Il bacio del buongiorno

“Il bacio del buongiorno. Gli abbracci dopo le lacrime. I ‘ci sono qui io’. I ‘noi non passiamo’. Gli sguardi che dicono tutto. Le parole sussurrate. I ‘ti amo’ detti all’orecchio. Le carezze di notte. Il toccarsi di nascosto. I ‘ti voglio’ sfacciati. E quelli pieni di imbarazzo. Le lacrime di gioia. I baci che finiscono in sesso. I dettagli. Sono i dettagli che ci fregano sempre.”

David Grossman

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Risultato

..”Ma non ho mai incontrato una persona alla quale abbia desiderato affidare la mia anima. Ci sono dei geni a cui vengono date le tessere di un puzzle con l’immagine di un pappagallo e loro ne ricavano un pesce. Io ti ho consegnato un parassita e tu hai ricomposto un uomo. Usando gli stessi pezzi ma migliorandone il risultato”..

[David Grossman – Che tu sia per me il coltello]

Perché….

Ma perché non funziona tutto come nei film? Perché gli estranei in metropolitana, invece che limitarsi a guardarti, non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo? Perché dopo trent’anni, in un café del centro, non rincontri mai la persona per cui hai lottato? Perché le madri fanno fatica a capire i propri figli e i padri ad accettarli? Perché la frase giusta arriva sempre durante il momento sbagliato? Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia, di arrivare davanti al portone di qualcuno, farlo scendere, scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire: ‘non importa, l’importante è che sei qui’? Perché non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice: ‘non ti ho mai dimenticato’?
Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi, più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi, meno vergognosi, meno fragili, sono sicura che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare, per vedere persone che amano come noi non riusciamo, per vedere persone che ci rappresentano, per vedere persone che, fingendo, riescono ad essere più sincere di noi.
David Grossman, Qualcuno con cui correre

Donna rimasta a casa

Cinque anni dopo la morte
di mio figlio suo padre
è partito
per incontrarlo.
Io
non sono andata con lui.
Non sono andata. Non sono
andata al punto tale che sono crollata. Ho
piegato
le gambe sotto di me, mi sono allontanata. Ho ascoltato
la voce che arrivava
da lontano: lui
cammina, cammina. Io non
sono andata.
Laggiù.
Io no.
Laggiù
io
no.
Il mio cuore batte, lui
cammina. Il sangue pulsa,
lui cammina, cucchiai
e forchette tintinnano, specchi
scintillano, trasmettono segnali, guardalo,
guardalo,
di giorno, di notte lui
cammina. Sarei
andata con lui
in capo
al mondo. Non laggiù,
non
laggiù.

David Grossman, tratto da “Caduto fuori dal tempo”