Deriva di luce; labili vortici,
aeree zone di soli,
risalgono abissi: apro la zolla
ch’è mia e m’adagio. E dormo:
da secoli l’erba riposa
il suo cuore con me.
Mi desta la morte
più uno, più solo,
battere fondo del vento:
di notte.
Salvatore Quasimodo
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