Eugenio Garin, filosofo e umanista a noi contemporaneo, è forse il primo studioso che abbia spiegato il senso dell’Umanesimo, quello profondo, con la divulgazione e la credenza nella magia. La sua opera è utilissima per comprendere il clima letterario e filosofico in cui nasce un netto mutamento di tendenza, così sintetizzabile: Platone subentra ad Aristotele.
In realtà l’autore dei dialoghi è inteso nel quindicesimo secolo come “opposto” ad Aristotele, come se i due pensatori fossero stati “nemici” anche in Grecia. Cosa del tutto falsa. Il contrasto è però necessario ai vari Ficino e Pico della Mirandola, perché l’avversione ad Aristotele nasconde un radicale risentimento intellettuale contro l’accademismo dell’epoca, la rigidità intellettuale, la scolastica nelle sue forme estreme. Erich Auerbach ha giustamente osservato: «Il Simposio di Platone fu una specie di bibbia per i libertini spirituali italiani, francesi e tedeschi». La citazione di tale opera quasi come testo sacro esemplifica perfettamente la vera motivazione del «successo» del dialogo: l’esaltazione dell’amore e del corpo. A noi contemporanei può sembrare una cosa normale, ma in quei secoli fu una vera rivoluzione. La rigidità degli accademici aveva per secoli indicato il corpo umano e la natura come nemici di ogni ascesi spirituale, in quanto strumenti e portatori del “sensus”, ovvero delle passioni.
La carne conduce al peccato, anzi, è essa stessa peccato, perché in essa è prigioniero lo spirito, che deve essere redento tramite mortificazioni, penitenze, purificazioni.
Immaginiamo l’effetto che devono aver prodotto negli studiosi le parole del Simposio. Figuriamoci per esempio Marsilio Ficino nel suo studio di Firenze, direttamente collegato agli appartamenti privati di Lorenzo il Magnifico. Davanti ha il testo greco del Simposio, e lo sta traducendo. Che cosa legge Marsilio? Di una totale accettazione del corpo, dei desideri, delle passioni. Di una comprensione indulgente verso quella parte dell’umano ritenuta sino ad allora spregevole e ripugnante.
Ficino non deve credere ai propri occhi mentre redige la versione in italiano, perché attraverso i secoli Platone gli sta dicendo cose incredibili. L’amore è sempre lecito, anche quello omosessuale, perché attraverso il desiderio dei corpi si può giungere, dopo successive sublimazioni, alla contemplazione del bello in sé, sino al bene assoluto e universale. Amore e brama divengono strumenti di conoscenza. E come se non bastasse, in questo dialogo la figura principale, la personificazione della sapienza stessa, è Diotima, una donna.
Il movimento poetico e filosofico provenzale e del Dolce stilnovo avevano già fatto della donna un oggetto di venerazione, specchio dell’anima maschile, ma giammai fonte di saggezza. Invece ecco Socrate domandare, chiedere lumi, invocare da lei spiegazioni, insegnamenti spirituali. Incredibile: Socrate, il maesrro del maestro Platone, è in atteggiamento di sottomissione intellettuale, pronto a recepire il senno, l’accortezza, il discernimento di Diotima, di una donna! Ad affermare queste cose non è un pagano, ma l’ispiratore di sant’Agostino, uno dei padri della filosofia greca, appunto Platone in persona («padre», come attributo di Platone è qui adoperato anche come ispiratore dei padri della Chiesa durante la fase detta appunto “patristica”).
Se riusciamo a decifrare le emozioni di una simile riscoperta, il sussulto psichico che avvenne in Marsilio, in Lorenzo, in Pico, negli artisti loro vicini, forse capiremo l’essenza dell’Umanesimo. Certamente l’autorità del filosofo greco serve alle menti più aperte come mezzo di riscatto da una oppressione moralistica, tendente a sminuire ogni creatività non direttamente rapportabile al solco aristotelico. Il Simposio diventa la fonte d’ispirazione non solo di filosofi, ma soprattutto di letterati e artisti. Lo scritto parla a quelle orecchie bisognose di nuovo e di creativo, in termini di eros e di bellezza.
Dell’opera è recepita l’equazione eros-creatività e a tale sorgente bevono Botticelli, Raffaello, Tiziano e scultori come Luca della Robbia (Edgard Wind, Misteri pagani nel Rinascimento, Adelphi, 1971, pagg. 101-119). Chiunque abbia visto anche una sola volta le celebri Cantorie del museo del duomo di Firenze ha avuto modo di constatare come un vitalismo erotico, permeato di classicismo, sia subentrato in quelle menti di artisti, divenendo ispirazione costante di ogni loro opera.
L’entusiasmo per i contenuti del Simposio si estende a tutti gli altri dialoghi e, in quel fervore, l’attenzione si accentra sul Timeo e sulla figura centrale del testo, il demiurgo. Inquietante semidio, capace di solcare lo spazio delle idee purissime e quindi di tornare alla materia per vivificarla con l’anima. A molti sembra una sembianza filosofica, precorritrice di quattro secoli del Cristo. Ricerche, confronti, paragoni conducono ad altre fonti, ai cosiddetti neoplatonici, a Plotino, a Porfirio, ai filosofi del periodo alessandrino. In questo modo si realizza una scoperta fondamentale, come quella dell’eros creativo del Simposio. I neoplatonici praticavano una disciplina definita scientia scientiarum, la somma supposta di tutte le saggezze, la magia.
Di nuovo stupore, incertezze, e anche paura. Perché la magia è da sempre condannata dal cristianesimo. Come è allora possibile, si chiedono gli umanisti, che i seguaci di Platone, dallo spirito puro, dedito soltanto alla conoscenza, esaltassero una disciplina esecrata in seguito per secoli?
Marsilio Ficino chiede, e ottiene, da Lorenzo il Magnifico di fondare l’Accademia platonica a Firenze. Qui convoglia tutti i testi, finora reperiti, dell’antichità. Si compiono traduzioni parallele, si confrontano capillarmente le fonti, si approfondisce ogni frase, ogni rigo dei filosofi “antiqui”, finché i dubbi vengono fugati. Platone, e successivamente i neoplatonici, studiavano davvero la magia, concepita come sapienza totale ed esclusiva, da tramandare per via orale. Infatti, secondo Ficino, l’allievo di Socrate aveva chiaramente scritto nelle sue lettere, soprattutto nella settima, come il suo autentico insegnamento non fosse quello racchiuso negli scritti, ma quello tramandato per via orale. Nel profondo della sua coscienza, Marsilio Ficino giunge alla conclusione finale: la magia non è scienza da esecrare, ma semmai da studiare e da tentare di rapportare al cristianesimo (F.A. Yates ha dedicato un intero capitolo a quei cristiani che consideravano la magia naturalis non pericolosa e non avversa alla propria religione: “L’ermetismo religioso nel sec. XVI”, pagg. 191-227 del volume Giordano Bruno e la tradizione ermetica, Laterza, 1981).
Stralci di traduzioni dal greco circolano nelle mani anche di chi non è né letterato, né filosofo, creando quello che oggi può essere definito un movimento di opinione. In questa situazione di rinnovamento, di scoperta, di stupore, si affermano gli studi sulla magia naturalis, intesa anche nei sui aspetti pratici, rituali.
Questa atmosfera è fedelmente resa da Garin: «L’unità di una vita universale, che fluisce dovunque e anima tutto, giustifica speculativamente la simpatia universale e le molteplici operazioni che l’uomo, immagine abbreviata del cosmo, viene a compiere. Che poi il nesso fra la totalità, oggetto dell’intuizione metafisica, e la molteplicità delle cose e degli eventi, in cui opera la magia, si presenti come qualcosa di arbitrario e fantastico, è logica conseguenza di quella visione metafisica e teologica. Il rapporto tra metafisica neoplatonica e pratica magica indica una precisa simmetria: la magia degli incantamenti è il momento scientifico adeguato alla teologia platonica. Come questa è in realtà una visione “poetica” del cosmo, sono spiriti quelli che muovono i pianeti… In un universo animato e consenziente, connesso e cospirante, in una simpatia onnicomprensiva, si parla con gli astri, con le pietre: si pregano, si comandano, si costringono, facendo intervenire, mediante preghiere e discorsi adatti, spiriti più potenti» (Eugenio Garin, Lo zodiaco della vita, Laterza, 1982, pag. 60).
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Caro Professore,
in ciò che Lei scrive con consapevolezza io sento di trovare un’oasi di comprensione profonda: là fuori è il deserto e qui trovo l’acqua viva.
Io sono assolutamente NESSUNO, eppure, Le assicuro che, quanto Lei scrive lo capisco solo perché lo vivo!
Benedico il giorno che ho cercato su Google il Suo nome e ringrazio il Cielo di averLe lasciato un commento: Lei mi ha risposto subito. Che persona buona e cara è Lei; sì Lei è un RARA AVIS che fa quello che sente di fare…perché Lei ha una LUCE DENTRO e si lascia guidare da Essa…oltre che dalla Luce della Ragione (non faccia quella faccia perché è così! Lo so.)
Volevo dirLe che in questi giorni ho capito che io, o forse ognuno di noi, devo cercare di ENTRARE, di PENETRARE, di FARE UNO SFORZO DI CAPIRE, uno SFORZO D’IMMAGINAZIONE.
L’ho capito perché, improvvisamente, mi sono resa conto che la mia interiorità è soprattutto MISTERO: ossia, ho capito/sentito che il mio nodo centrale non è tanto legato all’ammettere di avere dei problemi da risolvere con me stessa, quanto legato al MISTERO che è in me che, in quanto MISTERO, non può essere, evidentemente, svelato alla Luce della Ragione.
Se è vero che le immagini contenute in me sono anche modelli di riferimento (che riaffiorano di tanto in tanto in modo dissonante rispetto ai miei buoni propositi coscienti legati alla mia volontà), credo che sia possibile per me ossevarle e comprenderle solo attraverso l”IMMAGINAZIONE…e non è all’immaginazione che viaggia sul piano del conosciuto quella a cui mi riferisco ma a quell’IMMAGINAZIONE svincolata dal razionale, quindi più legata all’INCONSCIO, ovvero a quello che io non conosco di me, ossia al mio MISTERO, Mistero che per i cercatori o archeologi di Anima (come preferisce), abbiamo detto tante volte anche in questo Temenos, può diventare MAGIA.
In buona sotanza, sulla base della mia esperienza, la MAGIA E’ LEGATA AL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE INTROSPETTIVA.
Io L’adoro e mi sento nella libertà di dirlo…che bello essere liberi…anche di dire delle sciocchezze…
Marina.
…volevo dire IMMAGINAZIONE che per i cercatori o archeologi di Anima può diventare MAGIA (non MISTERO).
Baci…chissà perché spesso mi sbaglio…bah!
Leggendo ho capito che non conosco per niente il simposio caro prof..conoscevo solo la “favoletta” degli uomini divisi dall’invidia in cerca della metà.
Però…forse per l’anima in espansione, forse per la visione magica delle cose, forse per il linguaggio del cuore sono arrivata da “ignorante simposiana” ad una idea di centralità dell’universo mosso dall’amore.
Un interagire tra creature-creato e Creatore dove nel progetto divino, niente è “messo” lì per caso.
Tutto è mosso dall’amore e subiamo anche le influenze astrali di pianeti superiori ed interiori che si muovono dentro di noi.
Se la luna influenza le maree, perchè l’universo non dovrebbe influenzare noi?
Questo caro prof è un sunto di quello che ho scritto stamani per il mio blog..che spero entro oggi di postare..
Sono troppo contenta Gabriele, mi sembra che la mia anima faccia passi da giganti ed il bello è che trovo conferma qui, da lei, maestro.
(sempre che le mie visioni siano quelle giuste.)
Lei prof mi fa sentire magica!
Baci
Caro Gabriele, questi tuoi interventi sull’immaginazione ermetica sono preziosissimi. Li sto scaricando perché intendo utilizzarli come punto di riferimento fondamentale per il mio e-book. Infatti, sto cominciando ad organizzare il materiale per il secondo volume, che inizia proprio dall’Umanesimo, quindi non potevi essere più tempestivo nel fornirmi spunti di estremo interesse. Grazie e a presto, Angelo
Caro Gabriele
le sue spiegazioni sono sempre così interessanti, chiare e ricche di così tanti particolari. Per me il Simposio di Platone è un’opera unica nel suo genere e, come ha detto lei, quanto a contenuti un precursosre dei tempi moderni. Io tradussi una parte di quest’opera al liceo e negli anni seguenti sono tornata spesso a rileggerla e ogni volta ho colto qualche particolare in più, qualche sensazione nuova, mentre cresce a dismisura la mia ammirazione per il suo autore.
Grazie per avercela spiegata con così tanta chiarezza e semplicità!
Inoltre trovo straordinaria la conclusione a cui Ficino giunse sulla magia, “una scienza da studiare”.
Baci
Bellissimi questi brani sull’Immaginazione ermetica.
Ti rispondo qui anche se l’intento iniziale era mandarti una poesia.
Vagando tra le mie immagini, tra una tartaruga e un cuore piumato, lo sguardo si è posato su una poesia già scritta che ho pensato mandarti.
Eccola: e baci
Mi sveglio con gli occhi di dio addosso.
Rapido il giorno,
si stempera il bagliore nella sera,
dalla terrazza sul borghetto
incanto lo sguardo attorno
ai gorghi d’acqua immobili.
Circolare frammento impazzito di
vita.
Ripercorro la terra e
il luppolo selvatico e
un mestolo di legno e
ancora quegli occhi
di un dio che
riempie i nostri passi
a spirale nel tempo.
Gorghi d’acqua immobili.
Gli occhi di Dio si riflettono nel luppolo selvatico.
Sarah
Oggi, come nel quindicesimo secolo, un folto gruppo di Anime ha bisogno di librarsi oltre le barriere della Solitudine, dell’Ignoranza venerata nel culto scandaloso della Bellezza esteriore che non può invecchiare o morire. Questo folto gruppo omogeneo di Anime che vuole andare oltre l’Apparire, vuole morire una volta sola tra le braccia di grandi ideali e poi mai più!
Queste Anime, si ritrovano quì dopo aver ascoltato un richiamo interiore e scoprendo di non essere sole, si riscoprono Uniche nel dare e creare Armonia.
Anche Lei, prof traghettatore, è in atteggiamento di sottomissione intellettuale e chiede lumi a queste Anime? E’ spaventato da quante è riuscito a richiamare intorno a sè e quante chiedono che proprio Lei diventi il loro mezzo di riscatto dalla nuova oppressione intellettuale dello scientismo che le vuole Cavie di laboratorio?
Nella nuova visione poetica del microcosmo di questo secolo, in questa Casa, Lei è il sole. Non indugiare, allora!
Valeria
mi associo con il cuore e l’anima alle tue bellissime parole: condivido in pieno il tuo pensiero e le tue sensazioni! Anche io provo le tue medesime sensazioni.
Grazie GABRILE, sei davvero il nostro “sole”: con le tue parole dolci e profonde illumini le nostre esistenze, scaldi i nostri cuori e ci offri perle di strordinaria sapienza!
Un grande bacio a tutti
Per Beatrice:
Quì dentro suono ad “orecchio”…Le mie parole riescono a trovare da sè il suono e il ritmo giusto per uscire fuori. Fuori da quì, le mie parole cercano un alleato fedele nel gesto. Nel senso che gesticolo parecchio…e nell’altro senso: non sempre quello che esprimono i miei gesti, ritrova riscontro nelle mie parole. Quì dentro riesco a coordinarmi, ma la mia coerenza è ancora in fondo. Ma questa è la strada che ho intenzione di percorrere.
Bimbolina a Triade, la Magia è anche misteriosa (per chi la guarda dall’esterno)
Calliope, nessuna si sente “Magica” senza motivo. sull’Amore hai ragione. ma io penso che malgrado i miei sforzi, l’amore sia, ancora, nel profondo un mistero. Indispensabile. Necessario. Salvifico.
Grazie Angelo. sei sempre troppo buono. (x tutti: Angelo insegna filosofia a Parma. a Fidenza organizza uno PSICOFESTIVAL)
Ficino, traducendo Il simposio, ha reintrodotto Amore in occidente.
per tutti: Sarah è anche una poetessa. dolce come un maritozzo al gelato mangiato a CATANIA.
Per Sarah
bella bella la tua poesia
sai Gabriele , pochi giorni fa una signora ha chiesto un maritozzo col gelato , ma il barista romano la ha guardata
come dire ” quante ne vuoi ? ” . avea un accento inequivocabilmente siciliano . Lo provai ad Acitrezza , un mio amico mi invitò , delizioso . e come l’altro giorno con i baci a tarantella mi hai ricordato due degli amici più cari di sempre
e che vivono lontani in altri paesi adesso ,
sono ritornato con la memoria proprio lì con il mio caro amico
in quella estate di complice amicizia !
grazie al tuo maritozzo e alla dolcezza di Sara
baci
Per Sarah
la tua poesia è davvero stupenda! complimenti di cuore!
Baci a te ed a tutti
Grazie a tutti e due massimiliano e gabriele!
Qualsiasi cosa sia un maritozzo mi sento come…mangiato e bevuto da re mi stendo sulla sabbia fresca alla luna senza pensieri…
ma cos è un maritozzo…sono un pò tontarella!
baciiiiiiii
ricambio con BABA’ sbaciucchiosi.
Ed è giusto valeria.
per sarah: vero
Massimiliano, ho scoperto che Sarah non conosce i maritozzi…
davvero Sara non conosce i maritozzi , i siciliani che ho conosciuto ne parlano con poesia e amore , Gabriele sono sicuro che le piaceranno quando li proverà , e poi a giudicare dalla dolcezza che emana dalle sue poesie…
Gabriele e la granita siciliana…buonissima in pochi altri posti la ho mangiata così buona…
i babà sbaciucchiosi sono una delle cose più tenere che ho mai sentito carissimo !
Grantia di freschi frutti , per Sara Gabriele e per tutti
per Beatrice tanti baci anche a te cara ,
e se la gradisci con il caldo di questi giorni una dolce granita
di frutti
baci baci
interessante lo Psiciofestival che organizza Angelo , chissà se capitassi da quelle parti quei giorni ..
ciao cari
E’ vero Beatrice.
Vedi, Sarah, potrei capire se tu non fossi vissuta per uno o due anni a Roma. Ma va là. Ma se non hai mai mangiato in pasticceria un maritozzo con la panna, mi preoccupo.
Maritozzi per tutti voi …Beatrice ; Sara . Valeria Angelo Calliope Gabriele e a tutti…
Pastiera Napoletana se qualcuno la preferisse ai maritozzi
un abbraccio
Per Massimiliano
gradisco molto la granita di frutti, con questo caldo è proprio l’ideale.
Grazie, sei una persona davvero tanto tenera e tanto dolce.
Magari tutti gli uomini fossero come te!
Tanto amore e baci per te
Cari cari amici! Maritozzeremo assieme…
quanta calorosa dolcezza mi avvolge leggendo le vostre righe (e ne ho bisogno in questo momento).
Allora, da buona veneta: Sbrisolona imbevuta di Grappa alle prime uve!! a fine serata, parla da sè!
Grazie Beatrice, massimiliano e Gabriele (per sempre).
Babà linguacciosi a tutti. (Se state attenti e li appoggiate alle labbra…sentirete…)
A RI_BACI
Lo psiccofestival dal 27 al 31 maggio.
SARA
grazie della tua sbrisolona ma soprattutto della tua dolcezza
e spero che questo tuo momento che dici non buonissimo , passi in fretta
maritozzeremo insieme …
massi
Gabriele ho fatto attenzione …che delizia i tui babà linguacciosi …
baci baci
lo psicofestival non ce la faccio , grazie per la indicazione
BEatrice carissima
non merito tanto , sei te davvero gentilissima , e sensibilissima
sono contento che hai gradito la granita ai frutti .
ricambio il tuo tenerissimo augurio di tanto amore …
e tanti bacetti per te cara
massi
Be’,l la pastiera è trascinante verso esplosioni gustative infantilmente radiose.
(Questo a dimostrazione che ci sono “altri” uomini)
Pappa! Pappamia!
baci
Ma io dico dove vado solo per mettere in condivisione le cose che faccio.
bene
caro gabriele ,questo non è un blog,ma un oasi deliziosa,dove il dolore viene addolcito con maritozzi,babà ,pastiere ,taralluci ……e vino,ogni tanto ci scappa un acuto del rione sanità! alla faccia della razionalità.
complimenti per il farmaco che ci delizia ,
è la cosa più che mi colpisce è questo amore che ci unisce
MA cosa voglio di più?
il viandante
il modescudaro è riuscito a reperilo?
SI ABBINA CON PIANETI INTERIORI E’ UNA DELIZIA
…anche io dico quel che faccio per condividere…per fare le cose in compagnia, sempre. Insieme per me è dialogo, anche interiore o meglio psichico.
Gabriele
sei proprio tenerissimo e simpatico , con
pappa pappa mia !
la pastiera la ho assaggiata tardi ma che bontà ..
passi riecheggiano nella memoria …mi viene in mente quella
lirica ,
radiosità infantili per te caro
massi
che fortuna incontrare “uomini altri ” come Gabriele
fari di anima , , in anima
un abbraccio
massi
ciao Rosario si oasi che cura , si prende cura di Anima .
come dice Gabriele , e a proposito di curare …
similia similibus curantur ,
grazie anche a te , viandante
massi
Caro Massi
questo blog è il nostro farmaco omeopatico di anima,sono fiero di te ,come di moreno e tanti altri ,siete la speranza verso il granaio ,per il mio compito di viandante eè sempre un famaco leggervi,tutto quello che ogni minuto vedo patolgie atroci della ratio,scusami se ogni tanto vi leggo per me si tratta di riprendere le forze e ripartire
grazie un abbraccio di immensa stima
il viandante
Ciao Rosario
permettimi di unirmi con tutto il cuore alle tue parole: questo blog è davvero un mondo d’amore in cui regna l’amore, la fratellanza e la gioia.
Io trovo che sia come un paradiso terrestre,
Vindante caro, un grande abbraccio
Massi caro
scusa se mi intrometto tra te e Rosario, ma quel “similia similibus curantur” ha attratto la mia attenzione. Vorrei dirti che secondo me hai colto l’essenza di interagianime. Credo che sia una delle definizioni più calzanti!
Poi scusa di nuovo se mi intrometto anche tra te e Gabriele, ma leggendo nei vostri interventi precedenti ho notato che hai citato alcuni versi di una lirica che da sempre io amo in modo particolare: questa cosa mi ha colpito!
Dal momento in cui tanto tempo fa ne conobbi i versi, non li ho più dimenticati! Ormai sono parte di me.
Mi farebbe piacere ricordarla anche agli altri amici del blog:
“Passi riecheggiano nella memoria lungo il corridoio che non prendemmo, verso la porta che non aprimmo, al guardino delle rose”.
W. Yeats
Un grande grande gelato ai frutti caro, se ti piace
e tanti tanti bacetti Bea
Gabriele Carissimo
lei è il miglior esempio di “altri uomini”.
La sua anima, il suo cuore e la sua sensibilità sono inegualiabili!
Che fortuna incontrarla e avere modo di ricevere il suo affetto, le sue attenzioni e i suoi consigli! per non parlare della fortuna di poterci abbeverare al pozzo della sua grande scienza e erudizione!
Lei è semplicemente UNICO!
Bacetti bacetti
Ciao Sarah
volevo solo augurati di cuore che questo momento che dici essere non troppo buono ti abbandoni al più presto.
Ti auguro di ritrovare al più presto tutta la gioia e la serenità possibili.
Grazie per i maritiozi. sono buonissimi.
Da buona romana ti dico che dovresti assaggiare i nostri piatti, certo non sono proprio così leggeri ..tra trippa, paiata, la coda alla vaccinara, i carciofi alla romana e gli spagahetti all’amatriciana…poi un pò di vino nostrano certo non ci sta male, come dice una canzone “er vino de li castelli”.
Un grande abbraccio
Hai ragione, Rosario, cerchiamo, tutti insieme, di addolcire il Dolore, con le nostre ricette golose e i tuoi vini. Che vogliamo di più?
Massi, baci (tutto è FATO)
Il viandante è un personaggio da narrativa.
Sono pause importanti, Rosario, le tue, per meglio ripartire.
ROSARIO
caro , quelloche dici lo posso sottoscrivere nel senso che fa bene al cuore leggere le tue parole , farmaco lenitivo sul cammino e per le ferite e le pene che si incontrano .
un grande abbraccio !
è bello quello che dici , anche per me ,spesso trovo nelle vostre parole , profondità e anima e forza ,che ti auguro di ri trovare nella tua pausa , non sai quante me ne sono capitate , ti costringono a guardare nella interiorità e a dare un senso
diverso a noi nel confronto con le ombre .
come dice Gabriele gli uomini possono diventare migliori
dopo queste immersioni , e uscire dal dolore con un senso rinnovato
Gabriele , per quanto riguarda il fato si pùò approfondire ?
non so ho idee complicate a riguardo , poi ricordo che un giorno dicesti che ai tuoi studenti impieghi alcune ore di lezione per l’argomento ,,ricordo bene ?
il riferimento è a Platone , alle anime e al DAimon , e ananke , lachesi , e atropo ? ma forse c’è altro ,Spero di non aver storpiato i nomi
baci
CARISSIMa BEA
ti posso chiamare così ?
ho solo riportato un insegnamento di Gabriele , e che lessi in jung , a proposito di alchimia , ma non ricordo bene ,
mi viene in mente che un giorno a castel sant’angelo c’era uno
stand sulla omeopatia e su le qualità curative delle erbe specifiche per ogni partecsofferente , e anche lì vidi questa scritta , e la memorizzai perchè nel periodo già la avevo incrociata con Gabriele e in qualche lettura di alchimia .
CAra bea , ma scherzi , a scusarti , non ti intrometti affatto , anche se so che lo dici per la premurosa gentilezza che ti contraddistingue .
A proposito della poesia di Yeats
non sai quanto mi piace e su consiglio del caro Gabriele la
ho mandata a memoria , per farla diventare parte di me . come dice il professore.
é sempre bello ascoltarla e poi da un amica , se posso permettermi di chiamarti così , il piacere è moltilpicato
sentire una lirica così bella , e in questo luogo magico , che
piccoli miracoli ha permesso Il caro Gabriele , sei d’accordo Bea ?
tanti baci profumati
BEatrice
mi associo su Gabriele , è “UNICO ”
con questo spazio , sento che ha crato un qualcosa di lenitivo
per le ferite dei cuori che cercano …il “bene ” e qui quanto se ne respira?
tanti bacetti per te , per Gabriele e per tutti , interagiranime
Caro Rosario…
ritrovarti qui è sempre un piacere.
Moreno
Massi, Rosario, la pausa è un sospiro ed una sospensione.
PER MASIMILIANO,MORENO ,BEATRICE ,POSSO PUBBLICARE LE VOSTRE PERLE ,SU UN GIORNALE LOCALE DELLA MIA CITTA”
Pere assenso inviare email:naddeo@alice.it
il viandante
Massi carissimo
certo che puoi chiamarmi Bea, ma scherzi! però mi ha colpito la tua singolare delicatezza e premura!
Se l’amicizia è alchimia, se l’amicizia è magia, se l’amicizia è un idem sentire nell’anima e condividere le speranze, i sogni, le piccole cose che fanno di noi quello che siamo, se l’amicizia è sorridere insieme per aver trovato delle “consonanze” allora penso che indubbiamente abbiamo tutti gli elementi perchè la nostra sia una vera Amicizia.
Condivido in pieno il fatto che questo luogo sia una fonte INESAURIBILE di MIRACOLI: qui accade quello che forse delle volte si può vivere solo in un buon romanzo o in un sogno. Questo luogo è magico e tutto nasce da esso è pieno di magia e di bene e di affetto. Tutto è bellezza, e tutto porta bellezza nel cuore e nell’anima.
Tanti tanti baci bagnati di acqua salata Bea
ROSARIO
ma certo caro , se ti è necessario vado anche aa inviarti l’assenso per e.mail
un abbraccio ! massi
Carissima BEA
sei sempre così piena di affetto !
mi tuffo nei tuoi baci bagnati di acqua salata…
e aggiungo ….
CIELO e OCEANo …acqua nell’acqua
onda e nuvola …
acqua nell’acqua …
fiato dentro il fiato io e te..
….A RI-amare , ARIA E MARE
soprattutto amare e tanto mare che la mia amica ama così tanto…
ps
per caso hai intuito di che è questa canzone?
perdono se mi sono permesso di ccitare in libertà e di sfasareun ‘po l’aria e il mare della canzone
baci color acqua marina ….
MASSI Carissimo
ma guarda guarda che mi vai a citare!!
Mai versi furono più indovinati!
Non solo amo il mare, l’acqua, la spiaggia e adoro osservare i tramonti in riva al mare, ma amo anche l’autore di questo meraviglioso testo: mi chiedo se sei un indovino?
Come hai fatto a leggermi nel pensiero! Pensa Claudio Baglioni è proprio il mio cantante preferito!! Mi sto domandando se anche a te piace Baglioni o se è stato solo un “caso”??
Massi caro versi però richiamano versi e senti allora che mi hai fatto venire in mente:
“….E si torna a scendere in pista,
un altro viaggio,
e io sono qui,
non perdiamoci più di vista nel coraggio,
l’unica paura che resta del futuro
è di non esserci.
Tra sparare oppure sparire
Scelgo ancora di sperare
finchè ho te da respirare
finchè ho un cielo da spiare
Per sapere che sono vivo e sono qui….”
Amico mio comunque per l’ennesima volta mi hai fatto gioire e sorridere: sei davvero tanto tanto simpatico, divertente e soprattutto imprevedibile!
Dolcissimo Massi, tanti bacietti solari e marini Bea
Bea
cara amica
baci al tramonto per te ,
in riva al mare quando il rosa entra nell’azzurro !
ps che fortuna ho avuto a cogliere proprio il tuo cantante preferito !
Massi carissimo amico
davvero fortunato: al primo tentivo hai indovinato il mio cantante preferito! Che intuito!
Bellissima l’immagine del tramonto in riva al mare che si tinge di tanti colori e il tutto si fonde nell’azzurro!
e il mare e il cielo diventano un tutt’uno.
Mi hai fatto sognare per un attimo!
Amo da impazzire i tramonti ed in specie i tramonti ammirabili in primavera ed estate in riva al mare.
Bacietti anche a te da questo paradiso allora, bea.
gentilezze a tutti e due.
(I tramonti primaverili ed estivi sono una vera Beatitudine…toh! BEA-TITUDINE)
Vorrei illuminarti l’anima ,
nel blu dei giorni tuoi più fragili
io ci sarò , come una musica , come domenica
di sole e d’azzurro !
Per BEA ,GABRIELE E per tutti gli amici !
mi è venuta in mente questa canzine di giorgia , dai beati tramonti di gabriele e Bea , in cui mi avete fatto immergere
carissimo, visto quanto da lei scritto sul simposio, vorrei sapere se una natura omosessuale o bisessuale si può conciliare con un percorso di luce. Cos’è l’omosessualità? Platone approva anche l’amore fisico o i riferimenti del simposio sono solo metaforici?
Carissimo Prof. Gabriele, mi scusi se mi interpongo per rispondere al nostro caro Kaspeero (?) nel caso le chiedo cortesemente di non pubblicarlo.
Ogni evoluzione sapienziale, in quanto acquisizione infinita di conoscenze delle leggi che regolano gli universi e gli infiniti raggi che formano le realtà olografiche manifeste o immanifeste (non visibile da questo piano di osservazione / coscienza di questo o di altri piani di coscienza, di questo o di altri mondi paralleli o di altri mondi superiori ), deve per forza di causa/effetto , passare anche per la via conoscitiva della polarità e la dualità.
E’ quella sempre ricercante teoria della coincidenza degli opposti nel caos della realtà duale materiale / immateriale sensibile / soprasensibile visibile / invisibile temporale / a temporale, passato / futuro, guerra / pace, male / bene, luce / buio ecc due facciate della stessa medaglia due forze opposte Arimaniche / Lucifere che sono movimento sono vita e complementari eterni l’eterno femminile e l’eterno maschile che è presente in ogni cosa di questa nostra manifestazione.
E’ come una batteria che senza le sue cariche opposte non darebbe energia. Tutto è movimento in un continuo armonioso alternarsi di un suono, in un’infinita ciclica e spiraliforme danza cosmica che è vita. La saggezza sta nella conoscenza e nell’equilibrio di TUTTE LE FORZE.
Tutto questo ci fa capire che il BENE ed il MALE coesistono insieme anche e soprattutto nel divino essere umano affinché nello spazio/tempo con la divina intelligenza in sinergica fusione con l’amorevole cuore si arriva a quella giusta CONSAPEVOLEZZA che ci farà capire che è necessario prima per conoscere, sperimentare le forze opposte e dopo con compassione con amore e con saggezza armonizzare, bilanciare o trasmutarle in forze creative.
SOLO CONOSCENDO SIA IL DEMONE CHE L’ANGELO DELLA PRESENZA POSSIAMO ELEVARCI OLTRE OGNI APPARENTE ILLUSIONE AFFINCHE’ IN SINERGICA FRATERNA FUSIONE CI SI POSSA PROIETTARE IL QUEL SENTIERO EVOLUTIVO CHE CONDUCE ALLA VERA CASA DEL NOSTRO PERSONALE SPIRITO IMMORTALE (Monade , Padre/Madre Celeste, Pura Energia Cosmica, Divina Intelligenza ecc.)
Allora, dal punto di vista non solo umano o di una falsa morale che spesso ripudia questi aspetti come se fossero delle anomalie, che spesso si manifestano solo per quella legge di attrazione fisica, ma soprattutto per quella vera esperienza spirituale che trarrà lo spirito in incarnazione nell’assimilare animicamente la fusione duale di queste necessari forze.
Un passo della Genesi, assai contraddittorio, ma assai significativo per ogni ricercatore d’anima, recita: “maschio e femmina li creò Dio,li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi” Come ad identificare la vera natura androgena dell’essere primordiale, come anche ad identificare una spontanea partenogenesi primordiale.
Gesù allarga il discorso e dice che: “ci sono anche “eunchi che sono tali dalla nascita, maschi o femmine che manifestano interesse verso il proprio sesso e non verso il sesso opposto, e quindi anche se incapaci alle finalità del matrimonio di generare, sono capaci di un legame sentimentale spesso assi più profondo” ed io aggiungo , RISPETTO DELL’ORDINARIA/NORMALE COSCIENZA COLLETTIVA.
“L’animo di Gionata si legò all’animo di Davide fino ad amarlo come se stesso”. Davide alla morte di Gionata esclama: “la tua amicizia era per me preziosa più che amore da donna, IL TUO AMORE PER ME ERA PIU’ MERAVIGLIOSO DELL’AMORE DELLE DONNE”
Questa quasi naturale attrazione che spesso si mostra in superficie spesso inconsapevolmente (con tante anche ed assai puerile sfaccettature) è un LEGAME ANIMICO /SPIRITUALE DI UNO SPIRITO CHE SI E’ DEFRAMMENTATO PER QUELLA SPECIFICA ASSIMILABILE PARTICOLARE ESPERIENZA PRATICA….
E’ come una ricerca continua della propria ANIMA GEMELLA che non per forza in questo mondo assai materiale ed assi illusorio deve coincidere con l’aspetto duale opposto…..
E come dire che l’essere che in una vita precedente era femmina, oggi nelle sembianze maschili, cerca la propria anima gemella maschile che aveva conosciuto ed amato in una vita precedente.
E’ SEMPLICEMENTE UN LEGAME PUNTO E BASTA. PERCHE’ LA VERA ESSENZA ANIMICO SPIRITUALE DELL’ESSERE NON E’ NE’ POLARE NE’ DUALE, NE’ MACHIO e NEANCHE FEMMINA…
Platone, secondo me,è tutto in chiave metaforica. L’omosessualità era uso comune. E poi, io sul sesso mi regolo secondo l’antico detto giapponese: sul cuscino tutto è permesso. Un abbraccio.
Capra! …Capra, il Tao della fisica e l’asino di Giordano Bruno…
“Maladetto il regno, sfortunata la republica, desolata la città, desolata la casa, onde è bandito, distolto ed allontanato l’asino! Guai al senso, conscienza ed anima dove non è participazion d’asinità!
Perché qua avete non solamente la bestia trionfante viva; ma, ed oltre, gli trenta sigilli aperti, la beatitudine perfetta, le ombre chiarite e l’arca governata; dove l’asino (che non invidia alla vita delle ruote del tempo, all’ampiezza de l’universo, alla felicità de l’intelligenze, alla luce del sole, al baldachino di Giove) è moderatore, dechiaratore, consolatore, aperitore e presidente.
Non è, non è asino da stalla o da armento, ma di que’ che possono comparir per tutto, andar per tutto, entrar per tutto, seder per tutto, comunicar, capir, consegliar, definir e far tutto.
Voglio che comprendiate e sappiate … che la somma cognizione è certa stima che non si può saper nulla e non si sa nulla, e per consequenza di conoscersi di non posser esser altro che asino e non esser altro che asino.” (Giordano Bruno)
Apposta Gesù Barabba ovvero Giovanni il Galileo entrò a Gerusalemme per mostrarsi con una veste regale (rossa, emblema dei re dividici) in groppa ad una asinella, per mostrare come cavalcare l’ignoranza che si nascondeva dietro l’orgoglio dei sapienti e dei dotti di quel tempo…..E penso che la stessa cosa farebbe anche oggi, ma di sicuro si mostrerebbe con altri aspetti, magari sopra una possente terrificante gigantesca nave interstellare perché la vanità, l’orgoglio, la perfidia, l’ipocrisia e tantissima illusoria materialità ecc. in questo nostro mondo, regnano ancor sovrani più di prima….
Essere un tutt’uno con la propria cavalcatura… non significa dominarla. E non è roba da interstellari, come non è una “compensazione” ad un vuoto inter-inguinale.
Il povero cristo “sopra una possente terrificante gigantesca nave interstellare” è un film che ho già visto. E il bestiario sembra non avere significati univoci, nel corso della Storia e nelle civiltà. Ne prendo atto. Sopravvive, noto, un forte pregiudizio nei confronti del povero asino, il quale, se veramente provenisse dallo spazio, forse sarebbe più popolare tra i muli! Quelli di coccio!