Per me, sono essenziali…

Alice rise: “è inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile.”
“Oserei dire che non ti sei allenata molto”, ribattè la Regina. “Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione.”

“Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio magico”

Bene

Io sono una parte di quella forza che vuole costantemente il male e opera costantemente il bene.
(Faust, Goethe)

Quando ti dicono

Quando ti dicono “dimentica”, non farlo, ogni cosa che cancelli è esperienza che ti ha fatto crescere e diventare chi sei.
Quando ti dicono “non ne vale la pena”, non ascoltare, ma provaci, sarai tu a valutare se è davvero valsa la pena di tentare e anche se avrai finito per capire che era meglio non farlo, almeno avrai provato e non sarà rimasto il dubbio.
Quando ti dicono “non sei capace”, prova, fallisci, riprova, non sono gli altri a fare di te ciò che sei, ma soltanto tu puoi decidere chi sei. Quando ti giudicano o ridono di te.
Non fermarti allo sguardo o alle parole delle persone ma vai avanti dimostra quanto vali e quanta bellezza c’è dentro di te.
Non sono gli altri a dirti chi sei ma solamente tu puoi decidere chi sei e dove il tuo cammino ti condurrà.
Perché solo Tu sei l’artefice delle tue scelte e del tuo io.
(Paola Ceci)

Porte

E mentre le porte di quel treno si chiudevano, mentre decidevi di lasciarle chiudere, raccontavi a te stesso che ce ne sarebbero state altre di porte da aprire, non appena ti fossi deciso.
Ciò che non avevi previsto, ciò su cui non avevi mai ragionato, è che non tutte le porte si aprono per regalarti lo stesso profumo. Ce ne sono alcune, dietro le quali, gli odori che senti durano poco. E ciò che ti resta, è quela strana sensazione di smarrimento. La sensazione di trovarti nel posto sbagliato, dopo aver chiuso la porta giusta.
(Serena Santorelli)

La vita è sempre un dono

‘Amo con passione la vita, mi spiego?
Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere: il regalo dei regali.
Anche se si tratta d’un regalo molto complicato, molto faticoso, a volte doloroso.
– Dal libro – Lettera a un bambino mai nato – Oriana Fallaci

Ci sono

Ci sono luoghi che ti lasciano nel cuore un ricordo che non si cancella mai.
Ci sono persone che toccano la tua vita con tale profondità che non puoi scordarle mai.
Ci sono momenti che ti lasciano senza fiato fino a toglierti il respiro.
Ci sono libri che ti aiutano con una spinta nell’anima a compiere un salto di coraggio.
A volte certe cose e certe persone riescono a cambiarti la vita e a darti la forza e il coraggio per andare sempre avanti
(Colette Haddad)

Facciamola finita

http://www.maridacaterini.it/opinioni/744-facciamola-finita-commedia-reality-trash.html

Reality pirandelliano o commedia trash?
Chi si occupa di cinema, per passione o per mestiere, entra raramente impreparato in una sala. Le conoscenze pregresse, le informazioni raccolte, anche i pregiudizi fanno parte indubbiamente della stessa esperienza cinematografica. Orbene guardando “Facciamola finita” (“This Is the End”) non riesco a non pensare all’influenza formativa di Judd Apatow su questa variegata banda che ruota intorno a Seth Rogen e al suo fido cosceneggiatore Evan Goldberg, entrambi al debutto registico.

Apatow inizia a fare il comico mentre frequenta la Syosset High School, dove ha un programma chiamato Club Comedy sulla stazione radio della scuola. Si affida ai contatti della madre presso il comedy club per avere accesso ai commedianti; ebbene durante questo periodo riesce a fare intervenire, al programma Harold Ramis (il regista del piccolo capolavoro “Groundhog day” e di “Terapia e pallottole”) insieme all’allora sconosciuto Steven Wright (consigliato a chi non lo conoscesse, ama lo humor nonsense e mastica un minimo di inglese). Judd debutta alla regia nel 2005 con la commedia “40 anni vergine” con Steve Carell, mentre nel 2007 dirige “Molto incinta” con Seth Rogen, con cui aveva già lavorato nel film precedente e nella serie Freaks and Geeks. Questo cerchio, almeno per il momento si chiude qui.

“Facciamola finita” è una commedia reality-trash con ambientazione apocalittica in cui lo stesso Rogen, James Franco, Jonah Hill, Seth Rogen, Jay Baruchel, Danny McBride e Craig Robinson interpretano una versione fittizia e caricaturale di se stessi. Curiosamente il primo trailer è stato distribuito il 20 dicembre 2012, in concomitanza con le profezie sul 21 dicembre. In Italia esce il 18 luglio per la Warner Bros Pictures Italia. E’ ispirato ad un cortometraggio ideato ed interpretato nel 2007 da Rogen e Jay Baruchel (che recitavano insieme nella splendida serie “Undeclared”), intitolato “Jay and Seth vs. The Apocalypse”, che in realtà non si è mai visto, ma di cui è circolato solo il trailer da un minuto e mezzo. Il film è ambientato nella casa di James Franco, allestita per una festa a cui è invitata praticamente la Hollywood simpatica, come ad esempio Michael Cera, Emma Watson e Rihanna. La villa, arredata con opere d’arte e cimeli autoreferenziali sopravvive, sorprendentemente, al disastro che sta devastando Los Angeles, e si trasforma, tra alcool e droghe, nell’ambientazione di un divertentissimo reality show.

I ragazzi rimasti rinchiusi, cercano infatti di sopravvivere barricati nella casa ed il loro rapporto si evolve tra litigi,discorsi sguaiati o deliranti ed improvvisi legami da sopravvivenza. Il tutto con tanto di “confessionale”, dove gli esilaranti parossismi dei superstiti vengono progressivamente raccolti da una sgangherata steadycam.

Ad un certo livello questa è una commedia brillante, a tratti geniale, a tratti bizzarra e col solito gusto maschile del politicamente scorretto. Praticamente American Pie incontra La guerra dei mondi e di mezzo ci sono anche L’esorcista e La notte dei morti viventi. Se si gratta un po’ la superficie spassosa, si trova tuttavia una chiave di volta moralistica (con vari riferimenti biblici): “se si è delle brave persone, la giusta ricompensa arriva sempre”, dirà un personaggio. Ma se si va ancora un po’ più a fondo si intuisce che c’è un ulteriore livello di lettura, forse quello più pregnante, nascosto ed intelligente: l’elemento di ricerca nei meandri del binomio attore-persona. Un esempio su tutti: le prodezze tossiche e sessuali di un repellente Michael Cera fanno da contraltare al personaggio straight edge che ormai lo contraddistingueva. Oppure le grandi meschinità di divi ed antidivi gli uni contro gli altri armati. Quali i veri confini nell’ambito del binomio suddetto? Quali le gamme di grigio – viene da chiedersi – quando vengono descritte enantiodromie caratteriali?

Forse è eccessivo a questo punto scomodare Pirandello, il suo “Saggio dell’umorismo”, il cosiddetto contrasto tra vita e forma, ossia tra ciò che ciascuno di noi è veramente e ciò che la società, nelle diverse circostanze, impone all’individuo di diventare. Ma se il folle è l’unico a vivere davvero, perché ha avuto il coraggio di strapparsi di dosso le maschere che la società impone, il tentativo di Rogen di mettere a nudo un po’ della follia dei suoi amici ed al contempo di divertire è decisamente più che riuscito.

Massimo Lanzaro