Finché si teme la morte

Finché si teme la morte,
non si può veramente amare,
perché sa il vero amante
che la casa dell’amore
è molto
molto lontana

Kabir

…cielo d’amore

Vi lascio a Kabir (1435-1518) e a questo suo inno di tensione verso un “ricongiungimento” universale. Con questa lirica chiuderò la mia trasmissione “Inconscio e Magia – Psiche”  in onda domani mattina su Rai 2 verso le 6:15 circa.

Buon finesettimana!

Cadono le ombre della sera
lunghe, serrate,
di buio avvolgono il corpo e la mente.
Tu apri la finestra che dà a ponente
perditi nel cielo d’amore.
Bevi il miele stillato dai petali
del loto che hai in cuore.
Lascia che ti penetrino
le onde del mare, le onde
di splendore.
Ascolta, un suono di conchiglie, di campanelli
si leva dalle acque.
Kabir dice: «Fratelli,
è Dio in questo vaso, in questo mio corpo».

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