Abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli la speranza. È l’unico modo per preservare il loro diritto di sognare.
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Abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli la speranza. È l’unico modo per preservare il loro diritto di sognare.
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per dare qualcosa bisogna possederla e di questi tempi difficile trovare persone di speranza!Siamo con un governo “kamikaze” ,in un clima disumano dove le grandi politiche hanno prodotto fame e miseria…quel tipo di vita da noi denominato da IV mondo,siamo in una societ che ha trasformato i mezzi in finalit, siamo gi nel baratro ,anche se ci appassionamo dietro la squadra del cuore,siamo avvinghiati dagli opposti che ci stanno invertendo la rotta,siamo peggio dei naufraghi sulla nave crociera…eppure non ci convinciamo che siamo ad un passo dalla fine….. forse questa la speranza da trasmettere ai nostri figli,adulti precoci,con un’infanzia a misura delle esigenze di una societ che non sa neppure cosa sia l’intraprendenza creatrice,con una giovent privata delle ali dei valori,degli ideali e affondata in questo stagnante presente?gi
Il 02/03/13, l’unico Blog ufficiale di Gabriele La
Quando un’anima ha compreso che sognare è rimanere attaccati a questo mondo, allora decide di lasciar cadere ogni sogno. A chi non è pronto a questa scelta e gli si distruggono i sogni, è come ucciderlo. Il mondo umano si regge sui sogni quali: la famiglia, il successo, il lavoro, il soddisfare i desideri, etc.
Perciò è un nostro dovere far sognare i nostri figli, ma è pure un nostro dovere far comprendere che gli stessi sogni terranno schiava l’anima.
bellissima questa frase di Platone, e la trovo in perfetta sintonia con questa bellissima poesia di Rumi che tante volte il nostro amatissimo prof. ci ha recitato nelle sue trasmissioni televisive…QUELLI CHE NON SENTONO QUESTO AMORE TRASCINARLI COME UN FIUME IN PIENA
QUELLI CHE NON BEVONO L ALBA COME UNA TAZZA DI ACQUA SORGIVA
QUELLI CHE NON FANNO PROVVISTE DI TRAMONTO
QUELLI CHE NON VOGLIONO CAMBIARE
LASCIATELI DORMIRE. ciao a tutti. g. luca
Nichilismo giovanile: il ruolo della cultura. Questo il tema del seminario del professore Umberto Galimberti, filosofo, psicoanalista e docente universitario, che si terrà il 6 marzo 2013 alle ore 10 nell’Aula Magna ‘Gaetano Salvatore’ della Facoltà di Medicina e Chirurgia, in via S. Pansini 5, a Napoli.
“Oggi i giovani stanno male”, dice Galimberti, per un problema più culturale che esistenziale. Tra loro aleggia un “ospite inquietante”, che “penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive ed orizzonti”, generando disorientamento ed assenza di punti di riferimento. “Siamo nel mondo della tecnica e la tecnica non tende a uno scopo, non produce senso, non svela verità.Fa solo una cosa: funziona. Finiscono, quindi, sullo sfondo, corrosi dal nichilismo, i concetti di identità, libertà, individuo, verità, scopo”.
“C’è una via d’uscita? Sì, se saremo capaci di insegnare ai giovani l’arte di vivere, che consiste nel divenire consapevoli delle proprie risorse e nel saperle utilizzare”.
Si ringrazia il sito:unina.it
Piccola mia Riflessione:
L’anima, troverà tranquillità? problema culturale non esistenziale? le due cose si intersecano! L’Anima, Insegnare all’anima cosa, che il senso dello spirito, non è un senso, ma solo una invenzione persa nella memoria del tempo, Accetterà L’Anima una Condizione, che alla fine, proprio per un “circuito” di sensi che cerca L’Uno, IL SENSO alla consapevolezza, il quale da solo per quanto si possa rispondere: é solamente un’evoluzione dell’essere umano, l’aver giunto consapevolezza d’essere! Dicevo, sarà mai una Risposta che L’anima, ancor prima lo spirito, Accetterà? Potrà accettare i sensi che non lo sono, se le cose stanno cosi, quella parte che vive di quella consapevolezza misteriosa che è l’essere, di cui l’anima, ne avverte la risposta, pur nella sua continua capacità di sfuggire, di velarsi! E’ un po come, quando si ha un nome da ricordare, sulla punta della lingua, che strano fenomeno, c’è sappiamo di conoscerla, ma in quei momenti diciamo solo: “Cavolo” ho quel nome sulla punta della lingua, ma….
L’uomo d’oggi si sente tradito, ancor di più i ragazzi, quindi non cercano più, almeno apparentemente nel sacro, poiché sono confusi, inebriati è stanchi, hanno cognizione che tutto quello che è Religiosità quindi, confusione con il misticismo, non è altro che una forma di potere temporale, una mera scuola della politica e non dell’anima!
ma l’anima spingerà sempre, per quanto si cerchi di abbolire, nascondere con ogni forma, sia essa la tecnologia nuova forma di droga, sia la vecchia droga, alcol, sia per ultimo, quelle genti capaci di buttarsi nel paradiso fittizio del potere economico, quindi sulle genti, alla fine essere dei piccoli Dei! ma, sappiamo che quella parte profonda dell’anima, se non ascoltata, si farà ascoltare, come un esplosione Vulcanica!!! Una Buona serata a tutti, buona serata a lei Professore La Porta!!
Ciao, Giuseppe. Grazie. Ti abbraccio forte.
12. CIGNUS USTUS CANTAT
Olim lacus colueram
Olim pulcher extiteram
Dum cignus ego fueram
Miser, miser
Modo niger
Et ustus fortiter
Girat, regirat garcifer
Me rogus urit fortiter
Propinat me nunc dapifer
Miser, miser
Modo niger
Et ustus fortiter
Nunc in scutella iaceo
Et volitare nequeo
Dentes frendentes video
Miser, miser
Modo niger
Et ustus fortiter
Un tempo avevo vissuto nei laghi
Un tempo ero sembrato bello
Quando ero un cigno
Misero, misero me
Ora nero
E carbonizzato
Gira e rigira lo spiedo l’inserviente
Per cucinarmi bene sul fuoco
Il cameriere ora mi serve
Misero, misero me
Ora nero
E carbonizzato
Ora giaccio su un piatto
E non posso più volare
Vedo denti che masticano
Misero, misero me
Ora nero
E carbonizzato