“L’artista”

“L’artista”

Sono artista e pittore, faccio idoli ogni istante,
poi li spezzo tutti ai Tuoi piedi!

Suscito cento visioni e vi infondo lo spirito
ma quando vedo la Tua visione, le scaglio nel fuoco!

Il coppiere degli ebbri sei Tu, sei Tu il nemico della sobrietà?
Sei Tu Chi distrugge ogni casa che erigo?

L’anima in Te si dissolve, si mescola con Te:
io carezzo la vita soltanto perché profuma di Te!

Ogni goccia di sangue che sgorga da me, dice alla Tua polvere:
ho il colore del tuo amore, sono il fedele della Tua passione.

Nella casa d’acqua e d’argilla il cuore è distrutto senza di Te:
entra nella casa, Amato, o io la lascerò.

Rûmî in “La poesia del mondo. Lirica d’Occidente e d’Oriente“, a cura di Conte, G. , Parma, Ugo Guanda Editore, 2003.

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Dervisci rotanti

Sopra: “Un derviscio”,
foglio di album, XV sec., New York, Metropolitan Museum of Art

Carissime amiche e carissimi amici,

in questa domenica vi propongo nuovamente una fondamentale composizione di Jalaloddin Rumi, il fondatore dei dervisci rotanti… al di là delle divisioni, degli steccati, delle barriere, c’è l’ENTUSIASMO:

Quelli che non sentono questo Amore
trascinarli come un fiume,
quelli che non bevono l’alba
come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista di tramonto,
quelli che non vogliono cambiare

lasciateli dormire.

Il sonno del corpo desta l’Anima

Ogni giorno Tu affranchi i nostri spiriti dai corpi
rendendoli lisci come tavole piallate.
Ogni notte apri agli spiriti la loro gabbia,
senza che dominino o che vengano dominati.
Di notte il recluso ignora la sua prigione,
così come di notte il re non sa d’essere sovrano.
Nessuno si cura di quel che perde o di quel che guadagna,
nessuno pensa a questo oppure a quell’altro.

Simile è lo stato del sapiente, anche da sveglio.
Dio dice: “Pensi ch’egli sia sveglio,e invece dorme.”
Quanto alle cure mondane, egli dorme notte e giorno,
e scorre come penna in mano allo scrittore.
La mano che verga lo scritto neppure la vede.
Colui che non vede la mano mentre muove la penna
suppone che sia il moto della penna a causare lo scritto.

Se il sapiente divulgasse i dettagli di questo stato
la gente comune sarebbe privata in perpetuo del sonno.

La sua anima vaga in un deserto che non ha eguali:
sia l’anima che il corpo trovano una pace perfetta.
Non desidera più nè bere, nè mangiare,
come un uccello sfuggito alla gabbia e alla catena.

Quando però lo riattaccano alla catena
è allora che chiede aiuto all’Onnipotente.
Jalaluddin Rumi

 

Se il cielo non fosse innamorato

Se il Cielo non fosse innamorato
il suo seno non sarebbe dolce.
Se il Sole non fosse innamorato
il suo volto non brillerebbe.
Se la Terra e le montagne
non fossero innamorate
nessuna pianta germoglierebbe
dal loro cuore.
Se il Mare non conoscesse l’amore
Se ne starebbe immobile
da qualche parte.
Se il cielo, le montagne, i fiumi e
ogni altra cosa nell’universo fossero
egoisti e avidi come l’uomo e come
lui cercassero di conquistare e accumulare
cose per sé, l’universo non funzionerebbe.

Jalaluddin Rumi

Vita, fede e miscredenza

Tu sei la mia vita, la mia fede e la mia miscredenza.
Cambia la mia pietra senza valore in un gioiello,
Trasforma dunque la mia miscredenza in fede!
Dona un’anima al mio corpo e guarisci la mia malattia,

Perché Tu sei la mia malattia e la sua guarigione.
Quando mi guardi, donami una luce eterna,

Così ch’io possa cantare senza posa: “Io sono in Te e Tu sei in me”.
Cambia il mio ferro in oro e dona nuova vita alla mia carne.

Sei un oceano illimitato; colma dunque l’oceano di gioielli!
Sei così ricco di attributi che io ne resto stupito.

Quand’anche Tu mi donassi del veleno
io sarei certo in grado di mutarlo in dolcezza.

Jalaluddin Rumi

Non ti ho detto

Di non sfuggire a me
Mi troverai come una sorgente
Ovunque vai in quel miraggio

Persino se mi abbandoni
Con rabbia per centomila anni
Alla fine ritornerai
Visto che sono la tua casa finale.

Non ti ho detto
Di non essere ingannato con
I lustrini nella vita
lo sono la tua realizzazione finale.

Non ti ho detto
Che sono il mare e tu sei il pesce piccolo
Meglio che rimani con me
Di non avventurarti sulle sponde secche.

Non ti ho detto
Di non andare verso la trappola
Come l’uccello allettato dall’esca
Ritorna da me, sono la tua forza illimitata.

Non ti ho detto
Altri spegneranno il tuo fuoco
Rimani con me chi ti metterò
In fiamme e scalderò la tua anima.

Non ti ho detto
Altri ti deluderanno
Perderai la fonte
Di conforto che ti ho trovato.

Se sei illuminato tramite
La lanterna del tuo cuore
Guidandoti verso la casa di Dio
Guardami, potrei essere la strada.

Jalaluddin Rumi

O giorno sorgi!

O giorno sorgi!
Gli Atomi danzano
Le anime, perse nell’estasi,
danzano;
sussurrerò alla tua orecchia
dove trascina la danza.
Gli atomi dell’aria
E del deserto, tutti
sappilo, sono con te.
Ogni atomo, felice o miserabile,
è folle di quel sole
di cui nulla si può dire.

Rumi

Assenza

Ti interroghi sul mio stato? Eccomi dunque:
son disperso ormai nell’intimo, ubriaco e tremante.

Sotto le multicolori vesti che agghindano le forme,
resto come un’illusione d’acqua modellata dal vento.

La Tua assenza mi carica del gravame dell’esistenza
porto sulle spalle un mondo privato di senso.
Qual è la vanità di uno specchio senza immagine?
Privo della Luce Amata ormai qual bagliore vi splende?

Jalaluddin Rumi