Non si riuscirà tanto presto a tradurre in formula chimica i fatti psichici così complessi; per il momento, dunque, il fattore psichico, deve ex hypothesi esser considerato una realtà autonoma di carattere enigmatico, e ciò soprattutto perché secondo ogni esperienza effettiva esso appare essenzialmente diverso dai processi fisico-chimici.
Se è vero che noi in definitiva ignoriamo quale sia la sua sostanzialità, ciò vale anche per I’oggetto fisico, per la materia. Quindi, se consideriamo lo psichico come un fattore per sé sussistente, dobbiamo concludere che c’è un’esistenza psichica sottratta all’arbitrio della manipolazione e dell’elucubrazione cosciente.
Se dunque aleggia sullo psichico un carattere di imprecisione, superficialità, vaghezza, di futilità insomma, ciò vale soprattutto per lo psichico-soggettivo, ossia per i contenuti della coscienza, non però per lo psichico-oggettivo, I’inconscio, il quale rappresenta una condizione a priori della coscienza e dei suoi contenuti.Dall’inconscio emanano effetti determinanti che, indipendentemente dal modo in cui sono trasmessi, garantiscono in ogni singolo individuo la somiglianza, I’uguaglianza stessa dell’esperienza e dell’attività immaginativa. Una delle prove principali di ciò è data dal parallelismo per così dire universale dei motivi mitologici, da me denominati per la loro natura di immagini primordiali “archetipi”.
C. G. Jung, “GLI ARCHETIPI E L’INCONSCIO COLLETTIVO.
SULL’ARCHETIPO, CON RIGUARDO AL CONCETTO DI ANIMA”,
da “Opere”, vol. 9*
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…Corpo psichico…
“… vivere nel corpo è estremamente difficile e ci risulta estraneo come la forma in cui i Greci immaginarono l’origine di Dioniso. […] Comunque, possiamo iniziare ad avere coscienza del corpo psichico quando prendiamo coscienza della nostra alienazione di fronte al corpo, e di quanto facile risulti perdere il nostro legame con esso.”
Rafael Lopez-Pedraza
“Ti ho colta nei giardini di Efeso
La chioma crespa dei tuoi garofani
Il mazzo serale delle mani?
Ti ho pescata nei laghi del sogno
Ti ho gettato il mio cuore per esca
Un pescatore sulle tue rive di salice
Ti ho trovata nell’aridità del deserto
Eri il mio ultimo albero
Eri l’ultimo frutto della mia anima
Dal tuo sonno ora sono avvinto
Profondamente immerso nel tuo riposo
Come la mandorla nel guscio notte-bruno
La tua lampada funebre diletta
Mi traluce da ogni distanza
Come gli occhi arrossati
Delle stelle sconvolte
Ho bevuto le coppe di vini fatali
Mentre ero solo
E rapito alla tua vigna
Come mai il sole freme più dorato
Quando chiudo gli occhi
E il tuo sangue pulsa in me più potente
Quando mi sei strappata
E solo con braccia di nebbia mi ammonisci?”
(Yvan Goll)
…Corpo emozionale…
“Con la repressione del Dioniso emotivo appare la repressione del corpo: Ivan Linforth dice che il corpo è sempre dionisiaco, e da ciò possiamo dedurre che Dioniso è sempre il corpo. Questo significa abbandonare l’intelletto e stare nel corpo, sentire il corpo. […] Potremmo dire che c’è un Dioniso nel nostro corpo che sta aspettando di essere contattato e di darci accesso alla ricchezza delle sue emozioni e dei suoi sentimenti.”
Rafael Lopez Pedraza
…Corpo astrale…
Lo psichismo, cioè la Magia personale, si opera per mezzo del CORPO ASTRALE dell’uomo. Questo corpo astrale è chiamato:
Corpo vitale fluidico (Dr. Baraduc)
Enormon (Ippocrate)
Perispirito (Allan Kardec)
Corpo luminoso (Pitagora)
Corpo etereo (i Greci)
Corpo glorioso (la Chiesa)
Doppio eterico (i Teosofi)
Il corpo vitale fluidico giuoca nell’uomo un ruolo capitale. Esso regge, conserva, anima il corpo materiale. Riproduce la forma della cellula, e la forma umana. Costituisce ciò che si chiama il senso intimo. Esso forma un doppio di noi medesimi.
Hyppolite Baraduc
VALERIA!!!!!
Saluti patrizia
PATRIZIA, SANTI NUMI, MI HAI SPAVENTATA! 😀
Saluti anche a te.
Per Patrizia:
2
4
8
😀
ok valeria,
patrizia
Per il Prof e x tutti:
le neuroscienze hanno scoperto dove nascono alcune emozioni?!glii psicofarmaci…contribuiscono a riappacificare un sisitema psichico complesso ?
scusate se le mie domande sono un po’ così…
saluti patrizia
Cara Patrizia, scusa se io ti rispondo con un’altra domanda:
perchè riappacificare qualcosa che sta cominciando ad evolversi e reagisce con il rifiuto nei confronti dell’eventualità del cambiamento?
Nelle patologia psichiatrica sono usati forse xchè la forza del daimon non può essere contenuta .Comunque esiste una patologia ,
Occorre forse comprenderla come qualcosa che contiene aspetti che appartengono a tutti con sfumature diverse.
e nei casi di disgregazione della personalità? ma…
ciao patrizia
Cara Patrizia, partiamo dal presupposto che la normalità non esiste. Tra un pazzo e l’altro o l’altra, avere tempo per la propria personale pazzia è fondamentale, Che quindi un pazzo cerchi di rendere la pazzia dell’altro uguale alla propria è pazzia in sè. Accorgersene è un Arte. L’Arte Medica non è Scienza per lo stesso motivo per il quale, a volte, un paziente guarisce nonostante le medicine sbagliate.Bacio.
Attraversare la malattia di mente o attraversare altre malattie , attraversare il dolore comporta accettare a l’arte medica
Sono cose così dolorose, ma sono così
Non faccio una distinzione manichea tra bene e male gioa e dolore pazzi e sani, essere e non essere.
La vita è questo contrasto composto,e mutevole.
Ciao map,
sei sempre così simpatica.
Cara Patrizia, grazie, faccio anzi facciamo un pensiero per tutte quelle persone che vivono con i loro cari tutti i giorni le sofferenze che le malattie mentali, cosiddette, comportano, se si può, aiutiamoli concretamente nel quotidiano, sicuramente c’è tanto da imparare dagli uni e dagli altri. Certo, forse imparerei un pó di delicatezza a trattare con fiori così delicati e dai colori così sgargianti lunghi steli e corolle così piene da essere quasi ripiegati su sè stessi, hanno bisogno di tutori, per farsi guardare come son belli!!!
la chimica è il percorso abituale del pensiero in un corpo, l’abitudine è un semaforo, e dalla conoscenza del luogo si può salpare per altri lidi…
spesso doppi legami, doppie interpretazioni, messaggi contrastanti confondono il porto con il semaforo…… allora si resta fermi, si diventa buoni buoni, e le case farmaceutiche inventano la chimica di un essere.
e tutti vivono infelici e scontenti…
più folle di così ……
Che io sappia, i farmaci non “trattengono” il daimonil, che non può essere “contenuto” poichè il suo compito è proprio quello di “contenere” e regolare il traffico delle personalità: bisogna indagare sul perchè si sia dimesso e chi sia a capo degli ammutinati. Dialogare con quel capo significa doverlo riconoscere come capo e dirgli che è stato coraggioso, e non avventato, a rompere un equilibrio; altrimenti sabota ogni tentativo di approccio e tende a prevaricare l’interlocutore, il dottore o il terzo “incomodo” che cerchi di riportarlo “nei ranghi” del Sè! 😀
Credo che si bene parlare di etica in psichiatria,(oltre che di chimica), cioè del diritto all’autodeterminazione del paziente e idel dovere del medico di agire nel migliore interesse del paziente.
Confesso di sentirmi disarmata di fronte a tanta complessità, xciò apprezzo molto ciò che avete scritto
Vi abbraccio
patrizia
Infatti non è tanto il fatto di determinare quale patologia si abbia ma in che modo “gestirla” legalmente, anche, intendo. Il caso ha voluto che oggi venissi a sapere che un mio conoscente …e non voglio dire nulla… peró circoscrivere queste situazioni dal punto legale non tanto per definire e condannare una persona “come matto o come psicotico o quant’altra diagnosi disturbo bipolare schizoide o schizofrenico o qualsiasi altra cosa” ma per difendere le persone dalla sua violenza quando questi è un figlio, insomma, la società non accetta chi è diverso, chi magari prova rabbia per non riuscire a tenersi un lavoro puó impazzire acuire quel che di latente ….no non è facile, è la società che non ha la cultura per accettare il diverso perchè la società ci vuole tutti uguali e facili da gestire. Ed è per questo che molti “impazziscono”, non si puó essere sè stessi a meno che tu non sia definito “stravagante” dal tuo entourage se vivi come un comune mortale probabilmente sarai considerato un rompiballe psicopatico, e il rompiballe psicopatico se ne rende conto benissimo della differenza sociale, i pazzi sono lo specchio vero della società come lo sono gli artisti, per questo i due fenomeni vengono spesso accomunati, se si guarda bene un disadattato si guardano i disagi non suoi ma della nostra sicietà, solo che noi gli adattati ??ci siamo appunto adattati… loro non si adattano non ci riescono, li fa soffrire troppo adattarsi, non sono capaci “di essere utili alla società” la spiegazione è molto più complessa ma il risultato è che la domanda che fanno è quella che ci facciamo anche noi, il senso qual’è, loro la “vivono” questa domanda, e noi che ci siamo dimenticata di farcela, guardandoli proviamo un certo fastidio…
Poi parliamo anche di quello che ben presto ci ritroveremo ad affrontare, carenza di lavoro, padri separati costretti a pagare, donne col miraggio della velina anche se hanno tre figli (appena morta ma appunto miraggio alle spalle) era facile tutto sommato dare la colpa ad una particolare categoria di uomini pagliaccio della politica ma adesso che chi forse governava sul serio l’Italia è venuto allo scoperto, l’impressione mia è che stiamo inguaiati profondamente e che ci saranno sempre più casi di “pazzia” sociale, ma questa “pazzia” sociale è un modo per qualcuno di eliminare fisiologicamente coloro che “non servono” e tutti questi pianti di coccodrillo non so fino a che punto non siano solo lacrime digestive, appunto (i coccodrilli in natura “piangono” per questo) di un sistema che sta fagocitando i più deboli, è una cosa naturale anche questa, come la propensione per il satirismo da crociera (che lega il pagliaccio di cui sopra del precedente …e quello che se ne è scappato entrambi …lavoratori in crociera…rianimatori entrambi ma senza remi e senza reni) di un popolo che forse non è mai stato così unito come nel malcontento, perchè dico questo, perchè anche le condizioni sociali attuali “fanno impazzire la gente” ci vuole che uno abbia il coraggio razionale di considerarsi un pacco in viaggio costante tra precariato concorsi e amici di… , senza purtuttavia che questo lo o la tocchi nel profondo, e questo è di per sè schizoide o bipolare quanto meno è possibile solo se si ha molta solitudine a disposizione e non si sia travolti nel privato da familiari acciaccati da accudire, figli da mantenere ecc. insomma è la situazione attuale proponibile solo per asceti, monaci del treno interregionale, senza corna e figli in carico, ma che non hanno al contrario dei monaci veri alcun conforto religioso, tranne la consapevolezza che proprio come treni non si possono fermare non devono “pensare” non devono essere nient’altro che ingranaggi, poi arriva il bel momento che tutte le frustrazioni fanno il botto, il pericolo è che sono in tanti a macinare veleno e se in Egitto la Primavera è anticipata qui al Sud sud i mandorli della Sicilia sono già in fiore anche se pare non sia una notizia da dare ma reagire invece di implodere e farsi digerire così dal sistema senza che nessuno se ne accorga, alla neuro e poi a casa rincoglionito, era pazzo, è pazzo, ma sei pazzo? No, i pazzi siete voi.
Insomma siamo governati dalla Peptina un enzima digerente.
x map
Sì c’è anche questo aspetto del tritatutto nel quale soprattutto i “più deboli “sono ancora più indifesi.
ciao patrizia
ciao, Cara Patrizia,
condivido il tuo pensiero …sono infatti le persone che più sono sensibili a dinamiche familiari carenti di amore umiltà e chiarezza, quelle che soffrono… quando la famiglia non riconosce la delicatezza dei rapporti familiari, e non c’è equilibrio, allora uno dei componenti rischia di essere considerato debole, perchè depositario delle logiche negative,
ma quando l’amore alberga in una famiglia, allora ogni ostacolo ed ogni sofferenza di ciascun componente è sostenuto e superato, anche solo attraverso il contenuto di un abbraccio.
la delicatezza è fondamentale in ogni essere umano, e saperla riconoscere e valorizzare riempie di gioia e di salute 🙂
c’è da dire che una persona facoltosa, se è ‘diverso’ viene definito ‘stravagante’, mentre uno meno abbiente, viene vissuto come un peso, in quanto a persone così ‘strane’ gli ambienti di lavoro sono chiusi.
comunque la vera pazzia è la violenza, non la stranezza. cosa è strano non lo stabilisce nessuna regola..e nessun farmaco al mondo può sostituire la relazione umana che è fondamentale per la guarigione, per il superamento di logiche a volte soltanto ‘inceppate ed accettate, anzi giudicate come devianti solo perchè non si può giudicare altri comportamenti di componenti più forti tra i ruoli familiari’ …ma giudicare è già un fermarsi, e creare un ruolo… ed è un rifiuto ad accettare ed andare avanti, a comprendere i cambiamenti.
mi è capitato , nel mio lavoro di assistere ad un radicale cambiamento, ad una visione nuova, ad una trasfoermazione, all’accordo su nuovi punti di vista, alla rassettazione di elementi vaganti della Psiche ed alla integrazione di se stesso nell’ambito familiare…
basta (un poco di zucchero) poco, veramente poco, basta stare accanto alla sofferenza fluttuante ed inspiegabile , basta spiegare i punti non combacianti con la logica ricorrente …la persona sarà felice di essere ‘corretta’ ed educata (e-dotta) … come ognuno di noi, si sentirà importante e fiduciosa nel cambiamento.. ho lavorato con persone che venivano definiti relitti umani vissuti in lager…. ebbene, anche con loro è sempre stato possibile il dialogo (con meraviglia di operatori che VOLEVANO vedere di loro solo la parte patologica e mai la sofferenza)
è d’uopo l’uso di farmaci regolatori dell’umore, ma sono solo il sostegno basilare di corrette comunicazioni.
chi può stabilire il confine , il limite ..dentro cui muoversi, nel percorso dell’esistenza se ogni giorno è un giorno nuovo e diverso? è giusto sapere come impiegare la propria energia. (la riabilitazione psichiatrica è dunque una relazione)…
p.s. quante volte si è sentito uno sfociare nella violenza di persone definite perbene, normali? la violenza , solo la violenza, è pazzia…
un bacio a chi è riuscito a leggere. 🙂 (io stessa non mi rileggo.. 🙂 )
grazie Professore profondo rispetto per Lei , per quanto fa con i suoi contributi a questa società italiana che transita attraverso le epoche. Le voglio molto bene.
Cara Tea,
grazie a te. Sono proprio i vostri contributi ad aver costruito questo giardino… Abbracci
x Tea
un abbraccio
patrizia