La pace

La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.
Ma tu maestro che ascolti
i palpiti di tanti soldati,
sai che le bocche della morte
sono di cartapesta,
più sinuosi dei dolci
le labbra intoccabili
della donna che t’ama.

Alda Merini

12 Risposte

  1. Caro Gabriele,se ci interessiamo dell’etimo della parola pace constatiamo che comprende non solo passaggi e termini tranquilli.Ecco il dizionario etimologico on line,che dice:
    http://www.etimo.it/?term=pace
    E c’è poi da tenere presente dell’ inquietante presenza/assenza
    Serena giornata.
    Ah! La Merini è sempre grandissima,e in questa più che mai. Ottima scelta dunque.E Paul Valery dice che la scelta non è inferiore alla creazione.Perciò mi congratulo .

  2. La pace è un’ iperbole che non soddisfa mai le condizioni del dio della guerra… E’ l’urlo nel silenzio di una donna che prega.

  3. Un caro saluto anche a te, Gilberto. Buona serata!

  4. Salutando tutti gli amici e le amiche di questa preziosa casa, cara Valeria quelle tue parole sono un inestimabile vero tesoro di antica saggia conoscenza che se compresa potrebbe sanare questo mondo da tanti mali a causa dell’ignoranza indotta :D.

  5. Siamo ignoranti perchè parliamo troppo, perchè abbiamo opinioni su tutto ma nessuna idea precisa, perchè dimentichiamo che, per costruire la pace, potremmo cominciare a fare silenzio in noi stessi…
    L’iperbole, sia come figura retorica, sia come definizione matematica, rende bene l’idea di pace che io vedo nella lirica di Alda Merini. Grazie per avermi spinta a chiarire il mio pensiero: chiedere di essere chiari con gli altri è un ulteriore passo verso la pace.

  6. chiari?, che cammino oscuro. poiché tale si presenta. l’onestà “diciamo” intellettuale, tra questi veli cosi fitti. Cosa è il linguaggio, un tentativo di, svelare apertamente e tentare di fermare ciò che sembra si sia visto o intravisto, poiché interiormente il tutto poi ritorna nel suo rimescolamento con i diversi piani d’esistenza. certo come diceva qualcuno, costruire un ponte, forse più di uno… verso quel mondo chiamato “profondo”. nessuna “verità” è totalmente falsa o veritiera, poichè credo, che tante se ne mostrano o si mostrano all’unico corpo che li ospita! fare pulizia di quel che è meno vero d’altro, eh.!??? allora ci si muove comunque. tra pace sognata e guerra certa, tra pace in cammino, e guerra come suo contrario. eppure l’una è lo specchio dell’altra.

  7. L’unica cosa che so con certezza è che io ho visto un’iperbole.

  8. Non “più o meno un’iperbole”, ma un’iperbole.

  9. Pensavo…
    Per esempio, parto con il fare pulizia di alcune interpretazione inutili di ciò che sento e provo…
    Per esempio, che sia chiaro anche cosa voglio e cosa provo è auspicabile: è quanto mai sviante, per me stessa e per l’ALTRA, che io rappresenti un piatto di spaghetti servendomi di una scala graduata da 1 all’infinito. Se poi non ricordo cosa ho mangiato, non posso che prendermela con quel minore o maggiore grado di approssimazione con cui mi sono fatta rifilare un emerito-quasi-piatto di spaghetti: difficilmente ci si dimentica di un originale.

  10. il video ironico, è auto-dedica. esi avvolte è meglio giocare anche se aahahahaha, Seriamente ribadisco me lo dedico. Capita anche questo… Ho detto TuTto… 😀 😉

  11. 😀

Lascia un commento