La bellezza… per Nicola

Ritratto di Fëdor Dostoevskij. Opera di Vassilij Perov (Galleria Tret’jakov, Mosca), 1872

Dostoevskij sulla Bellezza:

“Sebbene Pul’cherja Alèksandrovna avesse già quarantarè anni, il suo viso mostrava ancora le tracce della bellezza di un tempo; inoltre, pareva molto più giovane della sua età; comequasi tutte le donne che conservano fino alla vecchiaia la limpidezza dello spirito, la freschezza delle impressioni e un’onesta e pura fiamma nel cuore. Noteremo, fra parentesi, che conservare tutto ciò è l’unico mezzo per non perdere la propria bellezza nemmeno nella vecchiaia”

Da “Delitto e castigo

Pubblicità

[Ed io ho trascorso un anno folle]

Amici cari,

vi propongo, oggi, questa lirica del poeta russo Aleksandr Blok (San Pietroburgo 1880-1921):

 [Ed io ho trascorso un anno folle]

[…]

E, raggiungendola, con nuovo ardore
le sussurro tenere parole,
mi prendono di nuovo le vertigini…
Rischiarato da un lontano incendio,
io sto dinanzi a lei come una belva…
Sbatte la porta a vetri spalancata, –

ed entriamo nel grembo della notte,
come in una ripida voragine…
Delirio. E oscurità. Brillano gli occhi…

Tumulto di attimi. Fulgido sogno.
Frenesia di abbracci inconcludenti,
e squilli di campane mattutine:
alla finestra gli angeli si affollano
a schiere dietro la tenda compatta,
ma con noi è la notte – ubriaca, irruente.

Sì! La notte è con noi! Quella del giorno
con un nuovo potere ora ci avvince,
perché il giorno estenuato si consumi
tutto nella passione tormentosa, –
e lunghe ore, lunghe ore su di noi
la notte echeggia, sventolando le ali…

E di nuovo è la sera…

Aleksandr Blok, in “POESIE D’AMORE DEL NOVECENTO”, Oscar Mondadori, 2008.

“Indizi”

Carissime amiche e carissimi amici, considero questa magnifica lirica della poetessa russa Marina Cvetaeva (1892-1941) una delle più intense, struggenti, scardinanti e traboccanti d’Eros mai scritte. Mi piace, spesso, ripeterla a memoria… grazie a MNEMOSYNE l’arte non è più esclusivamente del creatore, ma diviene anche nostra, di tutti, scorre nelle nostre vene e “trilla beatamente” nella nostra Anima… Con affetto. A presto!

Indizi

Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.

Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.

Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungi tutto il corpo.

Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde

vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!

(29 novembre 1924)

…teneramente ti ho amata

Carissimi amici, l’emozione di oggi ci è donata da questa lirica appassionata di Aleksandr S. Puškin (1799-1837), uno dei più grandi autori del Romanticismo russo, che aprirà la mia trasmissione “Inconscio e Magia – Psiche”  in onda questa notte su Rai 2 verso le 2:25 circa. Attendo come sempre le vostre emozioni e vi auguro una buona domenica. Un abbraccio!

Ti amai – anche se forse
ancora non è spento del tutto l’amore.
Ma se per te non è più tormento
voglio che nulla ti addolori.
Senza speranza, geloso,
ti ho amata nel silenzio e soffrivo,
teneramente ti ho amata
come – Dio voglia – un altro possa amarti.