“Le immagini mitologiche mettono in contatto la propria coscienza con l’inconscio. Ecco ciò che sono. Quando una persona non ha immagini mitologiche, o quando la coscienza le rifiuta, quale che sia la ragione, rinuncia ad essere in contatto con la parte più profonda di sé. In questo, ritengo, sta lo scopo del Mito nel quale ognuno vive. Si tratta di trovare il Mito nel quale viviamo, conoscerlo, in modo da dirigere la nostra esistenza con competenza.
Quale è la chiamata della tua vita lo sai?”
Joseph Campbell
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Dott. La Porta, nn trova limitante ritenere che la Psiche si possa esprimere solo con le immagini mitologiche già codificate nel tempo, piuttosto che con infinite vie di volta in volta diverse per ogni individuo, specie se qsti nn conosce affatto la cultura classica? O bisogna piuttosto credere che l’inconscio abbia cmq accesso alle immagini storicamente note anche in soggetti incolti, a loro stessa insaputa (inconscio collettivo)?
Saluti cari.
Caro Stefano, i miti non appaiono nella configurazione “classica” ma sono travestiti. I simboli bisogna decifrarli di volta in volta, tranne quelli che assumono fattezze note all’intuizione unita alla sapienza. Comunque, conoscere alcuni testi è basilare. Ma anche un fool che ingora del tutto ogni forma di cultura riesce a rapportarsi con i contenuti profondi e a subirne fascino e profondità