Il fioco raggio di un’immensa luce

“Finché l’amante si attiene a ciò che appare nel sensibile, egli non ama ancora; ma quando, da quella figura egli genera in se stesso, nella sua anima indivisibile, un’immagine invisibile allora nasce l’amore; e se egli desidera vedere la persona amata, è per ravvivare l’amore che sta per venir meno. Ma se comprende che bisogna risalire, allora potrà tendere a Lui, poiché l’amore che egli sentì da principio non era che il fioco raggio di una immensa luce”.

Plotino

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Visibile e invisibile

Tutto il mondo è diviso in due parti, delle quali una è visibile l’altra invisibile. Il visibile non è che il riflesso dell’invisibile.

Zohar I, 39

Chi non è amato è invisibile

Cessare di essere amata, significa diventare invisibile. Tu non ti accorgi più che io abbia un corpo.

Marguerite Yourcenar

Pensieri sufi

Vi è un solo Dio, l’Eterno, l’Essere Unico non esiste altri che Lui.
Il Dio dei Sufi è il Dio di tutti i credi, il Dio di tutti. I nomi non hanno alcuna importanza per i sufi. Allah, Dio, Khuda o Bhagwan, tutti questi nomi e altri ancora sono i nomi del suo Dio e tuttavia per lui Dio è al di sopra dei limiti di un nome. Egli vede il suo Dio nel sole, nel fuoco, negli idoli adorati da alcune
sette e Lo riconosce in tutte le forme dell’universo pur consapevole che è al di sopra di tutte le forme; Dio è in tutto e tutto è in Dio, essendo Lui il Visibile e l’Invisibile, l’Essere Unico…
In Dio il sufi vede la perfezione di tutto ciò che è alla portata della percezione umana e tuttavia Lo riconosce come essere al di sopra della percezione umana. Lo considera come l’amante considera la sua amata e accetta tutte le cose della vita come provenienti da Lui, con perfetta rassegnazione. Il nome sacro di Dio è
per lui come la medicina per il malato. Il pensiero divino è la bussola con la quale egli dirige il suo scafo verso le rive dell’Immortalità. L’ideale di Dio è per il sufi come un ascensore con il quale egli si innalza fino al Fine Eterno, il raggiungimento del quale è il solo scopo di vita.
Vi è un solo Maestro, lo Spirito-Guida di tutte le anime, che costantemente
conduce i suoi seguaci verso la Luce.

Il sufi comprende che benché Dio sia la sorgente di ogni sapere, di ogni ispirazione e di ogni guida morale, è un essere umano che Dio sceglie per comunicare la Sua saggezza al mondo. Egli la comunica per mezzo di colui che è umano agli occhi del mondo, ma Dio nella sua coscienza. È l’anima matura che attira
le benedizioni del Cielo e Dio parla attraverso di essa. Benché Dio parli continuamente per mezzo di tutte le cose, tuttavia è necessario, per colpire coloro fra noi che fanno orecchie da mercante, che Egli parli per mezzo di un uomo. Lo si è visto in tutte le epoche della storia dell’umanità, Shiva, Buddha, Rama, Krishna
da un lato, Abramo, Mosè, Cristo e Maometto dall’altro – poi altri ancora, noti o ignoti al mondo, sono stati gli esempi di un Maestro che vive la vita di Dio sotto forma umana. In altre parole:
le loro forme umane erano come i mantelli, i differenti abiti portati dalla stessa persona che solo per questo sembrava differente ma che tuttavia era pur sempre la stessa persona….
Vi è un solo Libro, il sacro manoscritto della natura, la sola Scrittura che possa veramente illuminare il lettore.
Il sufi, quando gli occhi della sua anima si sono aperti e la sua vista si è schiarita, legge nel sacro manoscritto della natura la Legge Divina che i Maestri dell’Umanità hanno sempre attinto dalla stessa fonte e insegnato ai loro discepoli. Benché il linguaggio non sia sufficiente per esprimere la Verità interiore, tuttavia quel poco che può essere detto con le parole è stato scritto a mano e trasmesso di tanto in tanto alla posterità sotto la forma di Sacre Scritture. Gli uomini hanno combattuto e si sono disputati sull’autenticità di questi libri, non volendo accettare che un altro libro fosse simile al loro. Attaccandosi così alla lettera e perdendo
di vista lo spirito, essi hanno creato le differenti sette. In tutti i temi il sufi ha rispettato tutti questi Libri ed ha ritrovato nel Vedanta, nello Zend Avesta, nella Kabbala, nella Bibbia, nel Corano e negli altri testi sacri, la stessa Verità che egli legge nell’incorrutibile manoscritto sacro della natura. Agli occhi del veggente, ogni foglia d’albero è una pagina del Libro Santo che contiene la Rivelazione divina e in ogni momento della sua vita egli è continuamente ispirato leggendo e comprendendo il Testo Sacro della Natura.

Hazrat Inayat Khan

Hazrat Inayat Khan (1882-1927) fu un musicista di grande valore che rinunciò a una brillante carriera in campo musicale per dedicarsi completamente alla diffusione del Messaggio Sufi in Occidente. La traduzione del testo è tratta dal Bollettino del Centro Sufi Italiano del 1981.

Hazrat Inayat Khan

1. Vi è un solo Dio, l’Eterno, l’Essere Unico, non esiste altri che Lui.
2. Vi è un solo Maestro, lo Spirito Guida di tutte le anime, che costantemente guida verso la Luce i suoi fedeli.
3. Vi è un solo Libro, il sacro manoscritto della Natura, l’unica Scrittura che possa illuminare chi legge.
4. Vi è una sola Religione, il diretto avanzamento verso l’Ideale, che costituisce il vero scopo della vita di ogni anima.
5. Vi è una sola legge, la legge della reciprocità, alla quale obbedisce l’anima scevra di egoismo con vigile senso di giustizia.
6. Vi è una sola Fratellanza, la Fratellanza umana, che unisce tutti i figli della terra, senza distinzione, nella Paternità di Dio.
7. Vi è una sola Morale, l’Amore che, nato dall’abnegazione, sboccia in opere di bene.
8. Vi è una solo Oggetto di lode, la Bellezza, che attraverso le forme, eleva il cuore di chi l’adora dal Visibile all’Invisibile.
9. Vi è una sola Verità, l’effettiva conoscenza del nostro essere, interiore ed esteriore, che è l’essenza di tutta la Saggezza.
10. Vi è una sola Via, l’annientamento del falso ego nell’io vero, per cui l’essere mortale si eleva all’immortalità, in cui risiede ogni Perfezione.

Hazrat Inayat Khan

Fusione totale

Nella veglia si percepiscono divisi l’Io e l’universo, nel sogno si ragiona per analogie e si forma un crepuscolo in cui soggetto e oggetto tendono a mescolarsi, ma nel sonno si perviene alla fusione totale e all’eterno presente atemporale, alla realtà ultima, per cui si sperimenta l’impensabile che tuttavia si manifesta nel pensiero, l’inudibile che tuttavia si avverte nell’udibile, l’invisibile che tuttavia forma il fondo del visibile

Elémire Zolla

 

Nell’Interiorità di Anima — “Bellezza”

Queste sono le emozioni che devono sorgere al contatto di ciò che è il bello sensibile: lo stupore, la meraviglia gioiosa, il desiderio, l’amore, e lo spavento accompagnato da piacere. Ma è possibile provare queste emozioni – e l’anima infatti le prova – anche riguardo alle cose invisibili; ogni anima, per così dire, le prova, ma specialmente quella che ne è innamorata.

Plotino, Enneadi, I 6, 4, citato in Gabriele La Porta, Dizionario dell’Inconscio e della Magia, Sperling & Kupfer, 2008.

Rinascita

Come post oggi vi dono questa riflessione di Angela Curatolo:

Prof. le posso chiedere timidamente una cosa?

La rinascita: mettiamo che, dopo tanti ostacoli si è riusciti a nascere nuovamente, mettiamo che qualcuno dall’invisibile, un’ombra oscura, ci ha accolto, aiutandoci a venire fuori nuovamente per rinascere. Mettiamo infine che dopo l’euforia della rinascita ci si guarda intorno e ci si sente soli, si cerca aiuto tra i passanti ma tutti scuotono le spalle come per dire ” scusami ma non so come aiutarti”, perchè è vero, chi ti può dare le risposte?

Dopo la rinascita, le titubanze della nuova visione come si possono affrontare?

Insomma, chi è la persona giusta, il sensei, che può aiutarti a continuare a crescere? Almeno come posso far emergere quella parte di me che mi può aiutare se io non la trovo?

Grazie

Angela

Anassagora

Per tutti noi l’articolo di oggi è del mio caro amico Angelo Conforti:

Caro Gabriele,
sto scrivendo gli approfondimenti per il primo volume del mio e-book (e scarico materiali dal tuo blog per il secondo volume). Ho appena letto questo folgorante frammento di Anassagora che mi ha dato un brivido e che ti mando, perché riassume tutto l’enigma dell’essere e del vivere: “Tutto ciò che appare è la visione dell’invisibile”.
Ciao, a presto
Angelo

Non cercare mai di dire il tuo amore.

Ecco per voi questa poesia:

Non cercare mai di dire il tuo amore.

Non cercare mai di dire il tuo amore,
amore che  non può essere mai detto;
il gentile soffio si muove
in silenzio, invisibile.

Dissi il mio amore, già dissi il mio amore,
il cuore le apersi;
tremando, gelando, in orrenda tema,
ah! lei, lei se ne andò.

Appena mi lasciò,
un viandante passò,
in silenzio, invisibile:
gli bastò un sospiro, la prese.

William Blake tradotto da G. Ungaretti.

Nell’Interiorità di Anima — “Emozione”…

Emozione (1)

… L’emozione infatti è la fonte principale della presa di coscienza. Senza emozione non c’è trasformazione delle tenebre in luce, dell’inerzia in moto. […] Un complesso è realmente superato soltanto quando lo si è consumato vivendolo fino in fondo…

Carl Gustav Jung, citato in John Weir Perry, Emozioni complessi relazioni, in AA.VV., Anima – Per nascosti sentieri, Moretti e Vitali, 2001, pag. 186

Emozione (2)

Queste profonde emozioni viscerali, del fegato, dei genitali, del cuore, queste risposte del sangue animale ci tengono in sintonia, in contatto con il mondo che ci circonda, con la sua bellezza… questi divini influssi, come Blake chiamava le emozioni, non sono nostri. Il desiderio, la rabbia, la paura e la vergogna sono echi dell’anima del mondo, il presentarsi nel mondo di qualità che danno al nostro corpo e al nostro spirito informazioni su come essere…

James Hillman, Politica della bellezza, Moretti e Vitali, 1999, pag. 64

Estasi (1)

La Luce Increata è l’Energia divina. Chi la contempla risente dapprima la presenza di Dio vivente. Questa sensazione dell’Immateriale è immateriale, intellettuale, ma affatto mentale. Essa rapisce l’uomo in un altro mondo con tanta potenza e sottigliezza che egli non si accorge del momento e non sa più se è nel suo corpo o al di fuori. Tuttavia egli ha del suo essere una coscienza più forte e più lucida, più profonda; nello stesso tempo, preso dalla dolcezza dell’amore divino, dimentica se stesso e il mondo; in ispirito, afferra l’Inafferabile, vede l’Invisibile e lo Respira.

Anonimo Maestro Spirituale, citato in Pietro Bornìa, Il Guardiano della Soglia, introduzione di Giuliano Kremmerz, Rebis, 1987, pag. 19

Estasi (2)

L’innamoramento si può a buon diritto considerare un’estasi, nel senso letterale, fisico-dinamico della parola, come ek-stasis, in quanto disloca il già dislocato, le due opposte tinture maschile e femminile, facendo intravedere al di là della loro opposizione l’androgino, il maschile nel femminile e il femminile nel maschile e la loro reciproca fusione.

Franz von Baader, Filosofia erotica, Rusconi, 1982, pag. 29