Scuola di Formazione in Psicoanalisi – Associazione Europea di Psicoanalisi: aperte le iscrizioni a.a. 2009/10

Scuola di Formazione in Psicoanalisi
Associazione Europea di Psicoanalisi

Scuola quadriennale di formazione per aspiranti psicoanalisti.

SONO ANCORA APERTE LE ISCRIZIONI
DEL CORSO ACCADEMICO 2009/2010

IL PROGRAMMA PREVEDE DUE TIPI DI PERCORSI:

1. PERCORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER ASPIRANTI PSICOANALISTI (previo colloquio preliminare di ammissione):

  1. a. FORMAZIONE TEORICA
  2. b. ANALISI PERSONALE
  3. c. ANALISI DI GRUPPO
  4. d. SUPERVISIONE

2. PERCORSO DI FORMAZIONE CULTURALE PER STUDIOSI O APPASSIONATI DELLA DISCIPLINA CHE INTENDONO ALLARGARE I LORO ORIZZONTI CULTURALI:

  1. a. FORMAZIONE TEORICA
  2. b. ANALISI PERSONALE O DI GRUPPO (facoltativa)

IL CORSO COMPLETO È DISTRIBUITO SU 4 ANNI ACCADEMICI

DAL 2009/2010 AL 2012/2013

Si articola in moduli di 10 ore complessive, con cadenza di un weekend al mese, da ottobre a giugno, per un totale annuo di 90 ore.

Ogni modulo è così strutturato:

  • Sabato dalle ore 14.30 alle ore 19.30
  • Domenica dalle ore 8.00 alle ore 13.00

Le lezioni si svolgono nella sede di Venezia-Mestre-Zelarino,

Centro culturale Cardinal Urbani, Via Visinoni 4c

Per appuntamenti, colloqui e informazioni: tel. 349/2207604 (lun-ven 17-19)

INFO: www.aepsi.itaepsi@libero.it

DIRETTORE: prof. Gianpaolo Crovato, psicoanalista, docente Università Cattolica di Roma

COMITATO SCIENTIFICO:

  • prof. Gabriele La Porta, docente di filosofia antica, Istituto Bernheim di Verona, Università di Siena
  • prof. Giovanni Allotta, psicoanalista
  • prof. Angelo Conforti, docente di filosofia e storia (amministratore)
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Psiche: Sogno, Ombra e Doppio.

Cari amici, domani 28 novembre, ore 9:00, in occasione del seminario di Formazione AEP (Associazione Europea di Psicoanalisi) sarò a Zelarino (Mestre), presso il Centro Culturale Cardinal Urbani, dove terrò una conferenza sulla “Psiche e i suoi meandri: Sogno, Ombra e Doppio”. Interverranno con me Angelo Conforti, vice Presidente e Webmaster dell’AEP, e Gianpaolo Crovato, Direttore della Scuola di Formazione AEP.

Un saluto affettuoso!

Sull’Amore

Oggi vi dedico quanto mi ha scritto Angelo Conforti. È un piccolo brano del testo di filosofia su cui sta lavorando: parla di Hegel e dell’Amore…

C’è un testo filosofico quasi dimenticato che parla dell’amore nel modo più bello, intenso e completo che si possa immaginare.

L’amore, che tanti poeti hanno cantato con parole meravigliose, è stato trattato anche da filosofi come Platone, Plotino, Marsilio Ficino e molti altri ancora. Ma c’è un filosofo, forse il più insospettabile di tutti, che ha dato dell’amore la più perfetta spiegazione in termini concettuali e, nello stesso tempo, poetici.

Si tratta nientemeno che del panlogista Hegel, il filosofo che tutto ha voluto spiegare con la logica e la razionalità, il filosofo dell’identificazione tra razionale e reale! Proprio Hegel, in uno dei suoi scritti giovanili, ha saputo cogliere ed esprimere la più profonda natura dell’amore.

Hegel sostiene infatti che nell’amore i due innamorati formano una completa unità, dando vita ad una nuova realtà che è la coppia, il noi. I due amanti vivono l’uno per l’altro nel modo più totale e il loro amore toglie ogni contrasto, ogni opposizione, ogni differenza fino a formare una sola “cosa”, una sola persona, una sola volontà. Con ciò i due che si amano non rinunciano alla propria individualità, anzi la potenziano e la superano. Chi ama dona tutto se stesso per ritrovare più pienamente realizzato il proprio vero sé.

L’amore non è desiderio, non è possesso, è annullamento di sé nell’altro; ma questo annullarsi è piena attuazione della propria identità che si riconosce pienamente nell’identità/differenza/complementarietà con l’altro.

L’amore “è un prendere e dare reciproco […] Colui che prende non si trova con ciò più ricco dell’altro: si arricchisce, certo, ma altrettanto fa l’altro; parimenti quello che dà non diviene più povero: nel dare all’altro egli ha anzi altrettanto accresciuto i suoi propri tesori. Giulietta dice nel Romeo e Giulietta: “Più ti do, tanto più io ho” […]. L’amore acquista questa ricchezza di vita nello scambiare tutti i pensieri, tutte le molteplicità dell’anima, poiché cerca infinite differenze e trova infinite unificazioni, si indirizza all’intera molteplicità della natura per bere amore da ognuna delle sue vite. Quel che c’è di più proprio si unifica nel contatto e nelle carezze degli amanti, fino a perdere la coscienza, fino al toglimento di ogni differenza: quel che è mortale ha deposto il carattere della separabilità, ed è spuntato un germe dell’immortalità” (Hegel, Frammento sull’amore, in Scritti teologici giovanili, 1798).

Grazie alla sua concezione dialettica della realtà, Hegel ha saputo esprimere pienamente, nei modi più alti, questa apparente contraddizione tra il dare e l’arricchirsi, tra il perdersi e il ritrovarsi, tra il rinunciare a sé e l’attuare il proprio autentico sé, che solo l’esperienza del vero amore consente.

Anassagora

Per tutti noi l’articolo di oggi è del mio caro amico Angelo Conforti:

Caro Gabriele,
sto scrivendo gli approfondimenti per il primo volume del mio e-book (e scarico materiali dal tuo blog per il secondo volume). Ho appena letto questo folgorante frammento di Anassagora che mi ha dato un brivido e che ti mando, perché riassume tutto l’enigma dell’essere e del vivere: “Tutto ciò che appare è la visione dell’invisibile”.
Ciao, a presto
Angelo