Posted on 31 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Egli coglieva ed ammucchiava al suolo
secche le foglie del suo marzo primo
(era il suo nuovo marzo), il rosignolo,
per farsi il nido. E gorgheggiava in tanto
tutto il gran giorno; e dolce più del timo
e più puro dell’acqua era il suo canto.
Cantava, quando, per le valli intorno,
cu. . . cu. . . sentì ripetere, cu. . . cu. . .
Ecco: al cuculo egli cedette il giorno,
e di giorno non volle cantar più.
Non più di giorno. Ma la notte! Appena
la luna estiva, di tra l’alabastro
delle rugiade, tremolò serena,
riprese il verso; e d’or in poi soltanto
cantava a notte; e lucido com’astro
e soave com’ombra era il suo canto.
Cantava, quando, da non so che grotte,
sentì gemere, chiù. . . piangere, chiù. . .
All’assïuolo egli lasciò la notte, anche la notte;
e non cantò mai più.
Or nè canta nè ode: abita presso
il brusìo d’una fonte e d’un cipresso.
Giovanni Pascoli
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Posted on 30 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 30 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 29 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
(Raffaello, Madonna della seggiola, 1513-1514)
Filed under: Arte | Tagged: Arte, Madonna della seggiola, Raffaello | 7 Comments »
Posted on 29 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Mare anteriore a noi, le tue paure
avevano corallo e spiagge e alberate.
Sbendate la notte e la caligine,
le tormente ppassate e il mistero,
si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale
splendeva sulle navi dell’iniziazione.
Linea severa della riva remota:
quando la nave si approssima, s’alza la costa
in alberi ove la lontananza nulla aveva;
più vicino, s’apre la terra in suoni e colori:
e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori,
ove era solo, di lontano, l’astratta linea.
Il sogno è vedere le forme invisibili
della distanza imprecisa, e, con sensibili
movimenti della speranza e della volontà,
cercare sulla linea fredda dell’orizzonte
l’albero, la spiaggia, il fiore, l’uccello, la fonte:
i baci meritati della Verità.
Fernando Pessoa
Filed under: Poesia | Tagged: Albero, baci, corallo, costa, Fernando Pessoa, fiore, fonte, linea, mare, orizzonte, paure, spiaggia, Terra, uccello, Verità | 18 Comments »
Posted on 28 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Morte, non essere troppo orgogliosa, se anche
qualcuno ti chiama terribile e possente
Tu non lo sei affatto: perché
quelli che pensi di travolgere
in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.
Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da Te, con cui
proprio i nostri migliori se ne vanno,
per primi, tu che riposi le loro ossa e ne liberi l’anima.
Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,
l’oppio e l’incanto ci fanno dormire ugualmente,
e molto meglio del colpo che ci sferri.
Perché tanta superbia? Perché tanta superbia?
Trascorso un breve sonno,
eternamente, resteremo svegli, e la morte
non sarà più, sarai Tu a morire.
John Donne
Filed under: Poesia | Tagged: Contro la morte, disperati, guerra, incanto, infermità destino, John Donne, morire, Oppio, riposo, sonno, superbia, veleno | 20 Comments »
Posted on 28 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
(Tiziano, Concerto campestre, 1509)
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Posted on 27 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese.
Giovanni Pascoli
Filed under: Poesia | Tagged: aratro, buoi, campo, cantilene, frasca, Giovanni Pascoli, gora, Lavandare, maggese, paese, sciabordare, vapor, vento | 33 Comments »
Posted on 26 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Sta facendo il giro del web la foto che immortala un tenero bacio scambiato da un giovane che espone il proprio passaporto israeliano con una ragazza che mostra quello iraniano. Nel sito dove la fotografia è comparsa la notte scorsa (Israel-Loves-Iran) stanno giungendo messaggi di congratulazioni da varie parti del mondo, incluso l’Iran. L’immagine è stata pubblicata alla vigilia della manifestazione organizzata da attivisti sociali a Tel Aviv per mobilitare l’opinione pubblica locale contro un possibile attacco da parte di Israele alle infrastrutture atomiche di Teheran (frontierenews.it).
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Posted on 23 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Io sono solo
il fiume è grande e canta
Chi c’è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.
Tutte le ore sono uguali
per chi cammina
senza perché presso l’acqua che canta.
Non una barca
solca i flutti grigi
che come giganti placati
passano davanti ai miei occhi
cantando.
Nessuno.
Attilio Bertolucci
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Posted on 22 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
“Si è immortali per tutto il tempo che si è al mondo”.
Philip Roth
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Posted on 22 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 21 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano già si è ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e meree
Lontano già si è ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.
Jacques Prévert
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: dèmoni, Jacques Prévert, mare, maree, meraviglie, occhi, onde, Sabbie mobili, venti | 6 Comments »
Posted on 21 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 21 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 20 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti del cielo
l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche.
Svanire è dunque la ventura delle venture.
Eugenio Montale
Filed under: Poesia | Tagged: ansietà, Cielo, Eugenio Montale, giorno, musiche, Portami il girasole, salino, svanire, terreno, ventura, volto | 24 Comments »
Posted on 20 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
(John Singer Sargent, Carnation Lily Lily Rose, 1886)
Filed under: Arte, Emozione, Magia | Tagged: Arte, Carnation Lily Lily Rose, infanzia, John Singer Sargent, stupore | 21 Comments »
Posted on 19 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 19 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
” E quando la passione tra di noi sarà finita,
vorrà dire che non ne avremo più bisogno
e sapremo darci tutto in un solo abbraccio
e ci basterà uno sguardo per capirci
ed una carezza per colmarci d’amore.
E quando la passione tra di noi sarà finita,
vorrà dire che finalmente non sentirò più la tua mancanza
perché saprò cercarti e trovarti
sempre dentro di me.”
Deborah Munaron
Filed under: Poesia | 1 Comment »
Posted on 19 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Sovente, per diletto, i marinai catturano
degli albatri, grandi uccelli marini che
seguono, indolenti compagni di viaggio, il
bastimento scivolante sopra gli abissi
amari.
Appena li hanno deposti sulle tavole,
questi re dell’azzurro, goffi e vergognosi,
miseramente trascinano ai loro fianchi le
grandi, candide ali, quasi fossero remi.
Com’è intrigato, incapace, questo
viaggiatore alato! Lui, poco addietro così
bello, com’è brutto e ridicolo. Qualcuno
irrita il suo becco con una pipa mentre un
altro, zoppicando, mima l’infermo che
prima volava.
E il Poeta, che è avvezzo alle tempeste e
ride dell’arciere, assomiglia in tutto al
principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli
scherni, non può per le sue ali di gigante
avanzare di un passo.
Charles Baudelaire
Filed under: Poesia | Tagged: ali, becco, Charles Baudelaire, gigante, infermo, L'albatro, marinai, nubi, passo, pipa, tavole, Terra, uccelli | 5 Comments »
Posted on 16 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 15 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
L’ombra dell’anima mia
fugge in un tramonto di alfabeti,
nebbia di libri
e di parole.
L’ombra dell’anima mia!
Sono giunto alla linea dove cessa la nostalgia,
e la goccia di pianto si trasforma
in alabastro di spirito.
(L’ombra dell’anima mia!)
Il fiocco del dolore
finisce,
ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra,
del mio vecchio mezzogiorno
di sguardi.
Un torbido labirinto
di stelle affumicate
imprigiona le mie illusioni
quasi appassite.
L’ombra dell’anima mia!
E un’allucinazione
munge gli sguardi.
Vedo la parola amore
sgretolarsi.
Mio usignolo!
Usignolo!
Canti ancora?
Federico Garcia Lorca
Filed under: Amore, Ombra, Poesia | Tagged: allucinazione, Amore, Federico Garcia Lorca, L'ombra dell'anima mia, labirinto, mezzogiorno, parola, sguardi, stelle, torbido, usignolo | 19 Comments »
Posted on 14 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Non recidere, forbice, quel volto
solo nella memoria che si sfolla,
non fare del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.
Un freddo cala… Duro il colpo svetta.
E l’acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di novembre”.
Eugenio Montale
Filed under: Poesia | Tagged: cicala, Eugenio Montale, forbice, freddo, Memoria, nebbia, Non recidere, novembre, quel volto, recidere, viso, volto | 22 Comments »
Posted on 14 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
(Edward Hopper, Sole del mattino, 1952)
“Quello che vorrei dipingere è la luce del sole sulla parete di una casa”.
Edward Hopper
Filed under: Architettura e Interiorità, Arte, Bello | Tagged: casa, dipingere, Edward Hopper, Luce, parete, Sole del mattino | 23 Comments »
Posted on 13 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Carissimi vi aspetto questa sera, dalle 21 alle 24.oo su CinquestelleTv. Vi invito anche ad intervenire per raccontare, senza alcuna censura, le vostre storie e per dirmi-ci… come state. Per vedere su quali emittenti verrà trasmesso il programma c’è il link qui a destra nella pagina del blog
Filed under: Come state?, Comunicazioni, Televisione | Tagged: Come state? | 28 Comments »
Posted on 13 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Ogni amore è fantasia;
inventa l’anno, il giorno,
l’ora e la sua melodia;
inventa l’amante e anche
l’amata. Non è una prova
contro l’amore che l’amata
non sia mai esistita.
Antonio Machado
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: Amante, anno, Antonio Machado, giorno, melodia, Ogni amore è fantasia, ora, prova | 18 Comments »
Posted on 13 marzo, 2012 by Gabriele La Porta

“Quando un uomo dice di aver esaurito la vita, significa che la vita lo ha esaurito”.
Oscar Wilde
Filed under: Letteratura, Pensieri Liberi | Tagged: aforisma, esaurito, Oscar Wilde, Uomo, vita | 3 Comments »
Posted on 12 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
(John Singer Sargent, Lady Agnew di Lochnaw, 1893)
Filed under: Arte | Tagged: Arte, fascino, John Singer Sargent, Lady Agnew di Lochnaw, senza, tempo | 16 Comments »
Posted on 12 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Non è un peccato l’amore, perché se amare fosse una colpa Dio non legherebbe d’amore le essenze divine.
Carmina Burana, “Non est crimen amor, quia, si scelus esset amare…”
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: Amore, Gabriele La Porta, Poesia | 7 Comments »
Posted on 12 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
«Fratello, ti do noia ora, se parlo? »
«Parla: non posso prender sonno». «Io sento
rodere, appena… » «Sarà forse un tarlo… »
«Fratello, l’hai sentito ora un lamento
lungo, nel buio? » «Sarà forse un cane… »
«C’è gente all’uscio… » «Sarà forse il vento… »
«Odo due voci piane piane piane… »
«Forse è la pioggia che vien giù bel bello».
«Senti quei tocchi? » «Sono le campane».
«Suonano a morto? suonano a martello? »
«Forse… » «Ho paura… » «Anch’io».
«Credo che tuoni:
come faremo? » «Non lo so, fratello:
stammi vicino: stiamo in pace: buoni».
«Io parlo ancora, se tu sei contento.
Ricordi, quando per la serratura
veniva lume? » «Ed ora il lume è spento».
«Anche a que’ tempi noi s’aveva paura:
sì, ma non tanta». «Or nulla ci conforta,
e siamo soli nella notte oscura».
«Essa era là, di là di quella porta;
e se n’udiva un mormorìo fugace,
di quando in quando».
«Ed or la mamma è morta».
«Ricordi? Allora non si stava in pace
tanto, tra noi… » «Noi siamo ora più buoni… »
«ora che non c’è più chi si compiace
di noi… » «che non c’è più chi ci perdoni».
Giovanni Pascoli
Filed under: Poesia | Tagged: fratello, Giovanni Pascoli, I due orfani, lume, mamma, martello, mormorio, morta, notte, oscura, pace, paura, serratura | 6 Comments »
Posted on 11 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
L’apparizione di questi
volti nella folla,
petali sopra un
umido ramo nero”.
Ezra Pound
Filed under: Poesia | Tagged: apparizione, Ezra Pound, folla, In una stazione del metrò, Nero, petali, ramo, umido, volti | 5 Comments »
Posted on 11 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che sin muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
NAZIM HIKMET (1902-1963)
Filed under: Eros, Poesia, Psiche | Tagged: Amore, Gabriele La Porta, Nazim Hikmet, Poesia | 5 Comments »
Posted on 11 marzo, 2012 by Gabriele La Porta

Sopra: John William Waterhouse, “Il cerchio magico”, 1886
[…]
La mappa del cielo non è più un quadro ben proporzionato di corpi fisicamente determinati, in posizioni e distanze misurabili, in rapporti numerati, con radiazioni che si assommano o si elidono, che agiscono variamente secondo gli angoli d’incidenza, o le intensità. Ci avvolge un padiglione meraviglioso e terribile, da cui esseri demoniaci, divinità maligne o benevole, con i loro sterminati corteggi, dardeggiano influssi d’ogni sorta, esiziali e vitali. Perfino il «dolce» Petrarca canta: «hec supra horrificis diversa animalia passim / vultibus et variis cernuntur[…] figuris». E qui, nel mondo, bisogna giostrare per neutralizzare, o sviare e trasformare le radiazioni cosmiche, ora facendole convergere e concentrare, se benefiche, ed ora disperdendole, o attenuandole, se malefiche, con l’aiuto di pietre, di anelli, di sigilli, e così via. Non solo: bisogna esorcizzare dèmoni e pregare dèi; bisogna imprigionarli in immagini ingannevoli e seducenti – bisogna entrare, insomma, nel cerchio magico degli spiriti.
Eugenio Garin, “Lo zodiaco della vita “, Laterza, Roma-Bari 1976
Filed under: Ermetismo, Esoterismo, Magia, Neoplatonismo, Psiche, Simbolismi | Tagged: Anima, Astrologia, cerchio, Eugenio Garin, Gabriele La Porta, John William Waterhouse, Magia, Petrarca | 33 Comments »
Posted on 11 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Lasciamoci smussare dalle parole scardinanti del grande poeta:
“MANDOLINATA”
Mi levigo
come un marmo
di passione.
Giuseppe Ungaretti, “VITA D’UN UOMO“
Filed under: Amore, Poesia, Psiche | Tagged: Amore, Gabriele La Porta, Giuseppe Ungaretti, Poesia | 4 Comments »
Posted on 9 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 9 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 9 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza… Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro…
Morto è il sole… Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Antonio Machado
Filed under: Emozione, Poesia | Tagged: alberi, Amarezza, Antonio Machado, Bianco, cammino, distanza, freddo, notte, nuda, Oro, sangue, Sole, Terra, tramonto, vento | 5 Comments »
Posted on 8 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 8 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Posted on 8 marzo, 2012 by Gabriele La Porta