Per nessun altro…

Per nessun altro, amore, avrei spezzato
questo beato sogno.
Buon tema per la ragione,
troppo forte per la fantasia.
Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia
tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.
Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e storia le favole.
Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
più giusto per me non sognare tutto il sogno,
ora viviamo il resto.

Come un lampo o un bagliore di candela
i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
Così (poichè tu ami il vero)
io ti credetti sulle prime un angelo.
Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
quando interpretasti il sogno, sapendo
che la troppa gioia mi avrebbe destato
e venisti, devo confessare
che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te.

Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
Ma ora che ti allontani
dubito che tu non sia più tu.
Debole quell’amore di cui più forte è la paura,
e non è tutto spirito limpido e valoroso
se è misto di timore, di pudore, di onore.
Forse, come le torce
sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente
quella speranza, ma per non morire.

John Donne

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Ero solo e seduto. La mia storia

Ero solo e seduto. La mia storia
appoggiavo a una chiesa senza nome.
Qualche figura entrò senza rumore,
senz’ombra sotto il cielo del meriggio.

Nude campane che la vostra storia
non raccontate mai con precisione.
In me si fabbricò tutto il meriggio
intorno ad una storia senza nome.

Sandro Penna

Introdurmi

Introdurmi nella tua storia
Come un eros sbigottito
Se ha col nudo piede toccato
Un po’ d’erba del territorio
Contro ghiacciai attentatore
Io non so l’ingenuo peccato
Che tu avrai impedito
D’alto riso la sua vittoria
Dì se il contento in me è poco
Tuono e rubini alla mia trave
Di veder nell’aria ove sale
Con dispersi reami un fuoco
Morir la ruota sangue e croco.
Di mie bighe prece serale.

Stephane Mallarmé

Invito a riflettere

“Carissimi,
dobbiamo dedicare attenzione all’infanzia abbandonata. Si stanno compiendo atrocità in ogni parte del mondo. Vi racconterò, nei prossimi giorni, una storia vera. Dovrà divenire il nostro manifesto insurrezionale a favore delle fanciulle e dei fanciulli indifesi. Noi siamo quei cavalieri che aspirano ad Anima.”

Gabriele

Rassegn-azione

E’ possibile condividere le stesse cose con altre persone?
cose che ti hanno fatto STORIA in un periodo della tua vita?!…
se la risposta a questo quesito fosse SI’,
ALLORA… IO MI ARRENDO
alla cattiveria di voi comuni mortali e lascio che la mia anima spiri via…
che rimanga solo una carcassa umana di pelle e ossa, solo e solo questo…
Ma se invece la risposta fosse no:
allora lasciatemi dove sono senza curarvi di me…
e allora l’anima non si arrenderà e tornerà più forte di prima…
il corpo ricomincerà a gradire il buon cibo e…
lo stomaco…
tempo al tempo…
si placherà.

Anna Banti

Goethe a Roma

“Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza”.

Johann Wolfgang Goethe

(Johann Heinrich Wilhelm Tischbein, Goethe nella Campagna romana, 1787)

Hermes ovvero Wotan

Carissime e issimi, Marina è in gran forma. Leggete e collegatevi a quelli che voi “IMMAGINATE” essere i vostri antenati in Anima.

Caro Gabriele,
già da qualche giorno le parole: Gioia, Enjoy, Abbondanza, mi colpivano attirando la mia attenzione…poi, ieri, ho preso il tuo Dizionario dell’Inconscio e della Magia e si è aperto a caso sulla definizione 470:GIOIA.
Leggere il significato ermetico di quella parola è stato come codificare una serie di immagini che, nel corso degli ultimi mesi, strada arrancando, m’avevano colpito: Inferno, Fuoco, Viaggio, Biografia, Storia, Cenere, Disperazione, Dolore, Purificazione, The Waste Land, Abrosia, Luogo Futuro, Intenzioni e Desideri, Volontà, SPIRITO SANTO.
Ho letto e riletto la definizione. Ne ho fatto un post sul mio blog. Ho pianto. Anche adesso.
In fondo, è proprio andata così: word by word gave me word, tanto che oggi le parole per me non hanno più lo stesso significato di una volta; chiudo gli occhi per immaginare dentro di me cosa siano le parole e vedo, incredibile!, io vedo degli spermatozoi.
Riguardo a Wotan, io sono bionda, gran parte della mia famiglia è siciliana (normanni), mia nonna è di origine austriaca: chi se non lui poteva venirmi in aiuto nella terra degli antenati?
Baci.

Antiveleno

Ormai abbiamo maturato la certezza che qui noi siamo un antitodo, piccolo piccolo, alla violenza odiosa che pervade il mondo.

Una fiammella. Un faro sperduto sulle coste di un Oceano tempestoso e permanentemente buio.

Mi piace, mi piace a dismisura sentirvi e percepirvi.

Non credevo in Internet. Ma voi mi donate tantissimo.

E ora, sono entusiasta di aver principiato questa storia da Cappellaio “toccato”.

(Cioè “toccato” da chi?)

Legàmi. (Senza spazio e con molto tempo)

Scrive Beatrice in risposta al post di Massimiliano:

“Ciao Massimiliano,

molto particolare la storia del libro che ha legato inconsapevolmente te e la tua amica. Il destino gioca degli “strani” scherzi. Ancora più affascinante il fatto che, guarda guarda, il libro che vi lega all’incontro abbia in qualche modo a che fare con l’argomento “coincidenze”. Il vostro incontro probabilmente è stato voluto dal “fato”, magari ha voluto farvi ritrovare affinché con il vostro affetto vi poteste reciprocamente sostenere nel superare i momenti critici cui accennavi.
Sei fortunato a avere un’amica che ti comprenda nell’anima e con cui condividere la vita. In questo nostro mondo fatto di tanti singoli atomi in cui ognuno viaggia su un proprio binario pensando solo a se stesso ed alla realizzazione delle proprie egoistiche ambizioni personali e rimane freddamente incurante di quello che accade nella locomotiva che viaggia parallelamente, trovare un vero Amico significa a mio avviso trovare una merce molto molto rara e di impareggiabile valore!
È anche bello sapere che esistono dei legami affettivi così profondi e così veri che non conoscono le barriere temporali: il fatto che tu e la tua amica vi siete ritrovati dopo del tempo e l’affetto era rimasto immutato, è davvero una cosa straordinaria.
Dall’esterno vedo come un segnale, perdona l’azzardo, sembra come se il destino vi abbia offerto una nuova opportunità di riprendere la vostra amicizia dal punto in cui, tempo prima, l’avevate lasciata per viverla pienamente nel presente e nel futuro.
Nella tua storia rivedo alcuni riflessi della mia, quella sopra raccontata. Forse sia io che te avevamo bisogno di ritrovare queste persone per sollevarci dal dolore e nello stesso tempo riportare nel nostro cammino un’amicizia importante, profonda e vera accidentalmente smarrita o dimenticata.
Baci baci”.

Vincenzo, mio amico e mio Maestro, è stata una persona che avevo perso.

Lo giudicavo troppo ossessivo. Poi l’ho incontrato per caso a Villa Borghese, a Roma. Io correvo. Lui mi aveva insegnato a correre. Ci siamo salutati. Lui si è commosso. Non ci eravamo mai allontanati

Porto XVII

Esistono tre stanze «segrete» nel cinquecentesco palazzo dei Corgna a Castiglione del Lago, sul Trasimeno. Sembra che a ispirarne gli affreschi sia stata la bizzarra personalità di Cesare Caporali, membro dell’Accademia degli Insensati di Perugia con il nome di Stemperato.

Caporali, ricordato da Miguel de Cervantes nel poema Viaje del Parnaso pubblicato nel 1614, aveva servito il cardinale Giulio Acquaviva a Roma. Nello stesso periodo e nelle medesime stanze lavorava il genio del Don Quijote che, a sua volta, aveva combattuto al fianco di Ascanio Corgna nella battaglia di Lepanto, nel 1571.

Questo collegamento fra spiriti eccentrici spiegherebbe le singolari stanze «segrete» di Castiglione, abitate da uno straordinario susseguirsi di rebus iconografici.

Vi è rappresentato un Mundus inversus che accosta mito, fiaba, storia e metafore nella raffigurazione di tre temi principali: gli «incauti trasgressori», i «grandi puniti» e il «mondo alla rovescia» nella prima sala nella quale si fronteggiano Tizio, Prometeo, Ganimede, Narciso e Callisto; le Muse nella seconda stanza e le Metamorfosi nella terza.

Adibite probabilmente a salotto letterario tra i più esclusivi, le sale costituivano forse una sorta di rifugio dell’anima, quello che oggi diremmo un luogo di decompressione dalle nevrosi.

E all’anima esse restituivano giustizia e serenità rappresentando un mondo nel quale i topi seviziano i gatti e altre vittime del mondo animate trionfano contro i loro abituali carnefici.

Gli elementi di questo universo irriverente concorrono a testimoniare l’intima intesa tra pittore, poeta e committente e a esaltare il mito di Apollo nei suoi molti travestimenti: Apollo Targello, o il calore che matura i frutti, Apollo Sminteo, o il distruttore dei topi, Apollo Parnopio, o il mangiatore di cavallette, Apollo-tartaruga, o serpente che seduce la ninfa Driope.

Ma altre chiavi soccorrono il visitatore della prima stanza, la più inquietante: la parete della fatica in cui Tizio si contrappone a Prometeo (al centro della parete dirimpettaia), e la vanità di Narciso che controbilancia l’affanno di Ganimede, secondo le leggi intime di un seducente quadrilatero. Sulla volta splende la celeste violazione di Callisto, immortalato nella Costellazione dell’Orsa, detta dai romani septem triones, cioè «sette buoi».