La curiosità


“È la curiosità che mi fa svegliare alla mattina.”

Federico Fellini

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Il “duro” lavoro dello scrittore secondo Wilde

“Ho lavorato tutto il giorno  a un poema, al mattino ho aggiunto una virgola, al pomeriggio l’ho tolta”.

Oscar Wilde

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi –

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne,

sorda, come un vecchio rimorso

o un vizio assurdo. I tuoi occhi

saranno una vana parola,

un grido taciuto, un silenzio.

Così li vedi ogni mattina

quando su te sola ti pieghi

nello specchio. O cara speranza,

quel giorno sapremo anche noi

che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Sarà come smettere un vizio,

come vedere nello specchio

riemergere un viso morto,

come ascoltare un labbro chiuso.

Scenderemo nel gorgo muti.

Cesare Pavese

La vita ci bacia

La vita ci bacia su tutt’edue le guance

giorno e mattina,

ma ride delle nostre opere

la sera e all’alba.

Kahlil Gibran

Tutti insieme

Stavo riflettendo, questa mattina, sulla differenza fondamentale tra donna e uomo.

La prima dona la vita, la crea, la porta in sé e poi, con atto di dolore, come suprema dedizione, la rende al mondo.

L’uomo, invece, con la sua RATIO prorompente ed ostentata, escogita ogni forma di tecnologia per le guerre, quindi toglie la vita.

Esattamente come dice Euripide, come più volte ho ricordato, nell’Alcesti. Questo umile pensiero mi ha permesso di capire anche che cosa desiderino tutti quei movimenti politici mascherati da religiosi con il loro desiderio sfrenato di sottomettere le donne.

Queste ultime impedirebbero loro di distruggere ogni cosa e di annientare ogni essere vivente, in nome di un fraintendimento sul DIVINO. Rimango sempre più convinto e certo che l’unica salvezza che abbiamo è di un ritorno  al Matriarcato.

Se non sarà possibile attuarlo in questa dimensione, lo faremo in un’altra.

Tutti insieme.

A proposito di Magia

Oggi ci sono due post degli amici del Temenos. Il Primo è di Marinariannachiara.

C’è più sapienza qui che in tutti i nostri polverosi scaffali (parafrasando Shakespeare).

Scrive Marinariannachiara il 7 giugno scorso:

“Professore caro,

sulla prima risposta che Lei mi ha dato: Magia è Scintia Scientiarum, racchiude in se’ qualunque forma di sapere perchè armonizza la nostra Anima… non posso che essere d’accordo. Tuttavia, credo che la Magia sia uno di quei fenomeni poco razionalizzabili, insomma, poco inquadrabili e molto concentrici, tipo spirali, molto simili ai sen-timenti, sen-tire, sen-sazioni, sen-sibilità, sen-sitività.

Insomma, a me pare che la Magia, come l’Amore, non si lasci mica tanto comprendere…

Con tutto il rispetto Prof, io sento forte dentro di me che ci sono “cose di questo nostro magico mondo” che non si possono studiare, né possono esserci spiegate in modo esaustivo: le dobbiamo vivere o, forse, più probabilmente, dobbiamo esserne vissuti. E credo che se anche ci fosse qualcuno di veramente illuminato al riguardo non sarebbe lui concesso di divulgare a tutti tali vissuti che molto probabilmente fanno parte del MISTERO della vita, che poi è il nostro MISTERO…e per accedere al MISTERO bisogna che Qualcuno ce lo permetta…dobbiamo essere scelti, credo, forse invitati ad ENTRARE? Ed Entrare non è penetrare forse? Non è compiere uno sforzo d’Immaginazione?

E mi viene in mente il Genio della Lampada che dice ad Alladin:

“Posso esaudire qualsiasi tuo desiderio, tranne resuscitare i morti e…fare innamorare di te chi non ti ama…” Ed ecco che ci imbattiamo, con questa frase, nei grandi MISTERI della Vita: Morte e Amore…per quanto la Vita stessa sia un grande Mistero. E per citare Shakespeare in TRISTANO ed ISOTTA:

“Forti sono la Vita e la Morte, ma ancor più forte è l’Amore…” Ecco, a questo punto sono d’accordo sulla Sua affermazione sull’utilizzo della Magia a fin di bene, come armonizzazione…

Inoltre, vorrei dire che in molte delle nostre azioni quotidiane ci sono rituali magici, probabilmente la consuetudine stessa, la routine è una sorta di superstizione, difatti nella consuetudine c’è qualcosa d’insopportabile come nella malattia d’altronde…ma se all’interno delle azioni quotidiane inseriamo la fantasia, ecco che tutto si trasforma e si armonizza…

Lascio questa parabola del Vangelo secondo Matteo alle Vostre riflessioni:

Recandosi la mattina in città “ebbe fame”. Vista sulla via una pianta di fico, si avvicinò ad essa: ma non vi trovò che foglie; allora, rivolto ad essa, disse: “Non possa più portare frutto in eterno!”. E all’istante il fico seccò. A tal vista, i discepoli furono presi da meraviglia ed esclamarono: “Come mai il fico si è seccato all’istante?”.

Gesù rispose: “In verità vi dico: se avrete fede senza esitare, non soltanto potrete fare quello che è accaduto al fico, ma se direte a questo monte: “Levati e gettati nel mare”, questo accadrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, l’otterrete”.

L’esempio è clamoroso, io ho un mio sen-tire al riguardo…ma è giusto che io taccia al riguardo e lasci che ognuno di noi ne tragga le conclusioni che sen-te più consone a sé stesso…

Saluti.

Marinariannachiara”

Concerto all’alba

Questa mattina, all’Alba, dormivo leggero. Nel sonno-veglia- ho sentito un uccello cantare e poi, a seguire, altri.

Quindi improvvisamente ho percepito. Il primo volatile si è lasciato andare in una melodia radiosa e appena smetteva ecco che tutti gli altri gli facevano il controcanto. E poi ancora lui con le sue note di miele e quindi subito dopo li Coro. Ecco, era una rappresentazione. un’Opera con voce solista e coro.

Un Inno e un ringraziamento al Sole che stava tornando. I Fedeli in entusiasmo lo lodavano, per loro e per NOI. UNA MERAVIGLIA.

Una Composizione. Un regalo per tutti noi. Basta ascoltare. L’irruzione del Divino era presente nei cuoricini di quelle bambine e bambini piumati. Loro, come milioni di altre creature, da sempre parlano d’Amore.

I Fedeli d’Amore. Per questo – ora mi sovviene – gli antichi dicevano che la lingua degli uccelli è la lingua degli Dei.

(Che bello poter comunicare con voi, Anime)

cantica

Questa mattina mi sembra di stare all’interno di un CORO.

Ascolto le vostre voci che riempiono la navata della cattedrale.

Fa freddo, ma da un rosone sta entrando molta luce.