C’è la crisi? Tornano gli antichi mestieri…

Questo articolo, tratto da La Repubblica, l’ho trovato molto interessante e mi auguro che questo ritorno al passato, riporti anche al recupero di  “Anima”. Al riscoprire una concezione dell’esistenza basata sull’Essere…
Buona lettura….
Gabriele

UN’INDAGINE CONDOTTA DALL’OSSERVATORIO DI OPENJOBMETIS DIMOSTRA UN’INVERSIONE DI TENDENZA VERSO LE PROFESSIONI ARTIGIANALI TRAMANDATE DI PADRE IN FIGLIO: COSÌ CRESCE LA RICHIESTA DI MACELLAI, PASTICCERI FALEGNAMI E CALZOLAI

di Luca Palmieri

Milano In molti pensano che la crisi economica di questi anni e la difficoltà a trovare una via d’uscita porteranno presto ad un autentico ritorno al passato nel mondo del lavoro. Un segnale in tal senso arriva da un’indagine condotta dall’Osservatorio dell’Agenzia per il Lavoro Openjobmetis. I dati registrati nel corso di questi mesi estivi registrano infatti una significativa inversione di tendenza verso le professioni più tradizionali, con una richiesta crescente di quelle antiche professioni artigianali, tramandate di padre in figlio che sono sempre stata un punto di eccellenza del nostro paese e negli ultimi anni erano state un po’ accantonate. Era il famoso sistema Italia grazie al quale c’è stata una significativa spinta durante il boom degli anni Sessanta e che aveva già retto in maniera vigorosa durante lo choc della crisi petrolifera. Adesso la storia sembra tornare al suo punto di partenza e ripartire in maniera forse inattesa da molti eppure in modo inconfutabile. Sicuramente la crisi economica ed occupazionale ha un suo peso su questa situazione, ma le cause della sorprendente situazione sono molteplici, come spiega l’amministratore delegato di Openjobmetis Rosario Rasizza. «Il mercato del lavoro — sottolinea — è tutt’altro che saturo di tutte quelle figure legate alla tradizione manifatturiera e produttiva italiana. Infatti, accanto ai profili più tecnici, sempre molto ambiti dalle aziende nostrane — come tornitori, fresatori e saldatori — stiamo registrando su tutto il territorio italiano una crescente richiesta di macellai, pasticceri, falegnami e calzolai. Mestieri, questi, che le generazioni più giovani raramente decidono di approcciare, ma che oggi registrano un maggiore dinamismo rispetto al recente passato». Il cambiamento è tanto significativo da indurre l’amministratore delegato di Openjobmetis ad importanti riflessioni: «Forse stiamo assistendo a un cambio di mentalità, ad una riscoperta delle nostre radici. Quello che è indubbio è che in un contesto economico come quello attuale, emergono prima di tutto le eccellenze: per questo, sono i profili specializzati ad avere maggiori chance di trovare un posto di lavoro». I dati dell’osservatorio Openjobmetis sono quelli segnalati dalle centotrenta filiali dell’agenzia per il lavoro dislocate in tutta Italia. Le richieste provengono ovviamente dalle zone dove storicamente è concentrata una tradizione artigiana che negli ultimi decenni ha perso buona parte della sua forza lavoro a vantaggio di professioni apparentemente più moderne. Ecco così venire richiesto in Abruzzo un numero importante di falegnami nella Val di Sangro e di fabbri a Roseto degli Abruzzi, mentre c’è bisogno di calzolai in aree tradizionali come Empoli in Toscana e Civitanova Marche. Il calzolaio è comunque uno dei mestieri più ricercati, dal momento che sono richiesti anche in altre due località toscane come Pontedera e Monsummano Terme. Un’altra eccellenza della Toscana è da sempre quella legata alla pelletteria e i suoi artigiani specializzati sono richiesti in due cittadine storiche del settore come Prato ed Empoli. Nelle Marche Civitanova è una vera e propria capitale artigianale, dal momento che, oltre ai calzolai, ha bisogno anche di sarti mentre sono richiesti macellai ad Ascoli Piceno. In Veneto, c’è necessità di carpentieri a Castelfranco Veneto e ad Oderzo operai addetti alla levigatura legno. Per quanto riguarda Milano, nel capoluogo lombardo la richiesta più alta è quella di maître. C’è invece carenza di panettieri e panificatori nel Basso Piemonte, in particolar modo ad Alessandria. Accanto a questo ritorno al passato, l’osservatorio realizzato da Openjobmetis conferma anche la richiesta di alcune professioni estremamente specializzate che non hanno più di tanto sofferto il momento di grande crisi economica. Tra i profili più richiesti negli ultimi mesi vengono infatti segnalati anche ingegneri meccanici ed elettronici e periti tecnici, tutti rigorosamente con voto di laurea alto e, nel caso dei periti, un’elevata specializzazione. E quest’ultima forse è la caratteristica più importante e che abbraccia sia le nuove professioni quanto i vecchi mestieri. Le imprese richiedono infatti quasi esclusivamente profili estremamente specializzati, a dimostrare che la qualità negli studi e l’esperienza professionale sono qualità che non tramontano mai. Le richieste di antichi mestieri provengono dalle zone dove storicamente è concentrata una tradizione artigiana che negli ultimi decenni ha perso buona parte della sua forza

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Medici dell’Anima

Il modello occidentale del vincente ad ogni costo sembra sia entrato in crisi. Ma attualmente chi è escluso rimane tale e molti si aggiungono nelle categorie di “chi non conta”.

L’Umanesimo non ha recuperato terreno, per ora.

Non riesco ad immaginare una inversione di tendenza rapida, ma tutti noi, che ci riconosciamo in Anima, abbiamo il compito, credo, di diffondere lo spirito dell’umanesimo di Ficino e del Rinascimento di Poliziano, Pico e Lorenzo.

Ficino fu definito da Pico “Medico dell’Anima”. Quindi, con linguaggio contemporaneo, “Medico dell’inconscio”.

Ha iniziato lui questa lunga strada che noi oggi timidamente percorriamo.

Considero questo BLOG, infatti, una sorta di monastero in mezzo a terre feroci e desolate per l’assenza di solidarietà.

E debbo testimoniare che ogni volta che leggo ciò che mi scrivete, mi rassereno.