Il sogno è una piccola porta nascosta negli angoli più profondi e più segreti della psiche. Essa si apre su quella notte cosmica che era già psiche molto prima che apparisse la benché minima coscienza di sé e che resterà psiche qualunque sia l’estensione che prenderà la coscienza… Ogni coscienza è separazione; ma nei sogni ritroviamo l’uomo più universale, più vero, più eterno, l’uomo che abita le tenebre della notte primitiva.
Là, l’uomo è ancora totale, e tutto è in lui, inseparabile dalla natura e spoglio da qualsiasi individualità. Anche quando è infantile, grottesco o immorale, il sogno sale da queste profondità.
Carl Gustav Jung, Ricordi Sogni Riflessioni, citato in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.
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