Amore

Hai colorato i miei pensieri e i miei sogni,

con gli ultimi riflessi della tua gloria, Amore,

trasfigurando la mia vita

per la prossima bellezza della morte.

Rabindranath Tagore

Splendido fiore

“La nuvola più nera al bacio della luce si fa splendido fiore”

(Rabindranath Tagore)

Ci vuole anche l’azione

Non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde.
Rabindranath Tagore

A lungo durerà il mio viaggio

A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.

Uscii sul mio carro ai primi albori
dei giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti dei mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.

Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d’una melodia.

Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all’interno del cuore.

I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo:
«Eccoti!»

Il grido e la domanda: «Dove?»
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: « lo sono!>>

Rabindranath Tagore

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Da “Gitanjali”

Concedi ch’io possa sedere
per un momento al tuo fianco.
Le opere cui sto attendendo
potrò finirle più tardi.

Lontano dalla vista del tuo volto
non conosco né tregua né riposo
e il mio lavoro
diventa una pena senza fine
in un mare sconfinato di dolori.

Oggi l’estate è venuta
alla mia finestra
con i suoi sussurri e sospiri,
le api fanno i menestrelli
alla corte del boschetto in fiore.

Ora è tempo di sedere tranquilli
a faccia a faccia con te
e di cantare la consacrazione
della mia vita
in questa calma straripante e silenziosa.

Rabindranath Tagore

L’abitatrice dei sogni

Rabindranath Tagore, “Brooding”, dopo il 1941

Da “Canti d’offerta”

Tu sei la nuvola della sera che vaga nel cielo
dei miei sogni.
Io ti dipingo e ti modello
con i miei desideri d’amore.
Tu sei mia, solo mia, abitatrice
dei miei infiniti sogni!

[…]

Ho oscurato i tuoi occhi con l’ombra
della mia passione, frequentatrice della profondità
del mio sguardo!
T’ho presa e ti stringo, amore mio,
nella rete della mia musica.
Tu sei mia, solo mia,
abitatrice dei miei immortali sogni!

Rabindranath Tagore (India, 1861-1941)

Non nascondere il segreto del tuo cuore

Non nascondere
il segreto del tuo cuore,
amico mio!
Dillo a me, solo a me,
in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente,
dimmelo piano,
il mio cuore lo ascolterà,
non le mie orecchie.
La notte è profonda,
la casa silenziosa,
i nidi degli uccelli
tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore.

Rabindranath Tagore

Vorrei sedermi vicino a te

Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perche’ parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.

Rabindranath Tagore

Credevo che il mio viaggio

Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.

Credevo che la strada
davanti a me
fosse chiusa
e le provviste esaurite.

Credevo che fosse giunto
il tempo
di trovare riposo
in una oscurità pregna
di silenzio.

Scopro invece che i tuoi
progetti
per me non sono finiti
e quando le parole ormai
vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal
cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.

Rabindranath Tagore

CORaggio

Amiche e amici amatissimi,
Beatrice ci ha donato questa esortazione ad essere fedeli, sempre, ad Amore. Io credo nella potenza della preghiera. E voi?
Buona giornata!

Dammi il supremo coraggio dell’Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell’amore,
e dell’amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l’offesa,
ma disdegna di ripagarla con l’offesa.
Dammi la forza di amare
sempre
e ad ogni costo!

(Tagore)

«Che cos’hai da darmi?»

Cari viaggiatori, oggi vi propongo un componimento di Rabindranath Tagore, tratto da una della sue più famose opere, Gitanjali (“offerta di canti”). Composta originariamente in lingua bengali,  questa raccolta di poesie e canzoni fu tradotta in inglese dallo stesso Tagore, e pubblicata nel 1912 con l’introduzione dell’immenso, e da me amatissimo, poeta irlandese William Butler Yeats. Proprio questo piccolo capolavoro valse all’autore il premio Nobel nel 1913.

Ci sposteremo, con queste parole, in un’India intrisa della Sophia più luminescente… facciamole risuonare nelle pareti del nostro cuore:

Ero andato ad elemosinare
di porta in porta
sulla strada del villaggio
quando il tuo carro dorato
apparve in lontananza
come un magnifico sogno
e mi chiesi chi fosse
quel re di tutti re!

La mia speranza si esaltò
ed ebbi la sensazione
che i miei giorni sventurati
fossero giunti alla fine.
Rimasi in attesa
di un’elemosina non richiesta
e di una ricchezza sparsa qua e là
nella polvere.

Il carro si fermò dove stavo io.
Mi desti un’occhiata
e scendesti con un sorriso.
Sentivo che finalmente
Era arrivata la fortuna della mia vita.

Poi all’improvviso
mi tendesti la mano destra
con queste parole:
«Che cos’hai da darmi?»

Ah, che gesto regale
tendere la mano a un mendicante
per mendicare!
Ero confuso, indeciso
poi lentamente tolsi dalla bisaccia
un piccolissimo chicco di grano
e te lo porsi.

Ma quale fu la mia sorpresa
quando, alla fine della giornata,
vuotai per terra il sacco
e nel povero mucchio delle mie cose
trovai un piccolissimo chicco d’oro.

Piansi amaramente
pentendomi
per non aver avuto il coraggio
di darti tutto.

R. Tagore, “Gitanjali“, 50, Acquerelli, GIUNTI Demetra, 2006, pag. 67-68

Sopra: una libreria a Calcutta, città natale di Tagore (foto di Carl Parkes)

Poesia del prodigio 33

La vita che fluisce nelle mie vene giorno e notte,

Danza nel mirabile ritmo dei cieli,

Corre attraverso i pori della terra,

Diffondendo gioia a foglie, fiori, semi,

Anno dopo anno, vita e morte si alternano nel passo

Col flusso e riflusso degli oceani.

La vita immortale pulsa attraverso le mie membra

Dando loro maestà,

E il battito di cuore delle Epoche

Danza nei miei nervi.

Rabindranath Tagore

Se non hai bisogno del mio amore

Inviato da Beatrice.

“Se non hai bisogno del mio amore
lascia che ti abbandoni qui.
Non mendichero’ piu’ uno solo dei tuoi sguardi,
se i miei t’importunano.”

Rabindranath Tagore

Sonetto XXXII

Lungo molti anni

A grande prezzo,

Viaggiando attraverso molti paesi,

Andai a vedere alte montagne

Andai a vedere oceani.

Soltanto non vidi

Dallo scalino della mia porta

La goccia di rugiada scintillante

Sulla spiga di grano.

Rabindranath Tagore

O fuoco

O fuoco, quando i miei giorni saranno terminati,

il mio corpo sarà una cosa sola con te,

il mio cuore sarà trasportato nel tuo vortice,

e l’ardente calore che era la mia vita

si leverà verso di te

per mescolarsi alla tua fiamma.

Rabindranath Tagore

Musica dell’amore

Quando tutte le corde della mia vita saranno accordate, ogni Tuo tocco sprigionerà la musica dell’amore.

Rabindranath Tagore

Vorrei dirti le parole più vere

Vorrei dirti le parole più vere, ma non oso, per paura che tu rida. Ecco perché mento, dicendo il contrario di quello che penso. Rendo assurdo il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso.

Rabindranath Tagore

 

Mi hai fatto senza fine

Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.

Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.

Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c’è spazio da riempire.

Rabindranath Tagore

L’unità fondamentale

Come le note del canto anche la nostra individualità arriverà al successo solo se noi non romperemo l’unità fondamentale.

Rabindranath Tagore

I miei pensieri

I miei pensieri

di Rabindranath Tagore

Hai colorato
i miei pensieri
e i miei sogni,
come gli ultimi riflessi
della tua gloria,
Amore,
trasfigurando
la mia vita
per la prossima bellezza
della morte.
Come il sole,
al tramonto,
ci lascia intravedere
un angolo di cielo,
hai mutato il mio dolore
in gioia immensa.
Per incanto, Amore,
vita e morte
sono diventate
per me
la stessa grande
meraviglia.

Sei la nube della sera

Sei la nube della sera che vaghi nel cielo dei
miei sogni.
Io ti dipingo e ti plasmo col mio
desiderio amoroso.
Sei mia, tutta mia, Abitatrice dei miei sogni infiniti

Rabindranath Tagore

 

Il dolore è vero

Il dolore è transitorio, mentre l’oblio è permanente. Nondimeno ciò che è vero è il dolore, non l’oblio.

Rabindranath Tagore

 

Tengo le sue mani…

Tengo le sue mani e le stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia della sua bellezza,
di rubare con i baci il suo dolce sorriso, di bere
i suoi neri sguardi con i miei occhi.

Rabindranath Tagore

Tu m’hai esaltato

Tu m’hai esaltato secondo il tuo amore,
io che sono un uomo
in mezzo agli altri
immerso nella volgare corrente, sballottato
dal mutevole favore del mondo.
M’hai fatto largo là dove i poeti
vanno a deporre le loro offerte,
e amanti dagli illustri nomi
si salutano attraverso le ere.
Persone indifferenti
m’incrociano al mercato,
ignorano che il mio corpo
sia diventato prezioso,
per le tue carezze… essi non sanno
che in me porto i tuoi baci,
come il sole
questo sigillo divino che l’accende
d’una fiamma inestinguibile.

Rabindranath Tagore

La musica dell’amore

Quando tutte le corde della mia vita saranno accordate, ogni Tuo tocco sprigionerà la musica dell’amore

Rabindranath Tagore

Dono d’amore

Carissimi amici, questo “dono d’amore” oggi ci viene offerto dalle immagini di meravigliosa purezza espressiva del grande poeta indiano Rabindranath Tagore (1861-1941).
Vi auguro buona giornata. Un abbraccio!

Da Dono d’amore

Lei è vicina al mio cuore
come un piccolo fiore alla terra.
Lei è dolce come il sonno che viene
per il corpo stanco.
L’amore che provo è la mia vita,
che scorre veloce come il fiume
durante le piene dell’autunno,
che scivola in sereno abbandono.
Le mie canzoni sono una sola cosa
col mio amore, come l’acqua che mormora
con le sue onde, le sue correnti.