L’Aquila e i suoi cani

Venerdì 7 settembre 2012, entro nel recinto proibito delle macerie di L’Aquila, deserta da tre anni. Sto con Emergency che ha deciso di tenere qui il suo incontro annuale. Tre cani ci accompagnano durante la ricognizione. Tre cani di solida razza bastarda, che qualcuno nutre, che qualcuno abbandonò durante l’evacuazione forzata. Visitiamo il silenzio di una città proibita, scortati da tre cani che hanno resistito al decreto di espulsione e continuano a dimostrare la loro volontà di residenza. Hanno fornito esempio a nome di tutti. A loro dovrà un monumento la nuova città che risorgerà. Perché L’Aquila risorgerà e accanto al suo nome di nobile creatura dei cieli , ci saranno tre cani a fare da guardia perché nessuno la spopoli di nuovo.
 
Erri De Luca
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Crisi di identità

Abbiamo tutti crisi di identità, perché un’identità singola è un’illusione della mente monoteistica che, ad ogni costo,  vorrebbe sconfiggere Dioniso; abbiamo tutti una coscienza dispersa in tutte le parti del nostro corpo, uteri vagabondi; siamo tutti isterici. L’autenticità è nell’illusione, nel recintarla, nell’osservare in trasparenza dal suo interno mentre la recintiamo, come un attore che vede attraverso la sua maschera e solo in questo modo può vedere.

James Hillman