Io non ho bisogno di denaro

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.

Alda Merini

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Amore: esprimere i propri sentimenti migliora la salute

 

Buongiorno, vi suggerisco la lettura di questo testo, pubblicato da La Stampa

http://www.lastampa.it/2013/02/13/scienza/benessere/lifestyle/amore-esprimere-i-propri-sentimenti-migliora-la-salute-DlbDapFqVQAzuGdDjX7G1L/pagina.html

Esprimere concretamente i propri sentimenti fa bene non solo al rapporto, ma anche alla salute

Innamorati, esprimete i vostri sentimenti se volete guadagnare in salute! E’ l’invito dell’esperto che ha scoperto come dichiarare e dimostrare il proprio affetto o amore promuove una migliore salute, sia fisica che mentale

Kory Floyd, professore alla Hugh Downs School of Human Communication presso l’Arizona State University (ASU), dopo aver tenuto una conferenza all’Università del Texas è stato oggetto di una richiesta insolita: un partecipante ha chiesto una “ricetta” per migliorare la salute attraverso la pratica del bacio, che era stata oggetto di discussione proprio durante la conferenza.
Floyd, aveva infatti presentato uno studio in cui si suggeriva come il baciarsi possa per esempio ridurre i livelli di colesterolo, ridurre lo stress e, per contro, aumentare l’intesa di coppia.

Il giovane, secondo quanto riferito dallo stesso Floyd nel comunicato ASU, era molto e sinceramente incuriosito dallo studio sul bacio e voleva una “ricetta” dal dottor Floyd – che tuttavia non è un medico – da far vedere alla moglie in modo che fosse attestata la necessità di baciarsi di più per stare bene.
Tuttavia, baciarsi non è la sola azione che una coppia può mettere in atto per favorire la salute: per esempio Floyd e altri ricercatori hanno scoperto che comunicare i propri sentimenti d’amore, sia attraverso le parole che le azioni può altrettanto offrire tutta una serie di vantaggi per la salute.

Ma, attenzione, come sottolineato da Floyd gli effetti sul benessere non si mostrano soltanto quando si provano certi sentimenti, ma anche e soprattutto quando questi si esprimono – che sia attraverso un gesto, un abbraccio, una frase detta o scritta… Così esternare il proprio affetto o amore, per esempio, pare riduca il colesterolo, abbassi la pressione sanguigna e fortifichi il sistema immunitario.

«Una delle cose che offrono un chiaro esempio del legame tra affetti e salute è il modo in cui ti senti quando passi una giornata davvero orribile, e tutto sembra andare male. E quando, nel corso di quella giornata stressante, si incontra qualcuno che vi è caro e questi vi abbraccia – spiega Floyd nella nota ASU – Questo abbraccio non può cambiare nulla di ciò che sta andando male nella vostra giornata, ma può cambiare tutto ciò che riguarda il modo in cui vi sentite in quel momento. Sembra che tutto lo stress si stia sciogliendo».

Gli effetti positivi dell’affetto non si applicano solo alla persona che lo riceve, sottolinea Floyd, ma anche alla persona che lo esprime – con uno scambio reciproco di benefici. E, spesso, poi, gli effetti benefici si hanno anche se l’altra persona non ricambia necessariamente.
E’ dunque l’azione del voler condividere i sentimenti che promuove il benessere. In uno studio, il dottor Floyd ha sperimentato come l’atto di scrivere una lettera alla persona cara potesse ridurre velocemente i livelli di stress, che non il semplice pensarla, tenere un diario, meditarci su o non fare nulla.

Durante il suo studio, Floyd ha coinvolto un gruppo di partecipanti che sono stati intervistati circa i propri sentimenti al fine di misurare i livelli di affetto nella vita quotidiana. Dopo di che, in laboratorio, sono stati misurate le risposte allo stress e l’intensità.
I risultati dei test hanno permesso di scoprire che le persone più affettuose non ha avuto la stessa forte risposta allo stress dei loro coetanei meno affettuosi. Per esempio, i più affettuosi non producono lo stesso cortisolo (l’ormone dello stress), e la loro pressione sanguigna non mostra i picchi più alti registrati negli altri soggetti.
Essere dunque più affettuosi sembra offrire protezione contro gli effetti dello stress. La chiave, secondo Floyd, potrebbe risiedere nell’ormone ossitocina – conosciuto anche come l’ormone dei legami – che viene rilasciato durante attività come l’abbracciarsi o l’accarezzarsi, il sesso, il parto e l’allattamento.

L’ormone ossitocina viene rilasciato in maggiore misura proprio tra le persone più affettuose, durante momenti stressanti, che non in coloro che sono meno affettuosi e non esprimono i propri sentimenti.
«Gli effetti sul corpo dell’ossitocina sono principalmente quelli di calmante, di calore. E’ molto più di una sensazione di benessere ormonale», commenta ancora Floyd.
Ciò che dunque vuole provare il ricercatore è che il dimostrare concretamente il proprio affetto può fare la differenza sia nel rapporto di coppia, o con le persone care, che nel benessere generale di una persona.

Nascondere

Nascondere il proprio amore per qualcuno, e come rifiutare di bere acqua per vivere, i sentimenti vanno soffiati fuori, spinti dal proprio cuore, per evitare di apesantirsi dentro di noi.

Ejay Ivan Lac

L’essere e il vivere

Chi disprezza l’essere e il vivere testimonia contro se stesso e contro tutti i suoi sentimenti”.

Plotino

La tempesta

(Giorgione, La tempesta, 1507-08 circa)

Che sentimenti vi suscita il dipinto di Giorgione? Qual è la simbologia dominante?

Baci.

Gabriele

Donne Selvatiche

Le Selvatiche, lo abbiamo visto nelle loro relazioni con gli uomini, non possono accettare il controllo, l’invasione, il pedinamento, tutte le caratteristiche legate al possesso e all’importanza che questo sentimento, ben poco generoso, ha convenzionalmente nel matrimonio o perfino nella relazione spontanea. Quando nel rapporto con un uomo entrano questi sentimenti, le Donne Selvatiche preferiscono troncarlo.

Claudio Risé

Prendere coscienza

Adesso, diventare coscienti significa non soltanto diventare coscienti dei nostri sentimenti e dei nostri ricordi, ma soprattutto risvegliare le nostre risposte personali al bello e al brutto.

James Hillman

Sensazione

I miei pensieri sono qualcosa che la mia anima teme.
Fremo per la mia allegria.
A volte mi sento invadere da
una vaga, fredda, triste, implacabile
quasi-concupiscente spiritualità.

Mi fa tutt’uno con l’erba.
La mia vita sottrae colore a tutti i fiori.
La brezza che sembra restia a passare
scrolla dalle mie ore rossi petali
e il mio cuore arde senza pioggia.

Poi Dio diventa un mio vizio
e i divini sentimenti un abbraccio
che annega i miei sensi nel suo vino
e non lascia contorni nei miei modi
di vedere Dio fiorire, crescere e splendere.

I miei pensieri e sentimenti si confondono e formano
una vaga e tiepida anima-unità.
Come il mare che prevede una tempesta,
un pigro dolore e un’inquietudine fanno di me
il mormorio di un incalzante stormo.

I miei inariditi pensieri si mescolano e occupano
le loro interpresenze, e usurpano
gli uni il posto degli altri. Non distinguo
nulla in me tranne l’impossibile
amalgama delle molte cose che sono.

Sono un bevitore dei miei pensieri
l’essenza dei miei sentimenti inonda la mia anima…
La mia volontà vi si impregna.
Poi la vita ferma un sogno e fa sfiorire
la bellezza nel dolore dei miei versi.

Fernando Pessoa

Corpo emozionale

Con la repressione del Dioniso emotivo appare la repressione del corpo: Ivan Linforth dice che il corpo è sempre dionisiaco, e da ciò possiamo dedurre che Dioniso è sempre il corpo. Questo significa abbandonare l’intelletto e stare nel corpo, sentire il corpo. […] Potremmo dire che c’è un Dioniso nel nostro corpo che sta aspettando di essere contattato e di darci accesso alla ricchezza delle sue emozioni e dei suoi sentimenti.

Rafael Lopez Pedraza

 

Giuseppe e poi Beatrice

PADRI SENZA FIGLI…
Cercare, l’odore in un lembo
di sabbia marina.
Come un cane, annusare –
ricercare la tua essenza.
La tua polvere di pelle
Lasciata sui ciottoli- in questa
estate! riversarmi su di essa, come
elefante in una pozza d’acqua-fango.
Rotolarmi, come magnete, attrarre tutta la tua
polvere di pelle.
Rivestirmi, della tua, della nostra!
Addormentandomi su quei ciottoli colmi –
abbracciandoli. Fiore estirpatomi –
campo io, senza più linfa.

Giuseppe Maiorana

…Vorrei dedicare a tutti una delle più belle poesie di Martha Medeiros, che a mio giudizio è in tema con la riflesisone proposta:

“Lentamente Muore”

“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità”.

Con affetto, Bea