Sopra: “Statua di Amore e Psiche”,
da un originale greco del II secolo a.C., Musei Capitolini
Viaggiatrici e viaggiatori,
sentiamo la dolcezza di Giuseppe Conte (1945), in questa lirica di gioiosa delicatezza:
C’è una dolcezza giù nella vita
che non cambierei con nientedi ciò che appartiene al cielo.
È quando chissà da che, perché comincianotra due bocche estranee sino ad allora
i miracoli tiepidi d’auroradei baci.
Giuseppe Conte in “THE LOVE BOOK. Le più belle poesie d’amore”, Mondadori, 2000
Vedi: “A proposito di baci I”
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