Leigh (Salford, 20 febbraio 1943) è un regista e sceneggiatore che ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali per la sua opera in cui prevalgono i toni dimessi e le storie semplici di persone spesso appartenenti alla classe popolare.
Turner (Mr. Turner) è un suo film del 2014 con protagonista Timothy Spall in cui si evocano gli ultimi 25 anni di vita del celeberrimo pittore britannico William Turner.
Basti ricordare che nel 2005 il quadro di Turner “La valorosa Téméraire” è stato votato come “più grande dipinto britannico” in un sondaggio pubblico organizzato dalla BBC. E che il prestigioso premio artistico, il Premio Turner, creato nel 1984, prende il suo nome anche se non mancano le discussioni, dato che generalmente promuove un tipo d’arte che non sembra aver molto a che fare con quella del pittore inglese (nel 1995, ad esempio, fu assegnato a Damien Hirst!!).
Presentato in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes, questo film biografico ha ricevuto allora il premio per la Miglior interpretazione maschile attribuito all’attore Timothy Spall.
Agli Oscar imminenti invece le meritatissime nominations per: migliore fotografia a Dick Pope, migliore scenografia a Suzie Davies, migliori costumi a Jacqueline Durran (forse quella che ha più chances di vincere) e Migliore colonna sonora a Gary Yershon. Ovviamente non è passato inosservato nemmeno dalle parti del British Academy Film Awards.
Mike Leigh è riuscito a fare un “film dipinto”, usando oli, acquerelli e tutte le tonalità del “pittore della luce”. Roba non da poco, per così dire. Timothy Spall a sua volta trasforma una pletora di formalismi dialogici e una serie di burberi grugniti nella miracolosa, complessa e controversa sensibilità di un artista straordinario.
Peccato che il doppiaggio farà svanire le sfumature linguistiche (anche in questo gli attori sono strepitosi: non “what time is it”, ma “what is the hour?” e così via) nonché (fondamentale) l’accento londinese di più di duecento anni fa.
Ad ogni modo lo sconsiglio vivamente a coloro il cui tropismo cinematografico è incentrato esclusivamente sui thriller d’azione.
Massimo Lanzaro
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