Posted on 1 settembre, 2016 by Gabriele La Porta
La vera via passa per una corda che non è tesa in alto, ma appena al di sopra del suolo. Sembra destinata a far inciampare più che a essere percorsa.”
Franz Kafka, “Aforismi di Zürau”, Adelphi
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Posted on 19 agosto, 2016 by Gabriele La Porta
Tutto ciò che possiamo fare è vedere che la mente è condizionata e, attraverso l’auto-conoscenza, comprendere il processo del nostro stesso pensiero. Devo conoscere me stesso, non come mi piacerebbe essere idealmente, ma come effettivamente sono, per quanto brutto o bello, geloso, invidioso o avido possa essere. Ma è molto difficile vedere semplicemente ciò che si è senza desiderare di cambiare e quello stesso desiderio è un’altra forma di condizionamento. E così andiamo avanti, passando da un condizionamento all’altro, senza mai fare esperienza di qualcosa al di là di ciò che è limitato.
J. Krishnamurti
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Posted on 5 aprile, 2016 by Gabriele La Porta
(William Blake, Ancient of days, 1794)
I tempi son tutti eguali, ma il genio è sempre al di sopra del suo tempo”.
William Blake
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Posted on 22 gennaio, 2016 by Gabriele La Porta
Certamente il fascismo e’ stato già sconfitto una volta, ma siamo ben lungi dall’aver sradicato definitivamente questo male supremo del nostro tempo: le sue radici sono infatti profonde e si chiamano antisemitismo, razzismo, imperialismo.”
Hanna Arendt, “La banalità del male”
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Posted on 26 dicembre, 2015 by Gabriele La Porta
Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una comprensione della vita che le riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente; si sono formate”.
Elisabeth Kübler-Ross
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Posted on 15 dicembre, 2015 by Gabriele La Porta
Povertà è assaporare (non semplicemente ingurgitare in modo nevroticamente obbediente) un cibo: il pane, l’olio, il pomodoro, la pasta, il vino, che sono i prodotti del nostro paese; imparando a conoscere questi prodotti si impara anche a distinguere gli imbrogli e a protestare, a rifiutare. Povertà significa, insomma, educazione elementare delle cose che ci sono utili e anche dilettevoli alla vita. Moltissime persone non sanno più distinguere la lana dal nylon, il lino dal cotone, il vitello dal manzo, un cretino da un intelligente, un simpatico da un antipatico perché la nostra sola cultura è l’uniformità piatta e fantomatica dei volti e delle voci e del linguaggio televisivi. Tutto il nostro paese, che fu agricolo e artigiano (cioè colto), non sa più distinguere nulla, non ha educazione elementare delle cose perché non ha più povertà.
Il nostro paese compra e basta. Si fida in modo idiota di Carosello (vedi Carosello e poi vai a letto, è la nostra preghiera serale) e non dei propri occhi, della propria mente, del proprio palato, delle proprie mani e del proprio denaro. Il nostra paese è un solo grande mercato di nevrotici tutti uguali, poveri e ricchi, che comprano, comprano, senza conoscere nulla, e poi buttano via e poi ricomprano. Il denaro non è più uno strumento economico, necessario a comprare o a vendere cose utili alla vita, uno strumento da usare con parsimonia e avarizia. No, è qualcosa di astratto e di religioso al tempo stesso, un fine, una investitura, come dire: ho denaro, per comprare roba, come sono bravo, come è riuscita la mia vita, questo denaro deve aumentare, deve cascare dal cielo o dalle banche che fino a ieri lo prestavano in un vortice di mutui (un tempo chiamati debiti) che danno l’illusione della ricchezza e invece sono schiavitù. Il nostro paese è pieno di gente tutta contenta di contrarre debiti perché la lira si svaluta e dunque i debiti costeranno meno col passare degli anni…”
Goffredo Parise
Per l’articolo completo, ecco il link:
https://prismi.wordpress.com/2013/11/09/il-rimedio-e-la-poverta-di-goffredo-parise/
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Posted on 14 dicembre, 2015 by Gabriele La Porta

..ogni progresso deve venire dal profondo, e non può essere in alcun modo incalzato o affrettato. Tutto è condurre a termine e poi partorire. Lasciare che ogni impressione e ogni germe di un sentimento si compia tutto dentro, nell’ombra, nell’indicibile e inconscio e inattingibile alla propria ragione, e con profonda umiltà e pazienza attendere l’ora della nascita di una nuova chiarezza…”
Rainer Maria Rilke
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Posted on 9 dicembre, 2015 by Gabriele La Porta
Forse ho un destino. Forse è vicino e lo ignorerò, lasciandolo volare via tra la polvere che le ruote della Ford fanno alzare in aria, su una strada qualunque di un paese qualunque, su un tempo eterno e immobile come quello dell’altrove”.
Annemarie Schwarzenbach, “La notte è infinitamente vuota ”
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Posted on 24 novembre, 2015 by Gabriele La Porta
Shakespeare o Dostoevskij, pensavo io, illuminano i labirinti morali fino ai loro ultimi meandri, dimostrano che l’amore è in grado di condurre all’assassinio o al suicidio e riescono a farci provare compassione per psicopatici e malvagi; è loro dovere, pensavo io, perché il dovere dell’arte (o del pensiero) consiste nel mostrarci la complessità dell’esistenza al fine di renderci più complessi, nell’analizzare come funziona il male, per poterlo evitare, e perfino il bene, forse per poterlo imparare.”
Javier Cercas
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Posted on 8 novembre, 2015 by Gabriele La Porta
“Conosci te stesso” alla maniera di Jung significa familiarizzarsi con i demoni, aprirsi a essi e ascoltarli, cioé conoscerli e distinguerli”.
James Hillman, “I fuochi blu”
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Posted on 3 novembre, 2015 by Gabriele La Porta

(Pieter Bruegel il Vecchio, Trionfo della morte, 1562)
Prima di morire tutti gli uomini dovrebbero sforzarsi di apprendere da che cosa stanno fuggendo, dove e perché”.
James Thurber
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Posted on 28 ottobre, 2015 by Gabriele La Porta
Non amo il nuovo tipo di civiltà borghese, in cui mi tocca vivere, non amo l’applicazione della scienza, questo serrato, inesorabile, ciclo di produzione e consumo, non amo l’uomo trasformato in consumatore”.
Pier Paolo Pasolini
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Posted on 25 ottobre, 2015 by Gabriele La Porta
L’antica terra mediterranea aveva prodotto ancora una volta un modello perfetto di sapienza e di umanità. E per comprendere pienamente perché Gentile fu così e perché fu siciliano e quale fu l’essenza del suo fascino di uomo e di pensatore, occorre aver conosciuto a fondo l’Italia meridionale: cioè quella vastissima terra – più che metà dell’Italia – di cui è facile uso dir male, perché essa in realtà appartiene a un altro mondo, che è solenne e melanconico come i millenni con cui se ne misura la storia, mentre quella di altri si misura a secoli soltanto: il mondo che, compreso a dovere e visto senza paraocchi, rispecchia ancora l’enormità del mito antico, il suo senso del fato, dell’amore e dell’esistenza cosmica”.
Donato Jaja, Sentire e pensare, Napoli 1886, p.50; citato in Giovanni gentile filosofo dell’amore pensante, di Giancarlo Roggero
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Posted on 2 settembre, 2015 by Gabriele La Porta
Quello che proprio mi angoscia è come noi così volutamente, così distrattamente ci impoveriamo la vita”.
Tiziano Terzani, “La fine è il mio inizio”
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Posted on 27 agosto, 2015 by Gabriele La Porta
Una ferma conoscenza dei desideri fa ricondurre ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell’animo, perché questo è il compito della vita felice, a questo noi indirizziamo ogni nostra azione, al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall’ansia.”
Epicuro, “Lettera sulla felicità”
Filed under: Citazione, Sophia | Tagged: ansia, compito, Desideri, Epicuro, felice, Lettera sulla felicità, sofferenza, vita | 11 Comments »
Posted on 16 agosto, 2015 by Gabriele La Porta
Mi parve che, questo del silenzio, fosse un diritto naturale che ci era stato tolto. Pensai con orrore a quanta parte della vita se ne va, calpestata dalla cacofonia che ci siamo inventati con l’illusione che ci faccia piacere o compagnia. Ciascuno dovrebbe, ogni tanto, riaffermare questo diritto al silenzio e concedersi una pausa, una pausa di giorni di silenzio, per risentire se stesso, per riflettere e ritrovare un po’ di sanità”.
Tiziano Terzani, “Un indovino mi disse”
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Posted on 22 aprile, 2015 by Gabriele La Porta
Creare è dare una forma al proprio destino”.
Albert camus
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Posted on 12 aprile, 2015 by Gabriele La Porta
Essere buoni o cattivi è una scelta cosciente di ognuno di noi. Si dice che chi ha subito la violenza durante l’infanzia diventa cattivo. Non è vero.
Ognuno si educa da solo, ogni giorno, e centomila volte durante la propria vita”.
Herta Muller dall’intervista a D – la Repubblica
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Posted on 10 aprile, 2015 by Gabriele La Porta
“Quella di prendersi del tempo è una cura semplice per i mali dell’anima, ma che nessuno sembra permettersi facilmente. Per anni avevo sognato, nei momenti di depressione, di mettere idealmente sulla porta della mia stanza un cartello che dicesse Sono fuori a pranzo e poi di far durare quell’assenza giorni e settimane. Finalmente c’ero riuscito. Sulla nave ero costantemente fuori a pranzo e avevo tutto il tempo di osservare uno stormo di rondini che dal Mediterraneo era venuto a bordo e che ogni tanto usciva per volteggiare sul mare e tornare a nascondersi fra i container. Avevo il tempo di pensare al tempo, a come per istinto trovo sempre il passato più affascinante del futuro, a come il presente spesso mi annoia e debbo immaginarmelo nel modo in cui lo ricorderò per poterne godere sul momento”.
Tiziano Terzani
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Posted on 2 aprile, 2015 by Gabriele La Porta
La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva”.
Claudio Abbado
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Posted on 6 marzo, 2015 by Gabriele La Porta
«Credo malgrado tutto che ogni persona sia sola, tutto il tempo. Si vive soli. Gli altri ci stanno intorno, ma si vive soli. Ognuno è come imprigionato nella sua testa, e tuttavia noi siamo quello che siamo solo grazie agli altri. Gli altri ci “abitano”. Per “altri” si deve intendere la cultura, la famiglia, gli amici. A volte possiamo cogliere il mistero dell’altro, penetrarlo, ma è talmente raro! È soprattutto l’amore a permettere un incontro di questo genere. Circa un anno fa, ho ritrovato un vecchio quaderno dei tempi in cui ero studente. Lì prendevo appunti, fermavo delle idee. Una citazione mi ha particolarmente impressionato: «Il mondo è nella mia testa. Il mio corpo è nel mondo». Avevo diciannove anni, e questa continua a essere la mia filosofia. I miei libri non sono nient’altro che lo sviluppo di questa constatazione».
Paul Auster
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Posted on 24 febbraio, 2015 by Gabriele La Porta
Colui che si rammarica della natura del mondo non sa dunque che cosa fa, e fino a dove giunga la sua audacia. È che ignora il seguito regolare delle cose dalle prime alle seconde, poi alle terze, e così di seguito fino alle ultime: non bisogna perciò insultare degli esseri poiché sono inferiori ai primi; bisogna accettare con serenità la natura di tutti gli esseri.
Plotino
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Posted on 9 febbraio, 2015 by Gabriele La Porta
Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’ era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’ era potuta riconoscere così.”
Italo Calvino
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Posted on 12 gennaio, 2015 by Gabriele La Porta
Quando uno è distratto, bambino a adulto che sia, sta prestando attenzione a qualcos’altro. Può essere il sapone che scivola nella vasca da bagno, una mela che cade dall’albero o il modo particolare in cui un insetto si muove sul pavimento: una piccola cosa può condurre a grandi idee. Essere distratti significa, in altre parole, essere altrimenti attratti.”
Ellen J. Langer
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Posted on 10 gennaio, 2015 by Gabriele La Porta
Un mercante va in India e la madre gli chiede di portarle una qualche reliquia. Se ne dimentica. Al viaggio successivo se ne dimentica di nuovo. La terza volta, quando sta per rientrare a casa senza la reliquia cui la madre tiene tanto, toglie un dente da un cane al bordo della strada e glielo porta dicendo che apparteneva a un grande santo. La madre, felicissima, venera quel dente; altre donne vengono a pregarci dinanzi e alla fine tutti vedono dei raggi luminosi sprigionarsi da quella “reliquia”. Da qui il detto tibetano: “Se c’è venerazione, anche il dente d’un cane emette luce”.
Tiziano Terzani da “Un indovino mi disse”
Filed under: Citazione | Tagged: cane, dente, detto tibetano, India, Luce, madre, mercante, reliquia, Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, venerazione | 25 Comments »
Posted on 18 dicembre, 2014 by Gabriele La Porta
Ho scoperto che tutta l’infelicità degli esseri umani deriva da una sola cosa, e cioé da non saper restarsene tranquilli in una stanza.”
Blaise Pascal
Filed under: Citazione | Tagged: Blaise Pascal, esseri umani, infelicità, stanza, tranquilli | 70 Comments »
Posted on 15 dicembre, 2014 by Gabriele La Porta
Il positivo entra ed esce dalla testa. Il negativo lascia un dubbio strisciante, un’inquietudine sorda; perché la paura è in fondo della condiziona umana.
Tiziano Terzani
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Posted on 27 ottobre, 2014 by Gabriele La Porta
E tu dove hai la tua stella? In quale memoria trovi il tuo orientamento? Dove la tua sicurezza? A quale immagine di città ricorri quando vuoi sapere chi sei? Quando vuoi trovare la forza di sentirti diversa dal montare della marea altrui?».
(Tiziano Terzani, Lettera a Saskia, 13 dicembre 1999, Hong Kong)
Filed under: Citazione | Tagged: 13 dicembre 1999, Etu dove hai la tua stella?, Hong Kong, Lettera a Saskia, Tiziano Terzani | 3 Comments »
Posted on 16 ottobre, 2014 by Gabriele La Porta
Chi evita l’errore, elude la vita”.
Carl Gustav Jung
Filed under: Citazione, Psiche | Tagged: Carl Gustav Jung, errore, vita | 15 Comments »
Posted on 16 ottobre, 2014 by Gabriele La Porta
Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c’è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente”.
Katherine Mansfield
Filed under: Citazione | Tagged: Amare, Follia, Katherine Mansfield, saggezza | 14 Comments »
Posted on 15 ottobre, 2014 by Gabriele La Porta
Ci sono solo due errori che si possono fare nel cammino verso il vero:
non andare fino in fondo e non iniziare.
Buddha
Filed under: Citazione | Tagged: Buddha, cammino, errori, gratitudine, vero | 3 Comments »
Posted on 8 ottobre, 2014 by Gabriele La Porta
“Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.”
Tiziano Terzani
Filed under: Citazione | Tagged: bandolo, casa da tè, gente, Incontro, matassa, mercato, Ogni posto è una miniera, osservare, parola, tempo, Tiziano Terzani | 1 Comment »
Posted on 19 settembre, 2014 by Gabriele La Porta
Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica.
La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi.”
Carl Gustav Jung
Filed under: Citazione | Tagged: Carl Gustav Jung, giudizi, pensare, riflessione, tempo | 3 Comments »
Posted on 6 settembre, 2014 by Gabriele La Porta
“Forse in ogni uomo c’è un primordiale istintivo bisogno, ogni tanto, di imporsi dei limiti, di scommettere con delle difficoltà, per poi sentire di essersi meritato qualcosa di desiderato”.
Tiziano Terzani
Filed under: Citazione, Libri consigliati | Tagged: limiti, Tiziano Terzani, Un indovino mi disse | 18 Comments »
Posted on 25 Maggio, 2014 by Gabriele La Porta
Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.»
Eduardo De Filippo
Filed under: Citazione | Tagged: Citazione, Eduardo De Filippo, idea, significato, utilità sociale | 1 Comment »
Posted on 11 Maggio, 2014 by Gabriele La Porta
L’umorismo è un fenomeno di sdoppiamento nell’atto della concezione; è come un’erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta”.
Luigi Pirandello
Filed under: Citazione | Tagged: Citazione, L'umorismo, Luigi Pirandello | 1 Comment »
Posted on 2 Maggio, 2014 by Gabriele La Porta
In questa nostra epoca non vi è altro di necessario che il superfluo”.
Oscar Wilde
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Posted on 30 aprile, 2014 by Gabriele La Porta
Amare se stessi è l’idillio che dura tutta la vita”.
Oscar Wilde
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Posted on 29 aprile, 2014 by Gabriele La Porta
“Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco”.
“La più sorprendente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”.
“Che cosa avete contro la nostalgia, eh? È l’unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro, l’unico”.
Carissimi,
avete anche voi delle frasi tratte dai film che vi hanno colpito? Quali sono?
Gabriele
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Posted on 25 aprile, 2014 by Gabriele La Porta
«Perché studi così tanto? Quale segreto vai cercando? La vita te lo rivelerà presto. Io so già tutto, senza leggere o scrivere. Poco tempo fa, forse solo qualche giorno fa, ero una ragazza che camminava in un mondo di colori, di forme chiare e tangibili. Tutto era misterioso e qualcosa si nascondeva; immaginare la sua natura era per me un gioco. Se tu sapessi com’è terribile raggiungere tutta la conoscenza all’improvviso – come se un lampo illuminasse la terra! Ora vivo in un pianeta di dolore, trasparente come il ghiaccio. È come se avessi imparato tutto in una volta, in pochi secondi. Le mie amiche, le mie compagne si sono fatte donne lentamente. Io sono diventata vecchia in pochi istanti e ora tutto è insipido e piatto. So che dietro non c’è niente; se ci fosse qualcosa lo vedrei».
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