Il colore e la chiarezza: l’arte del Maestro Paolo Salvati si esprime in uno sguardo nitido sul mondo, in pennellate in grado di raccontare un’infinita storia cromatica.

24 Montagna Blu 2003 - 50x70 olio su tela(Montagna blu, 2003)

“C’è una logica colorata: il pittore non deve che obbedire a lei, mai alla logica della mente”.
Così dichiarava Paul Cézanne i cui cromatismi rappresentavano l’impronta, unica ed indelebile, della sua poetica pittorica. Dal colore e dalle sue suggestioni, il Maestro Paolo Salvati (febbraio 1939 – giugno 2014) si è sempre lasciato sedurre e la sua arte ha seguito costantemente il richiamo del cuore e dei suoi bagliori colorati, come dimostrano le numerose opere che ne attestano l’estro e il talento.

Maestro Paolo Salvati

(Il Maestro Paolo Salvati)

Nell’anniversario della sua nascita (il 22 febbraio) il ricordo di questo artista viene celebrato ripercorrendo le tappe più significative della sua carriera, una carriera che si è declinata non soltanto nelle arti figurative ma anche nel ritratto, nel disegno, nella miniatura spaziando anche nella musica – nel progetto di una serie di chitarre classiche da concerto – e nell’attività di liutaio.
Note musicali e note colorate quindi. Non a caso il blu è anche una delle tinte dominanti dei suoi quadri. Simbolo di chiarezza, esso nei mandala tibetani sta ad indicare il superamento del turbine delle passioni e la raggiunta consapevolezza di una coscienza che può osservare (al)le cose con sguardo nitido.
Il Maestro sapeva, infatti, catturare i sogni e le sensazioni e restituirle in pennellate di brillante lucentezza, come nelle sue marine che richiamano i tocchi poderosi di Turner e, nel contempo, lasciano che le onde si infrangano con un ritmo melodico che sembra ricordare la musicalità di un verso di una poesia o il brano di un romanzo.

38 Marina - Tempera su carta 21x48 - 1980
(Marina, tempera su carta, 1980)

L’arte a tutto tondo, infatti, è presente nelle opere di Salvati che, per vent’anni (dal 1973 al 1993) è stato uno dei personaggi di spicco a Piazza Navona, spazio artistico per eccellenza che ha vissuto appieno la Golden Age della creatività e, ancora oggi, resta un’area di “libertà” (come amava definire la piazza il Maestro) di grande suggestione.
La vita di Paolo Salvati non è stata facile ma improntata alla passione autentica per il suo lavoro, al cesello dell’ispirazione e alla realizzazione (tangibile) della materia impalpabile dei sogni.
I suoi quadri raccontano una storia umana di grande profondità, fatta di emozioni e di riflessioni ma, soprattutto, di colori.
Ad essi, infatti, l’artista demandava il compito di esprimere il suo genio in grado di narrare, in punta di pennello, racconti di vita vissuta, di sogni avverati o desideri ancora da realizzare.
Del resto, “vivere di arte” – come lui stesso dichiarò – “è un atto di coraggio… e l’opera compiuta è il dono che l’artista fa alla comunità, per il bene comune”.
Ciò che il Maestro ha prodotto è, infatti, patrimonio di tutti, a conferma che tale ricchezza appartiene a chiunque abbia voglia di godere della generosità d’animo di chi la realizza.

 

Emanuela Santoro

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talento e genio

Una persona di talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire.
Una persona di genio colpisce un bersaglio che nessun altro riesce a vedere.

Schopenhauer

Perseveranza

“Nulla al mondo può sostituire la perseveranza: senz’altro non il talento (il mondo è pieno di persone di talento che hanno fallito), né l’ingegno (il genio incompreso è divenuto proverbiale) o l’educazione (il mondo è pieno di derelitti ben educati). Solo perseveranza e determinazione sono onnipotenti”.

Calvin Coolidge

Attenzione paziente

Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un’attenzione paziente che a qualsiasi altro talento.

Isaac Newton

Orfeo

Vi sono alcuni che, a dispetto del loro talento, restano estremamente fragili interiormente. Sono costantemente in preda a un’intensa angoscia di abbandono, a un annichilimento che riattualizza i problemi precoci delle relazioni io-altro vissuti nella prima infanzia. La ferita inconscia incide sulla loro personalità. Il mito di Orfeo ci insegna che il successo con le donne, la gloria e l’amore di tutti, non sempre guariscono tale ferita.

Henry Thomas