“Ricorda, corpo”

Sopra: Egon Schiele, “Nudo maschile seduto”, 1909

Carissimi amici, oggi lasciamo parlare il corpo grazie alla memoria palpitante di Costantino Kavafis (1863-1933):

“Ricorda, corpo…”

Ricorda non solo quanto fosti amato, corpo,
non solo i letti sopra cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano negli occhi apertamente,
tremavano nella voce – resi vani
da qualche impedimento casuale.
Ora che tutto è parte del passato,
è come se ti fossi concesso
anche a quei desideri – ricorda il brillare
negli occhi volti verso te,
tremare nella voce, per te,
ricorda, corpo.

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Eros e sessualità

L’eros non ha nulla a che fare con la sessualità, la precede, la sovrasta.

Giorgio Colli

Anima Animae 20

Gentili amiche e gentili amici,

nuovo appuntamento con Anima Animae, la mia trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì. Abbiamo ricevuto moltissime vostre opere, di cui parleremo, insieme, nel corso delle puntate. In questa presenteremo la raccolta di poesie “Se la polvere non germoglia” di  Nicolò Sorriga, il saggio Dal divano a Fronesi” e “L’onorevole e altri racconti” di Salvo Geraci,  e, la raccolta di poesie “Diari e Sentieri” di Nunzio Granato.

Per finire sfoglieremo ancora qualche pagina, sempre più trasgressiva, di “Lo spirito del sesso” di Thomas Moore, ed. Sonzogno. Buona giornata!

CONTATTI

Indirizzo: Anima Animae – Cinquestelle Tv, via Alberto Cadlolo, 90 – 00136 – Roma

Amore e immaginazione

L’amore rende molto importante l’immaginazione: è questa l’attitudine dell’amore. È il grande attivatore di Psiche: la fa levare dal sonno, con fantasie di gelosia, fantasie di poesia, fantasie di sessualità. Fantasie. L’ispirazione d’amore è più importante dei sentimenti d’amore. A volte penso che le persone si innamorino quando la loro immaginazione è morta, allo scopo di risvegliare l’immaginazione, e non a causa dell’altra persona. non sanno neppure chi sia l’altra persona. È per questo che l’amore è cieco, no? Ma la loro immaginazione improvvisamente è piena d’amore.

James Hillman

Anima Animae 17

Gentili amiche e gentili amici,

nuovo appuntamento con Anima Animae, la mia trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì, e con “Lo spirito del sesso” di Thomas Moore, ed. Sonzogno. Buona giornata!

CONTATTI

Indirizzo: Anima Animae – Cinquestelle Tv, via Alberto Cadlolo, 90 – 00136 – Roma

Anima Animae 9

Carissimi e gentilissimi amici,

BUON 2011, speriamo che sia un anno sulle ali di PSICHE!

Nuova puntata di Anima Animae, la mia nuova trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì. Riprendiamo, insieme, il  viaggio nella sensualità e sessualità condotti da “Lo spirito del sesso” di Thomas Moore, ed. Sonzogno. Un itinerario, quello costruito da Moore, che conduce alla sacralità del sesso, al piacere profondo dell’Amore.

Buona giornata!

Anima Animae 7

In questa puntata di Anima Animae, la mia nuova trasmissione in onda su Cinquestelle tv tutti i giorni alle ore 20:45 circa tranne il martedì, affronteremo il tema, importantissimo per la conoscenza dell’interiorità, della sessualità grazie a “Lo spirito del sesso” di Thomas Moore, ed. Sonzogno. In quest’opera, veramente rivoluzionaria, l’autore ri-scopre la luminosità del pensiero antico, integrando la sessualità e l’erotismo in ogni aspetto della vita. Nelle pagine di Moore, si celebra la fondamentale riconciliazione tra corpo e anima, sesso e spirito, per “SCOPRIRE LA SENSUALITÀ NEL QUOTIDIANO PER VIVERE LA VITA COME UN ATTO D’AMORE”.

Erotismo e cecità maschile

La più parte degli uomini è eroticamente cieca, poiché commette l’imperdonabile malinteso di scambiare eros con sessualità. L’uomo crede di possedere la donna quando la possiede sessualmente: ma mai la possiede sessualmente: ma mai la possiede meno di allora. Infatti per la donna la sola relazione che conti è quella erotica. Per lei il matrimonio è una relazione con in più la sessualità.

Carl Gustav Jung

Inconscio e Magia – Psiche: “Ricorda, corpo”

Cari e gentili amici, siamo arrivati al quarto ed ultimo appuntamento con lo speciale dedicato alla sensualità e sessualità di Inconscio e Magia – Psiche. Questa appassionata lirica aprirà la puntata in onda il 26 aprile (nella notte tra domenica e lunedì) alle ore 2:30 circa su Rai 2. Lasciamo parlare il corpo attraverso i palpiti rinnovati nel ricordo di Costantino Kavafis (1863-1933):

Ricorda, corpo…

Ricorda non solo quanto fosti amato, corpo,
non solo i letti sopra cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano negli occhi apertamente,
tremavano nella voce – resi vani
da qualche impedimento casuale.
Ora che tutto è parte del passato,
è come se ti fossi concesso
anche a quei desideri – ricorda il brillare
negli occhi volti verso te,
tremare nella voce, per te,
ricorda, corpo.

Vi auguro una felice domenica. Un abbraccio!

Inconscio e Magia – Psiche: “Notti selvagge”

Cari viaggiatori d’Anima, entriamo nelle Notti e nell’Eden della straordinaria poetessa statunitense Emily Dickinson (1830-1886). Presenterò questa lirica il 25 aprile alle ore 6:15 su Rai 2, nel corso di un’altra puntata speciale della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche, dedicata al tema della sensualità e sessualità.

Notti selvagge – notti selvagge!
Se io fossi con te
notti selvagge sarebbero
nostra voluttà!

Futili – i venti –
per un cuore in porto –
niente più bussola –
niente più carta!

Remando nell’Eden –
Ah! il mare!
se in te stanotte
potessi ancorare!

Inconscio e Magia – Psiche: “Dolce è il bacio”

Miei cari, questi sono gli ultimi appuntamenti che chiuderanno il ciclo della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche. Ancora sensualità e sessualità grazie a questi magnifici versi di Rufino (II sec. d.C.), poeta greco i cui epigrammi fanno parte dell’Antologia Palatina, in onda il 25 aprile (nella notte tra sabato 24 e domenica 25) alle ore 2:30 circa su Rai 2:

Dolce è il bacio di Europa,
anche se tocca appena le labbra,
dolce anche se sfiora appena la bocca;
non è alle labbra che s’accosta,
ma preme la bocca,
e dal profondo rapisce l’anima intera.

Inconscio e Magia – Psiche: “I leggiadri limiti della vita”

Carissimi amici, a partire da questa notte, alle ore 2:15 su Rai 2, ci occuperemo, per quattro puntate speciali della mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche, di sensualità e sessualità. Poesie, citazioni e contributi cinematografici ci accompagneranno in questo nuovo percorso. Riflettiamo insieme su questa fondamentale intuizione di David Herbert Lawrence (1885-1930):

Sesso e bellezza sono inseparabili,
come vita e coscienza.
E l’intelligenza
che accompagna sesso e bellezza,
e da essi deriva, è intuizione.

Vi abbraccio con il cuore e vi auguro una buona domenica!

Sarò sempre con le Ninfe

Cari, ecco una storia terribile. Moralismi e perbenismi sono i protagonisti. Ha coinvolto Pietro, e come al solito, la sessualità “divergente” viene colpita appunto perché “colpa”. Che strazio!

Carissimo Prof. Gabriele La Porta,
Riguardo ai cavalli rappresentanti l’uno la nostra parte razionale e l’altro la nostra parte passionale che devono essere guidati da Sophia affinché si venga a creare un’armonia le racconto una storia vera e dolorosa per me.
Una donna di 34 anni, molto vicina a me sentimentalmente, nei suoi ultimi anni ha faticato molto per controllare la sua parte passionale, che se da una parte la stimolava a perseguire la bellezza della vita, dall’altra le creava un disagio sempre più insostenibile. Il suo conscio reprimeva la sua passione, impedendo ogni manifestazione normale, fino a quando l’inconscio si esprimeva in una esplosione comportamentale giudicata indecente dalle persone. Inevitabilmente a tal punto veniva ricoverata per mesi in psichiatria.
Alla fine, la scorsa estate, si è tolta la vita. Lei sapeva di questo suo comportamento e delle paure che aveva nel rapportarsi con gli altri soprattutto quando era presente il desiderio erotico. La manifestazione di questa sua passione non era gestita bene da Sophia, ma anche l’altra passione, quella dell’amore nel più ampio significato del termine, non si armonizzava con la parte razionale. Soltanto che la parte più manifesta, quella erotica, nascondeva agli occhi della gente (genitori inclusi) la sua grande capacità di amare.
Dopo tanti tentativi di suicidio la scorsa estate ci è riuscita. Forse aveva capito che nessuno era in grado di aiutarla a superare il suo vero problema, classificandola soltanto come malata sessuale.
Aveva capito che Sophia non riusciva ad armonizzare passione e razionale ed ha preso questa difficile decisione.
La sua parte cosciente ha capito che la sua anima non riusciva a trovare un equilibrio oppure l’ha capito la sua anima.
A me sembra un segno di una grande intelligenza e di sensibilità dell’anima.
Cosa è stato scritto, in filosofia, riguardo questo aspetto, questa coscienza di sé che prende una tale decisione estrema?

Cordiali saluti.

Pietro

Caro Pietro, la storia che ci hai raccontato è la cronaca di una sconfitta. Il perbenismo è, questo sì, una iattura. Povera creatura… povera Ninfa.

Nell’Interiorità di Anima — “Afrodite”

Magia di Afrodite…

Afrodite (1)

La sua magia risvegliava un desiderio languido in tutti gli esseri che sfiorava. Gioiosamente li invitava a unirsi in coppia.

Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pag. 44

Afrodite (2)

L’acqua che fluisce sui ciottoli suona come una musica, seducente, quanto il desiderio, e il suo fragore è tale che non si può udire null’altro. L’acqua penetra con cadenza ipnotica, la schiuma ci seduce, il mare ci abbraccia: è Afrodite che appare…

Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pag. 45

Afrodite (3)

Nata dal mare e figlia del cielo, ecco simbolizzati i due poli dell’energia di Afrodite: in quanto “marina” ella riconduce alle origini, alla coscienza arcaica del corpo, alla sua corrente energetica; in quanto “celeste” è veramente una “porta del cielo”. Gli animali marini che spesso le vengono attribuiti sono simbolicamente connessi ad aspetti particolari della vita sessuale: il delfino, con la sua straordinaria seduttività e giocosità.

Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pag. 47

Afrodite (4)

Afrodite educa i barbari alle gradevolezze dei profumi, al gusto per i fiori, all’eleganza degli abiti e alla raffinatezza dei monili, e il fondamento di questa educazione è l’arte d’amare […]. Sono l’architettura, la scultura, l’urbanistica, che testimoniano, attraverso la durevolezza della pietra, lo spirito di Apollo, mentre Afrodite promuove le manifestazioni passeggere, fugaci della bellezza. I begli abiti sono fatti per essere indossati e per usurarsi; i fiori, come la femminilità e il desiderio, vanno colti nell’attimo in cui sbocciano […]. In realtà non c’è una grande differenza tra il ricamare su una pietra con il cesello e il ricamo fatto con i fili di seta, se non che l’uno è destinato a vincere il tempo e a far parte della storia, mentre l’altro è destinato al godimento immediato, qui e ora, a riflettere il Divino attraverso l’espressione di gesti quotidiani che trasfondono così l’arte di vivere. Possiamo provare una certa tristezza davanti alla bellezza effimera, fuggevole, che si dissolve in fretta, ma Afrodite ci insegna ad accettare questa malinconia, perché da essa nasce il desiderio che la bellezza si riveli ancora e si trattenga con noi.

Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti e Vitali, 1997, pagg. 51-52

Vedi la recensione del testo di Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, edito dalla Moretti & Vitali.

Nell’Interiorità di Anima – “Corazza”…

Corazza

Non osiamo arrenderci alla divina follia dell’amore, perché il nostro Io si sente troppo insicuro all’idea di perdere il controllo. Questo controllo, la nostra preventiva difesa da possibili ferite, si ottiene tendendo i muscoli, specialmente i muscoli del petto vicino al cuore. Tale “corazza”, come l’ha chiamata Reich, ci estrania dal mondo e limita la profondità delle nostre interazioni.

Alexander Lowen, Amore, sesso e cuore, Astrolabio-Ubaldini, 1989, pagg. 33-34

Corpo caldo

Ogni cosa attorno a noi si scompone, si sfalda, e il corpo caldo sotto il velluto caldo mi vuole, mi reclama, è uno strazio.

Henry Miller, Tropico del Cancro, Mondadori, 1996, pag. 24

Corpo sognante

Io non la toccavo, neanche la sfioravo, eppure il mio sangue e la mia anima si compenetravano in lei, come se la tenessi stretta tra le braccia. Un vento leggero accarezzava il suo corpo sognante. Il Tempo e la Morte sembravano ignorare lei dormiente, mentre da un angolo remoto della mia intimità, essi mi gridavano maligni che tutto sarebbe finito. Poi, nella luce incerta del primo mattino, Marianne si svegliò, sospirando mormorò il mio nome.

Michele Lauria, L’amante assente, Fazi, 2001, pag. 95

Credimi…

Credimi non si deve / affrettare il piacere d’amore / ma stimolarlo a poco a poco con gli indugi.

Ovidio, L’arte amatoria, Orsa Maggiore Editrice, 1996, pag. 136

Ginette Paris, “La rinascita di Afrodite”

Ginette Paris interpreta il mito della Dea dell’amore indicando la via che riconduce verso il mondo di una “femminilità interiore”, vincolata, nelle sue meravigliose espressioni, da secoli di cieco patriarcato. La rinascita di Afrodite è allora per noi la riscoperta di una sessualità affrancata dall’ombra del peccato e del male, vissuta come dono naturale di bellezza e piacere, come un’esperienza mistica e un’apertura diretta al numinoso. Come sostiene l’autrice:

La “rivoluzione sessuale” ha inteso sottrarre la sessualità al dominio della religione, per liberarla del senso di colpevolezza e di peccato… La sessualità così laicizzata diventa avventura erotica ed esperienza di piacere fine a se stesso… ma che ne è stato della sessualità come forma di iniziazione a stati di coscienza che fanno parte del regno del sacro? Il mito di Afrodite ci appare come un’alternativa…
[…] …fare l’amore eleva l’uomo e lo riavvicina alla divinità, piuttosto che abbassarlo al rango del bruto o della bestia. È così che si rende evidente l’immensa opera di civiltà di una Dea che insegna agli uomini non solo l’arte di amarsi ma tutte le raffinatezze che l’accompagnano.

L’opera di Ginette Paris ci riconnette ad un sapere più ampio e profondo, con il quale l’uomo moderno sembra apparentemente non dialogare più: quello del mito. La dimensione mitica ci insegna come in noi esiste un pantheon, attivo in ogni momento della vita, di divinità (o immagini) con cui dialogare, senza escluderne nessuna, se non si vogliono ottenere conflittualità interne inconciliabili.
L’esclusione culturale e psicologica del femminile operata in molte culture di ogni epoca, ed anche contemporanee, preclude all’essere umano in toto, e non solo quindi alle donne, di esprimere ed esprimersi “naturalmente”. Tutto questo ha portato danni apparentemente irreversibili, mali psicologici che sfociano spesso in brutalità disumane. Ciò significa non onorare Afrodite.
Afrodite ci insegna anche che non è la bellezza intesa come forme aggraziate e perfette armonie a portarci all’estasi estetica. Afrodite non accorda solo alle donne considerate “belle” le sue grazie:

La bellezza che ci offre Afrodite oltrepassa il piacere della vista o la perfezione delle forme del compagno. Si tratta piuttosto della bellezza che scaturisce dall’incontro sessuale profondo e che ha in sé il potere di trasmutare l’esperienza fisica del piacere in un’esperienza estatica. Dall’amore sessuale alla bellezza, dalla bellezza all’estasi, questa è la sequenza dell’esperienza afroditica. Il piacere conserva tutta la sua importanza, perché è la via d’accesso, un mezzo, un sentiero che conduce alla spiritualità afroditica, in cui l’epifania della bellezza informa l’intera coscienza. Il compagno è rivelatore di una bellezza abbagliante, e quell’attimo di eternità ha in sé una serena perfezione perché ci è stata donata la visione aurea di Afrodite! Un’esperienza di questo genere è più che “umana”, è religiosa, perché il bello è sempre trascendente!

La rinascita di Afrodite

 

 

 

Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti & Vitali, Bergamo 1997.

Breve scheda sull’autrice.

Ginette Paris, canadese di origine francese, è nata nel 1946. Vive in California, dove insegna Psicologia e Mitologia al “Pacifica Graduate Institute” di Santa Barbara. Ha pubblicato inoltre per la Moretti & VitaliVita interioreLa grazia pagana, Hermes e Dioniso.

 

 

 

La trama nascosta del mito – Eros

L’aspetto fondamentale da capire è che Eros non è solamente ciò che noi intendiamo per “erotico”. Eros è quello che permette, a noi esseri umani, di stabilire relazioni, di stabilire amicizia e affetto tra di noi; tutto questo è Eros. Eros è tutto ciò che lega, è il mastice che ci consente di avere rapporti. Eros si porta agganciato a sé il mito di Afrodite, che in una parte del mito è la madre, mentre in un’altra parte è figlio di Poros e Penia (vedi, a proposito, Simposio di Platone), tutto e nulla, la grande ricchezza e il vuoto; di questo non bisogna meravigliarsi perché i miti hanno varie sfaccettature. La sessualità, appunto, è sempre guidata da Eros, ma da un’altra aggettivazione di Eros: la parte di Eros che è più vicina a sua madre Afrodite, perché la dea delle sessualità e della sensualità è proprio Afrodite. Eros è  tutt’altro: è come il lavoro della merlettaia che unisce vari ambiti di tessuto e li lega insieme. Questo è Eros. Mi rendo conto che Eros spaventa tutti perché Eros è la passione, e quando ti colpisce con la sua freccia dalla punta d’oro nessuno può resistergli. Ecco perché le persone, a volte, si possono innamorare di altre o di altri completamente “strampalati” rispetto a loro. Ecco perché, in “L’Angelo azzurro“, il professore di greco finisce per fare “chicchirichì”, perché è stato colpito dalla freccia di Eros. Tutto questo può sembrare allora un grande male. E non è così. Il vero grande male è non essere colpiti da quella freccia, perché allora significa essere presi di mira sempre da Eros, ma dalla sua freccia con la punta di ferro: quella che non fa mai più innamorare. E non avere pene d’amore, anche secondo Shakespeare, che prende appunto spunto da questo mito, è il peggiore di tutti i mali. Perché si diventa uomini o donne di potere. E quelli che sono uomini o donne di potere si dedicano a ciò che secondo Platone era esecrando: la politica.

Libri consigliati:

Giovanni Reale, Eros demone mediatore, Bompiani, 2005.

Ginette Paris, La rinascita di Afrodite, Moretti & Vitali, 1997.

Thomas Moore, Lo spirito del sesso, Sonzogno, 1998.

Vedi inoltre:

Nell’Interiorità di Anima – Eros (1)

Nell’Interiorità di Anima – Eros (2)

Nell’interiorità di Anima – “Afrodite”

Continuiamo il nostro viaggio, lasciandoci sedurre ed onorando

Afrodite d’oro, Dea di Cipro, che infonde il dolce desiderio negli Dei
e domina le stirpi degli uomini mortali,
e gli uccelli che volano nel cielo, e tutti gli animali,
quanti, innumerevoli, nutre la terra, e quanti il mare

dall’Inno Omerico, citato in Ginette Paris,
La rinascita di Afrodite, Moretti&Vitali, 1997

Lo scritto che segue è tratto dal Dizionario dell’Inconscio e della Magia, il mio ultimo libro edito da Sperling & Kupfer.

Afrodite

Dea dell’Amore e della Bellezza. È figlia di Urano. Nasce dai testicoli e dallo sperma di questo Dio, che fu evirato da Crono. Quando le parti amputate di Urano caddero in mare, ecco che sorse la Dea. Appena uscita dal mare fu portata dagli Zefiri a Citera e poi a Cipro. Qui l’accolsero le Stagioni (le Ore) che la vestirono splendidamente e la portarono tra gli Immortali. Afrodite è il divino che estrinseca in una sessualità dove spesso la parte razionale, il nostro ego, è travolto o quanto meno escluso. Da qui il sospetto o addirittura l’avversione delle religioni del Mediterraneo nei confronti di questa Signora madre di Eros. Suoi appellativi sono principalmente Philommeides, che vuol dire amante dei sorrisi, ma anche e soprattutto amante dei genitali. Poi anche Anasyrma, che significa Arte di sollevarsi la veste.

La sessualità e la sensualità di Afrodite sono direttamente in contatto con la nostra parte Ombra, quindi con l’inconscio. Per tale motivo tutti i culti e le cerimonie legati alle parti profonde e sotterranee di Afrodite sono state condannate non solo dai religiosi, ma da tutti i pensatori di stampo razionalista. Così come da moltissimi psicoterapeuti. Persino Platone si vede “obbligato” a scindere Afrodite in due. Quella nata da Urano è la Dea dell’Amore Puro. E quella nata da Dione (un mito tardo rispetto al primo) è la Dea dell’Amore “volgare”. Questa si chiama Afrodite Pandemia.

Nella filosofia ermetica non esiste Amore Volgare. Nella filosofia junghiana non esiste amore “volgare”. Alcuni altri nomi di Afrodite erano Peitho, colei che persuade; Porne, colei che si prostituisce; Psithiros, colei che bisbiglia; Parakyptousa, colei che sbircia.

Quest’ultimo scritto su Afrodite andrà a comporre un altro tassello dell’Alfabeto dell’interiorità. Sullo stesso tema vi consiglio inoltre il testo di Thomas Moore, Lo spirito del sesso, Sonzogno, Milano 1998.