L’enciclopedia tascabile è lapidaria. Alla voce Worms, recita: città tedesca della Renania-Palatinato, sulla sinistra del Reno. Abitanti 73.243. Centro industriale.
Poi, in agile sequenza, sciorina date e appunta avvenimenti che hanno mutato l’assetto d’Europa, lasciando al lettore il compito di riflettere, associare, dedurre e trasalire.
Capitale dei Burgundi (413-437), capitale di contea sotto i Franchi, città libera nel 1519, Worms passò ai duchi d’Assia-Darmstadt, nel 1816.
Nei secoli intermedi, a Worms accadde di tutto: nell’829 Ludovico il Pio vi distribuì i territori dell’impero tra i suoi figli; nel 1076 ospitò un sinodo convocato da Enrico IV che dichiarò deposto papa Gregorio VII; nel 1122 vide il Concordato tra Enrico V e papa Callisto II che pose fine alla lotta per le investiture e per la spartizione del potere religioso e del potere temporale.
Nel 1495, precisamente il 7 agosto, Massimiliano I e i principi tedeschi si impegnarono per una «pace perpetua» nell’impero e nel 1521 Carlo V mise al bando Lutero, con un editto.
Crocevia intellettuale e politico, Worms rappresenta uno snodo storico-geografico aperto a molti significati.
La sua cattedrale, costruita nel 1171, fornì nei secoli un modello architettonico eloquente. L’intensa memoria di Worms e degli importanti fatti che vi accaddero offrì spunti ai Farnese per la loro residenza di Caprarola. Qui, il Concordato del 1122 e la partenza delle forze militari congiunte contro i luterani costituiscono altrettanti scenari di potere in due famosi affreschi. Un potere che il cardinal Alessandro coronò con l’opera politica e diplomatica che spinse la Lega Santa contro Lutero.
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