Attraverso quali trasporti di Pazienza

Attraverso quali trasporti di Pazienza
Raggiunsi la stolida Beatitudine
Di respirare il mio Vuoto senza te
Me lo attesti questo e questo –
Da quella sterile esultanza
Ottenni più o meno questo
Il tuo privilegio di morire
Mi abbrevi questo.

Emily Dickinson

Prima di venire

Prima di venire
Portami tre rose rosse
Prima di venire
Portami un grosso ditale
Perché devo ricucirmi il cuore
E portami una lunga pazienza
Grande come un telo d’amore
Prima di venire
Dai un calcio al muro di fronte
Perché li dentro c’è la spia
Che ha guardato in faccia il mio amore
Prima di venire
Socchiudi piano la porta
E se io sto piangendo
Chiama i violini migliori
Prima di venire
Dimmi che sei già andato via
Perché io mi spaventerei
E prima di andare via
Smetti di salutarmi
Perché a lungo io non vivrei.

Alda Merini

 

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La pazienza

La pazienza è la più eroica delle virtù, perché non ha alcuna apparenza d’eroico.

Giacomo Leopardi

Che io possa avere la forza…

Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.

Thomas Moore

 

Giuseppe e poi Beatrice

PADRI SENZA FIGLI…
Cercare, l’odore in un lembo
di sabbia marina.
Come un cane, annusare –
ricercare la tua essenza.
La tua polvere di pelle
Lasciata sui ciottoli- in questa
estate! riversarmi su di essa, come
elefante in una pozza d’acqua-fango.
Rotolarmi, come magnete, attrarre tutta la tua
polvere di pelle.
Rivestirmi, della tua, della nostra!
Addormentandomi su quei ciottoli colmi –
abbracciandoli. Fiore estirpatomi –
campo io, senza più linfa.

Giuseppe Maiorana

…Vorrei dedicare a tutti una delle più belle poesie di Martha Medeiros, che a mio giudizio è in tema con la riflesisone proposta:

“Lentamente Muore”

“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità”.

Con affetto, Bea

La linea verticale

Leggo, pubblico e condivido con voi il pensiero di Michela

Inneres Auge..per il prof Gabriele La Porta

Gent.Le Prof credo che nella canzone-lirica del bravissimo Battiato possiamo trovare spunti di silenzio e riflessione..Tutti

Riporto qualche verso del testo..

..La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Con le palpebre chiuse s’intravede un chiarore
che con il tempo e ci VUOLE PAZIENZA,
si apre allo sguardo interiore:Inneres Auge,Das Inner Auge..
Ma quando ritorno in me,sulla mia via,
a leggere e studiare,ascoltando i Grandi del passato…
mi basta una sonata di Corelli,perchè mi meravigli del Creato!

BUON WEEK a Tutti!!!