la cultura del loro periodo storico ha consentito di manifestare grazie a precisi condizionamenti storici, politici e socio-culturali.
Nel XX° secolo l’uomo vive in una civiltà meccanicistica, usa uno stile di vita semplice e lineare che riduce tutto all’essenziale. Ciò è molto evidente se analizzando i ritmi musicali moderni che sono venuti ad imporsi ai nostri sensi identificandosi con la civiltà stessa.
Anche visitando una galleria d’arte notiamo in quasi tutte le opere come l’estrinsecazione dell’essenza della manifestazione terrena è espressa con pochi segni. Lo stesso discorso vale per le rappresentazioni di sculture che, espresse in modo semplice, cercano di cogliere l’essenza che può scaturire dalla materia elaborata.
Molti uomini illustri, si sono occupati del problema dell’estetica come intuizione pura e della poesia quale logica dell’armonia cosmica (non logica della mente e del giudizio storico); ed è qui che s’inserisce il discorso dei filosofi Vico, Kant, e dei critici come il De Santis e il Croce, per non dimenticare Aristotele.
Per chiarire il mio pensiero circa la poesia, inizio una breve trattazione sul pensiero di questi grandi filosofi e pensatori che hanno portato avanti con forza e risolutezza una loro linea di pensiero che ha lasciato i solchi per cambianti di vita sociali.
Aristotele nella Poetica, esprime come il compito del poeta, non è tanto la narrazione dei fatti avvenuti, ma di quelli che sarebbero potuti accadere. Non è l’uso del verso o della prosa che distingue lo storico dal poeta: si potrebbe infatti mettere in versi la storia di Erotodo, e pure in versi sarebbe storia come in prosa. Secondo Aristotele la vera differenza fra storia e poesia è che l’una racconta ciò che è stato, l’altra ciò che sarebbe potuto essere. Per questo la poesia è più filosofica che storica: una esprime il particolare in un periodo temporale, l’altra esprime l’Eterno nell ‘Universale.
Per Gian Battista Vico, l’essenza della poesia, rappresenta la “prima operazione della mente umana” è l’ “Eterna fantasia” che precede idealmente la riflessione logica solare. Si ricorda il Vico come colui che scrisse: “il più sublime lavoro di poesia è dare alle cose insensate un senso e una passione”. Chiaramente il filosofo, quando parla di poesia lascia intendere che essendo essa la prima operazione della mente umana, non limita il modo di estrinsecare la stessa.
La vera poesia per il Vico, del quale appoggio l’idea, non può essere ne’ falsa, ne’ limitata: essa sgorga il “Vero” della mente, si converte nell’oggetto della poesia come un raggio di luce che si rifrange dall’esterno all’interno e poi, dopo trasmutazioni alchemiche (interiori), riilumina l’esterno.
Dunque, Giambattista Vico, come altri scrittori e filosofi fa intendere che quell’eterno quid difficilmente esprimibile che vive nell’uomo, è rappresentabile dalla poesia in qualsiasi forma grammaticale venga espressa. Per ampliare l’analisi della poesia da un punto di vista storico-evolutivo, diamo il giusto valore anche alle idee kantiane. Per Emanuel Kant, “l’intuizione estetica è l’espressione sensibile dell’idea intellegibile, è il manifestarsi della libertà nella natura; è l’individuarsi dell’universale in modo che questo venga sentito e traspaia”. Inoltre, l’idea principale di Kant ci comunica che la bellezza non è una proprietà dei corpi, ma un favore con il quale accogliamo la natura elevandola allo stato umano. Anche qui la poesia è la “superba prima arte”, è il mezzo più idoneo per risvegliare l’Eterno”, la bellezza, la grazia che vivono ed aspettano di venire alla luce.
Più tardi Benedetto Croce, quando scrive di Ludovico Ariosto così si esprime: “Egli avrebbe ritratto quel vario modo umano senza interporre mai nulla tra se’ e le cose, senza ricavare queste da se’ stesso, ossia dal proprio sentire e avrebbe perciò tenuto il metodo prettamente osservatore oggettivo”. Il Croce così prosegue: “La teoria dell’arte per l’arte, la poesia per la poesia, interpretata come teoria del mero diletto dell’immaginazione o della indifferente riproduzione oggettiva delle cose, deve essere fermamente respinta poiché contrasta con la natura dell’arte e dello spirito Universale”
Secondo me, invece, sia che l’uomo adoperi nella realizzazione artistica il mero diletto della immaginazione, sia che adoperi l’indifferente riproduzione oggettiva delle cose, quando nell’azione esprime il “Foat”, la luce, quel quid inesprimibile che si sente come un tuono silenzioso che va oltre le parole; quando c’e’ quella scaturigine che sublima il modo di “Categorizzare” il pensiero umano, l’uomo si avvicina all’Universale. Anche la indifferente riproduzione oggettiva può diventare arte, sentimento, quindi creazione e vita.
Per i moderni, tra i quali il critico Argan, l’arte è pura metafisica, non ha legami con la realtà naturale e storica che sia, neppure per trascenderla. Non ha fini conoscitivi, ne’ fini pratici, ne’ funzionali. L’essere arte, dunque anche poesia, è essere per essere, poetizzare per poetizzare, dipingere per dipingere; non esistono altri come o perchè.
Comunque, al di là delle opinioni di questi grandi pensatori, si può essere d’ accordo con alcune correnti letterarie le quali affermano che la poesia non deve essere solo un messaggio breve che scuote l’animo umano, senza dare risposta a una situazione di problematica esistenziale.
E’ chiaro dunque che compito del poeta, come di chiunque altro artista, non è soltanto quello di scuotere o risvegliare gli animi altrui per portare alla luce una certa “Realtà” per lo più nuova, ma è anche quello di dare nello stesso tempo alcuni mezzi per dimostrare in modo chiaro una realtà che rimarrebbe ottenebrata e piena di ombre e di ambiguità.
Da alcuni anni, in alcuni ambienti intellettuali, sento ripetere che i poeti d’oggi come Ungaretti, Montale, o Quasimodo, poiché nei loro scritti a volte può essere assente la metrica e non c’è musicalità nei loro versi, sono poco poeti…E, la loro poesia non sarebbe completa come lo era invece quella del Tasso o dell’Ariosto o anche del Tassoni, per parlare del 1400 o quella più recente di Leopardi o Foscolo. Tutto ciò che accade sulla terra è estremamente preciso, anche se a noi può sembrare caotico. Solo la Grande Legge Universale sa perché oggi l’arte si esprime in modo diverso.
Tutte le manifestazioni poetiche, dall’epopea alla tragedia, dalla commedia alla lirica, dal dramma all’epica, così come l’arte della musica, della pittura, della scultura, della danza nel loro insieme non sono secondo me imitazioni come scrive Gian Battista Vico, ma riflessioni, anzi espressioni di una realtà ben precisa. Non bisogna credere che la poesia sia una cosa personale e soggettiva: l’uomo in ogni espressione va analizzato alla luce della civiltà e dell’epoca in cui egli si rivela.
Al di là del soggettivo e dell’oggettivo, esiste l’Essere come cosa “Una” ed “Eterna” che in continuo divenire permette ad alcune persone di esprimere una precisa e consona realtà adatta allo stato sociale di quel periodo storico.
La vera poesia nasce da un’alchimia interiore, da trasmutazioni, che, se estrinsecate in maniera veramente sentita , divengono sublimi (Kant) creazioni o invenzioni nell’Essere della Creazione. Fra prosa e poesia la differenza non è solo formale, ma soprattutto sostanziale: ci sono prose più poetiche della poesia, mentre alcune poesie sono addirittura in prosa.
Così Come le forme e i colori delle nuvole cambiano con il vento, ma la loro sostanza, cioè il vapore acqueo rimane sempre lo stesso, così si può dire di ogni sentimento che scaturisce dall’ animo umano.
I modi d’espressione sono molteplici: poesia, pittura, musica ecc., ma l’essenza d’ “Indefinibile” che è oltre le idee e sfiora il divino è sempre la stessa. Da questo assioma bisogna partire per collocare nella giusta dimensione e nella giusta importanza la forza di tutte le arti compresa la poesia con tutte le sue varietà di espressione. Bisognerebbe evitare d’essere superbi e affermare che i poeti di oggi non sono più poeti perchè non misurano la loro metrica con il metodo della metrica tradizionale. Le scintille di Luce Eterna devono continuare a vivere anche se non sono apprezzate da chi è annebbiato da una parte di conoscenza della cultura classica. Il nozionismo scolastico, fa perdere 1′ essenza reale dell'”UNO” quale espressione “Iperuranica” e lunisolare che esprime l’ Eterno.
L’uomo in quanto agisce, crea vibrazioni, cioè si muove nel mondo delle energie e tutte si adattano all'”Essere”, che altrimenti non “Sarebbe”.
Dare importanza a tutti i modi di esprimersi come rappresentazione di una parte della manifestazione e accettare con elasticità ogni forma d’espressione, è segno non solo di comprensione e apertura, ma anche di vicinanza verso l’Uno, quindi verso l’Altissimo>>.
—–
Sei d’acordo con questa analisi?
Saluti da
Alessandro D’Angelo
Gentile Professor Gabriele La Porta,
La porto a conoscenza di un’altra poesia a sfondo mitologico.
Saluti e Buona Giornata.
Alessandro D’Angelo
D E M E T R A
—
Si narra dell’accoppiamento fra Demetra e Iasone
avvenimento forte e solare che ricorda il leone.
—
Dalla ricciol chioma, bionda e ondulata
fra gli dei era spesso la più ricercata.
—
Giacque con Iasone, ‘duro navale’,
fatto questo che non le portò male.
—
I due si posarono su un campo tre volte arato
azione che ricorda un’eterico e frivol passato.
—
Ma un’altra leggenda riporta un’altra versione
che mette tutto in dubbio e fa cambiar opinione.
—
Si racconta infatti che la Dea sempre errante
rappresenta “Madre Terra” di cui è dominante.
—
Quale dea di antichissima civiltà
governa l’indispensabile fertilità.
—
Si ricorda anche che oggi, come ieri,
è ricoperta da celati ed eleusinaci misteri.
—
La sua unica figlia fu rapita da Ade
quindi diventò la regina dell’Ade.
—
Ma Demetra fu estremamente angosciata
per la sua cara che ormai: “Era andata”.
—
Quindi discese all’Ade alla ricerca della figlia
desiderosa di ricreare una bella famiglia.
—
Fece in modo che Trittolomeo insegnasse l’agricoltura
azione che ben attuò e che sin’ ad oggi perdura.
—
Rappresenta anche la dea della vita e della morte
realtà inevitabile di cui ogni essere ha la sorte.
Al contrario della dea Era non rappresenta la luce,
ma verso la fertilità ogni pianta essa conduce.
Sotto terra Demetra trascorre i sei mesi invernali
proprio per fortificare e potenziare tutti i vegetali.
Alessandro D’Angelo
“Ma la cecità dei puritani è proverbiale,come l’ipocrisia che invade da sempre le loro menti”…Dire che la vostra prefazione mi ha fatto godere significherebbe minimizzare…Non ho ancora inziato a leggere Poe e lei è già stato capace di farmelo assaporare! Grazie davvero…E’ passata da poco la mezzanotte, inizio a leggere, si è creata la giusta atmosfera.
Non si passa il vicolo buio
ad occhi chiusi
e benché non cambi niente
tra aperti o chiusi
la certezza di poter vedere
è sempre un gran vantaggio
Giacomo D. (blogger)
*** *** *** *** *** ***
Caro Gabriele, cari amici,
allora ci si vede il 17 alle ore 17 in Campo de’ Fiori?
Caro Professor Gabriele La Porta,
questa è una poesia scritta dopo la morte di un cane, un
animale la cui assenza addolora, ma la sua ‘presenza’ continua ad essere viva nei cuori dei padroni.
Complimenti per le trasmissioni e a presto!
V I V I . N E I . C U O R I
(dedicata ad un cane)
Ora che non sei più…
affettuoso ed intelligente cane
sempre pronto a far feste.
—
Anche se un po’ grassotto,
simpaticamente galoppante
sembravi un piccolo puledro.
—
Adesso nel giardino…
Son rimaste: verdi piante, rose e…
il guaire d’ un piccolo cane saltellante.
—
Un gran vuoto è nel giadino,
un immenso vuoto …
E’ rimasto in tutti.
—
Ora che non sei piu’
continui ad essere…
Per vivere nei cuori.
—
di Alessandro D’Angelo
salve. grazie per tutto quello che fa 😉
Caro Ennio,
benvenuto!
Grazie a te Stefano, le tue parole mi rendono felice!
Cara Ornella,
rispondo come Jung: “Non ho certezze. Propendo per la speranza”.
Baci, a presto!
Caro Alessandro,
a volte giunge la vista “altra”.
Grazie a te, Carlo!
A presto!
caro, dottor Gabriele La Porta chi le scrive è una ragazza che soffre di un disturbo bourderline di personalità. Ho letto diversi libri di Hillman è mi ci sono “RITROVATA” TROVO CHE LA PSICANALISI JUNGHIANA VADA A FONDO DELL’ANIMA SENZA DISTRUGGERLA.NOI PAZZI SIAMO UN PO UN MISTERO PER LA SOCIETA SIAMO UNA SPECIE DI AMLETO CHE VAGA SENZA PACE CERCANDO UNA RISPOSTA AL DOLORE CHE CI PERVADE DA DENTRO.TROVO CHE A LIVELLO SPIRITUALE SIA ADATTO PER ME LA VIA DELL’ ESICASMO, O COMUNQUE DELLA PREGHIERA SEMPLICE CRISTIANA .ORA LE PONGO UNA DOMANDA COSA è CONSIGLIABILE INTRAPRENDERE A LIVELLO SPIRITUALE QUANDO SI HANNO DEI DISTURBI DI PERSONALITà? LA RINGRAZIO PER LA DISPONIBILITà E COMPLIMENTI PER IL SUO CAMMINO FILOSOFICO INTELLETTUALE POETICO.
Caro Professor Gabriele La Porta,
Proseguo con una lirica mitologica.
Dopo averne postata una su Mercurio,
un’altra su Venere e una su Demetra,
oggi è il momento di Marte:
Saluti a Tutti
M A R T E
—————
Questo pianeta domina il segno dell’Ariete
costellazione irruenta, sanza pace, ne’ quiete.
—
Influenza anche il profondo Scorpione
dove quando vi passa lo fa da campione.
—
Espressione della guerra e di vitalita’,
non vive mai un attimo di gran serenita’.
—
Tipica è la sua capacita’ aggressiva
antitetica all’altra realta’: quella passiva.
—
Il simbolo di Marte è un cerchio con una freccia verso destra
chiaro segno per indicare la strada giusta, cioè quella maestra.
—
L’energia si distacca violenta dal mondo umano soggettivo
per andare verso quella del Cosmo, ma in modo oggettivo.
—
Dalla carne allo spirito va l’energia marziana
fatto questo che la rende estremamente umana.
—
Fu odiato da Zeus per le “Contese rivalita’”…
Azioni illogiche ed irrazionali cariche di vilta’.
—
Secondo le circostanze aiutava spesso il suo nemico
e nell’Olimpo nessun dio, tranne Afrodite le rimase amico.
—
Marte rappresenta l’archetipo della brutalita’…
che combattivo e con forza s’esprime in verita’.
—
Quando Ares è vicino al Sole, o sull’Ascendente in casa prima.
La marzianita’ si manifesta energica e paravirile, cioè mascolina.
—
di Alessandro D’Angelo
Sempre grazie, caro Alessandro!
Caro Nicola,
grazie per l’informazione. Preziosissima.
Certo, caro Nicola!
Appuntamento confermato!
Caro nicola,
non sono un musicista, anche se amo molto la musica. Però quando scrivo tengo sempre presente il ritmo, credo che sia la condizione necessaria dell’arte.
GUERRA”
Ogni
giorno
è una
trincea
a spararci
sui vent’anni
l’un l’altro
di tanto
in tanto
sbuca
fuori
un braccio
alzato
in segno
di resa…
la mano
regge
una bottiglia
d’alcool mezzo vuota…
M.Dessy
da “Pamphlet di un Alieno”
“IL NUOVO ARRIVATO”
Alla
locanda
del nulla
si mastica
la radice amara
della noia
e dell’odio
non c’era differenza
tra vivi e morti
una spallata
alla porta dell’impossibile
e si siede tra noi
l’irresistibile demone
del vizio…
(vizio?)
Era bionda,
mi offri da bere
e da fumare…..
spalancai
una finestra
senz’occhi
là fuori
nel buio del nulla
cadeva
la neve in polvere
sulla mia ragione
che si scioglieva
sotto i passi invisibili
della mia follia….
un medico
cialtrone
mi legò
al letto di ferro
dell’estetica
e mi uccise
con una poesia ermetica….
M.Dessy
da “Pamphlet di un Alieno”
Gentile Professor Gabriele La Porta,
di fronte ad un agire sociale, a volte non
proprio esemplare, è consigliabile proseguire
il proprio cammino di poeta e scrittore non
curandosi troppo del mondo che ci circonda
per evitare continue sofferenze.
Sia Lei che gli amici del forum siete del
mio stesso pensiero?
=== === ===
IL MIO MARE
Loro seguono quelle onde,
io ho il mio mare,
il mio mare è ricco di onde.
—-
Voi seguite le vostre onde…
Io ho le onde…
Quelle del mio mare.
—-
Mare di tranquillita’,
mare di serenita’,
mare di pace.
—
di Alessandro D’Angelo (Parole di Luce, ediz, I Templari 1985)
Caro Professor Gabriele,
ecco, è giunto il momento dell’Inno di GIOVE.
Fa seguito a quello di Mercurio,Venere, Demetra
e Marte.
—-
G I O V E
————————-
E lui che il Sagittario governa bene
allevandogli frustrazioni e pene.
—
Egli, anche i Pesci governa con armonia
e col l’astro Nettuno si sente in sintonia.
—
Padre buono degli dei egli è
e, spiegabile è il suo perchè:
—
Essere allegro è il suo significato più profondo
con il desiderio di godere ogni cosa al mondo.
—
Fra i romani Juppiter era il “Padre della Luce”:
gran fuoco che illumina, ma pochi conduce…
—
…Verso il buon umore, la giustizia e l’onesta’
come un allegro, sereno e gioviale buon papa’.
—
Il simbolo di Giove ad un “due-quattro” somiglia
creando con il quadernario una bella famiglia.
—
Zeus è il terzo maschio, figlio di Cronos ed Era
che per salvarlo lo gettà nel letto del fiume Neda.
—
Nella mitologia greca, accrebbe il dialogo d'”Amore”,
sentimento molto forte, percepito con vero ardore.
—
Giove è il messaggero della giustizia vera,
sentimento innato, espresso in ogni maniera.
—
Fu lui che interruppe il rito del “Sacrificio sanguinoso”
fatto nefasto considerato da molti inutile e dannoso.
—
Col suo valore Numinoso di espansione e di Sacralita’
il bonario Giove manifesta la sua irrequieta attivita’.
—
Nel mito di Zeus è insito un profondo sentimento religioso:
lotta fra immanenza e trascendenza, ma in modo rispettoso.
—
Nella cultura ebraica, TsedeK, significa “Giusto”,
dio pagano, sempre allegro, ballerino e vetusto.
—
Egli rappresenta il valore umano verso la trascendenza
non tralasciando lo studio e l’interesse per l’immanenza.
—
di Alessandro D’Angelo -Roma-
Gentilissimo Professor Gabriele La Porta
cosa dice su questa breve lirica?
Buona Giornata
Alessandro D’Angelo
===
ANDARE E TORNARE
veramente interessante
andare giù, in basso,
visitare gli inferi,
risalire in cielo…
—
Verso spazi siderali,
verso mondi celesti,
verso nuovi “Soli”…
—
Al di là della vita.
—
Alessandro D’Angelo (Parole di Luce, ediz. I Templari, 1985)
Gentile Professor Gabriele La Porta,
questa volta riporto una silloge dedicata
a tutti i poeti.
=== === ===
REALTA’ PENTADIMENZIONALE
Stringo gli occhi,
penso a dopo,
penso al sara’
penso al futuro…
Penso al post mortem.
—
Le bimbe di oggi
partoriranno poeti,
musici, scrittori…
Pittori, si anche pittori.
—
Ma soprattutto poeti;
…Poeti, poeti, poeti…
Cosi’ non saro’ solo.
—
Alessandro D’Angelo -Italia- (1986)
Gentilissimo Professor Gabriele,
è giunto il momento di riportare una lirica
sull’Alchimia.
Cosa ne pensa, Le piace?
S O T T O. I L . S O L E
———————————-
Si nasce d’Acqua,
segue la fase al Mercurio,
più tardi entra in gioco il Rame dell’affettuosa Venere.
Poi, il ferroso Marte provvede all’indurimento:
e , dopo che lo Stagno di Giove illumina il solidificato….
Il Piombo di Saturno, termina la “Trasmutazione Ascendente”.
###
Che lotte, tra Acqua e Mercurio,
fra Mercurio e Rame,
tra Rame e Ferro,
fra Ferro e Stagno,
tra Stagno e Piombo.
L’alchimia della crescita termina.
###
Piu’ tardi nella trasmutazione discendente…
Il Piombo prende il posto dello Stagno,
lo Stagno assume il posto del Ferro,
il Ferro prende il posto del Rame,
al Rame subbentra il Mercurio…
I Mercurio prende il posto dell’Acqua.
###
E’ arrivata la piena vecchiaia.
—–
di Alessandro D’Angelo
(dal testo “Parole di Luce” ediz. I Templari,
1985)
__________________
Caro Professor Gabriele,
non puo’ mancare fra le liriche un Inno a Saturno, il settimo pianeta dello zodiaco di Tolomeo.
Spero che la gradisca con i suoi amici:
S A T U R N O
Saturno è l’astro del Capricorno e dell’Acquario
pianeta assai importante nello Zodiaco scenario.
—
Fu il più giovane fra i Titani, figlio di Gea e Urano
signore dei frutti e dei semi usati nel mondo umano.
—
Alcuni identificano Saturno con il dio Bifronte Giano:
mitologema assai antico che rappresenta il “Pagano”.
—
Gran pianeta assai temuto nella tradizione astrologica…
si presenta quale archetipo di saggezza, forza e logica.
—
Legame fra principio mortale ed immortale ,
Simboleggia il super-Io a livello culturale.
—
Fu creduto dai tempi degli assiri babilonesi pianeta della morte
ed in seguito dai romani denominato astro “della mala sorte”.
—
Nella mitologia greca, Cronos-Saturno castra il padre Urano,
dio duro, severo, rigido, coriaceo, pumpleo e poco umano.
—
Saturno rappresenta l’allontanamento, la perdita e le separazioni,
elementi creduti assai nefasti che danno luogo a lente maturazioni.
—
Rappresenta anche l’isolamento, e la perdita di libertà
creando una situazione pesante d’ineluttabile fatalità.
—
La tonalità depressiva-pessimistica è pronta a modificare la realtà
e si presenta lucida, cupa, seria, ma molto carica di buone qualità.
—
Saturno rappresenta il simbolo del Karma individuale
e del Darma specifico, che, per ogni uomo è originale.
di Alessandro D’Angelo
Caro Alessandro,
la Poesia è Trascendenza. Comunque si esprime, certo, la “tecnica” espressiva è importante, ma la “FORMA” non è unica. L’espressione, ovvero la manifestazione, dipende dai gusti e dallo spazio-tempo. L’ISPIRAZIONE è sulla dimensione altra.
Caro Nicola,
bellissima questa citazione!
“PRENOTAZIONE ALL’INFERNO”
D’UN
TABACCO
SEVERO
E PERFETTO
MI FUMO
COME
UN VAPORETTO
LA PIPA
SONO
UN MONACO
AUSTERO
MI CINGO
ALLA VITA
UN CORDONE
ALLEGRO
CIONDOLANTE
COME UN SERMONE
RECITO
LA PARTITA
DELLA
GRAN DIPARTITA
SON IO
UN TRENO
FOSSI IO
UN VIAGGIATORE
CLAUDICANTE
CAMMINEREI
SULL’ACQUA
MEGLIO
D’UN CRISTO
ZOPPO
O D’UN CRISTIANO
COPTO
E SAREI
UN SEME NELL’ARIA
COME COLUI
DI TROPPO
CHE BIFOLCO
IN UN GESTO
IRRISOLTO
DI GRAZIA
RIFLETTE
NEL NULLA
UNA MONETA
D’ORO FINTO
IO,
MI RIFLETTEREI
NEL SACRO DIPINTO
IN UN SORRISO
CON TUTTI I DENTI
CHE UN POSTO
IN PARADISO
NON E’ DEI PERDENTI…
HAN GIA’ PRENOTATO
TUTTI I PARENTI
PAPI E MENSALI
SCONTI PER CRICCHE
E BACCANALI
PAGATO E OBLITERATO
IL BIGLIETTO?
IO, NON L’HO MAI FATTO…
Dal libro di M.Dessy “Pamphlet di un Alieno” L’opera è tutelata ai sensi della legge speciale 22 aprile 1941, n. 633.
“L’OPERA”
Se
per
la mia
opera
migliore
si deve
tagliare
un albero…
preferisco
non scrivere!
Dal libro di M.Dessy “Pamphlet di un Alieno” L’opera è tutelata ai sensi della legge speciale 22 aprile 1941, n. 633.
PRENOTAZIONE ALL’INFERNO”
D’UN
TABACCO
SEVERO E PERFETTO
MI FUMO
COME UN VAPORETTO
LA PIPA
SONO UN MONACO
AUSTERO
MI CINGO ALLA VITA
UN CORDONE
ALLEGRO
CIONDOLANTE
COME UN SERMONE
RECITO
LA PARTITA
DELLA GRAN DIPARTITA
SON IO
UN TRENO
FOSSI IO UN VIAGGIATORE
CLAUDICANTE
CAMMINEREI SULL’ACQUA
MEGLIO D’UN CRISTO ZOPPO
O D’UN CRISTIANO
C…OPTO
E SAREI UN SEME
NELL’ARIA
COME COLUI DI TROPPO
CHE BIFOLCO
IN UN GESTO
IRRISOLTO
DI GRAZIA RIFLETTE
NEL NULLA
UNA MONETA D’ORO FINTO
IO,
MI RIFLETTEREI
NEL SACRO DIPINTO
IN UN SORRISO
CON TUTTI I DENTI
CHE UN POSTO
IN PARADISO
NON E’ DEI PERDENTI…
HAN GIA’ PRENOTATO
TUTTI I PARENTI
PAPI E SENSALI
SCONTI PER CRICCHE
E BACCANALI
PAGATO E OBLITERATO
IL BIGLIETTO?
IO, NON L’HO MAI FATTO…
M.Dessyda “Pamphlet di un Alieno”(opera tutelata per i diritti d’autore)
IL PRETE
Dracula
scintillante
in raso
nero
monoccolo
vista
corta
miagolio
in una lingua
morta
che dire?
non la fede
gli invidio
ma un anima risorta!
Risorta
in uno spirito
di carne
in due sotto
allo stesso tetto
accudito dalla perpetua Viola
in slip e reggipetto
sotto alle lenzuola!
DAL LIBRO INEDITO “POESIE DI UN PAZZO” DI M.DESSY
(OPERA TUTELATA PER I DIRITTI D’AUTORE)
Gentile Professor Gabriele,
questa volta spedisco una lirica che
ha voluto “Fotografare” la sensazione
di “Estasi”
Le piace?
Buona Serata
—
E S T A S I
Tra eterne armonie
dei cieli distesi;
—
tra eterne armonie
di cipressi lontani;
—
tra eterne armonie
Di acque in moto…
—
Mi perdo nell’Eterno.
—
Alessandro D’Angelo
—
(libro Dai Silenzi, Ediz. Il Campidoglio 1978)
Ciao a tutti, ciao Gabriele,
spero di essere riuscita ad entrare in questo gruppo finalmente. Ho già mandato due posts ma non sono stati pubblicati, forse perchè non avevo capito di dover fare la sottoscrizione al blog. Spero di averla fatta ora . Dico spero perchè mi è arrivata una mail tutta in inglese con slang internet che mi ha dato informazioni che ho recepito solo vagamente. Quindi, se finalmente ce l’ho fatta bene. Altrimenti, se mi sostiene la forza forse riproverò. In questo momento mi sento molto maltrattata come ignorante di internet e semi ignorante di inglese. Ma qualcuno amerà anche noi ignoranti spero, sono sicura di non essere sola.
Ciao a tutti per ora e sopportate vi prego questo post di prova. Ciao Silvana P.
Cara Silvana,
i tuoi precedenti interventi non sono infatti arrivati (però potrebbero essere in approvazione). Anch’io mi sento schiacciato dalla tecnica imperante (mi ritengo anch’io “ignorante” di internet, non sei sola)… comunque benvenuta! A presto
Caro Alessandro,
sì, grazie di questa nuova emozione. A presto!
Caro Alessandro,
grazie di questi tuoi contributi!
Caro Gabriele, Cari Amici,
con spirito di condivisione vorrei segnalarvi un delizioso cinema dove si proiettano i più bei film della storia.
Non è un cinema d’essai, ma un piccolo Louvre del Cinema, come ama definirlo l’organizzatore e proprietario.
Ritengo questo cinema un posto magico e terapeutico.
La programmazione è visionabile al seguente link
( http://www.silvanoagosti.com )
Fra le varie iniziative, l’ingresso gratuito ai netturbini e la possibilità di acquistare una tessera per la visione di 10 film al costo di 30 euro circa (la tessera non ha scadenza e non è personale).
In questo modo ci si potrebbe organizzare per eventuali prossime uscite.
Vi lascio alla storia della sala.
*** *** ***
Il cinema Azzurro Scipioni.
di S. Agosti.
Potremmo iniziare narrando la breve e ampia storia della sala che ha preso avvio da due elementi:
a) Che ho fatto un sogno in cui il grande Charlie Chaplin mi rimproverava perché’ il cinema non lontano da casa mia era chiuso;
b) Perche’ avendo prodotto lo straordinario film di Franco Piavoli “IL PIANETA AZZURRO” e, nonostante il grande risultato al festival di Venezia e sulla stampa e gli innumerevoli premi e la dichiarazione del prestigioso critico cinematografico Tullio Kezic: “Il Pianeta azzurro dovrebbero vederlo per legge tutti gli italiani”, risultava impossibile per un film indipendente d’Autore e d’Arte come “IL PIANETA AZZURRO” accedere anche a una sola delle duemila sale sul territorio nazionale.
Nove decimi delle sale presenti sul territorio, allora come oggi, erano occupate da film di produzione industriale americana e per il restante 1 decimo erano e sono riservate al cinema industriale italiano. Poi esisteva un fragile circuito cosiddetto d’Essai, così definito in modo ermetico per scoraggiare ulteriormente anche i pochi ipotetici frequentatori. In queste sale l’industria stessa relegava e relega ancor oggi quei film che, avendo una parvenza di impegno “guasterebbero” i gusti del pubblico in cerca solo di “evasione” dalle miserie del quotidiano.
E’ per questo che dopo vari e vani tentativi di trovare una sala, ho deciso di aprirne una io stesso, memore del sogno in cui Charlie Chaplin mi sgridava per via di quel piccolo cinema nei pressi di casa mia, che era stato chiuso. Vorrei qui ricordare che, prima di aprire il cinema AZZURRO SCIPIONI, ho fatto un tentativo disperato e per certi versi ironico che mi ha insegnato molte cose. Non riuscendo a trovare alcuna sala ho deciso di far uscire questo raffinatissimo film al Cinema Modernetta.
Il cinema Moderno e Modernetta erano due note sale porno della capitale.
Così la cassiera del cinema chiedeva ad ogni spettatore: “Porno o Pianeta azzurro?”
L’idea si rivelava eccellente. Evidentemente per la falsa coscienza degli intellettuali romani lo stimolo di vedere un capolavoro in una sala porno, accanto ad un’altra sala porno nella quale forse si poteva dare una sbirciatina senza la vergogna, grazie al prestigio del PIANETA AZZURRO di essere scambiati per uno spettatore di film porno.
Ma anche lì, perfino lì, l’industria, questa volta culturale, ci ha impedito di esistere.
Vedendo lo strepitoso successo del PIANETA AZZURRO in una sala porno, Renzino Rossellini, improbabile nipote del grande Roberto, ci ha fatti andar via e ha fatto mettere in programmazione “Querelle”, di Fassbinder.
Allora e solo allora ho deciso di aprire una sala dalla quale nessuno avrebbe osato cacciare il cinema d’Autore.
Così è nato il cinema AZZURRO SCIPIONI, azzurro per via del film IL PIANETA AZZURRO e Scipioni perchè si trova in Via degli Scipioni.
*** *** ***
Un abbraccio.
io sto cercando persone buone… ma mi dica, quante di tutte queste persone erano vegani?
ps x vegano intendo anche niente vestiti di “cadaveri” ne portamonete, ne scarpe, ne cinture, ne maglioni di lana… se non sono cosi, mi spiace se giudico, li considero “demoni assassini e ipocriti”
E’ già da lungo tempo che ad ore antelucane mi capita di imbattermi nella Sua trasmissione, ogni volta ne rimango sorpreso! Io che mi ritengo sicuramente non portatore di ampia cultura, letteraria nello specifico, sia per un’età ancora giovane sia per mia personale accidia, devo riconoscere, e tengo molto a dirlo, quanto possano affascinare certe discussioni, quanto si possa riuscire a sentir propria e più vicina la magia della poesia. E’ splendido riuscire a far emergere i lati più profondi ed emotivi di sè stessi, cosa assai difficile nella nostra odierna società.
Non so bene quale sia lo scopo del mio messaggio, semplicemente tenevo a complimentarmi e soprattutto a ringraziare per l’opportunità che lei ci dà di riflettere, sognare e imparare!
Federico, studente universitario, Milano.
Grazie per le tue parole Federico, ne sono davvero lusingato e felice!
Gentile Prof. Gabriele La Porta,
viene da chiedersi se l’Amore sia una pura illusione o altra cosa.
Cosa ne pensa lei?
L’ A M O R E
L’amore per una donna,
il dantesco amore per Beatrice,
l’amore, il puro amore…
—
ha origine da una grande debolezza
generata da un’illusione:
illusione di aver ritrovato se stessi…
—
Attraverso una donna.
—
Alessandro D’Angelo (1987)
Caro Prof. Gabriele La Porta,
sul libero arbitrio ‘SI’, libero arbitrio ‘NO’, o/e libero arbitrio ‘NI’, si potrebbe affermare che l’uomo
se non segue la legge divina, non è libero poichè è ingabbiato dalla legge dell’uomo.
Cosa ne pensi?
Buona Serata
Alessandro D’Angelo
======================
L E T R E T E S I
“L’essere umano è Libero,
completamente Libero”:
“No, l’essere umano è schiavo,
E’ determinato, è condizionato”.
—
“Io direi che l’uomo non è ne’ Libero, ne’ schiavo.
L’essere umano in quanto è…
è collegato al tutto, ma senza essere schiavo,
ne’ succube del destino della Legge” .
—
“Ma se Luca scrive negli Atti degli Apostoli cap.13
“glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede
tutti i Pagani che erano destinati alla vita eterna”…
Cio’ significa che essi erano determinati per vivere tale stato?
—
Ordunque, l’uomo è libero nella Legge?
No, Paolo scrive che Cristo ci ha riscattati dalla Maledizione…
quella della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi,
come sta scritto: “Maledetto chi pende dal legno,” (Lett. ai Galati cap. 3, v. 13)
—
Che concetto originale!
La Grande Legge è Maledetta?
Puo’ esistere una Legge Divina Maledetta?
S. Paolo, è giusto rivedere i tuoi scritti?
—
(Luca cap. 13, v.48 – Lettera ai Galati cap. 3, v. 13)
—-
Alessandro D’Angelo – Roma – 1989
Gentile Prof. Gabriele La Porta,
bisognerebbe approfondire il pensiero di Carl Gustav Jung in merito ai sogni premonitori.
Sarebbe interessante farne un dibattito dove ognuno possa raccontare i sogni premonitori accaduti nella propria vita, quindi farne uno studio ed una analisi che potrebbe farci capire un po’ di “Realtà Misteriosa”.
Riporto una mia ricerca:
Buona Serata
Alessandro D’Angelo
SOGNI PREMONITORI IN CARL GUSTAV JUNG
Scrive Carl Gustav Jung:
“”Noi parliamo da un lato di un “Inconscio Personale”, dall’altro di un “Inconscio Collettivo”, il quale rappresenta in certo modo uno strato più profondo rispetto all’inconscio personale, più prossimo alla coscienza. I grandi sogni, ossia i sogni ricchi di significato, provengono da questo strato più profondo.””
####
Il pensiero di Jung mantenne sempre un rapporto privilegiato con l’occulto e i suoi fenomeni. Certamente questa propensione derivava dalle sue capacità intuitive che gli consentivano di avere premonizioni di fatti che dovevano ancora accadere.
A questo proposito, sono note alcune sue celebre visioni, poi avveratesi, come quella di essere stato assalito dall’immagine di una persona che stava annegando; giunto a casa sconvolto, e seppe che suo nipote aveva rischiato di annegare nel lago, cadendo dalla barca.
####
Ad un pranzo di matrimonio Jung iniziò a parlare di psicologia criminale raccontando una storia dettagliata e particolareggiata, e poichè intorno era sceso un gran silenzio; successivamente fu rimproverato da un amico per aver reso pubblica la storia dell’uomo con cui stava parlando, di cui lui nulla conosceva.
####
Ancora, nel 1944 si fratturò una gamba e di conseguenza cadde in diversi stati d’incoscienza che lo portarono quasi vicino alla morte; ebbe molti deliri e anche un’esperienza extracorporea. In uno di questi momenti, il medico che lo seguiva gli intimò di tornare in sé; Jung fu molto contrariato dal fatto di non essere morto e informò il medico di averlo visto nella sua “forma originaria” il che, spiegò, significava che il medico sarebbe morto al posto suo. Il dottore pensò ovviamente che quella di Jung fosse un’allucinazione, ma quello stesso giorno, il 4 aprile del 1944, si mise a letto e non si rialzò più; morì di setticemia.
L’accettazione di questi fenomeni spiritici e telepatici, provati personalmente, insieme con le esperienze che verificava nei suoi pazienti, lo portarono studiare e ad approfondire lo studio della divinazione. Jung cominciò a parlare di “psicologia della religione” individuando una serie di collegamenti tra la prima fase, quella che definì arcaica, caratterizzata dalla presenza degli sciamani, dei guaritori e dei saggi; a questa prima fase seguì quella delle civiltà antiche, caratterizzata dai profeti, dai sacerdoti e dai medici; infine l’era cristiana con i suoi mistici, teologi e filosofi. Tutti questi personaggi, se pur inseriti in fasi diverse della storia, avevano in comune l’esperienza interna della Divinità, quella che Jung chiamava “l’esperienza del Numinoso”.
Studiando i rituali delle diverse civiltà, constatò quanto questi fossero fondamentalmente uguali: lo smembramento sacrificale degli sciamani che abbandonavano il corpo cominciando un pellegrinaggio visionario in cui provavano malattia-tortura-morte-rinascita, lo ricondussero alla passione di Cristo, ma anche al viaggio dell’anima dopo la morte presente nel Buddhismo tibetano, nel Libro della Morte egizio e in molte altre religioni. In altre parole Jung sostenne che queste esperienze spirituali di morte e rinascita, mostravano il processo del divenire in un Tutto attraverso il sacrificio e, secondo lui, il rituale della messa cattolica nasceva dagli stessi processi psichici che sottostavano agli antichi riti pagani. In esso, il Mistero dell’Eucaristia trasforma l’anima dell’uomo, e il Cristo rappresenta l’archetipo del Sé, ovvero la totalità della personalità che supera ed include l’uomo comune, e che nella mistica cristiana includeva originariamente anche l’Ombra dell’uomo; in seguito la Chiesa Cattolica sviluppò un’immagine di Cristo che comprendeva solo la parte luce.
####
Il lungo studio sulla figura del Cristo e sull’era dei Pesci, portò Jung alla conclusione che il pensiero occidentale moderno aveva eliminato “l’immaginazione mitopoietica”, facendo crollare il ponte spirituale che univa gli opposti. Nell’ultima parte della sua vita, l’opera di Jung si concentrò appunto nel tentativo di trovare un metodo che riunisse il metodo scientifico e l’immaginazione mitopoietica.
Questa aspirazione arrivò nel momento in cui ritenne di essere finalmente riuscito a riunire le sue due personalità, potendo finalmente convogliarle in un progetto comune utile a tutta la comunità occidentale.
Ricerche di Alessandro D’Angelo
sito interessante un po’ difficile ……….
Gentile Professor Gabriele La Porta,
La porto a conoscenza dii questa silloge scritta nell’1989. Allora aveva un senso.
Il suo contenuto puo’ sembrare “Ermetico”.
Le piace?
Buona serata da
Alessandro D’Angelo
PERCHE’ SI SPENGONO?
Quando le umane lucciole
si allontanano con velocita’,
partono per altri liti, creduti “Soavi”…
—
Da prima, credono di star bene,
di vivere in modo nuovo,
in pace e serena estasi…
—
Come la luce delle lucciole si spegne,
così l’allontanarsi dal sole…
Lentamente le distrugge.
—
Una cosa rimane fatale e triste:
“Le lucciole non si sono accorte
perchè spentesi all’improvviso”.
Alessandro D’Angelo -1989 – Italia –
=================================
^ COSA RAPPRESENTANO E PERCHE’ SI SPENGONO LE LUCCIOLE ? ^
Se riesco a viaggiare su questo nastro setoso
immortale e pieno di garbo, silenzioso
onnipresente come lenzuolo eterico che se-para
che si ripara ma rimane presente
se riesco a sintonizzarmi non discerno più
e non m’importa
valuto semmai l’opportuno
e contribuisco a ri-velare verità più armoniche.
Sono al centro tra i miei voli arditi
e le mie mani umane che carezzano
messaggera e custode di quanto passa
attraverso il mio tenero vuoto:
il cuore un enorme buco è.
Posso scegliere da creatore come nutrire la creatura.
Così respiro, interpreto il ritmo e ascolto musica vera.
Non sono mai vecchia… solo a volte stanca…
per gustare l’impeto dello slancio
che non abbisogna di ragionevole motivo.
Mentre corro mi volto per sorriderti
mi tuffo… sapendo di volare
Mi senti? Ticonosco.
Cara Barbara,
dovresti per prima cosa parlare con persone in grado di capire i vari livelli di realtà psichica. Personalmente ne conosco solo due in grado di operare. Intanto trattieni il fiato. Non badare ai giudizi altrui e osserva la tua “brillantanza” e non ci cadere all’interno. Osserva e scrivi. Scrivi qui. A noi.
Cara Barbara, sono un medico dell’anima e ti dico che molte persone ritenute pazze sono invece persone sensibili, che vedono altre realtà non meno reali di questo pianeta. Sono sicura che ti trovi a vivere sospesa perchè non hai trovato terra su cui radicare ciò che senti.
Scrivimi se vuoi: albaemichele@alice.it
Salve a tutti, vorrei rispondere a Barbara La Porta, 11 febbraio, 2010 a 11:11 pm direttamente. Non sapendo come farlo, spero che possa trovare qui il mio messaggio per lei.
Cara Barbara,
personalmente non conosco la risposta certa al quesito che hai posto al gentile Gabriele. Mi andava però di parlare con te commentando le tue parole, spero non ti dispiaccia. Per prima cosa, davvero pensi che ””VOI PAZZI”” siate UNA SPECIE DI AMLETO CHE VAGA SENZA PACE CERCANDO UNA RISPOSTA AL DOLORE CHE CI PERVADE DA DENTRO ? Non vedi che il mondo dei NON PAZZI è pieno di Amleti mascherati in ogni modo: condottieri, poveracci, angioletti, mostri, bamboccione, dipendenti di ogni tipo, manager rampanti, politici patetici (e potrei continuare) ? Non so se ti consolerà, ma credo che arrivi un punto della vita – magari il punto di morte – in cui TUTTI QUANTI noi siamo costretti a strapparci quella maschera ed affrontare l’Amleto che è in noi.
Comunque penso che la preghiera aiuti, purché supportata da una fede sicura.
Grazie sempre al gentile Gabriele che ci regala questo spazio, ci offre la sua umanità e ci elargisce la sua saggezza.
Baci
Simonetta
Per Alessandro
””di fronte ad un agire sociale, a volte non
proprio esemplare, è consigliabile proseguire
il proprio cammino di poeta e scrittore non
curandosi troppo del mondo che ci circonda
per evitare continue sofferenze””
Sì, sono d’accordo. Prosegui!!!
Cari Amici,
ho trovato su di un internet bookshop ( eccone il link: http://www.ibs.it/ser/serfat.asp?site=libri&xy=gabriele+la+porta ) dei libri di Gabriele La Porta in “svendita”.
Personalmente ho deciso di acquistare una dozzina di volumi de “Coincidenze Miracolose – 50 storie vere” da regalare a persone “bisognose”.
In fondo il costo del libro è di 2,17 euro!
Davvero poco per un libro terapeutico.
Apro la mia vecchia copia a caso. Ecco:
“Dunque, il problema del male, come quello del brutto, rimanda in primo luogo al cuore anestetizzato, al cuore che non reagisce a quello che ha davanti e che trasforma con ciò il variegato volto sensuoso del mondo in monotonia, in uniformità….il deserto della modernità”
LA MORTE
Poiché
colei
ogni
notte
faceva
il suo giro
di ronda…
noi ammalati
come piedistalli
dormivamo trafelati
in piedi come cavalli:
Dovevamo sembrar sani
o quella villana
menava la falce con le mani!
M.Dessy da “Pamphlet di un Alieno”
(opera tutelata per i diritti d’autore)
SACRARIO
Redipuglia:
un
bagno
di sangue
per
che cosa?
Spesso
il nuovo
padrone
è migliore
del vecchio!
M.Dessy da “Pamphlet di un Alieno”
(opera tutelata per i diritti d’autore)
IL RIMPIANTO
Lagrime
finissime
cadono
sul nulla
anonime?
fragilissime!
come una
fanciulla
danza
qui sulla
mia mano!
sembianza
di un dolor lontano
che mi trastulla…
M.Dessy da “Pamphlet di un Alieno”
(opera tutelata per i diritti d’autore)
Gentile Simonetta,
non è facile rimanere distaccati, ma ciò si può vivere, se si continua con lucida determinazione il “Cammino di poeta”, soprattutto se si è sorretti da una notevole forza d’animo e dalla fede nell’Altissimo. Le tue parole mi hanno ricordato il Sommo Dante il quale aveva una cattiva opinione verso chi, rimanendo neutrale, non si schierava da nessuna parte assumendo un comportamento completamento opposto al suo. Dante infatti, fu costretto ad essere esule per aver abbracciato idee politiche di parte. Egli pone gli ignavi nell’Antinferno poichè non scegliendo una strada, presero la posizione della perdizione.
Per questo motivo, fa pronunciare a Virgilio la sdegnosa frase: di loro, che nessuna traccia hanno lasciato nel mondo, NON VALE NEPPUR LA PENA PARLARE o PERDERE LE PAROLE PER CONDANNARLI. Si deve solo andare oltre e tacere .
“NON RAGIONIAM DI LOR, MA GURDA E PASSA” è un celebre verso della Divina Commedia di Dante, diventato un modo di dire comune, sebbene con numerose varianti, uguali nel senso, ma storpiate nel testo; esempio: “Non ti curar di loro, non parliam di loro…”.
La famosa frase è riportata nel Canto 3^ dell’Inferno, al verso 51, quando il Sommo e Virgilio si voltano verso i vili, cioè nei riguardi di chi: “visser sanza ‘nfamia e sanza lodo”:
————-
“Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
NON RAGIONIAM DI LOR, MA GUARDA E PASSA”.
———–
Alessandro D’Angelo
Gentile Professor Gabriele La porta,
la porto a conoscenza di una poesia scritta in un giorno di tramontana mentre ero dietro i vetri dell’ambiente di lavoro.
DALLA FINESTRA
E voi alberi, che dite?
Parlate, parlate…
Nessuno vi sta a sentire.
—
Adesso perchè tacete, piante?
Anche voi mi dimenticate?
Dite una parola almeno!
Una parola che dica: “Tu sei”.
—
Sterile e fredo fare,
nel freddo umano.
Solo.
—
Come continuare?
Fare nel freddo
per non morire.
—
Alessandro D’Angelo (Dai Silenzi, edizione Il Campidoglio 1978)
IL SONNIFERO
Soffro
d’insonnia
non riesco
a dormire
conto greggi
e armenti
e ogni sorta
di ovini!
Ma
non
un Morfeo
che
mi si paventi!
Allungo
poi una mano
che vita di stenti
toh,
un romanzo
o un bel tomo
di poesia…
ed ecco che già russo
che è una allegria!
M.Dessy da “Pamphlet di un Alieno”
carissimo gabriele, io ascolto, ma a volte vorrei poter toccare.
la vita è strana, sì, molto. è capitato che se ne andasse, ma poi è tornata. e mi piacerebbe poterne parlare con te.
le mie notti, sono insonne da, sempre.
ho cercato, per scriverti in privato, ma so, che non ho trovato.
e so che non mi scriverai mai.
la mia speranza ti abbraccia.
e tu, se puoi, perdona, questa mia.
con stima
simonetta bumbi
Cara Barbara,
mi dispiace della tua sofferenza, tanto e sinceramente.
Scrivi, ha ragione il Professore, scrivi; fra l’altro mi sembri brava in questo, insomma, non colgo segni del disturbo in ciò che scrivi, sei fluida e, non so il perché, ma mi viene in mente quel gruppo di ragazzi con problemi mentali gravi che incontro ogni sabato in piscina. Ma lo sai Barbara che osservandoli nuotare in acqua sembrano “normali”?
Frequenti un Centro per ragazzi b.line?
Mia figlia più grande ne ha frequentato uno a Via dei Cappellari per circa 3 anni; certo, non erano tutte rose e fiori, come fuori d’altronde, ma è stata una bellissima esperienza.
Mia figlia più piccola, invece, effettua terapia domiciliare.
Io, ad esempio, se non scrivo impazzisco, e non scherzo, anche perché con te sarebbe di cattivo gusto.
Come vedi, nessuno è veramente “normale”…
Ti abbraccio.
Deliziose queste tue parole, cara Francesca! Grazie!
Un abbraccio!
“LA FIASCHETTA”
Al congresso
annuale
di poesia
io in ultima fila
stavo a sentire:
cultori
critici
scrittori
poeti
declamatori
di stretta
è la soglia
larga è la via
voi dite la vostra
che io dico la mia!
e null’altro
sentire
che
infiniti
ed eterni
interi
poemi
di vita
ancestrale
di spazio
siderale
e di morte
e di anime
e di es e di id,
io e super-io
e di tutta la frittura
greca e latina
io come
un topo da cantina
con un buco nell’addome
aprivo il mio tascapane
e tiravo fuori
un paio di banane
mentre i relatori
strillavano
su ungaretti
max jacob
e marinetti
mentre
ci si alzava
in piedi
per le fregnacce
di apollinaire guillaume
io terminavo
il mio panino con salame!
E per digerire
mentre ascoltavo
sconvolto
tutta questa tiritera
da salotto
tipo romeo e giulietta
mi ciucciavo
in quattro e quattr’otto
la mia etilica fiaschetta…
Dal libro “Pamphlet di un Pazzo” di M.Dessy
Grazie grazie, caro M. Dessy! A presto!
Caro Gabriele e cari Amici,
per un pò sarò assente dal Blog.
Oggi rileggendo un libro a me molto caro, ho trovato queste parole che descrivono in modo unico, il magico stadio del dormiveglia:
“Intanto provo una sonnolenza profonda. Mi domando se sia giusto definirla incantesimo.
Mentre si dorme immersi in un sonno profondo non ci si accorge di sé. Nessuno, quando è sveglio, dimentica il mondo esterno. Tra questi due stati si stende un confine immaginario, sottile come un filo, in cui tutto é troppo vago perché si sia desti, troppo vivido perché ci si possa giudicare addormentati. E’ come se i due mondi della veglia e del sonno fossero stati messi nello stesso recipiente e mescolati con il pennello della poesia. Si sfuma la tinta della natura fino al limite del sogno, si spinge ancor di più l’universo reale in un mondo di nebbie. Grazie al braccio magico del dèmone del sonno, si levigano tutti gli angoli della realtà e si comunicano lente pulsazioni a questa dolce armonia cosmica…” (Natsume Soseki, Guanciale d’erba).
A voi amici,
che fate della vita, sogno
e dal sogno, la vita!
Nicola
Caro Nicola, grazie per tutto quello che condividi con noi!
Torna presto!
Con affetto!
ciao a tutti …e vi ringrazio per questo blog cosi ricco di stimoli…vorrei chiedervi se vi era possibile mandarmi i titoli dei 2 video trasmessi nel programma nella notte del 3/4 marzo 2010 ……….un grosso grazie…ciao
Caro Nicola, sei per noi indispensabile, quindi torna presto nel tuo-nostro temenos. Mi raccomando. Con immenso affetto!
Cara/Caro Bwin, riprova…
Caro Alessandro,
le lucciole sono i regni di ADES (quando si passa senza coscienza). Le lucciole siamo noi con la luce che non vediamo.
ho letto quanto ha scritto Francesca il 24 febbraio e lo trovo bellissimo. Forse per questo non capisco bene l’intervento tuo Gabriele e quello di Alba Giordana.
Pratico normalmente la trance per connettermi a realtà più elevate di questa che viviamo ed entità più elevate, per questo conosco bene quel ” nastro silenzioso ed immortale , pieno di garbo e onnipresente ” ed ho sperimentato “verità più armoniche ” sentito “musica vera ” nutrito la creatura che sono da creatrice.
Quindi perchè attenzione a “non caderci dentro ? “.
Perchè parlare di sensibilità e pazzia ?
Sì io mi sento molto ” radicata ” nella realtà quotidiana ma Francesca non dice di non esserlo.
O forse tra le righe c’è qualcosa che io non ho colto ?
Ammetto che , di tanto in tanto, ho ancora qualche timore di perdermi, qualche dubbio risvegliato da qualche interpretazione ” convenzionale ” di questi fatti, che so bene non essere vera, ma.. tant’è : la coda di paglia ancora mi spunta talvolta….
Forse è per questo che chiedo : cosa c’è di poco meno di entusiasmante nelle parole di Francesca ? Di quella descrizione così azzeccata di questi mondi meravigliosi, sereni e pieni di conoscenza ?
Di diverso per me è che non sento il cuore come un buco ma alle volte anche tropo sollecitato e non nel vuoto mi sembra di andare , ma come dice Francesca , piuttosto cerco di diventare ” vuota “: di abbandonare gli appigli per lasciarmi trasportare e scendere di più dentro me.
Non vedo dove posano essere i problemi.
Credo che le insidie siano piuttosto nel credere vera la nostra realtà quotidiana.
Non ho capito Francesca o non capisco voi ?
Grazie se mi darete chiarimenti.
Silvana
Mi interessa tantissimo la spiegazione per : le lucciole sono i regni di Ades.
Come ho scritto in un commento precedente, in Interagiranime, nel 96 / 97 ho visto con i miei occhi una lucciola apparire da sotto un’ icona di legno raffigurante un angelo durante una conferenza e sparire poco dopo un pò più in basso. Era chiaramente qualcosa che non poteva appartenere al mondo della materia e solo io tra i presenti l’ho vista.
A quel tempo ero lontana da una presa di coscienza personale che sono riuscita a raggiugere nel 2001, anno in cui è iniziato un vero cammino spirituale verso me stessa e la ricerca del vero senso della vita per me.
Ho pensato allora che fosse il segno del protettore angelico della relatrice della conferenza, era invece un segno per me ?
Ero io che a quel tempo cercavo il punto di inizio della strada che porta a me ?
Mi piacerebbe proprio tanto Gabriele che spiegassi qualcosa di più sulle lucciole e cosa c’entrano con i regni di Ades.
Resto in antusiastica attesa e grazie se potrai accontentarmi
Silvana
.
Salve, Gabriele (posso chiamarLa così che mi ricorda tanto l’Arcangelo?). innanzitutto buona domenica. seguo non solo tutte le sue ytrasmissioni ma leggo con altrettanto interesse tutti i suoi blog e le riflessioni dei comuni amici di “agorà”. vedo che moltissimi inviano liriche…beh, in modo molto estemporaneo questa notte (già, perché come forse ricorderà io vivo la notte) mi è balenata velocemente e senza nemmeno riflettere troppo, una serie di versi sparsi. non mi azzardo nemmeno a chiamarla lirica ma son soltanto liberi pensieri sel tutto improvvisi nella mia mente. e tengo a precisarle che non so di poesia affatto. comunque, nonostante ciò, faccio la faccia e la faccio tosta abbastanza per inviargliela ugualmente. se eventualmente le venisse la malaugurata idea di volerla leggere in trasmissione le consegno già ora la mia liberatoria (e ci mancherebbe!!) domani è la festa della donna e sebbene non sia favorevole a questa festa, per motivi che non sto qui ad esporre, ho voluto egualmente pensare alla donna anche per l’8 di marzo. (se pensassimo magari un po’ ad ipazia, a artemisia gentileschi,…). eccola (e la prego, non rida di me):
la intitolo SENSI
Ti sento, donna.
Ci sei anche quando non ci sei.
Ti sento perché tu sei in me.
Ti sento perché tu sei me.
e io e te siamo una cosa sola .
Ti vedo, donna.
Ti vedo anche quando non ti vedo.
Ti respiro anche quando non respiro.
Perché tu sei
il mio pozzo e la mia Luce.
Sei il mio mare.
La mia onda e il mio tronco.
Ti vedo in me
e io e te non siamo due.
Ti assaporo, donna.
Anche quando non mi nutro.
Perché tu sei la mia sorgente e il mio cibo.
Sei fiume che esonda.
Sei fiamma che alimenta.
Se terra da cui germoglio.
Ed io mi nutro di te.
Ti adoro, donna e t’odoro.
Godo del tuo profumo.
Perché tu sei
la mia essenza e il mio soffione.
Perché tu sei aria e sei vento.
Sei la mia vela e il mio orizzonte.
Sei il timone e l’astrolabio!
Ti tocco, donna.
Anche quando non ti tocco.
Perché tu sei pensiero
e sei e sei realtà.
Sei tormento;
sei passione e resurrezione.
Sei tempesta e sei Sole.
Sei pioggia
e abbagliante neve.
Perché tu sei,
semplicemente,
il Plenilunio di me.
E questo è: quanto obrobrio non lo so ma le assicuro spontanea ed estemporanea…figlia della notte.
I miei saluti, però, sono quelli di stima sincera, come sempre. Cordialmente, Fortunato (la prego, non sia troppo severo!).
Gentile Prof. Gabriele La Porta,
Le invio questa breve lirica, senza
commentarla poichè mi pare superfluo.
Cosa dice Lei?
I N N O —M E T A C A B A L I S T I C O
——————————————————
Angeli del cielo,
Angeli della terra,
Angeli di tutte le galassie…
Prima dell’alba nascente,
prima dell’aurora luciferina,
prima del terreno albore:
salutate terreno uomo,
salutate chi al mattino,
al mattino sussurra:
Angeli “extragalattici”,
siate con la terra,
si! Con la terra…
…Sempre in armonia”.
di Alessandro D’Angelo – Roma –
Cara Simonetta,
ma cosa dovrei perdonare?
Non capisco. Comunque ti accetto.
Nasciamo senza portare
nulla,moriamo senza poter
portare nulla,ed in mezzo,
nell’eterno che si
ricongiunge nel breve
battito delle
ciglia,litighiamo per
possedere qualcosa.
N.Nur-ad-Din
Grazie caro/cara kjane!
Cara Silvana, attenzione al “perdersi” in meravigliosi giardini carnivori. Non si scherza nell’IMMAGINARIO rutilante.
Hai ragione Gabriele a scrivere IMMAGINARIO maiuscolo perchè è il nostro padrone anche quando non lo riconosciamo.
IMMAGINARIO è il nostro vero mondo e siamo responsabili di ciò che creiamo.
Un grande sorriso a te che apri la porta ma temi che qualcuno ci possa cadere.
Con amore
Silvana
Professore vorrei rispondere a Fortunato che la sua Poesia è ricca del Sè: l’equilibrio tra Amore ed Eros, che percepisco dai suoi versi, mi “riporta” da me, nutre quella “parte” che un tempo ho pensato fosse morta. E’ gioia di sognare!
Grazie, Fortunato. Fortunata io ad averla letta, trovata.
Caro Fortunato,
non e’ affatto un obbrobrio. Tutt’altro!
Grazie Fortunato per i bellissimi versi, estemporanei, notturni, ma non è questa la poesia? nasce e si impone dal nostro intimo facendosi strata da sola senza obbligarci a estenuanti ricerche, ricca delle parole più semplici dei suoni più antichi e conosciuti alla nostra anima universale. La tua è mia in questo particolare momento della vita in cui non so più se dall’eros nasce il sentimento o se le cose sono connesse o se questo vive solo nel mio immaginario come ho voluto credere fino ad oggi.
Carissima e dolcissima Valeria,
sono io a ringraziarti. Ti ringrazio per le belle parole ma desidero ringraziarti soprattutto per l’emozione che quei miei davvero semplici pensieri hanno potuto e saputo regalarti.
Hai colpito nel segno, sai: in verità io sento molto il richiamo del Sé e in questo Nut mi è vicina. sono pensieri semplici ma che scaturiscono da una profonda convinzione che la donna, il femminile è la “forza del mondo” e tutto ciò che di magico e sublime ha la Natura. La donna, il suo corpo, le sue movenze sono il tramite e l’alfabeto per comunicare con Essa e con Dio.
Grazie ancora Valeria, Fortunato
Gentilissimo dott La Porta,
vorrei solo manifestarle la mia simpatia per la sua breve ma generosissima opionione che ha voluto regalarmi, anzi regalare ai miei pensieri più o meno in versi Mi fa capire che in fondo proprio ignorante allora non sono e che non sono proprio un caso così disperato. Ne sono onorato.
Un saluto con stima,
Fortunato
Grazie, caro Fortunato! Un abbraccio e a presto!
Le mie parole per Barbara non le hai capite perchè non negano nulla ma tutto danno!
Lasciando capire che aldilà dell’immaginazione povera oppure della chiusura d’animo di chi non percepisce la bellezza eterna che si può riflettere su un anima che nasce su di un qualsiasi pianeta, c’è una sinfonia di cose meravigliose che si possono sperimentare e gustare con quei sensi che ci sono stati dati in dono e che la società oscura e corrotta ci castra subito dopo i primi anni di vita.
La vita è meravigliosa e terribile, perchè si vive senza conoscerla
perchè ogni cosa che ci appare giusta forse infondo è sbagliata per noi…
La malattia del corpo non deturpa la bellezza dell’anima ma,
ne fa rilucere l’essenza stessa che in un corpo vive.
Nel futuro non ci sarà più la morte ne la malattia,perchè creature piene di coraggio
ci passano davanti sperimentandola per far guarire gli altri.
Coraggio e vittoria sono in quel corpo che tutto a perso per tutto conquistare!!!
Alba
Hai davvero ragione, cara Alba! Ben detto!
Cara Alba,
le tue rifliessioni mi hanno toccato: condivido tutto quello che hai espresso.
Grazie per quello che hai dato alla mia anima.
Una abbraccio
Gentilissima Angela,
ho letto e riletto più volte il tuo messaggio. Sono lusingato di aver stimolato queste riflessioni e volevo trovare le parole giuste per risponderti. Ma sono sicuro di non esserci ancora riuscito. Pur tuttavia ci tento. devo sinceramente dirti che mi parli come se ci conoscessimo da tempo, e in un tempo che trascende questo tempo, perché in effetti è proprio ciò che penso io pur non essendo affatto un letterato nè tantomeno un poeta come mi piacerebbe essere. La Poesia, dice il nostro Gabriele La Porta, è trascendenza, qualcosa che va oltre. qualcosa che rompe i legami con lo spazio e con il tempo. E questa sensazione io la ritrovo nella notte: è allora, in questa mia dimensione che mi sento libero, mi sento con me stesso in un confronto intimo con l’immenso e affascinante, magico mondo. E’ in quella dimensione che mi sento davvero vivo e sento pulsare il creato di altrettanta vitalità che nutre la nostra anima. E questo cos’è se non la ricerca dell’arché. E’ una ricerca intima, appassionata che dà emozione. E’ proprio eros, come tu dici, ossia quel sentimento primitivo che è capace di riportarci alla nostra vera essenza. E questo soltanto la notte può accadere, quando cioè possiamo sentire e sentirci. sono onorato delle tue belle parole nei confronti dei miei pensieri ma soprattutto quando descrivi così bene poesia. e se, come son convinto, la Poesia vera è passione primordiale, impulso allora non può essere che eros. noi siamo fatti di eros e dunque esso (o egli?!) è in noi: ci muove, ci stimola, ci dà la prova che siamo vivi. Ti chiedi se è dall’eros che nasce il sentimento o se le due cose sono connesse. Io penso che chiedendoti se esso vive nel tuo immaginario credo che nel momento stesso in cui usiil verbo (=la parola) “vive” sei consapevole che esso è tutto questo io lo riassumo con un solo stato: donna; femminile! in questo momento sto leggendo ipazia di Alessandria.
Ciao e grazie, davvero grazie a te, Fortunato…e sono davvero fortunato per averti conosciuta; e di poter dialogare con persone come tutti voi.
Perchè, Fortunato, ti senti onorato e, dopo aver rapportato la tua “cultura” con quella del nostro professore adorato, ti senti gratificato?
Perchè dici che Eros, quel sentimento primitivo, soltanto di notte può portarci alla nostra vera essenza? (Conosco un solo vero Vampiro, tutti gli altri… ehm… )
Il Poeta è sempre Innamorato! E della stessa Donna, aggiungo!
Fortunato è il nome del personaggio di una favola a me molto cara: la fiacola dei desideri di Gozzano.Fortunato la notte faceva volare fino al balcone del suo palazzo la donna amata, ancora addormentata, il suo sogno irrealizzabile. Ora la notte Fortunato fa volare a se , per noi tutti, le note della poesia. A me ricorda che tutto è eros che la vita è eros e non ha senso porsi tante domande. Ci sono persone, e sono tra quelle, cui è cara la notte. La notte è il luogo dell’incontro con il profondo, del dialogo intimo, il tempo in cui possono essere vissuti pensieri, emozioni , sensazioni protetti dal buio, dalla solitudine. Sin da bambina mi incantano la Luna le stelle brillanti la loro magica sinfonia, alla luce della luna, al canto dei grilli mio nonno recitava nenie antiche tenendomi per mano. Forse è per questo che la notte è per me il momento in cui la poesia circola libera tra le anime ed esse, libere dagli ingombranti pensieri diurni, possono accoglierla.
Ha ragione Valeria il poeta è sempre innamorato della stessa donna nelle sue innumerevoli forme, nelle sue innumerevoli dimensioni,: è sempre innamorato della vita, che è femminile, anche quando per essa si strugge.
Grazie Fortunato per le Tue bellissime parole (“sento pulsare il creato” è una emozione immensa). E grazie a Te Valeria, leggo sempre con attenzione i Tuoi pensieri.
Angela, stai qui vicino e capirai…
Ho una notte di stelle nel cuore e la luna, che non tocco, la vedo ad occhi chiusi. So camminare nel buio ad occhi aperti perchè ormai non temo gli ostacoli della mia “casa”, che conosco. Come le mie tasche, la conosco! Piena di fogli…
E cammino con la matita tra i capelli; il rito che mi accompagna tutto il giorno è quel scioglierli per annotare un pensiero che troverà la sua strada…
Riannodarli, i miei capelli, e incatenarli per poi scioglierli… Non faccio niente per piacere e mi misuro con me stessa soltanto, preoccupandomi di aver “sentito bene” (me lo ha insegnato mia figlia, che ha imparato da me, che ho imparato da…)
(ma da quando sto su questo blog, ammetto che tutto è cambiato. Trovo più tempo per leggere anche i pensieri degli altri. “Rispolvero” vecchi libri.)
Un abbraccio
Carissimo direttore,
La personale consapevolezza del mio profondo stato di estrema ignorantia, mi pone lontano mille miglia dal personaggio e dall’uomo Gabriele La porta e dal suo Sapere; ergo lungi da me, assolutamente, paragonarmi o soltanto confrontarmi al nostro carissimo ospite. Io la ringrazio sopratutto, innanzitutto, per lo spazio che mi concede di tanto int anto in questa sua dimensione del “dialogoi”, regalandomi così la bella esperienza di potermi confrontare con i suoi illustri “conviviali”.
Sempre nella mia estrema ignorantia credo che la Donna, intesa come femminile è una; poi ci sono le donne come genere. il mio pensiero va a Lei, sempre a lei come Uno! E pur non essendo io nemmeno l’unghia di un poeta o di un pensatore mi sento ugualmente innamorato di una sola Donna. Proprio nella sua recensione di questa mattina insieme alla bravissima compagna di viaggio ha parlato del rapporto fra oralità e scrittura e di come la prima sia al femminile mentre la seconda tendenzialmente del “maschile”. vorrei per cortesia, se possibile, che mi ripetesse il titolo di quel testo in modo da potermene procurare una copia. Per questo la ringrazio sin f’ora.
Per concludere desidero fare un’ultima considerazione. Se per vampiro s’intende sete di linfa vitale -nel senso “alchemico” del voler Conoscere, del voler Sapientia, allora sì, sono un vampiro. Esattamente come Ipatia. Io credo -ma intendiamoci è soltanto una mia modestissima opinione- che la consapevolezza profonda di ciò che siamo, solo nel silenzio armonico della notte si può rivelare a noi ovvero in quel delicato momento del sogno in cui l’Anima si sveglia per ricondurci all’arché. Alziamo umilmente lo sguardo verso il cielo notturno, qualche volta! Non è Eros tutto ciò, mi chiedo e le chiedo, sempre dall’alto della mia Ignorantia? La ringrazio veramente per l’attenzione che vorrà concedermi e Le auguro un’ottimo fine settimana. Fortunato
Un saluto all’Inverno che ci ha lasciato oggi ,
nella canzone splendida (come sempre) di Fabrizio De Andrè e la voce magica di Cecilia Chailly …
Pura poesia
..
Indossiamo sempre maschere…siamo ogni volta un Personaggio diverso…e le persone sincere? Mostrano solo quello che gli viene meglio !
Risposta alla domanda che mi è stata posta stasera ,dopo la mia pirandelliana affermazione…chi è concorde e chi no?
Carissima valeria, è stato bello conoscere tutte le persone piene di speranza che navigano in questo blog è stato splendido conoscere Te. Circa un anno fa dopo aver terminato uno degli innumerevoli impegni che “arricchiscono” la mia vita (ma in realtà riempiono ivuoti siderali) ho provato un dolore profondo. Mi sono chiesta dove ero io, io che scrivevo versi e non parole che avevo indirizzato la ricerca nell’interiorità della mia anima e non su regole, sezioni, commi, io che vedevo oltre, anche nel tempo, che bevevo la natura con gli occhi. Da li una serie di coincidenze apparentemente inspiegebili mi hano riportata dove ero partita e mi sono rimessa in cammino. Oggi ho di nuovo la piena conoscenza delle motivazioni che mi hanno indotta a riempire quei vuoti senza magia, con aridità. Anima fa male e non sono capace di soportarne il dolore,anima è senza difese e siamo in un mondo di relazioni con quello che ne consegue. O forse sono io che non capisco (vorrei fosse così). Ad ogni modo torno, sconfitta, a fare ciò che ho sempre fatto, utilizzare la mente per scopi “pratici”, sarò morta dentro ma proprio per questo non ferita. Voglio chiarire che la vita non è stata più dura con me di come lo sia stata nei confronti di tanti altri, sono io che non ho capacità di respirarla e quindi, cara Valeria, non posso più stare “qui vicino”.
Grazie,grazie Emanuele non conoscevo nè questa canzone nè questa stupenda voce femminile..Un abbraccio a questo inverno che mi ha insegnato tanto!
salve
in trasmissione suggerite di mandarvi le nostre poesie, mi piacerebbe …ma non so come fare,
non posso certo attaccarle in questo commento,
e allora?
spero sentirla/sentirti presto
grazie e sempre sempre complimenti infiniti
Cara Luisa,
puoi inviare le tue poesie a anima@rai.it oppure a Direzione RaiNotte, via Teulada 66, 00195, Roma.
A presto!
Gentili Professor Gabriele La porta,
con l’entrata della Primavera è utile una poesia.
Buon inizio primavera!.
—–
P R I M A V E R A
La primavera arriva,
arriva per tutti.
—
La primavera arriva
arriva per me.
—
La primavera arriva:
la morte diventa vita.
—
di Alessandro D’Angelo (Dai Silenzi, 1978; edizionw Il Campidoglio)
graaazie, gentilissimo Gabriele! super veloce la risposta! ci provo.
Buona settimana! Buona Primavera!
La vita è dura cara Valeria, ironica ,crudele,sprezzante verso coloro che vedono con occhi diversi dal classico materialismo,dal classico dire di insulse parole senza sensi, di una perniciosa falsa new-age che dice che tutti sono Dio e per questo staccarsi dalle falsità della clericale colpa che l’essere penetra dal primo vagito…il paradosso sono nell’una e nell’altra forma, mentre la via di mezzo è quella che ti porta a capire la società che ti impone un vivere che non sta in cielo ne in terra.
Vivere e scoprire se stessi senza bugie, poichè ogniuno di noi sa benissimo come è fatto,ma per non cambiare noi stessi preferiamo cadere in depressione oppure negare l’evidenza e chiudere il vedere vero di come il mondo è,di come ogniuno di noi è, rigettando tutto quello che ci impone di lavorare su noi stessi, per noi e per il mondo nuovo che deve nascere.
Io so che ci sono anime particolarmente elevate che sono nate su questo pianeta per cambiarne le sorti di morte in vita, quella vita che tutti vorrebbero ma che pochi si impegnano di creala.Si comincia dal pensiero aperto e si va avanti. La mia vita non è stata facile e se raccontassi le violenze che ho subito e che ho visto subire mi chiedereste come faccio a dire quel che dico, ma qui è la formula magica, far delle sofferenze e violenze ricevute una scuola per se stessi e gli altri, la crudezza serve non per divenire crudi ed insensibili, ma per scatenare quello che di più bello vive in un corpo umano: ” L’Anima”.
Alba
Grazie, caro Alessandro! Buona primavera a te e a tutti gli amici di questo temenos!
Cara Alba, mi fai venire in mente questa bellissima canzone di Lucio Dalla, che Ci dedico.
VITA (Lucio Dalla)
Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e ormai ti vedo
non e’ stato facile
uscire da un passato
che mi ha lavato l’anima
fino quasi a renderla
un po’ sdrucita
vita io ti vedo
tu cosi’ purissima
da non sapere il modo
l’arte di difendermi
e cosi’ ho vissuto
quasi rotolandomi
per non dover ammettere
di aver perduto
anche gli angeli
capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza
tocca il limite
e cosi’ cancella tutto
e rinasce un fiore
sopra un fatto brutto
siamo angeli
con le rughe un po’ feroci
sugli zigomi
forse un po’ piu’ stanchi
ma piu’ liberi
urgenti di un amore
che raggiunge chi
lo vuole respirare
vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo
adesso io mi siedo
non ci sono rivincite,
ne dubbi ne incertezze
ora il fondo e’ limpido,
ora ascolto immobile
le tue carezze
anche gli angeli
capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza
tocca il limite
cosi’ cancella tutto
e rinasce un fiore
sopra un fatto brutto
siamo angeli
con le rughe un po’
feroci sugli zigomi
forse un po’ piu’ stanchi
ma piu’ liberi
urgenti di un amore
che raggiunge chi
lo vuole respirare
angeli
siamo angeli
angeli
siamo angeli.
siamo angeli.
cara valeria,
la mia decisione la conosci, ma ecco lo scatenarsi delle “coincidenze” mi ha riportato qui a leggere Alba e poi in rapida successione la Tua canzone. Ogni volta che voglio tornare indietro succede qualcosa e sono ancora li sul limitare. Dovrò camminare molto ma non so in quale direzione.
Che confusione!
Cammina con noi, Angela! Anche sul limitare…
Carissimo Professore,
Domenica Le ho inviato (agli indirizzi anima@rai.it e g.laporta@rai.it) la mia lirica. Spero possa leggerla (e ascoltarla) presto … attendo, infatti, con trepidazione le Sue impressioni.
La abbraccio forte.
Grazie a te,
caro Luigi. A presto!
Caro Gabriele posto di seguito una mia poesia porgendola alla sua attenzione.
Sarebbe un onore incommensurabile se resa suo oggetto di analisi e riflessione.
Amaro fu esser rapito
da nostalgia insidiosa compagna,
poichè ella impietosa
costringe il guardo su ogni cosa tempo logore e passato ha reso.
Lampo che squarcia il torpore inespressivo dei primi raggi,
come ferita alle spalle, spasmo tardivo sorprende e fiato spezza.
Misero inconsciente derubato del quando…
lucidità allo stesso modo strazia la carne e bagna le
gote
poichè ingenuo, a mirar l orizzonte, voltai le spalle ai funebri riti dei tempi morenti,
ormai troppo lontani perchè ne giunga l estremo saluto.
Caro Fortunato,
il testo è di Marie-Dominique Richard, L’insegnamento orale di Platone, Bompiani.
A presto!
gentilissimo Gabriele,
la ringrazio di cuore per aver prestato attenzione alla mia richiesta. lo comprerò immediatamente. saluti, fortunato
Sei il buio nella mia anima,
ed il mio buio a te si lega,
si ciba gioioso.
Ma la mia luce
è più forte
e vola ogni giorno
sempre più in alto, lontano,
verso il sole
e rischiara i miei sogni, i miei desideri e
non ha più voglia di te..
…lascio il buio dietro,
non lo sento, più,
non lo vivo più.
Un vuoto di pace e
scoperte.
Sei la mia depressione,
è lei che ti cerca
disperatamente ti vuole,
per vivere,
voracemente ti adora..
pronta a tutto,
senza ragione e verità…
Ma appena mi distraggo
sento l’aria fresca,
e mi apro tutta,
divento amore e ingegno.. sono
la potenza dell’amore, la verità
della coscienza, la pace
della libertà..
Non esistono ferite,
la paura diventa coraggio,
e sò di volare, senza corpo e
sentimento…
..mi emoziono in un grande sorriso.
Molto sentita, grazie Kjane!
Grazie a lei, per avermi sentita.
..ho corso senza sentire la fatica
ed ora che sudo mi fermo,
e sento su di me la strada,
ascolto il cuore,
respiro ciò che ho visto,
e ho sete di andare lotano.
..ma sono ferma..è il tempo,
aspetto il vento,
un raggio di sole mi vede
e mi fa cenno..
ma non mi acceca,
la mia follia è dormiente,
voglio bruciare..per correre da qui..
voglio tremare
per non sentire
più nulla.
..è la follia che non concede ragione
ma solo azione,
un volo
un’ascesa da tutto..
è lì che c’è l’anima della vita..dove non ci sono parole e la cosienza muore..
Caro Gabriele,
Hai per caso dato un’occhiata a quel libro che ti ho consegnato in Campo de’ Fiori?
Aveva sulla copertina una particolare immagine della tetraktys…
Un abbraccio!
Sai cos’é? che io ogni tanto ci penso. Si, dico che ci penso alla morte. Ma non a quella che appartiene a tutti, alla mia; e penso a come morire per raggiungere la morte. Quella volta, la prima volta, mi capitò mentre canticchiavo sotto la doccia. Le gocce soffici picchiettiavano le spalle e le natiche; il vapore con tutta la sua umidità entrava nelle narici e mi massaggiava…e così, come le luci d’ entrata di una prima teatrale, apparve l’idea, Quell’idea, che abbracciò teneramente i miei pensieri. E il cuore si strinse sentendo la vita…e “quell’idea” e “quella vita” si conobbero, si guardarono e cominciarono a sostenersi in “quello sguardo”, l’una il ponte dell’altra.
Caro Gianluca,
i tuoi versi sono intensi. Grazie!
…bella lirica, Kjane!
Carissimo Professor La Porta,
Come non detto. Ho appena verificato che il mio piccolo intervento c’ è ancora. Deve essersi trattato di un disguido tecnico momentaneo.
La saluto affettuosissimamente e naturalmente attendo Sua risposta.
Caro Professore e caro Blog volevo farvi gli auguri di Buona Pasqua..splendide anime..”di cioccolata”
Auguri “di cioccolata” anche a te, cara Amalia!
Carissimo Professor La Porta, le auguro di trascorrere una Pasqua piena di gioia…
Buona Pasqua! Auguri di serenità e speranza.
Per una Pasqua di Pace per Tutti
– non mangio cuccioli a Pasqua
e neppure il resto dell’anno –
agnelli, capretti, vitelli, maialini da latte, …ecc: ringraziano.
Grazie, cara Luisa, buona Pasqua anche a te, di CUORE (neanche io)!
Grazie, caro Luigi. Buona Pasqua anche a te (dammi del tu). A presto!
carissimo direttore,
desidero semplicemente fare i miei migliori auguri di buona pasqua a te e a tutti i conviviali di questo sano cenacolo. naturalmente esteso a tutti i componenti del tuo staff di rai notte, anima e di amore e psiche. auguri dal profondo del cuore. calorosamente, fortunato
Caro Gabriele , ti auguro una autentica E INFINITA RINASCITA!
Ancora COSE SPARSE….di me……chissà anche di voi!
APRILE
Scandaglio a nudo
paure
riflessi d’ un vissuto
inesplorato
iconografia sequenziale
d’istanti
segmenti di ricordi
cristallizzati
ma le tempie del mare
balenano
mia madre
in dissolvenza
i tratti del suo viso
l’ancora
della sua fermezza
Nel margine in frantumi
d’un silenzio
assaporo
il pane caldo
delle mie mestizie
Intanto mi fiorisce dentro
Aprile
Caro Gabriele, ti riporto le parole che la bambina di un mio amico ha pronunciato davanti alla maestra dell’asilo, dopo l’ennesimo tentativo di farle mengiare della carne:
“Gli animali sono miei amici ed io non mangio gli amici!”
Buona Pasqua a tutti, Amici!
Con affetto.
Buona Pasqua a te, cara Valeria!
Grazie cara Maria! E’ molto bella e tu sei davvero molto brava! Un abbraccio!
Grazie, buona Pasqua anche a te, caro Fortunato!
Sai Gabriele (sono felicissimo di cogliere l’ opportunità di darti del tu!), anch’ io ho un “demone” dentro che mi “assilla” con le sue parole. Le ultime voglio condividerle con te affinchè tu possa aiutarmi a decifrarle. Eccole:
Ora che il tuo spirito è un bonsai è naturale ch’ esso avverta l’ inadeguatezza della propria linfa rispetto le quote che s’ è prefissato di raggiungere. Ma se riuscirai, restituendolo al Mondo, a risarcirlo della sua Natura di gigante, non ci sarà nè luogo che potrà contenere la sua crescita nè vastità, dentro o fuori l’ Universo, ch’ esso avrà da temere.
Confido in una tua risposta…
P.s: l’ hai letta la mia “Celeusma Ostinato”????
Gabriele, in tema di aforismi ecco il mio “Yorik, il Principe dei Buffoni”:
Questa volta hai esagerato, Principe dei Buffoni! Gli hai infilato un dito nell’ occhio, stavolta! Hai voluto indugiare troppo a lungo su questa tela e così l’ hai bucata. Hai voluto calzare alle dita unghiacce sudice di vernice e con i tuoi pennellacci raffermi danzare sul piceo velluto, sulla maschera della Vergin Vedova e così l’ hai bucata, anche quella. Adesso, Buffone, guardala la Luce! Guarda come seguita a zampillar dall’ arcobaleno che hai dipinto al fulgore di un cerino smangiucchiato! Diradate le ultime piccole nubi sai che non potrà più dissetarsi con le tue lacrime, la luce. Non più ora che il Gigante di Legna ride a crepapelle mentre il suo cuore ed il suo corpo bruciano.
Gent/mo Prof. La Porta è meraviglioso sapere che c’è ancora chi crede nella Poesia e la inneggia in un valido programma, come merita..E’ Un salotto che trovo molto interessante e mi accoglie con interessanti momenti ove la cultura primeggia senza essere tediosa finalmente…Io sono una poetessa siciliana che sta dedicando tutta la sua vita a proporre la poesia alla maniera di Prèvert e dii Buttitta, con spettacoli ove la gente affluisce onorando la poesia!!!Sarei felice di poter avere un contatto con lei per parlare di questo mio modo innovativo di divulgare la Poesia.per questo ho ricevuto il recente premio ” ERCOLE PATTI” con la menzione di rendere fruibile la poesia con le altre forme d’arte…In attesa di ricevere un suo contatto Professore concludo con le parole , che faccio mie del grande Garcia Lorca: La Poesia non cerca seguaci ma …AMANTI!
Amaranto
(piccolo elogio del microcosmo)
Sono gelsi
le lacrime negre
che stillan dai trionfi
di Plutonia.
Oasi alate che volan
con piume di cicogna,
di qua del moccio
d’ una pennellata,
sui comignoli dei formicai
e comete sparse cadon
dentro ai nidi di maggio,
maturi, mai spenti,
accoccolati in stagnicelli
d’ amaranto:
a zuccherar della terra
e del cielo
tutti quanti gli sbiaditi intarsi.
caro direttore,
di tanto in tanto torno a rileggere nel suo blog i suoi interventi e le sue riflessioni. ma anche quelle che attraverso questo spazio generoso possono esprimersi. fra tutti coloro che le scrivono ho riletto la lettera che l’invio barbara La Porta, il 29 ott del 2008 alle ore 04 e 31 p.m.. non so perché ma l’ho riletta e riletta ancora. è di una delicatezza e sensibiltà unica.
vorrei che giungesse a barbara il mio grazie. tutto qua.
fortunato
Caro Fortunato,
sono sicuro che le giungerà il soffio della tua Anima delicata… Grazie a te!
Grazie, Luigi, di quest’incanto di delicatezza…
Cara Maria Grazia,
mi scriva a anima@rai.it! Grazie
Gabriele, per te l’ ennesimo brandello della mia Metafisica. Leggilo, te ne prego…
<>
Li odi i rintocchi? è giunta quella che da tempo, o meglio, quello che dal Tempo non ci si attendeva, quello che mai si pensava potesse valicarlo e giungere fin qua.
Eppure la Madre ci chiama tutti a sederle sulle ginocchia, a sedere alla stessa tavola.
E’ giunta! è giunta! La Mezza Cosmica è giunta! Ed io ve la annuncio.
Ma badate, non l’ Ora bensì il Dominio della Sabbia sul Pianto, il Dominio del Nettare su Ebe, dell’ Io sul Dominio stesso.
E’ giunto, a voi lo dico, il Dominio Supremo ed Assoluto del Pensiero sul Pensatore.
Come mai si mostrarono, ecco Serafini e Luciferi sedere alla stessa tavola mentre mangiano lo stesso Pane e bevono lo stesso Sidro.
Sopravvivere è Male Assoluto e cioè Amare. Se esitesse l’ Ambrosia … forse soltanto allora il Bene sarebbe Verità.
La Morte dell’ Amore, finalmente! anche se andava estirpato prima dal Male (come se non bastasse tanta sofferenza!).
Ma occorreva il letal nettare purpureo, il sangue dell’ unico Dio che vinse la propria Mortalità e si spense nel Bene, in quel tanto di Male che senza Amore è Bene.
Occorreva tal veleno alle mie frecce perché divenissero capaci di uccidere, perché divenissero mortali.
Antheros: il Dio tradito e sbeffeggiato. Da chi? Dall’ Amore, dall’ Amore senza il quale il Male è meno Male, assai meno devastante.
L’ Amore, insomma, come Oltre-Male: pioggia di carbone dal cielo su un fiume di lava in piena.
L’ Amore senza il quale il Male sarebbe perfino sopportabile agli uomini.
Invece l’ Inferno: il parto di Venere dove soltanto Antheros non brucia più, perché l’ ha spento.
Ora, per Lui, soltanto il Male e nient’ altro … per fortuna.
(di Luigi Roscigno)
Si intitola Il Dio che si spense nel Bene.
Per te, caro Gabriele:
“Il Sorriso Dimenticato”
I purpurei sepali natii
tornano a schiudersi a te,
Sorriso Dimenticato.
Timido gemello vetraio
che soffiasti boccioli di opale
lontano dallo scemato mio fuoco
e che oggi fai ritorno
alla nuda e sconfinata piana.
Avendo passato fienili inaurati,
danzato su acini d’ agresta,
avendo bevuto da pozze di luce.
Non prima che il cuore
divenisse flabello di piume e d’ oro,
saresti tornato.
Non prima che atolli e specchi
si ammantassero di piombo e fuliggine,
avresti nuovamente disfatto
il candido giaciglio dell’ infanzia,
lì dove sogni
all’ ombra di rosse lenzuola stracciate
e nudo non ti sottrai
al giovane guardo rimembrante.
Eccolo, Sorriso Ritrovato,
ripiegare in frantumi
d’ innanzi la tua acerba dolcezza,
il torbido riverbero.
Grazie, caro Luigi!
Molto sentite le tue riflessioni, caro Luigi!
Ne sono onoratissimo e felicissimo … Grazie, Gabriele, grazie!
Grazie a te, caro Luigi!
Caro Nicola,
presto ti farò sapere (scusami). Con affetto. A presto!
Caro Professore, ho scoperto casualmente una notte la sua trasmissione “Inconscio e Magia-Psiche” e sono rimasta incantata. In un mondo televisivo (e non solo televisivo) dove la maggior parte delle persone urla facendo dell’inutile pettegolezzo, ecco finalmente qualcosa di straordinario, una trasmissione dove cultura e meditazione si fondono con grande gusto (e con semplicità) in un contesto di pace, eleganza e tranquillità. E mi si è aperto il cuore! Grazie.
(Provvedo subito ad inserire il link di questo blog nel mio!)
L’ ennesimo stralcio della mia Metafisica. Per te, caro Gabriele…
Metabolismo dell’ Anima.
Lo “scambio” (μεταβολή) tra Anima e Elemento è un processo perpetuo che non subisce fasi di impasse.
Da ciò scaturiscono domande fondamentali. Eccole:
Quanta Anima è nell’ Elemento?
Quanto Elemento è nell’ Anima?
Le correggo. Non “quanta” o “quanto”, bensì “vi è”. Eccole, infine, sapientemente formulate:
Vi è Anima nell’ Elemento?
Vi è Elemento nell’ Anima?
La risposta è una, per entrambe. Eccola:
Vi è il divenire Anima.
Risponde? Apparentemente no. Perché possa rispondere dobbiamo, in quanto uomini, avvalerci della nostra facoltà più grande, quella che ci distingue da ogni altro essere: l’Immaginazione.
L’Immaginazione, infatti, consente all’ uomo di “viaggiare oltre il limite fisico della Luce”, “esplorare visioni nuove”, “trarne una risposta”. Essa è l’ unico “mezzo di trasloco” che possediamo, “veloce” abbastanza (in quanto non viaggia nel Tempo, bensì attraverso le Cose “imbozzimate” di Identità) da permetterci di porci al di là dell’Universo Meccanico che già conosciamo.
Ma dicevamo:
Vi è il divenire Anima.
L’Anima è un “traboccare”. Non a caso era “vista” dai latini (grazie all’Immaginazione genitrice di visioni) come alito.
L’Anima è “espulsione”. Impossibile da imprigionare entro il corpo, al pari del respiro.
L’Anima è “emanazione d’Anima”. Viceversa sarebbe il Nulla, l’Impasse, il Non-Essere.
Produciamo Anima.
L’Elemento “metabolizzato” (dall’ Anima) è Anima. Non si tratta di uno scambio di Identità, bensì di un autentico processo “meta-fisico di scambio”. L’Elemento col suo “portato materico” mantiene in vita il corpo ed “educa l’Anima al Vitale” (incide una tabula che viceversa sarebbe destinata a rimanere “rasa”, una “x” primigenia, purissima ma pur sempre “vuota”). Quello che fa l’Anima, dopo che l’Elemento è stato interiorizzato è “fondersi Ad Esso” (ecco Eros!):
L’Elementare si “anima”.
Obbedendo a tale Sua natura, perpetuando tale condotta, l’Anima rivela le Sue facoltà fondamentali:
“Avanzare” alla mortalità.
Tramandare all’Universo dell’Essere la sua Identità.
Avendo tratto dall’Elementare la propria Identità (essendo rimasta “incisa” da Esso), l’ Anima s’ è infusa in Esso.
Neppure l’ avvento della “scomposizione materica” (la morte) pone fine allo scambio tra Anima ed Elemento che diviene, ora, “infinitesimale”.
Carissimo Gabriele, ti prego di ascoltare questa poesia al seguente indirizzo:
http://www.youtube.com/user/Zanobi27?feature=mhw5
Cara Maria Grazia,
le sue parole mi sono veramente gradite, soprattutto in questo momento. Grazie e a presto!
(Purtroppo la trasmissione Inconscio e Magia – Psiche terminerà con molta probabilità a maggio… poiché io vado in pensione)
Grazie Luigi,
bella! Davvero suggestiva e profonda… A presto!
Salve Gabriele!
Poco fa la vedevo in TV mentre presentava un libro per le vie di Bari. Volevo ringraziarla per aver dato un’occasione in più alla mia città di essere vista per com’è. L’avete ritratta alle vostre spalle così come molti di noi la sentono nel loro cuore…e il suo sapore, i suoi colori…sono ineffabili… E’ contenitore d’umanità così diversa e varia, dove l’analfabeta e il dottore passeggiano insieme parlando di limoni freschi o pesce, dove il delinquentello della città vecchia è un ingenuo “ragazzo di vita”, dove gli studenti hanno sfilato e manifestato con ardore per salvare quegli ultimi loro diritti…ma nessuno ne ha parlato, perché non si è ammazzato nessuno, non si è dato fuoco a nulla. Un paese dove si convive con gli stranieri…e non ci spedizioni punitive ai loro danni… Dove le nonne sono ancora nonne e non bambolone da tv. Tutto il bene, tutto il male che resta è lo stesso che si ritrova sempre uguale in tutta Italia.
Mi perdoni l’apologia…è lo sguardo già nostalgico di chi dovrà lasciare il posto ove il suo “corpo fanciulletto giacque” ….perché la laurea non basta, la cultura in questa Italia non nobilita l’uomo né la donna…e il lavoro ahimè…neanche.
Questo è l’unico atto che ora, la mia Anima, vede triste dal loggione.
Saluti cari, come quelli di Euridice ad Orfeo.
Caro Nicola,
non l’ho ancora visto. Perdono.
Per Egidio e Simona ed Elena,
tra pochi giorni il professore, se è ancora così, lascerà la Rai. Non so se voi continuerete a collaborare con lui. Non sono “quella” delle dediche e dei complimenti, però, ci tenevo a salutarVi tutti e tre nel caso in cui le strade si dividano e ad augurarVi ogni bene. E’ stato bello quel pomeriggio piovoso a Campo’ de Fiori. Che bel ricordo.
Baci da Marinariannachiara, Bimbole! Il massimo, però, è “Triade Botticelliana di emanazione interiorizzazione donazione” e/o “Una delle incarnazioni di Iside” e/o “L’archetipo del femminile in terra”… Ma è stato tutto vero o me lo sono sognato? Ma forse è un po’ la stessa cosa, come per Inconscio e Magia, o no?, e come per La Penisola Incantata.
Benedizioni.
Cara Marina,
forse non immagini l’enorme quantità di commenti che arrivano e la difficoltà di riuscire a rispondere a tutti nel minor tempo possibile. Stai tranquilla perché verranno tutti pubblicati. Un po’ di pazienza. Baci baci e a presto!
I tuoi infiniti volti.
Mi piace
sfogliare le pagine
del tempo
e scoprire i volti
che hai avuto nella vita.
Vedere il tuo sguardo
rimanere intatto
giorno dopo giorno.
Nessuno sa che nel cielo
ogni notte una stella si spegne.
Nessuno sospetta che l’alba,
col tempo, sia simile a un tramonto.
Silvano Agosti, nel ventre pigro della notte, ed.l’immagine
E’ vero, verissimo, caro Nicola! Grazie. Con affetto!
Bellissima, caro Nicola!
Gentile Luigi,
le tue parole sono dei fiori che possono e che devono sbocciare interiormente, nella Psiche… vedrai, improvvisamente si schiuderanno e ne coglierai l’essenza…
Gabriele, mi fai felicissimo. Davvero. Le tue parole, mi fanno felicissimo. Per me, la tua considerazione è un dono grandissimo. Grazie… grazie di cuore.
Sapevo che avresti capito… sei più che intelligente. Parlare con te, anche se brevemente, è appagante e poi, permettimelo, tu possiedi un dono divino… sei capace di ispirare, come un veggente, di ispirare.
Grazie per quel che sei…
Caro Luigi,
grazie, troppo buono, grazie di cuore a te. A presto!
caro gabriele, ho sentito alcuni amici che oggi hai parlato di psicoballet. ti sarei grato se mi v olessi interpellare in quanto questo metodo riabilitativo nato a cuba in la havana con la dottssa georgina farinas è stato affidata al sottoscritto la filiale per applicarlo in italia, cosa che già sto facendo. spero di ssre cosultato.
ti saluto, dr silvio gualano neuropasichiatra infantile in foggia.
Caro Gabriele,
sono contenta che il blog sia in fioritura, che tante persone si riconoscano nel tuo linguaggio, come, per altro, è capitato a me. E’ una circostanza bellissima in questo mondo…che ci ignora, delude ma che ci giudica, continuamente.
Personalmente, mi diverto tantissimo a scrivere qui, a volte rido da sola mentre lo faccio, un vero spasso. C’è profondità e leggerezza in te. Quindi, non fa niente se tanti commenti non sono stati pubblicati, in fondo, anche se è importantissimo essere percepiti, i mei scritti il loro effetto benefico lo hanno avuto innanzitutto su di me e, probabilmente, la mia immensa vanità è durissima a morire.
Riguardo alla pazienza, però, non so. Non è la prima volta che mi dici d’esser più paziente?! Per prima cosa, mi dispiace se ti ho dato l’impressione di non esserlo, se sono stata intemperante per i tuoi gusti: vedrai, ciò non accadrà mai più…anche se questa forzatura di dimostrare a me stessa quanto ancora io possa esser paziente dovesse essere superfluo ed anche se tutta questa virtù dimostrata nei rapporti dovesse significare perdere un po’ di spontaneità…. E, infine, se l’impressione che do è di non esser paziente, allora, cercherò di esserlo ancora di più, sempre che per un essere umano ciò sia veramnte possibile…e speriamo che il tentare di fare ulteriori passi avanti da parte mia in questa direzione, otre ad essere nelle mie possibilità, non venga considerato, in un altrove, una sorta di orgogliosa vanitosa superbia.
D’altronde, oltre ad avere qualche dubbio sulla mia impazienza, posso tranquillamente affermare che la vita è stata e continua ad essere molto severa con me e, evidentemente, per le nostre credenze, ciò è una Giusta Necessità.
Un abbaccio fraterno.
Marina
ps: mi sa che ci sono rimasta male!
Mia cara Bimbola,
ma ti pare che io penso che tu sia impaziente? Anzi, penso il contrario, la pazienza era rivolta a me, la lentezza nel rispondere dipende infatti dai miei numerosi impegni. Questo, come sai, e’ un momento un po’ particolare per me… Non era assolutamente mia intenzione farti rimanere male…ma ti pare? Proprio te che sei indispensabile. E anzi il tuo sostegno mi e’ davvero di conforto, non sai quanto!
ABBRABBACI!
Carissima Marina,
le tue parole ci riempiono di gioia, di conforto e di commozione. Anche per noi e’ stato davvero bello conoscerti e speriamo di poterci incontare ancora qualunque saranno le nostre future strade. Il Professore dice sempre che le anime affini tendono a raggrupparsi… quindi ci rivedremo sicuramente!
Un abbraccio da parte di tutti e tre! Con affetto
Caro Gabriele,
pensa che, stamattina, ho avuto per un attimo un flash su di te…e poi ho capito il nesso.
Un bacio…sono una ipersensibile ma, in fondo, mi salvano ironia ed umorismo ed il mio carattere che mi tiene nascoste tante cose, permettendomi di andare avanti.
Carissimi conoscervi significherebbe per me oltrepassare la POESIA!
Grazie
“Discendere”
Attraverso te,
accoccolato dentro te,
mi nutro, Amore.
Abisso.
Perché?
Sono nulla,
ancora nulla.
Eppure imparo.
Presto sarò del Mondo,
anch’io del Mondo.
Disgiunto
dalla galassia che fosti,
dall’Universo d’acqua
che m’offristi.
Schiuderà,
il bozzolo d’ ambrosia.
Avrò un destino,
presto ne avrò uno.
Sarò mortale,
anch’io mortale.
Allora dovrò dar prova,
farfalla senza ali,
del volo che appresi.
Quello per il quale
ti chiamai mamma
e tu mi rispondesti
Amore.
Luigi Roscigno
“Sulle Ali dell’Eco”
(dal Remoto al Trascorso)
Su quell’edera si vuota
la mia brocca,
tra quell’edera fa briciole
la mia reggia,
per quell’edera muoion
le pergole del mio giardino.
Esistere a questa ragna
e non saper respirar che Luce.
Forse non ne ho voglia,
forse sto bene nella matassa
come un dedalo inestricabile
nell’ arida gola del Mondo.
Ma a che porta potrò bussare
se resto?
E che occhi bagnare di lacrime?
Sono perduto! Dico a voi!
Sono perduto!
Terribile dar l’Oro per giacer
con la memoria.
All’incauto razzolar lui s’acchiocciola
e s’acchiocciola finchè non scompare
nella sua calumella
assieme al corallo
che beve dal pozzo del pianto
e da quello del riso
che ramifica e sale di grazia
quando si è tristi, felici, vivi.
Riaverlo sarebbe accecarsi
un’ultima volta.
Ma l’Oro resta nella conchiglia,
nè balsamo nè cera,
rifugio, forse, in cui acchiocciolarsi
col fragile ultimo palpito
della mortalità.
Luigi Roscigno
Davvero molto bella, caro Luigi!
Un bacio a te, mia cara Bimbola!
Grazie Luigi…dei doni che mi/ci fai!
Gabriele, ho inviato (via email) una liberatoria estesa a ciascuna delle poesie che fino ad oggi ho condiviso con tutti voi… Sai, non ci sarebbe emozione più grande per me, che “sentir dipingere” dal “calore infinitamente umano” della tua voce la “storia” che è ciascuna delle mie “creature”. Sarebbe magnifico. Un abbraccio grandissimo.
Che bello!E’ la prima volta che capito in questa parte del blog, è stupenda è l anima del blog! E’ un isola felice piena di tesori come voi, persone piene d amore pronte a elargire perle a chi ha la fortuna di leggervi…grazie
E’ un piccolo angolo di paradiso in Terra, molto accogliente e sopratutto prezioso perchè posti così sono sempre più rari.
Ho scoperto La trasmissione inconscio e magia una notte per caso, in un momento particolare della mia vita in cui avevo bisogno di nutrimento per l’ anima ed ora mi ritrovo sazia!( proprio una bella mangiata).
Il prof. Gabriele La Porta è un formidabile nocchiero che da sponda a sponda, attraverso, il fiume ti accompagna dentro l anima, nel sogno e nell’ onirico; è un viaggio straordinario!
Questa trasmissione entra in punta di piedi alle porte del cuore per poi gettare radici profonde.
A causa degli impegni giornalieri, non riesco sempre a seguirla( vista l ora tarda), ma grazie a youtube non ne perdo nemmeno una puntata.
Intanto che ci sono vorrei proporre una cosa:
◤◥◢◣◥◣◤◥◢◣◥◣ ⃝ ◤◥◢◣◥◣◤◥◢◣◥◣ ⃝ ◤◥◢◣
FACCIAMO UNA PETIZIONE ( CON TUTTE LE NOSTRE FIRME) E
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MANDIAMOLA ALLA RAI PER CHIEDERE IL RINNOVAMENTO DEL
━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
CONTRATTO AL PROF. GABRIELE LA PORTA
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VALE LA PENA TENTARE ANCHE SE ORMAI SEMBRA TUTTO DECISO
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SE SERVE PER FAR PRIMA SI PUò USARE ANCHE FACEBOOK….
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NON SO , SAREBBE BELLO ORGANIZZARSI IN QUALSIASI MODO
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FARLO..
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….ASPETTO PREZIOSI SUGGERIMENTI O IDEE DA TUTTI VOI !! MI
━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
RACCOMANDO!!
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◤◥◢◣◥◣◤◥◢◣◥◣ ⃝ ◤◥◢◣◥◣◤◥◢◣◥◣ ⃝ ◤◥◢◣
Nel frattempo e comunque ringrazio tutti voi per le vostre belle parole di questo blog, il prof. Gabriele La Porta e la sua adorabile trasmissione…
saluti a tutti : )
Caro Luigi,
grazie. Un abbraccio grandissimo anche a te!
Caro Gabriele, mentre in questi giorni ho a che fa con il troppo razionalismo e la disarmante aridità interiore/esteriore delle persone che conosco o che incontro, all’opposto mi ritrovo a leggere e interessarmi a Plotino, sull’anima di Hillman, su i temi dell’anima, Afrodite, la bellezza, ecc. cui ho preso spunto dalla tua trasmissione o a libri che consigli, cose che gratificano molto la mia anima e che mi portano a capire molte cose che cercavo da molto tempo ma che non le avevo mai trovate. Ma che sono totalmente estranee al mio ambiente.
mentre mi sembra che la gente che conosco io non capisca niente di tutte quelle cose positive.
Che certe volte mi portano allo sgomento per la troppa aridità.
Così ieri mi sei ritornato in mente quando hai letto la mia poesia nella trasmissione, poiché ha gratificato molto la mia anima. Così la mia anima ha provato un sentimento d’affetto per te.
“Io credo nel Sole anche quando non brilla.
Io credo nell’Amore anche quando non lo sento.
Io credo in Dio anche quando tace”
– Preghiera ebraica scritta sul muro di una cantina di Colonia durante la seconda guerra mondiale
E’ una poesia che ho sempre adorato, poi quando ho anche letto in che circostanza era stata scritta l ho amata ancora di più.
Pensare di scrivere parole così dolci e piene d’ amore in un momento tanto crudele e oscuro è la riprova che tutto quello in cui credo è molto più che vero, ma reale!!!
Si perchè queste poche righe della poesia riassumono pienamente e completamente il tutto pensiero e la filosofia che ho della vita.
Là dove c’ è buio e paura
c’ è sempre una mano amica
pronta a sostenerti
Questo è solo l’ inizio del pensiero ,dietro c’è molto ma molto di più e penso che la poesia faccia ben intendere quell’ oltre..( che a parole non si riesce tanto a dire) …un oceano d’ amore…
So solo che quando ho letto questa preghiera ebraica mi sono illuminata dentro e ho provato tanta gioia.
buona giornata a tutti, saluti.
Io ci sto, cara Anna!!! Non mi rassegno all’idea di assistere alla “sparizione” della più bella trasmissione che la tv abbia mai trasmesso. Non in questo modo…
Il nostro amato Gabriele ha ancora tanto da regalarci. Non può andare in pensione…
Caro Gabriele, ecco il testo di Celeusma Ostinato che già ascoltasti. Ovviamente, anche per questa lirica concedo ad Inconscio e Magia la liberatoria a titolo gratuito per la lettura.
Un abbraccio superimmenso…
Celeusma Ostinato
Alle fronde dell’ incubo,
nell’algido anfratto,
nereggia il frutto
che il pianto tornisce.
Esalan dal pozzo
carezze di madre;
sussurra il cipresso
parole di padre.
Cade la grandine,
picchia alle lapidi,
s’ostina,
i morti non apron.
Dei vivi ricordi
denuda le tombe,
s’ infuria,
inghiotte ogni lacrima.
Ribolle nel fango
tra petali d’anima,
dimoia,
la terra non s’apre.
Alle fronde dell’ incubo,
nell’algido anfratto,
nereggia il frutto
che il pianto tornisce.
Grazie di tutto, caro Luigi!
Molto spesso siamo impotenti ma… voglio solo che tu sappia che qualunque cosa faccia avrai sempre un posto di riguardo nel mio cuore…
Sei una grande anima, una grande persona…
Grazie, Gabriele, grazie…
Grazie a te, caro Luigi, troppo buono!
Sono del tuo stesso parere, caro Luigi, le persone e le trasmissioni di valore come questa, trovano sempre meno spazio nella società di oggi, ma per fortuna non sono tutti così!!!
Da piccolo ti dicono: Smettila di piangere! Impara a controllare le emozioni! Non ascoltare…Lasciale libere, e un giorno potrai regalare sorrisi.
Caro Gabriele,
ti ho appena mandato una mail con allegata una mia canzone
Sarei contento di ricevere un tuo parere.
E’ invisiibilmente dedicata a Paolo Portoghesi.
Un abbraccio
Cara Anna,
grazie, ma state fermi. Nessuno mi caccia. Vado in pensione…
Cara Rita,
che bello avvertire il Tuo Amore per la “tua” citta’.
(Professore Gabriele, io cerco di non pensarci… Niente date… Lei sa quanto mi mancherà non vederla, sa anche che a volte non riesco a trovare le parole per esprimere le mie emozioni perchè vorrei che rimanessero con me a darmi calore. Voglio dire che… tanto sarà quì tutti i giorni; io mi eserciterò ad immaginarla tutti i giorni e tutti i giorni che sarò su questo blog proverò, come lei mi ha sempre consigliato, a “sentirmi”. Ma non ricorderò le date: quando sarà arrivato il momento lo “sentirò”… Ma arriverò impreparata: non voglio aspettare un momento triste. Non so più aspettare. Vorrei poter aspettare un momento lieto. Spero di poterla conoscere di persona.)
Con affetto.
Caro Professore,lei non andrà in pensione,lei inizierà una nuova fase della esistenza. E’ alle soglie di una nuova primavera.
Cara Amalia,
grazie. Me lo auguro. Continueremo comunque a vederci su questo Blog. A presto!
Non si preoccupi…non faremo niente. Invece voglio
complimentarmi
per la sua adorabile trasmissione che per tre anni ci ha deliziato
e ci ha fatto sognare, portandoci in mondi sconosciuti dove
ognuno di noi ha potuto volare fra le terre del proprio inconscio.
Ha risvegliato anime dormienti e in qualche anfratto ha portato una
fiamma dove prima si era completamenti ciechi.
E’ stata proprio una bella trasmissione e lei ha fatto un ottimo
lavoro!!
Sono sicura che un lavoro così bello non finirà solo perchè
si spegnerà la telecamera, ma troverà un altro sbocco, magari
ancora più bello. Sa come si dice si chiude una porta ma si apre
un portone..
Qualsiasi cosa farà, iniziativa o idea la comunichi sarò felice
essere partecipe anche di questa nuova avventura!
Un saluto grande
Egregio sig. La Porta
Le invio i primi resoconti del mio viaggio intrapreso fino ad ora e semplicemente unico nella mente dei malati di mente.
Infatti lavoro come operatore socio-sanitario in quel di Verona (area disabilità e psichiatria).
Che c’entra questo con l’amore? ( argomento predominante di questo blog )
Le cito un passo del vangelo di Giovanni (9,1-7):
Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Gesù rispose: «Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.
E’ più chiaro adesso?
Per me sì e le spigo il perchè: Gesù, anche se la chiesa ha sempre fatto e continua a fare di tutto per annullare questo concetto, è AMORE.
A scanso di equivoci e in due parole egli ci ha spiegato che un handicap non è una diversità ma una differenza rispetto alla cosidetta “normalità” creata da Dio.
Spero che abbia la compiacenza di pubblicare questi scritti che forse, in un prossimo futuro, andranno a far parte del mio primo romanzo.
Predilizione per i bambini, i liquidi e l’anatomia
L’intero corpo fugge dalla bocca che urla.
Come attraverso un imbuto il corpo fugge dalla bocca tonda della nutrice.
Suggerisco inoltre che oltre all’urlo c’è il sorriso, al quale, a quanto pare, non ho potuto accedere.
Come poeta preferisco descrivere la testa e non il volto. Sono due cose diametralmente opposte, poiché il volto è un’organizzazione di fasci e di nervi (denominata anche ectoscheletro) che riveste la testa, mentre quest’ultima è un’appendice del corpo, benché ne sia il pinnacolo.
Ciò non significa che la testa manchi di spirito, ma si tratta di uno spirito che è corpo o spirito animale, uno spirito maiale, caprino – cane – pipistrello…
Come poeta inseguo dunque un progetto molto ambizioso e di vitale importanza per la mia opera: disfare il volto per ritrovare la testa sotto il volto.
Ma non divaghiamo troppo…
Sono ahimè convinto che in un prossimo futuro cazzo e fica diventeranno un serio problema sanitario, capace di mettere a repentaglio la nostra vita (non sarebbe la prima volta, basta pensare alla sifilide o all’AIDS).
A questo punto la fantasia rivendicherebbe l’impulso sessuale come qualcosa di suo, un’eredità completamente divincolata da ogni determinazione biologica.
Come sempre accade quando si parla di eredità, spunterebbero come funghi un sacco di nuovi amici pronti ad aiutare a spenderla.
Una volta, durante il servizio civile, una malata di mente mi parlò di sua madre, una vecchia puttana, del genere dickensiano.
Quest’ultima era solita vestire la figlioletta con un costume da regina d’Inghilterra, completo di cappellino e di ombrello per il sole.
La malata di mente mi confessò che era sempre presente quando si presentavano i clienti ed io stavo quasi per vomitare, convinto che quei personaggi tetri di mezza età la coinvolgessero nei loro rapporti sessuali con la madre. Ma mi assicurò, si fa per dire, che era tutto a posto: durante la prestazione sessuale della madre ella si limitava a guardare.
Questo succedeva in un Paese che si dice Cristiano.
Per quanto mi riguarda, delle crocifissioni ciò che interessa di più è la discesa, la testa rivolta verso il basso che rivela la carne.
La carne macellata non è carne morta, essa ha conservato, oltre alle proteine, tutte le sofferenze e ai miei occhi assume i colori della carne viva.
Mondo selvaggio
Le donne che lavorano sono spesso le migliori e si adattano con naturalezza.
Con una di loro ho amoreggiato nei momenti di riposo;
all’inizio non sembrava molto diversa da una scimmia, ma poi, grazie al mio spirito di osservazione, ho capito che era viva e reale come me e mi sono innamorato.
Io vi ho parlato del mio lavoro come operatore socio sanitario in una comunità di pazienti psichiatrici,
ma non vi ho detto proprio tutto.
Oltre al fallimento di questa relazione clandestina e tutto il resto, ho avuto una strana reazione.
Lo squallore, lo stress del lavoro…
Invece di buttarmi nell’alcol come al solito, ho avuto un esaurimento nervoso.
C’è qualcosa che non va, cari lettori…
Di questi tempi la gente si comporta in modo sempre più sfrenato.
Le persone continuano ad essere selvagge come sempre, forse ancora di più.
Sembrano normali ma fanno pazzie.
Sesso e morte si mescolano in un unico impulso inscindibile.
Il rischio alimenta le sensazioni, le sensazioni rendono il rischio tollerabile.
Stiamo andando verso qualcosa che forse faremmo meglio a evitare.
Ma veniamo al dunque: essendomi trovato a dovermi difendere da accuse assurde e incomprensibili di molestie da parte della mia collega, con la quale mi sono intrattenuto, ahimè, durante l’orario di lavoro, mi sono visto costretto a rivelare la verità davanti ai grandi capi e a dimostrare che c’è stato un rapporto consenziente e prolungato da parte di entrambi.
Naturalmente ho perso il lavoro.
Da oggi sono disoccupato e mi sembra che ci siano molte cose da dimenticare e molte da non fare.
Muovo le braccia come uno spaventapasseri nel vento ma non serve perchè il mondo mi ha tradito un’alta volta.
Siamo cazzi e fiche di disperazione
Organi sessuali germogliano un po’ ovunque, buchi del culo che schizzano, si aprono per espellere e poi si richiudono. L’intero organismo muta colore e consistenza con adattamenti che derivano dalla medesima matrice alla frazione di un secondo.
In parole povere, un corpo senza organi non è privo di organi, manca solo di organismo, ovvero dell’organizzazione di organi.
Invece di una bocca e di un buco del culo che rischiano entrambi di corrompersi, perché non avere un solo orifizio polifunzionale per mangiare ed espellere nella fogna? Potremmo tappare bocca e naso e praticare un foro per l’aria direttamente nei polmoni, così come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio.
I disegni dei malati di mente sono emblematici e ci permettono di entrare più in profondità dentro le nostre nozioni ingenue sulla realtà. Dentro di noi agiscono potenti filtri che sopprimono le percezioni. Quando, come nel caso dei malati di mente, questi meccanismi sono aggirati, abbiamo delle rivelazioni veramente sorprendenti.
Un po’ di tempo fa, quando ancora lavoravo in una comunità di malati di mente come operatore, vidi una paziente (li chiamano così perché hanno molta pazienza) aiutare a servire il tè del pomeriggio. Quando una dozzina di tazze furono sistemate su una grande tavola ordinata, la paziente fissò il liquido ancora in assestamento, poi fece un passo in avanti e rovesciò la tazza che aveva in mano.
Il liquido fumante si sparse per tutto il tavolo e una mia collega chiese : “Perché hai combinato questo casino?”. La paziente, senza scomporsi, rispose: “Me l’ha ordinato Gesù”.
Aveva certamente ragione e mi piace pensare che ciò che l’ha spinta, oltre alla volontà divina, fosse il senso dell’intollerabile contrasto tra l’indefinita malleabilità del liquido che reggeva in mano e l’infinità rigidità del tavolo.
Da ciò si può dedurre che il suo cervello malato e quindi privo di dispositivi filtranti, aveva intuito un modo semplice e originale per annullare questo contrasto.
Tutti i pazzi sembrano rivelare per un istante le formule segrete del mondo che ci circonda e che noi non abbiamo compreso. Infatti l’uomo odierno è diventato il peggior nemico di se stesso e la donna una puttana che indossa un vestito cucito con fogli da cinque euro al funerale della speranza e dell’amore.
Rocco Bonelli
Finalmente sciolto da quanto dovuto alla società caro Gabriele,, si apre oggi un vasto orizzonte libero per te, ti auguro che la tua Anima possa farvi sbocciare il più rigoglioso giardino dei tuoi sogni dove noi continueremo a venire e seduti all’ombra di un grande albero potremo ancora dissetarci alle tue chiare visioni.
Tantissimi auguri di buon cammino, noi ti seguiamo.
Baci
Mi associo a quanti desiderano sottoscrivere petizione per riassunzione ( e contratto ex-novo) dello straordinario Prof.Gabriele La Porta in Rai-In ogni caso non possiamo essere egoisti..il suo libero genio sceglierà dove lo porterà il cuore..il flusso della sua coscienza inconscia..Tantissimi Auguri profondi e autentici gent.le Prof.
Michela da Bari
rocco bonelli,
“Come attraverso un imbuto il corpo fugge dalla bocca tonda della nutrice.”
separazione dalla madre/seno
mi ricorda Frida Kahlo/autoritratto con la balia
qui un video mi pare a 1,32 c’e la balia, forse non il più bello..lo sono tutti, Frida teneva anche un “diario pittorico” che si vede alla fine.
Qui invece Francis Bacon ossessionato anche lui come te dalla “carne”, ma anche da certe continue ripetizioni di un tema religioso un ritratto di velasquez che ripetè spesso.
l’urlo di Munch lo conoscerai già,
Come vedi non sei solo, devi solo trovare un mezzo di espressione.
Forza.Sei in gamba.
Però non mi scadere nel caricaturismo cerca di “vedere” il significativo in ogni persona che incontri.
La guerra è finita sai?
Caro/a MAP PINA, conosco Frida e Munch, l’altro non l’ho mai sentito nominare.
Non rispondo mai alle critiche, ma certamente ne tengo conto. Del resto gli scrittori vogliono essere letti anche dai loro peggiori nemici.
Ti dedico questi pezzi, buona eventuale lettura e grazie per l’attenzione.
Mi sento addosso il blues
Mi sono alzato stamattina camminando da uomo che si rattrista.
Sapete com’è…
Ho questo blues, di quelli che camminano.
Mi sono alzato stamattina e tutto quello che avevo era andato all’aria.
Beh, me ne vado stamattina se proprio devo.
Sono alla ricerca di un lavoro.
Mi sento maltrattato e non m’importa di morire.
Spero che mai vi prendano questi blues.
Io ho un incubo ricorrente:
Il fiume è più buio della merda cagata da satana.
Il traghettatore prende cinque euro per il viaggio e si allontana dalla riva.
Di tanto in tanto emergono facce morte dalla superficie, come pesci.
Poi si reimmergono nel buio senza sollevare un’onda.
Il traghettatore assomiglia ad un ritardato che ho conosciuto lavorando in comunità.
Accadde nella stanza della sorella, mi conifidò.
Si abbracciarono e sudati copularono come animali selvaggi.
Lei rimase in cinta, poi abortì.
Ma torniamo al mio incubo.
Ad un certo punto emerge dalle acque fangose un corpo globulare, una specie di ragno gigante dotato di inespressivi occhi verdi quasi interamente ricoperti dalla membrana sottile della palpebra.
Il ragno apre le fauci pelose e nere e la nostra barca vi si dirige dentro.
Il terribile alito della creatura ha la meglio su di me.
Riesco a vedere solo il buio.
La bocca del mostro si richiude alle mie spalle e mi ritrovo all’inferno.
Trasmissione
Quando sei debole quello che ti dà forza è lo spogliare le persone che temi di più di tutto il prestigio che sei ancora portato a conferigli.
Le loro azioni da quel momento non producono più quel panico voluttuoso che ti indebbolisce e ti fa perdere tempo e la loro commedia non è più utile alla tua crescita interiore di quella dell’ultimo dei maiali.
Questa è la convinzione che ho maturato, soprattutto dopo aver
collaborato con dei medici grondanti vermi e molto più infetti di un chilo di merda.
Avete mai cercato di capire come funzionano le menti malate?
Ve lo dico io: i malati di mente realizzano trasmissioni telepatiche fornendo istruzioni su cosa sentire e quando.
Il trasmettitore può trasmettere solo in presenza del contatto.
Non si possono avere sensazioni da soli.
Se manca il contatto lo schermo si spegne e il trasmettitore si trasforma in un enorme centopiedi.
Così arrivano i camici bianchi, gli danno fuoco ed eleggono un nuovo trasmettitore con il consenso di tutti.
Alla fine resterà un’unica persona al mondo con milioni di corpi separati.
Questi corpi saranno davvero indipendenti?
Inoltre, nel corso degli anni saranno in grado di sviluppare diverse caratteristice?
Ne dubito
Mungilo
Il lavoro d’èquipe è sempre una triste commedia.
Esso funziona come una pittoresca terapia di gruppo, un accoppiamento di attori e spettatori afflitti, una masturbazione basata su regole e codici precisi.
I più alti in grado paiono avere bisogno dei subalterni e i subalterni troverebbero lo stesso zelo esitante in un freak- show, in un circo, oppure in un bordello.
Come ormai tutti sanno, ho lavorato per qualche tempo in una comunità di pazienti psichiatrici ed è proprio lì che mi sono imbattuto in un tipo che passava intere settimane al cesso, vivendo di scorpioni e riviste porno.
In varie occasioni i suoi genitori avevano buttato giù la porta e lo avevano trascinato fuori in avanzato stato di malnutrizione.
Un giorno mi opposi ad una manovra di contenimento fisico nei suoi confronti.
I miei superiori mi guardarono da sopra agli occhiali: “Senta, giovanotto, se aspetta un attimo finchè ho finito di fare quello che devo fare poi le do retta”.
Il tipo piombò in un aneddoto riguardo ad un suo amico che s’era beccato l’idrofobia da una vacca.
Lo avevano legato al letto e lui mugghiava come una vacca.
Nell’assistere a quella scena provai orrore, dopo un po non ne potevo più : “beh, se volete scusarmi devo ritirarmi in seduta di gabinetto”.
Rocco Bonelli
ognuno è pazzo a modo suo…tu racconti l’orrore, ma l’orrore non può essere raccontato, sei sdegnato? Hai perfettamente ragione..e poi ? Che vorresti fare un monumento all’orrore? L’orrore ti guarda ma tu non lo puoi guardare perchè egli è il non è ..puoi solo amare questo è ciò che l’orrore non potrà toglierci..e allora ti sarà amico, solo allora.
Questa è la prova.
L’orrore non può essere raccontato,perchè è infinito.Esiste qualcosa di umano,di mortale,che tu non possa distorcere con la lente dell’orrore,o del sarcasmo? E’ come al luna park,nella sala degli specchi deformanti..tutte le sagome diventano grottesche abnormi…Non significa nulla,è questo il vero orrore..non avere spessore,nè profondità,l’orrore non è che una lente ..mah,forse è un modo deformato di amare..!?
Carie Map pina e Amalia, grazie per avermi dedicato un po del vostro tempo.
Non ho capito le vostre obiezioni, se di obiezioni si tratta.
Vi invito a visitare il mio sito internet e ha cercare su questo blog alcuni estratti dal mio ultimo libro che ho pubblicato qualche mese fa.
Ho scritto anche poesie d’amore, quelle che forse piacciono a voi…Non ci crederete ma credetemi quando vi dico che intimamente sono un romantico…
Ciao Rocco,
ma tu non sei quello che ha pubblicato su questo blog una lettera intitolata “ragazza che non ho” ?
Lì sì che eri un romantico…ragazza che non ho…ricordo ancora l’entusiasmo che mi avevi suscitato…
Bisogna avere un Io forte per lavorare in modo terapeutico degli esseri umani.
Ciao
Ripropongo un video che ha girato un mio amico insieme agli ospiti dell’ Ospedale Psichiatrico di Udine
grazie Nicola!…su questo blog ho pubblicato anche degli estratti dal mio ultimo libro. ( sono poesie d’amore) buona eventuale lettura.
la risposta è una : Arte.
Caro Rocco,
eccetto questo tuo intervento poetico
http://gabrielelaporta.com/presentazione/#comment-5632,
le altre tue poesie non riescono a conquistarmi.
Lascio che sia la poesia a parlarmi. E’ lei che mi legge. Magari al primo incontro non ha niente da dirmi, ma poi viene a cercarmi…
A me è capitato di imbattermi ad esempio nelle parole di una ragazzo di 17 anni, che su un blog ha pubblicato questa poesia o pensiero poetico:
Vintage
Non si passa il vicolo buio
ad occhi chiusi
e benché non cambi niente
tra aperti o chiusi
la certezza di poter vedere
è sempre un gran vantaggio
Giacomo D. (blogger)
E’ di una semplicità disarmante, non ci sono architetture a mantenerla in piedi… eppure mi ha colpito.
Per me questa poesia è terapeutica, porta luce nell’ombra, illumina l’oscurità.
Avrebbe potuto scriverla un drogato, un condannato a morte,un martire,un ragazzino alla sua prima delusione d’amore, ma il risultato è sempre lo stesso: ha trasformato il male in bene, l’oscurità in luce.
Questa per me è poesia…ed anche la struggente malinconia che traspare qua e là nella tua lettera d’amore sembra avvicinarsi a tale condizione, anche se l’impulsività di certe parole e di certi periodi ne rompono l’incanto.
Ti lascio alle parole di una grandissima poetessa.
Si chiama Beatrice Niccolai e non è ancora conosciuta quanto dovrebbe.
Vedi? E’ imbarazzante, ma riesce a far Poesia anche tagliando la legna.
A presto e Auguri!
Nicola
Grazie Nicola !
Ci porti sempre bellissimi doni.
Caro Gabriele,
ci sono tempi e momenti in cui amo la pioggia .
Purifica e lava via tutto.
Ma non questa…
non la pioggia di questi giorni .
E’ come se volesse ricacciarmi dentro,
quando tutto dentro di me vorrebbe uscire fuori
. . .
(è proprio vero)
Tutto è Psiche
Grazie a te, caro Emanuele!
…personalmente preferisco giornate senza pioggia 🙂
Caro Gabriele,
ritornando sulle pagine già scritte del blog,
ho trovato questa poesia
del nostro amico Marcellino Iovino
Muta, amica mia,
ora che cade il giorno,
ritorni a questo mondo.
Dell’uccello invidio l’ala,
del cielo l’azzurro costante,
di questo sole calante
il tenue raggio che
t’accarezza il volto.
Muta, amica mia,
in questa solitaria ora di morte,
spiri in me il tuo segreto:
forse l’infinito s’addice
solo a chi lo vuole.
Non è meravigliosa?
Un abbraccio
…Si potrebbe davvero pubblicare un’antologia con tutti questi meravigliosi lavori poetici!!!
Assolutamente sì, caro Nicola
SENZA PAROLE
(sapessi che voglia ho anch’io di sole, caro Nicola )
😉
il SENZA PAROLE è per la poesia….
ti stai tuffando nel Mare di Anima
e ogni volta ci riporti su una perla ?
GRAZIE
questo è il link alle poesie di Marcellino http://gabrielelaporta.com/presentazione/#comment-7551
E’ Marcellino che si è tuffato…io ho semplicemente rivisto le foto del mare!
Un caro saluto…
…Cosa vorrà dirci questo tempo senza sole?
Rispondo a Rocco: Non sono obiezioni,ma opinioni. E Non amo le poesie romantiche. Rispondo con le parole di un mio grande amore:” L’artista è il creatore di cose belle. Rivelare l’arte senza rivelare l’artista è il fine dell’arte.Non esistono libri morali e immorali.I libri sono scritti bene o scritti male.Questo è tutto.”( Oscar Wilde prefazione a Dorian Grey)
Che non è ancora tempo…..
(attesa?)
concordo con Amalia
Cari Amici,
abbiamo pensato di organizzare un nuovo incontro per il giorno 19 giugno alle 17, sempre a casa mia.
Come al solito sarà Rosario Naddeo l’organizzatore: naddeo@alice.it
Saluti.
Caro Prof. Gabriele,
credo che sia interessante per tutti noi avere degli scambi d’idee sulla ricerca fatta in USA che ci ha portato come dono un “Nuovo essere vivente” creato dall’essere umano in laboratorio usando prodotti sintetici.
I discorsi che si possono aprire su questa tema sono molti.
Il mio pensiero è il seguente:
Non credo che questa invenzione porti all’inizio della fine, anzi, pare, secondo alcune religioni, che siamo come Dei.
Nella Genesi al capitolo 1,26-27 è riportato il primo racconto della Creazione: ” E Dio disse: “Facciamo l’uomo a NOSTRA IMMAGINE, a NOSTRA SOMIGLIANZA, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. 27) “Dio creò l’uomo a sua immagine; / a immagine di Dio lo creò;/ maschio e femmina li creò”.
—
Inoltre nei Salmi 82 al verso 6 si recita: “Io ho detto: Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo”.
–
Come va interpretata questa frase?
In che senso siamo simili all’Altissimo?
Possiamo creare la vita anche noi?
In fondo ogni madre in quanto tale ha creato una vita.
Una domanda sorge spontanea: “Quando questi esseri si riproducono, si amano?
—
Saluti a tutti da
Alessandro D’Angelo
Caro Alessandro, nel sufismo il fedele d’amore ama il suo dio personale.. quel dio personale deriva la sua divinità dalla devozione del fedele d’amore…
Gent.Le Prof Gabriele La Porta
” Quand on scie un arbre j’ai mal à la jambe et à la
littèrature “…quando si sega un albero ho male alla gamba ed alla letteratura.. da ” Basta ” LEO FERRE’-
Dedicato al Padre di tutti i padri della poesia internazionale del ‘900..per ricordarLo intimamente e per farlo conoscere a tutti coloro che non hanno ancora avuto questa onorevole conoscenza..personale e letteraria…nell’interiorità dell’anima. Buon WEEK
Gent.Le Prof Gabriele La Porta
” Quand on scie un arbre j’ai mal à la jambe et à la
littèrature “…quando si sega un albero ho male alla gamba ed alla letteratura.. da ” Basta ” LEO FERRE’-
Dedicato al Padre di tutti i padri della poesia internazionale del ‘900..per ricordarLo intimamente e per farlo conoscere a tutti coloro che non hanno ancora avuto questa onorevole conoscenza..personale e letteraria…nell’interiorità dell’anima. Buon WEEK
Michela
No,non siamo come dei,perchè non abbiamo ancora capito che il segreto di Dio non è la Potenza,ma l’Amore per tutte le creature,tutte dall’elefante al verme.Noi ci vogliamo potenti,non innamorati di ciò che ci circonda.Ce ne frega niente di ciò che ci circonda,a meno che non si riesca a farlo nostro,recintarlo,sfruttarlo.Ecco,non siamo dei perchè abbiamo inteso quel “Domini sui pesci del mare ecc..”come “faccia un po’ quello che vuole dei pesci e di tutto il resto,e non ci è passato nemmeno per la testa che magari volesse dire se ne assuma la responsabilità,se ne prenda cura,vegli su loro..
Gent.Le prof Gabriele La Porta
Queta è dedicata a MIO PADRE
MIO PADRE
Il tempo seduto
sulle ginocchia della vita
attende immoto,compassato,
i tuoi muti passi lenti,
vuoti di silenzio
ma pieni di vissuto.
Passi il tuo tempo
seduto,
scricchiolando sui ricordi,
trascinati,
come fossi in un altra dimensione,
mentre si siedono a tavola,
la sera con te
e i tuoi accesi pensieri
di giovinezza,di viscerali lotte operaie,
di antiche fiere storie macinate
come farina grezza,
nella tua mente affollata
di immagini,
che sente il passato
come presente,
e il presente fluttuante
come in un quadro di Chagall
dove tutto si mescola
tra simboli di vita e la vita stessa,
e il presente lontano
in un futuro contratto
nel tempo che vibra come musica,
nelle tue artrosi,
nella tua vivida affascinante memoria.
Michela
Michela… hai scritto, per tuo padre, una poesia MERAVIGLIOSA
Caro Professor Gabriele,
se volessi spedirti un mio libro, a che indirizzo lo debbo inoltrare?
Credo che questa notizia potrebbe interessare molti.
In attesa di un breve riscontro, ti porgo Sereni Saluti e una
Buona Serata
Alessandro D’Angelo
Caro Alessandro, ti farò inviare una mail da mio figlio e ti darà un recapito dove inviare il libro… Molte grazie. Gabriele
Grazie Caro Gabriele!!!!
Non vedo l’ora di ricevere l’e-,mail di tuo figlio. Per quqnto riguardo la riunione presso la casa di Marina sarà per pochi eletti?
Buona serata e a presto
Alessandro
Ciao Alessandro, scrivimi pure a: laporta.gabriele@live.it
caro alessandro per quanto riguarda la riunione puoi contattare rosario naddeo@alice.it .
ciao
Gent.Le Prof Gabriele La Porta
La via della trasformazione
..Nulla nasce,nulla muore. Nulla da trattenere,nulla da lasciare andare..Compreso che le afflizioni non sono che illuminazione,possiamo cavalcare le onde di nascita e morte,in pace,solcare l’oceano dell’illusione sulla barca della compassione,sorridendo senza paura alcuna..
(tratto da : Le Cinquanta strofe sulla natura della coscienza nel pensiero buddista)
Un grande abbraccio
Michela
Splendido Michela, davvero splendido…
Ciao a tutti,
di solito la notte amo cullarmi in lunghi viaggi di anima e spirito ma questa notte ho incontrato la ragazza che da ben sette anni ha spezzato il mio piccolo cuoricino! Ho scritto una poesia e ho pensato di postarla.
LEONESSA
Oh mia bella amata,
come posso resistere così lontano
per me è un mistero.
Come faccio ancora a vivere
senza la tua dolce presenza
è un enigma per la mia mente!
Ma come posso vivere senza te!
Anni trascorsi,
litigi furiosi
e qualche misera riappacificazione,
a cosa sono serviti?
Ti ho persa,
sei lontana,
eppure torno ancora a cercarti.
Non so mentire
non posso mentire a me stesso!
Nessun’altra mai
ha saputo donarmi sussulti d’anima
come facevi tu
nella tua bellissima e sublime incoscienza.
Come sei dolce!
Sei un dolce fuoco armonioso,
sirena adorabile
divoratrice di uomini.
Ma questo cuore,
forse il primo che hai incontrato,
hai voluto proteggerlo.
Perché!
Perché non mi hai risparmiato
questa straziante agonia!?
Perchè non mi hai ammazzato
con ferocia e brutalità degne
di una forte e nobile leonessa?
Perché mi hai stregato?!
Volevi forse crescere
passando oltre un fanciullo indifeso?
Quante volte,
a tua insaputa,
mi hai condannato all’inferno!
Per tutti gli anni
che ti ho vista innamorare
e volare di fiore in fiore
come una farfalla,
sono morto,
marcito!
Sono diventato il mio zimbello.
Ma fedele alla mia anima
ho patito ogni umiliazione
di coloro che avrebbero voluto possederti
soltanto per una notte.
Ardo amata mia!
Ma questa volta non è semplice passione!
Sei il mio vero amore,
il mio unico amore vero
e sono qui,
e rimango qui,
ad aspettarti senza che tu lo sappia,
a soffrire come un debole
o un dignitoso.
Se tutte le altre
non sono state che un effimero piacere
temo forse che ti aspetterò in eterno!
Ma tu
sarai sempre più lontana
e questo triste pianto disperato
resterà mio,
fin dentro la tomba.
Aggiungo un’altra pagina estrapolata dai miei diari.
Buona eventuale lettura.
Inferno
“Bisogna restaurare l’odio di classe, perché loro ci odiano e noi dobbiamo ricambiare.
“Loro” sono i capitalisti, “noi” siamo i poveri, siamo i pezzenti, la sporca plebe di questa età.
Loro fanno la lotta di classe, perché chi lavora non deve farla proprio in una fase in cui la merce dell’uomo è la più deprezzata e svenduta in assoluto?”
Così scriveva un poeta che non ho mai letto, pochi mesi prima di morire.
Tutti gli “-ismi” si nutrono l’uno dell’altro.
Voglio dire che la gente non può giustificare qualunque “-ismo” o pensare che qualcuno sia più o meno nobile di altri.
E poi diciamolo: la lotta di classe, il ’68 e tutte le annesse parate sono state solo una grande truffa.
Tuttavia il poeta che non ho mai letto aveva ragione e voglio sperare che presto quelle teste di cazzo pelose annegheranno in una pozza di lamette e di sperma, prodotta dall’insurrezione dei loro figli.
Ma tutto questo vecchiume reazionario non c’entra un cazzo con quello che vi voglio raccontare oggi.
Un mio compagno di studi, del quale non faremo il nome, escogita con i suoi compagni nuove idee
per far fronte alla propria missione divina di soldati di Cristo.
Ruba feti dai raccoglitori della clinica dove lavora.
I suoi complici si passano di casa in casa i feti rubati per immagazzinarli nel congelatore dentro sacchetti di plastica.
I feti in putrefazione vengono poi tirati addosso ai medici che prestano assistenza alle donne che vogliono abortire.
Una volta ho incontrato un artista schizzofrenico.
Tutto ciò accadeva all’incirca 2 anni fa.
Il tipo mi regalò un collage di sua creazione composto da pezzi di carne e fotografie di vagine malate.
Attorno alla cornice si leggeva l’iscrizione in lettere bianche ormai molto svanite:
“Siamo già morti sotto le ceneri della nostra futura Pompei”.
“Penso che mi farò un allungamento osseo…sarò anche vecchio, ma voglio essere ancora desiderabile”
Così parlo un nano affetto da “acondroplasia” che bazzicava nei pressi del bar “Corno D’oro”
A detta degli esperti questo è un intervento tutt’altro che semplice, con dei rischi come infezioni, trombosi, mancata guarigione dell’osso con necessità di reintervento, lesione dei nervi e dei vasi.
A quanto pare al povero nano affetto da “acondroplasia” è andata ancora peggio visto che è rimasto paralizzato agli arti inferiori.
Oggi vive sopra ad uno scooter elettrico a quattro ruote.
E’ un mezzo atto a percorrenze lunghe ed impegnative sia in strada che fuori strada, grazie alle sospensioni integrali ed al sedile multifunzione con appoggiatesta, garantisce sempre il massimo del comfort. E’ disponibile in tre colori ( quello del nano è grigio metallizzato),
ed una vasta gamma di accessori che permettono di adeguarlo a tutte le esigenze.
Ha una portata max di 200 Kg, le dimensioni sono di 1436 mm.