Giulietta aveva già capito che non c’è nulla più forte dell’amore. Qualsiasi cosa accada, l’amore va sempre osannato, altrimenti l’aura degli amanti sarà annientata dalla crudeltà di chi non ha il cuore aperto.
Shakespeare aveva individuato nelle tenerezze del cuore l’ultima difesa nei confronti di una società egoica e mai sognante. Mille volte meglio rischiare la vita piuttosto che rinnegare Afrodite.
Lentamente lasceremo le acque gelide per immergerci nel mondo a latere, quello che non si vede, ma che si sente.
Quasi un “desioso martirio”, seguace degli dèi dalle eterne promesse… a Paestum un tuffatore silente ritrova l’unione con l’universo. Gli dèi sorridono, ricordando a tutti l’eternità del bacio degli amanti, come ci insegna Giordano Bruno: la morte è costretta ad indietreggiare sempre, perché “un’unica forza, l’amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi”.
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Bellissima iniziativa. L’amore deve tornare protagonista anche del nostro tempo, avvelenato da odi, conflitti e troppo sangue.
Gentile Gabriele, ammiro molto il suo lavoro, apprezzo e condivido i contenuti positivi di questo blog. Le chiedo, se potrei inviale qualche brano, o poesia per una eventuale pubblicazione. La saluto cordialmente. Giuseppina D’Amato.
LA ROSA SEGRETA di William Buttler Yeats
Rosa inaccessibile, più segreta e inviolata, nell’ora mia suprema avvolgimi: dove chi ti cercò nel santo sepolcro o nel tino, dimora oltre l’inquieto tumulto
dei sogni sconfitti: sprofondati tra palpebre pallide, grevi di sonno, uomini hanno dato nome alla bellezza […]
Quando saran soffiate per il cielo le stelle come faville soffiate da forgia e moriranno? È davvero venuta la tua ora, soffia il tuo gran vento, rosa inaccessibile, la più segreta e inviolata?
AD AFRODITE
O eterna Afrodite, figlia di Zeus,
dal variopinto trono, tu che ordisci inganni;
o veneranda, ti prego, non domar con affanni e dolori
l’animo mio,
ma vieni qui; se anche altra volta
esaudisti la mia preghiera, da lontano
udendo la mia voce; lasciata la casa del padre
giungesti
sopra il carro d’oro. Belli ti portavan
veloci passeri sulla nera terra,
fitte battendo, per l’aere azzurro,
le ali.
E presto giunsero. Tu, o beata, sorridendo
nel volto immortale, chiedesti perché
ancora ho sofferto, e per quale cagion ancora
t’invoco,
e cosa l’animo mio inquieto più brama:
– Chi devo ancora persuadere che conduci
al tuo amore? Chi ti offende,
o Saffo?
Ché se ti fugge, presto t’inseguirò,
se non accetta doni, anzi ne donerà,
se non t’ama, pur non volendo, presto
t’amerà. –
Vieni a me anche ora; liberami dai penosi
affanni; tutto ciò che l’animo mio
desidera che si compia per me, compi.
Aiutami.
Complice la dea Afrodite, Saffo per prima enuncia la legge per cui chi ama deve essere riamato. La stessa sintetizzata da Dante in un celeberrimo verso del V dell’Inferno: «amor ch’a nullo amato amar perdona»
BUONDI A LEI,PROF E A TUTTA LA CASA-BLOG… 🙂 ^_^
Cara Giuseppina, certo mandi pure. La ringrazio per il suo apprezzamento. Gabriele
Non so se la poesia andava inviata in questo spazio, oppure tramite e-mail. Ad ogni, modo lascio il mio recapito di posta elettronica. Buona giornata. Giuseppina.
pinadama@libero.it
Immagine
Semantica dell’amore
Ài, Eros
Nell’antico Catai
Ellenico amore
Italico amante.
A te canto.
Bă, pianta odorosa
Fanciulla della quarta luna
Bā, giglio sublime
Giunco profumato di bellezza.
Chén, stella all’alba
Chūn, mia primavera
Sciogli il mio cuore
Come neve l’amore.
Ài, Amore
Candore di purezza
Lussureggiante bianchezza
Affabile amica.
Bā, oscuro oracolo
Delle mutazioni
Bā, parola degli Otto
Immortali del Tao.
Chén, mia tempesta di sabbia
Polvere mortale
Chūn, mia gioiosa vita
Più che pulviscolo fuggevole.
Chéng, luce chiara
Sentiero tra i campi
Gao, felice amante
Mio faro sulla costa.
Āi, dolore
Gemito, lamento
Àn, fiume sotterraneo
Gē, canto d’amore fluente.
Chén, astro del mattino
Evanescente polvere siderale
Chūn, desiderata primavera
Fuggevole gioia.
Ài, vinci dell’arsura
Il terribile demone
Dissetami gelido ruscello
Di neve all’ottava luna.
Xiá, rigogliosa ginestra
Di chiara purezza vestita
Bagliore rosseggiante
Fulva d’aurora e di sera.
Xiá, nube rubino al tramonto
Lontana e vicina
Come illusione d’amante
Ad occhi aperti sognante.
Xiá, mia imperfetta
Perfezione di pelle di giada
Bagliore distante
Mia vicina, intoccabile amata.
A te canto.
“Semantica dell’amore” 2013, Giuseppina D’Amato.
La composizione poetica nasce da un gioco semantico intorno al linguaggio d’amore cinese.
La foto che postato qui è il soffiitto del duomo si Siena da cui fori entra luce e dal basso si può notare questa forma bellissima di rosa color oro da cui filtra il la luce del sole.L’ opera è stata chiamata:
la porta del cielo
si apre
Carissima, va bene anche in questo spazio. Grazie per questo tuo bel componimento. Gabriele
Gentile Gabriele, grazie a lei per la disponibilità. Il prossimo brano lo invierò al suo indirizzo di posta elettronica. Le auguro una buona sera. Giuseppina.
Va bene. L’aspetto. Buona serata anche a lei. Gabriele
Grazie. A presto. Giuseppina.
…Zigzagare destrutturando, un passo e dopo un altro, ricongiungere e poi ricominciare.
Carissimo Professore sono rientrato da poco da una permanenza a Roma di circa dieci giorni, mi spiace non aver portato alcunché di comp. o cell. x poterle scrivere, magari prendere parte a qualche incontro da lei organizzato! Mi avrebbe fatto tanto piacere sentirla, anche per altro… sempre in ambito “Anima”! Un caro saluto a lei, Buona Domenica. e, non è detto che non debba ritornarci. …
Carissimo, fammi sapere quando tornerai a Roma. Ti abbraccio forte. Gabriele
Lo farò, con infinito piacere…. Grazie Professore, buona giornata a lei. 😉