È l’amore

È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.

A cosa mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.

È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.

C’è un angolo di strada dove non oso passare.

Il nome di una donna mi denuncia.

Mi fa male una donna in tutto il corpo.

Jorge Luis Borge

Pubblicità

L’Angelo

L’uomo non sia indegno dell’Angelo
la cui spada lo protegge
da quando lo generò quell’Amore
che muove il sole e le stelle
fino all’Ultimo Giorno in cui rimbomba
il tuono nella tromba.
Non lo trascini ai rossi lupanari
né ai palazzi che eresse la superbia
né alle taverne insensate.
Non si abbassi alla supplica
né all’obbrobrio del pianto
né all’illusoria speranza
né alle miseremagie della paura
né al simulacro dell’istrione;
l’Altro lo osserva.
Ricordi che non sarà mai solo.
Nel clamore del giorno e nella notte
quell’incessante specchio è testimonio;
non ne incrini una lacrima il cristallo.

Signore, alla fine dei miei giorni sulla Terra
non abbia offeso l’Angelo.

Jorge Luis Borges

Istanti

Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita

nella prossima cercherei di fare più errori

non cercherei di essere tanto perfetto,

mi negherei di più,

sarei meno serio di quanto sono stato,

difatti prenderei pochissime cose sul serio.

Sarei meno igienico,

correrei più rischi,

farei più viaggi,

guarderei più tramonti,

salirei più montagne,

nuoterei più fiumi,

andrei in posti dove mai sono andato,

mangerei più gelati e meno fave,

avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente

e precisamente ogni minuto della sua vita;

certo che ho avuto momenti di gioia

ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.

Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,

solo di momenti, non ti perdere l’oggi.

Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,

una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute;

se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera

e continuerei così fino alla fine dell’autunno.

Farei più giri nella carrozzella,

guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,

se avessi un’altra volta la vita davanti.

Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.

Jorge Luis Borges

Esiste o no

Esiste o no
il sogno che smarrii
prima dell’alba?

Jorge Luis Borges

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Jorge Luis Borge

L’illusione di un inizio


“Il gran mattino reca l’illusione di un inizio.”

Jorge Luis Borges

“Amoroso auspicio”

Chi non ha mai osservato, ammaliato e fascinato, il proprio amore dormiente…

“Amoroso auspicio”

Né l’intima grazia della tua fronte luminosa come una festa
né il favore del tuo corpo, tuttora arcano e tacito e fanciullesco,
né l’alternarsi delle tue vicende in parole o in silenzi
saranno offerta così misteriosa
come rimirare il tuo sonno coinvolto
nella veglia delle mie braccia.
Di nuovo miracolosamente vergine per la virtù assolutoria del sonno,
serena e splendente come fausto ricordo trascelto,
mi offrirai quella sponda della tua vita che tu stessa non possiedi.
Proiettato nella quiete,
scorgerò quella riva estrema del tuo essere
e ti vedrò forse per la prima volta
quale Iddio deve ravvisarti,
annullata la finzione del Tempo,
senza l’amore, senza di me.

Jorge Luis Borges in “POESIE D’AMORE DEL NOVECENTO“, Oscar Mondadori, 2008.

Sopra: Giorgione e Tiziano, “Venere dormiente”, 1507-10 circa

Bellezza e Amore

[…]

Opprimendo l’inferriata sta la notte.
Nella sala severa
si cercano come ciechi le nostre due solitudini.
Sopravvive alla sera
il biancore glorioso della tua carne.
Nel nostro amore c’è una pena
che somiglia all’anima.

Tu
che ieri soltanto eri tutta la bellezza
sei anche tutto l’amore, adesso.

Jorge Luis Borges in “THE LOVE BOOK. Le più belle poesie d’amore”, Mondadori, 2000.

Natura e sogno

(William Turner, Ivy Bridge, 1813)

“Esiste o no

il sogno che smarrii

prima dell’alba?”

Jorge Luis Borges

Nostalgia del presente

In quel preciso momento l’uomo si disse:

che cosa non darei per la gioia

di stare al tuo fianco in Islanda

sotto il gran giorno immobile

e condividerlo adesso

come si condivide la musica

o il sapore di un frutto.

In quel preciso momento

l’uomo le stava accanto in Islanda.

Jorge Luis Borges

Longevità

Che cos’è la longevità?

È l’orrore di essere in un corpo umano le cui facoltà declinano, è una insonnia che si misura in decenni e non con lancette di acciaio, è il peso di mari e di piramidi, di antiche biblioteche e dinastie, delle aurore che vide Adamo, è non ignorare che sono condannato alla mia carne, alla mia detestata voce, al mio nome, a una ripetizione di ricordi, allo spagnolo che non so maneggiare, alla nostalgia del latino che non so, al volermi affondare nella morte e non potermi affondare nella morte, a esistere e a continuare a esistere.

Jorges Luis Borges

L’Angelo

L’uomo non sia indegno dell’Angelo

la cui spada lo protegge

da quando lo generò quell’Amore

che muove il sole e le stelle

fino all’Ultimo Giorno in cui rimbomba

il tuono nella tromba.

Non lo trascini ai rossi lupanari

né ai palazzi che eresse la superbia

né alle taverne insensate.

Non si abbassi alla supplica

né all’obbrobrio del pianto

né all’illusoria speranza

né alle misere magie della paura

né al simulacro dell’istrione;

l’Altro lo osserva.

Ricordi che non sarà mai solo.

Nel clamore del giorno e nella notte

quell’incessante specchio è testimonio;

non ne incrini una lacrima il cristallo.

Signore, alla fine dei miei giorni sulla Terra

non abbia offeso l’Angelo.

Jorge Luis Borges

Il peggior peccato

Ho commesso il peggior peccato che si possa compiere: non sono stato felice!

Jorge Luis Borges

Il senso di leggere

Il mio orgoglio sta in quello che ho letto.

Jorge Luis Borges

La poesia è mistero

Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.

Jorge Luis Borges

Grecia: la certezza

Ho conosciuto l’incertezza: una condizione sconosciuta ai greci.

 

Jorge Luis Borges

L’uomo è il suo destino

Un uomo gradatamente si identifica con la forma del proprio destino; un uomo è, a lungo andare, le proprie circostanze.

Jorge Luis Borges

Il libro

Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.

Jorge Luis Borges

La poesia

Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.

Jorge Luis Borges

Capire per vedere

Per vedere una cosa bisogna capirla: la poltrona presuppone il corpo umano, le forbici l’atto diel tagliare. Il passeggero non vede lo stesso cordame che vede l’equipaggio.
Se vedessimo realmente l’universo lo capiremmo.

Jorge Luis Borges

Afterglow

Sempre è commovente il tramonto
per indigente o sgargiante che sia,
ma più commovente ancora
è quel brillìo disperato e finale
che arrugginisce la pianura
quando il sole ultimo si è sprofondato.
Ci duole sostenere quella luce tesa e diversa,
quella allucinazione che impone allo spazio
l’unanime paura dell’ombra
e che cessa di colpo
quando notiamo la sua falsità,
come cessano i sogni
quando sappiamo di sognare.

Jorge Luis Borges

L’angoscia

Sentii ciò che sentiamo quando muore qualcuno: l’angoscia, ormai inutile, che non ci sarebbe costato niente essere stati più buoni.

Jorge Luis Borges

Le coincidenze

… vi riporto, su questo, il messaggio di Nicola

Caro Gabriele,

ho pochissimo tempo per scriverti.
Mi trovo in un Internet Point.
Ma accadono semplici meraviglie che devono essere raccontate

Ieri sera addormentandomi mi è tornata in mente una ragazza francese che ho conosciuto l’anno scorso: Marie.

Mi piaceva vederla irrompere nella mia quotidianità con quella grazia così spontanea e naturale di chi é abituata ad essere bella.

All’inizio di giugno dello scorso anno, ci siamo persi di vista.

Ieri mi é tornata alla mente la sua figura ed ho desiderato per un attimo poterla incontrare nuovamente.
E’ bello avere una prova della vita delle persone che abbiamo perso di vista.

Bene. Oggi sono uscito per una passeggiata. Mi sono trovato in via Ottaviano. Vedo una ragazza passarmi avanti nella ressa di gente che accalca quella via nelle ore di shopping. Poi dopo qualche secondo rallenta il passo ed accarezza un signore. Ed é lì che la noto. Marie, con un gesto indica al signore che il suo portafoglio è caduto per terra e subito si riavvia per la sua strada.

L’ho lasciata andare, ovviamente, carico di emozione e con in mente le parole di una poesia di Borges a me molto cara :

Se solo non mi avesse superato…se solo a quel signore non fosse caduto il portafoglio, se solamente avessi preso la strada che prendo abitualmente…

Siamo sempre insieme, in attesa di poter recitare nuovamente le nostre parti, in attesa di poter essere nuovamente utili gli uni agli altri, procurandoci gioie, dolori e tutto il necessario per evolverci nel mistero della vita.

Basta un minimo dubbio sull’eterna presenza di chi amiamo e il sipario si leva, anche solo per un attimo; i nostri destini si incontrano senza intrecciarsi e dalle trame del tempo qualcosa ci rende partecipi del progetto che sempre con maggiore coscienza portiamo avanti.
Essere strumenti della Divinità, immersi in un tempo che è comunque una piccola bolla nell’atemporalità. Atemporalità che è la dimora della nostra anima, dei nostri desideri e sentimenti più profondi.

Un abbraccio,

Nicola

Caducità e Permanenza

Il nostro amico Valerio ci regala una lirica di Borges. Ovviamente riflettete e commentate (dal punto di vista di ANIMA):

Gentile professor La Porta, mi permetto di inviarle una lirica di Borges, dal titolo “Fine d’anno”:

Nè la minuzia simbolica
di sostituire un tre con un due
nè quella metafora inutile
che convoca un attimo che muore e un altro che sorge
nè il compimento di un processo astronomico
sconcertano e scavano
l’altopiano di questa notte
e ci obbligano ad attendere i dodici irreparabili rintocchi.
La causa vera
è il sospetto generale e confuso
dell’enigma del tempo;
è lo stupore davanti al miracolo
che malgrado gli infiniti azzardi,
che malgrado siamo
le gocce nel fiume di Eraclito
perduri qualcosa in noi:
immobile.