Vivere

Vivere è lottare con gli spiriti nel cuore e nell’anima

Scrivere è pronunciare un giudizio su se stessi.

Henrich Ibsen

Il sonno del corpo desta l’Anima

Ogni giorno Tu affranchi i nostri spiriti dai corpi
rendendoli lisci come tavole piallate.
Ogni notte apri agli spiriti la loro gabbia,
senza che dominino o che vengano dominati.
Di notte il recluso ignora la sua prigione,
così come di notte il re non sa d’essere sovrano.
Nessuno si cura di quel che perde o di quel che guadagna,
nessuno pensa a questo oppure a quell’altro.

Simile è lo stato del sapiente, anche da sveglio.
Dio dice: “Pensi ch’egli sia sveglio,e invece dorme.”
Quanto alle cure mondane, egli dorme notte e giorno,
e scorre come penna in mano allo scrittore.
La mano che verga lo scritto neppure la vede.
Colui che non vede la mano mentre muove la penna
suppone che sia il moto della penna a causare lo scritto.

Se il sapiente divulgasse i dettagli di questo stato
la gente comune sarebbe privata in perpetuo del sonno.

La sua anima vaga in un deserto che non ha eguali:
sia l’anima che il corpo trovano una pace perfetta.
Non desidera più nè bere, nè mangiare,
come un uccello sfuggito alla gabbia e alla catena.

Quando però lo riattaccano alla catena
è allora che chiede aiuto all’Onnipotente.
Jalaluddin Rumi

 

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Liete Presenze

Vi regalo e mi regalo queste righe di Marina che non commento. Per non sporcarle.

Caro Gabriele,
questo post mi ha turbato e mi ha ricordato di un sogno che ho fatto circa tre anni fa.
Era già un po’ di tempo che mi svegliavo di soprassalto o, sarebbe più esatto dire, che mi imponevo di svegliarmi, nel senso che nel bel mezzo del mio sogno, mi rendevo conto che un elemento esterno al sogno stava arrivando velocemente ed io, impaurita da quella irruzione, mi svegliavo, a volte urlando terrorizzata. Tanto che i miei si preoccuparono pensando che fossi esaurita. Ma io ero solo impaurita da quella presenza.
Poi, un giorno, per liberarmi da questa situazione che oramai si ripeteva ogni notte, decisi che mi sarei fatta coraggio ed che avrei affrontato questa presenza che continuava ad insistere.
Così, nel bel mezzo di un sogno, ecco che sento questo “rombo” arrivare veloce: mi sforzo di non aprire gli occhi e di tenere aperti gli occhi dell’immaginazione…ed ecco che velocemete, avvolta in un vortice d’aria, arriva questa presenza che si ferma, inaspettatamente, dolcemente davanti a me, come se avesse dei cuscinetti degli ammortizzatori ad aria, per spiegarci. Era una figura imponente, né uomo né spirito, sfiorava la terra.
Mi dice: “Il paradiso non è quello che vi hanno insegnato.”
Ricevuto il messaggio, aprii gli occhi immediatamente, anzi in automatico.
Accesi la luce e restai così, distesa supina, pensierosa ed immobile a fissare il soffitto.
Nessuno nel sonno, dopo quella volta mi ha più impaurito.

Chiara mi chiede spesso: “Mamma, ma chi sono quegli spiriti strani e magri che vengono nel sonno che mi chiamano per nome? Mi fanno paura, sono cattivi?”
Ed io le rispondo: “No, amore, non sono cattivi ma se non vuoi che vengano più perché ne hai timore, chiedi loro cosa vogliano, ascoltali e vedrai che la paura passerà.”

Un bacio.