Due anni più tardi

Nessuno ti ha mai detto che i tuoi occhi
Arditi e belli avrebbero dovuto
Essere fatti più esperti? O avvertita di come
Sia disperata la falena quando si brucia le ali?
Avrei potuto insegnartelo io;
Ma tu sei giovane, così parliamo un linguaggio diverso.

Oh, prenderai tutto quanto ti è offerto
E sognerai che tutto il mondo è amico,
Dovrai soffrire come tua madre ha sofferto,
E alla fine tu sarai spezzata;
Ma io sono vecchio e tu sei giovane,
E io parlo una lingua barbara.

W. B. Yeats

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Ali per volare


“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere.”

Dalai Lama

L’albatro

Sovente, per diletto, i marinai catturano
degli albatri, grandi uccelli marini che
seguono, indolenti compagni di viaggio, il
bastimento scivolante sopra gli abissi
amari.

Appena li hanno deposti sulle tavole,
questi re dell’azzurro, goffi e vergognosi,
miseramente trascinano ai loro fianchi le
grandi, candide ali, quasi fossero remi.

Com’è intrigato, incapace, questo
viaggiatore alato! Lui, poco addietro così
bello, com’è brutto e ridicolo. Qualcuno
irrita il suo becco con una pipa mentre un
altro, zoppicando, mima l’infermo che
prima volava.

E il Poeta, che è avvezzo alle tempeste e
ride dell’arciere, assomiglia in tutto al
principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli
scherni, non può per le sue ali di gigante
avanzare di un passo.

Charles Baudelaire

Allegoria delle farfalle

Un notte le farfalle si riunirono
in assemblea, volevano conoscere
che cosa fosse una candela. E dissero:
“Chi andrà a cercar notizie su di essa?”

La prima andò a volare intorno a un castello
e da lontano, dall’esterno vide
una luce che brillava. Tornò
e con parole dotte la descrisse.
Ma una saggia farfalla – presiedeva
lei l’assemblea – le disse:
“Tu nulla sai”.

Ed un’altra partì, si avvicinò
arrivò sino a urtare nella cera.
Nei raggi della fiamma fece svoli.
Tornò, raccontò quello che sapeva.
Ma la farfalla saggia disse: “Tu,
tu nulla più della prima hai conosciuto”.

Un terza si mosse infine, ed ebbra entrò
battendo le ali forte nella fiamma
tese il corpo alla fiamma, l’abbracciò
in essa si perdette piena di gioia
avvolta tutta nel fuoco, di porpora
divennero le sue membra, tutte fuoco.

E quando di lontano la farfalla
saggia la vide divenuta una
cosa sola con la candela, e tutta luce
disse: “Lei sola ha toccato la meta, lei sola sa”.

Chi più di sé è dimentico
quello tra tutti sa.
Finché non oblierai
il tuo corpo, la tua anima,
che cosa mai saprai
dell’Amata?

Attar