La musica, intesa come espressione del mondo, è una lingua universale al massimo grado, e la sua universalità sta all’universalità dei concetti più o meno come i concetti stanno alle singole cose.
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Proporzione aurea!
Buona domenica a tutti ed un abbraccio al caro Prof.!
Un omaggio al maestro Trovajoli
Infatti..
Come sottrarsi alla musica armoniosa. Essa non si vede, ma si percepisce: crea con le sue vibrazioni (si pensi ai mantra) determinando anche i cambiamenti del nostro umore, in bene o in male. Essa è evocativa, immaginativa.
In principio fu il verbo.. e se non sbaglio anche Iluvatar, nel Silmarillion, crea con la musica.
Ovviamente c’è sempre l’altra musica, quella che crea maligne dissonanze; mentre Iluvatar e gli altri dei suonano armonie creatrici, il dio Melkor suona una sua musica, differente e maligna da cui deriva lo scontro tra le forze del bene e del male.
Sembra, dunque, che ci sia musica e musica, cioè vibrazioni di diverso tipo. Ognuno sceglie di vibrare in un senso o nell’altro: questo si vede nella scelta dei generi musicali, degli amici, del proprio modo di vivere, del proprio partner. Infatti, la musica crea mondi, ere, esseri ed una fitta tela di coincidenze non semplici da cogliere.
Ovviamente a noi piace vibrare con le note dell’amore che unitamente a consone immagini ci consentono di superare le barriere di ciò che sembra reale per poter volare sempre più liberi.
Oggi, poi, è l’8 marzo, e non c’è di meglio che vibrare con il proprio amore: questa è creazione!
Auguri alle donne e al magico femminile di cui sono espressione.
Ettore
Ettore, accolgo con riconoscenza e gratitudine il tuo augurio in musica.