E’ una brezza leggera

E’ una brezza leggera
che l’aria un momento ebbe
e che passa senza avere
quasi avuto bisogno di essere.

Chi amo non esiste.
Vivo indeciso e triste.
Chi volli essere già mi dimentica.
Chi sono non mi conosce.

E in mezzo a questo l’aroma
portato dalla brezza, mi affiora
un momento alla coscienza
come una confidenza.

Fernando Pessoa

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La perfezione

Amiamo la perfezione, perché non la possiamo avere; la rifiuteremmo, se ce l’avessimo. Il perfetto è il disumano, perché l’umano è imperfetto.
L’odio sordo per il paradiso – il desiderio come quello della povera infelice che ci fosse la campagna in cielo. Sì, non sono le estasi
dell’astratto, né le meraviglie dell’assoluto che possono incantare un’anima che sente: sono il focolare, i pendii dei monti, le isole verdi nei
mari azzurri, i sentieri fra gli alberi e le lunghe ore di riposo nelle ville ancestrali, anche se non le possediamo mai. Se non c’è terra nel cielo, è
meglio che il cielo non ci sia. Allora il nulla sia tutto e finisca il romanzo che non aveva una trama.
Per poter ottenere la perfezione sarebbe necessaria una freddezza esteriore all’uomo e allora non ci sarebbe cuore di uomo capace di
amare la propria perfezione.
Ci stupiamo, amandola, della tensione verso la perfezione dei grandi artisti. Amiamo la loro prossimità al perfetto, però la amiamo perché è
solo prossimità.

FERNANDO PESSOA, IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE

Debbono esserci isole verso il sud delle cose

Debbono esserci isole verso il sud delle cose
dove soffrire è qualcosa di più dolce,
dove vivere costa meno al pensiero,
e dove è possibile chiudere gli occhi
e addormentarsi al sole
e svegliarsi senza dover pensare.

(Fernando Pessoa)

Appunti a margine

Ci sono giornate che sono filosofie, che ci suggeriscono interpretazioni della vita, che sono appunti a margine, pieni di altra critica, nel libro del nostro destino universale.
Fernando Pessoa

Pessoa

Perchè dici di voler comprendere
se dici di voler sentire?

Fernando Pessoa, Faust

Orizzonte

Mare anteriore a noi, le tue paure
avevano corallo e spiagge e alberate.
Sbendate la notte e la caligine,
le tormente ppassate e il mistero,
si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale
splendeva sulle navi dell’iniziazione.

Linea severa della riva remota:
quando la nave si approssima, s’alza la costa
in alberi ove la lontananza nulla aveva;
più vicino, s’apre la terra in suoni e colori:
e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori,
ove era solo, di lontano, l’astratta linea.

Il sogno è vedere le forme invisibili
della distanza imprecisa, e, con sensibili
movimenti della speranza e della volontà,
cercare sulla linea fredda dell’orizzonte
l’albero, la spiaggia, il fiore, l’uccello, la fonte:
i baci meritati della Verità.

Fernando Pessoa

Primavera

Tutte le lettere d’amore sono ridicole

 Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.

Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.

Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.

Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.

La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

Fernando Pessoa

Quando ero giovane…

Quando ero giovane, dicevo a me stesso:
Come passano i giorni, a giorno a giorno,
E niente di ottenuto o progettato!
Più vecchio dico, con ugual fastidio:
Come, uno dopo l’altro, i giorni vanno,
Senza nulla di fatto e nulla nell’intenzione!
Così, naturalmente, invecchiato
Dirò, e con ugual voce e senso:
Un giorno verrà il giorno in cui ormai
Non dirò più niente.
Chi niente fu né è non dirà niente.

Fernando Pessoa

Quem sonha mais?

Chi sogna di più, mi dirai —
Colui che vede il mondo convenuto
O chi si perse in sogni?

Che cosa è vero? Cosa sarà di più—
La bugia che c’è nella realtà
O la bugia che si trova nei sogni?

Chi è più distante dalla verità —
Chi vede la verità in ombra
O chi vede il sogno illuminato?

La persona che è un buon commensale, o questa?
Quella che si sente un estraneo nella festa?

Fernando Pessoa

Non sto pensando a niente

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l’aria notturna,
fresca in confronto all’estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!
Non pensare a niente
è avere l’anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita…
Non sto pensando a niente.
E’ come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente…

Fernando Pessoa

Ho pena per coloro che sognano il probabile

Ho più pena di coloro che sognano il probabile, il legittimo e la cosa vicina di quanta non ne abbia di quelli che vaneggiano sul distante e sulle cose estranee. Quelli che sognano in grande, o sono pazzi e credono in quello che sognano e sono felici, o sono semplici vaneggiatori, per i quali il vaneggiamento è una musica dell anima che li culla senza dir loro niente. Ma per colui che sogna il possibile esiste la possibilità reale di una vera e propria disillusione. Può non pesarmi molto aver smesso di essere imperatore romano, ma mi può far male non avere mai parlato alla sartina che verso le nove, svolta sempre l’angolo sulla destra. Il sogno che ci promette l’impossibile già per se stesso ci priva di se, ma il sogno che ci promette il possibile si intromette nella vita stessa e ad essa delega la propria soluzione. L’uno vive esclusivo e indipendente; l’altro sottomesso alle contingenze di ciò che accade.

Fernando Pessoa

Il mio sguardo è nitido come un girasole

Il mio sguardo è nitido come un girasole.
Ho l’abitudine di camminare per le strade
guardando a destra e a sinistra
e talvolta guardando dietro di me…
E ciò che vedo a ogni momento
è ciò che non avevo mai visto prima,
e so accorgermene molto bene.
So avere lo stupore essenziale
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
si accorgesse che è nato davvero…
Mi sento nascere a ogni momento
per l’eterna novità del Mondo…

Credo al mondo come a una margherita,
perché lo vedo. Ma non penso ad esso,
perché pensare è non capire…
Il Mondo non si è fatto perché noi pensiamo a lui,
(pensare è un’infermità degli occhi)
ma per guardarlo ed essere in armonia con esso…

Io non ho filosofia: ho sensi.
Se parlo della Natura, non è perché sappia ciò che è,
ma perché l’amo, e l’amo per questo
perché chi ama non sa mai quello che ama,
né sa perché ama, né cosa sia amare…

Amare è l’eterna innocenza,
e l’unica innocenza è non pensare…

Fernando Pessoa

Sensazione

I miei pensieri sono qualcosa che la mia anima teme.
Fremo per la mia allegria.
A volte mi sento invadere da
una vaga, fredda, triste, implacabile
quasi-concupiscente spiritualità.

Mi fa tutt’uno con l’erba.
La mia vita sottrae colore a tutti i fiori.
La brezza che sembra restia a passare
scrolla dalle mie ore rossi petali
e il mio cuore arde senza pioggia.

Poi Dio diventa un mio vizio
e i divini sentimenti un abbraccio
che annega i miei sensi nel suo vino
e non lascia contorni nei miei modi
di vedere Dio fiorire, crescere e splendere.

I miei pensieri e sentimenti si confondono e formano
una vaga e tiepida anima-unità.
Come il mare che prevede una tempesta,
un pigro dolore e un’inquietudine fanno di me
il mormorio di un incalzante stormo.

I miei inariditi pensieri si mescolano e occupano
le loro interpresenze, e usurpano
gli uni il posto degli altri. Non distinguo
nulla in me tranne l’impossibile
amalgama delle molte cose che sono.

Sono un bevitore dei miei pensieri
l’essenza dei miei sentimenti inonda la mia anima…
La mia volontà vi si impregna.
Poi la vita ferma un sogno e fa sfiorire
la bellezza nel dolore dei miei versi.

Fernando Pessoa