Ancora un contagiante canto d’amore, che parla di noi in noi, oggi attraverso la voce dell’immenso poeta spagnolo Pedro Salinas. Le sue liriche eleganti e raffinate si aprono in squarci interiori improvvisi, dal sapore onirico e surreale, in una ricerca quasi sperimentale di esplicare struggimenti, emozioni, sensazioni e suggestioni aperta alla trasformazione fantastica. L’Amore è al centro, concepito e celebrato non solamente come pienezza esistenziale, ma come la misura stessa del senso della vita.
Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
Essere
la materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
– collana, profumi, seta antica –
di cui se senti la mancanza
domandi: «Ah, ma dov’è?»Ah, e come vorrei essere
un’allegria fra tutte,
una sola,
l’allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l’amore di cui tu ti innamorassi.Ma
non sono che quello che sono.
Buon inizio di settimana a voi tutti…
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Se l’amore con tutte le sue meravigliose sensazioni è il motore vitale della vita, quello che rende speciale ogni attimo, ogni giorno e se è vero che solo esso suscita nell’essere umano quelle sbalorditive vibrazioni e indelebili pulsioni che null’altro può, credo sia altrettanto vero che l’amore rifugge da qualsiasi maschera o compromesso.
“Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono”
….che meraviglia questi versi!
Non si possono indossare maschere solo per compiacere i desideri e le volontà dell’amato: i due amanti non devono mai lasciarsi andare a finzioni o gratuiti compiacimenti, perché in questo modo essi travierebbero la loro natura e la purezza dei loro sentimenti. Inoltre ne nascerebbe una storia che anziché poggiare su granitiche fondamenta, poggerebbe su esili colonne di finzioni e menzogne. Chi ama e chi è amato deve sempre rimanere se stesso e vivere la storia con spontaneità e naturalezza, essendo solo ed elusivamente quello che è. Cosa c’è alla fine di più gratificante che piacere all’altro per quello che realmente siamo? Chi riesce ad accertarci per quello che siamo, per quello che valiamo, per quello che possiamo offrire, per i limiti congeniti a cui non possiamo rimediare o per tutte le nostre stranezze costui allora, apprezzando in toto la nostra poliedrica e spesso contraddittoria personalità, può dire di essere innamorato!
Penso che l’amore sia proprio l’accettare l’altro per quello che è: questa mutua e reciproca accettazione è conditio sine qua non per il vero amore.
Questo è l’amore vero, amare tutto dell’altro!
Buon inizio settimana anche a lei caro prof. e a tutti gli amici di interagianime.
Bacioni Bea
Si è quel che si è. Eppure scommetto che anche il sole vorrebbe essere almeno un giorno come noi. Direbbe:<> oppure no ?
Rossano
Volevo postare un nuovo sito per l’amico che cercava il libro scolastico “Alba di vita…”,ma mi sono inebriata leggendo questi versi.E’ notte: le parole che immagino pronunciate da una voce fuori campo,lontana ,saggia ,sinceramente ardente di passione,hanno operato in me una sospensione emotiva.Una breve apnea del pensiero nel cuore a cui ha fatto seguito un piacere aptico .Andrò a dormire avvolta dalla serpentina delle lettere ,più e più feconde di carezze e baci ,i sintagmi per plasmare frasi d’amore intrecciate come nei voluttuosi abbracci di Morfeo.
Buona notte,Mariangela
PS http://www.atalante.it(Libri esauriti e rari)
Ah, “Gli” Amori delle donne! Fosse uno…Semplice come il gioco del calcio e la poetica del fuori-gioco, ammaliante come il rombo di una moto e pratico al pari di una macchina super-accessoriata; seppur utile come un orologio subacqueo…in bella mostra al finestrino dell’auto super accessoriata…in fila…al semaforo…rombante…al polso di un perfetto idrofobo…
Professore, naturalmente ironizzo (ma poi mica tanto!) sulla proverbiale, eroica direi, “leggerezza” della quale le donne usano ornare la propria vita , dalla quale – leggerezza! – sembrano dipendere, più che dalle forti braccia del proprio uomo… Che, messi così gli equilibri, lontano dal suo “branco” di amici – e un po’ più vicino alla donna dei desideri -si sente inutile ! (Mia nonna aveva una propria teoria in merito a quel mondo chiamato Uomo…; che sarebbe una bella favola, diceva, e del tutto estinto senza l’intercessione e le cure e l’amorevole istinto di conservazione del genere femminile…Altro discorso: va bene!)… ( Ma poi penso…: In effetti vorrei essere il rasoio del mio uomo, più che altro presente nel momento in cui si taglia…La sua auto, nel momento in cui perderà olio…Ma sì, la sua mano mentre… le tira un pugno, sconsolato, inutile; quella stessa mano che tira fuori i soldi dal meccanico…Il suo cervello che gli suggerisce di andare al mare con lei-me a prendere il sole, di sdraiarsi al suo-mio fianco, invece di sognare di saper nuotare e di capire cosa è che La-mi fa resistere tanto tempo sotto il sole e soltanto pochi minuti tra le sue braccia…!!! Che arcano!)
Professore, non potevo aggiungere niente altro: questo bellissimo e contagiante canto d’amore capita d’estate e capita proprio a …”fagiolo”; diciamo che io e mio marito “ce la cantiamo” spesso, d’estate!
A tutti gli anziani soli, auguro una allegra estate!
…..E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.
Pedro Salinas
..buona settimana, Gabriele.
Si è quel che si è. Eppure scommetto che anche il sole vorrebbe essere almeno un giorno come noi. Direbbe: “Vorrei essere un pinco pallino qualunque…” oppure no ?
Rossano
dolcissimo professore,come si difendono gli amanti dall’invidia che ogni giorno si cambia d’abito…?io amo……
Carissimo Dott.La Porta,eccomi tornata.
Che delizia Salinas!Uno dei miei poeti amati e prediletti.
La sua lirica è così intensa,così suggestiva,commovente,raffinata.Un altra scelta impeccabile^_^
Un grande abbraccio.
ps:ho scelto questo nome riferendomi alla nota dama leggendaria,Lady Godiva;)
Cara Titti,
grazie! Adoro i contributi.
Baci baci
Cara Beatrice,
perfetta!
Caro Rossano,
forse…
Hai capito che sensualita’ la Nostra Mariangela!
Si’, caro Rossano!
Cara Artemide,
amando senza requie. Fino a morirne.
Cara Godiva,
ma va?
Baci
Cara Valeria,
questi canti sono i miei preferiti.