Quando non proveremo più vergogna del dolore…

Buongiorno a tutti… vorrei una vostra opinione sulla riflessione di Valeria

Scusate se banalizzo… Il giorno in cui non proveremo più vergogna del dolore, di soffrire, di condividere il “nostro” dolore, troveremo la risoluzione, la cura adatta ai nostri mali. Sono convinta che la maggior parte di essi dipenda da un rifiuto, superficialmente enunciato, di noi stessi nei confronti di una parte, “quella” parte, di noi. Fin troppe coincidenze nel mio “vissuto” mi inducono, mi portano a pensare che la psiche possa “non volere” rappresentare” quel “concetto” e la sua forma, aggredendo l’organo bersaglio da cui quel “concetto” è somatizzato. Come quando il Buono affiora… in superficie: non può non prendere forma e riflettersi nell’Altro. Ci si Innamora di se stessi…, del buono che riusciamo a trasmettere e ad estrarre dagli altri: quando questo avviene, salvare gli altri Innamora. Ed appassiona. Nell’Unità. Se non è immortalità e libertà e rispetto, cos’è? Il limite, apparentemente infranto nel “trasferirsi” nell’Altro, permane perchè la coscienza non viene meno, è vigile; sta nella scelta fatta. E una scelta non limita, perchè nella scelta è la propria vocazione!
(Mi assumo la responsabilità di tutto quello che ho quì scritto!) Con affetto

Valeria

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La tangenziale e il rospo.

Qualche giorno fa quasi tutti hanno gridato allo scandalo: latangenziale di ASTI, che costerà 375 milioni è stata fermata per motivi ecologici.

Tutti ridono. E si indignano. E affermano: “Ma che ci importa a noi del Rospo?”

Rospo? E che c’entra? C’entra, c’entra.

Perchè la strada, se costruita, estinguerebbe una specie rara di questi animaletti. Ebbene, indipendentemente dalla politica, sto con il Rospone. Perchè l’umanità furiosa ha già crato troppi danni.

E adesso, un po’ di Rispetto sarebbe un grande segnale. In barba ai 375 milioni che potrebbero essere usati per opere in difesa della Natura. In breve, credo sia il momento di fare un’autocritica serena.. Ma severa. (Economisti, per favore, risparmiatemi le vostre “razionali” obiezioni. Tanto non vi sento. Sono sordo come un rospo, che per la verità ci sente benissimo…)

Abiura d’Amore

Carissimi, una modesta riflessione sul Rispetto.

Vedete, se guardiamo nella  nostra epoca troviamo un’incredibile tendenza, sempre più accentuata con il passare degli anni: la mancanza di educazione che si è trasformata in assenza, pressochè totale, di Rispetto.

Da sempre non rispettiamo la natura e gli animali.

E che dire dei bambini e delle donne? Degli Ammalati? Degli Anziani? Dei Diversamente Abili? E ancora, scendendo sempre più nella protervia, cosa argomentare sull’intolleranza verso chi ha la pelle di “un’altra” pgmentazione?

E degli Umili? Dei Profughi?

E ancora, sempre più sprofondando in una sorta di delirio di esclusione, cosa sostenere innanzi al dileggio sistematico verso gli esclusi dal lavoro? E il sarcasmo verso chi “non ce la fa”?

A ben guardare questa nostra “civiltà” non tollera la Poesia. Sì, ci sono parole di corcostanza, ma l’Archetipo della Poesia è rinnegato.

Infatti tutto questo ha un solo nome: Abiura d’Amore.