L’importanza della memoria…
La Pieve e la sua gente è un racconto appassionato di un uomo che guarda al mondo della sua infanzia e adolescenza, trascorsa in una famiglia contadina di una ridente valle delle Marche, con gli occhi di chi è in “esilio”. “Fuggito” infatti da lì a vent’anni sbattendo la porta, per cercare fortuna in città, come spesso accade, in seguito non potrà tornare, perché frenato da nuovi lacci e laccioli. Quel mondo riprende quindi forma nei ricordi e questi, sedimentati , assumono quell’aura di poesia, senza mai scadere nel sentimentalismo .
C’è in questo racconto qualcosa di molto diverso dalla nostalgia. C’è la volontà di non perdere la memoria, anzi di tramandarla anche a chi di quegli anni e soprattutto di quel tipo di vita ha solo sentito parlare e nemmeno poi tanto. Infatti gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, sono segnati da una grande rivoluzione sociale: i vantaggi economici del lavoro in fabbrica o negli uffici fanno premio sulle fatiche e sulle incertezze del coltivare la terra, spesso le grandi città del Nord diventano un polo di attrazione per i figli della campagna e il mondo della secolare civiltà contadina in pochi anni scompare. Si può guardare a queste trasformazioni con la prospettiva degli storici o dei sociologi, ma è altrettanto interessante riscoprire le storie personali, leggere la storia con gli occhi di chi l’ha vissuta. “La Pieve e la sua gente”, racconta tutto questo ed altro.Nino Smacchia
Ed. Luoghi Interiori , pagg. 126, € 13)
Filed under: Good News | Tagged: Ed. Luoghi Interiori, La Pieve e la sua gente, Nino Smacchia, romanzo | Leave a comment »