Non so nulla con certezza… ma godiamoci questa notte

Non so nulla con certezza, ma la vista delle stelle mi fa sognare…
(Vincent Van Gogh)

I pericoli

I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra.
()

Trionfo della natura

(Vincent van Gogh, Cipressi, 1890)

Pubblicità

Un tramonto per EMILY DICKINSON III

La nostra Valeria-Luo D.A. fa incontrare la poesia di Emily con la pittura di Vincent. Ecco i tramonti scelti da lei e le sue parole:

Vincent Van Gogh, “Paesaggio al tramonto”, 1885

…e quest’altro, dello stesso Van Gogh, che sembra “scritto”, prima che dipinto, dalle abili mani di un bambino. A me fa ricordare i primi disegni di mia figlia.

Vincent Van Gogh, “Salici al tramonto”, 1888

Soglia paurosa

Vincent Van Gogh, “Campo di grano con volo di corvi”, 1890

Grandi misteri abitano
la soglia del mio essere,
la soglia dove esitano
grandi uccelli che fissano
il mio tardivo andar aldilà di vederli.

Sono uccelli pieni di abisso,
come ci sono nei sogni.
Esito se scandaglio e medito,
e per la mia anima è cataclisma
la soglia dove essa sta.

Allora mi sveglio dal sogno
e mi rallegro della luce,
seppure di malinconico giorno;
poiché la soglia è paurosa
e ogni passo è una croce.

Fernando Pessoa (Portogallo, 1888-1935)

Seminatore al tramonto

(Vincent Van Gogh, Seminatore al tramonto, 1888)

Ritratto d’interno visto da van Gogh

« Ho fatto, sempre come decorazione, un quadro della mia camera da letto, con i mobili in legno bianco, come sapete. Ebbene, mi ha molto divertito fare questo interno senza niente, di una semplicità alla Seurat; a tinte piatte, ma date grossolanamente senza sciogliere il colore; i muri lilla pallido; il pavimento di un rosso qua e là rotto e sfumato; le sedie e il letto giallo cromo; i guanciali e le lenzuola verde limone molto pallido; la coperta rosso sangue, il tavolo da toilette arancione; la catinella blu; la finestra verde. Avrei voluto esprimere il riposo assoluto attraverso tutti questi toni così diversi e tra i quali non vi è che una piccola nota di bianco nello specchio incorniciato di nero, per mettere anche là dentro la quarta coppia di complementari »

Vincent van Gogh

(Vincent van Gogh, La camera di van Gogh, 1888)

“Sogni”

…e voi, in quale opera vorreste entrare? Quale artista o opera descrive meglio la vostra interiorità. Nel mio caso, come sapete, “L’impero delle luci”, e Botticelli. Aspetto le vostre considerazioni.

La cosa più superba è la notte

Sopra: Vincent van Gogh, “Notte stellata”, 1889

[La cosa più superba è la notte]

La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l’anima si getta all’avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come un rigoglio fisso
fin dentro le pareti.

(Alda Merini)

“Noi e la terra”

Sopra: Vincent Van Gogh, “Notte stellata sul Rodano”, 1888

Gentili amici,
vi propongo questa lirica sorprendente di Lucian Blaga (1895-1961), filosofo e poeta romeno, nato a Lancram, in Transilvania, nel 1895, e morto a Cluj nel 1961. Tra le sue opere più note ricordiamo “Poemi di luce” (da cui è tratta “Noi e la terra”) e “Gradini insospettati”:

“Noi e la terra”

Quante stelle che cadono stanotte.
Tien fra le mani il dèmone della notte il pianeta,
soffia scintille come contro un’esca
furiosamente, ché divampi il fuoco.
Stanotte, che precipitano
tante stelle, il tuo corpo
di strega adolescente fra le braccia
m’arde come in un rogo.
Folle,
come lingue di fuoco alzo le braccia
per sciogliere la neve dalle tue spalle nude,
per succhiarti, famelico, e rubarti
potenza, sangue, vanto, primavera, tutto.

Lucian Blaga, in “LA POESIA DEL MONDO. Lirica d’Occidente e d’Oriente”, a cura di Giuseppe Conte, Parma, Ugo Guanda Editore, 2003.