Rievocando un pianto di fondo possiamo evocare il bambino nella patologia: è come se un pianto di fondo desse voce diretta al contenuto abbandonato… E il pianto dice quanto un individuo sia incapace di soddisfare da solo i propri bisogni, incapace di aiutarsi, di restare solo… Sappiamo bene che certe cose non le impariamo mai, non riusciamo ad evitarle, ci ricadiamo, ci faranno piangere ogni volta. Questi luoghi inaccessibili nei quali siamo sempre esposti e timorosi, dove non possiamo apprendere, amare, sottracci traformando, rinnovando o accettando, sono i deserti, le caverne dove il bambino abbandonato gioce nascosto… Restano il complesso e le lacune; ciò che si diversifica sono le nostre connessioni con questi luoghi e le nostre riflessioni attraverso di essi.
James Hillman
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