Una madre bugiarda. Una madre che nega il suo essere madre. Una madre che non gli ha mai dato una carezza, che ha ignorato la sua infanzia. Dobbiamo stupirci se il glorioso Enea adulto conserva sempre un fondo di malinconia?
Luigi Zoja
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ALLA MALINCONIA
Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.
Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.
Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.
H. HESSE
…già, già!!
Io sono una persona un pò malinconica! Soprattutto lo divento nell’imbrunire, la sera…..
Professore, parliamo dello stesso Enea dal quale Virgilio fa discendere quella gloriosa progenie destinata a governare il mondo fino allora conosciuto? Dello stesso Enea che da succube del destino ne diventa cosciente esecutore, anche grazie all’aiuto di sua madre Venere? E’ sul conflitto di interesse, che imperava fin’anche nell’Olimpo, che dobbiamo riflettere? 😀 E’ malinconico essere figli di dei…
però quel fondo di malinconia non deve diventare fondo di una bottiglia, pozzanghera da cui inzaccherare gli altri..Enea ce la fa, è un eroe, ma quanti rimangono bloccati nella autocommiserazione, forse ad Enea lo salva la sua capacità reattiva, quando le cose della vita diventano difficili hai due cose da fare, soccombere o reagire.
Ma siccome di questi tempi molti (di noi ) hanno la pappatoria avascia cioè la mangiatoia abbassata spesso, troppo spesso ci lagniamo di questioni ormai passate, della nostra infanzia.
Bisogna parlare con i propri genitori come fossero persone e non come eterni persecutori, nostri, altrimenti è noi stessi che perseguiamo, ed imperterriti ci arrotoliamo su noi stessi invece di crescere.Rimanendo impantanati.Un genitore che ha fallito, ha fallito, vedere chiaramente su cosa, è anche superarla. Sparisce in una nebbia, come un viaggio negli Inferi.
Cara Valeria, è malinconico soprattutto quando si è mortali. Guarda la forza di Achille, figlio di Teti (una dea addirittura più antica di Zeus). Baci
Proffi, mi scivola sulla tastiera…Teti.
map pina, grazie, non me n’ero accorto. Correggo subito. Baci
(Non le piace Achilleus, professore, lo sottolinea spesso!)… Cosa invidiano gli Dei agli uomini? Me lo sono sempre chiesto e so di non riuscire a trovare una risposta univoca perchè non riesco ad entrare nell’ottica di una divinità, ma deve essere inaccettabile anche per un dio sapere di dover sopravvivere al figlio (?). Se non ricordo male, Teti non potè opporsi alla scelta di Achille a favore di una vita breve, ma gloriosa in battaglia.
Per questo credo sia il Fato inappellabile, inesorabile, la ragione prima di tanta malinconia, rabbia , frustrazione nel cuore dei figli degli dei.
Non concordo con il punto di vista di Zoja a proposito di Afrodite per questo motivo. Forse dovrei documentarmi meglio.
baci
Grazie a lei ed al tempo che ci dedica.Mi poteva anche cancellare il comm. , tanto era solo per. Bacetti.
Carissima, tutti possiamo sbagliare. Che male c’è? Bacetti
Lei ha stile, mi raccomando non cambi mai, sarebbe un… erore.oribile.(come sofro , lei non sofre ?gramatica tu che mi turbi le noti e le note a piè pagina chetati deh’ statte zitta.)
Cara map pina, lo ripeto: sei unica. Baci baci
Penso che la malinconia sia dare voce a un silenzio, affermare il proprio diritto di essere umano ad essere umani!
Non un semplice stato dell’essere, ma la sua sostanza, o, quantomeno, la sua materia…
Domande, domande…!
🙂
Comunque mi è piaciuto, ti invito a ricambiare la visita sul nostro blog Vongole & Merluzzi 🙂
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/03/25/malinconia/
Cara Valeria, dici delle cose giuste. Ma come sempre, ci sono varie sfaccettature. La Afrodite di Zoia è un aspetto della dea, come ce la demanda, in parte, Virgilio. Fa una cortesia a tutti noi: trascrivici il brano su Afrodite di Zoia di cui parli. Baci
Professore, il brano di Zoja su Afrodite – madre di Enea – con il quale non concordo è proprio questo che ci ha proposto lei e che non conoscevo. Ho cercato soltanto di spiegare le ragioni per le quali, secondo me, nasce invece la malinconia di Enea, il predestinato. E’ stato utile rapportare quelle ragioni alla rabbia e alla tracotanza dell’Achilleus (“che non ha allattato”, “senza labbra” ?) …
Cara Valeria, non ho altro da aggiungere. Bene. Baci