Didone, quando si innamora di Enea, non lo fa per sua scelta. E’ spinta da Afrodite. E’ posseduta da Afrodite.
Quando Enea va via, la sua passione non le lascia tregua; la spinge a fare e a dire cose terribili. Se ella non si fosse uccisa, quella passione si sarebbe, con il tempo, affievolita (anche perchè di lei, ad Afrodite, non interessava nulla).
Ma a Didone sarebbe rimasta una cicatrice dolorosa. Quasta lacerazione avrebbe creato una Didone dentro Didone stessa. Un’altra personalità che avrebbe voluto ed imposto la sua legge alla Didone primigenia.
Didone avrebbe continuato a vivere con, dentro di se’ la sua altra personalità e alla sua morte naturale (é questa l’ipotesi più importante di Jung) la sua seconda identità avrebbe potuto insersi, attraverso la psiche collettiva, nella psiche singola di un nuovo o una nuova creatura. E’ questo il vero significato dell’EREDITA’ PSICHICA.
La seconda Didone avrebbe imposto con il tempo, lentamente ma inesorabilmente, la sua legge di sofferenza e vendetta. La nuova persona, che avesse ereditato la psiche ferita di Didone, improvvisamente, quindi, un giorno si sarebbe trovata a pensare concetti e umori e scardinanti passioni non sue.
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