Il linguaggio rappresenta la più grande conquista dell’uomo, e come esprime Paul Watzlawick: «la comunicazione è una conditio sine qua non della vita umana e dell’ordinamento sociale». Da questo postulato prende avvio il pregiato saggio del Professor Giovanni Gocci, Psicoterapeuta e Psicologo analitico, Direttore della Scuola di Psicoterapia psicosintetica ed Ipnosi Ericksoniana “H. Bernheim” di San Martino Buon Albergo (Verona), saggista e poeta.
Comunicare significa “mettere in comune o scambiare informazioni”. L’intento di quest’opera è quello di evidenziare il valore della comunicazione e il suo percorso dalla produzione del linguaggio fino all’aspetto interattivo e relazionale. La comunicazione viene indagata in ogni elemento che la compone e la influenza, personalizzandola. Numerosi sono i fattori che interagiscono e determinano una pluralità della comunicazione: cultura di appartenenza, gruppo, idiomi, epoca storica, mass-media, etc. Non esiste la non comunicazione: persino i silenzi o l’inattività possiedono un valore di messaggio. Altrettanto importante è l’individuo stesso con le sue caratteristiche di personalità: tipo psicologico (introverso-estroverso) e funzioni della coscienza (pensiero, sentimento, intuizione, sensazione).
La comunicazione si concretizza, pertanto, attraverso il linguaggio, l’espressione delle emozioni e la comunicazione non verbale: i movimenti del corpo, i fenomeni paralinguali, gli artefatti e, ad esempio, le arti, come la danza, la musica, il mimo, il disegno, la pittura, l’architettura, la scultura, perché in esse “compaiono atteggiamenti quali la rappresentazione e l’imitazione”. Come chiarisce l’autore stesso: «Esse sottendono a quei segnali del corpo che sono manifestazioni comportamentali ben più arcaiche, in grado di comunicare emozioni e sentimenti e che probabilmente avviarono lo sviluppo del linguaggio simbolico umano. Si può a tutt’oggi osservare come l’espressione simbolica di un significato costituisca una comunicazione assai più potente rispetto alla comunicazione esclusivamente verbale.»
L’autore tende, inoltre, a sottolineare come la comunicazione rappresenti una risorsa personale, e insieme collettiva, una competenza che può essere continuamente affinata, in grado di aumentare l’autostima e di far conseguire una maggiore consapevolezza di sé stessi e degli altri. L’acquisizione di una corretta e consapevole comunicazione, intesa come l’insieme di competenze verbali e non verbali, di un vero e proprio stile comunicativo, viene, pertanto, a facilitare e migliorare la qualità delle relazioni umane fra partner, familiari o di gruppo.
Giovanni Gocci, Comunicazione e cambiamento, Edizioni Goliardiche, Trieste, 2005.
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