Posted on 16 agosto, 2016 by Gabriele La Porta
Amo in te
l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
Nazim Hikmet
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Posted on 16 giugno, 2015 by Gabriele La Porta
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
Nazim Hikmet
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Posted on 26 Maggio, 2015 by Gabriele La Porta
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all'ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d'Antalya,
sono così, le spighe, di primo mattino;
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole;
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s'illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
così sono d'autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà un giorno, mia rosa, verrà un giorno
che gli uomini si guarderanno l'un l'altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi.
Nazim Hikmet
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Posted on 16 Maggio, 2015 by Gabriele La Porta
Ho vissuto molto o poco?
Mi è impossibile dirlo.
Camminando sono caduto col viso a terra
ho perso qualche cosa nella polvere.
Ero albero, ero mare.
I miei usignoli erano in gabbia, non lo sapevo,
i miei pesci erano nella rete.
E così, mia rosa,
la tristezza, come una pietra bianca che lava la pioggia.
E così, mia rosa,
scrivo quel che mi attraversa
e nessuno legge, nessuno ascolta…
Nazim Hikmet
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Posted on 16 febbraio, 2015 by Gabriele La Porta
Al sole brillano coi loro lustrini coi fili d’argento
le piogge son biondi capelli di sposa fanciulla
la tranquillità delle tegole molli
mi penetra a poco a poco.
Nazim Hikmet
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Posted on 22 dicembre, 2012 by Gabriele La Porta
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
… io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell’afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
Nazim Hikmet
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Posted on 21 settembre, 2012 by Gabriele La Porta
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Nazim Hikmet
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Posted on 11 marzo, 2012 by Gabriele La Porta
Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che sin muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
NAZIM HIKMET (1902-1963)
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Posted on 26 febbraio, 2012 by Gabriele La Porta
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell’afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
Nazim Hikmet
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Posted on 19 agosto, 2011 by Gabriele La Porta
“Mosca, 1962”
Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata delle mie mani
dei miei occhi della mia ombra
le mie parole erano incendi
le mie parole eran pozzi profondi
verrà un giorno un giorno improvvisamente
sentirai dentro di te
le orme dei miei passi
che si allontano
e quel peso sarà il più grave.
Nazim Hikmet, “34 POESIE D’AMORE”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1996
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Posted on 15 agosto, 2011 by Gabriele La Porta
“Berlino, 1961”
Nelle mie braccia tutta nuda
la città la sera e tu
il tuo chiarore l’odore dei tuoi capelli
si riflettono sul mio viso.
Di chi è questo cuore che batte
più forte delle voci e dell’ansito?
è tuo è della città è della notte
o forse è il mio cuore che batte forte?
Dove finisce la notte
dove comincia la città?
dove finisce la città dove cominci tu?
dove comincio e finisco io stesso?
Nazim Hikmet, “34 POESIE D’AMORE”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1996
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Posted on 8 gennaio, 2011 by Gabriele La Porta
I giorni son sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perché hai tardato tanto?
Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perché hai tardato tanto?
Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senz’essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.
Nazim Hikmet
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Posted on 26 dicembre, 2010 by Gabriele La Porta
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull’erba
è la tua assenza
quando divento l’ultima luce all’ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: assenza, bugia, disegno, Felicità, fiume, gelosia, grazia, Luce, Nazim Hikmet, noi, nostalgia, sogni, Sole, Verità | 4 Comments »
Posted on 10 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Non vivere su questa terra
come un estraneo
o come un sognatore vagabondo.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi all’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell’astro che si spegne,
dell’animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza
e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra;
l’ombra e la luce ti diano gioia,
ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l’uomo!
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: animale, astro, gioia, grano, libri, Luce, macchine, mare, Nazim Hikmet, Nuvole, Ombra, padre, ramo, Terra, Uomo, vagabondo | 3 Comments »
Posted on 1 ottobre, 2010 by Gabriele La Porta
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
Certo sei stanca
come potrò lavarti i piedi
non ho acqua di rose né catino d’argento
certo avrai sete
non ho una bevanda fresca da offrirti
certo avrai fame
e io non posso apparecchiare
una tavola con lino candido
la mia stanza è povera e prigioniera
come il nostro paese.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
Hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato
hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre
hai pianto
e perle son rotolate sulle mie palme
ricca come il mio cuore
cara come la libertà
è adesso questa prigione.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: Amore, donna, Nazim Hikmet | 6 Comments »
Posted on 25 settembre, 2010 by Gabriele La Porta
Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà
anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: acqua, Amore, Anima, braccia, fiamma, Nazim Hikmet, nuda, occhi, sogni, vestita | 9 Comments »
Posted on 13 settembre, 2010 by Gabriele La Porta
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole,amore
le tue parole,amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: amica, Amore, Cuore, madre, Nazim Hikmet, notte, notti, parole, stelle, testa | 7 Comments »
Posted on 11 giugno, 2010 by Gabriele La Porta
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Anima ed eredità psichica, Poesia | Tagged: afferrare, carne, inaccessibile, libertà, Nazim Hikmet, nostalgia, nuda, patria, schiavitù | 4 Comments »
Posted on 7 giugno, 2010 by Gabriele La Porta
Alla vita
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Nazim Hikmet
Filed under: Amore, Anima ed eredità psichica, Emozione, Poesia | Tagged: Nazim Hikmet, vita | 6 Comments »
Posted on 15 agosto, 2009 by Gabriele La Porta
Cari amici, vi auguro un felice Ferragosto con questa lirica di Nazim Hikmet (1902-1963), celeberrimo poeta turco, la cui poesia vive di una tensione ideale e d’amore espressa in una purezza e passionalità sorprendenti.
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.
Con questi versi, dalla malinconica sensualità, aprirò la mia trasmissione “Inconscio e Magia – Psiche” in onda su Rai 2 domenica mattina, 16 agosto, alle ore 6:15 circa.
Ancora una felice giornata, un abbraccio e a presto!
Filed under: Amore, Anima ed eredità psichica, Emozione, Inconscio e Magia – Psiche, Poesia, Psiche | Tagged: Amore, Inconscio e Magia - Psiche, lirica, Nazim Hikmet, nostalgia, Rai 2, RaiNotte, trasmissione | 13 Comments »